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03 Manuale Cecchetti - Contrastiva

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10<br />

Dios te salve, macho, grande honor es morir por la patria (O 31)<br />

Dio, ti salvi, maschio, grande onore è morire per la patria (A 25)<br />

God save you, stud, it’s a great honor to die for your country (20)<br />

Dieu t’ait en son paradis, macho, mourir pour la patrie est un grand honneur (26)<br />

Più raramente, quando il contesto renderebbe stridente una focalizzazione sulle<br />

valenze sessuali, si adotta un’altra soluzione:<br />

si Dios es tan macho como usted dice dígale que me saque este cucarrón que me<br />

zumba en el oído (O 26)<br />

se Dio è un forte come lei dice, gli dica di togliermi questo scarabeo che mi ronza<br />

nelle orecchie (A 20)<br />

if God is the man you say … (16)<br />

si Dieu est aussi fortiche … (22)<br />

Negli anni successivi alla pubblicazione dell’Autunno del patriarca, con una maggiore<br />

conoscenza della cultura ispanica, grazie anche all’intensa attività di traduzione,<br />

macho diventa sempre più familiare per gli italiani, finché nel 1981 non entra<br />

nell’uso ed è oggi normalmente impiegato.<br />

7. Influenze extratestuali nelle scelte traduttive<br />

Scrive Toury: “I traduttori operano innanzitutto e principalmente nell’interesse della<br />

cultura in cui stanno traducendo, e non certo in ragione del testo di partenza, mettendo<br />

così di fatto tra parentesi la cultura da cui il testo ha tratto la propria origine”<br />

22 . Se le strategie di lavoro adottate dal traduttore sono sempre condizionate dal<br />

contesto socioculturale di arrivo, il caso dell’Autunno del patriarca è emblematico:<br />

la resa italiana del testo è sistematicamente funzionale a una lettura focalizzata sull’aspetto<br />

“magico” gradito al pubblico italiano. Cicogna opera tutta una serie di slittamenti<br />

linguistici senza alcuna relazione con il testo di partenza, interventi che<br />

mirano a destare la meraviglia del lettore con effetti stranianti di vario genere, compresi<br />

neologismi assenti nell’originale, e a immergerlo in un’atmosfera fuori dal<br />

tempo, vagamente mitica, con il ricorso a un lessico desueto e spesso letterario,<br />

appartenente a un registro ben più alto di quello dell’originale.<br />

Iniziamo da fenomeni più sfumati, come la preferenza sistematicamente accordata<br />

alla forma più insolita del corrispondente italiano; vediamo ad esempio mecedor<br />

(O 28) tradotto con dondola (A 22), di cui il De Mauro segnala il basso uso e<br />

che non viene nemmeno riportato dal Devoto Oli, contro il più comune sedia a dondolo,<br />

suggerito anche dall’Ambruzzi. La scelta a volte si ripercuote sul registro, che<br />

si innalza:<br />

y si acaso falta en qué sentarse (O 40)<br />

e se per caso fa difetto su dove sedersi (A 33)<br />

22 Toury 1985: 186.<br />

I. Carmignani

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