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Il Riposo del Guerriero Il Riposo del Guerriero - All Ferraris

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E veloce.<br />

Q<br />

uello <strong>del</strong> gentleman driver<br />

è un destino - come dire?<br />

– forzato. La passione per<br />

le corse è tanto forte, potente,<br />

totalizzante che pensare di<br />

appendere il casco al chiodo la<br />

domenica sera per riprenderlo il<br />

sabato successivo è un esercizio<br />

puramente teorico che viene<br />

reso pratico solo per ragioni di<br />

opportunità: il lavoro, la<br />

famiglia, i doveri e tutto quel<br />

carico di responsabilità che la<br />

società, specie quella “buona”,<br />

mette sulle spalle dei suoi<br />

rampolli. Se si interrogassero i<br />

gentleman driver <strong>del</strong> passato –<br />

quelli veri, i così detti “privati” –<br />

su quelle che erano le loro reali<br />

pulsioni, la quasi totalità di loro<br />

ammetterebbe che, potendo,<br />

avrebbero scelto di diventare<br />

piloti professionisti. A tempo<br />

pieno e a tutti gli effetti. Mario<br />

Casoni potrebbe essere uno di<br />

questi. Glielo abbiamo letto<br />

nell’espressione degli occhi e<br />

nelle leggere sfumature <strong>del</strong>la<br />

voce mentre parla di Targa<br />

Florio e dintorni, di circuiti, di<br />

amici e nemici, che magari oggi<br />

non ci sono più, scomparsi<br />

“nella professione”, traditi da un<br />

pezzo d’asfalto che avevano<br />

percorso migliaia di volte.<br />

E dire che lui, Casoni, dalle cose<br />

terrene, cioè adatte a persone<br />

senza grilli per la testa, è stato<br />

sempre molto gratificato.<br />

È un industriale, di quelli tosti,<br />

Cavaliere <strong>del</strong> Lavoro, che non<br />

sono mica tanti e sono quelli<br />

che fanno l’Italia che lavora,<br />

appunto, e siede nella giunta di<br />

Confindustria, di cui è stato<br />

anche vice presidente dal ’96 al<br />

’99. Ha una distilleria che<br />

produce 25 milioni di bottiglie<br />

tra Braulio, nocino, limoncello e<br />

altri spiriti ed è socio con un<br />

patito d’auto, Pagliarello il<br />

siciliano, stessa passione diverso<br />

liquore, l’Averna. Questo<br />

giovanotto, classe 1939, a 22<br />

anni è già campione italiano<br />

<strong>del</strong>la Montagna, le gare per chi<br />

non teme né baratri né pareti di<br />

roccia, per chi non pensa cosa<br />

c’è oltre il guard-rail, chè<br />

altrimenti il piede si alza dal<br />

gas, magari poco ma si alza. La<br />

macchina, una Cooper Formula<br />

Junior, gliela presta il cugino<br />

Odoardo Govoni, pilota <strong>del</strong>la<br />

Maserati. Ma già l’anno prima, il<br />

1962, ai campionati universitari<br />

di Bologna, che si correvano<br />

però all’aeroautodromo di<br />

Modena, si classifica al 4° posto<br />

con la sua Giulietta TI, una<br />

berlinona tutto pepe regalo di<br />

papà. La passione monta,<br />

probabilmente già da due lustri<br />

quando, appena decenne, guida<br />

una 500 C nei cortili <strong>del</strong>lo<br />

stabilimento, sotto gli occhi<br />

divertiti <strong>del</strong>le maestranze in<br />

pausa pranzo. Nel 1964, la<br />

svolta. Firma una tonnellata di<br />

cambiali e si compra una<br />

monoposto De Tomaso con la<br />

quale si piazza secondo<br />

nell’Italiano Velocità, dietro Geki<br />

Russo e davanti ad Andrea de<br />

Adamich, ma primo, ancora, nel<br />

Campionato <strong>del</strong>la Montagna.<br />

A fine d’anno lo incontra Nello<br />

Ugolini, il Maestro, talent scout<br />

di un’intera generazione di<br />

promesse piazzate poi tra<br />

Maranello e dintorni. Gli<br />

propone una Bizzarrini 5300<br />

prototipo per correre il Trofeo<br />

Bettoja, a Monza. <strong>Il</strong> Casoni da<br />

Finale Emilia si presenta e vince,<br />

davanti alle Ferrari, compresa la<br />

4 litri di Scarfiotti. È nata una<br />

stella che, subito dopo, vince<br />

Tre immagini <strong>del</strong> X Gran Premio <strong>del</strong>la<br />

Lotteria <strong>del</strong> 1968, a Monza.<br />

Dall’alto, il briefing dei piloti prima<br />

<strong>del</strong>la gara, uno scorcio dei box e,<br />

nella foto grande a sinistra, Mario<br />

Casoni in azione con la Dino 166 F2.<br />

Si classificherà settimo.<br />

In basso, Casoni in tuta da pilota a<br />

metà degli anni ’70.<br />

Gentlemen driver 25

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