Priapo: il dio dei bordelli -versione p. T - santoro rupert

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La proposta piaciu a tanti. E tanti applaudirono. Soprattutto piaciu a Zeus e ad Afrodite. Che abbandonò la sponsorizzazione della sua Erice a favore della città tanto amata dal figlio. Si opposero Artemide e Atena. > risposero in tanti. > disse Priapo. Quelle in effetti erano vergine antipiselliche. “ No alla minchia in tutte le sue espressioni...” era il loro motto. Alla fine Zeus pronunciò la sentenza inappellabile. > Nessuno disse niente. Perchè se si inacidiva il latte di brigghiu di Zeus quello si lasciava pigliare una crisi isterica e cumminava un macello. Nu iocu focu di chiddi mai visti. Lampi unni acchiappa acchiappa. Lampi a minchia cina e trona a culo aperto . Pertanto nessuno disse niente. E in un attimo tutto fu. Tutto l’Olimpo diventò l’Olimpazzo. L’Olimpo di Munipuzos… L’Olimpo di Monacazzo… conservò comunque la sua natura di grande diamante dalla caratteristica struttura di sfera cubica a forma di piramide infinitocircoliedrica con dentro il tutto e il contrario di tutto…con case di turchese, mobili di topazio, letti d’ambra, tavoli di cristallo, sedie di giada, divani di palissandro con cuscini di seta ripieni di piume d’oca vergine del Peloponneso…e poi, oggetti in oro, argento e platino… tra l’altro non bisogna dimenticare che gli dei pisciavano oro liquido e cacavano diamanti e altre pietre preziose.. e che qualcuna di queste cose ogni tanto finiva sulla terra… e diventava simbolo di ricchezza. I fondo i ricchi erano ricchi .. solo di merda e piscio divino. Zeus e colleghi si trovavano bene anche dal punto di vista alimentare.
sono mille piatti e alcuni sono afrodisiaci.. stimolano il pititto... e poi ci sta il Divino Oinos...lo stesso gusto della bevanda usata nell’Olimpazzo.. ma fatta in modo diverso dall’Olimpazzo.. un regalo mio a Dioniso per poi regalarlo agli uomini.. ma insomma, che vi devo dire, qua si mangia da dio.. parola di capodio... Uomini, sucate Divino Oinos e fativillu sucari.. fimmini, sucativi nu cannolu e incannulativi quello del mascolo.. addivertitevi di ciriveddu, cunnu e aceddu...>> diceva Zeus. Lui personalmente scia pazzu pi la pasta cu li sardi, la sasizza di porcu arrostita e la cassata siciliana. Il tutto annaffiato cu qualche abbondante bevuta del buon vino che gli consigliava Dioniso. Il Divino Oinos... E mangiava assai Zeus... Mangiava quanto un porco. Poi consumava l’energia ficcando a destra e sinistra. > gli diceva la cammarera olimpocazzica. > > > > > > > > > Ma c’erano tanti altri piatti che imperversavano. L’arancini fatti a misura di li palli di Priapo, li cannola di ricotta fatti a misura dell’aceddu di Priapo.. ma anche altro. E la ricotta Zeus la usava anche per giocare il suo gioco preferito. Se capitava che il ricottaro avia fatto la ricotta da poco iddu si ittava cu la commare di turno su chidda cosa bianca e si facia na fottuta in mezzo alla ricotta. Ci piacia pure futtiri in un letto di ficu. Vinia n’impastu melodioso e il suo corpo s’incollava a quello della fortunata. > gridava Zeus. E alliccava ficu e fica. O fica alla ficu. Munipuzos, la città regina della Magna Grecia… la regine delle polis…quella dove Dioniso, il tiranno di Siracusa, vinni un giorno a riposarsi.. quella dove anche Platone vinni a passare un fine settimana.. quannu vinni in Sicilia…e si visti nu bello spettacolo al teatro greco…la messa in scena da parte degli studenti del locale Liceo di “ Edipo a Munipuzos”.. teatro greco dove si assettavano normalmente i culi più intellettuali dell’epoca.. culi di scrittori, poeti, filosofi.. ma a Munipuzos ci veniva anche tanta altra gente.. non solo intellettuali.. venivano politici.. plutocrati.. sparapalle di regime… tutti a passarisi le ferie a Munipuzos.. la polis del piacere… e c’erano sempre conferenze e altro… si poteva accoppiare la cultura con il pilo… Sparare minchiate con la bocca di giorno, fare minchiate con la minchia di notte.. conferenziare di giorno e inciollare di notte… l’ultimo convegno era stato un successo. Titolo “ Pacchio impilato o spilato?”
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Fai na elefantessa finta e ti ci me
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Che centra il Santhokriso col pilo?
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assaggiato niente. Così, conversan
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Quannu idda ci dissi “ sì “ pi
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sesso, di sbirciare almeno una volt
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E io lo posso ichiavardar.. Perché
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Ma ad animare la festa furono gli a
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In mattinata aveva deposto la prima
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pacchio. Lei ci facia capire di ess
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Continuò la sua passeggiata avendo
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Nel mezzo della notte ho lasciato i
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> Sciu in corridoio e incontrò Ach
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per venire.. e tu Eolo bello.. port
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aceddi a misura del suo pacchio inf
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Cu la minata non mi ritrovo figli c
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che si mette a fare il creatore, e
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precisò il dio. Crono arrovesciò
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è l’uomo che s’é creato gli d
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Crono nei confronti del padre. La m
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Per esempio, a Pasife la fici innam
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ci avia dittu. Su quella coppola st
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nutrirlo questi, piuttosto che “
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Impossibile sapere la verità ma se
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Dioniso ogni giorno lo passava acca
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ci disse. E a nuoto lo portò in sa
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e come arrivò nella Trinacria ricc
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piacere.. che spesso non collabora
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iddu ci toccava na natica e l’acq
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Forse stava generando un mostro.. n
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Ma in generale tutti gli uomini lo
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ci fu qualche fimmina che pur di ri
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Che se tramerai altri furti per la
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Tutti volevano dare un padre a Efes
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moglie. E siccome Issione circava m
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E lo spiegò a tutti cos’era . In
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Ares rise e riprese il lavoro d’i
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disse Asclepio in tono ironico e si
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Il pacchio fu dato per primo a lui,
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Homerino scrisse il poema Luiginacu
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disse il re. Le ragazzine notarono
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Scese verso il pacchio. Non si pote
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Afrodite era bella e amoreggiante m
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s’arrampicava sulla ciolla enorme
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disse la mamma. > disse Teseo alla
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La minchiomanzia Medea l’aveva se
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E lu appulicau. A forma di carusedd
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Ci trasi.. ci trasi.. minchia se ci
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Una figlia di Zeus a testa fu la co
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gridò il generale > gridò Teseo.
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Ci trasi.. ci trasi.. minchia se ci
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... sta bedda coppola di carnazza i
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> chiese Teseo. > chiese Innocenzia
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disse ironica Innocenziam Addolotat
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Secondo la Teologia egizia, Seth sc
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cazzi vari e anche del pirchì sti
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Zeus si fece anche la sorella Demet
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Questi “ uomini sessoautonomi”
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> > E ci desi una sorta di tubo a f
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della nomenclatura dell’Olimpazzo
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Socratino invece si pose la solita
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Da allora l’incesto si ripitiu a
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Questo aceddu mi lu futtu iu..>> A
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Questo era il figlio incestuoso di
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si chiese il capodio. Sciu dal lupa
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Zeus restò come un salame. > > > >
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Quod peto , si dederis: quod petis,
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E per accertarsi che c’era, ci iu
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Zeus in persona si scantava sia per
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Non gli restava che sputtanare la b
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di Lotide - alzarsi ed abbassarsi a
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E Lotide continuava a scappare, e P
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Astrolabia era solo una asinella gi
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Tutti li scecchi, masculi e fimmini
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Il primato della minchia più non h
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> > Ma il dibattito aveva evidenzia
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Taliava in giro e vedeva solo cose
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Nel caso del sommo poeta , famoso p
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Pelope, “ l’uomo che ama il pel
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pinsò Enomao. A Ippodamia ci piaci
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sempre tisa davanti al pacchio del
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E rise mostrando il suo aceddu e il
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E Atreo fu re mentre Tieste iu in e
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Di nascosto, senza farsi riconoscer
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Egisto partì per compiere l’impr
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Rideva assai Tieste intanto che pis
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eccellenza, la polis che faceva par
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diceva a sé stesso Homerino scriss
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> > dicia commare Cornelia. > ci ri
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> pinsò . E s’era messa a letto
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disse l’uomo con voce erotica ass
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Anfistronzone si spogliò lentament
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> > precisò Anfistronzone > > ci s
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un bordello.. di fare una guerra..
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a frequentare i bordelli per sole d
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scappare il cunno che doveva consol
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> > > > > > > > > > > > > > disse
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continuò il re di Munipuzos. Tanti
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Sisifo. Praticamente quannu Anticle
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VII . L’andropriapomachia e la gu
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Mhassymylyano scrisse un Carmen int
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anche Apollo è desiderabile per la
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aveva risposto serio serio Dioniso.
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Era taliava e s’incazzava. Era co
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Poi ci fu una nuova novità. Si sve
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pinsò Palamede. > aggiunse Filotte
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filazza è fatta per filazziare e i
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né ad Elena né ad altre.. potete
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dissero in coro. > aggiunse un vecc
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A voi d’intorno Farà ritorno Tis
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Aristogitone facia avanti e annarer
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si chiese lui. I due erano convinti
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ci l’avissa ficcato, sarebbero st
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> > > > > > > > > > > > A Munipuzos
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> chiese Priapo. > > > rispose Dion
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Intanto lanciava frecce alla sanfas
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soltanto perchè la minchia di suo
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E uno a sinistra. > Quannu vinni st
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> > > > > > > > > Agaminkione, per
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me il pacchio più bello ancora è.
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Achille non amava esibirsi nudo, a
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Sul dolore della regina Mhassymylya
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lentamente, ma alla fine l’uomo n
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parole erano state chiare. “ In q
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E attaccau a tirare. > Con l’altr
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Quella notte Odisseo e Diomede , tr
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PARIDEEEEE..................... AAh
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disse Neottolemo facendosi avanti.
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Con fatica, tra canti e balli, ma a
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E la sognò. E nel sonno disse: > N
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anticipo.. tu consideri la guerra u
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Minkialao arrussichiò. Ikazzonio p
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paradiso. E s’impegnavano di più
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addumannò Odisseo curioso come una
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una ciolla, Quell’osso in fondo e
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AAhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
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fora dal torrione. Come nu sacchett
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Ci era parsa lei. Ma in realtà sen
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> > > > > E intanto che dialogavano
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chiese Agaminkione. > > > Il re mag
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> > > > Intanto si era livato la tu
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Ekuba, venuta a conoscenza della mo
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Ikazzonio, senza profferir parola a
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> M i tre intellettuali, curiosi co
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fuga della figa di Elena .. ma recu
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Vinsero rispettivamente Priapo per
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dal suo coppiere e culiere Ganimede
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E l’Etna entrò in eruzione. La S
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Priapo. Nudo a parte la coppola ma
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ci disse Alcmhona. > > > > > > Cos
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-C- Archeologia Quannu a bedda ciol
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I vecchi si bagnavano pi aviri qual
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Quando l’orgia divina era al mass
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Restò ateo. > Lo scrittore Santhok
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