Veronica Franco, rime - Cristina Campo
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sopravanzato l'animo d'esp<strong>rime</strong>rle questo mio virtuoso, se ben impossibile desiderio, in tanto che<br />
non mi sono potuta astenere, ch'io non ne l'accertassi col debile testimonio di queste poche terze<br />
<strong>rime</strong>, che le dedico, non in modo che trattino il singolar merito delle sue ricchissime doti, chè queste<br />
non cadono sotto la povertà del mio incapace stile, ma in maniera che, dando al suo discreto<br />
giudizio alcun leggier gusto della mia bassa musa, con questa esperienza quasi mostrando la mia<br />
insufficienza, perché poi mi vaglia per buona scusa s'io non ardisco por bocca nel cielo del suo<br />
inestimabile valore, debbano sotto l'autorità del suo gloriosissimo nome comparire nella presenzia<br />
del secolo, e liberamente rappresentarsele con assoluta dipendenza dall'arbitrio della Vostra<br />
Altezza.<br />
La quale, conoscendo in ciò la mia brama, che non ha per fine altro che di scoprir a lei la prontezza<br />
di se stessa, gradirà son certa, in questo minimo dono l'infinitudine dell'animo mio in riconoscere il<br />
suo merito, col tributo di quello che m'è concesso, poi ch'io non posso con quello che si<br />
converrebbe a lei. E per più distinta significazion della mia devozione le porgo questo mio volume<br />
per mano d'un mio ancor fanciullo figliuolo, quivi per adempier a quest'officio da me mandato; il<br />
quale nel volto, e negli atti, e in ogni guisa d'inchinevole riverenza, meglio d'ogni altro esp<strong>rime</strong>ndo<br />
il mio medesimo core nella serenissima sua presenza, mi vaglia tanto più a conciliarmi il favor della<br />
sua cortesissima grazia, in mercè della mia sviscerata osservanza e in sopplimento di<br />
quello ov' io non giungo col potere all'unione degli effetti con la mia volontà, con la quale risono<br />
legata di perpetuo indossolubil nodo di umilissima servitù con la Sublimità Vostra.<br />
Dì Venezia, a' 15 di novembre MDLXXV<br />
Le terze <strong>rime</strong> si possono dividere in due parti:<br />
1° - è articolata, sotto forma di tenzone letteraria, in 14 capitoli, disposti a coppie; 7 di<br />
<strong>Veronica</strong> e 7 dei suoi corrispondenti;<br />
2° -, è costituita da 10 componimenti della sola <strong>Franco</strong>, dal capitolo XV al XXV.<br />
Gli argomenti sono così indicati dal Salza (6) :<br />
I.“Loda la bellezza e l'ingegno di <strong>Veronica</strong> e la prega di essergli benigna e amorosa”<br />
II.“ Essa lo riama e vuole ch'egli compia, per amor dei lei, opere ed azioni conformi alla virtù<br />
del suo animo”<br />
III.“Lontana dall'amante soffre e piange e sospira Venezia. Dove appena sarà tornata, a lui che<br />
l'attende darà, in amorosa lotta, dolce ristoro delle noie passate”<br />
IV.“Rispondendo all'epistola precedente, l'amante, pur dolendosi ch'ella abbia voluto<br />
allontanarsi, spera che per la pietà di lui s'induca a tornar presto”<br />
V.“Non ama più colui che la prese con la beltà sua caduca; ora la ragione, vinto il senso, la fa<br />
desiderosa di riavvicinarsi all'uomo virtuoso, da lei trascurato per quello”<br />
VI.“L'uomo è lusingato e lieto del pentimento di lei e spera di provarle la sua fede”<br />
VII.“Un amante non corrisposto da <strong>Veronica</strong> si lamenta della crudeltà di lei e la supplica<br />
umilmente di riamarlo, invocando l'aiuto d'Amore”<br />
VIII.“<strong>Veronica</strong> risponde dicendosi ancor soggetta ad uomo indegno, che le fa trascurare ogni<br />
altro amante. Forse un giorno, libera dal giogo, verrà a chi ancora ora la supplica invano”<br />
IX.“Altro lamento di un amante di <strong>Veronica</strong> durante un'assenza di lei”<br />
X.“Non potendo ella, invaghita d'un uomo a lei caro su tutti, corrispondere ad altro affetto, s'è<br />
allontanata da Venezia, perché nella sua assenza si mitighi l'ardore di chi l'ama senza<br />
speranza”<br />
XI.“Mentr'ella è a Verona con un suo amante, un altro, rimasto a Venezia, si duole ch'ella<br />
tardi a tornare, ed a ciò la sollecita”<br />
XII.“Ella risponde invitando l'innamorato, che non può riamare, a celebrar Venezia, dove,<br />
perché egli possa dimenticare lei per altra donna, non tornerà così presto”<br />
XIII.“La donna disfida a morte l'amante, che è con lei corrucciato; tuttavia, s'egli cercherà<br />
pace, si azzufferà si con lui, ma nelle voluttuose risse d'amore”<br />
6 () Il Salza, nell'o.c. fa precedere ciascun componimento dall'argomento,che qui riportiamo poesia per poesia<br />
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