E. Macroorganismi
E. Macroorganismi
E. Macroorganismi
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E. <strong>Macroorganismi</strong><br />
Roditori, pipistrelli ed altri mammiferi, rettili,<br />
insetti ed altri invertebrati, piante superiori.
Animali e Piante<br />
Introduzione alla loro<br />
biologia di base come<br />
agenti deteriogeni
Vengono riportati dettagli su:<br />
• Roditori<br />
• Uccelli ………………..<br />
• Pipistrelli<br />
• Piante……………….<br />
• Insetti (e qualche altro organismo…)
..problemi con i RODITORI !!!
RODITORI<br />
• Possono determinare danni fisici<br />
su oggetti e immobili (inclusi<br />
rischi di incendi ed allagamenti<br />
quando attaccano fili elettrici e<br />
tubature) ma anche rischi per la<br />
salute umana, cattivi odori e<br />
ostruzioni
I RATTI hanno enormi capacità<br />
atletiche, infatti possono……………….……<br />
• Passare attraverso reti con maglie<br />
più sottili di 1.25cm 2<br />
• Spostarsi orizzontalmente e verticalmente<br />
• Spostarsi su tubi verticali di 4-10cm di diametero<br />
• Tenersi in equilibrio su tutti i tubi con una<br />
superficie verticale di 7cm<br />
• Fare salti di 1 metro verticalmente e 1.5 metri<br />
orrizontalmente<br />
• Cadere da 12 metri senza troppi problemi<br />
• Nuotare per 800 metri, in luoghi con corrente<br />
• Masticare tubi di piombo e plastica, blocchi di<br />
materiali negli edifici e fogli di alluminio
Un ratto è un ottimo equilibrista !!
Un ratto nero<br />
va a cibarsi di<br />
cibo per<br />
uccelli a 15<br />
metri di<br />
altezza,<br />
saltando tra i<br />
rami delle<br />
piante con<br />
estrema<br />
facilità
Alcuni organismi che normalmente vivono all’esterno<br />
possono diventare biodeteriogeni opportunisti.<br />
Questo topino selvatico (Apodemus sylvaticus) ha<br />
mangiato il sacchetto di farina nei mesi invernali.
Tra le massime capacità atletiche<br />
dei TOPI vi sono…………..<br />
• Saltare verticalmente per oltre 30 cm<br />
• Correre su superfici verticali<br />
• Cadere da 2.5 metri senza<br />
problemi<br />
• Passare (avanti e indietro) attraverso<br />
reti con maglie di 6mm di diametro (sottili come<br />
una penna!)<br />
• Nuotare (ma non così bene come i ratti)<br />
• Tollerare il freddo – I topolini mangiano anche a -<br />
3°C !
Sono un problema sanitario….i<br />
RATTI, o i loro ectoparassiti,<br />
sono noti per trasmettere……..<br />
• PESTE – il batterio Yersinia pestis è arrivato<br />
dall’oriente dalla pulce del ratto Xenopsilla cheopsis<br />
• FEBBRE TIFOIDEA MURINA – Rickettsia moosei<br />
via pulce<br />
• SALMONELLOSI – (Nel cibo) Salmonella spp. nella<br />
saliva del ratto<br />
• LEPTOSPIROSI (Malattia di Weil) - una<br />
Spirocheta nell’urina del ratto<br />
• TRICHINELLOSI – il nematode Trichinella spiralis<br />
ospite nelle feci del maiale
Per questo<br />
informazioni<br />
sulla<br />
Leptospirosi<br />
(Malattia di<br />
Weil) sono<br />
riporate<br />
sulle licenze<br />
da pesca in<br />
alcuni stati<br />
(U.K.)
• SALMONELLOSI<br />
• RICCKEZIE<br />
I TOPI possono<br />
trasmettere…………<br />
• MENINGITI LINFOCITICHE<br />
• MA I DANNI AL CIBO SONO<br />
PROBABILMENTE I MAGGIORI<br />
PROBLEMI PRATICI
Roditori: riproduzione e sviluppo<br />
TOPO RATTO<br />
Riproduzione Femmina fino a 5 volte 6-10 volte<br />
Maschio (1 anno) 1-1.5 anni<br />
Gestazione 21-23 giorni 9-21 giorni<br />
Figli per parto 6 -12 T. nero e norvegicus 5-6<br />
Occhi aperti 9-14 giorni 11° giorno<br />
Mangia 21 giorni 11 ° giorno<br />
Accoppiamento 3 mesi 10 settimane<br />
Stagione ripr.<br />
Ai Trop. Tutto l’anno Tutto l’anno<br />
In zone temp. Primavera-estate (Ratti) Tutto l’anno<br />
Estro ogni 4-5 giorni ogni 4 giorni<br />
UN ENORME POTENZIALE RIPRODUTTIVO!
Ratti:<br />
Fino a 12<br />
piccoli<br />
alla volta!
Denti a crescita continua
I Roditori devono<br />
rosicchiare tutto quello<br />
che hanno a<br />
disposizione per tenere<br />
ridotti i loro denti.<br />
Qui un topo ha<br />
masticato il tappo<br />
diplastica di un<br />
barattolo di prodotto<br />
ratticida!<br />
Notate le tracce dei<br />
denti attorno al tappo,<br />
indicate dalle frecce.
Danni da ratto a fili elettrici
Danni da ratti ad una condotta idrica
Stivale in gomma<br />
masticato da ratti<br />
che hanno fatto un<br />
nido all’interno.<br />
La gomma ed il<br />
cotone del<br />
rivestimento<br />
interno sono<br />
rosicchiati ma non<br />
mangiati.
Non solo topi e ratti…anche scoiattoli<br />
Bidone di plastica attaccato<br />
da scoiatoli<br />
Dispenser di cibo per<br />
uccelli danneggiato da<br />
scoiattoli<br />
Gli Scoiattoli possono causare problemi negli edifici<br />
disabitati e all’esterno perchè si cibano di tutto quello che<br />
viene dato ad altri animali (es. Uccelli ecc).
Uno scoiattolo<br />
grigio che si<br />
ciba delle<br />
noccioline in un<br />
dispenser per<br />
uccelli.
Danni da<br />
scoiattolo alle<br />
maglie di una<br />
rete metallica.
Per il N-America anche moffette, procioni,<br />
opossum……
METODI CHIMICI PER IL<br />
CONTROLLO DEI RODITORI<br />
• Rodenticidi ACUTI (dosi singole): Determinano<br />
problemi indesiderati per altri mammiferi.<br />
• Rodenticidi CRONICI (dosi multiple):<br />
Anticoagulanti per i quali sono disponibili antidoti.<br />
Ora sono disponibili anche alcuni prodotti in dosi<br />
singole (“pulsed baiting”). Si stanno però<br />
selezionando ceppi resistenti ai rodenticidi a dose<br />
multipla<br />
• FUMIGANTI: Sono gas tossici e richiedono<br />
tecniche ed applicazioni da parte di personale<br />
specializzato
CONTROLLO DEI<br />
RODITORI: METODI FISICI<br />
• TRAPPOLE: Non danno residui tossici,<br />
danno risultati, richiedono uno<br />
smaltimento dei morti e sono indicate per<br />
climi caldi<br />
• REPELLENTI: Fisici, includono suoni,<br />
sostanze chimiche. Non danno risultati<br />
soprattutto in stanze molto piene
CONTROLLO DEI<br />
RODITORI<br />
METODI FISICI<br />
CONTINUANO…..<br />
I roditori “resistono”<br />
Come detto prima i roditori possono<br />
rosicchiare scatole e barattoli e distruggere<br />
materiali soffici per fare i nidi. Occorre una<br />
progettazione oculata degli edifici per<br />
eliminare eventuali punti di entrata e scegliere<br />
materiali resistenti o tali da non essere<br />
potenziali fonti di cibo.
I Visitatori e lo<br />
staff dei musei<br />
possono essere<br />
incoraggiati<br />
a non nutrire gli<br />
uccellini e a<br />
tenere gatti per<br />
ridurre i<br />
roditori.<br />
Un gatto nel museo di Cluny che<br />
ha appena catturato un topolino !
Cosa non fare……..<br />
I roditori sono attratti da fonti di cibo anche all’aperto<br />
perciò è nessario un ottimo controllo dei rifiuti. Per New<br />
York si stima una popolazione di ratti di circa 70 milioni e<br />
molti rifiuti sono deposti in sacchi di plastica che facilmente<br />
sono attaccati dai ratti. Per Chicago invece si stima una<br />
popolazione di 10 milioni di topi che si sono ridotti a 500.000<br />
dopo l’introduzione di contenitori metallici che non<br />
consentivano l’entrata dei ratti.<br />
Brooklyn, NY. Ma<br />
anche Napoli!!!….
…problemi vengono anche da ANIMALI<br />
RANDAGI E SELVATICI……..soprattutto IN<br />
AREE ARCHEOLOGICHE
ANIMALI SELVATCI<br />
• Includono gatti, cani e piccioni che<br />
vengono alimentati dai cittadini e creano<br />
problemi igienici,<br />
malattie ed altri problemi…..<br />
• Occasionalmente si possono introdurre<br />
nelle abitazioni e causare scompiglio<br />
oltre ad essere di difficile eliminazione,<br />
come serpenti e scimmie.
Problemi con gli uccelli
UCCELLI<br />
• Possono causare imbrattamenti<br />
sugli edifici, rischi per la salute<br />
pubblica, blocchi ai drenaggli<br />
delle acque e disturbo ai cittadini.<br />
Inoltre nel loro nido possono<br />
essere presenti insetti o<br />
artropodi nocivi.
Provate ad immaginare che in piazza S. Marco a<br />
Venezia al posto dei piccioni ci siano dei ratti ! –
Nei nidi degli uccelli ci possono essere<br />
insetti o altri artropodi. Gli insetti che<br />
mangiano il materiale dei nidi possono<br />
causare seri problemi ai materiali organici<br />
contenuti nei musei (lana, pelle, fibre<br />
vegetali ecc.) ma anche pulci o zecche e....<br />
acari
CONTROLLO DEGLI UCCELLI<br />
I posatoi possono essere controllati<br />
usando reti a maglie molto sottili<br />
(solitamente di plastica), spuntoni anti-<br />
intrusione ed anche nuovi preparati in<br />
gel che rendono difficile posarsi.<br />
In questo modo il problema però è<br />
ridotto solo sui palazzi!!
Anche nel passato avevano<br />
tentato soluzioni: in epoca<br />
romana veniva effettuata la<br />
lotta ai piccioni grazie all’uso di<br />
parti architettoniche in cotto<br />
Queste<br />
ANTEFISSE<br />
servivano per<br />
chiudere le<br />
aperture delle<br />
tegole
Ora si possono usare nuovi gel<br />
antiappoggio<br />
Ma l’effetto<br />
estetico su questa<br />
colonna…
Tempio Higashi Hongan-ji, Kyoto, Giappone. Rete antiuccelli<br />
in metallo che protegge la struttura in legno
Rete che protegge dagli uccelli una statua<br />
nel Sagrario Metropolitano di Mexico City
..ma molto spesso non si<br />
mantengono…….come è successo qui a<br />
Guanajuato, Messico
Oppure si usano questi<br />
Spuntoni
Ci sono gli Spuntoni… ma la finestra<br />
non è stata abbandonata! Il guano e<br />
l’imbrattamento continuano!!!
In questo caso è stato<br />
utilizzato un filo elettrico con<br />
una corrente di bassa intensità<br />
che passa nel filo alla base della<br />
statua.<br />
La carica elettromagnetica<br />
generata è capace di funzionare<br />
da deterrente per la posa degli<br />
uccelli (Aveiro, Portogallo)..ma<br />
per poco…
Qui assistiamo ad un vero e proprio show! Ancora in Piazza<br />
S. Marco a Venezia dove il problema piccioni, come in altre<br />
città italiane, è molto importante!
In<br />
questo<br />
caso,in<br />
Marocco<br />
non si<br />
tratta di<br />
piccioni<br />
ma il<br />
problema<br />
è<br />
analogo!!
E al guano<br />
si<br />
aggiunge<br />
altro….
Qui i piccioni<br />
imbrattano varie<br />
parti della<br />
Cattedrale di<br />
Florianopolis<br />
in Brasile<br />
Raschiando un pò di materiale<br />
e guardandolo al SEM a volte<br />
si ottengono immagini come<br />
questa, si tratta di funghi!<br />
Sul guano degli uccelli<br />
crescono le patine nere o<br />
biofilm microbici
Se il problema è serio si può pensare a trappole<br />
ed all’uso di esche narcotizzanti che devono<br />
però essere usate da specialisti del controllo<br />
quando le autorità sanitarie lo richiedono e<br />
quando la legislazione (e gli ambientalisti!!) lo<br />
permettono.<br />
Il controllo sul lungo periodo può avvenire<br />
anche con contraccettivi chimici.<br />
Inoltre deve essere scoraggiata l’abitudine di<br />
alimentare i piccioni (come anche altri animali)<br />
nei luoghi di interesse archeologici ed artistico.
A volte conviene la lotta biologica!!!<br />
Negli areoporti per combattere i<br />
piccioni che possono danneggiare i<br />
motori si usano i falchi.<br />
A Edinburgo per evitare i piccioni nel<br />
centro citta si usano i falchi con i<br />
falconieri ma la loro gestione ha un<br />
costo abbastanza elevato!
Harris Hawk e il suo falco
Con i<br />
falchi però<br />
può<br />
succedere<br />
questo!!!
Problemi con i PIPISTRELLI!!!
Uccelli o pipistrelli possono generare grandi<br />
quantità di guano oltre a creare danni agli edifici e<br />
a determinare la presenza di altri organismi nocivi<br />
Nel guano ci possono essere infatti patogeni (es.<br />
Histoplasma). Un caso motrale di rabbia si è<br />
avuto in Scozia nel 2002 dopo la protezione dei<br />
pipistrelli (il primo caso in UK dopo moltissimo<br />
tempo).<br />
Ispezioni regolari degli spazi in cui possono<br />
annidarsi devono essere fatte in librerie e musei<br />
perchè non si creino pericolose colonie.
I pipistrelli talvolta possono creare danni anche all’esterno,<br />
specialmente in aree urbane come qui a Sydney in Australia.
I pipistrelli vampiro possono trasmettere<br />
malattie per l’uomo e gli animali domestici<br />
come pure problemi negli edifici!
ANCHE SE QUALCUNO PROPONE LA<br />
LOTTA BIOLOGICA PER LE<br />
ZANZARE….<br />
Un pipistrello che pesa 20 grammi può<br />
mangiare tra i 7 e i 10 grammi di prede al<br />
giorno, tra cui le zanzare<br />
In Italia esistono 35<br />
specie ma la loro<br />
sopravvivenza è messa a<br />
dura prova dalla<br />
distruzione dei loro rifugi:<br />
grotte, edifici abbandonati<br />
e alberi morti.<br />
Progettare le bat-roost<br />
come in America??
Queste patine, pericolosamente scivolose, sono<br />
dovute ad una crescita algale<br />
Le piante possono causare seri casi di<br />
biodeterioramento poichè sono comuni ed i problemi<br />
che si possono verificare molto spesso sono<br />
sottovalutati ed ignorati.
Le Alghe (microscopiche piante verdi)<br />
possono creare chiazze o estesi<br />
biofilms su edifici e monumenti in<br />
condizioni di elevata umidità.<br />
Questi films causano scolorimenti e<br />
facilitano la successiva colonizzazione<br />
da parte di piante superiori, molto<br />
importanti nel determinare danni<br />
biologici e meccanici
Intensa crescita algale su una parete molto<br />
umida per risalita capillare ad Aguas<br />
Calientes, Peru
Colonie di licheni, muschi e piccole<br />
piante superiori aderiscono su<br />
pareti rugose e possono crescere,<br />
penetrando in piccole crepe e pori<br />
della superficie.<br />
Quando muoiono o vengono rimosse,<br />
sottili frammenti di pietra vengono<br />
anch’essi staccati, incrementando<br />
l’erosione della pietra stessa.
Licheni e muschi su un tetto a<br />
superficie scabra<br />
Notare che la gronda di piombo che ha la stessa età<br />
(circa 20 anni) è completamente sgombra dalla crescita
L’effetto di<br />
licheni, alghe<br />
e muschi su<br />
una parete in<br />
pietra è<br />
notevole!!!<br />
La superficie<br />
del materiale<br />
risulta<br />
danneggiata.
Piante superiori di grandi dimensioni,<br />
incluse erbe, piante rampicanti ed<br />
alberi possono penetrare in crepe e<br />
fessure in palazzi e monumenti con le<br />
loro radici.<br />
Con il passare del tempo la crescita<br />
delle radici può esercitare pressioni,<br />
determinando rotture alla struttura<br />
del palazzo
…piccola<br />
all’inizio, ma<br />
con problemi<br />
maggiori<br />
quando cresce!
La crescita di<br />
un albero tra le<br />
pietre di una<br />
tomba ha<br />
forzato e<br />
distanziato la<br />
struttura. Per<br />
risolvere il<br />
problema è<br />
nessaria una<br />
rimozione<br />
completa.
Tre anni dopo, nonostante le potature, questo sambuco è<br />
cresciuto fino a 6 metri in altezza ed ha forzato la tomba<br />
causando dei danni.
Un problema<br />
perenne:<br />
Le radici delle<br />
alberature<br />
stradali<br />
increspano e<br />
rompono il fondo<br />
stradale e i<br />
marciapiedi.<br />
Il danno è<br />
evidente in questa<br />
zona di Brooklyn,<br />
NY.
Radici di Buddlia<br />
che hanno<br />
spaccato un muro<br />
a Malvern, UK.<br />
Questa pianta è<br />
nota ai muratori<br />
per essere capace<br />
di prosperare in<br />
condizioni<br />
estreme.
La crescita di piante all’esterno degli edifici può<br />
creare un microclima locale umido ed agire da rifugio<br />
per insetti, uccelli e roditori. Le strutture stesse<br />
possono risultarne danneggiate.
Una vite americana a crescita libera,<br />
Chiesa di Pelotas, Brasile
Edera cresciuta per 21 anni su un<br />
edificio pubblico in Galles. Il maggiore<br />
problema è la penetrazione nel palazzo,<br />
intorno ai telai delle finestre.
Il nome di questa casa è ovviamente Wisteria Cottage!!
La crescita della glicine ha stritolato la gronda dell’edificio.<br />
Generalmente conviene far crescere le piante sugli edifici<br />
facendole appoggiare su appositi supporti e non su strutture<br />
importanti e funzionali.
Il modo corretto è questo: far crescere la glicine<br />
(Wisteria) su un supporto robusto e separato dal<br />
palazzo.
Danno allo strato dipinto<br />
ed anche alla superficie<br />
più esterna della parete<br />
di un’abitazione dopo<br />
rimozione di una pianta<br />
rampicante (edera o vite<br />
americana)
Anche<br />
nei<br />
climi<br />
caldi ci<br />
può<br />
essere<br />
danno!!
Piante erbacee che hanno colonizzato una fessura<br />
determinata da un albero su di un tratto di pavè. I<br />
blocchetti di pietra iniziano a sollevarsi.
Le piante attorno ad<br />
un edificio possono<br />
impedire le ispezioni e<br />
determinare pericoli<br />
di incendio.
Su questo balcone ad Olinda, vicino a Recife in<br />
Brasile, che è Patrimonio UNESCO, le piante non<br />
sono assolutamente decorative!
Crescita di piante su edifici<br />
diversi in differenti aree<br />
geografiche
Le piante ornamentali in vaso nelle abitazioni<br />
possono determinare l’introduzione di insetti e<br />
microorganismi, nascosti nel fogliame, nei fiori<br />
e nel terreno. Per decorare librerie e musei è<br />
meglio scegliere le moderne piante artificiali
La crescita delle<br />
piante e le loro<br />
foglie morte<br />
possono bloccare lo<br />
sgrondo<br />
determinando una<br />
percolazione<br />
incontrollata di<br />
acqua che può<br />
essere causa di<br />
danni agli edifici.
Qui i muschi sono cresciuti ricoprendo il tetto<br />
e bloccando anche grondaie e scolo dell’acqua<br />
La presenza di alberi che<br />
fanno ombra rende il tetto<br />
più umido e facilita la<br />
crescita di muschi. Porton,<br />
Wiltshire, U.K.
Talvolta le piante possono essere parte<br />
integrante degli edifici, come in questi tetti<br />
fatti di erbe nelle case della Groenlandia!
Una “parete di muschio”, in un edificio pubblico, il City<br />
Council, a Reykjavik, Groenlandia.<br />
La risalita capillare dalla vasca mantiene volutamente il<br />
biofilm! E’ una particolare progettazione!
Molte persone<br />
che amano le<br />
piante le<br />
usano per<br />
decorare le<br />
abitazioni.<br />
Tuttavia non<br />
sempre sono<br />
consci dei<br />
problemi che<br />
possono<br />
causare !
CONTROLLO DELLE PIANTE<br />
• Fisico – con spazzole, getti d’acqua,<br />
bisturi e zappe.<br />
• Chimico – con erbicidi (Gliphosate).<br />
• Con accorgimenti adeguati: gli edifici<br />
devo essere in buono stato poichè crepe<br />
e fessure che possono essere<br />
colonizzate dalle piante devono essere<br />
eliminate per impedirne lo sviluppo.
Vari gruppi “funzionali” di insetti<br />
ed altri piccoli invertebrati<br />
possono causare problemi in musei<br />
e librerie, sia sugli edifici sia su<br />
tutto quello che contengono.<br />
Dettagli sugli insetti xilofagi,<br />
comprese le termiti, saranno<br />
trattati nel Modulo delle Termiti.
Gruppi Funzionali di Animali nocivi<br />
• Perforatori di legno: molti insetti e le loro<br />
larve negli ecosistemi terrestri.<br />
• Perforatori di pietre: insetti e molluschi.<br />
• Danneggiatori di cheratina: principalmente<br />
insetti.<br />
• Distruttori di carta e tessili: insetti e<br />
roditori.<br />
• Distruttori di cibi: insetti, acari e roditori.<br />
• Visitatori occasionali: un grande range di<br />
organismi opportunistici.
Taluni perforano il legno,<br />
come le termiti<br />
Photo. BRE. Crown Copyright
Danni ad un pavimento ligneo causati da<br />
Cryptotermes brevis, termite del legno secco
Le pietre possono essere<br />
attaccate da insetti, ed<br />
esempio le api ed altri<br />
imenotteri fanno il nido<br />
nelle pietre o nelle malte
Anche le termiti……..!!! Qui il muro in mattoni<br />
è colonizzato da una termite sotterrane
Qui è la cheratina ad essere<br />
attaccata. Si tratta di organismi che<br />
si cibano di pellicce, piume, pelli e<br />
Pelli animali; Museo<br />
Zoologico, Calcutta<br />
peli.<br />
Esemplare di Cormorano<br />
Impagliato (Phalacrocorax carbo);<br />
Museo Nazionale del Galles,<br />
Cardiff
Questa tigre è<br />
stata uccisa<br />
dall’uomo ma è<br />
ancora<br />
vulnerabile agli<br />
attacchi di altri<br />
organismi,<br />
In particolare<br />
insetti.
Forma larvale, nel suo bozzolo, della<br />
tarma Tinea pellionella – un comune<br />
biodeteriogeno di carta e tessili.
Ci sono anche organismi che<br />
mangiano il nostro cibo ed i<br />
prodotti conservati
Cibi e bevande nei Musei e nelle Gallerie<br />
d’arte<br />
Molti grandi musei e gallerie organizzano per le<br />
necessità dei visitatori, per convenienza e per<br />
incrementare le visite, ristoranti e snack bars.<br />
Le scorte divengono attrattive per insetti e roditori<br />
ed i materiali organici e il vapore che è presente<br />
nell’aria favorisce l’attacco di microorganismi.<br />
Dopo queste premesse è<br />
obbligatorio porre grande<br />
cura nella pianificazioni delle<br />
operazioni di catering!
“Visitatori” provenienti dall’esterno: le<br />
farfalle talvolta entrano nelle case<br />
accidentalmente o per svernare<br />
Vi sarà capitato di<br />
vedere esemplari<br />
di Vanessa io
Un porcellino di terra…
Le vespe vengono<br />
attratte da spazi<br />
antropizzati per<br />
costruire i loro<br />
nidi.<br />
Sono un pericolo e un<br />
disturbo per l’uomo<br />
che solitamente<br />
chiama personale<br />
specializzato per<br />
l’eradicazione. …che<br />
però ha dei costi.
Un vespaio ed un nido “di carta”….Non è<br />
l’ideale in un palazzo o in una zona turistica
Prima di parlare dei metodi<br />
di controllo (Modulo S) vi<br />
illustro altri dettagli sugli<br />
insetti
Il termine insetto deriva dal latino insectum = diviso e si<br />
riferisce alla divisione del corpo<br />
Addome<br />
Torace<br />
Capo<br />
Le parti del corpo
Occhi<br />
composti<br />
Nel capo<br />
sono<br />
presenti<br />
occhi<br />
antenne e<br />
pezzi<br />
boccali<br />
head<br />
Pezzi boccali<br />
antenne<br />
capo
Il CAPO porta un paio di antenne, un paio di<br />
occhi e la bocca<br />
Le Antenne sono inserite fra i due occhi composti<br />
in particolari fossette.<br />
Hanno una funzione tattile ed olfattiva.<br />
La natura ha portato alla formazione di tanti tipi di<br />
antenne, anche molto bizzarre.<br />
Antenna di ape<br />
Antenna di mosca<br />
Antenna di coleottero Antenna di zanzara
Gli insetti hanno gli<br />
occhi composti<br />
Ciascun occhio è formato<br />
da tanti ommatidi.<br />
Occhi di mosca<br />
Occhi di coleottero curculionide<br />
Occhi di tafano
Apparato boccale masticatore<br />
< masticatore
Apparato boccale<br />
A seconda di cosa mangiano la “bocca” degli insetti<br />
ha subito delle modificazioni<br />
mosca<br />
farfalla<br />
vespa<br />
ape<br />
zanzara
Torace<br />
Il torace porta tre paia di<br />
zampe e due paia di ali<br />
Le zampe servono agli<br />
insetti soprattutto per<br />
camminare ma non solo:<br />
Saltare<br />
Cacciare<br />
Scavare<br />
Non hanno le<br />
zampe
Di solito gli insetti hanno due paia di ali<br />
Molti hanno il<br />
primo paio<br />
diverso<br />
coccinella<br />
Qualcuno ne ha due<br />
uguali<br />
libellula<br />
In altri il secondo paio è<br />
piccolissimo<br />
zanzara
Addome<br />
GLI ORGANI INTERNI:<br />
•Il cuore<br />
•L’intestino<br />
•L’apparato riproduttore<br />
•L’apparato escretore<br />
Un addome<br />
un po’<br />
strano!!!!<br />
La regina delle termiti
Gli Insetti non hanno le ossa come noi, ma uno scheletro esterno<br />
molto resistente e flessibile: si chiama cuticola<br />
Scheletro esterno = cuticola<br />
Funzioni della cuticola:<br />
Sostegno<br />
Movimenti (attacco di muscoli, ali)<br />
Impermeabilità<br />
Protezione (da danni meccanici, agenti fisici e sostanze chimiche)<br />
Colorazioni
ACCRESCIMENTO<br />
Bisogna distinguere due tipi di<br />
accrescimento:<br />
l’accrescimento ponderale<br />
(di peso) che è continuo,<br />
accrescimento volumetrico<br />
che è discontinuo a causa della cuticola<br />
sclerificata
I tegumenti di tipo più tenero possiedono<br />
una epicuticola ampia e ricca di pieghe<br />
superficiali, che si possono allungare tanto<br />
che l’addome della regina delle termiti può<br />
passare da 1 a 8 cm di lunghezza con un<br />
aumento di volume di 50 volte
Ma nella generalità dei casi l’accrescimento<br />
avviene nei brevissimi periodi tra età ed età, cioè<br />
in occasione delle ecdisi<br />
Di conseguenza la cuticola deve periodicamente<br />
essere sostituita con una più ampia, ciò avviene<br />
tramite<br />
MUTE ED ESUVIAMENTI<br />
Con la muta oltre alla cuticola del corpo e delle<br />
appendici segmentali, vengono cambiati anche i<br />
tratti di origine ectodermica dell’apparato<br />
tracheale, dell’apparato digerente (intima), dei<br />
gonodotti, ecc.
Controllo ormonale<br />
Il processo della muta è controllato dalle secrezioni<br />
ormonali del cervello (PTTH), che regolano il<br />
funzionamento delle ghiandole protoraciche, produttrici<br />
dell’ormone della muta: ecdisone.<br />
PTTH ecdisone
FASI DELLA MUTA<br />
•Apolisi lo scollamento della vecchia corazza dalle cellule<br />
dell’epitelio in seguito alla loro crescita e moltiplicazione<br />
(formazione di pieghe)<br />
•Secrezione del liquido esuviale (inattivo) nello spazio così<br />
creato che contiene enzimi (proteinasi, chitinasi)<br />
•Produzione dello strato cuticolinico (della nuova epicuticola)<br />
•Attivazione del liquido esuviale: comincia la digestione e<br />
riassorbimento della vecchia endocuticola e parte degli altri<br />
strati (la sclerotina e lo strato del cemento non vengono<br />
riassorbiti), il riassorbimento avviene attraversando li nuovo<br />
strato cuticolinico in formazione<br />
•L’epidermide secerne la nuova procuticola<br />
•Lo spazio tra i due tessuti diventa quasi asciutto e il vecchio<br />
tegumento viene abbandonato
Si tratta dell’ESUVIAMENTO<br />
L’uscita dalla vecchia cuticola avviene attraverso delle linee<br />
di sutura (o di muta) visibili nell’insetto adulto come linee più<br />
chiare perché non sclerotizzate<br />
Quando entrano in azione i liquidi esuviali, in queste zone<br />
resta solo una sottile linea di epicuticola ed è questa la zona<br />
che offre minor resistenza alla pressione e diventa una linea<br />
di rottura<br />
A questo punto il giovane che ha intanto cessato di nutrirsi<br />
ed è entrato in uno stato di quiete, contrae ripetutamente i<br />
muscoli somatici aumentando la pressione dell’emolinfa,<br />
ammassa mediante movimenti peristaltici, il contenuto<br />
intestinale in punti precisi, deglutisce aria (immagazzina<br />
acqua se è acquatico) e tramite uno a l’altro e diversi di<br />
questi espedienti esercita uno sforzo sulle linee di sutura e<br />
fuoriesce dall’involucro
La secrezione del nuovo<br />
esoscheletro avviene quindi<br />
strato per strato<br />
Negli insetti a tegumento molle<br />
quasi il 90% del materiale della<br />
vecchia cuticola viene riassorbito<br />
e riutilizzato per la nuova<br />
Solo una sottile pellicola viene<br />
abbandonata e costituisce<br />
l’esuvia
fessura<br />
prefissata<br />
per la muta
A questa fase segue la distensione della<br />
nuova cuticola e l’indurimento e<br />
melanizzazione della nuova cuticola sotto il<br />
controllo dell’ormone bursicone<br />
La melanizzazione si completa nel giro di<br />
circa un’ora mentre la sclerotizzazione<br />
invece continua per alcuni giorni e a volte<br />
per settimane (es. nei cerambicidi in cui alla<br />
fine la cuticola è spessa 3 volte quella di<br />
partenza)
Uno scarafaggio appena mutato
Sviluppo o Metamorfosi<br />
• Due forme di sviluppo<br />
1. Semplice/ Parziale/ Primitivo<br />
2. Completo/ Avanzato
1. Metamorfosi semplice<br />
UOVO - LARVA - ADULTO<br />
Tutti gli stadi sono simili e si comportano in<br />
modo simile<br />
L’intera famiglia può vivere e mangiare<br />
assieme
Metamorfosi semplice (graduale) o<br />
ETEROMETABOLIA
ETEROMETABOLI<br />
Gli stadi immaturi: NEANIDI E<br />
NINFE assomigliano all’adulto per<br />
abitudini e caratteristiche<br />
strutturali<br />
Ali e genitali esterni compaiono<br />
precocemente come abbozzi che<br />
aumentano di complessità ad ogni<br />
età successiva<br />
Aumenta il numero di elementi nelle<br />
antenne, nei tarsi, nei cerci e di<br />
ommatidi negli occhi composti<br />
La muta ad adulto comporta in<br />
genere cambiamenti più cospicui di<br />
quelli tra le età giovanili (es. insetti<br />
acquatici)
Ordini a metamorfosi semplice
E questo???
Metamorfosi completa
Metamorfosi completa o<br />
OLOMETABOLIA<br />
• UOVO – LARVA – PUPA - ADULTO<br />
• La larva non somiglia all’adulto – è vermiform<br />
• Può vivere in ambienti differenti<br />
• Mangia cibo diverso<br />
• La larva è solitamente il maggiore agente di<br />
danno
OLOMETABOLIA<br />
Gli stadi immaturi = LARVE si<br />
assomigliano molto, tranne per le<br />
dimensioni, ma differiscono<br />
enormemente dall’adulto per<br />
abitudini e caratteristiche<br />
strutturali<br />
Forte tendenza all’evoluzione di<br />
organi larvali specifici che<br />
vengono persi durante la<br />
trasformazione in PUPA<br />
Stadio pupale quiescente, che<br />
cessa di alimentarsi, nel quale si<br />
compie il passaggio in adulto
Ordini a metamorfosi completa
AMETABOLI = Senza Metamorfosi<br />
uovo ninfa<br />
adulto<br />
Without meta<br />
Senza metamorfosi sono gli ordini più primitivi come i<br />
pesciolini d’argento (Thysanura) e i Collemboli, che sono<br />
molto simili all’adulto tranne che per la taglia
SISTEMA DIGERENTE ED ESCRETORE<br />
Comprende:<br />
organi di presa e ingestione del cibo (apparati boccali)<br />
e canale alimentare vero e proprio.<br />
Il canale alimentare è un tubo di vario diametro che percorre tutto il<br />
corpo dell'insetto dalla cavità intergnatale fino all'apertura anale che<br />
si trova localizzata sempre nell'ultimo urite<br />
Stomodeo<br />
Mesenteron<br />
Proctodeo<br />
Valvola cardiaca Valvola pilorica Apertura anale<br />
Intestino anteriore = stomodeo, che va dalla cavità intergnatale (bocca, cavità<br />
orale) alla valvola cardiaca.<br />
Intestino medio = mesenteron, va dalla valvola cardiaca a quella pilorica<br />
Intestino posteriore = proctodeo, va dalla valvola pilorica all'apertura anale.
In alcuni insetti sociali l'ingluvie rappresenta uno "stomaco sociale"<br />
cioè non serve solo all'individuo portatore di tale organo ma viene<br />
utlizzato per trasportare cibo e acqua per le larve e viene messo a<br />
disposizione anche della comunità<br />
Mesenteron<br />
Stomaco sociale<br />
Proctodeo
Il ventriglio rappresenta l'ultima differenziazione<br />
dello stomodeo<br />
È caratterizzato da un enorme sviluppo della<br />
muscolatura soprattutto quella circolare, anche<br />
l'intima cuticolare è sviluppata e presenta<br />
diverticoli, asperità, e profonde pliche<br />
longitudinali<br />
Questa anatomia è tipica negli insetti ad apparato<br />
boccale masticatore dove nel ventriglio avviene<br />
l'ultima triturazione del cibo<br />
Le pliche funzionano come delle macine e per<br />
questo motivo il ventriglio viene chiamato anche<br />
stomaco masticatore
MESENTERON<br />
Il mesenteron rappresenta l'intestino medio,<br />
ha un diametro molto cospicuo e spesso si<br />
presenta avvolto in anse
Ciechi gastrici particolari tubi o ampolle che sono<br />
presenti spesso a livello anteriore del mesenteron.<br />
Tipicamente sono strutture che possono contengono<br />
organismi simbionti, in particolare batteri, che producono<br />
enzimi e consentono all'insetto di nutrirsi di sostanze che<br />
altrimenti non verrebbero digerite.<br />
Ciechi<br />
gastrici<br />
Mesenteron
ETEROFAGI<br />
Sost. Animali<br />
Sost. Vegetali<br />
REGIMI DIETETICI<br />
ZOOFAGI<br />
Animali<br />
Entomofagi<br />
Adefagi<br />
Sarcofagi<br />
Ematofagi<br />
Zoonecrofagi<br />
Zoosaprofagi<br />
Coprofagi<br />
Cheratofagi<br />
Tipo pianta<br />
Micetofagi<br />
Algofagi<br />
Lichenofagi<br />
Fitonecrofagi<br />
Fitosaprofagi<br />
FITOFAGI<br />
Parte pianta<br />
Antofagi<br />
Pollinifagi<br />
Spermatofagi<br />
Fillofagi<br />
Carpofagi<br />
Rizofagi<br />
Xilofagi<br />
Saproxilofagi<br />
Istofagi<br />
Plasmofagi<br />
Glicifagi<br />
AFAGI<br />
Non si<br />
alimentano
FITOFAGI<br />
Fillofagi<br />
Antofagi<br />
Carpofagi<br />
Cydia pomonella<br />
Fillominatori
Categorie di enzimi Localizzazione<br />
Azione<br />
Carboidrasi<br />
Lipasi<br />
Proteasi<br />
Amilasi<br />
Glicosidasi<br />
Endopeptidasi<br />
Esopeptidasi<br />
Blatta<br />
DIGESTIONE<br />
Saliva e intestino medio<br />
(digestione extraorale)<br />
Intestino medio<br />
Intestino medio<br />
Intestino medio<br />
Intestino medio<br />
Amido<br />
Maltosio,<br />
saccarosio,<br />
lattosio<br />
Riduzione dei<br />
grassi complessi<br />
in acidi grassi<br />
Proteine e peptoni<br />
Peptidi
Endosimbiosi<br />
Le Termiti (Kalotermes flavicolis e Reticulitermes<br />
lucifugus) ospitano in papille rettali protozoi<br />
simbionti a loro volta ospitanti batteri simbionti,<br />
(ipersimbiosi) cio’ consente loro di digerire il legno.<br />
Il carico protozoico-batterico passa da un individuo<br />
all’altro tramite trofallassi (scambio orale o oroanale)<br />
di materiale intestinale.<br />
Il Tarlo dei mobili<br />
(Anobium punctatum)<br />
imbratta il guscio<br />
delle uova di<br />
miscorganismi e le<br />
larve neosgusciate<br />
divorano parte il<br />
corion.
SISTEMA SECRETORE<br />
SECREZIONE: produzione (o accumulo) ed emissione di sostanze utili (no<br />
ESCREZIONE)<br />
GHIANDOLE ESOCRINE<br />
Unicellulari<br />
Pluricelluari<br />
ESOCRINA: all’esterno del corpo<br />
ENDOCRINA: all’interno del corpo: ORMONI<br />
superficiali<br />
profonde<br />
semplici<br />
composte
GHIANDOLE CERIPARE:<br />
Ghiandole a polvere, bastoncini, scaglie<br />
Ghiandole della cera<br />
di ape operaia<br />
Ghiandole a bastoncino<br />
di Rincoti
GHIANDOLE LACCIPARE (cocciniglie esotiche)<br />
GHIANDOLE SERICIPARE (es. ghiandole labiali di Lepidotteri)<br />
GHIANDOLE DELLA MUTA<br />
GHIANDOLE URTICANTI (es. peli urticanti di larve di<br />
lepidotteri)
GHIANDOLE ANALI<br />
Brachinus crepitans (Coleottero Carabide)
Ghiandole a FEROMONI (phero = porto hormao = stimolo)<br />
Sostanze prodotte nell’ambiente esterno da un individuo e<br />
ricevute da un altro individuo della stessa specie, nel quale<br />
provocano una reazione specifica e stereotipata<br />
Effetto<br />
Innesco:<br />
lenti mutamenti fisiologici<br />
es. maturazione sessuale<br />
locuste<br />
Stimolo:<br />
reazioni comportamentali<br />
immediate<br />
es. attrazione sessuale
Feromoni di aggregazione<br />
Inducono un comportamento in individui conspecifici<br />
per cui si ha un<br />
AUMENTO DELLA DENSITÀ<br />
della popolazione nei pressi della sorgente<br />
Molto diffusi in: Blattoidei, Imenotteri sociali (api e<br />
vespe), Coleotteri Scolitidi
Feromoni di dispersione<br />
Stimolano l’aumento della distanza tra individui conspecifici<br />
per cui si ha una DIMINUZIONE DELLA DENSITÀ<br />
della popolazione nei pressi della sorgente<br />
con effetto di riduzione della competizione intraspecifica<br />
Es. larve di Ephestia<br />
kuehniella (gh.<br />
mandibolari) emettono<br />
sostanze che inducono<br />
risposte fisiologiche che<br />
portano a regolazione<br />
della densità delle larve<br />
nelle derrate alimentari
• Regno<br />
• Phylum<br />
• Classe<br />
• Ordine<br />
• Famiglia<br />
• Genere<br />
• specie
• Regno - animale<br />
• Phylum - artropodi<br />
• Classe - insetti<br />
• Ordine - ditteri<br />
• Famiglia - muscidae<br />
• Genere - Musca<br />
• specie - domestica
Gli IMENOTTERI = API e VESPE sono utili<br />
quando esplicano un'attività impollinatrice<br />
che assicura la presenza di migliaia di specie<br />
vegetali e di conseguenza la conservazione<br />
dei "beni ambientali" nell’accezione più ampia<br />
del termine, sia quelli naturali che quelli<br />
modificati dall’uomo e divenuti comunque<br />
“opere d’arte”, come i giardini ed i parchi<br />
storici
Xilocopa violacea<br />
VESPE
BOMBI<br />
Bombi
L’ape
Effetto<br />
sulle<br />
operaie<br />
Effetto<br />
sui fuchi<br />
Effetto<br />
sulle<br />
operaie<br />
Attrazione<br />
FUORI LA COLONIA<br />
DENTRO LA COLONIA<br />
Feromone<br />
d’allarme<br />
Attrazione<br />
dello<br />
sciame<br />
Feromone reale<br />
Ghiandole<br />
mandibolari<br />
Ghiandole<br />
mandibolari<br />
Feromoni traccia<br />
Regina<br />
Ghiandole<br />
tarsali<br />
Feromone tarsale<br />
Rilascio di<br />
feromone dalle<br />
gh. di Nasonov Prevenzione di<br />
allevamento di<br />
nuove regine<br />
Operaie<br />
Comportamento<br />
aggressivo<br />
Ghiandole<br />
tarsali<br />
Ghiandole<br />
tergali<br />
Soppressione<br />
sviluppo ovari<br />
tergale<br />
Feromone<br />
impronta<br />
Ghiandole<br />
tergali<br />
Feromone di<br />
Nosonov<br />
Orientamento al<br />
cibo e dello<br />
sciame,<br />
Feromone tergale<br />
Stimolazione<br />
approvvigionamento<br />
Ghiandole di<br />
Nosonov
L'ape mellifera produce sostanze come la<br />
cera che l’uomo da sempre ha utilizzato sia<br />
per la realizzazione di opere d'arte, in<br />
particolare a carattere artistico….<br />
La cera, costituita da esteri, alcoli ed acidi<br />
grassi, fonde a circa 60 °C e viene<br />
utilizzata per il restauro del legno oppure,<br />
disciolta con essenza di trementina, per il<br />
trattamento e per la lucidatura di legni<br />
pregiati
LEPIDOTTERI COSSIDI
COLEOTTERI BUPRESTIDI
COLEOTTERI CERAMBICIDI
COLEOTTERI SCOLITIDI
Per oggetti lignei conservati in<br />
ambienti interni, come musei,<br />
chiese, palazzi storici, depositi,<br />
biblioteche i danni più gravi sono<br />
causati da<br />
INSETTI<br />
CHE SI INSEDIANO SU<br />
LEGNO IN OPERA
Per questi il legno e le cellulose sono<br />
fonte di nutrimento, rifugio e luogo di<br />
deposizione delle uova<br />
Gli insetti xilofagi utilizzano<br />
zuccheri, amidi o cellulosa come fonte<br />
di carbonio (C)<br />
Sono tre i principali ordini di insetti<br />
xilofagi
Ordine Coleotteri Famiglia Anobidi<br />
Lictidi<br />
Bostrichidi<br />
Cerambicidi<br />
Ordine lsotteri (Termiti) Famiglia Kalotermitidi<br />
Hodotermitidi<br />
Rhinotermitidi<br />
Termitidi<br />
Ordine Imenotteri Famiglia Formicidi<br />
Determinano danni importanti ad oggetti lignei in<br />
ambienti interni: musei, chiese, palazzi, sagrestie,<br />
depositi ecc.
COLEOTTERI<br />
Allo stadio adulto sono responsabili dei<br />
danni minori, infatti causano solo un foro<br />
di farfallamento e, se femmine, un foro di<br />
entrata per la deposizione delle uova<br />
Sono proprio i fori a determinare le<br />
maggiori preoccupazioni negli operatori<br />
del settore soprattutto per la loro<br />
posizione (visi di statue, dipinti, cornici<br />
ecc.) ma in realtà questi insetti creano i<br />
maggiori danni allo stadio LARVALE
Dalle uova sgusciano le larve che<br />
scavano gallerie all'interno del<br />
legno per alimentarsi,<br />
distruggendo la struttura e<br />
convertendolo in una materia<br />
morta, di aspetto polveroso e<br />
simile al sughero<br />
La forma la lunghezza ed il<br />
diametro delle gallerie variano a<br />
seconda della famiglia, come anche<br />
il foro di uscita (sfarfallamento)<br />
Foro di<br />
• 1 mm - Lictidi<br />
•2 - 3 mm - Anobidi<br />
•da 10 a 20 mm (ovaleggiante) -<br />
Cerambicidi
Le gallerie aumentano di diametro con<br />
l’accrescimento della larva, si approfondano e si<br />
congiungono con altre<br />
Il foro di uscita può essere lo stesso usato dagli<br />
adulti<br />
Il numero dei fori non rende esattamente l’entità<br />
del danno e sono i fori a determinare<br />
preoccupazioni negli operatori del settore<br />
L’attività della larva si associa all’eliminazione di<br />
escrementi che, frammisti alla rosura,<br />
costituiscono quello che è chiamato rosume
Le gallerie dei Lictidi risultano piene, come quelle dei Cerambicidi,<br />
Quelle di molti Anobidi risultano vuote per l’abitudine di questi insetti di<br />
tenerle sgombre<br />
ROSUME = INDICE di infestazione in atto, formando dei piccoli cumuli di<br />
materiale farinoso e di colorazione chiara indicazioni sulla localizzazione<br />
e sull’entità dell’infestazione<br />
GALLERIE VUOTE DI ANOBIDI
La durata del ciclo, da uovo ad adulto, non è la stessa<br />
anche all’interno della stessa specie IMPORTANZA<br />
delle condizioni ambientali e climatiche.<br />
Nei legnami in opera il ciclo si accorcia rispetto al legno<br />
tenuto all’aperto manufatti lignei mantenuti in ambienti<br />
riscaldati, la durata del ciclo, di 2 anni all’aperto, diventa<br />
di 1 solo anno<br />
La capacità riproduttiva è elevata ogni femmina può<br />
deporre alcune decine di uova problemi per oggetti<br />
lignei di interesse storico-artistico o etno-antropologico<br />
che spesso hanno alcune centinaia di anni
Anobidi<br />
dimensioni da 2 a 9 mm di lunghezza -“tarli” di colore rossastro, con capo<br />
poco visibile perché nascosto in parte dai primi segmenti toracici.<br />
Attaccano legno e derivati (es. CARTA) e materiali di origine vegetale<br />
In Italia danni su strutture lignee, statue, cornici, tavole dipinte ed<br />
oggetti lignei<br />
La capacità di digerire il legno è dovuta a microrganismi simbionti ospitati<br />
nell’intestino (batteri, protozoi, funghi)<br />
Su elementi lignei strutturali = travi, le larve sono attive nell’alburno,<br />
non oltre i 4-5 cm di profondità – danni non gravi mentre su oggetti di<br />
interesse storico-artistico ed etno-antropologico le larve colonizzano<br />
tutto il manufatto – danni molto gravi<br />
Famiglia con molti generi – IMPORTANTI POCHE:<br />
Anobium punctatum, Xestobium rufovillosum, Ptilinus pecticornis ecc.
Anobium punctatum De Geer<br />
L’adulto di Anobium punctatum è di<br />
colore rossastro - bruno scuro, coperto<br />
di una fine peluria giallastra, di 2,5-5mm;<br />
il primo segmento toracico è finemente<br />
granulato, più stretto delle elitre, con<br />
nove file di puntini infossati e paralleli<br />
L’uovo è piccolo, biancastro, a forma di limone.<br />
La larva è biancastra, con i pezzi boccali sclerotizzati e bruni, e la<br />
parte terminale dell’addome ricurva e rigonfia.<br />
Areale di distribuzione limitato all’Europa ed all’America del Nord <br />
forse assente nelle zone tropicali<br />
Unica limitazione alla sua espansione è la tipologia di deposizione delle<br />
uova: le femmine depongono le uova in minute fenditure all'interno<br />
del legno<br />
Ne vengono deposte uno, due per volta fino ad un totale di 15-40, molto<br />
spesso riutilizzando vecchi fori di farfallamento
Dopo circa due settimane si<br />
ha la schiusa delle uova e le<br />
larve, inizialmente molto<br />
piccole, cominciano l’azione<br />
di erosione e si accrescono<br />
(C) fino a trasformarsi in<br />
pupa (D)<br />
Dopo altre due settimane<br />
circa la pupa si trasforma in<br />
adulto (A) che ricomincia il<br />
ciclo<br />
E’ uno dei tarli più pericolosi<br />
per strutture e manufatti<br />
lignei
Xestobium rufovillosum De Geer<br />
Orologio della morte, per il caratteristico<br />
rumore causato dagli adulti all'interno del<br />
legno infestato, facilmente udibile nel<br />
silenzio, come richiamo per l'accoppiamento,<br />
prodotto sbattendo, ad intervalli regolari, il<br />
capo contro le gallerie<br />
Areale di diffusione più ampio di quello degli anobidi: Europa, Africa del<br />
Nord e America Settentrionale<br />
L’adulto misura da 5 a 7 mm è rossastro, con ciuffi di peli corti ed<br />
irregolari, giallo oro. Il primo segmento toracico è più largo della base<br />
delle elitre con un solco mediano. Alle nostre latitudini lo farfallamento<br />
degli adulti si ha in primavera, seguito dall’accoppiamento
Le femmine depongono da 40 a 200 uova, ovoidali, biancastre,<br />
in vicinanza dei fori di farfallamento o immediatamente<br />
all’interno di questi. Le larve schiudono e iniziano ad scavare<br />
gallerie nel legno<br />
La larva vive 2-3-4 anni e anche più danni molto gravi e non<br />
immediatamente percepibili dagli operatori e giunta a maturità<br />
si sposta in vicinanza della superficie esterna dove si<br />
trasforma in pupa, che dopo un paio di settimane metamorfosa<br />
in adulto. Questo non sfarfalla subito ma rimane dentro al<br />
legno, trascorrendo l’inverno nella camera pupale, da dove<br />
uscirà solo la primavera successiva, facendo dei fori a sezione<br />
circolare di 2-3 mm di diametro
Il “grande tarlo” attacca soprattutto quercia,<br />
faggio, castagno, ma anche olmo, noce, salice<br />
pioppo ed ontano<br />
Condizioni favorenti l’attacco e lo sviluppo sono<br />
umidità elevata e presenza contemporanea di attacchi<br />
da parte di funghi: i danni maggiori si hanno<br />
soprattutto in Gran Bretagna, Spagna del Nord ecc.
Ptilinus pecticornis<br />
L’adulto ha una forma<br />
cilindrica, arrotondata<br />
alle estremità, misura<br />
circa 4 mm ed è bruno<br />
scuro, con le elitre un po’<br />
più chiare e<br />
caratteristiche antenne<br />
pettinate nei maschi e<br />
serrate nelle femmine =<br />
dimorfismo sessuale
Distribuzione<br />
prevalentemente europea<br />
L’adulto sfarfalla all’inizio di<br />
giugno e si accoppia prima di<br />
uscire dalle gallerie:<br />
la femmina depone le uova<br />
nelle gallerie, che sono<br />
molto superficiali e la larva<br />
si impupa non prima di 2-3<br />
anni<br />
Legni preferiti: pioppo,<br />
faggio, acero e i danni sono<br />
importanti soprattutto per<br />
tavole dipinte
Nicobium castaneum Ol.<br />
L’adulto è di colore bruno scuro e<br />
misura da 4 a 6 mm, le elitre sono<br />
caratterizzate da microsculture e<br />
da setole che formano linee<br />
longitudinali alternate a file di<br />
fossette<br />
Attacca legni teneri, i cosiddetti<br />
legni bianchi, come l’abete,<br />
preferendoli quando sono umidi ed<br />
attaccati da funghi, determinando<br />
danni soprattutto a carico di<br />
travature e di tavolati di soffitti<br />
Come biologia è molto simile<br />
all’Anobium ma si trova spesso<br />
anche nelle biblioteche, dove<br />
attacca libri e scaffalature lignee
Differenze di<br />
attacco tra alburno<br />
e duramen
LICTIDI<br />
Coleotteri appiattiti ed allungati, piccole dimensioni (3-5 mm di<br />
lunghezza), attaccano il legno di specie non resinose.<br />
Prediligono la quercia, ma apprezzano anche ciliegio, acero, pioppo,<br />
castagno, robinia, noce ecc.<br />
A differenza degli anobidi hanno capo visibile e antenne di undici<br />
articoli, gli ultimi ingrossati a formare una sorta di clava. Le elitre sono<br />
lunghe due volte e mezzo la larghezza. La femmina depone le uova<br />
mediante un ovopositore, scegliendo legno con vasi legnosi di diametro<br />
maggiore dell’ovopositore stesso<br />
Creano problemi consistenti per la riduzione in polvere non solo di<br />
strutture lignee ma anche di manufatti mobili, come le tavole di<br />
supporto dei dipinti.<br />
Le specie più importanti sono Lyctus brunneus, L. linearis, L. planicollis
Lyctus brunneus Steph.<br />
L’adulto è bruno scuro, con<br />
elitre più chiare e talvolta rossastre, il<br />
pronoto è largo quanto le elitre, con una<br />
fossetta nella zona centrale.<br />
Le elitre sono punteggiate a formare delle linee. La specie è tropicale<br />
ma si è adattato al clima europeo cosmopolita<br />
e supera per importanza la specie autoctona L. linearis.<br />
La femmina depone ogni volta da 4 a 6 uova - circa 50-70 negli 1-2 mesi<br />
di longevità dell’adulto<br />
Alle nostre latitudini il ciclo biologico dura 1-2 anni e si accorcia con<br />
temperatura più elevate<br />
Attacca legni come quercia, noce, frassino, acero ed anche legni esotici<br />
di provenienza africana (limba, ilomba, fromager, abura ecc.), asiatica<br />
(lauan, meranti ecc.) e dell’America del sud (baboen)<br />
La sua presenza può essere riconosciuta, come altri Lictidi, per la rosura<br />
completamente farinosa e senza palline<br />
Per riconoscere un'infestazione in corso, ci si avvale del colore dei fori<br />
di sfarfallamento: chiari quelli nuovi, scuri i vecchi
Lyctus linearis L. brunneus<br />
Lyctus linearis Goeze<br />
Bruno scuro, leggermente più<br />
piccolo del precedente, da 2,5 a<br />
5 mm di lunghezza, ha 11 file di<br />
peli sulle ali anteriori, che<br />
conferiscono un aspetto striato.<br />
Era la specie più rappresentata in Europa prima dell’entrata di<br />
L. brunneus<br />
L’adulto compare in primavera e vive per 2-3 settimane e la<br />
femmina, dopo essersi accoppiata, depone le uova nei vasi<br />
dell’alburno, di solito 1 uovo per vaso, una ventina in totale
La larva schiude dopo 1-2 settimane e trova nel legno l’amido di<br />
cui si nutre<br />
Le gallerie seguono le fibre del legno e questa è una<br />
differenza importante con quelle degli anobidi, che si<br />
dirigono in tutte le direzioni<br />
La larva è attiva fino all’inizio della primavera successiva,<br />
quando si avvicina alla superficie esterna, scava una camera<br />
pupale e s’impupa. Dopo circa due settimane esce l’adulto.<br />
Il ciclo completo si compie in un anno ma la temperatura<br />
elevata degli ambienti riscaldati fa si che le generazioni<br />
diventino anche due o tre per anno.<br />
Attacca legnami di latifoglie a vasi piuttosto grossi
Lyctus planicollis Leconte<br />
E’ molto simile ai precedenti e<br />
di origine Nord Americana ma<br />
ora si trova in varie parti del<br />
mondo, tra cui l’Europa<br />
Predilige legni di rovere e<br />
frassino nordamericani, ma<br />
attacca anche tutti gli altri<br />
legni citati per il Genere<br />
Lyctus
CERAMBICIDI<br />
Di grosse dimensioni (circa 2 cm da<br />
adulti) sono caratterizzati anche da<br />
lunghe antenne che hanno dato loro il<br />
nome volgare cioè “Capricorni”<br />
Sono i coleotteri più pericolosi per il<br />
legno: le larve determinano grosse<br />
gallerie (fino ad 1 cm di larghezza) ad<br />
andamento molto vario → sulle travature<br />
anche una sola larva potrebbe causarne la<br />
rottura.<br />
La presenza è indicata da fori<br />
ovaleggianti, di dimensioni anche di 0,5 X<br />
1 cm di diametro, occlusi da una massa<br />
farinosa e giallastra, che costituisce il<br />
rosume
Molto spesso è contemporanea la presenza di<br />
più larve, che va decrescendo in modo<br />
proporzionale all’età del legno ed è favorita<br />
dalla presenza della corteccia<br />
La famiglia è composta da un numero elevato di<br />
specie ma sono poche quelle che interessano i<br />
manufatti lignei importanti dal punto di vista<br />
storico ed artistico: Hilotrupes bajulus,<br />
Hesperophanes cinereus e Stromatium fulvum
Hylotrupes bajulus L.<br />
E’ il capricorno delle travature. L’adulto è lungo<br />
17 - 25 mm, con un colore variabile dal brunogiallastro<br />
al bruno scuro, un capo tondeggiante<br />
e antenne appena più corte della lunghezza del<br />
corpo<br />
Il torace è rotondeggiante con una<br />
villosità grigiastra. Dorsalmente porta<br />
due rilievi mediani traslucidi. Le elitre<br />
hanno una lunghezza che è tre volte la<br />
larghezza e presentano delle linee<br />
longitudinali con una villosità argentea
Le femmine adulte possono accoppiarsi anche prima di uscire<br />
dalle gallerie e da metà giugno a fine agosto depongono alcune<br />
centinaia di uova, grazie ad un lungo ovopositore, anche a 2 cm<br />
di profondità<br />
Le uova (1,2-2 mm di lunghezza x 0,5 di larghezza) hanno una<br />
forma affusolata e vengono deposte a gruppi di 40-50.<br />
Attacca conifera: pino o abete, laricio, austriaco e silvestre<br />
di cui apprezzano le sostanze resinose tipo α-pinene e βpinene,<br />
ma anche latifoglie: quercia, acero, pioppo e castagno
La larva di questo cerambicide erode gallerie in tutte le<br />
direzioni. Prima del passaggio a pupa scava una nicchia in<br />
vicinanza della superficie esterna (camera pupale) dove, in<br />
circa 15 giorni, si trasforma in adulto che resta in loco anche<br />
alcuni mesi e poi esce, scavando il foro di uscita.<br />
Il ciclo biologico ha una durata molto variabile da 1 a 7-8<br />
anni (in alcuni casi fino a 17), le condizioni ottimali sono<br />
umidità elevata e temperatura intorno a 18 °C<br />
La digestione della cellulosa in questi coleotteri non avviene<br />
tramite simbiosi con microrganismi ma per la presenza di un<br />
enzima cellulosolitico, la cellulasi grazie alla quale può<br />
sfruttare fino al 20% della cellulosa e delle emicellulose<br />
contenute nel legno delle piante che infesta
I danni sono gravi anche se le infestazioni sono percepibili per il<br />
rumore della masticazione nelle gallerie ma non sono facilmente<br />
localizzabili con precisione e quindi eliminabili.<br />
In Italia non è il principale agente di degrado, come invece lo è in<br />
Germania ed in Gran Bretagna.<br />
Gli attacchi sembrano essere maggiori durante i primi 80 anni di vita<br />
del legno e poi vanno diminuendo
Tricoferus holosericeus (Rossi)<br />
(=Hesperophanes cinereus, Villers)<br />
L’insetto adulto è lungo 12-25 mm, bruno,<br />
chiazzato, con le antenne lunghe come il<br />
corpo nel maschio e un po’ più corte nella<br />
femmina<br />
Gli adulti compaiono da maggio ad agosto<br />
ed hanno abitudini crepuscolari<br />
Dopo l’accoppiamento le femmine depongono fino ad un<br />
centinaio di uova nelle fessure e nelle anfrattuosità del legno,<br />
da queste dopo 2-3 settimane schiudono le larve che<br />
cominciano a scavare le gallerie, per un periodo che può<br />
durare da 1 a 3 anni. Quindi si impupano e si trasformano in<br />
adulti
Il ciclo, in Europa centrale e<br />
meridionale, può quindi<br />
durare da 1 a 3 anni a<br />
seconda di temperatura ed<br />
U.R.<br />
I legnami attaccati sono latifoglie:<br />
cerro, robinia, faggio, pioppo, noce e castagno<br />
Danni anche molto gravi per legnami giovani, non<br />
trattati, utilizzati per restaurare vecchie strutture
Ragni- Aracnidi<br />
• 4 paia di zampe<br />
• No antenne<br />
• No ali<br />
• Corpo diviso in 2<br />
parti<br />
….I ragni non sono<br />
insetti
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<strong>Macroorganismi</strong>