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03 Manuale Cecchetti - Contrastiva

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12<br />

una charanga de borrachos (O 26)<br />

un cafarnao di ubriachi (A 20)<br />

Cafarnao ritorna in seguito anche per il semplice alboroto, cioè chiasso, confusione<br />

(Ambruzzi), minando la coerenza interna fra i due testi:<br />

alboroto de micos 253<br />

cafarnao di scimmie 221<br />

Vediamo ora brevissimamente altre forme di intensificazione volte a creare un senso<br />

di meraviglia nel lettore:<br />

que vale más estar capado a mazos que andar tumbando madres por el suelo como<br />

si fuera cuestión de herrar novillas (O 32)<br />

è quasi meglio venir castrato a mazzapicchiate che andar stravaccando madri per<br />

terra come se si trattasse di marchiar manzette (A 26)<br />

dove il verbo transitivo tumbar, che come scrive l’Ambruzzi significa semplicemente<br />

“far cadere, rovesciare, abbattere, atterrare”, diventa un inedito e transitivo<br />

stravaccare, da stravaccarsi, intransitivo pronominale, “mettersi a proprio agio<br />

sedendosi o sdraiandosi comodamente ma in modo scomposto” (Zingarelli), consentendo<br />

inoltre al traduttore un gioco di parole tutto suo con le manzette.<br />

E ora un vero e proprio neologismo assente nell’originale:<br />

hasta a los machos más bragados se nos llega la hora de ser maricones (O 72)<br />

perfino ai maschi più coglionuti arriva l’ora di fare i finocchi (A 61)<br />

I. Carmignani<br />

Si dice bragado l’animale dalle cosce internamente più chiare e per allusione alle<br />

mule bragadas, che hanno fama di essere infide, il termine prende il senso di malintenzionato,<br />

ma anche di energico, fermo (DRAE, Ambruzzi). Malgrado si potesse<br />

ricorrere agevolmente ad aggettivi come duro, senza dover entrare nella sfera sessuale,<br />

la traduzione inserisce il neologismo coglionuto, ricalcato forse su cazzuto,<br />

“furbo, bravo, in gamba: una persona cazzuta; grintoso, aggressivo” (Zingarelli),<br />

che era entrato nell’uso proprio l’anno precedente, il 1974, e avrebbe potuto a sua<br />

volta costituire una plausibile scelta traduttiva, o forse su cojonudo, volgare per stupendo<br />

o straordinario, ma anche, in accezione secondaria riferita a maschi, coraggioso<br />

e deciso, in una sorta quindi di calco virtuale.<br />

Prima di concludere vorrei accennare rapidissimamente ai fenomeni legati alla<br />

naturalizzazione in voga all’epoca che, pur di avvicinare il testo al lettore, erano<br />

pronti ad accettare grosse perdite, con un atteggiamento etnocentrico oggi inaccettabile.<br />

Non bisogna tuttavia dimenticare quanto fossero lontane allora le culture e<br />

quanto si siano avvicinate proprio grazie alla traduzione, che lavora costantemente<br />

per la lingua e la cultura di arrivo. Vediamo, ad esempio, il gruppo delle voci legate<br />

al mondo vegetale e animale latinoamericano. La malanga (O 23), pianta della<br />

famiglia delle Aracee, diventa un più familiare banano (A 18) e parimenti gli anturios<br />

(O 64) si trasformano in passiflore (A 54). La ceiba (O 189), che per lo<br />

Zingarelli entra nell’uso italiano nel 1557 e per il De Mauro nel 1875, si trasforma

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