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12 primo piano economia<br />

CresCita CerCasi<br />

ruolo dello stato e errori del mercato<br />

Ma la linea “solo tagli” non funziona<br />

di daRio Guidi<br />

Per un mensile come il nostro è difficile<br />

riuscire a raccontare in diretta l’evoluzione<br />

convulsa e drammatica della crisi economica,<br />

politica e sociale che sta colpendo l’Europa e il<br />

nostro paese. Come in un balletto ansiogeno,<br />

giorno dopo giorno, gli spettri dello spread in<br />

crescita, della possibile uscita dall’Euro della<br />

Grecia, della crisi spagnola continuano a danzare<br />

sugli schermi tv e sulle pagine dei giornali. In<br />

attesa di conoscere l'esito dei nostri destini, c’è<br />

però una certezza sempre più evidente, e cioè che<br />

l’invisibile mano dei mercati finanziari continua a<br />

tirare i fili e sputare i suoi inappellabili verdetti.<br />

Verdetti contro i quali la politica si mostra<br />

impotente. Così anche i poveri cittadini si sentono<br />

inermi e, forse per questo, sempre più arrabbiati e<br />

desiderosi di un cambiamento sostanziale, come<br />

mostrano i risultati elettorali dalla Francia alla<br />

Grecia e fino alla Germania.<br />

democrazia e mercati<br />

Del resto che il presidente della Consob (la società<br />

di controllo sulla borsa italiana), Giuseppe Vegas,<br />

nella sua relazione annuale abbia parlato di “una<br />

dittatura dello spread” che quasi vanifica la democrazia,<br />

è molto più di un paradosso. Un grande economista<br />

e premio Nobel come l’indiano amartya<br />

sen, ospite in Italia proprio in queste travagliate settimane,<br />

parlando alla Fondazione Gorrieri a Modena,<br />

ha ribadito come la povertà e la diseguaglianza<br />

che affliggono il nostro mondo non dipendono solo<br />

dalle differenze di reddito, ma anche dalla dimensione<br />

democratica del confronto pubblico.<br />

“E oggi - spiega Sen - il potere finanziario e la sua<br />

capacità di influenzare l’agenda politica indicando<br />

le riforme, secondo lui, necessarie produce diseguaglianza<br />

ulteriore e indebolisce la democrazia.<br />

Così i cittadini, di fronte a questi programmi<br />

di austerità indiscriminata che vengono imposti in

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