Il Riposo del Guerriero Il Riposo del Guerriero - All Ferraris
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anche sul circuito di Monthléry,<br />
reso ancora più insidioso dalla<br />
pioggia. Ugolini lo porta a<br />
Maranello nel ’65 e con Ferrari è<br />
subito intesa. Debutta a Le Mans<br />
con Baghetti sulla Dino 1.6. Si<br />
ritira ma, nello stesso anno,<br />
vince a Enna e al Mugello: “La<br />
mia vittoria più bella: guidai<br />
sette giri su otto”. <strong>Il</strong> suo<br />
rapporto con Ferrari si solidifica<br />
anche se il ragazzo prova<br />
soggezione. Nel Natale di<br />
quell’anno, alle 9 <strong>del</strong> mattino,<br />
da Casoni suona il telefono: è il<br />
26 Gentlemen driver<br />
Drake. “Cosa fa oggi, Casoni?”.<br />
“Cosa vuole che faccia,<br />
Commendatore: è Natale e sono<br />
qui con mia madre”. “<strong>All</strong>ora<br />
verrei a pranzo con mia moglie,<br />
se non disturbo”. Una giornata<br />
indimenticabile. E surreale, con<br />
la madre che incalza Ferrari su<br />
quanto sia pericoloso correre.<br />
Sempre nel ’65, è ancora Ugolini<br />
a chiamarlo: “von Heinstein, il<br />
direttore sportivo Porsche, l’ha<br />
vista correre e la vorrebbe in<br />
squadra per la Targa Florio”.<br />
Accetta. In prova, peró, una <strong>del</strong>la<br />
quattro auto di Stoccarda esce di<br />
strada e ne rimangono tre.<br />
Come ultimo arrivato viene, a<br />
malincuore, escluso dalla<br />
squadra, che privilegia i suoi<br />
piloti ufficiali. “Sto partendo<br />
quando Bettoja mi propone di<br />
sostituirlo sulla Ferrari 250 LM<br />
3.3, per correre insieme a<br />
De Adamich. Anche se non ho<br />
mai provato la macchina,<br />
accetto. Già che sono in<br />
Sicilia…”. Si ritira a pochi<br />
chilometri dal traguardo per il<br />
fusibile <strong>del</strong>lo spinterogeno,<br />
mentre è terzo assoluto<br />
Quando, nel 1966, tra Ferrari e<br />
la CSAI ci sono scintille e lui<br />
ritira le sue auto dai campionati,<br />
Mario Casoni emigra alla Brescia<br />
Corse, dove corre e vince con la<br />
Dino 206 e la Ford GT40.<br />
Nel biennio ’68-’69 partecipa al<br />
Mondiale Marche con l’Alfa 33,<br />
nel ’70 al trofeo <strong>del</strong>la Montagna<br />
con l’Abarth, con cui rimedia<br />
l’incidente più grave <strong>del</strong>la sua<br />
vita: 50 metri di scarpata al<br />
Mont Ventoux e tre mesi di<br />
gesso e rieducazione. L’altro, alla<br />
Targa Florio con l’Alfa Romeo, lo<br />
lascia illeso, anche se l’auto si<br />
divide in due su un ulivo e<br />
A sinistra: alla “1000 km” di Monza<br />
<strong>del</strong> 1967, Casoni, in coppia con<br />
“Sangrilà” alias Romano Martini,<br />
sulla Dino 206, è costretto al ritiro.<br />
Sotto: con la 250 LM alla Trento<br />
Bondone <strong>del</strong> 1965, primo di classe,<br />
ottavo assoluto. In basso: gara<br />
sfortunata al Circuito <strong>del</strong> Mugello,<br />
nel ’67, durante la coppa Materassi.<br />
Con la Ferrari 330 P3/4 che divide con<br />
Herbert Muller non ripete il successo<br />
di due anni prima e abbandona.<br />
prende fuoco. Nei due anni<br />
successivi corre con la Porsche<br />
917 e la Ferrari 512 “l’auto più<br />
potente che abbia mai guidato”.<br />
È poi la volta <strong>del</strong>la Pantera De<br />
Tomaso ufficiale, con cui vince il<br />
Giro d’Italia <strong>del</strong> ’72, e <strong>del</strong>le Lola,<br />
la 2000 e la Can Am. Nel 1973<br />
inizia l’avventura con la Porsche,<br />
<strong>del</strong> team di Reinold Joest: tre<br />
Mondiali Marche e un secondo<br />
posto nell’edizione <strong>del</strong> ’75.<br />
Sempre di corsa, sempre in<br />
corsa. Nella vita sportiva e in<br />
quella privata che, con la<br />
scomparsa <strong>del</strong> padre, lo chiama<br />
ai doveri di un’azienda che<br />
conduce con lo stesso piglio<br />
vincente, in perenne sfida, forse<br />
con se stesso prima che con gli<br />
altri. Ha guidato una Ferrari<br />
Challenge, negli ultimi mesi, e<br />
una strana acquolina gli ha<br />
serrato la gola. E la testa ha<br />
ripreso a macinare progetti, a<br />
pianificare stagioni, a<br />
selezionare salite, gare, trofei. <strong>Il</strong><br />
sale <strong>del</strong>la vita, insomma. Un<br />
segno in<strong>del</strong>ebile per questo<br />
gentleman driver più<br />
professionista di tutti gli altri e<br />
che infatti, anche se capitano<br />
d’industria di grandi meriti,<br />
viene ricordato soprattutto per le<br />
corse. Casoni chi? <strong>Il</strong> pilota, vero?