to get the file - Liceo Scientifico XXV Aprile

Infelicità dell’io lirico
Amore come
rapporto giuridico
Buon-Vicino
Uso della similitudine
T6
Individuare all’interno delle
1 varie strofe i temi tipici della
poesia provenzale.
risce la nascita e lo sviluppo dell’amore: «È tempo dunque, che ognuno si tragga / presso a quel che
più brama»;
2) l’io lirico non riesce però a provare gioia dalla natura, poiché non riceve notizie («messaggero
non vedo, né sigillo») dalla sua amata, dalla quale è diviso da un contrasto. L’io lirico si augura
che, come è già avvenuto nel passato, si ritrovi «la pace» contrassegnata da «un dono così grande:
/ il suo amore e il suo anello»;
3) «il rapporto d’amore – osserva U. Mölk, La lirica dei trovatori, Il Mulino, Bologna 1986, p. 28
– è qui piuttosto delineato in termini di compartecipazione, come esprime la stessa scelta dei pronomi
(“noi”, vv. 13, 20, 30), e soprattutto la descrizione dell’amore in termini di rapporto giuridico.
Un rapporto giuridico obbliga le due parti, e da entrambe le parti può essere revocato. La stipulazione
del contratto è rafforzata da un regalo e fa sperare in un’ulteriore prestazione. Drudaria,
anel e soz son mantel (amore, anello, suo mantello) hanno oltre al significato erotico un
significato legato al diritto feudale: stanno ad indicare “l’amore e la fedeltà” che legano i signori
feudali e i vassalli, l’“anello” che simboleggia l’investitura, e il “mantello protettivo” con il quale il
signore feudale simbolicamente ricopre il vassallo».
4) Della donna amata non vengono lodati la bellezza o gli occhi; essa non viene citata con gli appellativi
consueti di amiga, o domna o midons, che Guglielmo usa in altri testi, ma viene nascosta
attraverso il senhal del «Buon-Vicino», come prescrive il codice cavalleresco (cfr. Andrea Cappellano,
T26). Questa «metafora personale è probabilmente l’elemento più caratteristico del campo
metaforico della feudalità nei trovatori» (U. Mölk, cit., p. 29). Nella canzone si condanna anche
la maldicenza, in quanto può incrinare il legame d’amore.
5) Nella terza strofa, a giudizio di tutta la critica, è molto felice la similitudine dell’amore con
il «ramo del biancospino», tremante al gelo della notte nella sua fragilità come il poeta è tremante
dinnanzi alla donna.
PROPOSTE DI LAVORO
2
Rintracciare le analogie e le
metafore presenti nel testo.
Guglielmo d’Aquitania • T6 2