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29/08/2009 LECCE<br />

10<br />

D’Ambrosio: “Sono, mi<br />

sento e mi fate sentire<br />

cittadino di Lecce”<br />

In occasione dell’omelia per la celebrazione dei santi Oronzo, Giusto e<br />

Fortunato monsignor Domenico D’Ambrosio ha espresso il suo apprezzamento<br />

nei confronti della comunità di Lecce per averlo accolto così calorosamente<br />

martirio non lo ha consegnato all’oblio, il<br />

suo sacrificio ci avvicina ancora di più a questa<br />

“Il<br />

festa di cui occorre riscoprire lo spirito più intimo”.<br />

È stato questo il contenuto dell’attesa messa di<br />

Sant’Oronzo del nuovo vescovo di Lecce, monsignor<br />

Domenico D’Ambrosio (nella foto) nell’omelia dedicata<br />

al santo patrono della città capoluogo.<br />

Dopo il bagno di folla della processione che ha aperto<br />

i festeggiamenti in onore dei santi protettori Oronzo,<br />

Giusto e Fortunato, battesimo del fuoco in cattedrale<br />

per la nuova guida spirituale del Salento. La sua<br />

omelia, dai toni misurati, non si allontana dai contenuti<br />

liturgici, richiamando la comunità religiosa alla<br />

preghiera. E i numerosissimi presenti sembrano apprezzare.<br />

Alla fine della messa, infatti, non sono<br />

mancati gli apprezzamenti per il tono pacato e pastorale<br />

di monsignor D’ambrosio, che alla città si era presentato<br />

con queste parole: “Non è impresa facile cogliere fino<br />

in fondo l’opportunità che mi viene offerta al termine<br />

della processione di Sant’Oronzo, dei nostri santi<br />

patroni, per dire a tutti voi la parola giusta o la parola<br />

che ciascuno di voi desidera poter ascoltare in questo<br />

giorno significativo e atteso dall’intera nostra comunità”.<br />

Aveva detto il vescovo nel suo messaggio alla città:<br />

“Giunga a ciascuno di voi il mio saluto grato per<br />

l’affetto, la disponibilità e la calda e generosa accoglienza<br />

che mi state riservando. Tocco con mano la verità<br />

della parola con cui mi sono presentato a voi, lo<br />

scorso 4 luglio: civis Lyciensis sum. Non mi sbagliavo:<br />

non ho avuto difficoltà a entrare in dialogo con voi, a<br />

sentirmi accolto come un amico di vecchia data.<br />

L’unico piccolo problema è il dialetto -scusate!- la<br />

Sarà perché son tempi di crisi, tempi in cui di<br />

denaro in giro ce n’è sempre meno e noi tendiamo<br />

sempre più a farci caso. Sarà perché pagare per<br />

parcheggiare è sentito come un sopruso, un<br />

vincolo ingiustificato alla propria libertà di essere<br />

automobilisti. Sarà perché in qualche caso, in<br />

effetti, il sopruso esiste concretamente ed è consapevolmente<br />

perpetrato ai danni dei motorizzati<br />

in nome della “mobilità alternativa” e della “circolazione<br />

sostenibile”. Fatto è che assistiamo giorno<br />

dopo giorno ad un climax di insofferenza popolare<br />

contro le famigerate strisce blu, le zone di<br />

parcheggio a pagamento diffuse ovunque sui<br />

territori cittadini.<br />

Nel duello all’ultimo sangue tra l’automobilista e<br />

l’ausiliare al traffico -tra chi fa il furbetto e chi è inflessibile,<br />

tra chi è troppo ingenuo e chi è troppo<br />

zelante, tra chi l’ingenuo lo fa e chi zelante lo deve<br />

essere- si consumano e si rinnovano le dinamiche<br />

di vita quotidiana tipiche dell’ecosistema faunistico<br />

della giungla veicolare urbana. Un duello bestiale,<br />

appunto, in cui vince chi è più vigile e chi è più<br />

mimetico e sopravvive chi è più rapido e scattante.<br />

Su alcuni terreni urbani, però, la lotta per la sopravvivenza<br />

degli automobilisti (o almeno del<br />

volume delle loro tasche) sembra sbilanciata in<br />

favore di chi dalle strisce blu ci guadagna. Essi<br />

hanno dalla loro, oltre che il favore delle disposizioni<br />

normative, un apparato rilevatore efficiente e il<br />

beneplacito delle istituzioni preposte.<br />

Caso esemplare ne è la città di Lecce. L’anno<br />

scorso, una speciale classifica sull’uso di aree di<br />

lingua leccese. Posso assicurarvi che ho scelto un<br />

maestro di chiara fama da molti di voi ben conosciuto<br />

che mi farà bruciare le tappe”.<br />

Poi rivolto alle autorità, il vescovo ha parlato con<br />

affetto e vicinanza: “A voi, servitori tutti della comunità,<br />

servitori dello stato, servitori, interpreti e rappresentanti<br />

nelle assemblee legislative, al Sindaco con i suoi consiglieri<br />

e la sua Giunta, al Comitato Festa di Sant’Oronzo,<br />

il mio saluto sincero, il mio grato pensiero, e il distinto<br />

ossequio: sarà una bella e mi auguro feconda stagione<br />

quella che d’ora in avanti ci vedrà insieme al servizio<br />

di questa nostra comunità”. Nel suo messaggio, D’Ambrosio<br />

conclude proprio con un pensiero ai santi<br />

patroni: “A te, Chiesa e comunità di Lecce, oggi nel<br />

momento solenne dell’onore e della venerazione ai<br />

tuoi santi Oronzo, Fortunato e Giusto, il Signore Gesù,<br />

da loro amato e servito, fino al dono supremo della<br />

vita con il martirio, nell’umiltà e nella consapevolezza<br />

del mio compito dico: Chiesa che sei in Lecce, non dimenticare<br />

che tutto ciò che fai, guidata dall’amore per<br />

un fratello o una sorella, lo fai a Cristo! Ma ugualmente<br />

ciò che non fai per un fratello o per una sorella, lasciandoti<br />

condurre dall’egoismo, anche questo tu non<br />

lo fai a Cristo. Che lo sguardo, la testimonianza e l’intercessione<br />

dei nostri Santi ci guidino in questo<br />

impegno d’amore teso a fare della nostra comunità e<br />

della nostra città un luogo di incontro, di dialogo, di<br />

accoglienza, che sa riempire il vuoto dell’effimero<br />

con la solidità concreta di gesti amore e di condivisione.<br />

Su tutti voi imploro una abbondante benedizione: il<br />

Signore vi custodisca, vi sostenga nella fatica del<br />

cammino, vi doni pace”. (A. L.)<br />

Parcheggi a pagamento: Lecce, quanto mi costi?<br />

All’aumento delle strisce blu e delle tariffe non è seguito un miglioramento della viabilità cittadina<br />

sosta a pagamento da parte dei Comuni mostrava<br />

il capoluogo salentino al terzo posto tra le città<br />

italiane con più parcheggi a pagamento in base al<br />

numero degli abitanti. Ma Lecce non è solo il<br />

regno incontrastato delle strisce blu. Anche i<br />

pochi parcheggi liberi rimasti in città, infatti, non<br />

sono esenti da gabelle monetarie, in quanto preda<br />

di onnipresenti parcheggiatori abusivi. I conducenti<br />

cedono senza troppe rimostranze alla richiesta<br />

(per fortuna ancora facoltativa) dell’obolo vessatorio<br />

da parte degli abusivi, pur di avere la garanzia<br />

dell’incolumità del proprio autoveicolo.<br />

A completare il quadro si aggiunga, infine, la superefficienza<br />

degli ausiliari al traffico, che, già<br />

vittime in passato di pesanti polemiche da parte<br />

degli utenti, rappresentano probabilmente l’unico<br />

caso al mondo nel quale ci si lamenta dello zelo<br />

di un dipendente pubblico. La rapidità con la<br />

quale comminano la sanzione, senza aspettare<br />

che l’automobilista faccia in tempo a cercare il<br />

parcometro o a cambiare le monete, pare esagerata<br />

e reclama giustizia.<br />

È facile, dunque, intuire che questa situazione<br />

abbia portato all’estremo l’esasperazione dei Leccesi<br />

motorizzati. A raccogliere la loro indignazione e<br />

avanzare proposte per modificare lo stato delle<br />

cose ci ha pensato il Dipartimento tematico “Tutela<br />

dei consumatori” di Italia dei Valori, nella figura<br />

del suo responsabile Giovanni D’Agata: “Già in<br />

passato avevamo proposto una serie di misure<br />

per ridurre il carico quotidiano che gravava su<br />

alcune categorie di cittadini, in particolare su pendolari<br />

e commesse, obbligati all’uso dell’automobile<br />

ed al parcheggio nelle zone a pagamento. Tali richieste<br />

sono rimaste inevase, nonostante l’aggravarsi<br />

della crisi economica e del perdurare del caro<br />

benzina”. In particolare, quello che D’Agata lamenta<br />

è che, nonostante il costante aumento dei proventi<br />

derivanti dalle tariffe per la sosta e dalle sanzioni<br />

pecuniarie non c’è stato un miglioramento della<br />

sicurezza stradale ed un ampliamento dei posti<br />

auto in città.<br />

Da qui la proposta: “La normativa stabilita dal<br />

codice della strada non è chiara nella parte in cui<br />

dovrebbe obbligare i Comuni a reinvestire le<br />

risorse derivanti dai proventi dei parcheggi e dalle<br />

sanzioni esclusivamente in attività per il miglioramento<br />

della viabilità veicolare, per la sicurezza e<br />

l’educazione stradale e per la costruzione di nuovi<br />

parcheggi. Manca una seria rete di controlli sull’utilizzo<br />

di queste risorse. Vogliamo proporre -<br />

conclude D’Agata- di abolire temporaneamente i<br />

parcheggi a pagamento fino a che non vi sia un<br />

adeguamento della normativa attuale che vincoli i<br />

Comuni a reinvestire i proventi in dette attività”.<br />

Giorgio De Matteis

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