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Priapo: il dio dei bordelli -versione p. T - santoro rupert

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Proprio allora arrivano i Satiri e i S<strong>il</strong>eni e iniziò l’orgia. Orgia spaventosa fu.<br />

Pentes<strong>il</strong>eo fu costretto ad assistere ai focosi amplessi tra <strong>Priapo</strong> e le sue donne.<br />

Voleva gridare o intervenire. Ma una forza misteriosa lo rendeva muto e lo bloccava.<br />

L’unica cosa che sentiva era <strong>il</strong> suo fallo che stava attisando. Con la mente in<br />

angoscia e <strong>il</strong> cuore dolorante assistette muto al trionfo della carne. Poi vide <strong>il</strong><br />

misterioso megantrofallo avvicinarsi a lui. <strong>Priapo</strong>, con violenza , lo sodomizzò,<br />

trasmettendogli un pititto incommensurab<strong>il</strong>e. Pentas<strong>il</strong>eo si spogliò e si vide anche lui<br />

un fallo enorme… Paria gimello di quello che gli era andato in culo. Ma era solo una<br />

allucinazione. Intanto tutte le donne lo taliavano.<br />

> gridò la moglie non riconoscendolo.<br />

> risposero le figlie.<br />

> disse la madre.<br />

> aggiunsero le altre.<br />

> gridò lui.<br />

E si fici le figlie , poi la moglie e infine la madre… E venendo dentro <strong>il</strong> pacchio che<br />

ci avia dato la vita spirò.<br />

Questa è la storia che poi Euripide da Munipuzos mise in scena nelle sue<br />

Monacazzobaccanti, le Baccanti di Monacazzo.<br />

Grazie all’appoggio determinante delle femmine poi Munipuzos si innamorò di<br />

<strong>Priapo</strong> e <strong>Priapo</strong> di Munipuzos. <strong>Priapo</strong> fu nominato protettore della città e i mascoli<br />

concordarono. <strong>Priapo</strong> aveva reso le donne di Munipuzos ab<strong>il</strong>e nell’ars amandi. Da<br />

protettore per scelta politica si era ritrovato protettore per scelta popolare.<br />

I mascoli felici ringraziavano e onoravano <strong>il</strong> maestro di pacchio e minchia.<br />

<strong>Priapo</strong>, Dioniso, le Menadi, i Satiri e i S<strong>il</strong>eni avevano fatto diventare esperte nell’arte<br />

del “ dare piacere” le loro femmine.. da minchiofobe erano diventate minchiof<strong>il</strong>e. E<br />

adesso loro godevano che era una meraviglia.<br />

Da allora Munipuzos divenne la polis più liberarle e moderna della Sic<strong>il</strong>ia. La città<br />

dove tutte le unioni erano ammesse. Mascolo cu mascolo, fimmina cu fimmina, e<br />

naturalmente la tradizionale mascolo cu fimmina. La polis dove <strong>il</strong> f<strong>il</strong>o conduttore era<br />

<strong>il</strong> piacere. E divenne anche la patria del sic<strong>il</strong>iano. O meglio , del Monacazzese.<br />

“ Minchia… non mi scassare la coppola della minchia..” divenne la frase più famosa<br />

dell’orbe di allora. E pure dell’Olimpazzo.<br />

Celio, la mia Lesbia, quella Lesbia,<br />

quella sola Lesbia che amavo<br />

più di ogni cosa e di me stesso,<br />

ora all'angolo <strong>dei</strong> vicoli spreme<br />

questa gioventù dorata di Remo.<br />

Catullo<br />

Tra Purceddopolis e Munipuzos si trovava <strong>il</strong> lago che portava <strong>il</strong> nome di quest’ultima<br />

città. E tutt’intorno <strong>il</strong> bosco di Mynkyalonya . Un bosco particolare. Un bosco<br />

formato al cento per cento da piante di fico. Ma non <strong>il</strong> solito fico.. bensì una variante<br />

particolare… non <strong>il</strong> comune Ficus carica.. con un solo frutto carnoso con tanto di

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