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29/08/2009 LECCE<br />
11<br />
È già iniziato l’ “autunno caldo”<br />
dei metalmeccanici<br />
La crisi dell’indotto salentino della Fiat Cnh, i problemi del<br />
settore e le possibili soluzioni viste da Salvatore Bergamo,<br />
segretario generale provinciale della Fiom Cgil di Lecce<br />
Le non rosee prospettive che condizionano<br />
negativamente il futuro<br />
dei lavoratori dell’indotto salentino<br />
della Fiat Cnh ed in particolare la precaria<br />
situazione in cui versa l’Alcar, inducono i<br />
sindacati a suonare il classico campanello<br />
d’allarme. Centinaia di operai sono già da<br />
tempo in cassa integrazione, appena qualche<br />
decina di loro invece è rimasta attiva sul<br />
posto di lavoro, ma all’orizzonte non si<br />
vedono schiarite. Lo sanno bene le associazioni<br />
di categoria, dalle quali negli ultimi<br />
giorni è stato nuovamente sollevato il coperchio<br />
di un pentolone all’interno del quale<br />
l’acqua, come le polemiche, bolle ad altissima<br />
temperatura ed è pronta a fornire<br />
le sue dolorose conseguenze.<br />
“Questa situazione non è che la punta dell’iceberg<br />
di una crisi occupazionale, sociale<br />
ed economica destinata ad esplodere già<br />
in settembre. Ed inoltre ci saranno nuove<br />
vertenze nel territorio anche in altri settori”.<br />
La “fotografia” dello stato attuale delle<br />
cose fornita da Salvatore Bergamo, segretario<br />
generale provinciale della Fiom<br />
Cgil di Lecce, preannuncia già quanto<br />
caldo sarà il prossimo autunno sul fronte<br />
dell’occupazione. “Ed il problema non riguarderà<br />
soltanto il settore metalmeccanico<br />
-aggiunge Bergamo-. Nuove vertenze raggiungeranno<br />
il culmine in tutto il territorio<br />
e interesseranno diversi settori. Il problema<br />
di liquidità che sta affrontando l’azienda<br />
Alcar, tanto da mettere a rischio il futuro<br />
di 300 lavoratori soltanto nel Salento, si<br />
riscontrerà a breve in tutto l’indotto Fiat.<br />
Dobbiamo dire anzi che l’Alcar è una<br />
delle poche aziende che sta cercando di ri-<br />
sollevare la propria condizione muovendosi<br />
in campo internazionale e cercando intese<br />
con l’americana Caterpillar e la francese<br />
Liber, di modo da trovare altri sbocchi<br />
produttivi e non dipendere esclusivamente<br />
da Cnh. Per le aziende del nostro territorio<br />
interessate dall’indotto Fiat Cnh macchine<br />
movimento terra, poi -spiega ancora Bergamo-<br />
entro la metà di settembre termineranno<br />
le 52 settimane di Cassa integrazione<br />
ordinaria. Ed al di là di un segnale di<br />
ripresa che si intravede per il settore automotive<br />
grazie ad Asim che ha potuto far<br />
rientrare al lavoro i propri dipendenti, per<br />
quanto riguarda invece il settore macchine<br />
movimento terra non si prevede ad oggi<br />
nessuno spiraglio”.<br />
Del resto l’eredità avanzata dagli ultimi<br />
mesi non lascia presagire nulla buono, almeno<br />
che le altre aziende metalmeccaniche<br />
salentine seguendo l’esempio dell’Alcar,<br />
non proveranno ad allargare i propri interessi<br />
in nuovi settori produttivi. “È un passo indispensabile<br />
e quasi obbligato -conclude<br />
il segretario generale provinciale della<br />
Fiom Cgil-. Il nostro sindacato resta al<br />
fianco dei lavoratori che vedono oggi sfumare<br />
ogni prospettiva occupazionale dopo<br />
aver vissuto, tra mille difficoltà, nove mesi<br />
in Cassa integrazione ordinaria a 800 euro<br />
al mese. La reazione di protesta dei lavoratori<br />
è più che giustificata e noi continueremo a<br />
sostenerli nella speranza che gli accordi<br />
raggiunti con l’azienda durante il recente<br />
vertice in Prefettura si concretizzino e che<br />
le prospettive per il futuro della stessa<br />
siano realizzate quanto prima”.<br />
Daniele Greco<br />
Marciapiede dissestato,<br />
i residenti non ci stanno<br />
L’inverno piovoso che<br />
ha afflitto il tacco d’Italia<br />
nei mesi a cavallo tra<br />
il 2008 e il 2009 ha lasciato<br />
profonde ferite<br />
sulle vie del territorio<br />
urbano. Enormi buche<br />
e dissesti stradali hanno<br />
insidiato la viabilità cittadina<br />
fino alla fine della<br />
primavera, quando l’arrivo<br />
del carrozzone del<br />
G8 globale ha permesso<br />
in parte di ripianare le<br />
strade danneggiate. In<br />
parte. Alcune zone, infatti,<br />
lontane dagli occhi<br />
dei “grandi della terra”,<br />
sono sfuggite anche all’attenzione dei tecnici<br />
del Comune e aspettano invano un rifacimento.<br />
L’ultima lamentela in ordine di tempo non<br />
proviene, però, da automobilisti inviperiti,<br />
stanchi di consumare copertoni e ammortizzatori<br />
sull’asfalto accidentato, ma dai residenti<br />
di via 95° Reggimento Fanteria, che<br />
Nell’infinita storia d’amore tra l’uomo<br />
e il cane capita spesso di assistere<br />
all’instaurarsi di legami d’affetto<br />
tanto invisibili quanto importanti.<br />
Questo, ad esempio, è il caso di<br />
Principessa, Adriano e Black, tre<br />
cani randagi adottati idealmente dai<br />
lavoratori dell’ospedale “Vito Fazzi”<br />
di Lecce.<br />
La prima ad arrivare è stata Principessa,<br />
che da una quindicina di<br />
anni staziona nei dintorni dell’ospedale.<br />
Lo sguardo di un cane, si sa,<br />
spesso è irresistibile, e allora ecco che,<br />
accortisi della presenza di Principessa, alcuni<br />
infermieri iniziarono a darle da mangiare. Lo<br />
scambio tra l’uomo e il cane è quanto di più<br />
efficiente possa esserci: carezze e cibo in<br />
cambio di compagnia, un affare per tutti. Così<br />
il legame ben presto divenne saldo e Principessa<br />
conquistò il cuore di sempre più infermieri,<br />
medici e operatori. Successivamente, la famiglia<br />
si allargò anche ad Adriano e Black.<br />
I tre in poco tempo divennero le mascotte<br />
“ufficiose” del “Fazzi”. Ma come ogni buona<br />
storia che si rispetti, ecco che c’è la svolta,<br />
hanno segnalato all’attenzione<br />
dell’Aduc (Associazione<br />
in difesa degli<br />
utenti e dei consumatori)<br />
il dissesto del<br />
marciapiede nel tratto<br />
compreso tra via Nazario<br />
Sauro e via Lamarmora<br />
(nella foto).<br />
Il responsabile dell’Aduc,<br />
Alessandro<br />
Gallucci, ha reindirizzato<br />
la segnalazione alle<br />
autorità competenti, sottolineando<br />
in una nota<br />
come: “L’avvicinarsi<br />
della festa patronale e<br />
la ripresa dell’attività<br />
lavorativa dopo le ferie agostane richiedono<br />
una soluzione immediata”, e ricordando<br />
anche che “sulla base delle recenti pronunce<br />
della Cassazione, il Comune, in quanto proprietario<br />
delle strade, è sempre responsabile<br />
del danno subito dalle persone, senza che<br />
debba ricorrere il famigerato requisito dell’insidia<br />
o del trabocchetto”. (G. D. M.)<br />
Accalappiati i cani mascotte<br />
dell’ospedale “Vito Fazzi”<br />
l’intervento degli antagonisti, che per l’occasione<br />
hanno le sembianze dei veterinari dell’Asl.<br />
Dietro la segnalazione di qualcuno a cui evidentemente<br />
le tre presenze canine sembravano<br />
poco decorose per l’ambiente ospedaliero,<br />
pochi giorni fa i cani sono stati accalappiati e<br />
portati al canile comunale. La conclusione<br />
attesa, però, non può che essere un lieto fine.<br />
E allora ecco che gli operatori del “Fazzi”<br />
hanno iniziato una gara di solidarietà allo<br />
scopo di trovare una famiglia che possa<br />
adottare i tre amici a quattro zampe e ridare<br />
loro la libertà. (G. D. M.)