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le pagine di coop lombardia Dieci soci, il presidente, un lungo pomeriggio. Domande e risposte su un anno vissuto intensamente A curA di dAniele MoltrAsio e AlFredo de Bellis consumatori giugno-luglio 2012 Parlando di bilancio Hanno partecipato al Forum: Marcello Codazzi comitato soci Cremona Lina Scaruffi comitato soci Milano piazza Lodi e Rogoredo Paolo Macagnino comitato soci di Milano via Arona Francesca Cislaghi comitato soci Milano via Ornato Gaetano Ciochetta comitato soci di Settimo Milanese e Bareggio Vincenzo Arzente comitato soci di Vignate Carmine Vaccaro comitato soci di Cantù Germano Gogna comitato soci di Milano Baggio, Zoia e Corsico Gabriella Bignotti Fabio Faroni comitato soci di Brescia
Moltrasio: “Prima di tutto un ringraziamento a voi tutti per la disponibilità. Questo incontro rappresenta il primo di una serie che la nostra redazione intende realizzare per dare voce alle domande dei soci e rendere più diretto il rapporto con la cooperativa. Alla vigilia delle assemblee di bilancio abbiamo pensato fosse utile un confronto sull’andamento della cooperativa direttamente con il presidente al quale diamo la parola per introdurre i temi che hanno caratterizzato la nostra attività nello scorso anno.” Galardi: “Il nostro andamento nel corso del 2011 rispecchia quello più generale del Paese. La crisi economica si è inasprita e le turbolenze finanziarie, insieme all’andamento di borsa, hanno avuto un esito pesantissimo sul reddito delle famiglie che, mediamente, è calato di 5 punti. Le recenti misure del nuovo governo non hanno certamente favorito una ripresa dello sviluppo dei consumi; le liberalizzazioni poi, soprattutto quelle relative alle aperture festive, hanno prodotto esiti discordanti. Il calo dei consumi ha comportato una flessione delle vendite che, sul nostro bilancio, è stato compensato da un buon andamento della gestione finanziaria ed immobiliare consentendoci di chiudere con un utile di circa 8 milioni di euro. Quali sono i problemi che questo andamento generale pone allora alla nostra attività? Appare evidente che il primo impegno deve essere un deciso riequilibrio della gestione caratteristica e per questo la cooperativa ha messo in cantiere un piano triennale che si prefigge proprio vita di cooperativa coop lombardia 41 questo obiettivo. La nostra è una azienda dal solido patrimonio, che nel corso degli ultimi anni ha avviato una saggia politica di contenimento dei costi e di lotta agli sprechi. Ci sono quindi le condizioni per avviare un riequilibrio della nostra gestione commerciale che miri ad aumentare la redditività nel canale iper e a migliorare la produttività in quello super. Ma tutto questo deve essere accompagnato da un rinnovato impegno rivolto ai soci ed ai consumatori che devono essere il fulcro ed il centro della nostra attenzione con una cultura della relazione che deve permeare tutta la nostra attività. Da ultimo, ma non certo per importanza, c’è il progetto di unificazione che deve portare alla nascita di un’unica, grande cooperativa in Lombardia, Liguria e Piemonte. È ormai giunto il momento di definire un piano certo, con tempi chiari e definiti, per la costruzione di questa impresa della quale si avverte la necessità dettata dalla situazione economica generale. Ritengo che non siano più sopportabili rinvii ed incertezze.” Macagnino: “Condivido la preoccupazione che deriva dal calo del reddito familiare che è certamente più pesante rispetto alla media generale. A questo dato aggiungerei il problema che sta esplodendo della disoccupazione. L’insieme di questi elementi mi fa temere una perdita di attenzione del rapporto socio-cooperativa, proprio a livello di punto vendita. Mi sembra che a questo riguardo la gestione del negozio debba prevedere maggiore attenzione ripristinando un servizio adeguato tra addette e soci.” Galardi: “È vero; un altro elemento prodotto dai fattori da te ricordati è anche la difficoltà delle famiglie a risparmiare perché parte dei risparmi viene utilizzata per mantenere il livello dei consumi. È un aspetto verso il quale dovremo avere massima attenzione perché il rapporto socio-cooperativa è una questione decisiva delle politiche che dobbiamo sviluppare.” continua a pagina 42 >
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