Le donne e la Resistenza - Uil
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Presentazione<br />
Abbiamo voluto raccogliere e presentare alcuni aspetti significativi del contributo fornito dalle<br />
<strong>donne</strong> al<strong>la</strong> lotta di Liberazione, accompagnati da una parziale documentazione, ma in grado di<br />
fornire un quadro sufficientemente rappresentativo del contesto nel quale l’impegno delle <strong>donne</strong> si è<br />
sviluppato.<br />
Una sintesi per stimo<strong>la</strong>re una migliore e maggiore conoscenza dello spaccato femminile, in quello<br />
che è stato il periodo fondamentale per il riscatto e <strong>la</strong> rinascita del nostro Paese, ripercorrendo<br />
vicende, nel<strong>la</strong> stragrande maggioranza poco conosciute e ingiustamente relegate come apporto<br />
secondario fornito dalle <strong>donne</strong> durante il regime e nel<strong>la</strong> lotta per abbatterlo.<br />
Il nostro è un tentativo volto anche a valorizzare e sostenere, condividendone le finalità e l’azione,<br />
<strong>la</strong> meritoria opera che le associazioni partigiane, quelle dei deportati, quelle dei perseguitati politici,<br />
dei muti<strong>la</strong>ti ed invalidi dal<strong>la</strong> riconquistata libertà stanno continuamente portando avanti per non far<br />
dimenticare quanti hanno lottato, pagando caro il loro generoso sacrificio, per <strong>la</strong> libertà e <strong>la</strong><br />
democrazia, consentendone a tutti noi oggi di poterne beneficiare. Vorremmo che <strong>la</strong> nostra ricerca<br />
basata sul loro materiale riuscisse ad essere d’esempio per attivarne molte altre, in modo da<br />
al<strong>la</strong>rgare l’area del<strong>la</strong> conoscenza e come diceva spesso Sandro Pertini “gli anziani ricordino e i<br />
giovani sappiano” per divenire un inesauribile motore di trasmissione del<strong>la</strong> memoria.<br />
Uniamo, quindi, alle situazioni e avvenimenti che hanno riguardato le persone, altre notizie di utilità<br />
di ricerca: una bibliografia riguardante quasi esclusivamente l’impegno delle <strong>donne</strong> e di quanti sono<br />
stati i difensori dei valori che hanno accompagnato tutto questo periodo storico e da questi<br />
protagonisti consegnato al<strong>la</strong> storia; una serie di fotografie che testimoniano il sacrificio e l’impegno<br />
che quel<strong>la</strong> generazione ha dovuto affrontare per <strong>la</strong> lotta per <strong>la</strong> libertà.<br />
Per <strong>la</strong> nostra storia diviene di partico<strong>la</strong>re importanza evidenziare il fatto come e quanto le <strong>donne</strong><br />
non siano state protagoniste solo quando hanno combattuto in prima linea, ma anche quando come<br />
madri, mogli, figlie e nonne hanno dato il loro sostegno al<strong>la</strong> lotta antifascista e contro l’oppressore<br />
nazista. Basta leggere le toccanti lettere che i condannati a morte hanno scritto alle persone più care<br />
per rilevare che queste sono state, in prevalenza, destinate alle <strong>donne</strong> del<strong>la</strong> famiglia, non solo per<br />
l’affetto che evidentemente li legava, ma soprattutto quale riconoscimento del ruolo e del<strong>la</strong> forza<br />
che per i loro uomini esse rappresentavano.<br />
La donna nel<strong>la</strong> vita quotidiana sotto il fascismo, e più ancora nel periodo bellico, ha combattuto le<br />
privazioni, con le difficoltà del<strong>la</strong> gestione dei figli e del<strong>la</strong> casa, il dover essere spesso<br />
contemporaneamente madre, moglie, sorel<strong>la</strong>, compagna di lotta, il dover far fronte ai soprusi e ai<br />
tentativi di sfruttamento dei piccoli o grandi ras del regime. La donna a casa come in guerra, nel<strong>la</strong><br />
<strong>Resistenza</strong> o nel<strong>la</strong> solitudine di una resistenza personale o familiare, sui posti di <strong>la</strong>voro, affrontando<br />
i pericoli, dell’essere staffetta, infermiera, impegnata nei GAP, nelle SAP, nelle GDD o in<br />
montagna nel<strong>la</strong> lotta armata, oppure organizzando scioperi contro <strong>la</strong> guerra e per il reperimento