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Progetto Pedagogico Nido D'Infanzia - Comune di Sant'Agata ...

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COMUNE DI SANT’AGATA BOLOGNESE<br />

PROVINCIA DI BOLOGNA<br />

AREA ISTRUZIONE E CULTURA<br />

SERVIZI SCOLASTICI – NIDO D’INFANZIA VITA NUOVA<br />

PROGETTO PEDAGOGICO<br />

NIDO D’INFANZIA COMUNALE<br />

“VITA NUOVA”


In<strong>di</strong>ce<br />

1. IL SERVIZIO<br />

<strong>Progetto</strong> <strong>Pedagogico</strong><br />

<strong>Nido</strong> d’Infanzia Comunale “Vita Nuova”<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Sant’Agata Bolognese (Bo)<br />

1. Ubicazione 4<br />

2. Notizie sul territorio 4<br />

3. Storia 4<br />

4. Ente Gestore 4<br />

5. Destinatari 5<br />

6. Organizzazione dell’accesso al servizio 5<br />

7. Dati sulle Frequenze 5<br />

8. Il Personale 5<br />

9. Il budget e le risorse finanziarie 6<br />

10. Raccordo con altri servizi del territorio 6<br />

11. Calendario 6<br />

12. Servizio Mensa 6<br />

2. IL PROGETTO PEDAGOGICO 7<br />

1. Le finalità del servizio 7<br />

2. L’organizzazione del servizio 8<br />

3. L’organizzazione del personale 8<br />

4. Orari e turni <strong>di</strong> servizio 9<br />

5. Gli spazi e la loro organizzazione 9<br />

1


6. Caratteristiche costruttive, organizzative e descrizione degli spazi 10<br />

6.1 Descrizione della zona interna 11<br />

6.2 Descrizione delle sezioni 12<br />

6.3 Descrizione degli spazi esterni 13<br />

7. L’Ambientamento 14<br />

7.1 Modalità e tempi <strong>di</strong> ambientamento 14<br />

7.2 Il colloquio 16<br />

7.3 L’incontro assembleare 16<br />

7.4 Il re-ambientamento 17<br />

7.5 Allegato 1: Ambientamento – sezione Piccoli “Coccinelle” 17<br />

7.6 Allegato 2: Ambientamento – sezione Me<strong>di</strong> “Draghetti” 19<br />

8. La Programmazione delle attività educative e l’articolazione della<br />

giornata educativa 19<br />

8.1 La Programmazione delle attività educative 19<br />

8.2 L’uso pedagogico degli spazi 20<br />

8.3 Le attività educative offerte 20<br />

8.4 L’articolazione della giornata educativa 21<br />

8.4.a. Le routine 21<br />

8.4.b. L’accoglienza 22<br />

8.4.c. Lo spuntino 22<br />

8.4.d. Il cambio 22<br />

8.4.e. Il sonno del mattino 22<br />

8.4.f. Le attività <strong>di</strong>dattiche ed educative 22<br />

8.4.g. Il gioco libero in salone 23<br />

8.4.h. Il pasto 23<br />

8.4.i. Il sonno del pomeriggio e il risveglio 24<br />

8.4.l. La merenda 24<br />

8.4.m. Il ricongiungimento 24<br />

9. Le esperienze relazionali e sociali dei bambini <strong>di</strong>sabili 24<br />

10. Le iniziative per la valorizzazione delle <strong>di</strong>fferenze 25<br />

11. I <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> partecipazione 26<br />

11.1 La relazione con i genitori 26<br />

11.2 L’ambientamento 27<br />

11.3 Momenti assembleari 27<br />

11.4 Il Comitato <strong>di</strong> Gestione 27<br />

11.5 Il Comitato Mensa 27<br />

11.6 Incontri organizzativi per feste e progetti specifici, laboratori 28<br />

11.7 Colloqui 28<br />

11.8 Comunicazioni 28<br />

11.9 L’Open Day 29<br />

11.10 Biblioteca dei genitori 29<br />

11.11 La carta dei servizi 29<br />

2


12. Gli strumenti del gruppo <strong>di</strong> lavoro educativo 29<br />

12.1 L’osservazione 29<br />

12.2 La documentazione 30<br />

13. Le risorse del gruppo <strong>di</strong> lavoro educativo 31<br />

13.1 La formazione del personale 31<br />

13.2 Il coor<strong>di</strong>natore pedagogico 31<br />

13.3 Il coor<strong>di</strong>namento pedagogico 32<br />

13.4 Il progetto <strong>di</strong> continuità verticale <strong>Nido</strong>-Scuola dell’Infanzia 33<br />

14. L’organizzazione del gruppo <strong>di</strong> lavoro educativo 34<br />

3. PROGETTI SPECIFICI 34<br />

1. Progetti specifici 34<br />

1.1 <strong>Progetto</strong> Intercultura “I cento linguaggi” 34<br />

1.2 <strong>Progetto</strong> Teatro al <strong>Nido</strong> 36<br />

1.3 <strong>Progetto</strong> “La Biblioteca dei genitori” 37<br />

2. Durata del progetto pedagogico<br />

4. LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO 38<br />

1. Strumenti <strong>di</strong> auto-valutazione 38<br />

2. Metodologia e tempi 39<br />

3. Durata del progetto 40<br />

Riferimenti Bibliografici 41<br />

Ringraziamenti 41<br />

3


1. IL SERVIZIO<br />

1. Ubicazione<br />

Il <strong>Nido</strong> d’Infanzia Comunale “Vita Nuova” ha sede in una nuova struttura inaugurata nel<br />

novembre del 2006 ed ubicata in Via Sandro Pertini n. 1, a Sant’Agata Bolognese (BO).<br />

Il nido è stato concepito secondo dettami <strong>di</strong> architettura bioecologica, ubicato in un<br />

comparto <strong>di</strong> nuovo impianto, la cui fruibilità è garantita da una pista ciclopedonale,<br />

collegata con viale della Repubblica e da un ampio parcheggio.<br />

L’e<strong>di</strong>ficio prevede il risparmio energetico, tramite un impianto <strong>di</strong> pannelli fotovoltaici in<br />

grado <strong>di</strong> fornire tutta l’energia necessaria al funzionamento degli impianti. La<br />

progettazione prevede una illuminazione naturale in ogni angolo, e una struttura che crea<br />

armonia tra spazi chiusi e aperti.<br />

2. Notizie sul territorio<br />

Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Sant’Agata è ubicato nella provincia <strong>di</strong> Bologna, a confine tra il territorio<br />

della provincia <strong>di</strong> Bologna e della provincia <strong>di</strong> Modena. Ha una popolazione <strong>di</strong> circa<br />

7.300 abitanti. La popolazione straniera residente costituisce il 13,65% sul totale dei<br />

residenti.<br />

L’incidenza della popolazione in età 0-3 anni, per l’anno 2009, pari a 4,85%.<br />

I bambini stranieri in età dai 0-3 anni residenti costituiscono il 21,63% della popolazione<br />

residente in tale fascia d’età.<br />

Sul territorio santagatese è presente un Istituto Comprensivo Statale con i seguenti<br />

or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> scuola: scuola dell’infanzia, primaria, secondaria <strong>di</strong> primo grado. E’ presente la<br />

Scuola Privata Paritaria con i seguenti or<strong>di</strong>ni: nido primavera e scuola dell’infanzia,<br />

primaria e secondaria <strong>di</strong> primo grado.<br />

La biblioteca comunale organizza perio<strong>di</strong>camente e su appuntamento dei progetti <strong>di</strong><br />

lettura e prestito per le classi <strong>di</strong> tutti gli or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> scuola.<br />

A fine maggio tutta la citta<strong>di</strong>nanza è coinvolta nella Festa della Fiera <strong>di</strong> Maggio, in<br />

origine fiera agricola con mostre dei prodotti e delle attività locali, che nel tempo si è<br />

arricchita con mostre fotografiche, dell’artigianato, del modellismo e altro. Tutte le scuole e<br />

i servizi educativi, compreso il nido, sono coinvolte esponendo la documentazione delle<br />

attività <strong>di</strong>dattiche, educative ed elaborati in occasione <strong>di</strong> tale manifestazione.<br />

3. Storia<br />

L’apertura del nuovo servizio <strong>di</strong> <strong>Nido</strong> d’Infanzia rappresenta la continuazione e il<br />

rinnovamento <strong>di</strong> un servizio “storico”, già esistente e risalente al 1973. All’epoca era<br />

denominato <strong>Nido</strong> d’Infanzia “Agata Pizzi” ed era ubicato presso l’attuale Scuola<br />

dell’Infanzia omonima del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Sant’Agata Bolognese.<br />

Il cambiamento della sede e della denominazione del <strong>Nido</strong> sancisce anche un<br />

rinnovamento del servizio, frutto <strong>di</strong> riflessioni sul suo ruolo e sui suoi compiti, in<br />

concomitanza con la storia del servizio educativo in Italia, dalla Legge 1044/71 sull’Asilo<br />

<strong>Nido</strong> ex ONMI (Opera Nazionale Maternità e Infanzia) sino alla più recente normativa<br />

regionale con la L.R.1/00 e successive mo<strong>di</strong>fiche.<br />

4. Ente Gestore<br />

Il <strong>Nido</strong> “Vita Nuova” è a gestione Comunale sin dal 1973.<br />

Dal 2006 è stata avviata la collaborazione con le Coop. Sociali “Ca<strong>di</strong>ai” e “Inventatempo”<br />

unite in A.T.I., tramite appalto pubblico. Attualmente e sino al 2011 a tali Cooperative<br />

sono affidate due sezioni del servizio <strong>Nido</strong>, tra cui il servizio <strong>di</strong> posticipo.<br />

4


5. Destinatari<br />

Il <strong>Nido</strong> d’Infanzia “Vita Nuova” è un servizio educativo e sociale <strong>di</strong> interesse pubblico,<br />

aperto a tutti i bambini e le bambine in età compresa tra i 6 e i 36 mesi, che concorre con le<br />

famiglie alla loro crescita e formazione, nel quadro <strong>di</strong> una politica della prima infanzia che<br />

garantisce il <strong>di</strong>ritto all’educazione, nel rispetto dell’identità in<strong>di</strong>viduale, culturale e<br />

religiosa <strong>di</strong> ciascuno.<br />

Nel corso dell’anno educativo 2008-’09 è stato mo<strong>di</strong>ficato il regolamento per poter<br />

accogliere anche i bambini che compiono i 6 mesi entro il mese <strong>di</strong> aprile, istituendo,<br />

qualora vi fossero posti <strong>di</strong>sponibili, una ulteriore graduatoria loro de<strong>di</strong>cata.<br />

6. Organizzazione dell’accesso al servizio<br />

Annualmente (mesi <strong>di</strong> febbraio/marzo) l’ufficio servizi scolastici invia a tutte le famiglie<br />

residenti, con bambini in età da nido, la comunicazione in cui vengono presentate le<br />

modalità d’iscrizione. Copia del bando viene pubblicato sul sito del comune, all’albo<br />

pretorio comunale e presso l’ufficio servizi scolastici.<br />

L’accoglimento della richiesta viene comunicata alle famiglie tramite posta. Il genitore è<br />

invitato a confermare la richiesta d’iscrizione che, s’intende rinnovata <strong>di</strong> anno in anno<br />

automaticamente. Le bambine e i bambini non ammessi a seguito della prima graduatoria<br />

vengono collocati in lista d’attesa; le famiglie ricevono comunicazione tramite posta. Le<br />

graduatorie <strong>di</strong> ammissione sono perio<strong>di</strong>camente aggiornate, secondo i criteri stabiliti dal<br />

bando, fino alla fine del mese <strong>di</strong> febbraio, per consentire <strong>di</strong> coprire i posti vacanti resi<br />

<strong>di</strong>sponibili in seguito a rinunce. Per ulteriori informazioni si rimanda al Regolamento<br />

Comunale del servizio.<br />

7. Dati sulle Frequenze<br />

Giornalmente vengono raccolte le frequenze degli iscritti al fine <strong>di</strong> garantire un<br />

monitoraggio dei bisogni e la “sostituzione a rapporto”, ovvero la sostituzione del<br />

personale assente che si basa sul rapporto numerico delle presenze effettive dei bambini,<br />

secondo la Delibera del Consiglio Regionale 646/2005.<br />

Nell’Anno Educativo 2007-08, sul totale dei 69 bambini iscritti, è stata registrata una<br />

me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 47 frequentanti, con una percentuale del 31,88% in meno dei bambini presenti<br />

rispetto agli iscritti (dati riferiti sino al31/12).<br />

Nell’Anno Educativo 2008-09, sul totale dei 67 bambini iscritti, è stata registrata una<br />

me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 46 frequentanti, con una percentuale del 31,34 in meno dei bambini presenti<br />

rispetto agli iscritti (dati riferiti sino al31/12).<br />

8. Il personale<br />

Gli operatori in servizio variano in base al numero dei bambini iscritti, secondo quanto<br />

previsto rispetto al rapporto numerico educatore-bambino dalla Delibera del Consiglio<br />

Regionale 646/2005.<br />

Nell’anno 2009-10 il personale in servizio è in totale <strong>di</strong> 18 unità compreso il coor<strong>di</strong>natore<br />

pedagogico: 13 educatori <strong>di</strong> cui 6 comunali, 3 collaboratori <strong>di</strong> cui 2 comunali e 1 cuoca<br />

comunale. Il personale possiede i titoli <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o previsti dalla normativa <strong>di</strong> riferimento. E’<br />

prevista una formazione annuale professionale specifica <strong>di</strong>stinta per ruoli e mansioni,<br />

effettuata sia a livello comunale che sovracomunale (Unione dei Comuni <strong>di</strong> Terre d’Acqua).<br />

Le sostituzioni del personale sono previste garantendo il rapporto numerico secondo la<br />

<strong>di</strong>rettiva sopra menzionata.<br />

Nel caso <strong>di</strong> iniziative particolari sono invitati esperti esterni: nutrizionisti, pe<strong>di</strong>atri, esperti<br />

in attività teatrali e artistiche, pedagogisti, per seminari, incontri con le famiglie, incontri<br />

<strong>di</strong> formazione rivolti al personale del nido.<br />

5


9. Il budget e le risorse finanziarie<br />

Nell’anno finanziario 2007 il ricavo dalle rette pagate dalle famiglie dei bambini iscritti è<br />

stato pari a Euro 148.090,59; i contributi ricevuti dalla Provincia ammontano a Euro<br />

15.000,00, per un totale complessivo dei finanziamenti pari a Euro 163.090,59. La<br />

percentuale <strong>di</strong> copertura finanziaria ottenuta dalle rette e dai contributi è pari al 24,82%. Il<br />

costo complessivo annuale del servizio è <strong>di</strong> Euro 657.058,05, per un costo a bambino per<br />

l’Amministrazione comunale pari a circa Euro 1.080,00. La retta massima è pari a Euro<br />

415,00 per un tempo pieno e <strong>di</strong> Euro 303,00 per un tempo parziale.<br />

10. Raccordo con altri servizi del territorio<br />

Nell’ambito dei rapporti con il territorio è possibile evidenziare l’importanza e l’impegno<br />

del servizio nel valorizzare il coor<strong>di</strong>namento e la continuità con gli altri servizi educativi,<br />

socio-assistenziali e sanitari, rivolti all’infanzia e operanti sul territorio, nell’ottica <strong>di</strong> una<br />

visione integrata dell’in<strong>di</strong>viduo e della co-costruzione della comunità educante. Si vedano a<br />

tal proposito anche i progetti relativi alla continuità verticale nido-scuola dell’infanzia e<br />

all’integrazione dei bambini <strong>di</strong>sabili o svantaggiati.<br />

11. Calendario<br />

L’attività del <strong>Nido</strong> d’Infanzia si svolge, <strong>di</strong> norma, a partire dal primo lunedì del mese <strong>di</strong><br />

settembre fino all’ultimo venerdì del mese <strong>di</strong> luglio. Nei mesi <strong>di</strong> giugno e luglio,<br />

l’organizzazione può essere mo<strong>di</strong>ficata, sulla base delle effettive esigenze <strong>di</strong> frequenza<br />

espresse dalle famiglie. La frequenza al servizio estivo è rivolta prioritariamente alle<br />

famiglie i cui genitori lavorano entrambi, con deroga per particolari situazioni. Ogni anno<br />

viene stilato il calendario dell’anno educativo con l’in<strong>di</strong>cazione dei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> sospensione<br />

delle attività educative, in conformità a quanto dettato dal calendario scolastico, approvato<br />

dalla Regione Emilia Romagna e in linea con il calendario scolastico dell’Istituto<br />

Comprensivo Statale santagatese. Tale calendario viene <strong>di</strong>stribuito all’inizio dell’anno a<br />

tutte le famiglie dei bimbi del nido.<br />

12. Servizio mensa<br />

Il servizio mensa è così articolato e <strong>di</strong>fferenziato per fasce <strong>di</strong> età:<br />

- per i bambini fino ai 12 mesi circa viene strutturato e prodotto dalla cucina interna,<br />

applicando lo schema <strong>di</strong> <strong>di</strong>vezzamento, in accordo con la famiglia e su in<strong>di</strong>cazione del<br />

pe<strong>di</strong>atra <strong>di</strong> famiglia;<br />

- per i bambini oltre i 12 mesi viene somministrato un menù articolato su 5 settimane,<br />

costruito nel rispetto delle linee guida per la corretta alimentazione del Ministero della<br />

Salute.<br />

La produzione dei pasti dei bambini oltre i 12 mesi è affidata a Matilde Ristorazione S.r.l.,<br />

società a capitale misto <strong>di</strong> maggioranza pubblica, il cui socio privato, in<strong>di</strong>viduato con gara è<br />

CAMST. I menù e le relative tabelle <strong>di</strong>etetiche vengono pre<strong>di</strong>sposte dalla nutrizionista<br />

della <strong>di</strong>tta Matilde e successivamente avallate dall’Azienda competente del Territorio. Sono<br />

garantite le <strong>di</strong>ete speciali seguenti: per motivi etico-religiosi, per patologia, <strong>di</strong>eta bianca,<br />

previa richiesta da parte delle famiglie, tramite apposita modulistica. Il personale<br />

collaboratore effettua le operazioni previste per l’autocontrollo sulla base della normativa<br />

HACCP, al fine <strong>di</strong> garantire la sicurezza e la salubrità degli alimenti.<br />

6


2. IL PROGETTO PEDAGOGICO<br />

Riteniamo il presente documento quale lavoro che cerca <strong>di</strong> esprimere l’identità<br />

educativa del nostro servizio e un documento d’impegno tra l’istituzione educativa e<br />

il territorio.<br />

Un documento che si interseca <strong>di</strong> continuo con le valenze operative e che, per le<br />

riflessioni che suscita, permette <strong>di</strong> stabilire un intreccio continuo con la formazione.<br />

1. Le finalità del servizio<br />

Il nido accoglie i bambini, le bambine e le loro famiglie. Spesso l’entrata al nido coincide<br />

con il primo approccio del bambino con il mondo sociale.<br />

Accogliere significa tener conto delle aspettative che questa nuova esperienza comporta,<br />

e pertanto saperle comprendere e contenere.<br />

Il nido è un luogo in cui si elabora e si promuove la cultura dell’infanzia e dei suoi<br />

<strong>di</strong>ritti.<br />

Il <strong>Nido</strong> non è tanto il servizio che prepara all’esperienza per <strong>di</strong>ventare gran<strong>di</strong> ma esso è già<br />

il luogo nel quale i bambini sono competenti. Fin da piccolissimo il bambino è portatore <strong>di</strong><br />

competenze specifiche e <strong>di</strong> risorse peculiari, per affrontare il mondo e gestire le relazioni<br />

interpersonali: un bambino competente non è soltanto capace <strong>di</strong> ricevere stimoli, ma<br />

altresì <strong>di</strong> attivare e ampliare percorsi <strong>di</strong> conoscenza anche complessi. Il nido ha lo scopo <strong>di</strong><br />

aiutare ogni bambino e ogni bambina ad accrescere lo stato <strong>di</strong> ben-essere, a potenziare le<br />

abilità, le conoscenze, le competenze affettive e relazionali, utili per costruirsi<br />

un’esperienza <strong>di</strong> vita ricca, originale e armonica. Il bambino è considerato un soggetto <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ritti e il nido sostiene la sua evoluzione nel rispetto dei progressi che manifesta nell’arco<br />

sia della giornata, sia dei mesi che degli anni. L’identità del bambino si costruisce nella<br />

relazione con l’altro da sé (famiglia, gruppo dei pari, adulti <strong>di</strong> riferimento, ambiente).<br />

Il nido propone un contesto relazionale armonioso in cui i bambini possano<br />

sperimentare relazioni con gli adulti <strong>di</strong>versi da quelli del contesto familiare e con i pari, ma<br />

anche osservare le relazioni tra adulti.<br />

Nel nido il concetto <strong>di</strong> cura è inteso sia quale accoglimento dei bisogni primari del<br />

bambino, sia quale pratica educativa. Per cura si intende la considerazione <strong>di</strong> “tutti gli<br />

aspetti relativi al bambino, alle famiglie, alle colleghe e all’ambiente inteso quale spazio <strong>di</strong><br />

intervento: ovvero saper accogliere, ascoltare, rispettare, sostenere, osservare, progettare,<br />

sperimentare, verificare, documentare, confrontare, <strong>di</strong>alogare con tutti gli strumenti<br />

dell’educazione.”<br />

Il nido promuove il <strong>di</strong>ritto all’uguaglianza delle opportunità educative rispettando<br />

altresì le <strong>di</strong>verse culture familiari, accogliendo ed integrando le <strong>di</strong>fferenze e le <strong>di</strong>sabilità.<br />

Offre esperienze ricche ed equilibrate attraverso le quali il bambino esplora, imita,<br />

scopre, immagina, confronta, costruisce, usando la totalità del suo corpo, senza essere<br />

in<strong>di</strong>rizzato a stereotipi. Il nido propone un approccio attivo che spesso la vita domestica<br />

non può offrire con la stessa regolarità. Al nido vengono garantiti momenti <strong>di</strong> gioco e<br />

costruzione <strong>di</strong> contesti che permettono <strong>di</strong> proporre materiali ed immaginare percorsi;<br />

l’educatore si pone quale animatore e regista.<br />

Il nostro nido attraverso la professionalità degli educatori e dei collaboratori sostiene la<br />

progettazione e il mantenimento <strong>di</strong> un ambiente accogliente, curato, bello, colto, che<br />

promuova e favorisca il benessere, l’autonomia, la socialità, l’appren<strong>di</strong>mento.<br />

Pertanto nel nido opera personale qualificato e viene promossa costantemente la<br />

professionalità degli educatori attraverso la formazione: la sperimentazione, la ricerca,<br />

l’aggiornamento, il supporto attraverso tecnici ed esperti esterni.<br />

Il nostro nido possiede una progettualità che tiene conto delle finalità del servizio e una<br />

programmazione educativa e <strong>di</strong>dattica, che nasce dal confronto tra gli operatori (il<br />

collettivo) e la figura del coor<strong>di</strong>natore pedagogico.<br />

7


Il nido sostiene il valore della genitorialità e rispetta la pluralità delle culture familiari, in<br />

una prospettiva <strong>di</strong> partecipazione e <strong>di</strong> cooperazione educativa. Il nido riconosce alla<br />

famiglia il compito primario e fondamentale <strong>di</strong> curare ed educare i figli. L’obiettivo del<br />

nido non è quello <strong>di</strong> sostituirsi ad essa ma <strong>di</strong> lavorare insieme, fornendo aiuto e sostegno<br />

alle competenze genitoriali, in un ottica <strong>di</strong> co-costruzione dei saperi e <strong>di</strong> intreccio <strong>di</strong><br />

competenze, per rispondere al meglio e in maniera convergente alla complessità della<br />

crescita evolutiva del bambino.<br />

Il nido dal punto <strong>di</strong> vista educativo è un luogo <strong>di</strong> incontro in cui le famiglie si trovano<br />

per confrontarsi, per con<strong>di</strong>videre esperienze, per stare insieme ed eventualmente poter<br />

ricevere sostegno da esperti. Sono spesso occasione <strong>di</strong> incontro l’assemblea <strong>di</strong> sezione, i<br />

colloqui con gli educatori e/o il coor<strong>di</strong>natore pedagogico, incontri con esperti, laboratori<br />

serali con i genitori, incontri a tema. Il nido offre a tutti pari opportunità e considera le<br />

<strong>di</strong>versità culturali e sociali quali risorsa, nonché la <strong>di</strong>sabilità quale opportunità <strong>di</strong> maggiore<br />

conoscenza e potenzialità, nell’ottica <strong>di</strong> un arricchimento del progetto educativo.<br />

Il nido opera per la costruzione <strong>di</strong> una cultura dell’accoglienza per il riconoscimento<br />

delle <strong>di</strong>fferenze, cercando <strong>di</strong> costruire una alleanza educativa con la famiglia, nel rispetto<br />

delle abitu<strong>di</strong>ni culturali.<br />

La professionalità degli educatori garantisce un intervento che rispetta gli equilibri delicati<br />

e i forti impatti emotivi che la famiglia dei bambini stranieri incontra, nel caso in cui la<br />

rappresentazione dell’infanzia sia <strong>di</strong>versa da quella <strong>di</strong> provenienza. Il nido si pone pertanto<br />

come me<strong>di</strong>atore per l’integrazione delle <strong>di</strong>verse realtà <strong>di</strong> vita del bambino.<br />

Gli educatori del nido creano contesti educativi che possano favorire l’integrazione del<br />

bambino <strong>di</strong>sabile all’interno della propria sezione, nel rispetto degli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> programma<br />

provinciali della legge 104/92; stilano il piano educativo in<strong>di</strong>vidualizzato in collaborazione<br />

con la famiglia e i referenti della Ausl. Particolare attenzione viene rivolta al percorso <strong>di</strong><br />

con<strong>di</strong>visione con i genitori del progetto <strong>di</strong> cura. Qualora il bambino necessiti <strong>di</strong> un<br />

intervento in<strong>di</strong>vidualizzato viene garantita al nido una figura <strong>di</strong> riferimento.<br />

2. L’organizzazione del servizio<br />

L’organizzazione dei gruppi dei bambini avviene dopo aver preso in esame la graduatoria<br />

delle iscrizioni. Le sezioni sono create per rispondere alle richieste delle famiglie, nel<br />

rispetto del regolamento comunale <strong>di</strong> accesso al servizio. Se l’età dei bambini nuovi iscritti<br />

lo permette, si cerca <strong>di</strong> creare sezioni il più possibile omogenee per età, in modo da<br />

garantire ai gruppi dei bambini piena stabilità per l’intera permanenza al nido e per il<br />

passaggio alla scuola dell’infanzia. La nostra struttura accoglie quattro sezioni per un totale<br />

<strong>di</strong> 69 bambini, con possibilità <strong>di</strong> espansione fino a 79 bambini.<br />

Il collettivo e la coor<strong>di</strong>natrice pedagogica concordano <strong>di</strong> anno in anno con<br />

l’amministrazione comunale l’organizzazione e i turni del personale, per rispondere alle<br />

esigenze dei bambini in relazione all’età, garantendo la continuità <strong>di</strong> servizio <strong>di</strong> almeno un<br />

anno per ciascuna educatrice durante la permanenza del bambino al nido. Il rapporto<br />

numerico adulto-bambino è quello stabilito dalla Legge Regionale n. 1 del 2000: “il<br />

rapporto numerico tra educatori e bambino, all’interno del nido, <strong>di</strong>pende dal numero <strong>di</strong><br />

bambini iscritti al servizio e alla loro età, dando particolare attenzione ai bambini con età<br />

inferiore ai 12 mesi e ai bambini con <strong>di</strong>sabilità. Tale rapporto numerico è, però, definito<br />

anche in relazione alle caratteristiche specifiche del servizio.”<br />

3. L’organizzazione del personale<br />

Il personale che opera nella struttura è composto da educatori e collaboratori.<br />

L’educatore del nido è una figura professionale alla quale è richiesto un ruolo complesso<br />

e articolato, che ha competenze relative alla cura e all’educazione dei bambini, alla<br />

8


elazione con le famiglie e provvede all’organizzazione e al funzionamento del servizio.<br />

Inoltre, l’educatore ha il compito <strong>di</strong>:<br />

- favorire una progressiva autonomia nei bambini;<br />

- consolidare nel bambino il senso della propria identità ed espressione <strong>di</strong> sé,<br />

attraverso momenti relazionali significativi tra adulti e bambini e tra i bambini<br />

stessi;<br />

- valorizzare la cultura e i <strong>di</strong>ritti dell’infanzia;<br />

- comprendere e sostenere la storia relazionale del bambino, il vissuto dei genitori,<br />

le aspettative educative nei confronti del nido, attraverso momenti <strong>di</strong><br />

incontro/confronto in<strong>di</strong>viduale e <strong>di</strong> gruppo tra genitori ed educatori;<br />

- progettare percorsi educativi e <strong>di</strong>dattici annuali, dopo un’attenta analisi del<br />

contesto e dei bisogni dei bambini.<br />

Le educatrici <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> un pacchetto <strong>di</strong> monte ore così sud<strong>di</strong>viso: ore <strong>di</strong><br />

aggiornamento, ore <strong>di</strong> gestione, ore <strong>di</strong> compresenza.<br />

I collaboratori rappresentano per le educatrici e i bambini un punto <strong>di</strong> riferimento<br />

importante, in quanto spesso si adoperano con professionalità e <strong>di</strong>sponibilità nella<br />

relazione coi bambini e con le famiglie, e hanno competenze relative a:<br />

- cura e igiene dell’ambiente fisico del nido;<br />

- sostegno all’attività educativa e <strong>di</strong>dattica delle educatrici;<br />

- responsabilità nello smistamento, preparazione e <strong>di</strong>stribuzione dei pasti;<br />

- rior<strong>di</strong>no e pulizia della cucina.<br />

La loro assegnazione nelle sezioni varia in base all’organizzazione del servizio. La presenza<br />

specifica nella sezione <strong>di</strong> appartenenza è relativa sia ai momenti <strong>di</strong> routine sia all’attività<br />

<strong>di</strong>dattica. I collaboratori <strong>di</strong>spongono anch’essi <strong>di</strong> un piccolo pacchetto <strong>di</strong> ore che permette<br />

loro <strong>di</strong> partecipare ai collettivi, alle assemblee <strong>di</strong> sezione con i genitori, agli eventi sociali e<br />

altre attività in affiancamento alle educatrici.<br />

4. Orari e turni <strong>di</strong> servizio<br />

Il <strong>Nido</strong> d’Infanzia è aperto dalle ore 7.30 alle ore 18.<br />

La frequenza giornaliera si svolge secondo il seguente orario:<br />

7.30-8.30 - per tutti i bambini che usufruiscono del servizio <strong>di</strong> anticipo su motivata<br />

richiesta da parte della famiglia;<br />

8.30-16.30 - servizio regolare.<br />

16.30-18 - per tutti i bambini che usufruiscono del servizio <strong>di</strong> posticipo su motivata<br />

richiesta da parte della famiglia;<br />

8.30-13.00 – per tutti i bambini che usufruiscono del servizio part-time.<br />

I turni delle educatrici e delle collaboratrici variano ogni anno in base alle esigenze del<br />

servizio, garantendone la massima funzionalità.<br />

Il calendario annuale varia anch’esso ogni anno, prevedendo le stesse chiusure (ponti,<br />

festività) dei servizi educativi e delle scuole del territorio.<br />

5. Gli spazi e la loro organizzazione<br />

Il <strong>Nido</strong> d’Infanzia “Vita nuova “ è una recente struttura, inaugurata nel settembre 2006. E’<br />

stata costruita con le più innovative tecniche <strong>di</strong> bioarchitettura. Durante il suo sviluppo si è<br />

tenuto conto <strong>di</strong> criteri che permettessero il risparmio energetico (attraverso pannelli solari<br />

e riscaldamento a pavimento) e trasmettessero a chiunque entrasse un senso <strong>di</strong> benessere.<br />

Il nido si presenta con ampi spazi esteticamente curati. Ogni sezione è tinteggiata con<br />

colori tenui <strong>di</strong> pastelli <strong>di</strong>versi; la pavimentazione è coor<strong>di</strong>nata alle pareti; il soffitto è in<br />

legno a vista e trasmette un senso <strong>di</strong> calore agli ambienti. Gli arre<strong>di</strong> sono stati scelti con<br />

cura dalle operatrici del nido in collaborazione con il coor<strong>di</strong>natore pedagogico e rispettano<br />

pienamente le recenti norme in materia <strong>di</strong> sicurezza. La struttura è costituita da 4<br />

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aule/sezioni per la <strong>di</strong>dattica, 2 ambienti de<strong>di</strong>cati al riposo, 1 aula “morbida” per l’attività<br />

psicomotoria, 1 aula a<strong>di</strong>bita ad atelier per lo svolgimento <strong>di</strong> attività grafico-pittoriche e 1<br />

salone centrale, a<strong>di</strong>bito all’accoglienza e al gioco libero. Ciascuna aula ha un accesso <strong>di</strong>retto<br />

ai servizi igienici dei bambini e comunica con uno dei 4 patii interni, a loro volta collegati<br />

al salone centrale. Al centro <strong>di</strong> ciascuna aula è presente un cave<strong>di</strong>o per consentire una<br />

maggiore aerazione ed illuminazione degli spazi. Le aree interne aperte (patii e cave<strong>di</strong>),<br />

sono state pavimentate con autobloccanti per poter essere utilizzate anche nella stagione<br />

invernale, in alternativa al giar<strong>di</strong>no esterno. All’interno della struttura sono presenti una<br />

cucina attrezzata per lo smistamento e la preparazione dei pasti, un locale a<strong>di</strong>bito a<br />

lavanderia e un ufficio per il personale. Il <strong>Nido</strong> è circondato da un giar<strong>di</strong>no, piantumato a<br />

verde e attrezzato con giochi e arre<strong>di</strong>. (Per una maggiore descrizione degli spazi, si<br />

rimanda al paragrafo successivo).<br />

6. Caratteristiche costruttive, organizzative e descrizione degli spazi<br />

“Il linguaggio dello spazio è molto forte. Quando si entra in un nido o in una scuola, traspaiono<br />

messaggi che manda lo spazio, le scelte che sono alla base del progetto educativo e le convinzioni<br />

che gli adulti hanno sull’appren<strong>di</strong>mento e sul benessere del bambino”<br />

(dal “Il parco che vorrei”, Camina)<br />

Il nido d’infanzia è una struttura particolarmente sensibile agli aspetti “spaziali” della vita<br />

quoti<strong>di</strong>ana del bambino. Lo “spazio” è inteso quale luogo che promuove e favorisce<br />

l’accoglienza, il benessere e l’integrazione <strong>di</strong> chi lo abita.<br />

L’organizzazione e la progettazione <strong>di</strong> spazi e arre<strong>di</strong> del nido sono caratterizzati da una<br />

complessità <strong>di</strong> elementi che tiene conto <strong>di</strong> luci, colori, elementi olfattivi, visivi, sonori e<br />

tattili, per rispondere alla complessità stessa dei bambini in crescita, ma soprattutto tiene<br />

conto <strong>di</strong> alcuni aspetti fondamentali legati al modo in cui il bambino vive e si muove ogni<br />

giorno nello “spazio”. Ovvero, tiene conto <strong>di</strong>:<br />

- “spazi contenuti e raccolti” che proteggono dalle situazioni <strong>di</strong> stress emotivo e sonoro e<br />

favoriscono momenti <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione delle esperienze;<br />

- l’importanza dell’instaurarsi <strong>di</strong> “abitu<strong>di</strong>ni e ritualità”, in modo da dare un forte senso <strong>di</strong><br />

stabilità e continuità alla vita del nido, rafforzando il senso <strong>di</strong> sicurezza <strong>di</strong> ogni bambino;<br />

- il “rapporto tra ambienti esterni ed interni”.<br />

L’articolazione degli spazi del nido d’infanzia è stata progettata e realizzata tenendo conto<br />

dei requisiti contenuti nella normativa regionale (L. R. 1/2000 e <strong>di</strong>rettiva dei requisiti<br />

strutturali ed organizzativi per la prima infanzia n. 1390/2000 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni).<br />

Tale articolazione naturalmente subisce delle variazioni in base alle iscrizioni annuali.<br />

La struttura ospita:<br />

1. 1 spazio <strong>di</strong> ingresso/accoglienza<br />

2. 1 spazio ufficio<br />

3. 1 sala per la motricità o attività libere dove siano possibili giochi <strong>di</strong> movimento sia<br />

libero che strutturato<br />

4. 1 salone/piazza, o luogo <strong>di</strong> accoglienza, <strong>di</strong> scambio e comunicazione tra i <strong>di</strong>versi<br />

attori, bambini ed adulti, che abitano lo spazio del nido<br />

5. 4 sezioni <strong>di</strong> cui: 1 per lattanti (dai 6 mesi ai 14 mesi <strong>di</strong> età); 1 per semi<strong>di</strong>vezzi (dai 15<br />

ai 22 mesi <strong>di</strong> età); 2 per <strong>di</strong>vezzi (dai 22 ai 36 mesi <strong>di</strong> età), per un numero <strong>di</strong> bambini<br />

pari a 69, con possibilità <strong>di</strong> ampliamento secondo i criteri adottati dalla normativa<br />

regionale<br />

6. 3 bagni per le sezioni lattanti, semi<strong>di</strong>vezzi, <strong>di</strong>vezzi<br />

7. 2 zone riposo<br />

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8. 1 atelier per le attività grafico pittoriche, manipolative, <strong>di</strong> esplorazione creativa dei<br />

materiali e dell’ambiente<br />

9. 1 bagno a<strong>di</strong>acente l’atelier<br />

10. 1 spogliatoio per il personale con servizi igienici ad esso a<strong>di</strong>acenti<br />

11. 1 zona <strong>di</strong>stribuzione pasti<br />

12. 1 zona lavanderia<br />

13. 4 cortili interni a cielo aperto<br />

14. 1 zona gioco esterna<br />

6.1 Descrizione della zona interna<br />

All’entrata vi è un piccolo atrio con una bacheca utilizzata per informare i genitori sulle<br />

iniziative del territorio e del servizio. Dall’atrio si entra nell’area d’ingresso che è<br />

esteticamente gradevole. Essa si presenta con ampie vetrate <strong>di</strong> fronte alle quali sono<br />

collocati 2 mobiletti a giorno girevoli che sono allestiti perio<strong>di</strong>camente con materiali<br />

prodotti dai bambini e dalle educatrici. Proseguendo lungo il corridoio vi sono 2 <strong>di</strong>vanetti<br />

<strong>di</strong> velluto blu, utilizzati dai familiari nei momenti della vestizione e svestizione dei loro<br />

bambini o nei momenti <strong>di</strong> attesa. Sulla parete destra, è stata <strong>di</strong>pinta a mano la poesia <strong>di</strong><br />

Alda Merini, “Bambino”, scelta dalle educatrici per dare maggiore significatività educativa<br />

al servizio. Ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> questa parete si trova un leggio luminoso utilizzato per mettere in<br />

rilievo qualche libro o frase significativa. Sul lato opposto si trova un portariviste a parete<br />

per offrire ulteriori notizie e stimoli alle famiglie, utilizzato anche per la piccola biblioteca<br />

per il prestito ai genitori. Arreda l’ultima parete, una prima fila <strong>di</strong> arma<strong>di</strong>etti per il cambio<br />

dei bambini della sezione dei gran<strong>di</strong>. Su tale arma<strong>di</strong>etto vi è un pannello per la<br />

documentazione a parete e per lo scambio d’informazione con le famiglie. Da questa prima<br />

entrata si accede, da una parte alla zona servizi e allo spazio ufficio e dall’altra all’aula <strong>di</strong><br />

psicomotricità e ad un piccolo magazzino in cui viene riposto tutto il materiale monouso e<br />

le attrezzature utilizzate dal personale ausiliario.<br />

Lo spazio ufficio è utilizzato per gli incontri del gruppo <strong>di</strong> lavoro degli operatori ed è<br />

arredato con un tavolo, delle se<strong>di</strong>e, un arma<strong>di</strong>o con possibilità <strong>di</strong> chiusura a chiave per<br />

l’archiviazione della documentazione, un tavolo per la postazione computer, una<br />

scaffalatura a vista, una fotocopiatrice e due piccole bacheche per il passaggio<br />

d’informazione. Essendo uno spazio che permette <strong>di</strong>screzione e adatto ad un’utenza adulta,<br />

è anche utilizzato per i momenti <strong>di</strong> colloquio in<strong>di</strong>viduale o in piccolo gruppo con i genitori.<br />

La zona servizi è <strong>di</strong>visa nel seguente modo: una zona per la <strong>di</strong>stribuzione dei pasti dove<br />

troviamo un piano <strong>di</strong> cottura, una cappa aspirante, una lavastoviglie, un lavello, una<br />

colonna frigo/freezer, arma<strong>di</strong> e basi per lo stoccaggio <strong>di</strong> generi alimentari, utensili e<br />

stoviglieria; una zona lavanderia arredata con una lavatrice, un’asciugatrice, arma<strong>di</strong> in<br />

metallo ad ante scorrevoli per deposito materiali vari.<br />

Nell’aula <strong>di</strong> psicomotricità, utilizzata a rotazione da tutti i bambini del nido, troviamo<br />

tappeti morbi<strong>di</strong> e colorati, un percorso strutturato con salite e <strong>di</strong>scese collocato alle pareti,<br />

una struttura rettangolare morbida che contiene palline colorate (“la pallestra”), un lungo<br />

specchio a parete, gran<strong>di</strong> blocchi psicomotori, un tunnel <strong>di</strong> legno e plastica che favorisce il<br />

movimento dello strisciare, un piccolo mobile in cui riporre materiale <strong>di</strong> vario utilizzo.<br />

Tornando nel corridoio troviamo la seconda fila <strong>di</strong> arma<strong>di</strong>etti dei bambini della sezione<br />

gran<strong>di</strong>, sopra i quali è collocato un secondo pannello per la documentazione a parete - che<br />

ospita la presentazione del personale del nido con le foto e i nominativi.<br />

Da questo piccolo corridoio si entra da una parte allo spogliatoio per il personale e ai<br />

servizi igienici arredati con accessori <strong>di</strong> completamento per l’arredo dei bagni e con degli<br />

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arma<strong>di</strong>etti “sporco/pulito” per il cambio <strong>di</strong> tutto il personale; dall’altra parte si accede alla<br />

piazza, ovvero una struttura circolare tramite la quale si accede alle tre delle quattro<br />

sezioni e si esce nei 4 giar<strong>di</strong>ni d’inverno che hanno ispirato la denominazione delle sezioni,<br />

attraverso l’utilizzo dei quattro elementi naturali: “acqua, aria, terra, fuoco”. Nella piazza<br />

troviamo 1 arredo denominato “triangolo degli specchi” o caleidoscopio abitabile; 1 angolo<br />

per i travestimenti, 1 teatro con telo delle ombre per eventuali proiezioni, 4 pannelli per la<br />

documentazione esterna <strong>di</strong> ogni sezione, 3 piccole panchine.<br />

6.2 Descrizione delle sezioni<br />

La seguente descrizione si riferisce ad una strutturazione <strong>di</strong> base degli angoli. Ciascun<br />

gruppo educativo <strong>di</strong> sezione progetta e realizza annualmente una personalizzazione dello<br />

spazio in base alla composizione del gruppo sezione, delle esigenze dei bambini stessi,<br />

della programmazione educativa <strong>di</strong> sezione.<br />

Entrando nella sezione dei piccoli denominata “ARIA” e nella sezione dei me<strong>di</strong> denominata<br />

“FUOCO”, troviamo una fila <strong>di</strong> arma<strong>di</strong>etti dove vengono riposti gli indumenti dei bambini<br />

e un fasciatoio (uno per sezione), utilizzato dai genitori per vestire e svestire i bambini.<br />

Nella sezione piccoli la zona pranzo è allestita con 2 tavoli a mezzaluna con seggioloni, 1<br />

tavolo basso rettangolare con seggiolini, 1 arma<strong>di</strong>o alto con chiusura a chiave utilizzato<br />

come <strong>di</strong>spensa, 1 arma<strong>di</strong>etto basso utilizzato per il materiale <strong>di</strong>dattico e non dalle<br />

educatrici; nella zona gioco, troviamo 2 mobili con mensole <strong>di</strong>sposti in posizione<br />

orizzontale utilizzati dai bambini per il gioco del nascon<strong>di</strong>mento - lo stesso arredo può<br />

essere utilizzato in maniera versatile anche tenendo conto dei progressi educativi dei<br />

bambini - 1 mobile primi passi, 1 mobile con mensole per riporre i giochi e alcune macro<br />

costruzioni in gomma piuma; troviamo anche una piscina morbida che può essere riempita<br />

con vario materiale (palline, nastri, costruzioni…), tappeti morbi<strong>di</strong>, cuscini, 1 specchio che<br />

favorisce la scoperta del proprio corpo nello spazio e crea un gioco <strong>di</strong> comunicazione e<br />

relazione con l’altro. Dalla sezione si accede al bagno, allestito con 2 fasciatoi con 2 specchi<br />

roton<strong>di</strong> sospesi (in modo che il bambino possa vedersi durante il cambio), 1 lavabo, 2<br />

lavan<strong>di</strong>ni bassi e dei waterini ad altezza bambino. Da qui si accede al dormitorio, che ha<br />

un’entrata anche dal piccolo corridoio posto all’ingresso della struttura, ed è allestito con<br />

delle culle, dei lettini a “cassetto”, delle bran<strong>di</strong>ne, 1 arma<strong>di</strong>o basso dove riporre le coperte<br />

personali <strong>di</strong> ogni bambino, 1 arma<strong>di</strong>o alto utilizzato come porta bran<strong>di</strong>ne. Tale dormitorio<br />

è utilizzato anche dai bambini della sezione me<strong>di</strong> e ciascun bambino ha il suo lettino.<br />

Nella sezione me<strong>di</strong> la zona pranzo è allestita con 3 tavoli bassi rettangolari con seggiolini<br />

e 1 tavolo basso quadrato, 1 arma<strong>di</strong>o alto con chiusura a chiave e 1 arma<strong>di</strong>o basso per<br />

contenere materiale ad uso esclusivo del personale <strong>di</strong> sezione; la zona gioco o zona<br />

“morbida” è utilizzata per i momenti de<strong>di</strong>cati alla lettura e al gioco libero ed è allestita con<br />

2 tappeti morbi<strong>di</strong> colorati e qualche cuscino, dei peluche, una macro struttura che può<br />

essere utilizzata sia come <strong>di</strong>visorio che come casetta; degli scaffali dove sono riposti i libri e<br />

alcuni giochi messi a <strong>di</strong>sposizione dei bambini, 1 pannello per la documentazione a parete.<br />

Dalla sezione si accede al bagno, arredato con dei lavan<strong>di</strong>ni ad altezza bambino, dei<br />

waterini, 2 fasciatoi e 1 mobile dove riporre il vestiario <strong>di</strong> ogni bambino. A<strong>di</strong>acente al<br />

bagno troviamo il dormitorio dei bambini delle due sezioni gran<strong>di</strong>, allestito con bran<strong>di</strong>ne<br />

basse, 1 arma<strong>di</strong>o per riporre le coperte personali <strong>di</strong> ogni bambino.<br />

Dalla sezione me<strong>di</strong> si accede, anche ad una delle due sezione gran<strong>di</strong> denominata<br />

“TERRA”. Entrando nella sezione, si scorge l’angolo del “relax”, allestito con un tappeto<br />

giallo dove i bambini possono sdraiarsi, rotolarsi, osservare quello che succede intorno;<br />

troviamo anche un pannello per la documentazione a parete, un mobiletto basso per<br />

riporre, in contenitori trasparenti, <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> materiale <strong>di</strong> gioco <strong>di</strong>dattico, strutturato e<br />

non, realizzato nell’ambito <strong>di</strong> laboratori espressivi. Di fianco al tappeto vi è una macro<br />

struttura (cucina) completamente <strong>di</strong> legno e corredata <strong>di</strong> pentole, tegamini e alimenti in<br />

plastica e perfettamente lavabili: un angolo questo, utilizzato per il gioco simbolico e il<br />

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gioco del nascon<strong>di</strong>mento. Accanto alla cucina troviamo una pedana utilizzata dai bambini<br />

per il momento della lettura e una piccola libreria che ospita libri e riviste lasciate a portata<br />

<strong>di</strong> bambino. Dall’altra parte della sezione, vi è la zona pranzo allestita con tavoli e se<strong>di</strong>e ad<br />

altezza <strong>di</strong> bambino, un mobile basso e un alto con chiusura a chiave per il materiale del<br />

personale <strong>di</strong> sezione. Da qui si accede al bagno allestito con 2 fasciatoi, <strong>di</strong> cui uno con<br />

scaletta, un lavabo, dei lavan<strong>di</strong>ni e dei waterini ad altezza bambini. Questo bagno è<br />

utilizzato anche dalla seconda sezione dei bambini gran<strong>di</strong>.<br />

La seconda sezione <strong>di</strong> bambini gran<strong>di</strong> denominata “ACQUA” è <strong>di</strong>visa in due zone, da<br />

una parte vi è la zona pranzo allestita con 3 tavoli rettangolari bassi, un mobile alto ed uno<br />

basso per riporre il materiale del personale della sezione, dall’altra parte troviamo la zona<br />

gioco o del “relax” allestita con una pedana utilizzata quoti<strong>di</strong>anamente dai bambini<br />

durante i momenti <strong>di</strong> lettura, una macro struttura (cucina) utilizzata durante il gioco<br />

simbolico, scaffali idonei per riporre vari oggetti e giochi utilizzati dai bambini, una piccola<br />

libreria che ospita libri lasciati a portata <strong>di</strong> bambino, un tappeto morbido utilizzato per i<br />

momenti <strong>di</strong> relax.<br />

Ogni sezione è dotata <strong>di</strong> numerose finestre, per cui l’ambiente risulta molto luminoso. Una<br />

caratteristica specifica del nostro nido è la progettazione e la realizzazione <strong>di</strong> finestre ad<br />

altezza bambino: ciò permette loro in piena autonomia <strong>di</strong> osservare i cambiamenti<br />

climatici o animali che transitano in giar<strong>di</strong>no, nonché <strong>di</strong> realizzare attività espressive<br />

attraverso materiali e colori utilizzando il vetro come supporto per <strong>di</strong>pingere o lasciare<br />

impronte con altri materiali.<br />

Al centro <strong>di</strong> ogni sezione e dell’atelier, vi è un cave<strong>di</strong>o, una sorte <strong>di</strong> piccolo cortile interno<br />

che, oltre a dare ulteriore luce alla sezione, ospita delle gran<strong>di</strong> piante da esterno <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso<br />

tipo, con fioritura stagionale o sempre ver<strong>di</strong>. Il cave<strong>di</strong>o offre ai bambini e al personale, un<br />

altro punto <strong>di</strong> osservazione con l’esterno. Le quattro pareti <strong>di</strong> vetro si prestano per attività<br />

<strong>di</strong> pittura in verticale e, attraverso le 4 tende a rullo, vanno a creare giochi d’ombra. Tutte<br />

le sezioni sono dotate <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> tende che permettono la stessa attività.<br />

Dalla sezione dei gran<strong>di</strong> (“ACQUA”) si accede all’atelier, luogo <strong>di</strong> scoperta e <strong>di</strong><br />

esplorazione creativa dei materiali e dell’ambiente, utilizzato per le attività grafico –<br />

pittoriche e manipolative. È allestito con un tavolo luminoso, carrelli per or<strong>di</strong>nare il<br />

materiale per le attività, un pannello a parete con foglio scorrevole, arma<strong>di</strong>o con<br />

scaffalatura per la collocazione <strong>di</strong> materiale classificato per forma, colore, materia; 3 tavoli<br />

bassi rettangolari con piano doubleface al cui interno può essere inserito vario materiale e<br />

colori per osservare attività in doppia prospettiva. Accanto all’atelier vi è un piccolo bagno<br />

con 2 lavan<strong>di</strong>ni bassi e piccoli waterini.<br />

6.3 Descrizione degli spazi esterni<br />

L’area esterna è un ambiente ricco <strong>di</strong> stimoli e <strong>di</strong> opportunità sia per il singolo che per i<br />

giochi <strong>di</strong> gruppo e <strong>di</strong> attività.<br />

La zona esterna (giar<strong>di</strong>no e zona pavimentata) è ad uso esclusivo dei bambini che<br />

frequentano il servizio ed è organizzata in modo da rispondere alle esigenze delle <strong>di</strong>verse<br />

età dei bambini, e in modo da consentire il gioco semi strutturato, l’esplorazione libera,<br />

attività creative attraverso “l’atelier all’aperto”, tutto in continuità e armonia con gli spazi<br />

interni.<br />

Questa zona, in conformità rispetto a quanto previsto dal progetto architettonico, è<br />

arredata con:<br />

- altalene a due posti dotate <strong>di</strong> seggiolino a cestello e <strong>di</strong> pedana con pavimentazione<br />

antitraumatica<br />

- sabbiera con piano scorrevole e chiusura <strong>di</strong> sicurezza<br />

- percorso musicale con pannello delle note, albero dei triangoli e tam-tam<br />

- torrette gioco attrezzate con scivolo e dotate <strong>di</strong> pavimentazione antitraumatica<br />

- casetta gioco<br />

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- scivoli colorati<br />

- giochi a molla con pavimentazione antitraumatica<br />

- pista ciclabile dotata <strong>di</strong> pedana con pavimentazione antitraumatica<br />

- cicli<br />

- percorsi-labirinto polisensoriali<br />

- percorsi olfattivi (siepi <strong>di</strong> erbe aromatiche e arbusti aromatici come lavanda, menta …)<br />

7. L’ambientamento<br />

“L’accoglienza non è solo una tecnica <strong>di</strong>dattica, un metodo <strong>di</strong> lavoro; rappresenta un modo <strong>di</strong> essere e <strong>di</strong><br />

intendere il rapporto col bambino e la sua famiglia, un modo <strong>di</strong> concepire il rapporto e la relazione, un<br />

pensiero allevante ed educante. La capacità <strong>di</strong> accogliere implica un competenza psicologica, una<br />

competenza relazionale ed una sensibilità empatica, cioè la capacità <strong>di</strong> sintonizzarzi con l’altro, <strong>di</strong><br />

comprendere e <strong>di</strong> adattarsi ai suoi bisogni e questo non può limitarsi ad un livello <strong>di</strong> pura spontaneità o <strong>di</strong><br />

tratto <strong>di</strong> carattere”<br />

(Rosanna Bosi)<br />

L’ambientamento è un momento molto delicato e carico <strong>di</strong> valenze emotive e psicologiche<br />

che coinvolge in uguale misura il bambino, il genitore e l’educatore. Nell’ambientamento il<br />

bambino si trova a vivere la sua prima esperienza fuori casa e a conoscere un nuovo<br />

ambiente, nuove persone e ritmi <strong>di</strong>versi da quelli familiari, con attese, aspettative, ma<br />

anche con possibili dubbi e incertezze. L’educatore gestisce questo momento così delicato<br />

ogni volta in modo <strong>di</strong>fferenziato, poiché <strong>di</strong>versi ed unici sono il bambino e la sua famiglia,<br />

e pertanto <strong>di</strong>versa sarà anche la relazione da costruire. L’attenzione dell’educatrice sarà<br />

centrata sul vissuto emotivo del genitore e del bambino, accoglierà eventuali timori e<br />

dubbi, per sostenerli in una realtà che essendo ancora sconosciuta può spaventare.<br />

L’educatore ha il compito <strong>di</strong> infondere sicurezza nei genitori inserendosi in modo<br />

professionale, evitando pregiu<strong>di</strong>zi o stereotipi. Il ruolo dell’educatore non è predefinito, è<br />

un ruolo sempre in <strong>di</strong>venire, carico <strong>di</strong> potenzialità che si esprimono in modo continuativo.<br />

E’ importante che le educatrici abbiano la possibilità <strong>di</strong> confrontarsi (in collettivo e con il<br />

coor<strong>di</strong>natore pedagogico) per poter <strong>di</strong>scutere rispetto ai dubbi e alle perplessità che ogni<br />

tipo <strong>di</strong> coinvolgimento comporta. Le modalità e i tempi <strong>di</strong> ambientamento sono concordati<br />

nel rispetto dei tempi del bambino e delle esigenze <strong>di</strong> affido dei genitori.<br />

7.1 Modalità e tempi <strong>di</strong> ambientamento<br />

L’ambientamento viene programmato dalle educatrici e presentato ai genitori: si cerca <strong>di</strong><br />

con<strong>di</strong>videre con loro i tempi e le modalità in base alle esigenze del bambino e degli stessi<br />

genitori. E’ un evento eccezionale nella vita famigliare che richiede da parte dell’educatore<br />

la massima <strong>di</strong>sponibilità. Durante l’ambientamento è importante lavorare per favorire<br />

un’alleanza con il genitore.<br />

Vi sono alcuni punti <strong>di</strong> fondamentale importanza:<br />

- la presenza del genitore: l’educatrice inizialmente osserverà le <strong>di</strong>namiche relazionali<br />

tra genitore e bambino, e in un secondo tempo entrerà nel gioco e nella relazione con esso;<br />

- la gradualità nel <strong>di</strong>stacco: il <strong>di</strong>stacco sarà graduale, e per quanto possibile si cercherà<br />

<strong>di</strong> adattarsi il più possibile ai tempi <strong>di</strong> ambientamento <strong>di</strong> ciascun bambino. È importante<br />

che in questo momento così delicato ci sia un continuo <strong>di</strong>alogo e confronto tra genitore ed<br />

educatrice, in un clima <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione. Nel momento dell’ambientamento l’educatrice<br />

orienta inizialmente il genitore a mantenere i momenti più intimi <strong>di</strong> cura del bambino (il<br />

cambio, il gioco, l’addormentamento), per facilitargli l’ambientamento. Inoltre è un<br />

momento importante <strong>di</strong> osservazione da parte dell’educatrice che coglie ritualità e<br />

tipologie <strong>di</strong> relazione ed attaccamento della <strong>di</strong>ade genitore-bambino. Gradualmente<br />

14


l’educatrice si pone in una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> rapporto <strong>di</strong>retto con il bambino favorendo un<br />

graduale <strong>di</strong>stacco dal genitore.<br />

- Le educatrici si preoccupano <strong>di</strong> offrire uno spazio adeguato che sia capace <strong>di</strong> attirare<br />

l’attenzione del bambino: allestendo uno spazio <strong>di</strong> gioco, un’attività, materiali, <strong>di</strong>sponendo<br />

lo spazio per accogliere un piccolo gruppo <strong>di</strong> genitori e bambini.<br />

- Viene in<strong>di</strong>viduata un’educatrice <strong>di</strong> riferimento per tutto il periodo<br />

dell’ambientamento, per creare un ancoraggio sicuro attraverso una figura che<br />

accompagnerà un piccolo gruppo <strong>di</strong> bambini e genitori in questa nuova esperienza. Ben<br />

presto le relazioni saranno allargate anche alle educatrici e alla collaboratrice <strong>di</strong> sezione.<br />

Il nostro <strong>Nido</strong> pur riconoscendosi in una modalità che pre<strong>di</strong>lige il modello del “sistema <strong>di</strong><br />

riferimento” ovvero la presa in carico del bambino e della famiglia affidata a tutto il gruppo<br />

del personale <strong>di</strong> sezione, riconosce l’importanza fondamentale della figura <strong>di</strong> riferimento<br />

che è mantenuta sino a quando risulta utile al bambino. L’adulto <strong>di</strong> riferimento ha il<br />

compito <strong>di</strong> rendere famigliare l’ambiente alla coppia adulto-bambino, ponendosi quale<br />

me<strong>di</strong>atore e facilitatore, attraverso l’osservazione e l’assunzione <strong>di</strong> abitu<strong>di</strong>ni, stili<br />

relazionali e proponendo rituali che facilitino l’accoglienza e il <strong>di</strong>stacco. Riteniamo<br />

importante che ciascun adulto abbia in carico un gruppo specifico <strong>di</strong> bambini per i quali sia<br />

un riferimento, pur se per un tempo definito, che a ciascun bambino possa riservare<br />

pensieri, attenzioni e cure specifiche che facilitino la transizione dall’ambiente quoti<strong>di</strong>ano<br />

al nido.<br />

L’educatore <strong>di</strong> riferimento utilizza un <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> osservazione in modalità <strong>di</strong>fferita, nel<br />

quale annota il comportamento, le attitu<strong>di</strong>ni, i bisogni e i cambiamenti del bambino, e lo<br />

stile relazionale del genitore durante le routines e negli scambi affettivi. Le osservazioni<br />

permettono all’educatore <strong>di</strong> riconoscere i sentimenti vissuti dal genitore e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

assumere il suo punto <strong>di</strong> vista; inoltre le osservazioni <strong>di</strong>ventano patrimonio comune del<br />

gruppo <strong>di</strong> riferimento delle colleghe <strong>di</strong> sezione. C’è da sottolineare che l’educatore <strong>di</strong><br />

riferimento non lavora mai da solo: le scelte, i pensieri, le pratiche <strong>di</strong> accoglienza sono<br />

frutto <strong>di</strong> scelte collegiali che coinvolgono tutto il gruppo delle colleghe, anche se è il<br />

singolo educatore a porsi quale interlocutore privilegiato con la famiglia e il bambino. Il<br />

gruppo è un sostegno forte per la con<strong>di</strong>visione e lo scambio sulle pratiche educative, che<br />

permette <strong>di</strong> evitare una relazione esclusiva fra educatore, famiglia e bambino.<br />

I tempi <strong>di</strong> ambientamento variano a seconda della fascia <strong>di</strong> età del gruppo <strong>di</strong> bambini. Per<br />

quanto riguarda i bambini più piccoli - i lattanti - la durata dell’ambientamento è<br />

solitamente <strong>di</strong> circa quattro settimane.<br />

Nelle sezioni composte soltanto da bambini nuovi iscritti si possono ambientare i bambini<br />

a piccoli gruppi, in fasce orarie giornaliere <strong>di</strong>verse o a fasce settimanali. L’obiettivo è quello<br />

<strong>di</strong> stabilire tra bambini, genitori, operatori ed ambiente-contesto, un clima <strong>di</strong> conoscenza e<br />

<strong>di</strong> reciproca fiducia.<br />

Il nostro nido ha scelto <strong>di</strong> adottare l’inserimento <strong>di</strong> piccolo gruppo in quanto<br />

favorisce, oltre alla relazione con l’educatrice, la possibilità <strong>di</strong> sviluppare la relazione con<br />

altri bambini che sono <strong>di</strong> sostegno al <strong>di</strong>stacco. I genitori con<strong>di</strong>vidono questa loro<br />

esperienza <strong>di</strong> prima separazione dal bambino, attivando forme <strong>di</strong> sostegno<br />

reciproche. E’ infatti previsto uno spazio-tempo nel quale i genitori possono confrontarsi<br />

sull’esperienza comune, sorseggiando una bevanda preparata presso la cucina del nido.<br />

Talvolta si invita il gruppo dei genitori a realizzare, presso lo spazio dell’ufficio, piccoli<br />

oggetti per l’allestimento della sezione, spesso un oggetto in tema con l’elemento<br />

caratterizzante della sezione o <strong>di</strong> utilità quoti<strong>di</strong>ana (es. la scatola o il sacchetto del cambio,<br />

il mandala con la foto del bambino e del genitore). Inoltre il gruppo dei bambini<br />

ambientati per primi rappresenta un esempio da imitare per il gruppo successivo, e in tal<br />

modo il primo gruppo “consolida” il secondo, fino a giungere al gruppo sezione al<br />

completo. In questo periodo, inoltre, viene assicurata la presenza contemporanea <strong>di</strong> tutto il<br />

15


personale educativo. Successivamente il gruppo educativo valuta e avvia i bambini al<br />

momento del sonno, cioè favorisce la permanenza dei piccoli nell’intera giornata educativa.<br />

Per quanto riguarda l’ambientamento nelle sezioni dei bimbi me<strong>di</strong> (1-2 anni) e gran<strong>di</strong><br />

(2-3 anni) avviene nell’arco <strong>di</strong> circa tre settimane. Presentiamo brevemente lo schema<br />

tipo: il genitore nel primo giorno rimane con il bambino senza alcun <strong>di</strong>stacco. Nei giorni<br />

successivi, pur mantenendo gradualità nel <strong>di</strong>stacco e nella permanenza del bambino al<br />

nido, i tempi <strong>di</strong>ventano più brevi. A metà della seconda settimana inizia la partecipazione<br />

al momento del pasto - sempre in piccoli gruppi - e a metà della terza settimana si inizia<br />

con l’introduzione nel momento del sonno.<br />

Il momento del sonno per il bambino al <strong>di</strong> fuori del contesto genitoriale è da considerarsi<br />

un percorso <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento vero e proprio, pertanto occorrerà consolidare<br />

l’ambientamento del bambino nel contesto del nido prima <strong>di</strong> proporgli il sonno. Per<br />

l’abbandono al sonno il bambino ha bisogno <strong>di</strong> potersi fidare e affidare al contesto.<br />

Per i bambini che provengono da altri servizi, i tempi <strong>di</strong> inserimento vengono<br />

concordati con i genitori, in base alle risposte che i bambini forniscono relativamente alle<br />

proprie capacità <strong>di</strong> relazionarsi alla nuova situazione.<br />

7.2 Il colloquio<br />

Il colloquio è il primo momento <strong>di</strong> conoscenza tra i genitori e le educatrici. Le basi per un<br />

positivo rapporto <strong>di</strong> fiducia tra famiglie ed educatori, si stabiliscono in primo luogo<br />

durante il primo colloquio. Questo momento ha una valenza fondamentale, in quanto<br />

permette alle educatrici <strong>di</strong> conoscere il bambino attraverso gli occhi affettivi dei genitori.<br />

Le educatrici conducono un colloquio non <strong>di</strong>rettivo che permette al genitore <strong>di</strong> sentirsi a<br />

proprio agio e poter parlare liberamente delle abitu<strong>di</strong>ni del bambino. Preventivamente<br />

viene richiesto ai genitori <strong>di</strong> compilare una scheda sulle abitu<strong>di</strong>ni del bambino. In sede <strong>di</strong><br />

colloquio tali informazioni vengono riportate dai genitori e <strong>di</strong>ventano oggetto <strong>di</strong> attenzione<br />

da parte delle educatrici.<br />

Al colloquio iniziale vengono invitati entrambi i genitori e partecipano le educatrici <strong>di</strong><br />

sezione. Qualora si presenti uno soltanto dei genitori, il colloquio viene svolto da una<br />

educatrice, mentre l’altra sarà impegnata a relazionarsi con il bambino in uno spazio<br />

adeguatamente pre<strong>di</strong>sposto.<br />

Le educatrici in questo primo colloquio hanno la possibilità <strong>di</strong> fornire alla famiglia le prime<br />

informazioni riguardo all’ambientamento e all’organizzazione del <strong>Nido</strong> in generale.<br />

Vengono consegnati anche alcuni moduli riguardanti le autorizzazioni e le informazioni<br />

riguardo al materiale da consegnare al nido.<br />

L’obiettivo principale <strong>di</strong> questo primo incontro è che la famiglia esca con la sensazione <strong>di</strong><br />

non essere “sola” nel percorso <strong>di</strong> crescita del proprio figlio, e che sarà affiancata e<br />

sostenuta da personale qualificato. I genitori <strong>di</strong>ventano protagonisti dell’esperienza<br />

insieme ai loro bambini. Inizia quin<strong>di</strong> l’intreccio <strong>di</strong> relazioni che permette <strong>di</strong> stabilire in<br />

itinere il rapporto <strong>di</strong> fiducia e <strong>di</strong> collaborazione che favorisce il benessere e la crescita<br />

globale del bambino.<br />

7.3 L’incontro assembleare<br />

L’assemblea generale iniziale si caratterizza come il primo incontro tra le famiglie e il<br />

servizio educativo del nido. E’ molto importante organizzare con cura questo momento<br />

poiché permette <strong>di</strong> far conoscere ai genitori il nido: il personale, l’organizzazione delle<br />

sezioni, la giornata educativa, le linee pedagogiche, i rapporti con l’ufficio scuola.<br />

L’assemblea iniziale è sud<strong>di</strong>visa in due parti: la prima parte si svolge nello spazio comune<br />

del salone dove oltre alle educatrici e alle collaboratrici è presente anche la coor<strong>di</strong>natrice<br />

pedagogica ed alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale; nella seconda parte i<br />

genitori sono accolti all’interno della sezione. E’ in tale occasione che i genitori conoscono<br />

le sezioni e si riconoscono come gruppo che intraprende l’esperienza <strong>di</strong> ambientamento.<br />

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Nell’assemblea iniziale in sezione, le educatrici dopo un primo momento <strong>di</strong><br />

presentazioni illustrano:<br />

- gli aspetti della vita del nido e la scansione della giornata educativa;<br />

- la composizione della sezione (bambini, educatrici, collaboratrici);<br />

- le strategie in<strong>di</strong>viduate per l’ambientamento.<br />

Le educatrici concordano con i genitori alcune modalità che facilitano il graduale<br />

ambientamento del bambino.<br />

Le educatrici spiegheranno le modalità con le quali interverranno e consiglieranno<br />

l’atteggiamento da tenere da parte del genitore durante l’ambientamento, anche attraverso<br />

l’utilizzo <strong>di</strong> esempi frutto della propria esperienza professionale.<br />

L’assemblea non è soltanto un momento <strong>di</strong> informazione a cura delle educatrici ma lascia<br />

spazio alle domande e agli eventuali dubbi dei genitori che in tal modo hanno la possibilità<br />

<strong>di</strong> confrontarsi sulle loro aspettative. Il buon esito <strong>di</strong> questo incontro sta nel porre le basi <strong>di</strong><br />

un buon rapporto <strong>di</strong> fiducia, in un clima <strong>di</strong> trasparenza, sincerità e <strong>di</strong>sponibilità. Si tratta<br />

<strong>di</strong> modalità che richiedono sensibilità, <strong>di</strong>sponibilità alla relazione affettiva, alla<br />

comunicazione e che saranno adottate non solo durante il delicato periodo<br />

dell’ambientamento ma in tutto l’arco dell’anno educativo.<br />

7.4 Il re-ambientamento<br />

Per i genitori dei bambini che frequentano il <strong>Nido</strong> per il secondo o per il terzo anno viene<br />

programmata una assemblea a loro de<strong>di</strong>cata a inizio anno, nella quale vengono esplicitate<br />

le modalità <strong>di</strong> organizzazione delle sezioni del nuovo anno educativo.<br />

Nei primi giorni <strong>di</strong> apertura del nido è previsto l’ingresso soltanto dei bambini che hanno<br />

frequentato nell’anno o negli anni precedenti. Il re-ambientamento verrà curato,<br />

organizzato e facilitato attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un ambiente nel quale i bambini<br />

troveranno le loro “vecchie cose”, tali da infondere senso <strong>di</strong> familiarità, continuità e<br />

accoglienza. Nel rispetto delle esigenze lavorative dei genitori, si propone nella prima<br />

settimana <strong>di</strong> rientro, quando possibile, una frequenza con tempo parziale <strong>di</strong> mezza<br />

giornata.<br />

Nel caso <strong>di</strong> sezioni miste per età o qualora si prevede l’ambientamento <strong>di</strong> nuovi iscritti in<br />

una sezione già avviata nell’anno precedente, le educatrici prevedono la progettazione <strong>di</strong><br />

modalità <strong>di</strong> ambientamento anche attraverso attività specifiche, che facilitano la<br />

conoscenza e la socializzazione tra i gruppi <strong>di</strong> nuovi e vecchi iscritti.<br />

Solamente a titolo esemplificativo riportiamo alcuni schemi <strong>di</strong> ambientamento<br />

adottati nell’anno educativo 2009-10, per rendere l’idea della gradualità dei tempi e delle<br />

attività proposte, nonché dell’impegno richiesto ai familiari. Si tratta <strong>di</strong> ambientamenti<br />

organizzati in piccoli gruppi <strong>di</strong> bambini nell’arco <strong>di</strong> quattro o cinque settimane. Gli schemi<br />

<strong>di</strong> ambientamento vengono elaborati dalle educatrici in base alle caratteristiche dei<br />

bambini che compongono la sezione, alla possibile compresenza e ai turni delle educatrici<br />

stesse; pertanto gli schemi possono mo<strong>di</strong>ficarsi <strong>di</strong> anno in anno in base alle esigenze del<br />

servizio. Gli schemi <strong>di</strong> ambientamento vengono illustrati ai genitori durante la prima<br />

assemblea e vengono <strong>di</strong>scusse insieme a tutti loro le definizioni dei gruppi, cercando <strong>di</strong><br />

favorire le varie esigenze legate ai tempi <strong>di</strong> lavoro.<br />

7.5 Allegato<br />

SCHEMA DI AMBIENTAMENTO - Sezione Piccoli “Coccinelle”<br />

PRIMA SETTIMANA DI AMBIENTAMENTO<br />

Lunedì 7/09 e Martedì 8/09 e Mercoledì 09/09<br />

Incontri <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> bambini e genitori con una educatrice <strong>di</strong> riferimento. Le educatrici con<strong>di</strong>vidono lo<br />

stesso spazio <strong>di</strong> gioco od attività.<br />

Dalle 9.00 – 10.00<br />

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Gruppo 1/a: 2 bambini<br />

Gruppo 1/b: 2 bambini<br />

Dalle ore 10.20- 11.20<br />

Gruppo 2/a: 2 bambini<br />

Gruppo 2/b: 1 bambino<br />

Giovedì 10/09 e Venerdì 11/09<br />

Si inizia un breve <strong>di</strong>stacco circa 10 minuti. Si prevede un aumento graduale del tempo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco.<br />

SECONDA SETTIMANA DI AMBIENTAMENTO<br />

Lunedì 14/09<br />

Dalle ore 9.00 – 10.00<br />

Gruppo 1/a: 2 bambini<br />

Gruppo 1/b: 2 bambini<br />

Dalle ore 10.20- 11.20<br />

Gruppo 2/a: 2 bambini<br />

Gruppo 2/b: 1 bambino<br />

Martedì 15/09 – I due gruppi (1/a e 1/b, e 2/a e 2/b) si uniscono formando gruppi da quattro e da tre<br />

bambini. Il genitore è invitato a consegnare il bambino senza soffermarsi troppo.<br />

Dalle 8.30- 10.00<br />

Gruppo 1: 4 bambini<br />

Dalle 10.20- 11.40<br />

Gruppo 2: 3 bambini<br />

Mercoledì 16/09 Giovedì 17/09 Vener<strong>di</strong> 18/09<br />

Dalle 9.00- 11.00<br />

Gruppo 1: 4 bambini<br />

Dalle 9.30- 11.30<br />

Gruppo 2: 3 bambini<br />

TERZA SETTIMANA DI AMBIENTAMENTO<br />

Lunedì 21/09<br />

Dalle 9.00- 11.00<br />

Gruppo 1: 4 bambini<br />

Dalle 9.30- 11.30<br />

Gruppo 2: 3 bambini<br />

Martedì 22/09 - Inserimento al pasto <strong>di</strong> due bambini (USCITA ALLE 12.00/12.30)<br />

Dalle 9.00- 11.00<br />

Gruppo 1: 4 bambini<br />

Gruppo 2: 3 bambini<br />

Mercoledì’ 23/09 - Inserimento al pasto <strong>di</strong> due bambini (USCITA ALLE 12.00/12.30)<br />

Dalle 9.00- 11.00<br />

Gruppo 1: 4 bambini<br />

Dalle 9.30- 11.30<br />

Gruppo 2: 3 bambini<br />

Giovedì 24/09 - Inserimento al pasto <strong>di</strong> due bambini (USCITA ALLE 12.00/12.30)<br />

Dalle 9.00- 11.00<br />

Gruppo 1: 4 bambini<br />

Dalle 9.30- 11.30<br />

Gruppo 2: 3 bambini<br />

Venerdì 25/09 - Inserimento al pasto <strong>di</strong> due bambini (USCITA ALLE 12.00/12.30)<br />

Dalle 9.00- 11.00<br />

Gruppo 1: 4 bambini<br />

Dalle 9.30- 11.30<br />

Gruppo 2: 3 bambini<br />

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QUARTA SETTIMANA DI AMBIENTAMENTO<br />

Unione dei due gruppi; si iniziano a rispettare gradualmente gli orari del nido.<br />

Lunedì’ 28/09<br />

Come il venerdì precedente<br />

Martedì 29/09<br />

Inserimento al sonno pomeri<strong>di</strong>ano fino alle ore 15.00<br />

Mercoledì’ 30/09<br />

Inserimento al sonno pomeri<strong>di</strong>ano fino alle ore 15.30 con merenda<br />

Giovedì 01/10 e Venerdì 02/10<br />

Frequenza fino alle ore 16.00- 16.30<br />

7.6 Allegato 2<br />

Ambientamento – sezione Me<strong>di</strong> “Draghetti”<br />

PRIMA SETTIMANA DI AMBIENTAMENTO<br />

Lunedì 7 e martedì 8 settembre 1° gruppo ore 9.00-10.00 insieme al genitori<br />

2° gruppo ore 10.15- 11.15<br />

3° gruppo ore 11.30-12.30<br />

4° gruppo ore 15.00- 16.00<br />

Mercoledì 9/Giovedì 10/Venerdì 11 settembre stesso orario, primi <strong>di</strong>stacchi<br />

SECONDA SETTIMANA DI AMBIENTAMENTO<br />

Lunedì 14 settembre come Venerdì 11 settembre<br />

Martedì 15 e Mercoledì 16 settembre ore 9.00- 10.30 unione <strong>di</strong> due gruppi<br />

ore 10.45- 12.00 unione <strong>di</strong> altri due gruppi<br />

Giovedì 17 e Venerdì 18 settembre ore 9.00-11.30 unione <strong>di</strong> tutto il gruppo<br />

TERZA SETTIMANA DI AMBIENTAMENTO<br />

Lunedì 21 settembre come venerdì 18 settembre<br />

Martedì 22 settembre inserimento al pasto ( piccolo gruppo )<br />

Mercoledì 23 / Giovedì 24/ Venerdì 25 sett. inserimento al pasto ( piccolo gruppo)<br />

QUARTA SETTIMANA DI AMBIENTAMENTO<br />

Lunedì 28/Martedì 29/Mercoledì 30 settembre inserimento al pasto ( piccolo gruppo )<br />

Mercoledì 30 settembre inserimento al sonno<br />

Giovedì 1 ottobre merenda<br />

Venerdì 2 ottobre inserimento al sonno<br />

QUINTA SETTIMANA DI AMBIENTAMENTO<br />

Lunedì 5 ottobre inserimento al sonno<br />

Martedì 6 ottobre inizio orario or<strong>di</strong>nario<br />

8. La programmazione delle attività educative e l’articolazione della giornata<br />

educativa<br />

8.1 La programmazione delle attività educative<br />

Il nido è anche un luogo <strong>di</strong> gioco e <strong>di</strong> esperienze "su misura" che possono facilitare i<br />

bambini nella crescita.<br />

La elaborazione della programmazione educativa <strong>di</strong> sezione (PES) delle attività è<br />

preceduta da un momento <strong>di</strong> osservazione dei bambini, che viene svolta in ciascuna<br />

sezione. Sulla base delle conoscenze, dei bisogni e delle competenze specifiche legate alle<br />

<strong>di</strong>verse età, e sulla base delle informazioni raccolte durante i momenti <strong>di</strong> osservazione, le<br />

educatrici stendono successivamente la programmazione educativa e <strong>di</strong>dattica <strong>di</strong> sezione.<br />

Generalmente vengono proposte situazioni e momenti che incoraggino i bambini a<br />

sperimentare liberamente e autonomamente, volte a stimolare lo sviluppo del linguaggio,<br />

lo sviluppo motorio, l'espressione creativa e simbolica.<br />

Una volta elaborata, la programmazione educativa <strong>di</strong> sezione viene approvata dalla<br />

coor<strong>di</strong>natrice pedagogica, esposta, con<strong>di</strong>visa e <strong>di</strong>scussa dal personale del nido in uno dei<br />

19


primi collettivi all’inizio dell’anno educativo. In tal modo tutto il gruppo educativo è al<br />

corrente e si confronta con ciò che viene proposto nelle singole sezioni. E’ possibile godere<br />

e arricchirsi in questo modo anche dell'apporto delle colleghe che lavorano in altre sezioni,<br />

e inoltre è possibile avviare progetti <strong>di</strong> intersezione. Generalmente si cerca <strong>di</strong> progettare<br />

delle attività che permettano l'utilizzo <strong>di</strong> materiale <strong>di</strong> recupero, alternato a materiale<br />

strutturato.<br />

In seguito il PES viene con<strong>di</strong>viso con i genitori in una assemblea <strong>di</strong> sezione de<strong>di</strong>cata:<br />

viene consegnato il documento cartaceo, vengono esplicitate le linee <strong>di</strong> intervento e gli<br />

obiettivi, si lascia spazio a domande e conversazioni.<br />

8.2 L’uso pedagogico degli spazi<br />

Come già descritto nel paragrafo relativo all’organizzazione del servizio, gli spazi hanno<br />

una progettazione che riguarda l’organizzazione e la <strong>di</strong>sposizione dei materiali che<br />

cambiano secondo il PES.<br />

A titolo esemplificativo riportiamo la progettazione dello spazio nella sezione “Terra”<br />

dell’anno educativo 2008-‘09, in tale anno denominata “Lombrichi”, e che ospita un<br />

gruppo <strong>di</strong> bambini me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong>; in virtù <strong>di</strong> questo si è scelto <strong>di</strong> sfruttare i mobili a giorno<br />

presenti, inserendo contenitori in plastica e trasparenti, che raccolgono materiale <strong>di</strong> gioco<br />

strutturato e non, e che rimangono a portata dei bambini.<br />

La macrostruttura che per le <strong>di</strong>mensioni gode <strong>di</strong> una collocazione stabile negli anni, è una<br />

casetta, che accoglie una cucina per il gioco simbolico, e che si presta anche per il gioco del<br />

nascon<strong>di</strong>mento. E’ sistemata nel primo angolo della sezione, opposto alla porta d’ingresso.<br />

Accanto alla casetta-cucina è stato posto un lungo tappeto morbido per i momenti <strong>di</strong> relax,<br />

mentre nell’altro lato è sistemata una pedana rigida, a due piani, dove i bambini si<br />

raccolgono quando ad esempio si legge una storia insieme all’educatore; ben vicina a<br />

questa pedana c’è una libreria movibile (dotata <strong>di</strong> rotelle), che accoglie libri e riviste che<br />

rimangono a libera <strong>di</strong>sposizione dei bambini. Le pareti <strong>di</strong> questa libreria sono realizzate<br />

con un materiale metallico forellato, che offre ai bambini ulteriori stimoli sensoriali e<br />

lu<strong>di</strong>ci. Di fronte alla pedana ci sono due bassi mobili a giorno, che offrono giochi ad<br />

incastro contenuti in scatole trasparenti. Sopra ad uno <strong>di</strong> questi mobili è posto lo stereo e<br />

una buona raccolta <strong>di</strong> cd musicali che spaziano dalla musica etnica a quella classica.<br />

Nell’ultima ala della sezione ci sono i tavoli per il pasto (all’occorrenza sfruttati anche per<br />

alcune esperienze), che le educatrici hanno scelto <strong>di</strong> unire in modo che formino un lungo<br />

tavolone che consenta a tutti i bambini <strong>di</strong> vedersi, osservarsi, chiacchierare; per<br />

con<strong>di</strong>videre senza precludere la visuale, gli scambi, la convivialità, l’esperienza. Anche<br />

questa è una scelta che ben si sposa con l’intenzione <strong>di</strong> lavorare a grande gruppo con i<br />

bambini e che ha caratterizzato il PES <strong>di</strong> questa sezione. La scarsa presenza <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

quantità <strong>di</strong> materiale strutturato deriva da una scelta educativa che mira a sfruttare<br />

materiale riciclato e naturale, da reperire <strong>di</strong> volta in volta.<br />

Al centro <strong>di</strong> questa, come delle altre sezioni, c’è un cave<strong>di</strong>o, una sorta <strong>di</strong> piccolo cortile<br />

interno che ospita una grande pianta in vaso; visto che l’elemento caratterizzante in questa<br />

sezione è quello della terra, il cave<strong>di</strong>o si presta bene ad essere utilizzato come piccola serra,<br />

e ospitare ciò che i bambini seminano o invasano.<br />

8.3 Le attività educative offerte<br />

Tra le attività educative offerte nel nostro <strong>Nido</strong> ne evidenziamo alcune che sono relative a<br />

<strong>di</strong>verse aree <strong>di</strong> interesse e a <strong>di</strong>versi linguaggi:<br />

- uso informale del linguaggio<br />

- la coor<strong>di</strong>nazione oculo-manuale<br />

- giochi <strong>di</strong> movimento ed espressività corporea<br />

- libri e illustrazioni, narrazioni<br />

- musica e ritmica<br />

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- cubi e costruzioni<br />

- gioco simbolico del “far finta”<br />

- giochi con elementi e materiali naturali come la sabbia e la terra<br />

- attività artistiche<br />

Nell’ambito delle attività proposte siamo a mettere in evidenza una delle esperienze che<br />

caratterizza il nostro nido, ovvero quelle legate alla conoscenza e alla manipolazione della<br />

terra, nate grazie a una formazione che alcune educatrici hanno svolto con un atelierista<br />

sull’uso della terra cruda. Anche attraverso questo antico e semplice materiale, ai bambini<br />

viene permesso <strong>di</strong> “assaporare” lo spessore <strong>di</strong> ciò che non viene offerto già pronto all’uso.<br />

La terra porta con sé odori e consistenze <strong>di</strong>verse; consente <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> manipolazione e si<br />

presta a <strong>di</strong>versi usi. E’ un magico materiale dal quale nascono fiori e verdure, e che si<br />

presta anche per essere schiacciata, sbriciolata, accarezzata oppure impastata con l’acqua<br />

per trasformarsi in fango, e regalare così nuovi odori e nuove consistenze.<br />

Alla base della scelta <strong>di</strong> lavorare con questo materiale c’è la conoscenza de “i <strong>di</strong>ritti<br />

naturali dei bambini” <strong>di</strong> Gianfranco Zavalloni, a cui il personale educativo si inspira:<br />

1) IL DIRITTO ALL’OZIO<br />

A vivere momenti <strong>di</strong> tempo non programmati dagli adulti<br />

2) IL DIRITTO A SPORCARSI<br />

A giocare con la sabbia, la terra, le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti<br />

3) IL DIRITTO AGLI ODORI<br />

A percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura<br />

4) IL DIRITTO AL DIALOGO<br />

Ad ascoltare e poter prendere la parola, interloquire e <strong>di</strong>alogare<br />

5) IL DIRITTO ALL’USO DELLE MANI<br />

A piantare chio<strong>di</strong>, segare e raspare legni, scartavetrare e incollare, plasmare la creta,<br />

legare corde, accendere un fuoco<br />

6) IL DIRITTO A UN BUON INIZIO<br />

A mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura<br />

7)IL DIRITTO ALLA STRADA<br />

A giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade<br />

8) IL DIRITTO AL SELVAGGIO<br />

A costruire un rifugio- gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su<br />

cui arrampicarsi<br />

9) IL DIRITTO AL SILENZIO<br />

Ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua<br />

10) IL DIRITTO ALLE SFUMATURE<br />

A vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad annusare, nella notte, la luna e le stelle<br />

8.4 L’articolazione della giornata educativa<br />

8.4.a. Le routines<br />

Durante la giornata si ripetono delle routines, ovvero quei momenti de<strong>di</strong>cati alla cura e<br />

capaci <strong>di</strong> scan<strong>di</strong>re il tempo con regolarità e preve<strong>di</strong>bilità; sono infatti eventi stabili e<br />

ricorrenti, che restituiscono ai bambini stabilità e continuità. Esse consentono<br />

l'organizzazione della memoria e della capacità <strong>di</strong> rappresentazione; sono pertanto<br />

momenti ai quali le educatrici concedono particolare attenzione e cura. Nelle routines è<br />

importante attuare modalità <strong>di</strong> relazione che abbiano coor<strong>di</strong>nate comuni, al fine <strong>di</strong><br />

consentire ai bambini la continuità della propria esperienza. Con routine facciamo<br />

riferimento ai momenti del cambio, del pasto, del sonno, ai momenti dell’accoglienza e del<br />

ricongiungimento.<br />

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8.4.b. L’accoglienza<br />

L’entrata e l’uscita rappresentano momenti densi <strong>di</strong> significato e <strong>di</strong> transizione; fanno<br />

riferimento ai contenuti relativi al lasciare-lasciarsi e ritrovare-ritrovarsi. L’accoglienza nel<br />

nostro <strong>Nido</strong> avviene in salone, tranne che per i bambini piccoli per i quali questa routine si<br />

svolge in sezione. Durante i primi tempi è garantita la presenza <strong>di</strong> una educatrice per<br />

ciascuna sezione. L’accoglienza è coor<strong>di</strong>nata dalle educatrici compresenti che si occupano<br />

<strong>di</strong> intrattenere i bambini presenti. Ciascun bambino all’arrivo saluta l'educatrice <strong>di</strong><br />

riferimento che si stacca dal gruppo per andare ad accogliere il nuovo arrivato.<br />

L’accoglienza è anche fatta <strong>di</strong> momenti brevi <strong>di</strong> scambio <strong>di</strong> informazioni col genitore: è<br />

opportuno che il momento sia breve perché è prioritaria la tutela del momento collettivo <strong>di</strong><br />

accoglienza del gruppo dei bambini. Per momenti <strong>di</strong> confronto più approfon<strong>di</strong>ti, le<br />

educatrici invitano i genitori a dei colloqui in<strong>di</strong>viduali.<br />

8.4.c. Lo spuntino<br />

Dopo le ore 9:00 i bambini entrano in sezione, si siedono ai tavoli che sono stati già coperti<br />

con la tovaglia e l’educatrice assieme ad una collaboratrice serve loro uno spuntino, che<br />

può essere a base <strong>di</strong> frutta, cereali o carboidrati, accompagnati da latte, thé o succo <strong>di</strong><br />

frutta.<br />

8.4.d. Il cambio<br />

Alle 9:15 i bambini sono invitati a recarsi in bagno per il primo cambio della giornata. E’<br />

un momento in<strong>di</strong>viduale, anche se gradualmente la routine è sempre più organizzata sul<br />

piccolo o grande gruppo, man mano che i bambini raggiungono una buona autonomia e il<br />

controllo sfinterico. Nel nostro nido alcune sezioni con<strong>di</strong>vidono lo stesso bagno e questo fa<br />

sì che una delle due sezioni si rechi in bagno in un momento successivo, anticipando il<br />

primo momento <strong>di</strong> raccoglimento dei bambini: in genere si leggono dei libri assieme<br />

all'educatrice, o si canta qualche canzone. Dopo il pasto i bambini sono invitati a recarsi <strong>di</strong><br />

nuovo in bagno per essere lavati e cambiati. Il cambio coincide con un momento<br />

importante <strong>di</strong> conoscenza del proprio corpo. E’ un momento caratterizzato da scambi<br />

relazionali in<strong>di</strong>viduali e intensi con l'educatrice, in particolar modo nella sezione dei<br />

piccoli. E’ un momento importante, arricchente, vissuto con lentezza e piacere da<br />

educatrice e bambino; è un momento privilegiato <strong>di</strong> scambio in<strong>di</strong>viduale, ricco <strong>di</strong> emozioni<br />

e <strong>di</strong> coccole, dove le educatrici raccontano ciò che fanno aiutando il bambino a prevedere<br />

cosa succederà, rassicurandolo e gratificandolo. In accordo con i genitori, nella sezione dei<br />

più gran<strong>di</strong>, le educatrici sostengono i bambini nell'abbandonare il pannolino e quin<strong>di</strong> nel<br />

<strong>di</strong>ventare maggiormente autonomi nel controllo degli sfinteri.<br />

8.4.e. Il sonno del mattino<br />

Alle 10:00 circa tutti i bambini sono pronti per iniziare le attività della giornata. Nella<br />

sezione dei piccoli questo momento coincide invece con il primo riposino che termina<br />

all'incirca dopo mezz'ora/tre quarti d'ora. Man mano che i piccolini si svegliano possono<br />

giocare o partecipare a qualche esperienza proposta dalle educatrici.<br />

Si rispettano i tempi in<strong>di</strong>viduali dei bambini fino al momento in cui il tempo del sonno è<br />

un tempo organizzato per tutto il gruppo.<br />

8.4.f. Le attività <strong>di</strong>dattiche ed educative<br />

Le attività vengono proposte con un’organizzazione su tutto il nido. Vengono offerte<br />

opportunità esperienziali attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> contesti accoglienti e strutturati.<br />

Generalmente i bambini della sezione vengono sud<strong>di</strong>visi in piccolo gruppo o in gruppo<br />

allargato, secondo le esigenze dell’esperienza proposta.<br />

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Le attività svolte in piccolo gruppo permettono <strong>di</strong> lavorare con tempi <strong>di</strong>fferenti sugli<br />

obiettivi preposti, <strong>di</strong> osservare meglio la partecipazione dei singoli bambini e <strong>di</strong><br />

promuovere e cogliere maggiormente gli scambi e le piccole collaborazioni tra bambini,<br />

magari <strong>di</strong> età o attitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>fferenti. Il piccolo gruppo può favorisce inoltre i primi legami <strong>di</strong><br />

amicizia. Negli ultimi anni il collettivo ha sperimentato anche momenti <strong>di</strong> attività a<br />

grande gruppo, in particolare nella sezione dei bimbi gran<strong>di</strong>. Si tratta <strong>di</strong> momenti che<br />

possono rafforzare maggiormente nei bambini il senso <strong>di</strong> appartenenza al gruppo; i<br />

bambini vengono stimolati in un modo non preor<strong>di</strong>nato all'osservazione reciproca, al saper<br />

attendere e ad una forma <strong>di</strong> "naturale" collaborazione. Nel grande gruppo tutti si ritrovano,<br />

non soltanto coloro scelti dall'adulto; nel grande gruppo si creano momenti <strong>di</strong> scambio,<br />

azioni e reazioni che altrimenti rischiano <strong>di</strong> non emergere all'interno <strong>di</strong> un gruppo<br />

selezionato.<br />

8.4.g. Il gioco libero in salone<br />

La riflessione pedagogica sull’utilizzo dello spazio del salone ha portato il gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />

educativo a in<strong>di</strong>viduare un’organizzazione <strong>di</strong> spazi e tempi, comunque flessibile a possibili<br />

cambiamenti, a seconda delle esigenze dei gruppi <strong>di</strong> bambini.<br />

Dopo il momento del pasto, le due sezioni dei bambini gran<strong>di</strong> si ritrovano in salone, dove<br />

dalle 12:30 alle 13:00 si svolge il ricongiungimento dei bambini che frequentano part-time<br />

il nido. Quando i bambini non sono molto numerosi si unisce anche la sezione dei bambini<br />

me<strong>di</strong>, che solitamente si reca nell’aula <strong>di</strong> psicomotricità, mentre i piccoli vivono questo<br />

momento in un angolo morbido e rilassante creato nel loro dormitorio. In tal modo si<br />

ritiene <strong>di</strong> poter garantire una maggior tranquillità e una maggior armonia tra spazi, suoni e<br />

relazioni. I bambini gran<strong>di</strong> che si trovano in salone hanno la possibilità <strong>di</strong> relazionarsi<br />

liberamente tra loro e giocare nelle macrostrutture presenti. Riteniamo che il gioco libero<br />

sia un momento molto importante, che aiuta il bambino a concentrarsi sull’attività<br />

dell’altro e a comprenderne le intenzioni e i pensieri; un importante allenamento per<br />

superare l’egocentrismo infantile. Giocare significa infatti anche con<strong>di</strong>videre, negoziare<br />

con l’altro, arrabbiarsi, <strong>di</strong>vertirsi, sperimentare, prendere decisioni in autonomia,<br />

emozionarsi; quin<strong>di</strong> competenze sociali, linguistiche, cognitive e affettive importanti, e il<br />

personale educativo <strong>di</strong> questo nido con<strong>di</strong>vide la scelta che l’interazione con l’adulto, in tali<br />

momenti <strong>di</strong> gioco, sia prevista solo qualora sia ritenuta necessaria. Il gioco libero regala un<br />

tempo <strong>di</strong> osservazione prezioso, anche perché spesso i bambini mostrano aspetti non<br />

abituali <strong>di</strong> sé, a seconda dei materiali utilizzati in tali momenti.<br />

8.4.h. Il pasto<br />

Dopo le 11:00 ci si prepara per il pasto che inizia intorno alle 11:30 e si conclude alle<br />

12:00/12:15. La preparazione al pasto viene scan<strong>di</strong>ta da modalità con<strong>di</strong>vise dalle educatrici<br />

e dalle collaboratrici. Si tratta <strong>di</strong> un momento caratterizzato da una forte valenza affettiva e<br />

relazionale. Le educatrici rispettano i tempi e i ritmi <strong>di</strong> ciascun bambino, evitando<br />

forzature, e lasciando loro il tempo per sperimentare il proprio rapporto con il cibo,<br />

supportando i bisogni <strong>di</strong> ciascuno. I bambini vengono invitati a consumare il pasto e le<br />

educatrici e le collaboratrici propongono il cibo in modo tale che sia interessante. Il cibo<br />

<strong>di</strong>venta quin<strong>di</strong> un "materiale" da conoscere e apprezzare, a cui i bambini vi si avvicinano<br />

con piacere, con entusiasmo. Anche durante il pasto le educatrici hanno cura <strong>di</strong> favorire<br />

l'acquisizione graduale <strong>di</strong> una maggior autonomia da parte dei bambini e cercano <strong>di</strong><br />

favorire gli scambi, la comunicazione e la con<strong>di</strong>visione tra gli stessi.<br />

8.4.i. Il sonno e il risveglio<br />

Alle 13:00 i bambini sono invitati a recarsi in dormitorio dove riposeranno sino alle 15:00.<br />

23


Le educatrici pre<strong>di</strong>spongono un ambiente in cui i bambini si abbandonino con fiducia al<br />

sonno. Occorre sentire che ci si trova in un ambiente sicuro, conosciuto e pertanto<br />

rassicurante, nel quale sia nell’addormentamento che al risveglio ritroveranno le persone e<br />

le cose soltanto temporaneamente lasciate. Diventa quin<strong>di</strong> importantissimo creare<br />

un'atmosfera serena e famigliare, fatta <strong>di</strong> rituali e <strong>di</strong> rispetto per le abitu<strong>di</strong>ni dei bambini.<br />

Ciucci, biberon o eventuali oggetti transizionali sono offerti dalle educatrici che<br />

rassicurano e accompagnano i bimbi anche con coccole e carezze, cullandoli e stando loro<br />

vicino. I lettini sono contrassegnati da un simbolo o da una foto in modo che ciascun<br />

bambino possa riconoscerlo, ritrovandosi in un ambiente e in una atmosfera conosciuta e<br />

rassicurante. Il sottofondo <strong>di</strong> una musica rilassante continua a riecheggiare nel dormitorio<br />

sino al risveglio.<br />

8.4.l. La merenda<br />

Dopo il risveglio segue un altro momento <strong>di</strong> cambio in bagno e alle 15:30 si torna in<br />

sezione per la merenda. Per questo momento della giornata alcune sezioni possono<br />

raggrupparsi: fanno generalmente merenda assieme le due sezioni dei bimbi gran<strong>di</strong>, e la<br />

sezione dei piccoli con i bimbi me<strong>di</strong>; durante il pomeriggio il numero dei bambini presenti<br />

è infatti ridotto rispetto al mattino, così come quello delle educatrici in servizio.<br />

Ci si ritrova tutti insieme in salone alle ore 16:00 per dei momenti <strong>di</strong> gioco, fino all'arrivo<br />

<strong>di</strong> tutti i genitori per il ricongiungimento.<br />

8.4.m. Il ricongiungimento<br />

Il ricongiungimento è un momento delicato. I bambini alla vista dei genitori possono<br />

vivere esplosioni <strong>di</strong> emozioni incontrollate, manifestare comportamenti imprevisti.<br />

Ben consapevoli <strong>di</strong> questi delicati processi, le educatrici sono pronte a cogliere quanto<br />

avviene, a dare parola alle emozioni, cercando <strong>di</strong> facilitare e sostenere il momento del<br />

ritrovarsi; soltanto quando il rapporto si è riallacciato, l’educatrice si <strong>di</strong>stanzia e si congeda<br />

dalla coppia genitore-bambino. Inoltre le educatrici restituiscono ai genitori l’esperienza<br />

vissuta dal bambino durante la giornata educativa; si adoperano in modo che la<br />

comunicazione non sia superficiale, ma empatica e partecipata, ricordando che ciò che<br />

non si <strong>di</strong>ce con le parole si comunica con il corpo.<br />

E’ con<strong>di</strong>visa dal personale educativo <strong>di</strong> questo nido la necessità e l’importanza <strong>di</strong> curare la<br />

relazione, sia essa con il bambino, sia essa con le famiglie.<br />

9. Le esperienze relazionali e sociali dei bambini <strong>di</strong>sabili<br />

L’articolo 12 della legge 104 del 1992 prevede che “al bambino <strong>di</strong> 0-3 anni sia<br />

garantito l’inserimento al nido” e nel nostro servizio tale <strong>di</strong>ritto è un aspetto ritenuto<br />

fondamentale. I bambini con <strong>di</strong>sabilità vengono inseriti nel gruppo-sezione in base alle<br />

in<strong>di</strong>cazioni fornite dal neuropsichiatra <strong>di</strong> riferimento o <strong>di</strong> altri esperti. Le priorità <strong>di</strong> cui ci<br />

si occupa maggiormente sono l’integrazione e la promozione delle autonomie. Per<br />

integrazione si intende sia quella del bambino con i pari che quella dei genitori. Il bambino<br />

partecipa a tutte le fasi della vita del nido insieme ai suoi compagni, sia nei momenti <strong>di</strong><br />

routines, sia in quelli <strong>di</strong> gioco libero e strutturato. Inoltre vengono proposte specifiche<br />

attività che si svolgono in piccolo gruppo, rendendo partecipe l’intero gruppo al gioco del<br />

singolo, pre<strong>di</strong>sponendo momenti idonei e strutturati nei quali entrambi possano trarre<br />

benefici dal “fare e stare assieme”. Al fine <strong>di</strong> favorire una più consapevole integrazione è<br />

prevista una educatrice <strong>di</strong> riferimento che si pone come collegamento per favorire lo<br />

scambio tra il gruppo dei pari e il bambino, e tra i genitori e i servizi socio-sanitari.<br />

Una più completa integrazione presuppone che i genitori <strong>di</strong>ventino partner privilegiati per<br />

gli educatori nella con<strong>di</strong>visione del progetto <strong>di</strong> cura e <strong>di</strong> educazione. Attraverso il <strong>di</strong>alogo<br />

giornaliero e con il supporto della documentazione (ausili au<strong>di</strong>ovisivi o altri supporti), i<br />

genitori conoscono i momenti vissuti dai loro bambini al nido. Nell’ottica <strong>di</strong> un intervento<br />

24


sistemico gli educatori si occupano anche <strong>di</strong> aver cura della relazione con i famigliari del<br />

bambino <strong>di</strong>sabile, cercando <strong>di</strong> leggere i bisogni e <strong>di</strong> rispondere alle richieste <strong>di</strong> accoglienza<br />

e <strong>di</strong> riconoscimento. Sono le educatrici a coinvolgerli anche nei momenti <strong>di</strong> partecipazione<br />

con gli altri genitori, in modo che tutta la comunità partecipi al processo <strong>di</strong> integrazione del<br />

bambino <strong>di</strong>sabile.<br />

La promozione dell’autonomia è un percorso che si svolge in <strong>di</strong>verse tappe. Innanzitutto è<br />

necessario conoscere il deficit e la <strong>di</strong>sabilità presente nel bambino e accanto al dato<br />

oggettivo declinare tutte le risorse visibili e residue, promuovendo lo sviluppo <strong>di</strong> attitu<strong>di</strong>ni<br />

e capacità ancora inespresse. Parallelamente, a partire dall’osservazione si costruisce il<br />

progetto educativo in<strong>di</strong>vidualizzato o P.E.I, concordato con le altre istituzioni pubbliche<br />

(servizi sanitari e sociali), considerando le famiglie quali soggetti partecipi e consapevoli<br />

della ricerca. Il piano educativo in<strong>di</strong>viduale tiene conto delle capacità del bambino e degli<br />

obiettivi raggiungibili, viene verificato perio<strong>di</strong>camente e mo<strong>di</strong>ficato a seconda dei progressi<br />

del bambino, in accordo con tutti i soggetti coinvolti.<br />

L’educatore <strong>di</strong> riferimento è coinvolto anche nel delicato passaggio alla scuola<br />

dell’infanzia: è il tramite fra le insegnanti e gli operatori socio-sanitari, tra insegnanti e<br />

genitori e soprattutto affianca il bambino nei primi giorni <strong>di</strong> scuola.<br />

Le considerazioni sulle buone prassi relative all’integrazione dei bambini <strong>di</strong>sabili si<br />

inseriscono in un’ottica <strong>di</strong> inclusività ampia, che abbraccia le <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> genere,<br />

psicomotorie, sensoriali, linguistiche e culturali <strong>di</strong> ciascun bambino e <strong>di</strong> ciascuna bambina.<br />

Pertanto il tema dell’integrazione è un riferimento sempre presente anche laddove le<br />

<strong>di</strong>fferenze non siano per forza connotate da deficit o <strong>di</strong>sabilità. In tal senso i giochi e le<br />

attività proposte possono essere mo<strong>di</strong>ficate affinché tutti possano prendervi parte e<br />

apportarvi il proprio contributo, nell’ottica <strong>di</strong> promuovere la propositività e l’unicità <strong>di</strong><br />

ogni in<strong>di</strong>viduo.<br />

10. Le iniziative per la valorizzazione delle <strong>di</strong>fferenze<br />

Il nostro <strong>Nido</strong> si riconosce in una pedagogia della relazione e dell’ascolto, fondata<br />

sull’accoglienza, sul <strong>di</strong>alogo e sullo scambio. La <strong>di</strong>fferenza dei singoli e dei gruppi è<br />

considerata una risorsa sia per le varie istituzioni, sia per i singoli utenti che per i gruppi<br />

cui essi appartengono. Il rispetto della <strong>di</strong>fferenza dei ritmi <strong>di</strong> crescita dei bambini,<br />

l'inserimento e il sostegno dei bambini <strong>di</strong>sabili e delle loro famiglie, la valorizzazione delle<br />

culture <strong>di</strong>fferenti sono considerate opportunità, che offrono occasioni per costruire nuove<br />

professionalità a livello degli operatori e per ripensare il piano annuale delle attività<br />

educative all’interno dei singoli gruppi <strong>di</strong> bambini.<br />

All’interno del nostro nido vengono favoriti: il rispetto e la conoscenza <strong>di</strong> altre culture e<br />

tra<strong>di</strong>zioni, attraverso la promozione <strong>di</strong> incontri fra genitori <strong>di</strong> origini culturali <strong>di</strong>fferenti,<br />

iniziative tematiche, atelier pomeri<strong>di</strong>ani, la partecipazione attiva a progetti <strong>di</strong> sezione,<br />

nell’ottica <strong>di</strong> confrontare e valorizzare modalità e pensieri legati alle tematiche della cura,<br />

della convivialità, dell’educazione, dell’idea <strong>di</strong> bambino, nell’ottica <strong>di</strong> promuovere una<br />

cultura dell’infanzia che sia plurivocale e co-costruita, con l’apporto <strong>di</strong> tutti i soggetti<br />

coinvolti.<br />

Il <strong>Nido</strong> è luogo <strong>di</strong> incontro per accogliere i bambini e le loro famiglie, che cerca <strong>di</strong> porsi<br />

quale contesto interculturale, in grado <strong>di</strong> valorizzare l’identità culturale <strong>di</strong> ciascuno, al<br />

fine <strong>di</strong> costruire linguaggi comuni e con<strong>di</strong>visi attraverso lo scambio e la reciprocità.<br />

Le attività interculturali specifiche rivolte ai bambini non mirano tanto a far loro conoscere<br />

“mon<strong>di</strong>” altri, rischiando <strong>di</strong> trasmettere modalità stereotipate e lontane dal loro modo <strong>di</strong><br />

conoscere ed elaborare, ma esse sono esperienze concrete e <strong>di</strong>rette che tengono presente le<br />

modalità <strong>di</strong> apprendere legate a capacità ed età. Sono attività volte alla promozione dello<br />

scambio, della con<strong>di</strong>visione, della relazione, volte alla conoscenza <strong>di</strong> sé e dell’altro. In<br />

tal senso i <strong>di</strong>versi linguaggi espressivi <strong>di</strong>ventano veicoli e me<strong>di</strong>atori interculturali:<br />

25


esperienze che permettono <strong>di</strong> accompagnare la crescita, favorendo la socialità, ampliando<br />

e integrando esperienze abituali e non abituali.<br />

Il nostro nido accoglie <strong>di</strong>verse famiglie e bambini originari <strong>di</strong> altre culture (da altre regioni<br />

d’Italia, da nazioni europee ed extraeuropee), pertanto è nostra intenzione essere sempre<br />

più attenti alla centralità della partecipazione <strong>di</strong> tutti i genitori nei processi <strong>di</strong><br />

socializzazione e <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento che riguardano la nostra progettazione educativa.<br />

Nell’ambito delle <strong>di</strong>verse fasi e attività della vita del nido, viene richiesta in accordo con i<br />

genitori la presenza <strong>di</strong> me<strong>di</strong>atori linguistici e culturali, qualora fossero necessari per<br />

migliorare la comunicazione con i genitori <strong>di</strong> origine straniera. Il me<strong>di</strong>atore può affiancare<br />

le educatrici e il coor<strong>di</strong>natore pedagogico nell’ambito <strong>di</strong> colloqui, momenti <strong>di</strong><br />

ambientamento, attività laboratoriali, riunioni <strong>di</strong> sezione. Il me<strong>di</strong>atore è una figura che<br />

può essere richiesta anche nell’ambito della elaborazione <strong>di</strong> progetti a sfondo<br />

interculturale: affianca il personale del nido per una formazione specifica, il confronto o la<br />

consulenza su tematiche e modalità <strong>di</strong> accoglienza e <strong>di</strong> relazione che tengano conto degli<br />

aspetti culturali.<br />

E’ nostra intenzione assumere uno sguardo transculturale che permetta <strong>di</strong> dare spazio<br />

e <strong>di</strong> includere similitu<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong>fferenze, valorizzando ciò che ci <strong>di</strong>stingue e ciò che ci rende<br />

simili, anche a partire dal nostro operato quoti<strong>di</strong>ano: far circolare le esperienze,<br />

promuovere lo scambio tra le esperienze delle sezioni, in un’ottica <strong>di</strong> costruzione continua<br />

e in movimento dell’identità del servizio del nido.<br />

Il primo approccio interculturale in senso ampio infatti deve essere considerato quello<br />

messo in atto all’interno del servizio stesso: ovvero la capacità degli adulti <strong>di</strong> creare<br />

un clima <strong>di</strong> inclusione nel quale le risorse e le competenze dei colleghi siano valorizzate,<br />

nel quale la capacità <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione e <strong>di</strong> integrazione sia innanzitutto valore interno, che<br />

permette lo scambio e la cooperazione. La con<strong>di</strong>visione degli stili educativi messi in<br />

atto della educatrici e dalle collaboratrici è pertanto una “base sicura” per la tutela della<br />

qualità del servizio; tale con<strong>di</strong>visione fa sì che i gesti educativi facilitino e accompagnino<br />

l’accoglienza, la crescita dei bambini e dei genitori.<br />

Nell’ambito del lavoro <strong>di</strong> gruppo il confronto e il <strong>di</strong>alogo a partire dai <strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong> vista<br />

permettono <strong>di</strong> tenere presenti le peculiarità <strong>di</strong> ogni professionalità e <strong>di</strong> ogni persona, in<br />

quanto singola e unica, dunque soltanto in tal senso “<strong>di</strong>versa”.<br />

11. I Dispositivi <strong>di</strong> Partecipazione<br />

11.1 La relazione con i genitori<br />

Nel nostro <strong>Nido</strong> ci si prende cura delle famiglie e dei bambini. Nei confronti dei genitori le<br />

educatrici si pongono in una posizione <strong>di</strong> ascolto e <strong>di</strong> accoglienza mentale ed emozionale,<br />

utilizzando e affinando le competenze comunicative, con attenzione a non giu<strong>di</strong>care e a<br />

non invadere il limite della relazione genitore/bambino. Propongono azioni che<br />

sostengono i genitori che per la prima volta affidano al servizio il loro bene più prezioso - il<br />

figlio - e che si accingono a intraprendere l'esperienza dell'ambientamento.<br />

La partecipazione della famiglia alla vita del nido si concretizza in alcuni momenti e<br />

strumenti particolari:<br />

1. ambientamento<br />

2. assemblee <strong>di</strong> plesso e <strong>di</strong> sezione<br />

3. comitato <strong>di</strong> gestione<br />

4. comitato mensa<br />

5. incontri organizzativi per feste e progetti specifici del nido<br />

6. colloqui<br />

7. comunicazioni ai genitori<br />

8. biblioteca dei genitori<br />

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9. open day<br />

10. la carta dei servizi<br />

11.2 L’ambientamento<br />

Uno dei primi momenti <strong>di</strong> partecipazione avviene nella fase <strong>di</strong> ambientamento, durante la<br />

quale il genitore entra al nido insieme al proprio figlio. Ai genitori viene chiesta una<br />

partecipazione continua almeno per la prima settimana <strong>di</strong> frequenza. Modalità e<br />

caratteristiche sono descritte nel paragrafo relativo all’ambientamento.<br />

11.3 Momenti assembleari<br />

Durante l’anno scolastico sono previsti tre momenti <strong>di</strong> incontro tra operatori e genitori<br />

secondo un calendario standar<strong>di</strong>zzato che prevede la prima assemblea a inizio anno, la<br />

seconda nel mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre e la terza in giugno.<br />

L’assemblea generale <strong>di</strong> inizio anno educativo è un’occasione per conoscere tutte le<br />

famiglie iscritte al servizio e per presentare loro il personale che lavora nella struttura,<br />

conoscere gli spazi che accoglieranno i bambini, nonché alcuni rappresentanti<br />

dell’amministrazione comunale e la coor<strong>di</strong>natrice pedagogica. Viene consegnato loro tutto<br />

il materiale informativo che comprende il regolamento del <strong>Nido</strong>, le informazioni <strong>di</strong><br />

carattere sanitario, la programmazione educativa, la modulistica e le informazioni sulla<br />

privacy. La prima assemblea può essere un’occasione <strong>di</strong> incontro con le famiglie dei<br />

bambini che già frequentano il nido e le famiglie dei bambini nuovi iscritti.<br />

La seconda assemblea o assemblea <strong>di</strong> sezione si colloca dopo la fine degli ambientamenti;<br />

è un momento <strong>di</strong> incontro tra le educatrici, le collaboratrici e i genitori per <strong>di</strong>scutere<br />

l’andamento degli ambientamenti, le attività educativo-<strong>di</strong>dattiche, per affrontare e<br />

con<strong>di</strong>videre eventuali problematiche o dubbi e processi legati al vissuto del bambino. Può<br />

essere l’occasione per presentare alle famiglie la programmazione educativa <strong>di</strong> sezione,<br />

oppure per restituire ai genitori momenti <strong>di</strong> vita al nido. Permette inoltre alle famiglie <strong>di</strong><br />

allargare la rete delle relazioni, instaurare rapporti <strong>di</strong> solidarietà e con<strong>di</strong>visione.<br />

Nell’assemblea finale educatrici e collaboratrici restituiscono ai genitori informazioni<br />

sull’anno trascorso, offrono informazioni per il passaggio alla scuola dell’infanzia,<br />

mostrano documentazioni filmate o fotografiche relative alla programmazione <strong>di</strong>dattica ed<br />

educativa, consegnano il “quadernone” delle esperienze.<br />

11.4 Il Comitato <strong>di</strong> Gestione<br />

E’ un organismo costituito da due rappresentanti dei genitori per ciascuna sezione, eletti<br />

dall’assemblea dei genitori, un’educatrice rappresentante per ogni sezione, un<br />

rappresentante del personale ausiliario e un rappresentante dell’ufficio servizi scolastici<br />

del <strong>Comune</strong>, nonché la coor<strong>di</strong>natrice pedagogica. All’interno del comitato viene scelto il<br />

presidente e il segretario fra i genitori. Il comitato è un organismo propositivo ma da parte<br />

dell’amministrazione comunale si cerca <strong>di</strong> rendere partecipi i genitori anche sulle<br />

mo<strong>di</strong>fiche che riguardano il servizio, come il regolamento o il bilancio <strong>di</strong> spesa. Il comitato<br />

si fa promotore <strong>di</strong> attività in collaborazione con i genitori come la festa <strong>di</strong> fine anno o il<br />

mercatino.<br />

11.5 Il Comitato Mensa<br />

Al fine <strong>di</strong> monitorare e <strong>di</strong> ampliare le proposte offerte da “Matilde Ristorazione” è stato<br />

istituito un comitato che prevede la partecipazione dei genitori e degli insegnanti <strong>di</strong> ogni<br />

or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> scuola. Per ciò che riguarda il nido è prevista la partecipazione <strong>di</strong> un genitore e <strong>di</strong><br />

un educatore scelti entrambi durante l’assemblea <strong>di</strong> inizio anno.<br />

11.6 Incontri organizzativi per feste e progetti specifici, laboratori<br />

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In accordo con il Comitato <strong>di</strong> Gestione vengono organizzate serate <strong>di</strong> lavoro con lo scopo <strong>di</strong><br />

rendere partecipi alla vita del nido le famiglie e per promuovere le esperienze che vengono<br />

proposte ai bambini durante l’anno.<br />

In questi “spazi-tempo“, i genitori trovano un clima sereno e informale nel quale possono<br />

approfon<strong>di</strong>re la conoscenza degli altri genitori. Vengono proposti dei laboratori nei quali i<br />

genitori sono impegnati in attività non abituali, quali tagliare, costruire, colorare, allestire<br />

spazi e angoli del nido, per la preparazione della festa. Da alcuni anni vi è la consuetu<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> organizzare dei laboratori rivolti ai genitori, con l’obiettivo <strong>di</strong> costruire oggetti da<br />

vendere presso la Fiera <strong>di</strong> fine Maggio che coinvolge tutta la città <strong>di</strong> Sant’Agata. Per tale<br />

occasione viene anche allestita presso la Biblioteca Comunale una mostra sulle attività dei<br />

bambini del <strong>Nido</strong>. L’allestimento è organizzato a cura delle educatrici e dei genitori.<br />

Durante l’anno scolastico i genitori possono essere coinvolti nelle attività <strong>di</strong>dattiche sulla<br />

base <strong>di</strong> progetti specifici.<br />

Riteniamo <strong>di</strong> fondamentale importanza e valenza educativa la valorizzazione e<br />

l’incentivazione <strong>di</strong> questi momenti, poiché nel corso <strong>di</strong> questi ultimi anni abbiamo<br />

constatato che le famiglie credono sempre più nel <strong>Nido</strong> quale contesto <strong>di</strong> opportunità<br />

educative e sociali.<br />

11.7 Colloqui<br />

Il collettivo del nido considera molto importante che i genitori <strong>di</strong>ventino protagonisti<br />

dell'esperienza insieme ai loro bambini, allo scopo <strong>di</strong> favorire un intreccio <strong>di</strong> relazioni che<br />

permetta <strong>di</strong> stabilire, in itinere, un rapporto <strong>di</strong> fiducia e <strong>di</strong> collaborazione che favorisca il<br />

benessere e la crescita globale del bambino.<br />

Durante il colloquio la famiglia viene accolta in uno spazio fisico specifico, in cui<br />

l'educatore si pone in una posizione <strong>di</strong> "ascolto attivo", che favorisce la pre<strong>di</strong>sposizione del<br />

genitore a sentirsi accolto e libero <strong>di</strong> manifestare le proprie emozioni e preoccupazioni.<br />

Durante l’anno scolastico sono previsti momenti <strong>di</strong> incontri in<strong>di</strong>viduali fra genitori ed<br />

educatori. All’inizio dell’anno scolastico vengono contattate le famiglie per un primo<br />

colloquio conoscitivo (largamente illustrato nel capitolo sull’ ambientamento). Nei mesi <strong>di</strong><br />

aprile/maggio vengono organizzati colloqui per la restituzione in<strong>di</strong>vidualizzata <strong>di</strong><br />

informazioni relative al bambino, sia da parte degli educatori che da parte delle famiglie<br />

stesse. Alla fine dell’anno, per i bambini che frequenteranno la scuola dell’infanzia è<br />

prevista la consegna in<strong>di</strong>viduale delle “schede <strong>di</strong> passaggio”, che i genitori a loro volta<br />

consegneranno alla insegnanti della scuola dell’infanzia.<br />

Durante tutto l’anno scolastico è possibile richiedere un colloquio, sia da parte dei genitori,<br />

sia degli educatori. Se lo si ritiene opportuno è possibile richiedere un colloquio<br />

in<strong>di</strong>viduale con il coor<strong>di</strong>natore pedagogico o la sua presenza nei colloqui con le educatrici.<br />

11.8 Comunicazioni<br />

Al fine <strong>di</strong> rendere partecipi i genitori alla vita quoti<strong>di</strong>ana del bambino sono stati allestiti<br />

ausili cartacei che permettono <strong>di</strong> essere informati sia sulle routines giornaliere che sulle<br />

attività.<br />

I quaderni <strong>di</strong> comunicazione della sezione: si tratta <strong>di</strong> uno strumento interno che permette<br />

al genitore <strong>di</strong> leggere nel momento del ricongiungimento una breve descrizione della<br />

giornata educativa, con riferimenti più o meno dettagliati delle attività proposte.<br />

Il cartellone delle comunicazioni relative alle routines: per comunicare ai genitori a fine<br />

giornata l’andamento delle cure e delle routine del proprio bambino (cambio, sonno,<br />

pasto).<br />

La bacheca: nella quale sono affisse comunicazioni rivolte a tutti i genitori o <strong>di</strong> pubblica<br />

utilità: i resoconti sui questionari rivolti ai genitori sulla qualità percepita, comunicazioni o<br />

messaggi <strong>di</strong> benvenuto multilingue, comunicazioni <strong>di</strong> servizio sulla manutenzione del nido<br />

o su orari o perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> chiusura, il regolamento o altri documenti relativi al servizio.<br />

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11.9 L’Open Day<br />

Alla fine <strong>di</strong> marzo, in prossimità dell’apertura del bando <strong>di</strong> iscrizione al <strong>Nido</strong>, viene<br />

proposto un pomeriggio <strong>di</strong> apertura per le famiglie dei futuri nuovi ammessi. “L’Open Day”<br />

prevede l’apertura del <strong>Nido</strong> dalle ore 17:30 circa in poi, per tutti coloro che intendono<br />

iscriversi per la prima volta al servizio educativo. Alcune educatrici e collaboratrici<br />

accompagnano genitori e familiari in una visita presso i locali del <strong>Nido</strong>, raccontano la<br />

scansione della giornata educativa e le attività proposte ai bambini nelle <strong>di</strong>verse fasce<br />

d’età. In tale occasione è possibile anche visionare il <strong>Progetto</strong> <strong>Pedagogico</strong> e confrontarsi<br />

con le educatrici e gli altri genitori. A tutti i visitatori viene offerta una bevanda preparata<br />

presso la cucina del <strong>Nido</strong>.<br />

In tale occasione è molto importante curare la presentazione degli spazi, affinché i genitori<br />

trovino un ambiente pronto e pensato per accogliere i bambini.<br />

11.10 La Biblioteca dei genitori<br />

Nell’anno educativo 2009-’10 è stato istituito un progetto sperimentale denominato<br />

“Biblioteca del <strong>Nido</strong>”, rivolta ai genitori e ai bambini, che se lo desiderano possono<br />

prendere in prestito dei libri. Si possono trovare sia libri illustrati per bambini che libri <strong>di</strong><br />

saggistica rivolti ai genitori su alcuni dei temi più richiesti: alimentazione del bambino,<br />

educazione, cambiamenti della crescita, separazione dei genitori, affettività, proposte<br />

lu<strong>di</strong>che.<br />

In collaborazione con la Biblioteca Comunale è stata istituita una modalità <strong>di</strong> prestito che<br />

prevede anche <strong>di</strong> fornire informazioni su testi e documenti sugli stessi argomenti che<br />

possono essere reperiti presso la Biblioteca Comunale.<br />

11.11 La carta dei servizi<br />

La Carta dei Servizi del <strong>Nido</strong> d’Infanzia Comunale “Vita Nuova” è uno strumento con il<br />

quale il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Sant’Agata Bolognese intende in<strong>di</strong>viduare i principi fondamentali del<br />

Servizio, le attività, le garanzie offerte ai bambini frequentanti e alle loro famiglie e gli<br />

obiettivi finalizzati a migliorare la qualità del servizio svolto. Questo strumento esprime<br />

appunto l’impegno dell’Amministrazione a rivolgersi ai citta<strong>di</strong>ni in un’ottica <strong>di</strong><br />

miglioramento continuo, <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione della conoscenza, <strong>di</strong> ascolto e partecipazione.<br />

La Carta è pertanto una modalità <strong>di</strong> lavoro per favorire la partecipazione dei genitori al<br />

<strong>Nido</strong> e un progetto <strong>di</strong> miglioramento organizzativo del <strong>Nido</strong> stesso.<br />

12. Gli strumenti del gruppo <strong>di</strong> lavoro educativo<br />

12.1 L’osservazione<br />

L’impostazione della programmazione educativa <strong>di</strong> sezione è supportata<br />

dall’osservazione, strumento per controllare il proprio agire quoti<strong>di</strong>ano e per<br />

programmare la quoti<strong>di</strong>anità stessa nel contesto nido. L’osservazione al nido è<br />

in<strong>di</strong>spensabile per aiutare l’adulto a comprendere e approfon<strong>di</strong>re <strong>di</strong>versi aspetti della vita<br />

dei bambini: le caratteristiche specifiche, le soluzioni da adottare per risolvere problemi, le<br />

abilità acquisite in un determinato campo, le modalità relazionali.<br />

Osservare non significa semplicemente guardare che cosa fa un bambino, significa invece<br />

analizzare e valutare sistematicamente tutto quello che avviene all’interno del servizio.<br />

Questo richiede all’educatore <strong>di</strong> prendere in esame il bambino in tempi <strong>di</strong>fferenti: mentre<br />

interagisce con le figure adulte, mentre gioca con i coetanei, mentre si trova all’interno <strong>di</strong><br />

un gruppo o quando è da solo, per tracciare con maggior chiarezza un preciso itinerario <strong>di</strong><br />

sviluppo nelle sue <strong>di</strong>verse fasi.<br />

La pratica osservativa risponde a precisi obiettivi:<br />

29


▪ riflettere sull’andamento dell’intervento educativo;<br />

▪ in<strong>di</strong>viduare situazioni e percorsi alternativi;<br />

▪ ricavare suggerimenti e in<strong>di</strong>cazioni per l’azione futura.<br />

I dati raccolti dall’osservazione possono aiutare l’educatrice sia a non fermarsi ad<br />

impressioni sbagliate, sia a intervenire sul piano educativo in modo più mirato, sia a<br />

verificare l’efficacia <strong>di</strong> alcune scelte e comportamenti adottati nei confronti del bambino.<br />

Tempi e metodologia<br />

Durante il periodo <strong>di</strong> ambientamento le educatrici hanno cura <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere il “Diario<br />

dell’ambientamento” uno strumento utile per annotare con modalità <strong>di</strong>fferita le modalità<br />

<strong>di</strong> partecipazione del bambino – e anche del genitore – ai vari momenti delle giornata al<br />

nido. La modalità <strong>di</strong> osservazione in tale fase è principalmente quella <strong>di</strong>fferita, ovvero<br />

l’annotazione avviene in un momento successivo a quello dell’attività osservativa. Essa è la<br />

modalità più utilizzata poiché permette <strong>di</strong> ritagliarsi uno spazio del tutto de<strong>di</strong>cato per<br />

annotare le osservazioni, che in seguito <strong>di</strong>ventano patrimonio comune e motivo <strong>di</strong> scambio<br />

con le colleghe, attraverso incontri e riunioni <strong>di</strong> gruppo.<br />

Durante l’anno è possibile anche utilizzare la modalità “carta e matita” che però richiede<br />

sempre la presenza <strong>di</strong> un osservatore che durante l’attività abbia soltanto quel compito.<br />

Essa è più adatta quando è necessario descrivere con precisione interazioni e<br />

comportamenti del singolo o del gruppo <strong>di</strong> bambini; per la modalità <strong>di</strong>retta essa si presta<br />

meno a <strong>di</strong>storsioni o interpretazioni.<br />

E’ importante stabilire preventivamente quale sia la durata dell’osservazione e in quale<br />

momento della giornata viene effettuata. L’osservazione è uno strumento <strong>di</strong> utilità<br />

quoti<strong>di</strong>ana delle educatrici, che possono stabilire se e quando osservare alcune attività<br />

specifiche nell’ambito <strong>di</strong> progetti definiti o particolari comportamenti dei bambini. Il<br />

materiale scritto è molto utile anche per confrontarsi con la coor<strong>di</strong>natrice pedagogica<br />

nell’ambito dell’osservazione <strong>di</strong> determinate problematiche.<br />

12.2 La documentazione<br />

La documentazione è un’attività <strong>di</strong> raccolta, elaborazione e <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> materiali<br />

relativi ad uno specifico contesto, esperienza, progetto, gruppo, ed è necessario che sia<br />

continua e sistematica.<br />

E’ una risorsa informativa che consente <strong>di</strong> lasciare tracce leggibili delle programmazioni o<br />

dei progetti che vengono svolti ogni anno e per far conoscere agli altri ciò che è stato<br />

realizzato; è uno strumento <strong>di</strong> verifica per ri-progettare partendo dal percorso realizzato.<br />

La documentazione crea una memoria in<strong>di</strong>viduale, collettiva e istituzionale, contribuisce<br />

alla costruzione dell’identità del nido e concorre alla progettazione e alla realizzazione <strong>di</strong><br />

interventi autoformativi; favorendo processi comunicativi sia all’interno dei servizi<br />

educativi che all’esterno (genitori, territorio, istituzioni educative e scolastiche).<br />

Destinatari della documentazione sono i bambini, le famiglie, il servizio, l’esterno.<br />

Non tutto va documentato, ma gli educatori hanno il compito <strong>di</strong> selezionare gli elementi<br />

rilevanti e significativi delle esperienze.<br />

Spesso accade che molte esperienze ricche e significative finiscono per rimanere<br />

patrimonio del solo personale del singolo servizio, perdendo in questo modo il loro<br />

carattere potenziale <strong>di</strong> risorse per gli altri, ecco perché il nido d’infanzia fa tesoro della<br />

documentazione.<br />

Tempi e metodologia<br />

Le attività <strong>di</strong> documentazione accompagnano la programmazione educativa durante tutto<br />

l’anno educativo. Le attività da documentare vengono scelte in base alle motivazioni della<br />

30


programmazione e attraverso confronti tra le colleghe della stessa sezione, o nelle riunioni<br />

con tutto il gruppo educativo. In progetti che prevedono la compresenza tra colleghe viene<br />

stabilito che una <strong>di</strong> loro si occupi <strong>di</strong> documentare l’attività, o in alcuni momenti specifici o<br />

per tutta la sua durata. E’ possibile che si tratti <strong>di</strong> osservazioni che si protraggono nel<br />

tempo, ovvero osservazioni sistematiche che si effettuano nell’arco delle settimane o dei<br />

mesi, secondo la durata e la scansione dei singoli progetti, volte a cogliere i cambiamenti<br />

dei bambini, i progressi e le problematiche. E’ molto importante definire a priori a chi è<br />

rivolta la documentazione, per scegliere al meglio cosa e con quali strumentazioni<br />

documentare (scrittura, fotografia, video).<br />

13. Le risorse del gruppo <strong>di</strong> lavoro educativo<br />

Le risorse fondamentali <strong>di</strong> cui il gruppo <strong>di</strong> lavoro educativo si può avvalere sono la<br />

formazione del personale che garantisce una buona qualità del servizio e il monitoraggio e<br />

il sostegno nelle pratiche quoti<strong>di</strong>ane, date dalla presenza del coor<strong>di</strong>natore pedagogico.<br />

Altra ricorsa fondante è la progettazione e la realizzazione della continuità con le altre<br />

istituzioni educative presenti sul territorio.<br />

13.1 La formazione del personale<br />

Tutto il personale educativo partecipa, in corso d’anno, ad incontri <strong>di</strong> aggiornamento,<br />

che permettono una costante formazione e crescita professionale. Le proposte formative<br />

sono organizzate sia a livello comunale che sovracomunale (Unione dei Comuni <strong>di</strong> Terre<br />

d’Acqua), tramite l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> tematiche e <strong>di</strong> formatori a cura delle coor<strong>di</strong>natrici<br />

pedagogiche dei <strong>di</strong>versi comuni, sia a livello provinciale dai referenti del Cpp<br />

(Coor<strong>di</strong>namento <strong>Pedagogico</strong> Provinciale). Se possibile le educatrici sono invitate a<br />

scegliere tra l’offerta formativa presente, oppure a partecipare per delegazioni in modo che<br />

possano scambiare tra loro i contenuti dei corsi <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong>fferenti. Lo scambio e il<br />

confronto infatti sono considerati parte integrante del percorso formativo permanente del<br />

personale. Laddove possibile le educatrici elaborano un report sul corso frequentato o<br />

partecipano a momenti <strong>di</strong> confronto o verifica con la coor<strong>di</strong>natrice pedagogica per la<br />

restituzione in grande gruppo. Inoltre ogni anno le educatrici del <strong>Nido</strong> partecipano alla<br />

“settimana <strong>di</strong> auto-aggiornamento”, che si svolge presso il servizio e che prevede la<br />

partecipazione a laboratori (sulla narrazione, l’espressività corporea, la documentazione, le<br />

attività espressive e manipolative…), a gruppi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong>scussione su argomenti <strong>di</strong><br />

carattere pedagogico ed educativo (l’ambientamento, la giornata educativa, la relazione<br />

con i genitori…). Annualmente le educatrici partecipano a circa 40 ore <strong>di</strong> formazione e 36<br />

ore <strong>di</strong> auto-aggiornamento, per un totale <strong>di</strong> circa 76 ore.<br />

Il personale partecipa altresì agli incontri collettivi <strong>di</strong> sezione e <strong>di</strong> plesso per <strong>di</strong>scutere e<br />

organizzare le attività <strong>di</strong>dattiche, e anche a incontri perio<strong>di</strong>ci con il coor<strong>di</strong>natore<br />

pedagogico (mensili per il collettivo al completo e con la stessa cadenza per gli incontri <strong>di</strong><br />

sezione), per affrontare le tematiche e le problematiche legate all’organizzazione e alla<br />

progettazione del servizio, collaborando, inoltre, con le altre istituzioni scolastiche<br />

territoriali, soprattutto con la scuola dell’infanzia per l’ideazione, la realizzazione e la<br />

verifica del progetto continuità.<br />

13.2 Il coor<strong>di</strong>natore pedagogico<br />

Il coor<strong>di</strong>namento pedagogico dei servizi per la prima infanzia è una figura professionale<br />

dotata <strong>di</strong> laurea specifica ad in<strong>di</strong>rizzo socio-psico-pedagogico, con funzioni <strong>di</strong> supporto<br />

tecnico al fine <strong>di</strong> integrare gli interventi sulla fascia 0-3 anni, nella costruzione e nella<br />

qualificazione dei servizi educativi. In particolare, il coor<strong>di</strong>natore pedagogico:<br />

- svolge un ruolo <strong>di</strong> supporto tecnico e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento in relazione al lavoro degli<br />

operatori e supervisiona le attività del nido;<br />

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- con<strong>di</strong>vide con le educatrici le attività <strong>di</strong> progettazione educativa, <strong>di</strong>dattica e organizzativa<br />

del servizio (la formazione delle sezioni, la definizione degli orari e turni <strong>di</strong> lavoro del<br />

personale, l’impostazione dei modelli <strong>di</strong> relazione con le famiglie, l’organizzazione degli<br />

spazi in funzione del progetto pedagogico e dei bisogni dei bambini);<br />

- coor<strong>di</strong>na e promuove le attività educative e <strong>di</strong>dattiche <strong>di</strong> sperimentazione e <strong>di</strong> ricerca<br />

all’interno del collettivo (gruppo <strong>di</strong> lavoro educativo).<br />

- promuove progetti <strong>di</strong> sperimentazione che favoriscano l’espressione dei <strong>di</strong>versi linguaggi<br />

espressivi e creativi.<br />

- rileva e coglie i bisogni formativi, promuovendo e organizzando iniziative <strong>di</strong><br />

aggiornamento, contribuendovi sia <strong>di</strong>rettamente, sia in<strong>di</strong>viduando figure <strong>di</strong> esperti,<br />

nell’ottica <strong>di</strong> sviluppo delle potenzialità professionali e relazionali;<br />

- cura i rapporti tra nido, scuole dell’infanzia, Azienda USL, Assessorato all’Istruzione,<br />

istituzioni educative territoriali e ogni altro organismo educativo e socio culturale che<br />

favorisca l’integrazione scuola-territorio;<br />

- segue l’integrazione degli alunni con deficit o con <strong>di</strong>fficoltà segnalate;<br />

- nell’ottica del sostegno alla genitorialità si rende <strong>di</strong>sponibile per colloqui in<strong>di</strong>viduali con i<br />

genitori, per sostenerli nelle loro funzioni educative;<br />

- organizza e promuove, insieme al personale, occasioni e momenti <strong>di</strong> partecipazione<br />

(comitati <strong>di</strong> gestione, riunioni <strong>di</strong> sezione, serate e incontri con i genitori) dei genitori alla<br />

vita del nido;<br />

- partecipa alle attività, alle iniziative formative e <strong>di</strong> scambio promosse dal Coor<strong>di</strong>namento<br />

<strong>Pedagogico</strong> Provinciale (CPP), anche al fine <strong>di</strong> contribuire alla riflessione sulla qualità dei<br />

servizi e sulla cultura dell’infanzia.<br />

13.3 Il Coor<strong>di</strong>namento <strong>Pedagogico</strong><br />

Il Coor<strong>di</strong>namento <strong>Pedagogico</strong> Provinciale (CPP), istituito e riconosciuto dalla Provincia <strong>di</strong><br />

Bologna, è un organismo che raccoglie i coor<strong>di</strong>natori pedagogici che si occupano <strong>di</strong> servizi<br />

educativi pubblici e privati autorizzati per bambini in età 0/6 anni.<br />

Il Coor<strong>di</strong>namento <strong>Pedagogico</strong> Provinciale ha fra i suoi compiti <strong>di</strong>:<br />

- programmare iniziative <strong>di</strong> formazione permanente per i pedagogisti e realizzare attività<br />

- realizzare iniziative e documentazioni che potenzino la visibilità dei servizi e della cultura<br />

dell'infanzia da questi prodotta<br />

- in<strong>di</strong>viduare bisogni ed elaborare proposte in merito ai programmi provinciali<br />

- contribuire alla raccolta, elaborazione e restituzione dei dati relativi ai servizi<br />

I coor<strong>di</strong>natori pedagogici sono tenuti a frequentare incontri <strong>di</strong> scambio, verifica e<br />

aggiornamento promossi perio<strong>di</strong>camente dal CPP.<br />

Oltre al CPP, il coor<strong>di</strong>natore pedagogico partecipa, laddove è previsto, al coor<strong>di</strong>namento<br />

sovracomunale o <strong>di</strong>strettuale. Nel nostro <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Pianura Ovest che riunisce sei<br />

comuni in una Associazione <strong>di</strong> Comuni <strong>di</strong> “Terre d’Acqua” le coor<strong>di</strong>natrici pedagogiche si<br />

riuniscono mensilmente per incontri <strong>di</strong> supervisione – per un confronto e un supporto<br />

reciproco su tematiche inerenti il proprio operato - e per incontri <strong>di</strong> carattere gestionale e<br />

organizzativo – per verificare e progettare percorsi <strong>di</strong> formazione per il personale dei Ni<strong>di</strong>,<br />

per coor<strong>di</strong>nare i rapporti con i servizi territoriali (Ausl, Servizi sociali, Scuole). Inoltre per<br />

le coor<strong>di</strong>natrici sono previsti incontri perio<strong>di</strong>ci con l’Ufficio <strong>di</strong> Piano del territorio in<br />

qualità <strong>di</strong> figure <strong>di</strong> sistema, ovvero figure che sono <strong>di</strong> riferimento all’interno del piano<br />

sociale <strong>di</strong> zona per il Programma territoriale d’intervento per l’infanzia e l’adolescenza. La<br />

figura <strong>di</strong> sistema facilita il raccordo tra le varie progettazioni che interessano l'infanzia,<br />

l'adolescenza e il supporto alla genitorialità, promuovendo l’integrazione dei <strong>di</strong>versi<br />

progetti che si realizzano sul territorio e agevolando il <strong>di</strong>alogo fra i progettisti, le agenzie, le<br />

istituzioni. In sintesi è una figura <strong>di</strong> raccordo tra le politiche educative e quelle sociali che<br />

si realizzano nei piani <strong>di</strong> zona.<br />

32


13.4 Il progetto <strong>di</strong> continuità verticale <strong>Nido</strong>-Scuola dell’Infanzia<br />

L’esigenza <strong>di</strong> una continuità è rappresentata dalla necessità <strong>di</strong> garantire il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />

istruzione ed educazione del bambino (L.148/90). La continuità inizia dal nido d’infanzia<br />

dove l’azione educativa è data da una serie <strong>di</strong> stimolazioni utili per lo sviluppo del bambino<br />

e continua alla scuola dell’infanzia che affianca la famiglia nell’opera educativa. Si parla,<br />

quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> una “continuità verticale” dove non sono anticipate le proposte <strong>di</strong>dattiche, ma si<br />

realizza una programmazione che coinvolge bambini ed operatori <strong>di</strong> nido e scuola<br />

dell’infanzia, al fine <strong>di</strong> porre i bambini che stanno per affrontare il passaggio alla nuova<br />

scuola in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> riconoscere, ritrovare angoli, ambienti <strong>di</strong> gioco e attività rese<br />

familiari dalle esperienze <strong>di</strong> interscambio, creando così “riti <strong>di</strong> passaggio” stimolanti per i<br />

bambini e rassicuranti per i genitori.<br />

Il progetto continuità è, quin<strong>di</strong>, un progetto pensato per favorire l’accoglienza e il<br />

benessere dei bambini che iniziano il percorso alla scuola dell’infanzia e prevede:<br />

- incontri tra educatrici del nido e insegnanti della scuola dell’infanzia per tracciare<br />

un progetto <strong>di</strong> scambi e <strong>di</strong> attività a favore della continuità. Si tratta <strong>di</strong> attività che<br />

possono variare <strong>di</strong> anno in anno e che prevedono la realizzazione <strong>di</strong> laboratori<br />

espressivi (spesso con la realizzazione <strong>di</strong> un oggetto o <strong>di</strong> un pannello che saranno<br />

utilizzati dai bambini come “oggetto ponte” per il passaggio alla scuola).<br />

- Incontri tra i bambini della sezione dei gran<strong>di</strong> del nido e i bambini della sezione <strong>di</strong><br />

bambini <strong>di</strong> tre anni <strong>di</strong> età della scuola dell’infanzia, con l’obiettivo <strong>di</strong> familiarizzare<br />

e conoscere il nuovo ambiente e le insegnanti. Per l’occasione vengono realizzate<br />

attività <strong>di</strong> accoglienza e laboratori. Solitamente i bambini del nido con<strong>di</strong>vidono il<br />

pasto con i bambini della scuola.<br />

- Incontri con i genitori per informarli dell’esperienza che i loro bambini andranno ad<br />

intraprendere e per rispondere ai loro dubbi e timori sul “nuovo ambiente”, e per far<br />

conoscere loro le opportunità che la scuola dell’infanzia offre.<br />

Nel nostro nido da alcuni anni tale attività coincide con la Fiera <strong>di</strong> Maggio, un’iniziativa<br />

che coinvolge l’intero territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Sant’Agata, e se possibile viene utilizzato il<br />

servizio del trenino (senza rotaie, a scopo lu<strong>di</strong>co) per il trasporto dei bambini dal nido alla<br />

scuola. Tale opportunità facilita l’elaborazione del passaggio, sancito anche nella pratica<br />

tramite un “viaggio”, uno spostamento molto <strong>di</strong>vertente e piacevole per bambini e<br />

educatrici verso il nuovo contesto.<br />

Nella seconda parte dell’anno i bambini del nido (della sezione dei gran<strong>di</strong>) si recano presso<br />

la scuola dell’infanzia dove incontrano i bambini della sezione <strong>di</strong> tre anni <strong>di</strong> età e, insieme,<br />

realizzano il piccolo progetto <strong>di</strong>dattico (attività <strong>di</strong> laboratorio manipolativo), organizzato<br />

dalle operatrici dei due servizi. Questo progetto si concluderà durante i primi giorni <strong>di</strong><br />

scuola dell’infanzia quando, le educatrici del nido saranno presenti durante i momenti<br />

dell’accoglienza e del pasto.<br />

Per sostenere il passaggio del bambino dal <strong>Nido</strong> alla Scuola dell’Infanzia e affinché il<br />

cambiamento avvenga in una prospettiva <strong>di</strong> continuità, rappresentando un’occasione <strong>di</strong><br />

crescita per i soggetti coinvolti (il bambino e la famiglia), le educatrici del nido compilano<br />

una “Scheda Osservativa” (o <strong>di</strong> Passaggio) finale, per il passaggio <strong>di</strong> informazioni sui<br />

bambini; una sintesi, cioè, <strong>di</strong> un lavoro <strong>di</strong> osservazioni riferite al processo <strong>di</strong> crescita e alle<br />

specificità <strong>di</strong> ciascun bambino. Scheda che verrà <strong>di</strong>scussa e completata con i genitori e<br />

consegnata, poi, alle insegnanti della scuola dell’infanzia durante i primi giorni <strong>di</strong><br />

settembre, quando le educatrici dei due servizi s’incontrano per la restituzione della<br />

esperienza del bambino al <strong>Nido</strong>. Si tratta dei “colloqui <strong>di</strong> passaggio”, incontri tra le<br />

educatrici e le insegnanti per una prima conoscenza del bambino e per la restituzione della<br />

sua esperienza al <strong>Nido</strong>.<br />

33


14. Organizzazione del gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />

Il gruppo <strong>di</strong> lavoro educativo all’inizio dell’anno stabilisce i compiti e le figure referenti per<br />

i progetti e le attività <strong>di</strong> gestione e organizzazione. Il nostro <strong>Nido</strong> avendo una gestione<br />

mista, con <strong>di</strong>pendenti comunali e <strong>di</strong> cooperativa sociale, ha scelto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare due<br />

referenti, una comunale e una della cooperativa, per ciascun compito assegnato. I ruoli<br />

sono definiti dalle <strong>di</strong>fferenti mansioni: responsabile della posta elettronica in entrata e in<br />

uscita, del computer e dell’or<strong>di</strong>ne dell’ufficio, responsabile delle comunicazioni con la<br />

coor<strong>di</strong>natrice pedagogica, comunicazioni con l’ufficio scuola e l’amministrazione<br />

comunale, responsabile della documentazione, del prestito della Biblioteca dei genitori,<br />

referente della mensa, del verde, responsabile delle comunicazioni con la scuola<br />

dell’infanzia, referente per gli allestimenti e mostre, referente dell’atelier, referente delle<br />

comunicazioni con la pe<strong>di</strong>atria <strong>di</strong> comunità, referente delle comunicazioni con l’ufficio<br />

tecnico. Inoltre sono nominate le referenti <strong>di</strong> sezione e del comitato <strong>di</strong> gestione.<br />

Gli incarichi hanno durata annuale e <strong>di</strong> solito vengono rinnovati nel corso degli anni tra le<br />

educatrici e collaboratrici.<br />

La sud<strong>di</strong>visione dei compiti permette una gestione maggiormente fluida e organizzata in<br />

modo da avere uno o due responsabili/referenti per ciascun tipo <strong>di</strong> mansione, tale da<br />

assicurare i contatti tra l’interno e l’esterno del servizio.<br />

Inoltre nel nostro <strong>Nido</strong> viene utilizzato un “Quaderno delle Comunicazioni”, presente<br />

nell’ufficio, affinché tutte le referenti possano informare sugli sviluppi degli interventi in<br />

corso riguardo ai rapporti e alle comunicazioni con i <strong>di</strong>versi enti e uffici, in modo che tutto<br />

il personale ne sia al corrente giornalmente.<br />

3. I PROGETTI SPECIFICI<br />

1. Progetti specifici<br />

1.1 <strong>Progetto</strong> INTERCULTURA “I cento linguaggi”<br />

durata biennale: a.e. 2009/2010 – 2010/2011<br />

Il nostro nido ha elaborato un progetto <strong>di</strong> intercultura <strong>di</strong> durata biennale (2009-2010<br />

/2010-2011), centrato sulla partecipazione dei genitori e dei bambini nativi e migranti alla<br />

vita del nido.<br />

Cosa inten<strong>di</strong>amo per intercultura.<br />

All’interno del nostro nido vengono favoriti il rispetto e la conoscenza <strong>di</strong> altre culture e<br />

tra<strong>di</strong>zioni, attraverso la promozione <strong>di</strong> incontri fra genitori <strong>di</strong> origini culturali <strong>di</strong>fferenti,<br />

iniziative tematiche, atelier pomeri<strong>di</strong>ani, la partecipazione attiva a progetti <strong>di</strong> sezione;<br />

nell’ottica <strong>di</strong> confrontare e valorizzare modalità e pensieri legati alle tematiche della cura,<br />

della convivialità, della educazione, dell’idea <strong>di</strong> bambino, per promuovere una cultura<br />

dell’infanzia che sia plurivocale e co-costruita, con l’apporto <strong>di</strong> tutti i soggetti<br />

coinvolti. Nell’ambito delle <strong>di</strong>verse fasi ed attività della vita del nido, è richiesta, in accordo<br />

con i genitori, la presenza <strong>di</strong> me<strong>di</strong>atori linguistici e culturali, qualora fossero<br />

necessari per migliorare la comunicazione con i genitori <strong>di</strong> origine straniera. Il me<strong>di</strong>atore<br />

può affiancare le educatrici e il coor<strong>di</strong>natore pedagogico nell’ambito <strong>di</strong> colloqui, momenti<br />

<strong>di</strong> ambientamento, attività laboratoriali, riunioni <strong>di</strong> sezione. Il me<strong>di</strong>atore è una figura che<br />

può essere richiesta anche nell’ambito dell’elaborazione <strong>di</strong> progetti a sfondo interculturale:<br />

affianca il personale del nido per una formazione specifica, il confronto o la consulenza su<br />

tematiche e modalità <strong>di</strong> accoglienza e <strong>di</strong> relazione che tengano conto degli aspetti culturali.<br />

Nell’ottica <strong>di</strong> promuovere percorsi <strong>di</strong> intercultura in senso ampio e <strong>di</strong> valorizzazione delle<br />

culture e delle <strong>di</strong>fferenze, si creeranno percorsi specifici utilizzando linguaggi<br />

espressivi. Pertanto, ogni sezione elaborerà una propria progettualità centrata<br />

sull’esplorazione <strong>di</strong> uno o più linguaggi espressivi prescelti (musica, narrazione,<br />

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manualità, pittura, danza e movimento), nell’ambito della quale è previsto un laboratorio<br />

con i genitori.<br />

Per progetto intercultura, si intende pertanto un filo rosso, un contenitore volto alla<br />

valorizzazione espressiva attraverso scambi <strong>di</strong> saperi, abitu<strong>di</strong>ni, lingue e origini, mo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

incontrarsi e <strong>di</strong> accogliere, confronto.<br />

Progetti interculturali nelle sezioni nell’a.e. 2009-‘10:<br />

1. La sezione piccoli, denominata “Coccinelle”, svilupperà un percorso centrato sulla<br />

musica <strong>di</strong> origine culturale <strong>di</strong>versa, partendo da ritmi più lenti e armoniosi, rilassanti,<br />

legati ad attività come l’addormentamento. Si proseguirà con la ricerca <strong>di</strong> melo<strong>di</strong>e più<br />

ritmate. I genitori saranno coinvolti nella ricerca <strong>di</strong> melo<strong>di</strong>e inerenti la loro cultura e la<br />

loro esperienza e nell’elaborazione <strong>di</strong> percorsi musicali con i bambini. Le musiche<br />

saranno utilizzate nei <strong>di</strong>versi contesti e nelle <strong>di</strong>verse attività della giornata.<br />

2. La sezione semi<strong>di</strong>vezzi piccoli, denominata “Draghetti”, svilupperà un percorso<br />

centrato sui rumori prodotti da materiali <strong>di</strong>versi, elaborazione <strong>di</strong> sonorità con<br />

strumenti non strutturati. Eventuale costruzioni <strong>di</strong> pannelli sonori con il<br />

coinvolgimento dei genitori sviluppando laboratori per la costruzione <strong>di</strong> piccoli<br />

strumenti a percussione con materiale riciclato.<br />

3. La sezione me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong>, denominata “Lumache”, porterà avanti il progetto iniziato<br />

nell’anno educativo 2008/2009 per la costruzione <strong>di</strong> un libro polisensoriale. La storia è<br />

stata ideata dal gruppo dei genitori della sezione stessa, attingendo dal proprio vissuto<br />

culturale. Durante quest’anno scolastico, il progetto continuerà con l’animazione della<br />

storia attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> musica come sottofondo alla narrazione in lingua originale<br />

raccontata nei <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>aletti e lingue.<br />

4. La sezione me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong>, denominata “Foche”, svilupperà laboratori con i genitori in<br />

cui si raccontano storie legate alla loro cultura e al loro vissuto, raccontate nei <strong>di</strong>versi<br />

<strong>di</strong>aletti o lingue e tradotte, poi, da una me<strong>di</strong>atrice culturale. Storie che saranno<br />

raccontate ai bambini dai genitori stessi e presentate ai bambini. E’ possibile prevedere<br />

che in un primo momento le educatrici raccontino le storie ai bambini in modo da che<br />

accompagnarli verso il laboratori/incontri proposti dai genitori.<br />

Finalità<br />

Riguardo alle finalità del progetto riman<strong>di</strong>amo alla parte del progetto su “Le iniziative<br />

per la valorizzazione delle <strong>di</strong>fferenze.<br />

Obiettivi<br />

Obiettivi educativi e sociali rivolti ai genitori:<br />

- approssimazione: incontrare l’altro e sentirsi parte <strong>di</strong> una collettività, sentire<br />

riconosciuta la propria identità;<br />

- trovare uno spazio <strong>di</strong> affermazione, <strong>di</strong> valorizzazione e <strong>di</strong> riconoscimento del proprio<br />

bagaglio culturale, sia nei confronti del proprio bambino che della comunità accogliente<br />

(il gruppo degli altri genitori)<br />

- riconoscimento e valorizzazione della cultura d’origine;<br />

- valorizzare laboratori in cui il genitore possa utilizzare la propria lingua madre e le<br />

proprie conoscenze culturali, in momenti strutturati e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione con il gruppo <strong>di</strong><br />

genitori della propria sezione;<br />

- promuovere esperienze e/o laboratori che favoriscano il decentramento, lo scambio e<br />

il riconoscimento del punto <strong>di</strong> vista dell’altro.<br />

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Obiettivi educativi e sociali per i bambini:<br />

- partecipazione ad esperienze che contemplino una pluralità <strong>di</strong> linguaggi espressivi,<br />

che promuovano l’esplorazione e la conoscenza <strong>di</strong> mon<strong>di</strong> “altri”, anche attraverso<br />

l’ascolto <strong>di</strong> storie in lingue, canti, musiche <strong>di</strong> origine culturali <strong>di</strong>fferenti;<br />

- educazione all’ascolto e alla <strong>di</strong>fferenza.<br />

Bibliografia <strong>di</strong> riferimento:<br />

- Bolognesi, Di Rienzo, Lorenzini, Pileri, Di cultura in culture, esperienze e percorsi<br />

interculturali nei ni<strong>di</strong> d’infanzia, La melagrana, Franco Angeli, Milano, 2006.<br />

- I. Bolognesi e A. Di Rienzo, Io non sono proprio straniero. Dalle parole dei bambini<br />

alla progettazione interculturale, Milano, La Melagrana, Franco Angeli, 2007.<br />

M. R. Moro, Maternità e amore. Quello <strong>di</strong> cui hanno bisogno i bambini per crescere<br />

bene qui e altrove, Saggi Frassinelli, Milano, 2008.<br />

1.2 <strong>Progetto</strong> “Teatro al <strong>Nido</strong>”<br />

durata triennale: a. e. 2008-’09/ 2009-’10/ 20010-’11<br />

Il teatro è uno dei linguaggi espressivi più complessi, fatto “dall’uomo per l’uomo”, un<br />

linguaggio universale che attraversa culture, tempi e luoghi. Complesso perché contiene o<br />

può contenere al suo interno tante modalità <strong>di</strong> comunicare: attraverso la gestualità, la<br />

danza, il movimento, la musica, l’arte figurativa, la luce, la spazialità, la parola. Ci<br />

riconosciamo nella definizione <strong>di</strong> A. Boal che afferma che “L’uomo non fa teatro, l’uomo è<br />

teatro, il teatro è una vocazione che appartiene a tutti”, pertanto per noi è importante<br />

promuovere i linguaggi teatrali dei bambini, sia attraverso attività lu<strong>di</strong>co espressive<br />

centrate sull’espressività del corpo, sia sull’educazione al teatro in qualità <strong>di</strong> piccoli<br />

spettatori, attraverso l’ascolto e la fruizione <strong>di</strong> narrazioni, da parte delle educatrici, o <strong>di</strong><br />

spettacoli teatrali o interventi musicali, proposti da esperti del settore (attori, musicisti).<br />

Pertanto due sono i filoni che verranno seguiti nel tempo:<br />

- uno più <strong>di</strong>retto alla partecipazione attiva dei bambini, con attività lu<strong>di</strong>co espressive che<br />

utilizzano tecniche e giochi teatrali nell’ambito <strong>di</strong> progetti o <strong>di</strong> attività; in tale proposta<br />

rientrano anche i laboratori interculturali rivolti anche ai genitori, con la loro<br />

partecipazione attiva nella ricerca e nella narrazione <strong>di</strong> storie, nella elaborazione <strong>di</strong> libri<br />

tattili, nella ricerca e nello scambio <strong>di</strong> musiche, filastrocche e ninne nanne tra<strong>di</strong>zionali; -<br />

’altro è finalizzato a promuovere la partecipazione emotiva, empatica dei bambini che<br />

possono vivere al nido un evento teatrale con la presenza <strong>di</strong> professionisti.<br />

Tali modalità che ci auspichiamo possano procedere in parallelo – con incertezze che<br />

possono <strong>di</strong>pendere dal reperimento <strong>di</strong> finanziamenti per la realizzazione degli spettacoli –<br />

e si intersecano con le finalità del nostro progetto pedagogico. Esse vanno ad inserirsi in<br />

un’ottica <strong>di</strong> proporre esperienze che attivino i bambini – e anche i genitori – in maniera<br />

globale, e che rispondano a bisogni comunicativi e <strong>di</strong> crescita che tengano conto<br />

dell’importanza dell’armonizzazione <strong>di</strong> azioni, emozioni, vissuti, esperienze.<br />

Nell’ambito <strong>di</strong> tale considerazione c’è da ricordare che nel nostro è ritenuto in grande<br />

considerazione il lavoro sull’espressività corporea, applicata anche in progetti specifici<br />

rivolti a bambini che attraversano momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio: il gioco senso-motorio, l’utilizzo<br />

dell’aula morbida, attività <strong>di</strong> coccole e relax, l’utilizzo dello specchio quale me<strong>di</strong>atore per<br />

l’ampliamento del repertorio espressivo e il riconoscimento del sé, sono alcune tra le<br />

attività che le educatrici attivano in piccolo gruppo, con maggiore attenzione se vi sono<br />

bambini con temporanee <strong>di</strong>fficoltà o con <strong>di</strong>sabilità.<br />

Altro importante tassello che si interseca con il progetto pedagogico è la formazione delle<br />

educatrici. Nell’ambito della settimana <strong>di</strong> autoaggiornamento sono previsti incontri <strong>di</strong><br />

formazione sull’espressività corporea, attraverso giochi teatrali e giochi sensoriali, volti a<br />

36


familiarizzare e a sperimentarsi con gli stessi co<strong>di</strong>ci e linguaggi che sono proposti ai<br />

bambini.<br />

Le proposte che verranno organizzate nel corso del tempo – il progetto è triennale –<br />

terranno conto dei seguenti obiettivi:<br />

- educazione all’ascolto e alle possibilità evocative della narrazione;<br />

- promuovere l’utilizzo e la fruizione del linguaggio verbale e non verbale;<br />

- vivere il nido quale luogo <strong>di</strong> incontro e per sperimentare linguaggi espressivi e lu<strong>di</strong>ci<br />

<strong>di</strong>fferenti;<br />

- educazione al teatro quale veicolo <strong>di</strong> emozioni e <strong>di</strong> immaginari, quale possibilità <strong>di</strong><br />

apprendere sia il lato concreto <strong>di</strong> una narrazione, sia il lato poetico e fantastico;<br />

- coinvolgimento genitori nella con<strong>di</strong>visione delle finalità e delle modalità <strong>di</strong> attuazione<br />

del progetto, attraverso incontri, laboratori, documentazioni.<br />

Modalità <strong>di</strong> verifica<br />

Le modalità <strong>di</strong> verifica possono essere <strong>di</strong>versificate secondo l’evento o attività proposta.<br />

Nell’ambito <strong>di</strong> spettacoli rivolti ai bambini, la verifica si baserà sull’osservazione delle<br />

risposte emotive dei bambini, sia durante l’esperienza stessa che durante le attività<br />

collaterali loro proposte ad evento concluso. Le osservazioni saranno oggetto <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>scussione durante i collettivi <strong>di</strong> sezione e <strong>di</strong> plesso.<br />

Eventi realizzati nell’a. e. 2008-2009<br />

- Spettacolo “Naso Rosso” <strong>di</strong> e con l’attrice e danzatrice Maria Ellero della compagnia<br />

“Teatrimperfetti” <strong>di</strong> Bologna. La proposta è stata fatta al Comitato <strong>di</strong> Gestione che ha<br />

approvato e con<strong>di</strong>viso l’iniziativa. L’evento è stato de<strong>di</strong>cato a tutti i bambini del nido, a<br />

maggio, in orario mattutino, in occasione della festa <strong>di</strong> chiusura <strong>di</strong> fine anno. Nei giorni<br />

successivi le educatrici hanno lavorato con i bambini più gran<strong>di</strong> sulla rievocazione<br />

dell’iniziativa, stimolando i bambini a raccontare cosa ricordavano dell’esperienza e a<br />

riproporre le azioni dello spettacolo. L’evento è stato documentato ed è stato realizzato un<br />

cartellone fotografico rivolto a bambini e genitori.<br />

Eventi realizzati e da realizzare nell’a. e. 2009-2010<br />

Nell’ambito della “settimana <strong>di</strong> autoaggiornamento” è stato de<strong>di</strong>cato un laboratorio <strong>di</strong><br />

scambio tra educatrici sulla lettura animata <strong>di</strong> libri per bambini. Alcune educatrici che<br />

in passato avevano seguito corsi <strong>di</strong> formazione specifici, hanno mostrato alcune tecniche<br />

narrative e in seguito le colleghe hanno potuto sperimentarsi nelle stesse letture.<br />

In occasione del Natale è stato invitato un suonatore <strong>di</strong> cornamusa presso il nido che ha<br />

proposto un concerto rivolto a tutti i bambini.<br />

Verrà valutata l’opportunità <strong>di</strong> realizzare laboratori <strong>di</strong> giochi teatrali per i bambini o uno<br />

spettacolo nell’ambito della festa <strong>di</strong> fine anno.<br />

Bibliografia <strong>di</strong> riferimento:<br />

A. Boal, Il Poliziotto e la Maschera,<br />

Marco Bricco, Fare teatro al nido : idee e percorsi operativi da giocare con i bambini ,<br />

Milano, F. Angeli, 2007.<br />

Marina Manferrari, Il nido e il teatro. Adulto e bambino: un rapporto da soggetto a<br />

soggetto, Bologna, Tempi Stretti, 1996.<br />

1.3 La Biblioteca dei genitori<br />

In via sperimentale è stato avviato il progetto “La Biblioteca dei genitori” nell’anno 2009-<br />

’10. Il progetto nasce da un episo<strong>di</strong>o particolare: una madre ha richiesto in prestito alle<br />

educatrici un libro (genere antropologico) presente sugli scaffali dell’ufficio. Il prestito è<br />

37


stato accordato in via informale ma in seguito a tale episo<strong>di</strong>o è nata l’idea <strong>di</strong> avviare un<br />

servizio <strong>di</strong> prestito rivolto a tutti i genitori e i bambini. Pertanto nell’anno educativo 2009-<br />

’10 è stato istituito un progetto sperimentale denominato “Biblioteca del <strong>Nido</strong>”. Sono stati<br />

messi a <strong>di</strong>sposizione dei testi scelti dalle educatrici e dalla coor<strong>di</strong>natrice pedagogica sui<br />

temi più richiesti: alimentazione del bambino, educazione, cambiamenti della crescita,<br />

separazione dei genitori, affettività, proposte lu<strong>di</strong>che.<br />

Collaborazione con la Biblioteca Conunale<br />

In collaborazione con la Biblioteca Comunale è stata istituita una modalità <strong>di</strong> prestito che<br />

prevede anche <strong>di</strong> fornire informazioni su testi e documenti sugli stessi argomenti che<br />

possono essere reperiti presso la Biblioteca Comunale.<br />

Strumenti<br />

Semplice modalità <strong>di</strong> prestito con scheda <strong>di</strong> prestito; una educatrice è referente in alcuni<br />

giorni ed orari prestabiliti nell’arco della settimana.<br />

Tempi<br />

Attivato da gennaio 2010.<br />

4. LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO<br />

“La valutazione formativa <strong>di</strong> contesto richiede <strong>di</strong> attribuire un giu<strong>di</strong>zio a fenomeni educativi<br />

complessi legati a <strong>di</strong>versi livelli sistemici, dalla micro situazione alla macrosituazione, in vista <strong>di</strong><br />

un cambiamento migliorativo che parte dalle decisioni negoziate degli attori del processo”.<br />

(Bronfenbrenner, 1979-1986)<br />

1. Strumenti <strong>di</strong> autovalutazione<br />

“Che cosa inten<strong>di</strong>amo per valutazione.<br />

Per valutazione inten<strong>di</strong>amo un accertamento intersoggettivo delle <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>mensioni<br />

organizzative e formative del contesto educativo. In tale processo <strong>di</strong> accertamento avviene<br />

una misurazione della <strong>di</strong>stanza da ciò che viene considerato ottimale da parte del gruppo <strong>di</strong><br />

lavoro, con la finalità <strong>di</strong> incidere concretamente nell’esperienza educativa.<br />

La funzione che viene attribuita alla valutazione è essenzialmente formativa: è una attività<br />

che lavora sull’empowerment del gruppo, finalizzata a rendere più capaci gli operatori <strong>di</strong><br />

svolgere il proprio compito educativo, attraverso la promozione <strong>di</strong> atteggiamenti<br />

autoriflessivi che consentono una maggiore consapevolezza e la possibilità <strong>di</strong> una revisione<br />

continua e meglio finalizzata del proprio lavoro. Accanto alla funzione formativa vi è anche<br />

una funzione educativa: si ipotizza che il processo innescato abbia una funzione<br />

“trasformativa” inducendo una mo<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> atteggiamenti, fornendo l’opportunità <strong>di</strong><br />

acquisizione <strong>di</strong> capacità e conoscenze, arricchendo e articolando l’esperienza dei partecipanti<br />

relativamente all’oggetto che si è andati a valutare, promuovendo un processo “a spirale”<strong>di</strong><br />

formazione continua.<br />

Il processo <strong>di</strong> autovalutazione permette e risponde ad una esigenza <strong>di</strong> rispecchiamento:<br />

che riman<strong>di</strong>, a ciascun soggetto coinvolto, un’immagine del contesto in cui opera, lo costringa<br />

a riflettere sulla prospettiva situata assunta da ciascuno nel giu<strong>di</strong>carlo, evidenzi la plurivocità<br />

delle idee e delle aspirazioni, mostri la problematicità <strong>di</strong> una visione unitaria, stimoli a un<br />

confronto” 1<br />

1 tratto da www.cislscuola.it/files/Pavia%2016%20ott%20Ferrari.pdf, “La Costruzione <strong>di</strong> un nuovo strumento <strong>di</strong><br />

valutazione della qualità, a cura <strong>di</strong> Monica Ferrari.<br />

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Il gruppo <strong>di</strong> lavoro educativo ha adottato nell’anno educativo 2009-’10, la scala <strong>di</strong><br />

autovalutazione della qualità educativa del nido d’infanzia ISQUEN. Tale scala permette<br />

<strong>di</strong> verificare le modalità <strong>di</strong> erogazione del servizio secondo standard definiti <strong>di</strong> qualità, ma<br />

anche <strong>di</strong> poter mo<strong>di</strong>ficare alcuni criteri stessi della scala, se non sufficientemente esaustivi<br />

secondo chi la utilizza, o se non in linea con il modello pedagogico e le scelte educative<br />

attuate nel servizio.<br />

2. Metodologia e tempi<br />

Ad inizio anno, in sede <strong>di</strong> collettivo, le educatrici assieme alla coor<strong>di</strong>natrice pedagogica<br />

<strong>di</strong>scutono sul modello e sui criteri <strong>di</strong> qualità proposti dallo strumento; in seguito scelgono<br />

dei temi (l’uso dello spazio, le attività rivolte ai bambini, l’ambientamento…) che verranno<br />

<strong>di</strong>scussi in situazioni separate per ciascuna sezione; vengono letti e commentati<br />

in<strong>di</strong>vidualmente gli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> qualità e viene assegnato un punteggio secondo i criteri<br />

dello strumento; i punteggi assegnati dalle singole educatrici vengono confrontati e<br />

<strong>di</strong>ventano ulteriori confronti tra modelli <strong>di</strong> “buon servizio”, e sulle percezioni e <strong>di</strong>fferenze<br />

tra servizio “reale” ed “ideale”; viene presentata una restituzione in sede <strong>di</strong> collettivo<br />

plenario in modo da con<strong>di</strong>videre e <strong>di</strong>scutere i dati emersi nelle singole sezioni.<br />

Altri strumenti <strong>di</strong> autovalutazione della qualità del servizio sono i questionari rivolti ai<br />

genitori. Il nostro nido ne adotta due, in momenti <strong>di</strong>versi dell’anno. Il primo è un<br />

questionario sulla verifica dell’andamento del periodo <strong>di</strong> ambientamento, che viene<br />

consegnato ai genitori al temine del periodo, ovvero intorno alla fine <strong>di</strong> ottobre/inizi <strong>di</strong><br />

novembre. Il questionario consta <strong>di</strong> alcune domande aperte che riguardano la percezione<br />

della qualità delle varie fasi e proposte nell’ambientamento, con la possibilità <strong>di</strong> aggiungere<br />

critiche e suggerimenti. Inoltre i questionari sono <strong>di</strong>fferenziati tra quelli de<strong>di</strong>cati ai nuovi<br />

ambientamenti e quelli de<strong>di</strong>cati ai re-ambientamenti. Gli esiti del questionario vengono<br />

restituiti in con un documento in forma cartacea, consegnato e con<strong>di</strong>viso con i genitori<br />

durante le assemblee <strong>di</strong> sezione nel mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre.<br />

Il secondo questionario rivolto ai genitori riguarda la qualità percepita del servizio del<br />

<strong>Nido</strong>: le domande vertono su questione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne organizzativo, gestionale e sulle scelte<br />

educative. Il questionario, elaborato in collaborazione con la Coop. Ca<strong>di</strong>ai viene<br />

consegnato verso la fine dell’anno (mese <strong>di</strong> aprile) e viene elaborata una restituzione in<br />

forma cartacea, presentata durante una assemblea conclusiva intorno al mese <strong>di</strong> maggio.<br />

Nel questionario è richiesto <strong>di</strong> segnare un giu<strong>di</strong>zio (scarso, sufficiente, buono, ottimo) in<br />

merito alle varie voci, con uno spazio finale de<strong>di</strong>cato a critiche e suggerimenti e a<br />

sensazioni e percezioni riguardo alla qualità della vita al nido.<br />

E’ da rilevare che la restituzione <strong>di</strong> entrambe i questionari prevede momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione<br />

del gruppo <strong>di</strong> lavoro educativo: vengono tracciate le riflessioni e le azioni da mettere in<br />

atto, scaturite dal risultato dei questionari. Si crea pertanto una interazione continua tra le<br />

valutazioni fornite dai genitori e i pensieri e le pratiche che le educatrici mo<strong>di</strong>ficano o<br />

migliorano. Si tratta <strong>di</strong> strumenti interattivi e in continuo movimento. I genitori vengono<br />

fatti partecipi <strong>di</strong> tale processo “a spirale” <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> trasformazione continui, nel<br />

quale la loro partecipazione e il loro contributo è necessario e rilevante.<br />

Di seguito mostriamo sinteticamente strumenti, soggetti coinvolti e tempi.<br />

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Valutazione<br />

Soggetti Strumenti Tempi<br />

Educatrici ISQUEN scala valutazione tramite incontri <strong>di</strong> 2/3 volte all’anno<br />

<strong>Nido</strong> sezione<br />

Previa scelta degli argomenti da trattare definiti nel<br />

collettivo plenario<br />

Genitori Questionario <strong>di</strong> verifica sull’ambientamento Tempi<br />

Questionario anonimo <strong>di</strong> verifica sul periodo<br />

dell’ambientamento: modalità, aspettative,<br />

percezioni.<br />

Si prevede la restituzione in forma cartacea dei<br />

risultati, e una assemblea rivolta a tutti i genitori per<br />

la <strong>di</strong>scussione degli esiti. Inoltre il gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />

educativo, laddove possibile, comunicherà le<br />

riflessioni scaturite grazie alle segnalazioni dei<br />

genitori e i cambiamenti messi in atto per il<br />

miglioramento del servizio.<br />

Genitori Questionario sulla qualità percepita Tempi<br />

Questionario anonimo <strong>di</strong> valutazione sulla qualità<br />

del servizio, sud<strong>di</strong>viso per argomenti. Possibilità <strong>di</strong><br />

tracciare un giu<strong>di</strong>zio qualitativo espresso in <strong>di</strong>versi<br />

gra<strong>di</strong> (scarso, sufficiente, buono, ottimo).<br />

Si prevede la restituzione in forma cartacea dei<br />

risultati, e una assemblea rivolta a tutti i genitori per<br />

la <strong>di</strong>scussione degli esiti. Inoltre il gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />

educativo, laddove possibile, comunicherà le<br />

riflessioni scaturite grazie alle segnalazioni dei<br />

genitori e i cambiamenti messi in atto per il<br />

miglioramento del servizio.<br />

Somministrato<br />

1 volta l’anno<br />

Mese <strong>di</strong><br />

ottobre/novembre<br />

Restituzione i primi<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre<br />

Somministrato<br />

1 volta l’anno<br />

Mese marzo-aprile<br />

Restituzione<br />

entro maggio<br />

3. Durata del progetto<br />

Il presente progetto pedagogico si intende valido per quanto riguarda la struttura<br />

principale per un periodo triennale. I progetti specifici saranno sottoposti a verifica alla<br />

fine <strong>di</strong> ogni anno e verranno riconfermati anche attraverso possibili integrazioni nel<br />

progetto pedagogico generale.<br />

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Riferimenti bibliografici<br />

- EMILIANI, F. (a cura <strong>di</strong>), I bambini nella vita quoti<strong>di</strong>ana. Psicologia sociale della prima<br />

infanzia, Roma, 2002, Carocci<br />

- BOSI, R., Pedagogia al nido. Sentimenti e relazioni, Milano, Carocci, 2002.<br />

- ZAVALLONI, G., La pedagogia della lumaca, EMI, 2008.<br />

- ZAVALLONI, G., I <strong>di</strong>ritti naturali dei bambini e delle bambine (riscritti da loro stessi),<br />

Anima Mun<strong>di</strong>, 2006.<br />

- BRONFERBRENNER, U., Ecologia dello sviluppo umano, Bologna, Il mulino, 2002.<br />

- GIOVANNINI, D. (2003), I bambini tra loro: la vita <strong>di</strong> gruppo nel nido, in Galar<strong>di</strong>ni, A.<br />

L. (a cura <strong>di</strong>), Crescere al nido. Gli spazi, i tempi, le attività, le relazioni, Roma, Carocci.<br />

- MUSATTI T., PICCHIO M. (2005), Un luogo per bambini e genitori nella città.<br />

Trasformazioni sociali e innovazione nei servizi per l'infanzia e le famiglie, Bologna, Il<br />

Mulino/Ricerca.<br />

- www.cislscuola.it/files/Pavia%2016%20ott%20Ferrari.pdf, “La Costruzione <strong>di</strong> un nuovo<br />

strumento <strong>di</strong> valutazione della qualità, a cura <strong>di</strong> Monica Ferrari.<br />

Ringraziamenti<br />

Il presente documento è frutto <strong>di</strong> un lavoro iniziato nell’anno 2008 e<br />

conclusosi nell’anno 2009. La prima stesura è stata a cura della<br />

coor<strong>di</strong>natrice pedagogica dott.ssa Franca Lenzi e dalle educatrici<br />

comunali; in seguito il documento stato redatto e completato a cura della<br />

coor<strong>di</strong>natrice pedagogica dott.ssa Sara Di Fabrizio e dalle educatrici<br />

comunali e della Coop. Ca<strong>di</strong>ai.<br />

Si ringrazia tutto il personale educativo che ha lavorato con impegno per la<br />

stesura e la con<strong>di</strong>visione dei contenuti.<br />

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