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01.06.2013 Views

a modellazione 3D, per i 1 limiti intrinseci della maggior parte del software in circolazione, risulta spesso una delle fasi tra le più ardue da realizzare. Redrawing, feedback, facilità d'utilizzo sono tra i parametri che più spesso indirizzano l'utente a preferire un prodotto piuttosto che un altro. Entrando poi nella tipologia di modellazione, questa risulta dicotomicamente suddivisa in due categorie: poligonale o per superfici di Bezier. La prima si rifà a elementi geometrici fondamentali della geometria euclidea quali il punto, la linea e il poligono in genere (triangolare o quadrangolare), ne sono un esempio modellatori quali Imagine o LightWave 3D. Pochi invece utilizzano spline o patch per definire una superficie, poiché queste richiedono maggiori quantitativi di memoria, maggiori calcoli per I'aggiornamento a schermo (redrawing) e soprattutto risultano più lenti in fase di calcolo. Un esempio di modellatore di questo tipo (anche se a onor del vero, dalla revisione 3, il programma possiede anche molte prerogative appannaggio della modellazione poligonale) è Real 3D di Activa. Le basi della modellazione detta di Free Form (letteralmente: in forma libera) risiedono nella modellazione di tipo spline e nell'immediatezza del controllo di porzioni anche limitate di superfici che fanno somigliare il processo di modelazione 3D a quello di modellazione della creta. In attesa che in Imagine arrivino le superfici spline (al momento una forma primitiva quanto limitata è prevista nello Spline Editor) e che quanto implementato in LightWave divenga per lo meno più efficiente (le gabbie spline o "spline cage" non sono sempre di facile manipolazione e poi debbono necessariamente essere poligonalizzate), ecco l'arrivo di un nuovo prodotto per giunta Shareware, che mette in riga molti blasonati pacchetti commerciali, possiede un costo contenuto e si è appropriato prepoten- FREEFORM 1.9 complesse sono spiegare con l'aiuto di 'Il,straz'on'. Il programma richiede un mini- La modellazione - ?D mo di 2 Mb di Fast RAM e risulta ottimizzato per girare su macchine dotate di Drocessori 68030140 e relativo coprocessore matematico. non è mai stata così libera temente della denominazione di una delle forme più accreditate di modella- zione: FreeForm. DOTAZIONE E RICHIESTE DI SISTEMA Il pacchetto (ne risulta autore lo statuni- tense Fori Owurowa) è arrivato alla revi- sione 1.9 dopo diversi ed estesi aggior- namenti. L'autore confessa di essere al primo programma in linguaggio C di u- na certa consistenza, che ha imparato il linguaggio, così come del resto le no- zioni per il trattamento della grafica 3D, solo da qualche anno e che inoltre non è un programmatore registrato; inoltre, più che cercare d'interpretare il lavoro finora svolto nel campo da altri autori, ha preferito implementare per lo più routine proprietarie particolarmente effi- cienti. Il pacchetto trova posto su un singolo disco che, installato, rileva un e- seguibile di 400 kb più una miriade di fi- le ordinatamente ripartiti in directory e sottodirectory (modelli, esempi di ani- mazione, schermi e mini tutorial illustra- ti). Per tenere i costi al minimo, anche la documentazione è fornita su file per al- tro ottimamente redatta in ipertesto per mezzo di AmiuaGuide. Alcune funzioni INTERMCCIA E FUNZIONAMENTO Il programma lanciato presenta lo schermo per lo più occupato da una grossa area di lavoro (workspace), do- ve l'utente agisce e il programma pro- cede a visualizzare i risultati; in alto os- serviamo una title bar con 10 menu, mentre risulta chiuso in basso da una serie di pulsanti. Il programma è essen- zialmente un editor di modellazione ba- sato su enti fondamentali quali BSpline e Nurb e il cui prodotto è pensato per essere utilizzato all'interno di program- mi quali Imagine, Real 3D, Caligari e Li- ghtWave 3D e persino in RenderMan (uscita in formato RIB). L'interfaccia vi- sualizza viste ortogonali e prospettiche, queste però vengono richiamate singo- larmente a occupare l'intero schermo. La porzione visualizzata a schermo dall'editor può anche essere definita ti- rando il vertice di un rettangolo che in scala rappresenta l'area visualizzabile. Una griglia di riferimento può essere in- serita nella visione prospettica oltre che in quelle ortogonali. L'utente può lavo- rare su nove ambienti diversi contem- poraneamente (layer) con trasferimen- to, in qualsiasi momento, del contenuto di qualsiasi altro ambiente in quello corrente di lavoro. La modellazione è interattiva e l'utente in tempo reale si ren- de conto dei cambiamenti Fig. l - L'editor grafico in modalità prospettica La maggior parte dell'area di lavoro è occupata dalla visualizzazione del modello; in alto dieci menu risultano accessibili dalla Title Bar mentre in basso un tooibox raccoglie le funzioni e i selettori di maggiore utilizzo.

apportati. Piuttosto insolitamente il pro- gramma apre ben tre schermi che spesso possono dare problemi, spe- cialmente se promossi in EGS o Picas- so Il (maggiormente in EGS comun- que). Dal file di configurazione è possi- bile cambiare (piuttosto avventurosa- mente per la verità) la risoluzione di schermo; numerosi, infine, gli shortcut da tastiera, che consentono di velociz- zare molto il richiamo delle varie funzio- ni a un utente già esperto. IN AZIONE L'utente disegna e modifica l'andamen- to di spline che può sottoporre a vari trattamenti tra i quali quelli canonici co- me lo spin (rotazione assiale), I'estru- sione secondo un singolo percorso o a doDDio binario. E ossib bile Dartire da definibili come archi 'di cerchio o piani. Il prodotto di arrivo è sempre comunque una superficie continua. Si può poi intervenire su singoli o insiemi di punti per modificarne liberamente tutta o in parte una superficie individua- ta. La selezione può avvenire per sem- plice puntamento del mouse in drag o in maniera libera. L'intervento di sele- zione e modifica può limitarsi tanto ai punti di controllo giacenti sulla curva quanto sui punti di controllo distanti, o- perazioni di movimento scala e rotazio- ne possono avere come destinatari uno o più punti di controllo così come curve o intere superfici. Come per Imagine, un asse di riferimento (rappresentato graficamente da un asse cartesiano in miniatura) decide per direzioni e versi di certe funzioni complesse di modella- zione. Il reticolo componente una su- perficie spline viene in genere indivi- duato arbitrariamente da due lettere (u e v) a indicarne l'andamento diverso: in FreeForm si utilizzano invece linee pun- tinate o continue e l'utente può sceglie- re liberamente se visualizzare le une o le altre. Notevolissima la possibilità di aggiustare la tensione in maniera diffe- renziale e progressiva per ciascuna se- zione spline in modo da avere modelli con porzioni piane e arrotondate perfet- tamente continue. Il modello può esse- re liberamente sottoponibile a deforma- zione di tipo Taper e Twist (attorciglia- Fig. 2 - L'immagine mostra come, variando la tensione in maniera diverszJ7cata per ciascuna sezione spline, è possibile ottenere modelli 30 aventi parti piane e arrotondate che si continuano eraccordanosenzaproblemi. Fig. 5 - Un candelabro che somiglia a un celebre personaggio Disney modellato col programma Fig. 7 - La sagoma di un T-Rex ancora da riJinire. mento intorno a un asse). Proprio que- ste funzioni di piegature e deformazioni danno più che ogni altro strumento I'im- pressione di manjpolazione della creta o del vetro fuso. E consentita anche la modellazione a partire da sezioni da u- nire in ordine, inoltre I'estrusione può awenire passando per morphing da u- na sezione a un'altra lungo il percorso; è presente anche un tool per la defini- zione via superfici spline di conchiglie. Il programma presenta una sezione e- spressamente dedicata all'animazione. Queste vengono generate a partire da fotogrammi chiave (key frame) opportu- namente intercalati (in between). L'ani- mazione può essere visualizzata in qualsiasi vista compresa la prospettica per il preview, può essere grossolana- mente renderizzata (vedere oltre) e i fo- togrammi chiave possono essere salva- ti per poi essere impiegati all'interno di un qualsiasi programma 3D. Fig. 3 - Un busto femminile è otìenibile in pochi minuti. Fig. 4 - Esempio della funzione di generazione via spline di conchiglie 30. CARATTERISTICHE AVANZATE Le caratteristiche più avanzate che giustificano il salto di upgra- de sono essenzialmente: le "60- nes" o ossa, componenti le strut- ture scheletrali, l'utilizzo di imma- gini IFF come fondali guida per il tracciamento spline e, infine, la cinematica inversa. Le strutture scheletrali vanno considerate delle linee interne con un Dunto di controllo situato centralmente a ogni sezione del modello spline. Selezionan- do e agendo sul punto centrale della struttura scheletrale, si estende la mo- difica (qualunque essa sia) alla sezione nell'intorno. L'interpolazione di strutture scheletrali diverse di uno stesso model- lo 3D consente animazioni di grande effetto con poca fatica. Il caricamento di immagini sul fondale (image back- drop) è una funzione implementata an- che in Imagine o LightWave, per esem- pio, e che permette agevolmente di ri- calcare forme bidimensionali poi da trattare (in genere per estrusione lungo la profondità o un percorso spline). Il grabbing dell'immagine da inserire av- viene direttamente da un qualsiasi pro- gramma (pittorico o meno). Tra le ultime e più avanzate caratteristi- che troviamo infine la cinematica inver- sa, la quale agisce per mezzo delle strutture scheletrali (Bones). L'azione

apportati. Piuttosto insolitamente il pro-<br />

gramma apre ben tre schermi che<br />

spesso possono dare problemi, spe-<br />

cialmente se promossi in EGS o Picas-<br />

so Il (maggiormente in EGS comun-<br />

que). Dal file di configurazione è possi-<br />

bile cambiare (piuttosto avventurosa-<br />

mente per la verità) la risoluzione di<br />

schermo; numerosi, infine, gli shortcut<br />

da tastiera, che consentono di velociz-<br />

zare molto il richiamo delle varie funzio-<br />

ni a un utente già esperto.<br />

IN AZIONE<br />

L'utente disegna e modifica l'andamen-<br />

to di spline che può sottoporre a vari<br />

trattamenti tra i quali quelli canonici co-<br />

me lo spin (rotazione assiale), I'estru-<br />

sione secondo un singolo percorso o a<br />

doDDio binario. E ossib bile Dartire da<br />

definibili come archi 'di cerchio<br />

o piani. Il prodotto di arrivo è sempre<br />

comunque una superficie continua. Si<br />

può poi intervenire su singoli o insiemi<br />

di punti per modificarne liberamente<br />

tutta o in parte una superficie individua-<br />

ta. La selezione può avvenire per sem-<br />

plice puntamento del mouse in drag o<br />

in maniera libera. L'intervento di sele-<br />

zione e modifica può limitarsi tanto ai<br />

punti di controllo giacenti sulla curva<br />

quanto sui punti di controllo distanti, o-<br />

perazioni di movimento scala e rotazio-<br />

ne possono avere come destinatari uno<br />

o più punti di controllo così come curve<br />

o intere superfici. Come per Imagine,<br />

un asse di riferimento (rappresentato<br />

graficamente da un asse cartesiano in<br />

miniatura) decide per direzioni e versi<br />

di certe funzioni complesse di modella-<br />

zione. Il reticolo componente una su-<br />

perficie spline viene in genere indivi-<br />

duato arbitrariamente da due lettere (u<br />

e v) a indicarne l'andamento diverso: in<br />

FreeForm si utilizzano invece linee pun-<br />

tinate o continue e l'utente può sceglie-<br />

re liberamente se visualizzare le une o<br />

le altre. Notevolissima la possibilità di<br />

aggiustare la tensione in maniera diffe-<br />

renziale e progressiva per ciascuna se-<br />

zione spline in modo da avere modelli<br />

con porzioni piane e arrotondate perfet-<br />

tamente continue. Il modello può esse-<br />

re liberamente sottoponibile a deforma-<br />

zione di tipo Taper e Twist (attorciglia-<br />

Fig. 2 - L'immagine mostra come,<br />

variando la tensione<br />

in maniera diverszJ7cata per ciascuna<br />

sezione spline, è possibile ottenere<br />

modelli 30 aventi parti piane<br />

e arrotondate che si continuano<br />

eraccordanosenzaproblemi.<br />

Fig. 5 - Un candelabro<br />

che somiglia a un celebre<br />

personaggio Disney<br />

modellato col programma<br />

Fig. 7 - La sagoma di un T-Rex<br />

ancora da riJinire.<br />

mento intorno a un asse). Proprio que-<br />

ste funzioni di piegature e deformazioni<br />

danno più che ogni altro strumento I'im-<br />

pressione di manjpolazione della creta<br />

o del vetro fuso. E consentita anche la<br />

modellazione a partire da sezioni da u-<br />

nire in ordine, inoltre I'estrusione può<br />

awenire passando per morphing da u-<br />

na sezione a un'altra lungo il percorso;<br />

è presente anche un tool per la defini-<br />

zione via superfici spline di conchiglie.<br />

Il programma presenta una sezione e-<br />

spressamente dedicata all'animazione.<br />

Queste vengono generate a partire da<br />

fotogrammi chiave (key frame) opportu-<br />

namente intercalati (in between). L'ani-<br />

mazione può essere visualizzata in<br />

qualsiasi vista compresa la prospettica<br />

per il preview, può essere grossolana-<br />

mente renderizzata (vedere oltre) e i fo-<br />

togrammi chiave possono essere salva-<br />

ti per poi essere impiegati all'interno di<br />

un qualsiasi programma 3D.<br />

Fig. 3 - Un busto femminile<br />

è otìenibile in pochi minuti.<br />

Fig. 4 - Esempio<br />

della funzione di generazione<br />

via spline di conchiglie 30.<br />

CARATTERISTICHE AVANZATE<br />

Le caratteristiche più avanzate<br />

che giustificano il salto di upgra-<br />

de sono essenzialmente: le "60-<br />

nes" o ossa, componenti le strut-<br />

ture scheletrali, l'utilizzo di imma-<br />

gini IFF come fondali guida per il<br />

tracciamento spline e, infine, la<br />

cinematica inversa. Le strutture<br />

scheletrali vanno considerate<br />

delle linee interne con un Dunto<br />

di controllo situato centralmente a ogni<br />

sezione del modello spline. Selezionan-<br />

do e agendo sul punto centrale della<br />

struttura scheletrale, si estende la mo-<br />

difica (qualunque essa sia) alla sezione<br />

nell'intorno. L'interpolazione di strutture<br />

scheletrali diverse di uno stesso model-<br />

lo 3D consente animazioni di grande<br />

effetto con poca fatica. Il caricamento<br />

di immagini sul fondale (image back-<br />

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che in Imagine o LightWave, per esem-<br />

pio, e che permette agevolmente di ri-<br />

calcare forme bidimensionali poi da<br />

trattare (in genere per estrusione lungo<br />

la profondità o un percorso spline). Il<br />

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viene direttamente da un qualsiasi pro-<br />

gramma (pittorico o meno).<br />

Tra le ultime e più avanzate caratteristi-<br />

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