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Gli accordi patrimoniali tra coniugi in sede di ... - AMI Avvocati

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Giacomo OBERTO<br />

<strong>di</strong> separazione verrà promossa comparizione presidenziale onde<br />

pervenire a separazione consensuale”».<br />

Posta tale premessa, la Corte <strong>di</strong> legittimità osserva che la regola<br />

<strong>di</strong> cui all’art. 158 c.c., che sottopone l’efficacia dell’accordo <strong>di</strong><br />

separazione all’omologazione, non trova applicazione qualora,<br />

«nell’ambito <strong>di</strong> un accordo dest<strong>in</strong>ato a <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are una separazione<br />

consensuale, sia <strong>in</strong>serita anche una convenzione avente una sua<br />

autonomia». Ove si prospetti tal caso, prosegue la Cassazione, deve<br />

compiersi una <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e ermeneutica, nel quadro dei pr<strong>in</strong>cipi <strong>di</strong> cui<br />

all’art. 1362 ss. c.c. <strong>di</strong>retta a stabilire se a quella convenzione possa<br />

essere riconosciuta autonoma vali<strong>di</strong>tà ed efficacia. Nel caso <strong>di</strong> specie,<br />

però, «è proprio la mancanza <strong>di</strong> tale autonomia degli <strong>accor<strong>di</strong></strong><br />

economici <strong>in</strong> questione, <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> un progetto <strong>di</strong> separazione<br />

consensuale non andato a buon f<strong>in</strong>e, che è stata accertata <strong>in</strong> <strong>sede</strong> <strong>di</strong><br />

merito», con la conseguente <strong>in</strong>efficacia della <strong>tra</strong>nsazione <strong>in</strong><br />

<strong>di</strong>scussione.<br />

La rassegna <strong>di</strong> cui sopra mos<strong>tra</strong> l’evidente <strong>in</strong>accettabilità della<br />

soluzione cui è pervenuta una decisione <strong>di</strong> merito che, sulla base del<br />

non con<strong>di</strong>visibile assunto per cui il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> omologa<br />

<strong>in</strong>fluirebbe unicamente sulle <strong>in</strong>tese appartenenti al contenuto<br />

necessario della separazione, <strong>in</strong>erente all’affidamento e al<br />

mantenimento dei figli, mentre dovrebbe «ritenersi irrilevante per i<br />

patti che, pure <strong>in</strong>seriti nella separazione, siano provvisti <strong>di</strong> autonomia<br />

causale, tanto da poter essere validamente stipulati anche al <strong>di</strong> fuori<br />

del contesto separatizio», ha omologato una separazione consensuale<br />

parzialmente, dando atto <strong>di</strong> non poter, testualmente «effettuare alcun<br />

controllo sulla vali<strong>di</strong>tà delle con<strong>di</strong>zioni relative ad un <strong>tra</strong>sferimento<br />

immobiliare <strong>tra</strong> <strong>coniugi</strong> <strong>in</strong> violazione della <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a urbanistica» [232] .<br />

In realtà, fermo restando che il contenuto non essenziale dell’accordo<br />

<strong>di</strong> separazione è pur sempre (vivad<strong>di</strong>o!) «contenuto della<br />

separazione», non appare possibile <strong>in</strong> alcun modo sot<strong>tra</strong>rre siffatta<br />

<strong>in</strong>tesa al controllo del tribunale, se non supponendo che i <strong>coniugi</strong><br />

stessi decidano, <strong>di</strong> comune accordo, puramente e semplicemente, <strong>di</strong><br />

espungerla dal contesto delle pattuizioni sottoposte all’omologa [233] .<br />

13.3. La necessaria <strong>di</strong>st<strong>in</strong>zione <strong>tra</strong> effetti (della separazione)<br />

dest<strong>in</strong>ati a perdurare nel tempo ed effetti dest<strong>in</strong>ati a prodursi <strong>in</strong><br />

modo istantaneo. Argomenti ricavabili dalla considerazione del<br />

rilievo della separazione <strong>di</strong> fatto. Possibilità per i <strong>coniugi</strong> <strong>di</strong> far<br />

decorrere gli effetti degli atti <strong>tra</strong>slativi da un momento <strong>di</strong>verso da<br />

quello dell’omologazione.<br />

Se anche non si dovessero con<strong>di</strong>videre le argomentazioni sopra<br />

svolte e si dovesse ritenere che pure i <strong>tra</strong>sferimenti <strong>patrimoniali</strong> <strong>tra</strong><br />

<strong>coniugi</strong> <strong>in</strong> crisi costituiscono «effetti della separazione», ai sensi e per<br />

gli effetti degli artt. 157 e 158 c.c., appare comunque necessario tenere<br />

ben <strong>di</strong>st<strong>in</strong>ti gli effetti dest<strong>in</strong>ati a perdurare nel tempo, da un lato, da<br />

quelli dest<strong>in</strong>ati a prodursi <strong>in</strong> modo istantaneo, dall’altro. L’art. 157<br />

c.c. si esprime, <strong>in</strong>vero, nei term<strong>in</strong>i seguenti: «far cessare gli effetti<br />

della sentenza <strong>di</strong> separazione». Ora, il verbo «cessare» rende evidente<br />

che la norma presuppone che gli «effetti della separazione» (dest<strong>in</strong>ati,<br />

per l’appunto, a «cessare») siano ancora <strong>in</strong> atto, nel momento <strong>in</strong> cui la<br />

riconciliazione <strong>in</strong>terviene (non potendo, logicamente, «cessare», cioè<br />

venir meno, ciò che <strong>in</strong> atto più non è). Ne consegue che la<br />

<strong>di</strong>sposizione non si applica ad atti che, come i negozi <strong>tra</strong>slativi, hanno<br />

già pienamente ed <strong>in</strong>tegralmente <strong>di</strong>spiegato il loro effetto una volta<br />

file:///Users/pierfederico/Desktop/Abs<strong>tra</strong>ct%20<strong>AMI</strong>%208:4:11/relazione_oberto_bologna_8_aprile_2011.htm<br />

19/04/11 12.29<br />

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