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vero ciò che Chiara mi ha voluto raccontare? Se fosse vero che proprio nel vangelo<br />
vissuto ci sono le risposte a quei bisogni di pienezza di pace, di libertà, di verità, di amore<br />
che da sempre mi accompagnano? Se fosse vero che <strong>il</strong> Signore della Creazione si è fatto<br />
uomo e ci ha amato f<strong>in</strong>o al punto di dare la sua vita per dischiuderci nuovi orizzonti di<br />
cielo, di vita, di eternità? Se fosse vero che ragazzi che vivevano di droga, alcol, carcere,<br />
prostituzione, violenza, devianza... ora percorrono le stesse strade, dove prima<br />
sem<strong>in</strong>avano e raccoglievano “morte”, testimoniando con coraggio ed entusiasmo la<br />
nuova gioia che ricolma <strong>il</strong> loro cuore grazie all’<strong>in</strong>contro con Cristo Risorto?<br />
Se questa mia condivisione potesse dare anche solo un piccolo contributo per suscitare<br />
<strong>in</strong> te, al di là del tuo credo e delle tue conv<strong>in</strong>zioni (che naturalmente rispetto<br />
profondamente), <strong>il</strong> desiderio di provare a vivere con tutto <strong>il</strong> tuo cuore <strong>il</strong> vangelo, sarei<br />
davvero molto contenta!<br />
Inoltre dopo anni vissuti tra <strong>in</strong>feri e cielo, sento <strong>il</strong> desiderio di consegnare a più<br />
persone possib<strong>il</strong>i le troppe grida <strong>in</strong>ascoltate che hanno d<strong>il</strong>aniato <strong>il</strong> mio cuore, le troppe<br />
lacrime di sangue ancora non raccolte da nessuno, del popolo della notte. Un popolo<br />
sterm<strong>in</strong>ato che cont<strong>in</strong>ua a diventare sempre più numeroso. Un popolo di mendicanti di<br />
amore che spesso si schiantano contro l’<strong>in</strong>differenza dei più, le menzogne di un mondo<br />
che si è prostrato <strong>in</strong> adorazione del “dio-denaro-potere-successo-piacere”, calpestando<br />
i sogni di troppi; un popolo di giovani che hanno cercato la felicità nei paradisi artificiali<br />
di questo mondo che, dopo avere sedotto con le sue chimere la loro anima, l’ha<br />
imprigionata f<strong>in</strong>o a ucciderla; un popolo di bamb<strong>in</strong>i costretti a percorrere freddi<br />
marciapiedi svendendo la loro <strong>in</strong>nocenza a viandanti senza scrupoli; un popolo di<br />
persone meravigliose <strong>in</strong> cerca di verità, sfregiate nell’<strong>in</strong>timo dell’anima dalla troppa<br />
<strong>in</strong>differenza, arroganza, violenza. Questo popolo <strong>in</strong> questi anni è diventato <strong>il</strong> mio popolo,<br />
la mia nuova famiglia; ho sentito nel profondo del mio cuore <strong>il</strong> loro grido, le loro lacrime,<br />
le loro ferite, la loro disperazione e ogni volta che con loro mi sono ritrovata <strong>in</strong> un tunnel<br />
<strong>in</strong>fernale che sembrava senza uscita ho scoperto che a volte basta poco! Basta poco<br />
per riaccendere la speranza là dove la disperazione ha preso <strong>il</strong> sopravvento. A volte basta<br />
solo un po’ di amore! Ho visto un popolo sterm<strong>in</strong>ato di disperati, imprigionati <strong>in</strong> <strong>in</strong>cubi<br />
tremendi di morte, tornare a vivere la vita <strong>in</strong> pienezza, diventare testimoni di speranza<br />
e di gioia grazie all’Amore!!! Ma ce ne sono tanti, troppi, che ancora “gridano” <strong>in</strong>ascoltati<br />
nei deserti delle nostre città, senza più sogni, senza più speranza, che hanno bisogno di<br />
una mano tesa, di un cuore <strong>in</strong> ascolto, di un abbraccio dis<strong>in</strong>teressato.<br />
Credo fermamente che ciò che rende bello ogni uomo è la sua capacità di amare:<br />
l’amore è più forte, l’amore resta, l’amore è ciò che più conta nella nostra vita, l’amore<br />
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Qui avviene qualcosa di strano: questo grido è <strong>il</strong> grido sommo del male, <strong>il</strong> punto più<br />
lontano da Dio, nelle tenebre, dopo tre ore di buio viene lanciato a Dio e ormai questo<br />
grido verso Dio diventa <strong>il</strong> grido che riempie tutto <strong>il</strong> vuoto del male, diventa un grido al<br />
Padre, fatto dal Figlio, dal Figlio che è lì perché conosce l’amore del Padre per tutti. Però<br />
questo grido del Figlio è uguale a quello del Padre, perché <strong>il</strong> Padre non è che soffra meno<br />
del Figlio.<br />
È la passione di Dio per l’uomo. Dio come passione per l’uomo; <strong>il</strong> contrario di<br />
Adamo che <strong>in</strong>vece pensava un Dio che fosse antagonista dell’uomo, egoista. In questo<br />
punto Dio diventa veramente Dio di tutto <strong>il</strong> creato, perché ormai non c’è punto lontano<br />
da Dio <strong>in</strong> cui non sia presente <strong>il</strong> Figlio e <strong>il</strong> Padre che ascolta <strong>il</strong> Figlio. Non c’è più perdizione<br />
per nessuno dopo questo grido. È la salvezza del cosmo questo grido del Figlio, questo<br />
grido di abbandono, perché <strong>il</strong> peggio è essere abbandonati da Dio, è Dio stesso che si<br />
abbandona, e Dio è la vita è l’amore è la pace è la gioia, è la perdizione assoluta; e <strong>in</strong><br />
quella perdizione assoluta c’è Lui.<br />
Questo è <strong>il</strong> più grande mistero che rivela Dio, un Dio che si perde, che si<br />
abbandona per l’uomo. Per questo <strong>il</strong> Crocifisso è eloquente al di là di ogni ragionamento;<br />
nessuno può aver paura di un Dio Crocifisso; avrà schifo, dirà: no, è impossib<strong>il</strong>e, no,<br />
questo è un maledetto; tutto quel che vuol dire. Dio per amore ha assunto <strong>il</strong> punto più<br />
lontano da Dio <strong>in</strong> modo che ormai tutto fosse pieno della sua presenza. È <strong>il</strong> mistero<br />
davvero della grandezza di Dio che è molto diversa da quella che si pensa.<br />
Soprattutto l’abbandono di Dio. Dio noi sappiamo che non ci abbandona e <strong>in</strong> più<br />
sappiamo che noi l’abbiamo abbandonato. Ma che <strong>il</strong> Figlio, che conosce e ama <strong>il</strong> Padre,<br />
si senta abbandonato, questa è la tragedia assoluta. Davvero <strong>il</strong> male dell’uomo tocca<br />
Dio nella sua natura di Dio che è amore; non è <strong>il</strong> Dio impassib<strong>il</strong>e, è <strong>il</strong> Dio passione.<br />
E d’altronde comprendiamo, cioè se uno ha dei figli o degli amici, sente <strong>il</strong> male<br />
della persona che ama e se uno ama una persona e l’altro l’abbandona, chi abbandona<br />
non sente niente, chi ama sente tutto l’abbandono.<br />
E Dio che ci ama sente tutto <strong>il</strong> male, e <strong>il</strong> vero male dell’uomo è l’abbandono; non<br />
c’è male superiore. E l’abbandono di Dio è l’abbandono assoluto e Lui è presente. Così<br />
che nessun abbandonato sia più abbandonato da Dio. E solo così è salvezza di tutto, se<br />
no non avrebbe risposta quel male profondo - che tutti sperimentiamo <strong>in</strong> un modo o <strong>in</strong><br />
un altro - che si chiama l’abbandono della vita, le varie forme e dove l’abbandono più<br />
grosso è l’abbandono di se stessi, perché perdiamo anche noi stessi.<br />
Bonhoeffer diceva: “La Croce e <strong>il</strong> Crocifisso è la distanza che Dio ha posto tra sé<br />
e l’idolo”, distanza <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ita che c’è tra Dio e tutte le nostre immag<strong>in</strong>azioni su Dio. Ed è<br />
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