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01.06.2013 Views

IMPULSE DIGIMAX U delli di digitalizzatori tri- sostegno rotante longitudi- Itimamente si stanno verticale posto a destra; pa- diffondendo vari mo- rallelamente, inserito su un dimensionali, quegli appa- recchi che permettono di rile- vare le coordinate cartesiane dalla superficie di oggetti reali, riportandole al compu- ter come valori numerici per ricostruire i vertici dei poligo- ni che descrivono i loro volumi. Questo tipo di apparecchiatura si è sviluppata nell'ambito industriale della ricerca e della progettazione, con costi molto e- levati e con scelte a volte discutibili: basti pensare ai rilevatori elettro-ma- gnetici che non sono utilizzabili con og- getti metallici. Alternativamente, esistono digitalizzato- ri a scansione laser o a emissione di onde sonore, eccezionali quanto a defi- nizione e praticità, ma che hanno un costo iniziale ben al di sopra della por- tata persino di uno studio professionale che non sia altamente specializzato, e che continuano comunque ad avere perniciosi limiti relativi al tipo di riflettan- za della superficie, o di assorbimento acustico del materiale. Negli ultimi due anni abbiamo visto ap- parire, però, soluzioni alternative inte- ressanti e relativamente economiche, che si basano su sistemi opto-meccani- ci, con sonde a contatto, evidentemen- te dedicati al sempre più vasto mercato degli appassionati uten- ti di programmi grafici 3D: il più conveniente di questi apparecchi è, al momento, quello pro- dotto da Impulse, la ca- sa di Minneapolis che pubblica Imagine, il ce- lebrato programma gra- fico 3D. Questo funzio- na come una sorta di mouse tridimensionale con il quale si deve de- terminare manualmente sul corpo dell'oggetto da digitalizzare un reti- colo di punti che ne de- finiscono il volume. Una volta affrancato I'ogget- to da digitalizzare al supporto rotante di Di- Il digitalizzatore 30 di Impulse gimax, con il puntale della sonda che scorre orizzontalmente, si rileva una singola riga di punti. Poi si ruota I'og- getto e si rileva una seconda riga di punti e così via fino a esaurire la super- ficie dell'oggetto. Per ogni punto, Digi- max stabilisce con un sistema opto- meccanico, simile a quello dei mouse, appunto, la posizione del puntale della sonda nello spazio tridimensionale e la trasmette al computer. COLLEGAMENTI E INSTALLAZIONE Una volta estratti i vari componenti dal- la voluminosa confezione, e dopo averli assemblati, Digimax risulta piuttosto in- gombrante: 70 cm di lunghezza, 20 cm di profondità e 21 cm di altezza per un peso di circa 3 kg; l'area utilizzabile per la digitalizzazione è compresa entro 52 cm di lunghezza e 30 cm di diametro, per un peso massimo dell'oggetto di 5 kg; la base in alluminio è scanalata, e serve da guida per il supporto mobile nalmente a sezione q;adra- ta, con una guida a crerna- gliera di nylon, scorre oriz- zontalmente il supporto di plastica in cui è inserita la sonda in acciaio, un tondino ricurvo con una punta parti- colarmente sottile; questo supporto vie- ne collegato, tramite un cavo a spirale fornito, all'interfaccia che è racchiusa nel lamierino inscatolato che forma il supporto verticale di sinistra: nella par- te posteriore, oltre alla manopola per la rotazione assiale del perno di soste- gno, troviamo in alto il pulsante per la trasmissione dei dati, più in basso la presa minidin per la connessione del cavetto seriale RS232, anch'esso inclu- so, una seconda presa minidin a cin- que poli che può essere usata per il collegamento opzionale di un pedale in alternativa al pulsante per la rilevazio- ne dei punti, e il connettore di alimenta- zione da 9 V 200 mA fornita dal trasfor- matore; quest'ultimo è del tipo america- no, a 110 V, inadatto alla rete elettrica Europea, a meno di non interfacciarlo con un secondo trasformatore da 220 a 11ov. Sul supporto verticale destro va inserita una vite lunga circa 20 cm, che è bloc- cata da una farfalla, e su cui si può por- re un cappelletto di pla- stica con una scanala- tura, e una vite di bloc- caggio: questa potrà servire come appoggio rotante per l'oggetto. Al- ternativamente la stessa vite può essere ribalta- ta, e l'altra estremità ap- puntita potrà essere u- sata come perno di ro- tazione per oggetti con una sufficiente area d'appoggio. Va subito sottolineato il fatto che questo siste- ma di sostegno è molto rudimentale e poco affi- dabile, e deve essere in qualche modo modifi- cato e migliorato, come

cun'assibn, e permette il salvataggio degli oggetti nei formati TDDD, per Imagine, e DXF, per pro- grammi CAD. Analizzando il sistema costruttivo del Digimax, constatiamo la presenza di tre sensori opto-meccanici a 400 dpi, due alloggiati nel supporto di sinistra, e uno nel sostegno mobile della sonda; que- st'ultimo rileva lo spostamento orizzon- tale, grazie alla cremagliera, lungo la guida, mentre gli altri due servono alla lettura dei movimenti di rotazione: uno per la barra-guida e l'altro per il perno collegato alla manopola. I valori di tolleranza per l'accuratezza del rilevamento sono inclusi entro 1/16 di pollice (1,6 mm) e hanno una preci- sione inclusa entro 1/32 di pollice (0,8 mm). E quindi subito evidente che dettagli molto minuti saranno difficilmente cam- pionabili e che anche le superfici più u- niformi potrebbero richiedere correzioni manuali. PREPARATIVI Una volta eseguite le sem- plici operazioni di collega- mento con la porta seriale e l'alimentazione, e aver co- piato il programma di ge- stione, potremmo pensare di essere pronti a digitaliz- zare "l'oggetto dei deside- ri" ... Ma, se si vogliono evi- tare delusioni e frustrazioni cocenti, si dovranno pianifi- care attentamente le opera- zioni: innanzi tutto dobbia- mo scoprire quale sistema utilizzare per fermare I'og- getto ai perni e, contempo- raneamente, renderlo rotan- te sul suo asse orizzontale; nella documentazione si suggerisce un sistema arti- gianale, ma efficace: ovvero quello di recarsi in un ferramenta fornito e di pro- curarsi un certo numero di barre filetta- te di diverse lunghezze e con lo stesso passo di quelle già fornite. Trovando poi dei bussolotti adeguati, si potranno prolungare i perni filettati, quello di sinistra collegato alla manopo- la e quello di destra rotante; questi pro- lungamenti possono essere fissati diret- tamente agli oggetti che ci interessano con una pistola a colla calda, ottenen- do così una certa stabilità del sistema, ma correndo anche il rischio di rovinare le parti originali. Noi, grazie alla competente collabora- zione di un amico, fornito di tornio e fre- sa, abbiamo prodotto due pezzi in ot- tone che, inseriti sui sostegni filetta- ti, consentono di fermare e allo stes- so tempo ruotare qualunque tipo di og- getto. Una volta risolto il problema di come di- sporre efficacemente l'oggetto per la digitalizzazione, la seconda fase pre- paratoria richiede una maggiore atten- realtà, è fondamentale ave- re un'idea precisa e accurata dei punti che descrivono e racchiudono una for- ma: la tracciatura di un reticolo unifor- me sull'oggetto reale fornisce un riferi- mento costante durante la digitalizza- zione, cui potremo risalire anche per le successive correzioni. Certamente, è possibile digitalizzare un semplice profilo e poi, partendo da questo, modellarlo per creare la forma completa; anche in questo caso vale il discorso della modellazione pura: I'og- getto deve essere scomposto in parti semplici, che potranno essere assern- blate successivamente; un altro parti- colare importante da considerare e che riafferma la validità di questa procedu- ra, è quello relativo ai "sotto-squadra", a quei punti, cioè, che sono difficilmen- te accessibili dalla punta della sonda, nonostante la sua curvatura e la possi- bilità di inserirla rovesciata, a meno di non orientare differentemente l'oggetto sui perni di supporto. DIGITALIZZAZIONE Una volta caricato il pro- gramma, troviamo le usuali quattro viste; nella parte in- feriore dello schermo notia- mo le tre coordinate, e spo- stando la sonda, o ruotan- dola, se i collegamenti so- no corretti, potremo osser- vare immediatamente co- me queste vengano aggior- nate in tempo reale. Inoltre possiamo vedere un punto luminoso lampeggiare nelle tre viste ortogonali: pre- mendo il pulsante di aquisi- Una fase avanzata della digitalizzazione.

IMPULSE DIGIMAX<br />

U delli di digitalizzatori tri- sostegno rotante longitudi-<br />

Itimamente si stanno verticale posto a destra; pa-<br />

diffondendo vari mo- rallelamente, inserito su un<br />

dimensionali, quegli appa-<br />

recchi che permettono di rile-<br />

vare le coordinate cartesiane<br />

dalla superficie di oggetti<br />

reali, riportandole al compu-<br />

ter come valori numerici per<br />

ricostruire i vertici dei poligo-<br />

ni che descrivono i loro volumi. Questo<br />

tipo di apparecchiatura si è sviluppata<br />

nell'ambito industriale della ricerca e<br />

della progettazione, con costi molto e-<br />

levati e con scelte a volte discutibili:<br />

basti pensare ai rilevatori elettro-ma-<br />

gnetici che non sono utilizzabili con og-<br />

getti metallici.<br />

Alternativamente, esistono digitalizzato-<br />

ri a scansione laser o a emissione di<br />

onde sonore, eccezionali quanto a defi-<br />

nizione e praticità, ma che hanno un<br />

costo iniziale ben al di sopra della por-<br />

tata persino di uno studio professionale<br />

che non sia altamente specializzato, e<br />

che continuano comunque ad avere<br />

perniciosi limiti relativi al tipo di riflettan-<br />

za della superficie, o di assorbimento<br />

acustico del materiale.<br />

Negli ultimi due anni abbiamo visto ap-<br />

parire, però, soluzioni alternative inte-<br />

ressanti e relativamente economiche,<br />

che si basano su sistemi opto-meccani-<br />

ci, con sonde a contatto, evidentemen-<br />

te dedicati al sempre più vasto mercato<br />

degli appassionati uten-<br />

ti di programmi grafici<br />

3D: il più conveniente di<br />

questi apparecchi è, al<br />

momento, quello pro-<br />

dotto da Impulse, la ca-<br />

sa di Minneapolis che<br />

pubblica Imagine, il ce-<br />

lebrato programma gra-<br />

fico 3D. Questo funzio-<br />

na come una sorta di<br />

mouse tridimensionale<br />

con il quale si deve de-<br />

terminare manualmente<br />

sul corpo dell'oggetto<br />

da digitalizzare un reti-<br />

colo di punti che ne de-<br />

finiscono il volume. Una<br />

volta affrancato I'ogget-<br />

to da digitalizzare al<br />

supporto rotante di Di-<br />

Il digitalizzatore 30<br />

di Impulse<br />

gimax, con il puntale della sonda che<br />

scorre orizzontalmente, si rileva una<br />

singola riga di punti. Poi si ruota I'og-<br />

getto e si rileva una seconda riga di<br />

punti e così via fino a esaurire la super-<br />

ficie dell'oggetto. Per ogni punto, Digi-<br />

max stabilisce con un sistema opto-<br />

meccanico, simile a quello dei mouse,<br />

appunto, la posizione del puntale della<br />

sonda nello spazio tridimensionale e la<br />

trasmette al computer.<br />

COLLEGAMENTI E INSTALLAZIONE<br />

Una volta estratti i vari componenti dal-<br />

la voluminosa confezione, e dopo averli<br />

assemblati, Digimax risulta piuttosto in-<br />

gombrante: 70 cm di lunghezza, 20 cm<br />

di profondità e 21 cm di altezza per un<br />

peso di circa 3 kg; l'area utilizzabile per<br />

la digitalizzazione è compresa entro 52<br />

cm di lunghezza e 30 cm di diametro,<br />

per un peso massimo dell'oggetto di 5<br />

kg; la base in alluminio è scanalata, e<br />

serve da guida per il supporto mobile<br />

nalmente a sezione q;adra-<br />

ta, con una guida a crerna-<br />

gliera di nylon, scorre oriz-<br />

zontalmente il supporto di<br />

plastica in cui è inserita la<br />

sonda in acciaio, un tondino<br />

ricurvo con una punta parti-<br />

colarmente sottile; questo supporto vie-<br />

ne collegato, tramite un cavo a spirale<br />

fornito, all'interfaccia che è racchiusa<br />

nel lamierino inscatolato che forma il<br />

supporto verticale di sinistra: nella par-<br />

te posteriore, oltre alla manopola per la<br />

rotazione assiale del perno di soste-<br />

gno, troviamo in alto il pulsante per la<br />

trasmissione dei dati, più in basso la<br />

presa minidin per la connessione del<br />

cavetto seriale RS232, anch'esso inclu-<br />

so, una seconda presa minidin a cin-<br />

que poli che può essere usata per il<br />

collegamento opzionale di un pedale in<br />

alternativa al pulsante per la rilevazio-<br />

ne dei punti, e il connettore di alimenta-<br />

zione da 9 V 200 mA fornita dal trasfor-<br />

matore; quest'ultimo è del tipo america-<br />

no, a 110 V, inadatto alla rete elettrica<br />

Europea, a meno di non interfacciarlo<br />

con un secondo trasformatore da 220 a<br />

11ov.<br />

Sul supporto verticale destro va inserita<br />

una vite lunga circa 20 cm, che è bloc-<br />

cata da una farfalla, e su cui si può por-<br />

re un cappelletto di pla-<br />

stica con una scanala-<br />

tura, e una vite di bloc-<br />

caggio: questa potrà<br />

servire come appoggio<br />

rotante per l'oggetto. Al-<br />

ternativamente la stessa<br />

vite può essere ribalta-<br />

ta, e l'altra estremità ap-<br />

puntita potrà essere u-<br />

sata come perno di ro-<br />

tazione per oggetti con<br />

una sufficiente area<br />

d'appoggio.<br />

Va subito sottolineato il<br />

fatto che questo siste-<br />

ma di sostegno è molto<br />

rudimentale e poco affi-<br />

dabile, e deve essere in<br />

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