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Priapo: il dio dei bordelli -versione p. T - santoro rupert

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E Zeus attaccò a raccontare tutti i particolari .<br />

><br />

> chiese Ganimede.<br />

><br />

Ma proprio allora sentirono una bella voce cantare.<br />

> dissero in coro Zeus e Ganimede.<br />

< < Fottiam nei lieti calici<br />

che la bellezza c’infiora..<br />

E la fuggevol ora<br />

s’inebri a voluttà..<br />

Fottiam coi dolci fremiti<br />

che suscita <strong>il</strong> cunnus a tutte l’ore..<br />

poiché questa minchia in amore<br />

onnipotente al purtuso va….>><br />

La voce potente del picciotto , potente come la sua minchia, si sentiva in tutto<br />

l’Olimpazzo quando iddu attaccava a cantare. E ne sapeva di canzoni. Tutte a senso<br />

unico, ma ne sapeva a iosa. Adesso la sua voce risuonava nei sacri palazzi. Il<br />

picciotto stava andando dalla mamma. Per una visita lampo. Da Afrodite<br />

Anadyomene e Callipigia.<br />

Brutto di nascita, brutto era cresciuto e brutto era rimasto. P<strong>il</strong>uso come una scimmia<br />

già da quannu sciu dal buco materno, chiù p<strong>il</strong>uso ancora era diventato quando era<br />

cresciuto. P<strong>il</strong>uso tutto tranne che nel culo. Quello sp<strong>il</strong>ato era e sp<strong>il</strong>ato era rimasto. Ed<br />

era nato talmente brutto che la bella mamma , dopo <strong>il</strong> parto, l’aveva rifiutato. Era<br />

stato cresciuto da altri. Ma da grande aveva riallacciato i rapporti. La bella mamma<br />

adesso andava d’amore e d’accordo col figlio brutto, lario e racchio ma minchiuto più<br />

di qualsiasi altro uomo terrestre e no . Lo amava più degli altri figli. Perchè era<br />

brutto. E forse anche per altri motivi.<br />

> ci diceva Afrodite.<br />

La sua bellezza stava altrove. Era bello d’aceddu e di culo. Se <strong>il</strong> primo era<br />

spropositato, <strong>il</strong> secondo l’aveva pigliato sano sano dalla madre. Era sia itifallico che<br />

callipigio. E la sua biddizza facia paura a tutti. Alle femmine, che pure la<br />

desideravano, e ai maschi, che invece lo invidiavano.<br />

Lui, <strong>Priapo</strong> itifallico, era stato costretto da sempre a portare una tunica un po’ più<br />

lunga degli altri. Questo dai sei anni in poi, prima stava nudo. Anche se la cosa era<br />

già spropositata e sempre tisa. Poi, per nascondere la ingombrante protuberanza<br />

eretta , aveva dovuto portare tuniche più lunghe. Ma la cosa, sempre tisa sotto la<br />

tunica, sporgeva in avanti. Così come le donne incinte compaiono prima con la

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