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Priapo: il dio dei bordelli -versione p. T - santoro rupert

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penetrazione. Diciamo che si salvò per un p<strong>il</strong>o. Almeno in quell’occasione. Non si sa<br />

se p<strong>il</strong>o di cazzo o di fica. Forse per la difficoltà di Efesto di trasiri in quel portuso<br />

stretto la simenta divina cadde accussì per terra generando Erittonio. Dopo che per<br />

un pelo era sfuggita alla dolorosa penetrazione da parte di un aggeggio di mascolo, <strong>il</strong><br />

suo o<strong>dio</strong> per l’uomo in generale, ma soprattutto per la sua appendice, si incrementò. E<br />

decise di colpire <strong>il</strong> simbolo <strong>dei</strong> simboli della vir<strong>il</strong>ità. Il palo rosso ed eretto di <strong>Priapo</strong>.<br />

Si allicchittiò come una zoccola di lusso e partì alla ricerca di <strong>Priapo</strong>. Lo trovò subito.<br />

Lui viveva quasi sempre nei <strong>bordelli</strong>. Dormiva stanco e affaticato per le cento e passa<br />

trummiate della notte prima . Stanco lui ma non <strong>il</strong> suo palo rosso sempre eretto.<br />

> disse Atena a sé stessa.<br />

Si avvicinò a bocca spalancata, ma si accorse che la cappella era troppo grande per<br />

staccarla con un mozzicone. Come facia facia, come si mittia mittia , la coppola della<br />

minchia di <strong>Priapo</strong> non entrava nella sua boccuccia in miniatura. Atena si rese conto<br />

che quella estremità rossa non sarebbe mai trasuta nella sua bocca. <strong>Priapo</strong>, che<br />

sentiva odore di femmine già a distanza, rispose a quella falsa fellatio venendo in<br />

bocca alla dea. O meglio, indirizzando lo schizzo potente verso la gola della dea che<br />

continuava a fare <strong>dei</strong> tentativi per ammuccarisi la coppola. Venne dormendo a causa<br />

di quella che tutto era tranne che una fellatio. E la dea, per la rabbia di aver dovuto<br />

assaggiare <strong>il</strong> latte di brigghiu, lu muzzicau e scappau… un bel mozzicone dato con<br />

tutta la forza della sua dentatura divina sulla divina cappella.<br />

La coppola iniziò a sanguinare. <strong>Priapo</strong> per <strong>il</strong> dolore si svegliò e attaccau a gridare e a<br />

santiari ca paria lu scrittore Santhokriso quannu s’incazza col mondo intero.<br />

><br />

E continuava. Ma fu interrotto da una voce fimminina.<br />

><br />

> disse <strong>il</strong> picciotto.<br />

><br />

> scherzò <strong>Priapo</strong>, che era un esibizionista nato.<br />

La mamma la taliò da vicino.

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