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Andiamo al RC e ci rimaniamo fino alle 3, per fortuna che ho le chiavi!<br />
Il giorno dopo LU8HWX vuole salutarmi, vado da lei, ma non ho voglia di mangiare la torta,<br />
bevo un tè.<br />
Ana dice che può curarmi è una guaritrice, prende la “cinta” (un nastro rosso) mi pone un<br />
capo vicino allo stomaco e compie alcuni gesti col braccio, dice che il mio male sta<br />
trasferendosi su di lei. Sono veramente sconcertato, mi viene da ridere, ma non posso!<br />
Mi dice che lo ha imparato da sua madre, nel frattempo vengono una Radioamatrice con<br />
suo marito ed una bambina di 6 mesi, sono sposati solo civilmente, invitano me ed Ana<br />
come padrini del “casamiento nella iglesia” (matrimonio in chiesa) per il giorno 11 dicembre,<br />
ringrazio, ma purtroppo non sarò più a Villa Maria per quella data “lo siento” (mi dispiace).<br />
Ritorno a casa e racconto a Jorge e Mari questa mia avventura, loro non si meravigliano,<br />
qui la “cinta” è abbastanza usata per togliere “l’empacho” (indigestione) ai bambini, ci sono<br />
molti che praticano queste antiche credenze, Jorge dice che potrebbe davvero giovarmi e<br />
che i guaritori guadagnano bene dato che molti vi ricorrono. Non ceno e prendo solo un tè.<br />
Nel giorno seguente mi pare di stare meglio, prendo un tè e telefono a Rosita che mi<br />
aspetta per la mattinata di domani, intanto mi telefona Remo, desidera vedermi nel<br />
pomeriggio, Mari intanto sta compilando il registro coi voti di fine anno.<br />
Stanno per terminare le scuole, quelli che devono ricuperare continueranno fino a Natale,<br />
con grande gioia degli insegnanti.<br />
Alle 15.30 Mari si reca a scuola e mi accompagna da suo padre, parlo con Remo e Pina<br />
per parecchie ore, in tutto questo tempo non ho potuto scambiare molte mie impressioni<br />
con loro a causa della “quebradura de la cadera” (rottura del femore), ora Pina comincia a<br />
camminare.<br />
Mari mi viene a prendere alle 20.30, passa José Luis per salutarmi, mi aspetta per Navidad,<br />
poi arriva Remo, anche lui mi aspetta per Natale, ci salutiamo, non può fermarsi molto<br />
perché Pina è a casa da sola.<br />
Andiamo a cena nel ristorante di Juan, mangio poco altrimenti rischio di star male, a casa<br />
preparo le valigie, Mari mi cerca le due foto migliori da mostrare ai cugini, decidiamo di<br />
andare a letto, sono le ore 1.30, saluto i ragazzi.<br />
YOCSINA (CBA.)<br />
Al mattino seguente saluto Mari e la ringrazio, mi ha sempre trattato come un fratello,<br />
partiamo alle 8, ci sono 32°C, il bollettino radio preannuncia “tormenta por la tarde”<br />
(temporale di sera).<br />
In auto prego Jorge di “reservarme” (prenotarmi) un posto in omnibus da Villa Maria a<br />
Buenos Aires per la notte del 26 dicembre; arriviamo a Yocsina alle 10.30, Miguel sta<br />
aspettandomi sulla porta con Miguelito e Rosita, Jorge entra a prendere una “gaseosa”<br />
(gazzosa) e va al lavoro, ha molto da fare.<br />
Rosita prepara la comida, mentre parlo con Miguel e Miguelito suona il telefono, è Mario<br />
Sacchi dal Brasile, mi chiede come va, ci salutiamo scherzando.<br />
Qualche giorno fa Luis Pugni aveva telefonato a Teresa, vuole sapere quando andrò da lei<br />
per invitarmi a Mendoza.<br />
Oggi abbiamo 34°C, ma c’è un po’ di vento che rende tutto più sopportabile.<br />
Miguel mi regala una carta geografica argentina; ascolto un po’ di radio al piano terreno, poi<br />
Rosita mi consiglia di andare al “primer piso” (primo piano), da lì posso collegare il ripetitore<br />
di Cordoba e mi rispondono due o tre nuovi amici tra cui il figlio di Dorys che ho conosciuto<br />
in Carlos Calvo a Buenos Aires e che si trova a Cordoba per lavoro.<br />
Vado su un altro ripetitore, mi risponde Soledad di Cordoba, mi chiama Daniel da Bell Ville<br />
(c’è un enlaze con Cordoba) lo hanno avvisato che ero in frequenza e lui è venuto a<br />
salutarmi.<br />
Mi accorgo che il cagnolino pechinese di Rosita sta seguendomi dappertutto, si mette sotto<br />
la mia sedia e qualche volta anche sotto al letto, sembra Linus, si trascina una coperta<br />
(trapo) in ogni angolo della casa, ceniamo e poi stiamo a parlare fino alle 23.30.