HEARTLINE HSM Genoa Cardiology Meeting - Aristea
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76 Poche riessioni. I cittadini che chiamano direttamente il 118 sono troppo pochi. Questo dipende verosimilmente dal fatto che il servizio di emergenza nello STEMI è in atto da un tempo limitato e che una buona parte della popolazione deve prenderne coscienza. Sono in atto campagne pubblicitarie congiunte con la Neurologia (per la trombo lisi nell’isctus) per sensibilizzare a questo scopo, giacché la differenza sulla tempistica è enorme. La concentrazione di tutte le strutture dell’emergenza in un solo padiglione dotato di 2 ascensori avvantaggia la movimentazione dei malati e contribuisce a realizzare tempi interni veramente brevi. Emergono quindi problemi di consapevolezza della cittadinanza e restano problematiche gestionali che presentano margini di miglioramento soprattutto per il distretto meno vicino, quello di Levanto.
Protocollo di Gestione dell'Infarto Miocardico Acuto a ST sopraslivellato (STEMI) nell’ambito della Regione Liguria A cura del Gruppo Collaborativo Interdisciplinare della Regione Liguria per il Percorso di Cura dello STEMI F. Abbadessa, F. Arcidiacono, P. Ballarino, D. Bartolini, P. Bellotti, L. Beringheli, F. Bermano, L. Borgo, M. Brignole, F. Chiarella, M. Comaschi, P. Cremonesi, R. Delno, F. Della Rovere, C. Del Prato, S. Domenicucci, S. Esposito, S. Ferlito, R. Griffo, P. Iannoni, G. Lerza, G. Mazzotta, F. Miccoli, P. Moscatelli, G. Orengo, E. Puggioni, G. Regolini, P. Rubartelli, P. Spirito, F. Torracca, M. Zanna Presentazione di Marco Comaschi Introduzione Ridurre la mortalità nei pazienti con STEMI rimane l’obiettivo a cui tendono tutti gli sforzi terapeutici, pertanto cruciale diventa anche ridurre il tempo tra il primo contatto medico e l’inizio di una strategia riperfusiva volta a salvare quanto più muscolo cardiaco possibile, secondo l’ormai consolidata evidenza che il tempo è muscolo. Le due terapie riperfusive attualmente disponibili sono l’angioplastica coronarica (PCI) e la brinolisi. Chiedersi quale sia l’opzione immediatamente utilizzabile in un determinato limite temporale è prioritario nella decisione su quale strategia seguire dopo la diagnosi di STEMI, piuttosto che considerare semplicemente quale trattamento offra i maggiori bene- ci da un punto di vista teorico, senza tener conto dei tempi e della quantità di tessuto cardiaco ischemico che sta andando incontro a necrosi. Sebbene l’angioplastica primaria sia il trattamento di scelta quando può essere effettuata entro 90 – 120 minuti dal primo contatto medico, a volte non è possibile praticarla nella nestra temporale utile. La procedura, inoltre, oltre che dal fattore tempo dipende da altri due aspetti importanti: dall’esperienza dell’operatore e dal volume di procedure del Centro. E’, infatti, ormai acquisito che la mortalità risulta signicativamente più alta nei Centri e per gli operatori “low – volume”. E’ dimostrato, inoltre, che i vantaggi dell’angioplastica spesso si annullano quando il ritardo per l’esecuzione della PCI, rispetto al tempo necessario per eseguire la trombolisi, è superiore a 60 minuti. I vantaggi variano considerevolmente in funzione di alcuni fattori come l’età e il rischio emorragico del paziente, il tempo trascorso dall’inizio dei sintomi, la sede dell’infarto. Nella scelta della terapia riperfusiva questi fattori devono essere valutati attentamente. In molti casi è opportuno, quindi, considerare la brinolisi precoce da effettuarsi anche in ambito pre – ospedaliero e la disponibilità di una PCI di routine o di salvataggio da eseguirsi nei casi di non completa risoluzione del tratto ST all’ECG. 77
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