Gli accordi patrimoniali tra coniugi in sede di ... - AMI Avvocati
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Giacomo OBERTO<br />
questa, dovendo il tribunale accertare che l’accordo non sia con<strong>tra</strong>rio<br />
a legge, ord<strong>in</strong>e pubblico e buon costume [212] . Ci si può però chiedere,<br />
a questo punto, quale ruolo <strong>di</strong>spieghi <strong>in</strong> proposito l’art. 158, primo<br />
comma, c.c., a mente del quale «La separazione per il solo consenso<br />
dei <strong>coniugi</strong> non ha effetto senza l’omologazione del giu<strong>di</strong>ce» [213] . In<br />
particolare, ci si deve domandare se tale elemento giochi quale<br />
con<strong>di</strong>cio iuris, e, <strong>in</strong> caso positivo, se debba ritenersi che la citata<br />
<strong>di</strong>sposizione eventualmente impe<strong>di</strong>sca alle parti <strong>di</strong> prevedere<br />
autonomamente una data <strong>di</strong> produzione degli effetti del v<strong>in</strong>colo<br />
negoziale assunto, sia questa co<strong>in</strong>cidente con quella <strong>di</strong> cui alla norma<br />
riferita, ovvero da essa, <strong>in</strong> ipotesi, <strong>di</strong>vergente.<br />
Sarà opportuno precisare che sul punto esisteva, già prima<br />
dell’<strong>in</strong>tervento della Cassazione risalente al 1997, <strong>di</strong> cui si è già detto<br />
e sul quale si tornerà <strong>tra</strong> breve, almeno un precedente nella<br />
giurisprudenza <strong>di</strong> merito, nel quale è dato leggere che il fatto che il<br />
<strong>tra</strong>sferimento della proprietà avvenga solo al momento<br />
dell’omologazione non con<strong>tra</strong>sta con l’art. 1376 c.c.; <strong>di</strong>sposizione,<br />
questa, che «non impe<strong>di</strong>sce che il <strong>tra</strong>sferimento della proprietà della<br />
cosa possa essere sottoposto a con<strong>di</strong>zione sospensiva (facti o iuris). E<br />
l’omologazione è (secondo la dottr<strong>in</strong>a dom<strong>in</strong>ante) con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
efficacia dell’accordo. Non vi è qu<strong>in</strong><strong>di</strong> nulla che con<strong>tra</strong>sti con i<br />
pr<strong>in</strong>cipi fondamentali dell’ord<strong>in</strong>amento» [214]. Successivamente, la<br />
Corte Suprema, affrontando un caso <strong>in</strong> cui si <strong>di</strong>scuteva della vali<strong>di</strong>tà<br />
<strong>di</strong> un atto <strong>tra</strong>slativo co<strong>in</strong>volgente un immobile <strong>in</strong> comunione legale<br />
(rectius: <strong>di</strong> un immobile che, secondo una delle parti, avrebbe formato<br />
oggetto della comunione), ha deciso che la questione concernente la<br />
possibilità <strong>di</strong> sot<strong>tra</strong>rre – me<strong>di</strong>ante accordo <strong>di</strong> separazione consensuale<br />
– un s<strong>in</strong>golo bene al regime ex art. 177 ss. c.c. poteva essere risolta <strong>in</strong><br />
senso positivo proprio <strong>in</strong> considerazione del fatto che l’esclusione del<br />
bene dalla comunione, <strong>in</strong> quanto <strong>in</strong>serita nel verbale <strong>di</strong> separazione<br />
consensuale, avrebbe preso effetto solo a partire dall’omologazione,<br />
cioè dal momento <strong>in</strong> cui si attuava lo scioglimento del regime<br />
medesimo [215].<br />
Come si è visto, dunque, la giurisprudenza sembra percorrere<br />
senza esitazioni <strong>di</strong> sorta la via della con<strong>di</strong>cio iuris, laddove <strong>in</strong> dottr<strong>in</strong>a<br />
si preferisce consigliare ai con<strong>tra</strong>enti <strong>di</strong> ricorrere alla con<strong>di</strong>cio facti<br />
[216].<br />
Andrà aggiunto a questo punto che le conclusioni <strong>di</strong> cui sopra [217]<br />
sono state criticate da chi [218] ha ritenuto <strong>di</strong> dover sottol<strong>in</strong>eare il<br />
carattere <strong>in</strong><strong>di</strong>sponibile della quota <strong>in</strong> comunione legale, <strong>in</strong>vocando al<br />
riguardo una decisione <strong>di</strong> legittimità [219], secondo cui, <strong>in</strong> pendenza del<br />
proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> separazione personale, il <strong>di</strong>ritto allo scioglimento<br />
della comunione legale dei beni non è ancora sorto, per non essersi<br />
compiutamente realizzata la correlativa vicenda costitutiva.<br />
Conseguentemente andrebbe asserita la nullità, manente communione,<br />
del con<strong>tra</strong>tto qui <strong>in</strong> esame, con conseguente impossibilità del suo<br />
<strong>in</strong>serimento nel verbale <strong>di</strong> separazione consensuale <strong>tra</strong> <strong>coniugi</strong><br />
(ancora) <strong>in</strong> regime legale, «per mancanza dell’oggetto del con<strong>tra</strong>tto<br />
(art. 1418, comma secondo, c.c.)» [220]. Sembra <strong>in</strong>vece a chi scrive che<br />
la quota <strong>di</strong> comunione ord<strong>in</strong>aria che subentrerà ex lege al regime<br />
legale all’atto dello scioglimento <strong>di</strong> quest’ultimo [221] possa formare<br />
oggetto <strong>di</strong> atti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizione già sotto la vigenza della comunione<br />
legale, <strong>in</strong> forza del generale pr<strong>in</strong>cipio che vuole essenzialmente vali<strong>di</strong><br />
i negozi su cose future (art. 1348 c.c.) [222].<br />
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