Gli accordi patrimoniali tra coniugi in sede di ... - AMI Avvocati
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Giacomo OBERTO<br />
situazioni connotate dalla realità (proprietà, usufrutto, uso, superficie,<br />
ecc.), non ostando all’uopo la riconduzione della fattispecie alla figura<br />
del con<strong>tra</strong>tto a favore <strong>di</strong> terzi. E’ noto <strong>in</strong>fatti che, secondo la tesi<br />
prevalente (e preferibile), l’istituto ex art. 1411 c.c. ben può avere ad<br />
oggetto effetti <strong>di</strong> carattere reale [291] . Altre volte esso si riferirà ad una<br />
mera obbligazione <strong>di</strong> <strong>tra</strong>sferire un <strong>di</strong>ritto reale, magari espressa<br />
(erroneamente) <strong>tra</strong>mite il ricorso ad una «promessa <strong>di</strong> donazione»,<br />
secondo quanto si avrà modo <strong>di</strong> vedere più avanti [292] .<br />
20. I <strong>tra</strong>sferimenti <strong>in</strong> favore della prole e i rapporti con la<br />
donazione.<br />
Si è già avuto modo <strong>di</strong> vedere che il richiamo delle parti alla<br />
donazione costituisce un Leitmotiv <strong>di</strong> molti <strong>tra</strong>sferimenti a vantaggio<br />
della prole m<strong>in</strong>orenne o maggiorenne e non autosufficiente [293] .<br />
Al riguardo si è proposta <strong>in</strong> dottr<strong>in</strong>a una <strong>di</strong>st<strong>in</strong>zione <strong>tra</strong> due<br />
ipotesi, a seconda che il <strong>tra</strong>sferimento costituisca il corrispettivo del<br />
maggior onere assunto dall’affidatario (e oggi dovremmo <strong>di</strong>re: del<br />
genitore a favore del quale verrebbe previsto un assegno, pur <strong>in</strong> ipotesi<br />
<strong>di</strong> affidamento con<strong>di</strong>viso), ovvero che l’<strong>in</strong>tento delle parti sia quello <strong>di</strong><br />
evitare una eventuale comunione ere<strong>di</strong>taria con altri figli: la causa<br />
liberale andrebbe negata nel primo caso ed affermata nel secondo [294] .<br />
Al<strong>tra</strong> dottr<strong>in</strong>a [295] ha <strong>in</strong>vece ritenuto <strong>di</strong> potere superare ogni<br />
<strong>di</strong>fficoltà spostando il <strong>di</strong>scorso sul piano delle posizioni dei genitori,<br />
<strong>tra</strong> i quali la causa liberale non potrebbe mai sussistere. L’op<strong>in</strong>ione<br />
testé riferita si scon<strong>tra</strong> però con l’ostacolo costituito dalla<br />
considerazione che dest<strong>in</strong>atario della prestazione e titolare dei <strong>di</strong>ritti<br />
così <strong>tra</strong>sferiti o costituiti è pur sempre il figlio.<br />
Ad avviso <strong>di</strong> chi scrive, la prestazione <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>scute, proprio<br />
<strong>in</strong> quanto satisfattiva (<strong>in</strong> tutto o <strong>in</strong> parte) dell’obbligo <strong>di</strong> cui agli artt.<br />
30 Cost., 147 e 148 c.c. nell’ambito <strong>di</strong> un negozio tipico della crisi<br />
coniugale, dotato, come tale, <strong>di</strong> una sua propria e ben precisa causa,<br />
sembra esulare dallo schema della donazione [296] . In altri term<strong>in</strong>i, il<br />
prius, <strong>di</strong> fronte alle norme citate, è costituito dall’obbligo dei genitori<br />
– <strong>di</strong> en<strong>tra</strong>mbi i genitori – <strong>di</strong> fornire <strong>di</strong>rettamente al figlio i mezzi<br />
necessari per il mantenimento, l’istruzione e l’educazione. Lo ius<br />
proprium <strong>di</strong> un genitore verso l’altro nasce solo <strong>in</strong> considerazione del<br />
fatto che è il genitore affidatario o prevalente «collocatario» a<br />
provvedere <strong>in</strong> prima persona all’attuazione degli obblighi anzidetti.<br />
Ove <strong>in</strong>vece, conformemente all’<strong>in</strong>teresse del m<strong>in</strong>ore, le parti reput<strong>in</strong>o<br />
<strong>di</strong> consentire ad una <strong>di</strong> esse <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare <strong>in</strong> tutto o <strong>in</strong> parte il dovere<br />
<strong>di</strong> contribuire al mantenimento della prole a mezzo del <strong>tra</strong>sferimento o<br />
della costituzione <strong>di</strong> uno o più <strong>di</strong>ritti <strong>in</strong> capo al figlio, nessun <strong>di</strong>ritto (o<br />
un <strong>di</strong>ritto dal contenuto più limitato) nascerà <strong>in</strong> capo ad un genitore<br />
(l’affidatario o il prevalente «collocatario») verso l’altro, non dovendo<br />
più (ovvero dovendo solo <strong>in</strong> parte) il primo «avanzare» quanto dovuto<br />
dall’altro genitore per il mantenimento, l’istruzione e l’educazione dei<br />
figli.<br />
D’altro canto l’impossibilità per il figlio – che non è «parte» nel<br />
processo <strong>di</strong> separazione – <strong>di</strong> comparire (anche a mezzo <strong>di</strong> un curatore<br />
speciale) all’u<strong>di</strong>enza ex art. 711 c.p.c. o 4, se<strong>di</strong>cesimo comma, l.<strong>di</strong>v.,<br />
non consente <strong>di</strong> perfezionare all’u<strong>di</strong>enza stessa il <strong>tra</strong>sferimento <strong>in</strong> capo<br />
al medesimo, quando tale <strong>tra</strong>nslatio formi oggetto <strong>di</strong> un obbligo<br />
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