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HEARTLINE HSM Genoa Cardiology Meeting - Aristea

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22<br />

STEM AMI OUTCOME:<br />

razionale e protocollo.<br />

STem cElls Mobilization in Acute Myocardial Infarction OUTCOME<br />

Trial: STEM-AMI OUTCOME Trial<br />

Felice Achilli,<br />

U.O.C. Cardiologia A.O. “Manzoni”, Lecco<br />

Il precedente studio di fase II, multicentrico, placebo-controllo (STEM-AMI trial), ha dimostrato<br />

che la somministrazione precoce di alte dosi di G-CSF può attenuare il rimodellamento sfavorevole<br />

a 6 mesi in pazienti con infarto miocardico acuto (STEMI) anteriore esteso, sottoposti ad<br />

angioplastica primaria (PCI) tra 2-12 ore e con evidenza di disfunzione ventricolare sinistra<br />

(frazione di eiezione dopo riperfusione < %). Sessanta pazienti consecutivi con STEMI anteriore,<br />

sottoposti a PCI primaria sono stati randomizzati a G-CSF mcg/kg b.i.d. sottocute<br />

(n° 0) o placebo (n° 0) iniettato entro 12 h dalla riperfusione per giorni consecutivi. E’ stato<br />

valutato come end-point primario l’incremento a 6 mesi del % di frazione d’eiezione (FE) misurata<br />

alla risonanza magnetica (RMN) e come end point co-primario un incremento di volume<br />

telediastolico (EDV) ≥ 20 mL. Sono state effettuate, inoltre,una stima dell’area di necrosi<br />

con metodica late gadolinium enhancement (LGE) alla RMN e una valutazione della perfusione<br />

miocardica con 99mTechnetium Sestamibi single-photon emission computed tomography<br />

(SPECT). A 6 mesi nel gruppo placebo è stato dimostrato un incremento dei volumi telediastolici<br />

e telesistolici ventricolari sx (81.7 + 2 . vs 9 . + 26.0 mL/m 2 , p=0.0000 e<br />

.2 + 20.0 vs .2 + 2 .8 mL/m 2 , p=0.016) mentre non è stata osservata nessuna differenza<br />

signicativa nel gruppo G-CSF (82.2 + 20. vs 8 .7 + 2 .7 mL/m 2 , p=0. 0 e 6.0 + 18.2<br />

vs 8. +20.8 mL/m 2 , p=0. 8). Nessuna differenza signicativa è stata misurata in termini di<br />

FE e perfusione in entrambi i gruppi. Una signicativa riduzione del numero di segmenti<br />

con necrosi transmurale (LGE > 7 %) è stata osservata a 6 mesi solo nel gruppo G-CSF<br />

( . 8 + 2.9 vs . + 2.6, p=0.0 ). Un maggior numero di pazienti nel gruppo placebo vs controllo<br />

ha mostrato un incremento signicativo di EDV al di sopra del valore mediano (9. mL/m 2 )<br />

quando riperfusi oltre i 180 min (valore mediano time-to-reperfusion) (p=0.012 ).<br />

La mobilizzazione di cellule staminali da midollo a sangue periferico, mediante somministrazione<br />

di G-CSF, potrebbe quindi modicare il substrato biologico del miocardio infartuato<br />

con una riduzione dell’area di necrosi ed una conseguente attenuazione del rimodellamento<br />

inverso migliorando la prognosi del paziente.<br />

Sulla base di questi risultatati abbiamo proposto uno studio nazionale, multicentrico, randomizzato,<br />

placebo-controllo di fase III (STEM AMI OUTCOME).<br />

Obiettivo dello studio è quello di dimostrare che la terapia con G-CSF in aggiunta alla terapia<br />

standard dell’IMA è sicura ed efcace nel migliorare signicativamente l’outcome<br />

clinico nei pazienti con disfunzione Vsx (FE≤ %) dopo riperfusione efcace in corso di infarto<br />

miocardio acuto anteriore esteso.<br />

Lo studio prevede l’arruolamento di 1200 pazienti con infarto miocardico acuto anteriore esteso<br />

sottoposti ad angioplastica primaria tra -2 ore e con evidenza di disfunzione ventricolare si-

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