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Come ottimizzare nesorse e ottenere immagini qualitativamente perfette I problema dell'aliasing è un problema sentito, in grafica, soprattutto da coloro che desiderano realizzare immagini di alta qualità. Mentre può essere relativamente trascurato da chi fa animazione, la stampa di immagini non può presentare fastidiose scalettature. Dal momento che la documentazione in Imagine latita su questo aspetto, abbiamo deciso di produrre un lavoro originale andando a indagare una delle questioni più spinose e delicate. Quello che segue ne è un accorto resoconto. ALIASING E ANTIALIASING La grafica rappresentata a schermo è definita anche di tipo raster. Il fatto che vi sia un numero finito di pixel e che il disegno venga eseguito con la loro ac- censione o il loro spegnimento rende conto dei problemi di un sistema raster, il quale per sua stessa natura può solo approssimare all'interno di una griglia o matrice una data forma. Ciò può generare antiestetiche scalettature ("jag- gies" o "staircasing" secondo la termi- nologia inglese). Tali artefatti visivi risul- tano la manifestazione di un errore di campionamento (sampling), denomina- to aliasing nella teoria dei segnali; tali artefatti si manifestano quando una fun- zione continua, che rappresenta muta- menti di intensità, viene approssimata con campioni (sample) discreti. Sia la teoria che la pratica nella moder- na computer grafica hanno a che fare con tecniche di eliminazione delle scalettature (quindi di antialiasing) per sistemi di grigi o colore. Sebbene vi sia- no molti algoritmi diversi per I'eliminazione dell'aliasing, tutti agiscono speci- ficando gradazioni d'intensità (grigi o colore) tra tonalità troppo distanti. Il mescolamento dei colori (blending) attenua molto i passaggi bruschi re- sponsabili degli artefatti. IMAGINE E ALIASING Fino alla versione 3 di Imagine uno degli aspetti negativi del programma di Impulse era quello di possedere un algoritmo di antialiasing a dir poco peno- so. Ricordo che uno dei segreti per ottenere un antialiasing, seppur minimo, era quello di generare immagini a risoluzio- ni molto elevate, molto più di quelle ne- cessarie, per esempio, per ottenere un'ottima qualità di stampa. Comporta- mento adottato, per altro, nella realizza- zione del manifesto "Ocean of love", immagine cover, con ippocampi, scelta nell'ambito dell'edizione 1994 del Bit Movie. Il "rescale" delle dimensioni portava poi all'inserimento di un antialiasing in qualche maniera accettabile. A partire dalla versione 3 in Imagine esiste la possibilità di utilizzare il vecchio algoritmo di antialiasing che nella sua ineffi- cienza per lo meno non aumenta i tem- pi di calcolo. Consigliamo pertanto di utilizzare il vecchio algoritmo di antialiasing per prove di resa parziale di modelli o sce- ne e soltanto in fase finale, una volta ar- rivati all'immagine definitiva, abilitare il nuovo algoritmo per produrre la massima qualità. IL VECCHIO ALGORITMO DI ANTIALIASING A meno che l'utente non intervenga nel- le preferenze del programma (Preferen- ces Editor), Imagine utilizza per default l'arcaico e inefficiente algoritmo. Que- sto viene impostato da una variabile a due stati (in gergo "flag") nel Preferen- ces Editor. Questo flag è contenuto nella decima riga dall'alto nella versione 3.3 ove è presente un codice mnemoni- co (riportato proprio in inizio riga) pari a OLDA. Se col tasto sinistro del mouse cliccate su tale riga questa verrà evidenziata in colore più chiaro e lo stato del flag verrà visualizzato in basso a sinistra: la presenza della lettera T (per True, cioè Figura I - Zmagine/ Preference Editor. Evidenziate da una sottile cornice rossa, le tre righe per la gestione dell'antialiasing. La prima dall'alto stabilisce la selezione del nuovo o vecchio algoritmo, le due righe in basso gestiscono l'efficienza dell'algoritmo.
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