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HEARTLINE HSM Genoa Cardiology Meeting - Aristea

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Nei primi anni della nostra esperienza, la quota dei pz. non trasferiti trattati entro 90 minuti,<br />

era intorno al 7 %, cioè quella indicata come obiettivo dalle società cardiologiche internazionali.<br />

Successivamente, nonostante la collaudata esperienza organizzativa, i tempi<br />

di trattamento non si sono ulteriormente ridotti, come pure non si è ridotto il tempo di presentazione<br />

dei pazienti: solo il 2 % ha una presentazione entro il tempo critico dei 120 minuti,<br />

in cui è massima la possibilità di salvataggio miocardico.<br />

La possibile spiegazione del mancato miglioramento è verosimilmente dovuta alle caratteristiche<br />

della nostra popolazione di pazienti, che insieme ad una maggiore anzianità, ha<br />

anche un maggior numero di comorbidità ed altre caratteristiche non ancora chiaramente<br />

identicate: ad esempio una maggior complessità con necessità di stabilizzazione prima<br />

del trasporto in Emodinamica.<br />

Nella nostra esperienza abbiamo nora valutato l’impatto favorevole dei tempi di intervento sugli<br />

outcome, a breve termine e, in minor misura anche a distanza, nei primi 00 casi consecutivi.<br />

Il controllo di qualità sul lavoro svolto, nel trattamento interventistico dello STEMI, è stato<br />

effettuato con una analisi basata sul confronto tra indici di processo, come il tempo di intervento<br />

(D2B) e indici di esito, come la mortalità a distanza. 20-2<br />

Questo tipo di analisi, sulla qualità del lavoro svolto, è stato nora effettuato da noi cardiologi,<br />

a scopo scientico, ma prossimamente potrebbe essere realizzato in collaborazione<br />

con gli specialisti del controllo di gestione, sia a livello delle aziende ospedaliere, sia<br />

a livello delle agenzie regionali sanitarie. Secondo la nostra esperienza occorre continuare<br />

a monitorare i principali indici procedurali, utilizzando un database prospettico, condiviso<br />

con i centri che effettuano la pPCI. Il database comune dovrebbe essere accessibile via<br />

web. Le analisi sui dati dovrebbero essere periodiche ed i risultati dovrebbero essere condivisi<br />

tra i centri partecipanti, in modo da poter disporre delle informazioni necessarie per<br />

una maggiore efcacia nella gestione delle procedure.<br />

Da questo punto di vista il lavoro da fare è ancora tanto ed il percorso è lungo, ma la realizzazione<br />

di un progetto unitario è necessaria per migliorare l’efcienza, nell’attuale contesto<br />

generale caratterizzato da una progressiva riduzione delle risorse.<br />

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