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acqua <strong>Coop</strong> a impatto ridotto<br />
Risponde Claudio Mazzini<br />
responsabile sostenibilità, innovazione e valori<br />
di <strong>Coop</strong> Italia:<br />
Quando <strong>Coop</strong> lanciò la sua campagna, che tanta attenzione<br />
ha suscitato, per segnalare i problemi di impatto<br />
legati all’enorme consumo di acqua minerale nel<br />
nostro paese, aveva subito messo in chiaro che il primo<br />
fondamentale punto era quello di dare più informazioni<br />
ai consumatori, invitandoli a ragionare in termini<br />
di sostenibilità complessiva, ma anche lasciando<br />
a tutti la possibilità di scegliere quale tipo di prodotto<br />
acquistare. La campagna è ancora in corso. Diverse<br />
cose sono cambiate nei comportamenti di migliaia e<br />
migliaia di famiglie, come anche sul piano dell’offerta<br />
commerciale. In più continua lo sforzo <strong>Coop</strong> (che<br />
presto approderà a nuovi risultati) per favorire la conoscenza<br />
da parte dei cittadini sulla qualità dell’acqua<br />
che esce dai loro rubinetti di casa.<br />
Per chi invece, per scelta o per necessità, acquista ancora<br />
l’acqua in bottiglia, oltre a politiche commerciali<br />
che favoriscono acque provenienti da fonti il più vicino<br />
possibile ai punti vendita, <strong>Coop</strong> ha una novità relativa<br />
proprio alle acque minerali col proprio marchio.<br />
Nello sviluppo dell’analisi sull’impatto dell’intero<br />
ciclo di vita di un prodotto (LCA), con lo scopo di<br />
comprendere quali siano le possibili azioni per poter<br />
ridurre tali impatti in modo sostenibile, <strong>Coop</strong> ha otte-<br />
consumatori<br />
giugno-luglio 2012<br />
Sul tema dell’eccessivo consumo di acqua minerale <strong>Coop</strong> si è impegnata molto negli<br />
ultimi mesi, con la sua campagna “Acqua di casa mia”. Io mi sono abituata a bere<br />
l’acqua di rubinetto, ma vedo che tanti ancora preferiscono caricarsi di bottiglie di<br />
plastica. Come operate per ridurre l’impatto di chi fa questa scelta?<br />
Ritanna Chetoni - bologna<br />
un ottimo... avocado<br />
È vero: l’avocado per fruttificare ha bisogno di un<br />
clima temperato. I principali produttori di questo<br />
frutto dalle caratteristiche particolari, sono Sudamerica,<br />
Stati Uniti, Sudafrica, Israele e Spagna. Ricco di<br />
grassi (89%) e povero di carboidrati (3%), era detto<br />
“il burro dei marinai” perché gli equipaggi lo spalma-<br />
nuto la certificazione EPD (Environmental Product<br />
Declaration) per le proprie acque minerali a marchio.<br />
L’EPD è una dichiarazione ambientale pubblica - disponibile<br />
sul sito www.environdec.com - che rendiconta<br />
gli impatti ambientali del prodotto calcolati<br />
lungo tutto il suo ciclo di vita (per intenderci, dalla<br />
produzione della plastica per le bottiglie, all'imbottigliamento,<br />
fino al trasporto dalle fonti e sino allo smaltimento<br />
dell'imballaggio) per formato/tipo di acqua.<br />
La certificazione dei risultati è affidata a ente terzo che<br />
valuta la conformità dei contenuti e dei dati.<br />
La certificazione riguarda i diverso indicatori di impatto<br />
ambientale, in particolare il Carbon Footprint,<br />
relativo alle emissioni dei gas ad effetto serra, espresso<br />
in gr di CO2 per ogni litro.<br />
Poi, anche se non richiesto dallo schema di certificazione<br />
EPD®, questo indicatore è stato quantificato anno per<br />
anno a partire dal 2007 quando <strong>Coop</strong> ha iniziato l'attività<br />
di sgrammatura (riduzione della quantità di plastica)<br />
delle bottiglie. Nel confronto con gli altri fornitori<br />
italiani di acqua minerale che si sono certificati secondo<br />
lo schema EPD®, il valore di Carbon Footprint associato<br />
alla bottiglia da 1,5 litri di acqua naturale <strong>Coop</strong> (che<br />
rappresenta la referenza più venduta) è il più basso, con<br />
meno di 100 gr di CO2 emessi per ogni litro, mentre le<br />
altre marche, sulla base dei documenti pubblici disponibili<br />
al 30 aprile, hanno valori tra i 112 i 180.<br />
Ho letto che sono state impiantate coltivazioni di avocado anche in Sicilia con ottimi<br />
risultati. È vero? E che caratteristiche ha questo alimento?<br />
Rina pelleCChia - pesaro<br />
L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è:<br />
redazione <strong>Consumatori</strong>, Viale aldo Moro, 16, 40127 bologna<br />
fax 051 6316908, oppure, redazione@consumatori.coop.it<br />
vano sulle gallette durante le traversate. I grassi presenti<br />
sono simili a quelli dell’olio d’oliva monoinsaturi<br />
(75%), saturi (15%) e omega 3 (10%). Un avocado può<br />
restare sulla pianta anche vari mesi perché le foglie della<br />
pianta producono sostanze che ne inibiscono la maturazione.<br />
Difficilmente si trovano in commercio frutti