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Bollettino Parrocchiale n. 73 - Cavour

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ORARIO SANTE MESSE<br />

E CELEBRAZIONI<br />

FESTIVO: dal 3 luglio al 25 settembre<br />

S. Messe ore 8,00 e 10,00<br />

PREFESTIVO: ore 17,30<br />

ORARIO UFFICIO PARROCCHIALE<br />

MATTINO: MARTEDI': ore 10/12;<br />

SABATO: ore 8,30/10,30;<br />

SERA: MARTEDI': ore 18/19<br />

LUNEDÌ: ore 18/19<br />

tel. 0121.69019<br />

fax 0121.609399<br />

E-mail: parrocchia@fassi.it<br />

Il Santo Battesimo verrà amministrato<br />

durante l’anno 2005 nelle seguenti date:<br />

- DOMENICA 4 SETTEMBRE alle ore 10,00,<br />

- DOMENICA 2 OTTOBRE alle ore 10,30.


Lo sguardo al passato è stimolo ed invito<br />

a vivere il presente e a programmare il futuro...<br />

Abbiamo concluso l’anno pastorale con la grande settimana<br />

oratoriana, resa viva dai molti giovani, adolescenti,<br />

bambini e anche genitori che sono stati i protagonisti.<br />

Molteplici sono stati gli incontri, le catechesi, le proposte,<br />

le iniziative che abbiamo fatto durante l’anno,<br />

incentrando soprattutto la nostra attenzione sull’ Anno<br />

Eucaristico indetto dal defunto Papa Giovanni Paolo II,<br />

che si concluderà a Roma con il Sinodo dei Vescovi dal<br />

2 al 29 ottobre prossimo sul tema "L’Eucaristia, fonte<br />

e culmine della vita e della missione della Chiesa".<br />

Come Parrocchia abbiamo terminato l’Anno<br />

Eucaristico con l’Adorazione notturna del Corpus<br />

Domini che, considerata l’esperienza positiva, procureremo<br />

di ripetere ogni anno.<br />

In agosto ci sarà a Colonia dal 16 al 21, la Giornata<br />

Mondiale della Gioventù. Anche la nostra Parrocchia<br />

sarà presente, con circa 30 giovani.<br />

Diceva il Papa Giovanni Paolo II: "L’Eucaristia è il<br />

centro vitale intorno a cui desidero che i giovani si<br />

raccolgano per alimentare la loro fede e il loro entusiasmo".<br />

Due grandi appuntamenti hanno segnato il cammino della Chiesa: la morte di Giovanni Paolo II<br />

e l’elezione del nuovo Pontefice, Benedetto XVI. Per questi motivi abbiamo pubblicato un’edizione<br />

speciale del <strong>Bollettino</strong> parrocchiale.<br />

C’è stata, inoltre, la Visita Pastorale del nostro Cardinale Severino Poletto, il quale ci ha invitati<br />

a tener viva la nostra fede, ad irrobustirla con la preghiera e l’Eucaristia.<br />

Ora ci troviamo a vivere l’estate, ricca di iniziative per i ragazzi e i giovani: Estate Ragazzi,<br />

campi- scuola a Torrette e a Città sul Monte (Crissolo), Giornata Mondiale dei Giovani a<br />

Colonia…<br />

Per tutta la comunità sarà un susseguirsi di feste frazionali (a partire da san Giacomo) e patronali<br />

(san Lorenzo). Siano esse un richiamo alla nostra fratellanza e comunione.<br />

Soprattutto, non dimentichiamo il progetto missionario estivo per la terra di Bolivia – Caritas di<br />

Munaypata – La Paz per finanziare l’iniziativa "Per un bambino sano e forte".<br />

Il mese di settembre sarà un mese mariano parrocchiale per alcune solenni ricorrenze religiose:<br />

il 10 e 11 settembre l’inaugurazione dei lavori di restauro eseguiti all’Abbazia di santa Maria,<br />

con la presenza del nostro concittadino onorario il Cardinale Francesco Marchisano:<br />

il 18 settembre il 50° anniversario dell’intronizzazione della statua della Madonna sulla Rocca.<br />

Ci guidi la Vergine Santissima in questo cammino estivo. Sia per noi Stella della Nuova<br />

Evangelizzazione e ci accompagni nel nuovo anno pastorale, quando daremo inizio alla terza<br />

Missione Diocesana, destinata agli anziani e pensionati.<br />

Don Mario<br />

3


24° Congresso Eucaristico Nazionale<br />

“Senza la domenica non possiamo vivere!”<br />

Dal 21 al 29 maggio a Bari si è svolto<br />

il 24° Congresso Eucaristico<br />

Nazionale, conclusosi con la solenne<br />

celebrazione Eucaristica presieduta<br />

dal Santo Padre Benedetto XVI davanti<br />

al porto della città, sulla spianata di<br />

Marisabella.<br />

Per una settimana migliaia di pellegrini<br />

provenienti da tutta Italia, laici,<br />

sacerdoti, religiosi hanno raccolto la<br />

sfida della domenica, come simbolo<br />

della centralità dell’esperienza cristiana.<br />

Il tema "Senza la domenica non<br />

possiamo vivere" è la frase pronunciata<br />

dai martiri della cittadina africana di<br />

Abitene, nell’odierna Tunisia, rispondendo<br />

ai soldati che li torturavano<br />

durante la persecuzione voluta da<br />

Diocleziano nel IV secolo. Ma oggi<br />

appare distante dal comune sentire di<br />

buona parte della popolazione, che al<br />

"giorno del Signore" è più portato ad<br />

associare l’immagine del week-end,<br />

della partita di calcio, della scampagnata<br />

con gli amici.<br />

La domenica fa l’identità del cristiano. "La<br />

domenica è il giorno dei cristiani, è il nostro<br />

giorno!" diceva San Girolamo. Si fa domenica<br />

partecipando al banchetto eucaristico! Da essa<br />

parte un’onda di carità che si espande su tutta<br />

la vita dei fedeli. La domenica è il giorno fatto<br />

dal Signore con le sue apparizioni di Risorto, è<br />

il giorno che anticipa il Giorno… E’ il giorno<br />

che libera l’uomo.<br />

A Bari la Chiesa italiana ha fatto scendere in<br />

strada l’ostensorio e, contemporaneamente, ha<br />

messo la vita accanto al Mistero Eucaristico.<br />

Lo ha fatto per dire che la Messa non è mai<br />

finita, perché il corpo e il sangue di Cristo non<br />

sono la scena di un giorno alla settimana, non<br />

sono un rito tra i tanti, ma il cuore della Chiesa.<br />

Il Cardinale Camillo Ruini, presidente della<br />

CEI, lo ha spiegato con chiarezza:<br />

4<br />

"Nell’Eucaristia avviene uno scambio vitale.<br />

Questo è il luogo e il gesto in cui riceviamo il<br />

Signore e nel quale siamo chiamati a fare della<br />

nostra vita un dono, al Signore e ai fratelli".<br />

Monsignor Bruno Forte nel suo intervento ha<br />

parlato della certezza dei martiri di Abitene che<br />

li ha portati a donare la vita, piuttosto che rinnegare<br />

il Pane del Cielo nel giorno della domenica.<br />

"I martiri hanno compreso che il tempo è<br />

lo splendore di Dio; essi percepiscono che se<br />

la Chiesa è il sacramento del mondo, la domenica<br />

è il giorno della Chiesa in quanto celebrazione<br />

del senso della vita e della storia in<br />

rapporto all’Eterno; essi, al centro della<br />

domenica, giorno della Chiesa, rivelazione del<br />

tempo, riconoscono l’Eucaristia, culmine e<br />

fonte della vita ecclesiale, luogo della bellezza<br />

e della salvezza del mondo. Al cuore della


Chiesa c’è la domenica; al centro della domenica<br />

c’è l’Eucaristia."<br />

Papa Benedetto XVI nel suo intervento ha rinnovato<br />

il suo impegno, già espresso fin dall’inizio<br />

del suo Pontificato, di "lavorare con<br />

tutte le energie per la ricostruzione della piena<br />

e visibile unità di tutti i seguaci di Cristo. E per<br />

questo, non sono sufficienti i buoni sentimenti,<br />

ma occorrono gesti concreti che entrino negli<br />

animi e smuovano le coscienze, sollecitando<br />

ciascuno a quella conversione interiore che è<br />

il presupposto di ogni progresso sulla via dell’ecumenismo".<br />

Il Santo Padre ha osservato che "non è facile<br />

vivere da cristiani". Non lo fu neppure per i 49<br />

martiri di Abitene. Non è facile, anche se "oggi<br />

non ci sono più questi divieti dell’imperatore".<br />

Ma è mutato solo il contesto. Ecco infatti il<br />

"consumismo sfrenato", "l’indifferenza religiosa",<br />

un "secolarismo chiuso alla trascendenza".<br />

E c’è anche un problema di Dio. Sembra,<br />

ha detto il Pontefice, che "la gente non voglia<br />

avere Dio così vicino, così alla mano, così partecipe<br />

alle sue vicende. La gente lo vuole grande<br />

e, in definitiva, piuttosto lontano da sé".<br />

Invece noi abbiamo bisogno di un "Dio vicino".<br />

"Il precetto festivo non è un dovere imposto<br />

dall’esterno, un peso sulle nostre spalle. La<br />

strada che Dio indica con la sua Parola e<br />

mediante la sua Legge va nella direzione<br />

iscritta nell’essenza dell’uomo. Seguirla significa<br />

per l’uomo realizzare se stesso; smarrirla,<br />

equivale a smarrire se stesso".<br />

Il Cardinale Kasper, presidente del Pontificio<br />

Collegio per l’unità dei cristiani, ha così auspicato:<br />

"Possa l’Europa superare i segni di stanchezza<br />

e trasformarli in una nuova cultura<br />

della domenica, che non può essere altro se<br />

non una nuova epoca ecumenica, un periodo<br />

di gioia, di slancio, di speranza e di entusiasmo<br />

con lo scopo di una comune celebrazione<br />

della domenica attorno all’unica mensa del<br />

Signore".<br />

IN QUEL PANE IL CUORE<br />

DI TUTTA LA VITA CRISTIANA<br />

Dall’omelia di Benedetto XVI nella S. Messa celebrata<br />

il 20 aprile con i Cardinali.<br />

"In maniera quanto mai significativa, il mio<br />

Pontificato inizia mentre la Chiesa sta vivendo lo<br />

speciale Anno dedicato all’Eucaristia. Come non<br />

cogliere in questa provvidenziale coincidenza un<br />

elemento che deve caratterizzare il ministero al<br />

quale sono stato chiamato? L’Eucaristia, cuore<br />

della vita cristiana e sorgente della missione<br />

evangelizzatrice della Chiesa, non può non costituire<br />

il centro permanente e la fonte del servizio<br />

petrino che mi è stato affidato. L’Eucaristia rende<br />

costantemente presente il Cristo risorto, che a noi<br />

continua a donarsi, chiamandoci a partecipare<br />

alla mensa del suo Corpo e del suo sangue. Dalla<br />

piena comunione con Lui scaturisce ogni altro<br />

elemento della vita della Chiesa. in primo luogo<br />

la comunione tra tutti i fedeli, l’impegno di<br />

annuncio e di testimonianza del Vangelo, l’ardore<br />

della carità verso tutti, specialmente verso i<br />

poveri e i piccoli. In questo anno, pertanto, dovrà<br />

essere celebrata con particolare rilievo la solennità<br />

del Corpus Domini. L’Eucaristia sarà poi al<br />

centro, in agosto, della Giornata mondiale della<br />

gioventù a Colonia e, in ottobre, dell’Assemblea<br />

ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si svolgerà<br />

sul tema: "L’Eucaristia fonte e culmine della vita<br />

e della missione della Chiesa".<br />

A tutti chiedo di intensificare nei prossimi mesi<br />

l’amore e al devozione a Gesù Eucaristia e di<br />

esprimere in modo coraggioso e chiaro la fede<br />

nella presenza reale del Signore, soprattutto<br />

mediante la solennità e la correttezza delle celebrazioni.<br />

Lo chiedo in modo speciale ai sacerdoti,<br />

ai quali penso in questo momento con grande<br />

affetto. Il sacerdozio ministeriale è nato nel<br />

Cenacolo, insieme con l’Eucaristia, come tante<br />

volte ha sottolineato il mio venerato predecessore<br />

Giovanni Paolo II. L’esistenza sacerdotale<br />

deve avere a speciale titolo una "forma eucaristica",<br />

ha scritto nella sua ultima Lettera per il giovedì<br />

santo. A tale scopo contribuisce innanzitutto<br />

la devota celebrazione quotidiana della S. Messa,<br />

centro della vita e della missione di ogni sacerdote".<br />

Benedetto XVI<br />

5


FESTE FRAZIONALI<br />

SAN GIACOMO<br />

A Frazione San Giacomo lunedì 25 luglio con S. Messa alle<br />

ore 21,00.<br />

• ASSUNTA<br />

A Frazione Gemerello lunedì 15 agosto con S. Messa alle<br />

ore 11,00.<br />

• S. AGOSTINO<br />

A Frazione S. Agostino sabato 27 agosto con S. Messa<br />

alle ore 11,30.<br />

• CUORE IMMACOLATO DI MARIA<br />

A Frazione Cappella Nuova domenica 28 agosto con S.<br />

Messa alle ore 11,00.<br />

• NATIVITA’ DI MARIA<br />

A Frazione Babano domenica 5 settembre con<br />

S. Messa alle ore 11,00.<br />

• NOME DI MARIA<br />

A Frazione Cappella del Bosco domenica 25 settembre con S. Messa<br />

alle ore 11,15.<br />

• SAN MICHELE<br />

A Frazione San Michele domenica 2 ottobre con S. Messa alle ore 11,30.<br />

Si ricorda che Lunedì 15 e Domenica 21 agosto sarà celebrata un’unica S. Messa alle ore<br />

8,00. Non ci sarà la S. Messa delle ore 10,00.<br />

SAN LORENZO<br />

Novena in preparazione alla festa al mattino alle ore 8,30 a partire dal 1° agosto ( martedì<br />

2 e lunedì 8 sarà alle ore 9,30): S. Messa in suffragio dei defunti delle frazioni.<br />

MERCOLEDI’ 10 AGOSTO<br />

ore 10,30: S. Messa comunitaria presieduta da Monsignor<br />

Claudio Jovine, segretario del Cardinale Saralva<br />

Martin Josè, Prefetto della Congregazione dei santi;<br />

ore 16,00: funzione per anziani ed ammalati;<br />

ore 20,30: S. Messa (celebrata dal cavourese don Gianni<br />

Carignano, Parroco a Baldissero) e Processione per<br />

le vie del paese.<br />

6


NOTIZIARIO PARROCCHIALE<br />

ABBAZIA S. MARIA<br />

Domenica 14 agosto – ore 20,30:<br />

Fiaccolata dalla chiesa parrocchiale all’Abbazia di S. Maria e S. Messa per la comunità.<br />

Nella ricorrenza dell’inaugurazione dei lavori di restauro:<br />

Giovedì 8 e Venerdì 9 settembre – ore 20,30: S. Rosario e S. Messa<br />

Sabato 10 settembre – ore 21,00: concerto del Coro Milanollo diretto dal maestro Sergio<br />

Chiarle<br />

Domenica 11 settembre – ore 10,30: S. Messa presieduta dal Cardinale Francesco<br />

Marchisano, cittadino onorario di <strong>Cavour</strong> e Arciprete della Basilica di S. Pietro.<br />

Sabato 10 settembre – festa del Bambino di Praga.<br />

Ore 17,00: breve Processione per le vie del paese<br />

Ore 17,30: S. Messa. Sono invitati a partecipare tutti i bambini.<br />

Madonna della Rocca<br />

Ricorrenza del 50° anniversario dell’intronizzazione della<br />

statua della Madonna della Rocca<br />

TRIDUO nei giorni:<br />

giovedì 15, venerdì 16 e sabato 17 settembre con S.<br />

Messa davanti al Pilone della Madonna alle ore 7,00.<br />

Domenica 18 settembre<br />

Ore 10,00: Processione al Pilone della Rocca, S. Messa e<br />

affidamento della comunità parrocchiale alla Madonna<br />

della Rocca.<br />

Domenica 25 settembre<br />

Ore 10,00: S. Messa e 45° di fondazione AVIS.<br />

Domenica 2 ottobre: Ore 15,00: per catechisti presentazione<br />

del “Compendio del Catechismo della Chiesa<br />

Cattolica.<br />

Domenica 9 ottobre – Festa della Madonna del Buon Rimedio di Cantogno<br />

Ore 6,45: partenza a piedi dalla Cascina d’la Muta e S. Messa alle ore 8,00 al SANTUARIO.<br />

In questa domenica sarà celebrata in Parrocchia un’unica S. Messa alle ore 10,30.<br />

Domenica 16 ottobre<br />

7


50 anni fa, sulla Rocca di <strong>Cavour</strong>…<br />

nel ricordo dell’anniversario dell’intronizzazione della statua della Madonna<br />

"A sera, all’imbrunire guardavano soddisfatti la statua<br />

della Madonna che era giunta là, dove da tempo desideravamo<br />

vederla. E quando scesero le prime ombre<br />

della notte, alcuni razzi luminosi vollero ancora annunciare<br />

a tutta la pianura circostante che sulla Rocca di<br />

<strong>Cavour</strong> si era accesa una nuova luce, quella di Maria<br />

Santissima".<br />

Con questo pensiero, sul <strong>Bollettino</strong> parrocchiale di<br />

<strong>Cavour</strong> "L’Antenna sulla Rocca" del luglio 1955, si<br />

concludeva la cronaca della festa per l’intronizzazione<br />

e benedizione della statua della Madonna. Sono trascorsi ormai cinquant’anni, ma per i pochi<br />

componenti del Comitato rimasti in vita, è ancora vivo il ricordo. La statua della Madonna della<br />

Rocca fu prelevata a Carrara da Musso Pasquale, a nome della "Famija cavoureisa" e dai fratelli<br />

Perassi che gentilmente misero a disposizione il camion per il trasporto, è in marmo bianco di<br />

Carrara ed è opera dello scultore Paolo Sanguinetti di Carrara. Alta 2,55 metri, pesa circa 20 quintali<br />

e raffigura la Madonna della Medaglia Miracolosa. Per trasportarla in vetta alla Rocca, la<br />

voluminosa e pesante statua venne collocata su di un robusto carro agricolo. Si prestarono per<br />

l’opera il capomastro Giovanni Toscano con i suoi operai. Il carro era trainato da sei coppie di<br />

mucche. Gli abitanti della Rocca: Chiappero Giacinto, Donzino, Coalova, Priotti, Cordero, Buffa,<br />

prestarono la forza delle loro braccia nei tratti più difficili. Nell’ultimo tratto di strada su per la<br />

scalinata, la statua venne tirata dagli uomini.<br />

Su di una lapide di marmo bianco, sul basamento della statua, sono scritte queste parole: "Nel<br />

primo centenario – della definizione del dogma - dell’Immacolata Concezione – il popolo di<br />

<strong>Cavour</strong> – con atto pubblico e solenne – si consacrò – alla Madre di Dio – invocandola protettrice<br />

e signora. Ricordi – il sacro impegno nei secoli – questa statua – la vetta – di questa storica<br />

rocca – dominante". <strong>Cavour</strong>, 18 settembre 1955.<br />

8<br />

Preghiera a Maria Santissima Regina della Rocca<br />

Ave, Maria, dolce Madre nostra, Tu che la Chiesa invoca con i Nomi più belli, degnati di<br />

accettare anche il nostro titolo di Regina della Rocca di <strong>Cavour</strong>, con il quale T’invochiamo,<br />

proclamandoTi Sovrana e Protettrice del nostro amato Paese!<br />

Dall’alto si posino i Tuoi sguardi pietosi sui suoi abitanti. Veglia sulle nostre opere durante<br />

il giorno affinché siano tutte sante e sul nostro riposo durante la notte perché ci dia<br />

nuovo vigore per le diuturne fatiche. Guardaci, o Madre! Qui ci sono cuori che soffrono:<br />

consolali, o Maria! Ci sono cuori deboli che cedono al male: aiutateli, o Maria! Ci sono<br />

anime che zelano la Tua gloria: compensale, o Maria!<br />

Infondi in noi la carità del Tuo Divin Figlio, affinché non entri mai nei nostri cuori l’odio<br />

e il rancore; ma tutti uniti da un sentimento fraterno di amore, possiamo gustare la divina<br />

dolcezza di essere Tuoi degni figli e la gioia ineffabile della pace cristiana.<br />

In questo sentimento di amore, uniamo i nostri cuori che ci hanno preceduti nell’altra vita<br />

e a Te li raccomandiamo!<br />

O Maria, Regina della Rocca, prega per noi! Così sia.


Da <strong>Cavour</strong>:<br />

omaggio alla<br />

Sagra di S. Michele<br />

della Chiusa<br />

Se con un improvviso incantesimo (ora fuori<br />

moda) una qualche Fata turchina trasformasse<br />

con la bacchetta magica le antiche Abbazie in<br />

vecchie zie brontolone, allora sicuramente<br />

chissà quante volte l’Abbazia di S. Michele<br />

della Chiusa si lamenterebbe con i turisti<br />

cavouresi di passaggio in gita collettiva o individuale<br />

(distratti o oppressi come sono – per lo<br />

stress della vita moderna – da tanti altri interessi<br />

o inesorabili necessità) per non aver ricevuto<br />

sufficienti omaggi di riconoscenza e gratitudine<br />

per essere stata proprio lei, in carne e ossa,<br />

la "unica e vera fondatrice" della loro Abbazia<br />

di S. Maria in <strong>Cavour</strong> circa mille anni fa. Ma il<br />

tempo che importa? I fatti avvengono, poi<br />

sopraggiungono le fratture profonde, si aprono<br />

gli abissi della memoria, si dimentica tutto fino<br />

a che dopo alcuni secoli tutto torna al essere<br />

scoperto di nuovo…<br />

Ma aperti gli occhi e destati dall’incantesimo i<br />

cavouresi dovranno senz’altro doverosamente<br />

ricordare che furono proprio i Benedettini della<br />

Chiusa, su ordine di Landolfo, Vescovo di<br />

Torino, a costruire (o riedificare) il monastero<br />

di <strong>Cavour</strong> che si presenta quindi come diretta<br />

filiazione della primaria Abbazia di S. Michele<br />

e ad essa sottoposto.<br />

Poi le due Abbazie, per l’importante funzione<br />

che ebbero nel gioco degli equilibri politici e<br />

della supremazia territoriale ricevettero<br />

entrambe appoggi politici: dai Savoia quella di<br />

S. Michele, dai Vescovi di Torino quella di S.<br />

Maria di <strong>Cavour</strong>. Infatti, per i Savoia la prevalenza<br />

del monastero di S. Michele significava<br />

rafforzare il proprio dominio sul territorio di<br />

Pinerolo mentre all’Episcopato torinese interessava<br />

la conservazione dell’autonomia di S.<br />

Maria di <strong>Cavour</strong>.<br />

Oggi la Sagra di S. Michele è addirittura il simbolo<br />

della Regione Piemonte: nessun monumento<br />

è infatti celebre e singolare come questo.<br />

All’imbocco della Val Susa troneggia da<br />

mille anni sulla vetta del monte Pirchiriano,<br />

una mole fantasticamente bizzarra e grandiosa,<br />

dedicata dalla religione al popolare Arcangelo<br />

e che i secoli, la storia, l’arte e la tradizione<br />

hanno resa sacra e veneranda.<br />

Sulla data della fondazione disputano gli eruditi,<br />

scotendo la polvere dei secoli. Ma alcune<br />

figure emergono a guidarci rapidamente attra-<br />

9


verso il passato della Sagra. Ecco S. Giovanni<br />

Vincenzo dei Morosini, già Arcivescovo di<br />

Ravenna che, nella seconda metà del decimo<br />

secolo, viene a cercare vita solitaria sul monte<br />

e circa nel 998 fa innalzare una nuova e più<br />

ampia chiesa dopo vicende che la tradizione<br />

popolare tramanda miracolose, come il trasporto<br />

dei materiali destinati per l’erezione del<br />

Santuario sul Capraio – il monte che si eleva<br />

dall’altra parte della Valle: si narra infatti che<br />

ogni mattina i muratori trovavano disfatto il<br />

loro lavoro per poi rinvenire gli stessi materiali<br />

sull’opposto monte Pirchiriano. Ecco poi<br />

Ugo di Montboissier detto lo "Scucito" nobile<br />

di Alvernia e Avverto primo Abate che completano<br />

la triade dei fondatori e con lui la famiglia<br />

benedettina entra nella Sagra che presto costituisce<br />

un vivo focolare di cultura e favorisce la<br />

meravigliosa corrente dei pellegrinaggi a<br />

Roma.<br />

Nel XIV secolo incominciò la decadenza dei<br />

costumi e l’Abbazia fu invasa da truppe mercenarie;<br />

nel 1367 fu assalita da una compagnia di<br />

inglesi capitanata da un certo Guglielmo<br />

Boson, ed a questo fatto pare si riallacci la ben<br />

nota leggenda della "bell’ Alda" la quale, per<br />

sfuggire al turpe desiderio della soldataglia, si<br />

precipitò nel vuoto, fu salva, ma quando, per<br />

vanità, volle ritentare la prova si sfracellò sulle<br />

rupi. D’Azeglio, Edoardo Calandra, Mario<br />

Levi ed altri novellieri e poeti variamente ci<br />

descrissero la graziosa e tragica leggenda.<br />

Poi, in più riprese, dal secolo X al XIV, gli edifici<br />

della sagra, si sovrapposero bizzarramente<br />

ed oggi è un insieme di costruzioni di diverso<br />

stile, dal romanico al gotico, aggrappate saldamente<br />

alla cuspide del monte. Contro le rovine<br />

degli uomini e del tempo, nel 1836 Carlo<br />

Alberto affidò l’Abbazia ai Rosminiani e nello<br />

stesso anno vi furono trasportate alcune salme<br />

di principi sabaudi dall’ipogeo della Cattedrale<br />

di Torino, le quali vennero sistemate nella cripta<br />

nel 1956.<br />

Ma soprattutto impressiona – scrive il giornalista<br />

Edoardo Barraya – la poderosa bellezza del<br />

10<br />

Da <strong>Cavour</strong>: omaggio alla Sagra di S. Michele della Chiusa<br />

monumento, dove nell’architettura ardita, nei<br />

freschi e nelle sculture decorative, l’arte<br />

medioevale sfoggia forme così caratteristiche e<br />

strane.<br />

E si ritorna a percorrere, con profonda ammirazione,<br />

la scala tetra ed enorme e i lunghi corridoi<br />

silenziosi, si visitano la cripta gelida, la<br />

mirabile porta dello "zodiaco", le torri, i ruderi<br />

e ogni cosa ci parla di quell’epoca monastica e<br />

feudale che sembra così lontana dalla nostra età<br />

ma i cui ricordi sono ancora tanto vibranti di<br />

vita.<br />

Giovanni Poggio<br />

Domenica 21 Agosto<br />

giornata della comunità al<br />

Santuario di Valmala e presentazione<br />

dell’anno pastorale<br />

2005-06


RATZINGER: “Abbiamo bisogno di radici”<br />

È stata l’ultima riflessione pubblica di Joseph Ratzinger prima del Conclave. Il giorno precedente<br />

la morte del Papa, il Cardinale è salito a Subiaco dove ha ricevuto il premio San Benedetto.<br />

"Viviamo un momento di grandi pericoli e di grandi opportunità per l’uomo e per il mondo, un<br />

momento che è anche di grande responsabilità per tutti noi. La vera contrapposizione che caratterizza<br />

il mondo di oggi non è quella tra diverse culture religiose, ma quella tra la radicale emancipazione<br />

dell’uomo da Dio, dalle radici della vita, da una parte, e le grandi culture religiose dall’altra.<br />

Se si arriverà a uno scontro delle culture, non sarà per lo scontro delle grandi religioni –<br />

da sempre in lotta le une contro le altre ma che, alla fine, hanno anche sempre saputo vivere le<br />

une con le altre -, sarà invece per lo scontro tra questa radicale emancipazione dell’uomo e le<br />

grandi culture storiche. Così, anche il rifiuto del riferimento a Dio non è espressione di una tolleranza<br />

che vuole proteggere le religioni non ateistiche e la dignità degli atei e degli agnostici, ma<br />

piuttosto espressione di una coscienza che vorrebbe vedere Dio cancellato definitivamente dalla<br />

vita pubblica dell’umanità e accantonato nell’ambito soggettivo di residue culture del passato".<br />

"Il relativismo", ha proseguito Ratzinger, "che costituisce il punto di partenza di tutto ciò, diventa<br />

così un dogmatismo che si crede in possesso della definitiva conoscenza della ragione, e in<br />

diritto di considerare tutto il resto soltanto come uno stadio dell’umanità in fondo superato e che<br />

può essere adeguatamente relativizzato. In realtà, ciò significa che abbiamo bisogno di radici per<br />

sopravvivere e che non dobbiamo perdere Dio di vista, se vogliamo che la dignità umana non sparisca.<br />

Il tentativo, portato all’estremo, di plasmare le cose umane facendo completamente a meno<br />

di Dio ci conduce sempre di più sull’orlo dell’abisso, verso l’accantonamento totale dell’uomo.<br />

Dovremmo, allora dire: anche chi non riesce a trovare la via dell’accettazione di Dio dovrebbe<br />

comunque cercare di vivere e indirizzare la sua vita come se Dio ci fosse. Questo è il consiglio<br />

che già Pascal dava agli amici non credenti;<br />

è il consiglio che vorremmo dare anche<br />

oggi ai nostri amici che non credono. Così<br />

nessuno viene limitato nella sua libertà,<br />

ma tutte le nostre cose trovano un sostegno<br />

e un criterio di cui hanno urgentemente<br />

bisogno. Ciò di cui abbiamo soprattutto<br />

bisogno in questo momento della storia<br />

sono uomini che, attraverso una fede illuminata<br />

e vissuta, rendano Dio credibile in<br />

questo mondo.<br />

La testimonianza negativa di cristiani che<br />

parlavano di Dio e vivevano contro di Lui<br />

ha oscurato l’immagine di Dio e ha aperto<br />

la porta all’incredulità. Abbiamo bisogno<br />

di uomini che tengano lo sguardo diritto<br />

verso Dio, imparando da lì la vera umanità.<br />

Abbiamo bisogno di uomini il cui intelletto<br />

sia illuminato dalla luce di Dio e a cui<br />

Dio apra il cuore, in modo che il loro intelletto<br />

possa parlare all’intelletto degli altri e<br />

il loro cuore possa aprire il cuore degli<br />

altri".<br />

11


Cardinale MARTINI "serve un nuovo Concilio"<br />

Al secondo Sinodo speciale sull’Europa<br />

(ottobre del 1999), il Cardinale Carlo Maria<br />

Martini disse di aver avuto parecchi sogni.<br />

Ne richiamò tre. Nel primo si augurava una<br />

"famigliarità sempre più grande degli uomini<br />

e delle donne europee con la Sacra<br />

Scrittura, letta e pregata da soli, nei gruppi<br />

e nelle comunità". Il secondo sogno auspicava<br />

una rivitalizzazione delle Parrocchie.<br />

Poi continuò: "Un terzo sogno è che il ritorno<br />

festoso dei discepoli di Emmaus a<br />

Gerusalemme per incontrare gli Apostoli<br />

divenga stimolo per ripetere ogni tanto, nel<br />

corso del secolo che si apre, una esperienza<br />

di confronto universale tra i vescovi, che<br />

valga a sciogliere qualcuno di quei nodi<br />

disciplinari e dottrinali che forse sono stati<br />

evocati poco in questi giorni, ma che riappaiono<br />

quotidianamente come punti caldi<br />

sul cammino delle Chiese europee e non<br />

solo europee. Penso in generale agli approfondimenti<br />

e agli sviluppi dell’ecclesiologia<br />

di comunione del Vaticano II. Penso alla<br />

carenza, in qualche luogo già drammatica,<br />

di ministri ordinati e alla crescente difficoltà<br />

per un vescovo di provvedere alla cura<br />

d’anime nel suo territorio con sufficiente numero di ministri del Vangelo e dell’Eucaristia. Penso<br />

ad alcuni temi riguardanti la posizione della donna nella società e nella Chiesa, la partecipazione<br />

dei laici ad alcune responsabilità ministeriali, la sessualità, la disciplina del matrimonio, la<br />

prassi penitenziale, i rapporti con le Chiese sorelle dell’Ortodossia e più in generale il bisogno<br />

di ravvivare la speranza ecumenica, penso al rapporto tra la democrazia e i valori e tra le leggi<br />

civili e la legge morale".<br />

"Non pochi di questi temi", aggiungeva Martini, "sono già emersi in Sinodi precedenti ed è<br />

importante trovare luoghi e strumenti adatti per un loro attento esame. Non sono certamente strumenti<br />

validi per questo né le indagini sociologiche né le raccolte di firme. Né i gruppi di pressione.<br />

Ma forse neppure un Sinodo potrebbe essere sufficiente. Alcuni di questi nodi necessitano probabilmente<br />

di uno strumento collegiale più universale e autorevole, dove essi possano essere<br />

affrontati con libertà, nel pieno esercizio della collegialità episcopale, in ascolto dello Spirito e<br />

guardando al bene comune della Chiesa e dell’umanità intera. Siamo cioè indotti ad interrogarci<br />

se, quarant’anni dopo l’indizione del Vaticano II, non stia a poco a poco maturando, per il<br />

prossimo decennio, la coscienza dell’utilità e quasi della necessità di un confronto collegiale e<br />

autorevole tra tutti i vescovi su alcuni temi nodali emersi in questo quarantennio. Vi è in più la<br />

sensazione di quanto sarebbe bello e utile per i vescovi di oggi e di domani, in una Chiesa ormai<br />

sempre più diversificata nei suoi linguaggi, ripetere quella esperienza di comunione che i predecessori<br />

fecero con il Vaticano II".<br />

Da Famiglia Cristiana n° 17 /2005<br />

12


L’Unzione degli Infermi<br />

In un incontro con il sacerdote don Marco Brunetti, è stata evidenziata la necessità di spiegare<br />

che cosa vuol dire "Unzione degli Infermi".<br />

Queste sono parole semplici, ma cariche di grandi contenuti morali e spirituali, contenuti che non<br />

tutti conoscono, e che è compito delle persone competenti farle conoscere.<br />

Chi sono queste persone?<br />

Sono il sacerdote, i diaconi, e le persone incaricate, come ad esempio i Ministri straordinari per<br />

l’Eucaristia.<br />

L’Unzione degli Infermi fa parte dei Sacramenti chiamati "della guarigione":<br />

- la Confessione, cioè la riconciliazione con Dio;<br />

- l’Eucaristia, farmaco di salute e di salvezza dell’anima;<br />

- l’Unzione degli Infermi, prepara gli ammalati a ricevere questa grazia in più donataci da Dio,<br />

tramite il presbitero e l’aiuto dei Ministri dell’Eucaristia.<br />

Non è il Sacramento di chi sta per morire, ma viene chiamato così forse perché è l’ultimo cronologicamente<br />

nella scala dei Sacramenti.<br />

Quindi non si dice Estrema Unzione, ma Unzione degli Infermi.<br />

Questa è una distinzione ben precisa, che fa capire alle persone ammalate, come questo<br />

Sacramento sia indispensabile ai fini della loro salvezza, non solo spirituale ma anche la speranza<br />

della guarigione del corpo.<br />

Noi sappiamo che agli ammalati e ai moribondi si porta anche il sacramento del Viatico, l’ultimo<br />

incontro con Dio su questa terra. Dopo di che arriva la visione e la contemplazione continua<br />

di Dio.<br />

L’Unzione degli Infermi è:<br />

- portatore di vita e non di morte. Il ministro che lo somministra non è uno stregone del villaggio,<br />

ma è un rappresentante di Dio:<br />

- non è un biglietto di viaggio senza ritorno, ma è la promessa di vita eterna;<br />

13


L’Unzione degli Infermi<br />

- non è solo azione spirituale, il malato ha la possibilità concreta di guarigione in molti casi;<br />

- non deve essere un’accettazione passiva della malattia e della morte, ma una forza interna molto<br />

forte, cioè la speranza della guarigione.<br />

L’ Unzione degli Infermi è il sacramento che porta alla salvezza, anche quella corporale, non solo<br />

spirituale.<br />

IL NUOVO RITO DELL’UNZIONE DEGLI INFERMI<br />

Si può spiegare in tre punti:<br />

1- la formula;<br />

2- il soggetto del sacramento;<br />

3- le celebrazioni comunitarie.<br />

Passo chiave che fonda questo sacramento: "Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della chiesa e<br />

preghi su di lui, dopo averlo unto con olio nel nome del Signore (Gc.5, 14-15) E la preghiera fatta<br />

con fede, salverà il malato. Il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati."<br />

1- La formula sacramentale dell’ Unzione degli Infermi:<br />

"Per questa santa unzione e la sua piissima misericordia ti aiuti il Signore con la grazia dello<br />

Spirito Santo. Amen. E liberandoti dai peccati, ti salvi e nella sua bontà ti sollevi. Amen."<br />

2- Il soggetto, ossia chi può ricevere l’ Unzione degli Infermi:<br />

- i malati cronici e inguaribili. Il sacramento è fonte di grazia e di sostegno e non di panico o<br />

di disagio per i malati;<br />

- i vecchi. Perché siano aiutati dall’alto a vivere cristianamente l’ultima parte della loro esistenza<br />

sulla terra e passare serenamente alla visione eterna di Dio;<br />

- i sottoposti ad interventi chirurgici. Qualora dipendano da malattie gravi, quindi a rischio della<br />

vita;<br />

- i comatosi. Se c’è motivo per ritenere che nella loro piena facoltà mentale essi stessi avrebbero<br />

chiesto il sacramento;<br />

Di conseguenza. Non è ammissibile dare il sacramento indiscriminatamente a tutti quelli che non<br />

sono più in grado di decidere autonomamente. E’ evidente che in caso di morte, il sacramento non<br />

viene più amministrato.<br />

La chiesa prevede anche il sacramento per le persone già morte, però sotto condizione, cioè entro<br />

un determinato tempo, da una a tre ore.<br />

Il sacramento è meglio farlo amministrare finché l’ammalato è vivo, perché questo è il sacramento<br />

dei vivi e non dei morti.<br />

3- Le celebrazioni comunitarie:<br />

il sacramento dell’ Unzione degli Infermi viene celebrato comunitariamente, inserendolo nella<br />

celebrazione dell’Eucaristia e amministrandolo ai fedeli preparati adeguatamente e da essi stessi<br />

richiesto. Bisogna sapere chi sono questi ammalati, dove abitano, conoscere la loro preparazione,<br />

e il numero delle persone che richiedono il sacramento. Se ci fosse qualche persona in più,<br />

senza preparazione, non può riceverlo.<br />

Si ricorda a tutti i parenti di persone ammalate, quindi bisognose di tale sacramento, di non aspettare<br />

troppo tempo a chiamare il sacerdote, ma di farlo subito, immediatamente.<br />

Solo così si potrà aiutarli, donando loro il giusto conforto nella fede, assistiti da un sacerdote.<br />

Il Signore sia con tutti voi.<br />

Angelo Panin<br />

14


Corrispondenza Missionaria<br />

Suor Angela Pirri da Santo Andrè (Brasile)<br />

costruito per la Parrocchia.<br />

Stiamo distribuendo giocattoli<br />

e merenda per i nostri bambini poveri.<br />

Un gruppo di S. Paolo è venuto ad aiutarci.<br />

davanti al Centro comunitario<br />

felici.Siamo<br />

Giorno di Festa.<br />

I nostri bambini sono<br />

Carissimi ragazzi e ragazze della 2^ media,<br />

io suor Angela a nome dei nostri ragazzi e ragazze di questo luogo, vi dico grazie infinite…. Per<br />

l’offerta che mi avete inviato. Con questi vostri aiuti stiamo organizzando il dopo scuola per aiutare<br />

chi ha bisogno. Inizieremo la prima settimana di marzo con circa 60 – 70 alunni. Sono sicura<br />

che voi continuerete ad aiutarci, in modo che possiamo continuare a distribuire la merenda a<br />

questi nostri ospiti, altrimenti "il sacco vuoto non tiene in piedi". Non è vero? Il Signore vi dia<br />

tanta pace e serenità e vi auguro che i vostri studi proseguano di "vento in poppa".<br />

Un grande abbraccio a nome dei nostri alunni.<br />

Con affetto e simpatia<br />

Suor Angela<br />

*****<br />

Carissimo don Mario,<br />

in questo tempo di Quaresima il lavoro pastorale si raddoppia, ma il tuo spirito missionario non<br />

ti lascerà riposare. Grazie perché mi aiuti a fare del bene a quelle persone che la vita nega loro di<br />

essere cittadini dignitosi. Tutti e due lavoriamo per lo stesso obiettivo: aiutare gli altri ad essere<br />

soggetti della propria storia.<br />

Il Signore ci aiuti ad "essere di Cristo per portare a Cristo".<br />

Suor Angela<br />

15


Corrispondenza Missionaria<br />

Carissime amiche benefattrici,<br />

in questo tempo di quaresima siamo chiamati a vivere con maggior intensità la comunione fraterna,<br />

e voi carissime ce lo avete dimostrato con la vostra bella generosità ancora prima del tempo<br />

quaresimale. Grazie infinite. Che il Signore vi dia il centuplo: lo meritate!<br />

La prima settimana di marzo riprenderemo il dopo scuola con gli alunni di terza e quinta elementare,<br />

per tre giorni alla settimana, mattino e pomeriggio. Pensiamo di dar loro anche la merenda,<br />

così tornano a casa loro con meno fame e più rendimento nello studio.<br />

Per adesso grazie, una preghiera e un grande abbraccio.<br />

Con affetto Suor Angela<br />

16<br />

LA VOSTRA GENEROSITA’<br />

- Giornate missionarie del 23 e 24 aprile con Padre Carlo Garrone, Missionario della<br />

Consolata = 2.860 €;<br />

LA VOSTRA GENEROSITA’ PRO RESTAURO SACRESTIA<br />

- partecipanti al corso di preparazione al Matrimonio = 160 €<br />

- ricavo vendita rami di ulivo = 500 €<br />

- N.N. = 8.000 €<br />

- Museo Arte Sacra = 222 €<br />

- in suffragio di Nicola Giuseppina = 300 €<br />

- ricavo vendita carta = 100 €<br />

- canile di <strong>Cavour</strong> = 50 €<br />

- Frazione S. Antonio = 50 €<br />

- N.N. = 200 €<br />

- Frazione Gemerello = 50 €<br />

- offerte dei bambini della Prima Comunione = 980 €<br />

- contributo Comune di <strong>Cavour</strong> = 15.493,71€<br />

"Gli Alunni del Cielo" in "L’ultimo mistero"<br />

la tredicesima edizione della settimana oratoriana ha avuto inizio con la grandiosa rappresentazione<br />

proposta dagli "Alunni del Cielo": "L’ultimo mistero", musical sulla vita di Gesù,<br />

che è già stato rappresentato in tutta Italia e in diversi paesi esteri.<br />

L’ultimo mistero è una catechesi viva, coinvolgente, drammatizzata sulla vita di Cristo, a partire<br />

dall’Antico Testamento. Prendendo spunto dall’Emmaus, ripercorre, sul filo delle spiegazioni<br />

di Gesù ai due discepoli, alcune tappe fondamentali della storia della salvezza: la<br />

promessa di Dio ad Abramo, la schiavitù e la liberazione degli Ebrei da Babilonia e poi l’annuncio<br />

a Maria, la nascita e il Battesimo di Gesù, il miracolo di Cana, il discorso della montagna<br />

e, infine, la Passione, morte e Risurrezione del Cristo, il "grande liberatore" "luce delle<br />

genti e salvezza di tutti i popoli".<br />

E’ stato messo in evidenza il messaggio di Gesù rivolto ai poveri e agli ammalati, il suo messaggio<br />

di sofferenza, e quello più sconvolgente: la sua Risurrezione e la nascita della Chiesa<br />

con la presenza dello Spirito Santo.<br />

È stato un vero messaggio di evangelizzazione, "una buona catechesi" come aveva affermato<br />

più volte il defunto Papa Giovanni Paolo II.<br />

Il Vangelo per i nostri giovani non ha altre strade, solo queste!


Noi Oratorio S. Lorenzo In-Forma<br />

ORATORIO IN FESTA 2005<br />

Dal 11 al 19 giugno si è svolta la 13^ edizione<br />

della festa dell’oratorio.<br />

E’ stata una settimana molto ricca di eventi che<br />

ha coinvolto centinaia di persone ognuna delle<br />

quali ha dato il suo contributo nel rendere la<br />

festa occasione di incontro, di amicizia e di<br />

preghiera.<br />

Molto partecipata è stata la S. Messa celebrata<br />

in occasione dell’apertura della festa; gli<br />

Alunni del Cielo ci hanno presentato un musical<br />

eccezionale sia dal punto di vista del tema<br />

- la vita di Gesù - sia per il livello delle interpretazioni<br />

dei vari componenti.<br />

Dopo un avvio molto impegnato, abbiamo proseguito<br />

alla domenica con due appuntamenti di<br />

carattere più festaiolo: il pranzo comunitario<br />

realizzato grazie alla Locanda la Posta ed alla<br />

sera un indimenticabile e divertente spettacolo<br />

di magia con Smith e Daniel.<br />

Durante la settimana si sono susseguiti una<br />

serie di appuntamenti sempre aperti a tutti fra i<br />

quali ricordiamo l’incontro di mercoledì nel<br />

quale ci siamo raccolti in una preghiera giovane<br />

e intensa e abbiamo anche visto, grazie<br />

all’aiuto di un film, i momenti più belli delle<br />

giornate mondiali della gioventù vissute<br />

ovviamente da Papa Giovanni Paolo II al quale<br />

abbiamo affettuosamente rivolto il nostro pensiero;<br />

il sabato è stato interamente dedicato alle<br />

mini olimpiadi per i ragazzi ed è stato molto<br />

gratificante vedere come tutti si sono confrontati<br />

nelle varie gare con spirito sportivo mantenendo<br />

il rispetto degli avversari.<br />

Durante questa giornata si è anche svolta la<br />

prima edizione di "Sport e Vita": un’occasione<br />

per tutti gli adulti di avvicinarsi all’Avis e<br />

donare il sangue mentre i ragazzi fanno sport,<br />

siamo molto contenti perché ben dodici nuovi<br />

17


donatori hanno messo a disposizione<br />

il loro braccio per il prelievo!<br />

La seconda parte della settimana,<br />

fino alla conclusione della festa<br />

di domenica 19, è stata senza<br />

dubbio caratterizzata dallo<br />

Zekival, è questo uno dei<br />

momenti più attesi dalla maggior<br />

parte dei bambini perché grazie<br />

all’aiuto di animatori bravi e preparati<br />

possono esibirsi sul palco<br />

per la gioia dei propri famigliari<br />

e di tutti gli spettatori.<br />

Siamo contenti che tanto volontariato<br />

dia a molta gente la possibilità di stare<br />

in oratorio come luogo della famiglia ed ovviamente<br />

ringraziamo tutti coloro che ci aiutano<br />

con le loro braccia oppure sostengono economicamente<br />

la struttura. In oratorio, durante la<br />

festa, è stato lanciato un nuovo progetto missionario<br />

"Per un bambino sano e forte" della<br />

Bolivia, molti hanno già donato delle offerte,<br />

ma visto il grande bisogno che c’è, continueremo<br />

sicuramente a sostenere questa iniziativa.<br />

L’attività dell’oratorio ovviamente non si<br />

ferma perché i bravissimi animatori hanno già<br />

programmato il campeggio sulla Rocca del 2/3<br />

18<br />

Noi Oratorio S. Lorenzo In-Forma<br />

luglio in collaborazione con la Proloco e la<br />

richiestissima Estate ragazzi per tutto il mese<br />

grazie anche al sostegno finanziario del<br />

Comune.<br />

Insomma, l’impegno profuso è sempre molto,<br />

le persone impegnate hanno continuamente<br />

bisogno di nuovi e freschi aiuti perché nulla si<br />

improvvisa specialmente con i giovani ed i<br />

ragazzi e quindi, come diceva una Persona<br />

molti anni fa, : "chi ha orecchi per intendere<br />

intenda"<br />

BUONE VACANZE A TUTTI!<br />

Il Direttvo NOI Oratorio


Suor Maria Demetria (Ida Buttigliera)<br />

Suor Maria Demetria (Ida Buttigliero) nacque a Baudenasca nel 1912 e ben<br />

presto si trasferì a <strong>Cavour</strong> (Frazione Cappella del Bosco) con la sua cara<br />

famiglia, onesta, laboriosa, ricca di fede e di affetto.<br />

Fu socia entusiasta dell’Azione Cattolica e nell’Associazione svolse pure il<br />

compito di delegata per le missioni. Entrò nel nostro Istituto a vent’anni,<br />

nel 1936 emise la professione temporanea e nel 1941 i voti perpetui.<br />

Lavorò in varie case dell’Istituto, come infermiera e anche come superiora:<br />

all’Ospedale Civile di Pinerolo, a Pancalieri, a Villa Serena, a Torre Pellice<br />

e per alcuni anni fu aiutante e poi degente in Casa Nazareth.<br />

Ottima infermiera, preparata, sollecita, delicatissima, lavorò con grande senso di responsabilità e<br />

animata da autentica evangelica carità, servendo Cristo nelle sue membra sofferenti e svolgendo<br />

il suo impegnato impiego come una vera missione.<br />

Come religiosa ci ha lasciato luminosi esempi di vita: l’evidente felicità della sua totale appartenenza<br />

a Dio, la fedeltà convinta alla vocazione, la sua fervente preghiera, l’amore per l’Istituto,<br />

per ogni consorella e per il prossimo, la dedizione sollecita per i bisognosi, il sorriso cordiale e<br />

accogliente, la generosità nel sacrificio, l’umiltà e il nascondimento, la gioia con cui, dimentica<br />

di sé, godeva nel far contenti gli altri.<br />

Il Signore che ha detto: "Tutto quello che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avete fatto<br />

a me" l’ ha certamente accolta nella festa senza fine in Paradiso.<br />

Gli ultimi anni furono particolarmente penosi per la malattia dolorosa e devastante che accettò<br />

con amore, con alte intenzioni, come mezzo di santificazione e di collaborazione all’opera redentrice<br />

di Cristo. La sua memoria rimane in benedizione.<br />

È deceduta a Pinerolo, Casa Nazareth il 27 marzo 2005 (giorno di Pasqua).<br />

È stata ricordata a Cappella del Bosco con una S. Messa domenica 10 aprile 2005, con la presenza<br />

di alcune Suore Giuseppine di Pinerolo.<br />

Don Egidio Allaix<br />

24 aprile<br />

Foto di gruppo<br />

a Vienna<br />

19


Che sorpresa il corso prematrimoniale!<br />

Mancano pochi mesi al nostro matrimonio.<br />

Il vestito? Scelto e provato. Le partecipazioni? Spedite. Le fedi? Comprate. Il ricevimento?<br />

Organizzato. Tutto fatto. Meno male. Però manca qualcosa. Il corso prematrimoniale. Ce ne<br />

siamo dimenticati. Ma che noia, sarà il solito corso tenuto da una coppia barbosa e da un sacerdote<br />

tutto prediche e basta.<br />

E invece non è andata così. Per una coppia come noi che vive a Torino, <strong>Cavour</strong> e la sua parrocchia<br />

sono state una splendida sorpresa. Siamo arrivati fino a qui, perché viste le premesse cercavamo<br />

un corso dove sbrigare la "pratica" nel modo più indolore possibile e <strong>Cavour</strong> con le sue tre<br />

domeniche di incontro sembrava un buon compromesso.<br />

Arriviamo così al primo appuntamento. Ultimi come al solito. Ci accolgono una coppia di genitori<br />

con Enrica, la figlia. Prima sorpresa. E poi ci sono altre quindici coppie come noi. Seconda<br />

sorpresa. Strano, è come fossimo a casa, fra amici, con i nostri genitori, Renato e Caterina e con<br />

nostra sorella. Ci presentiamo ed è subito allegria. Abbiamo tutti voglia di confrontarci, di parlare<br />

dei nostri problemi, di avere un consiglio da chi ha già vissuto certe situazioni e le ha superate.<br />

Incontriamo anche don Mario, un sacerdote semplice che con poche dolci parole riesce a farsi<br />

apprezzare. È lui il nostro nonno, è da lui che torneremo, e siamo tornati, una volta finito il corso<br />

per avere una parola di conforto.<br />

Ed è così che trascorrono ore felici, tra giochi, film e pranzi, ma anche momenti di riflessione in<br />

cui tutti ci sentiamo trasportati dall’ambiente a dire la nostra, ad ascoltare, a farci un sorriso. Così<br />

fino all’ultimo incontro, alla santa Messa. Un giorno che noi, venuti da Torino con tanti preconcetti<br />

non dimenticheremo per un pezzo. Una festa per tutti, anziani, bambini e soprattutto per noi,<br />

quindici coppie di fidanzati che a <strong>Cavour</strong> hanno trovato tanti amici pieni di voglia di vivere e di<br />

amare. Grazie!<br />

Simone e Sabina<br />

I partecipanti al Corso Prematrimoniale 2005<br />

20


Ciao a tutti!<br />

Siamo una coppia di fidanzati che ha partecipato al corso di preparazione al<br />

matrimonio che si è svolto nella Parrocchia di <strong>Cavour</strong> nei mesi di<br />

febbraio/marzo.<br />

Pur non facendo parte della comunità cavourese, abbiamo scelto, come molte altre<br />

coppie provenienti da paesi più o meno vicini, il corso organizzato da don Mario &<br />

Company perché si sarebbe svolto di domenica, giorno in cui, più o meno, tutti riescono<br />

a ritagliare un po’ di tempo anche per sé e per la durata decisamente contenuta.<br />

Quando si parla di "corso prematrimoniale" con gli amici, si sentono varie opinioni<br />

spesso discordanti… chi lo reputa superfluo, chi pensa che sia noioso, chi lo ritiene<br />

semplicemente un "passaggio obbligato" per potersi sposare in Chiesa… Siamo<br />

contenti di dirvi che il nostro corso non è stato così… e ce ne siamo accorti subito!<br />

Dopo pochi minuti abbiamo capito che la nostra sarebbe stata un’esperienza<br />

molto interessante e costruttiva.<br />

Abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci con gli altri giovani futuri sposi e<br />

abbiamo capito che "la coppia del terzo millennio" è piuttosto timorosa nell’affrontare il futuro<br />

con tutto ciò che comporta: la vita a due, l’economia domestica, il lavoro, i figli, il rapporto<br />

con gli altri…<br />

Fortunatamente ci sono venuti in soccorso Renato, Caterina , la loro simpaticissima (e preparatissima)<br />

figlia Enrica, che hanno saputo tranquillizzarci e "illuminarci" con risposte semplici ed<br />

efficaci. In particolare Enrica, da brava psicologa, ci ha dato una mano a far emergere il carattere<br />

di ciascuno di noi, anche attraverso giochi di gruppo e confronti e ci ha insegnato alcune fondamentali<br />

regole per comunicare, e perché no, per litigare!<br />

Renato e Caterina ci hanno rivelato alcuni importanti ingredienti della ricetta "la felicità di coppia".<br />

A don Mario e don Bernardino il compito di chiarirci il valore cristiano del matrimonio e lo<br />

svolgimento del rito riformato.<br />

Tra la visione di un film, la celebrazione della Messa, la discussione di gruppo, i pranzetti, e una<br />

fetta di torta nella pausa caffè, le tre domeniche del corso sono letteralmente "volate" tanto che<br />

una domenica in più da trascorrere insieme non sarebbe stata di troppo!<br />

Ed è per questo che di comune accordo abbiamo deciso di rivederci tutti a fine giugno per sfogliare<br />

i primi album di nozze e per carpire qualche informazione e suggerimento a chi ha già compiuto<br />

il "grande passo".<br />

Un abbraccio caloroso e un grosso "grazie" a don Mario, don Bernardino, Caterina, Renato ed<br />

Enrica.<br />

Alle coppie di futuri sposi un sincero augurio di felicità.<br />

Barbara e Giovanni<br />

Ritorna Don Giacomo Demaria<br />

Don Giacomo Demaria, sacerdote cavourese ordinato nel 1944, originario di Fraz. S.<br />

Giacomo e dopo aver svolto per 50 anni il suo servizio pastorale come Parroco a Sanfrè, ritorna<br />

in mezzo a noi per trascorrere la sua anzianità. Nominato dal Vescovo, svolgerà il suo servizio<br />

come Cappellano dell’Ospedale.Accogliamolo con gratitudine dimostrandogli i nostri<br />

sentimenti di amicizia.<br />

21


È bello Signore stare con Te!<br />

Riflessioni dei bambini che hanno ricevuto la Prima Comunione<br />

Per me il momento più bello è stato quando ho cantato al microfono il Padre Nostro. (Enrico<br />

Borda Bossana).<br />

Il momento che mi è stato impresso è quando ho ricevuto l’ostia perché è come se una nuova<br />

forza entrasse dentro di me (Gabriele Racca).<br />

Anche se ho ricevuto tante cose belle per me e tutti mi festeggiavano, la cosa più bella è stata<br />

ricevere Gesù nel mio cuore (Margherita Ferrato).<br />

La cosa che mi è piaciuta di più è stato portare le ostie all’Offertorio (Gabriele Vada).<br />

Quando abbiamo ricevuto l’ostia eravamo molto emozionate (Marta Piazza – Elena Caffer).<br />

Quando ho ricevuto l’ostia mi sono emozionata (Alessia Bertin).<br />

Adesso sono più sicuro (Daniele Tuninetti).<br />

Sono stato contento di aver incontrato Gesù (Valentino Tarditi).<br />

E’ stato il giorno più bello della mia vita (Alessandra Primo).<br />

Il momento più bello è stato quando ho ricevuto l’ostia consacrata perché Gesù entrava nel mio<br />

cuore (Giorgia Osella).<br />

Eravamo tutti con le mani giunte, sembravamo tanti angioletti (Jessica Di Gangi).<br />

E’ stata una giornata molto importante nella mia vita che non dimenticherò (Davide Boiero).<br />

Nell’ostia ho ricevuto Gesù che d’ora in poi mi accompagnerà per tutta la vita. (Veronica<br />

Cordero).<br />

22


- Riccardi Gaia;<br />

- Plavan Annalisa;<br />

- Marchetti Elena;<br />

- Dello Iacovo Lorenzo;<br />

- Biglia Gabriele;<br />

- Fornero Piermario.<br />

Dai Registri Parrocchiali<br />

RINATI A VITA CRISTIANA<br />

UNITI DALL’AMORE DI CRISTO<br />

- Tumelero Elisa e Farinon Carlo<br />

il 5 giugno;<br />

- Aimar Massimo e Sicilia Antonella<br />

il 2 luglio;<br />

- Castellino Oscar e Banchio Mara<br />

il 2 luglio.<br />

CHIAMATI ALLA VITA ETERNA<br />

- Bordalotta Giuseppe di anni 84;<br />

- Boccato Antonio di anni 60;<br />

- Albertengo Domenico di anni 90;<br />

- Mandile Lorenzo di anni 84;<br />

- Perassi Giuseppe di anni 87;<br />

- Brarda Claudio di anni 45;<br />

- Ghelfi Fiorina ved. Bertolini<br />

di anni 74;<br />

- Buffa Alessandro di anni 96;<br />

- Barotto Don Aldo di anni 67<br />

- Rosso Orazio di anni 82;<br />

- Debernardi Elisabetta ved. Tesio<br />

di anni 88.<br />

Domenica 31 luglio<br />

Festa alla<br />

Casalpina<br />

di Torrette<br />

ore 11,00: S. Messa<br />

Pubblicazione a norma dell'articolo 2 del Concordato - Dir. Resp. Don Mario RUATTA<br />

Stampa: Tipo-Litografia “Nuova Stampa” - Via Saluzzo (nuova sede) - REVELLO (CN) - Tel. 0175.257212 - info@nuova-stampa.net

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