Numero 5 Anno 2012 - Coisp
Numero 5 Anno 2012 - Coisp Numero 5 Anno 2012 - Coisp
POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1 Comma 1 DCB Milano - Euro 2,58 ANNIVERSARIO G8 IL CO.I.S.P. FA GIRARE A GENOVA CARTELLONI CON LE IMMAGINI DELLA DEVASTAZIONE NO-GLOBAL! FOCUS POLIZIA SOTTO LE MACERIE La situazione dopo il terremoto in Emilia N° 5 - 2012 ANNO V EDIZIONI CONVEGNO SICUREZZA E GIUSTIZIA IN EUROPA Successo per il seminario di Gerace
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POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1 Comma 1 DCB Milano - Euro 2,58<br />
ANNIVERSARIO G8<br />
IL CO.I.S.P. FA GIRARE A GENOVA<br />
CARTELLONI CON LE IMMAGINI<br />
DELLA DEVASTAZIONE NO-GLOBAL!<br />
FOCUS<br />
POLIZIA SOTTO LE MACERIE<br />
La situazione dopo il terremoto in Emilia<br />
N° 5 - <strong>2012</strong><br />
ANNO V<br />
EDIZIONI<br />
CONVEGNO<br />
SICUREZZA E GIUSTIZIA IN EUROPA<br />
Successo per il seminario di Gerace
Il Calendario della Polizia Italiana<br />
EDIZIONE2013<br />
La Polizia Polizia Polizia Italiana Italiana Italiana<br />
Calendario<br />
2013<br />
Guardie di Pubblica Sicurezza<br />
a Cavallo 1877 - 1890<br />
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Guardie di Pubblica Sicurezza 1859 - 1860<br />
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica<br />
1 2 3 4 5 6 7<br />
8 9 10 11 12 13 14<br />
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29 30 31<br />
Elsa per Sciabola da Comandanti<br />
e Sottoufficiali a cavallo1877 - 1890<br />
Aprile<br />
Le Guardie di Pubblica Sicurezza a cavallo sono istituite con il Regio<br />
decreto n. 3752 del 27 marzo 1877, con lo specifico compito di tutelare la<br />
sicurezza pubblica nelle campagne, subentrando al disciolto “Corpo dei<br />
Militi a cavallo istituito con Decreto dittatoriale (G. Garibaldi) dell'8<br />
Giugno 1860. A differenza delle Guardie di Pubblica Sicurezza a piedi,<br />
destinate in prevalenza al servizio nei centri urbani, le Guardie a cavallo<br />
sono incaricate di assolvere quei compiti di vigilanza e repressione dei<br />
reati che nelle Province Siciliane erano già attribuiti al Corpo dei Militi<br />
a cavallo. Da questi, infatti, ereditano anche le uniformi e buona parte<br />
del personale. L’impiego, con compiti di Polizia Rurale è dettato dalle<br />
particolari condizioni sociali ed ambientali dell’isola, ove è particolarmente<br />
favorito lo sviluppo del banditismo. Ogni Provincia è presidiata da una<br />
Compagnia composta di più Sezioni; queste ultime sono assegnate in<br />
ragione di una per ciascun circondario della Provincia. Il Corpo a cavallo<br />
opera alle dipendenze delle Autorità di Pubblica Sicurezza Provinciali e<br />
Circondariali: Prefetti, Sotto prefetti e Questori.<br />
All’atto della costituzione, il Corpo delle Guardie a cavallo ha un<br />
organico complessivo di 775 uomini, così ripartito: 7 Comandanti, 18<br />
Luogotenenti, 25 Brigadieri, 25 Sottobrigadieri, 50 Caporali, 500<br />
Guardie, 50 Guardie aspiranti.<br />
da sinistra: Guardia, Caporale e Brigadiere<br />
in uniforme da parata - 1877<br />
L’uniforme ha gli stessi colori delle Guardie di P.S. a piedi ( turchino e bigio)<br />
con le caratteristiche dei reparti montati. Sostanzialmente gli Agenti a<br />
cavallo indossano una giubba di panno turchino a due petti, chiusa da due<br />
file di 8 bottoni bombati di metallo bianco; pantaloni di tessuto grigioazzurro,<br />
del modello da cavalleria con sottopiede e doppie bande di panno<br />
“bleu celeste”. Il Kepì (copricapo) è del modello in uso nel periodo<br />
risorgimentale, con visiera dritta e stemma costituito dallo scudo Savoia<br />
sormontato dalla corona reale, inserito in un trofeo formato da quattro<br />
bandiere in asta. Con la grande uniforme sono portate delle cordelline in<br />
tutto simili a quelle della cavalleria. Le Guardie portano la bandoliera di<br />
cuoio nero, la quale, è ricoperta di un gallone argentato per i Comandanti e<br />
i Sottufficiali. I Brigadieri e i Sotto-Brigadieri indossano l’uniforme con<br />
gli attributi da Ufficiale (Tenente e Sottotenente). L’armamento comprende<br />
la sciabola del modello da cavalleria, un revolver ed una doppietta Remington.<br />
La Guardia di P.S. Conti Felice è il primo caduto<br />
di cui si ha notizia nella storia della Polizia Italiana. 18 luglio 1860<br />
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica<br />
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Ottobre<br />
DISPONIBILE NELLA VERSIONE<br />
DA MURO E DA TAVOLO<br />
UNA INIZIATIVA
La rivoluzione<br />
del coraggio<br />
Viviamo in una crisi economica<br />
che oramai nessuno ricorda<br />
quando sia iniziata, con il susseguirsi<br />
di manovre finanziarie<br />
che hanno prima depauperato le riserve,<br />
poi azzerato ogni investimento futuro ed<br />
infine ridotto gli stanziamenti per la Sicurezza<br />
del Paese ben al di sotto del minimo<br />
indispensabile.<br />
Nonostante ciò, quasi quotidianamente i<br />
Quadri Sindacali del <strong>Coisp</strong> riferiscono di<br />
lavorare fianco a fianco con chi, dimostrando<br />
piena inconsapevolezza, pare<br />
non comprendere le conseguenze di questo<br />
inesorabile scivolare verso il basso<br />
che stiamo patendo.<br />
Se noi del <strong>Coisp</strong> non avessimo combattuto<br />
come abbiamo fatto, in ogni sede<br />
centrale e periferica, già oggi guarderemmo<br />
con rimpianto a quanto abbiamo<br />
perduto. Il <strong>Coisp</strong> da solo impegna una<br />
fetta molto consistente del tempo e delle<br />
risorse dell'Ufficio Relazioni Sindacali del<br />
Dipartimento della P.S., il che significa,<br />
per quanto mi riguarda, che ottemperiamo<br />
onestamente al mandato conferitoci<br />
dai sempre più numerosi iscritti.<br />
Durante questi mesi in cui ho incontrato<br />
Quadri Sindacali del <strong>Coisp</strong> da nord a sud,<br />
le domande che mi sono sentito rivolgere<br />
più frequentemente, dagli iscritti e da<br />
tantissimi colleghi, erano volte a sapere<br />
cosa accadrà nel futuro: sulla previdenza,<br />
sul turn over ridotto, sulla paventata<br />
chiusura degli Uffici a causa del decrescente<br />
numero degli organici o da chi lavorando<br />
da anni nella turnazione h24,<br />
vede affievolirsi sempre più le giuste prospettive<br />
di passare il testimone a colleghi<br />
più giovani.<br />
Il <strong>Coisp</strong> ha più volte azzeccato le previsioni<br />
delle conseguenze nefaste di tante<br />
scelte politiche ed a volte anche del Dipartimento,<br />
intervenendo e lottando duramente<br />
per modificarle. Un lavoro<br />
improbo, del quale andiamo orgogliosi.<br />
Per fare questo abbiamo assunto il ruolo<br />
di Sindacato di rottura con il sistema,<br />
contrastando quel sottobosco di compromessi<br />
che per anni ha contraddistinto<br />
l'azione "sindacatesca", favorendo,<br />
spesso a ragione, la disaffezione e l'allontanamento<br />
dei colleghi stessi dalle Organizzazioni<br />
Sindacali.<br />
La "Rivoluzione del <strong>Coisp</strong>" sta nella presenza<br />
costante, la coerenza tra impegni<br />
assunti ed il loro sviluppo, le promesse<br />
mantenute. Merce rara un tempo, ed<br />
oggi, nel panorama sindacale e non solo,<br />
ormai quasi introvabile.<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
Il <strong>Coisp</strong> di oggi rappresenta un nuovo<br />
collante morale, un insieme di valori che<br />
si originano dall'Indipendenza dell'azione<br />
sindacale, concretizzandosi nella<br />
libertà di criticare chi danneggia la nostra<br />
professione e calpesta la dignità<br />
delle Forze dell'Ordine.<br />
Questo spazio di "libera opinione" lo<br />
stiamo conquistando grazia alla pervicacia<br />
ed alla coerenza che dimostriamo nei<br />
confronti dell'Amministrazione Centrale<br />
e del mondo civile, che, sempre più<br />
spesso, chiede alle Forze dell'Ordine di<br />
supplire ai vuoti lasciati dai sistemi di<br />
Governo locale e nazionale.<br />
Spazi dove si infiltrano criminalità di<br />
ogni specie e grandezza, che avvelenano<br />
il tessuto sociale e produttivo, lasciando<br />
cittadini impauriti e diffidenti.<br />
Il "Coraggio del <strong>Coisp</strong>" sta nell'affrontare<br />
queste scomodità, costringendo Ministri<br />
e politici ad assumersi le responsabilità<br />
delle conseguenze delle loro azioni,<br />
senza far finta di non vedere o di non<br />
sentire per convenienza o piaggeria. Seppure<br />
sono pochi i "compagni di viaggio"<br />
che sanno mantenere coerenza ed onestà,<br />
noi non ci arrenderemo dinanzi a<br />
nulla.<br />
Napoleone disse che nelle rivoluzioni ci<br />
sono due generi di persone: quelle che le<br />
fanno e quelle che ne approfittano.<br />
Oggi il <strong>Coisp</strong> ha il coraggio e gli strumenti<br />
per continuare la propria Rivoluzione<br />
Ed è ora di svegliare chi ancora dorme.<br />
Buon Sindacato a tutti.<br />
Il Segretario Generale del <strong>Coisp</strong><br />
Franco Maccari<br />
3
LA LA NOS NOSTRA NOS TRA P PPA<br />
PAGINA A GINA<br />
Il periodico “PS - Sicur<br />
ezza & Polizia”,<br />
olizia”, mensile mensile di di informazioni, informazioni, cultura cultura e e attualità attualità è è l’Or<br />
l’Or gano Ufficiale Nazionale del Sindacato<br />
di Polizia<br />
Co.I.S.P<br />
.P. ., (Coordinamento<br />
dinamento per l’indipendenza sindacale delle F<br />
orze di P<br />
olizia), punta l’attenzione sugli aspetti<br />
pr ofessionali senza tra lasciar lasciare<br />
argomenti<br />
gomenti più generali e di appr<br />
ofondimento di sicur sicuro<br />
inter esse per il cittadino cittadino.<br />
Idee, Idee, Idee, indicazioni, indicazioni, indicazioni, considerazioni, considerazioni, considerazioni, valutazioni valutazioni valutazioni e e e quant’altr<br />
quant’altr<br />
quant’altr o scritto sulla rivista, pr ovengono da uomini che vivono all’interno del<br />
settor e della Sicur Sicurezza<br />
ezza Italiana e, quindi pienamente legittimati a dar<br />
e un ser vizio alla gente per la lor o vita quotidiana<br />
e di ipotizzare<br />
e soluzioni possibili per un futur<br />
o miglior migliore.<br />
Un futur o con maggior sicur sicurezza;<br />
un futur o con maggior certezza; un futur<br />
o con meno delinquenza e più ser serenità<br />
da parte dei cittadini e degli stessi poliziotti.<br />
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La concessionaria è riportata<br />
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Il mancato recapito<br />
ecapito del periodico<br />
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delle P oste,dovrà esser e tempestivamente comunicato all’Editor all’Editore,<br />
che si impegna a ricer ricercarne<br />
le cause ed a pr ovveder ovvedere<br />
in merito.
iacquista la tua<br />
libertà sindacale...<br />
...FANCULO<br />
Abbiate sempre il coraggio<br />
di dire ciò che pensate!<br />
SINDACATO DI POLIZIA<br />
Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle Forze di Polizia
6<br />
SOMMARIO<br />
03 L’EDITORIALE<br />
La rivoluzione del coraggio<br />
DI FRANCO MACCARI<br />
08 MANIFESTAZIONI<br />
Anniversario G8<br />
Il Co.I.S.P. fa girare a Genova<br />
cartelloni con le immagini<br />
della devastazione no-global<br />
DI ANTONIO CAPRIA<br />
12 PENSIONI<br />
Il Co.I.S.P. sbatte la porta<br />
14 FOCUS<br />
Polizia sotto le macerie<br />
DI OLGA IEMBO<br />
18 INTERVISTA<br />
Il Procuratore Borrelli:<br />
È il momento di trovare<br />
il marcio<br />
20 CONVEGNO<br />
Sicurezza e Giustizia in Europa<br />
22 POLITICA<br />
Monti mette a dieta lo Stato<br />
26 LEGISLATURA<br />
Più trasparente<br />
il Segreto di Stato<br />
28 IL CASO<br />
Aspettando Totò Riina al Colle<br />
DI OLGA IEMBO<br />
N° 5 - <strong>2012</strong><br />
ANNO V<br />
31 LIBRO<br />
“Uomini Soli” di Attilio Bolzoni<br />
32 SINDACALE<br />
In Campania la Camorra<br />
vince contro lo Stato.<br />
Franco Maccari, leader<br />
nazionale del Co.I.S.P. incontra<br />
i dirigenti campani del<br />
Co.I.S.P. e gli allievi agenti<br />
della Polizia di Stato di Caserta
33 Scuola Allievi<br />
“Peschiera del Garda”<br />
“Spoleto”<br />
34 Tagli alla spesa, rischio<br />
chiusura per i posti di PS<br />
35 Ascoli Piceno. Il Co.I.S.P.:<br />
“uffici di Polizia<br />
a rischio paralisi”<br />
36 SPORT<br />
Poliziotti, la migliore Italia!<br />
DI OLGA IEMBO<br />
40 SPEAKER’S CORNER<br />
Quale carcere per i Poliziotti?<br />
DI CARMINE FIORITI<br />
42 SINDACALISMO<br />
AUTONOMO DI POLIZIA<br />
La nascita del Siulp ed il<br />
primo giorno del Congresso<br />
Internazionale degli Autonomi<br />
La rivista viene inviata gratuitamente ai quadri sindacali del<br />
CO.I.S.P., alle Questure, Prefetture, Ministeri e Scuole di Polizia.<br />
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restituiscoo. La redazione si riserva di apportare tagli e modifiche<br />
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immagine. La rivista “Sicurezza & Polizia” è un marchio registrato e<br />
non appartiene alla Pubblica Amministrazione.<br />
44 SICURAMENTE<br />
Cos’è l’Empatia<br />
48 ORGANIGRAMMA<br />
Sedi Provinciali<br />
e Regionali del Co.I.S.P.<br />
Le informazioni custodite nel nostro archivio elettronico verranno<br />
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Non è prevista la comunicazione da diffusione a terzi, in conformità<br />
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SICUREZZA & POLIZIA<br />
VIA PO’, 162 - 00198 Roma<br />
TEL. 06/8553130 - FAX - 06/85831762<br />
www.nsd.it - e.mail: redazione@nsd.it<br />
POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1 Comma 1 DCB Milano - Euro 2,58<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
ANNIVERSARIO G8<br />
IL CO.I.S.P. FA GIRARE A GENOVA<br />
CARTELLONI CON LE IMMAGINI<br />
DELLA DEVASTAZIONE NO-GLOBAL!<br />
FOCUS<br />
POLIZIA SOTTO LE MACERIE<br />
La situazione dopo il terremoto in Emilia<br />
N° 5 - <strong>2012</strong><br />
ANNO V<br />
EDIZIONI<br />
CONVEGNO<br />
SICUREZZA E GIUSTIZIA IN EUROPA<br />
Successo per il seminario di Gerace<br />
SICUREZZA & POLIZIA<br />
Organo Ufficiale Nazionale del<br />
CO.I.S.P.<br />
Via Farini, 62 - 00186 Roma<br />
Tel. +39 0648903773 - Fax +39 0648903735<br />
coisp@coisp.it - www.coisp.it<br />
Editore<br />
MAIN FORCE S.R.L.<br />
Via Po, 162 - 00198 Roma<br />
Tel. 06.85.53.130 - Fax 06.85.83.17.62<br />
www.nsd.it - e-mail: info@nsd.it<br />
Direttore Politico<br />
Franco MACCARI<br />
Condirettore Politico<br />
Domenico PIANESE<br />
Direttore Responsabile<br />
Antonio CAPRIA<br />
Responsabile Ufficio Sviluppo Organizzativo del Co.I.S.P.<br />
Riccardo MATTIOLI<br />
Direzione amministrativa e Pubblicità<br />
MAIN FORCE S.r.l.<br />
Via Po, 162 - 00198 Roma<br />
Tel. 06.85.53.130 - Fax 06.85.83.17.62<br />
Progetto Grafico, Impaginazione<br />
e Coordinamento Redazionale,<br />
Promozioni Editoriale Police s.r.l.<br />
Alessandra D’Angelo<br />
e-mail: redazione@promopolice.it<br />
Via Capo Peloro, 10 - 00141 Roma<br />
Stampa<br />
Tipografia Moggio<br />
Strada Galli s.n.c. - Villa Adriana (RM)<br />
fotolitomoggio@fotolitomoggio.it<br />
Tel. 0774.38.19.22 - Fax 0774.50.95.04<br />
Registrazione<br />
Tribunale di Roma al numero 331/2008 del 18/9/2008<br />
7
8<br />
MANIFESTAZIONI<br />
ANNIVERSARIO G8<br />
IL COISP FA GIRARE A GENOVA<br />
CARTELLONI CON LE IMMAGINI<br />
DELLA DEVASTAZIONE NOGLOBAL<br />
di Antonio Capria<br />
Maccari: “Solo in Italia tutelata la libertà di distruggere<br />
e di sfogare impunemente la violenza”<br />
Vetri in frantumi, fumo, fiamme,<br />
sangue. Macchine incendiate, strade<br />
tagliate in due dalle barricate.<br />
Mascherine e passamontagna.<br />
Bastoni, spranghe di ferro, sassi e molotov:<br />
strumenti per distruggere, armi per uccidere.<br />
Le immagini di una guerriglia urbana che<br />
qualcuno vuole cancellare. Del G8 di Genova,<br />
undici anni più tardi, rischia di restare<br />
tanta retorica e un insopportabile vittimismo.<br />
Ma non per i genovesi che hanno vissuto<br />
da ostaggi quelle giornate di terrore.
Non per i poliziotti, mandati a fronteggiare<br />
la guerriglia scatenata da un esercito<br />
di violenti criminali.<br />
Non per chi sente ancora rimbombare<br />
nelle orecchie le urla, le esplosioni, il continuo<br />
frastuono di vetrate andate in frantumi,<br />
di sassi che si schiantano contro gli<br />
scudi, il suono sordo dei bastoni. Non per<br />
chi ancora sente addosso l’odore del fumo<br />
e nella bocca il sapore del sangue. Non per<br />
chi non può e non vuole dimenticare.<br />
“Nell’anniversario dei tragici fatti del G8<br />
di Genova - spiega Franco Maccari, Segretario<br />
Generale del COISP - il Sindacato Indipendente<br />
di Polizia - abbiamo pensato<br />
ad una iniziativa di autentica ‘contro-disinformazione’,<br />
per opporci a chi tenta di<br />
cancellare, di rimuovere dalla memoria le<br />
violenze dei manifestanti che hanno devastato<br />
una città e messo a rischio la vita<br />
di centinaia di Appartenenti alle Forze<br />
dell’Ordine, nella consapevolezza di restare<br />
impuniti, al sicuro sotto l’ala protettiva<br />
di una certa politica e di una classe<br />
intellettualoide pronta a calpestare la realtà<br />
per servire un interesse ideologico.<br />
Nessuno di quei manifestanti ha pagato<br />
per le proprie violenze, e anche chi è<br />
stato condannato ha pensato bene di<br />
darsi ad una tranquilla latitanza”.<br />
“L’estintore quale strumento di pace”:<br />
manifestanti “liberi” di devastare una<br />
città, di metterla a ferro e fuoco, e di aggredire<br />
ferocemente gli uomini e le donne<br />
in divisa che hanno tentato di garantire<br />
la sicurezza dei cittadini che a Genova<br />
sono rimasti ostaggio di una violenza<br />
inaudita e brutale.<br />
E’ questa la vera realtà da non dimenticare<br />
nell’undicesimo anniversario del G8<br />
di Genova. Una realtà ritratta in centinaia<br />
di fotogrammi: scene della tragedia di<br />
Genova, di una città ferita e insanguinata<br />
da chi, con il pretesto di protestare contro<br />
il sistema, ha dato sfogo ad una violenza<br />
criminale nella certezza di un’impunità<br />
che, a distanza di undici anni, è confermata<br />
dai fatti.<br />
Scene di Poliziotti, Carabinieri, Finanzieri<br />
che hanno rischiato di essere uccisi per la<br />
sola colpa di indossare la divisa e rappresentare<br />
lo Stato, la sua parte più degna e nobile.<br />
“Ma se nessuno pagherà il proprio debito<br />
con la Giustizia – dice Maccari - se nessuno<br />
risarcirà la città di Genova ed i suoi<br />
cittadini, se nessuno chiederà scusa per le<br />
violenze e le aggressioni contro gli uomini<br />
in divisa, il Co.I.S.P. ha ritenuto un dovere<br />
civile e morale compiere una operazione<br />
di verità, raccontando con la forza realistica<br />
delle immagini cosaaccadde davvero<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
in quei giorni a Genova, in che clima si<br />
trovarono ad operare i poliziotti mandati<br />
al macello, da quale parte furono le violenze<br />
che scrissero una delle pagine più<br />
buie della storia del nostro Paese.<br />
Per questo abbiamo realizzato degli<br />
enormi cartelloni che sono stati portati<br />
in giro nella città di Genova, sui quali abbiamo<br />
composto un mosaico delle immagini<br />
della brutalità e della ferocia dei<br />
no-global, oltre che di tantissimi episodi<br />
di illegalità che rappresentano ancora<br />
una ferita aperta nella società civile e<br />
nello spirito democratico della nobile<br />
città di Genova e dell’intero Paese.<br />
Per ricordare a tutti gli Italiani cosa ha<br />
significato la terribile violenza di quei<br />
manifestanti pronti ad usare un ‘estintore<br />
come strumento di pace’ e che sono<br />
riusciti ad affermare, purtroppo, una<br />
nuova libertà garantita soltanto nel nostro<br />
Paese: quella di distruggere e di sfogare<br />
impunemente ogni tipo di violenza”.<br />
“Mentre una odiosa e superficiale retorica<br />
continua a riscrivere la storia di quei<br />
giorni, salvando il capitolo che riguarda<br />
gli errori commessi dalle Forze dell’Ordine<br />
e cancellando tutto il resto - dice<br />
Franco Maccari - per noi poliziotti il ricordo<br />
è assolutamente vivo e doloroso.<br />
Quel ricordo è per noi un dovere, nei confronti<br />
dei cittadini di Genova che abbiamo<br />
tentato in ogni modo di<br />
proteggere, ma soprattutto nei confronti<br />
9
10<br />
MANIFESTAZIONI<br />
di quei poliziotti che hanno messo a repentaglio<br />
la propria vita per difendere<br />
ancora una volta la sicurezza e la legalità<br />
nel Paese, e per difendere la propria<br />
stessa vita dall’odio e dalla violenza dei<br />
manifestanti”.<br />
“Le ‘vele’ di Genova – ha spiegato Maccari<br />
- non sono state una semplice provocazione,<br />
né una mancanza di rispetto per<br />
chi, tra i manifestanti, ha subìto abusi.<br />
Le ‘vele’ di Genova hanno voluto ricordare<br />
la storia di quei giorni per quella che è<br />
stata, tutta intera. Hanno voluto ricordare<br />
il clima di terrore nel quale sono stati imprigionati<br />
i cittadini genovesi, ma anche<br />
la tensione e la paura per la propria incolumità<br />
nella quale si sono trovati ad operare<br />
gli uomini e le donne in divisa,<br />
chiamati ad affrontare una terribile guerriglia<br />
per le strade della città. Il Co.I.S.P.<br />
non vuole nascondere la realtà, anche<br />
quella più scomoda – dice Maccari –, ma<br />
non accetta la vergognosa operazione di<br />
rimozione storica con la quale un’intera<br />
classe di politici e intellettuali tentano di<br />
cancellare le violenze, le devastazioni, i<br />
tentativi di uccidere gli uomini in divisa.<br />
Noi abbiamo voluto ricordare che i blackblock<br />
a Genova non si comportarono come<br />
timide educande in gita, ma misero in atto<br />
una violenza cieca e brutale, scagliandosi<br />
soprattutto contro chi ha avuto la sola<br />
colpa di indossare una divisa. Abbiamo voluto<br />
ricordare che a Genova l’estintore non<br />
è stato uno strumento di pace, ma è stato<br />
usato come arma per tentare di togliere la<br />
vita a giovani in divisa”<br />
La Corte di Cassazione ha ridotto nove<br />
delle undici condanne inflitte in appello ad<br />
altrettanti no global ritenuti responsabili<br />
di devastazione e saccheggio in relazione<br />
ai fatti accaduti nel corso del G8 di Genova.<br />
Il procuratore generale aveva chiesto di<br />
confermare le pene emesse in secondo<br />
grado, che complessivamente arrivavano<br />
a circa 100 anni di carcere, ma non ha<br />
trovato l’accordo della Corte che ha invece<br />
scontato le condanne.<br />
“Purtroppo– ha commentato Maccari –<br />
se fosse vero che le Forze di polizia avessero<br />
dovuto vedersela con dieci persone<br />
intenzionate a distruggere la città tutto<br />
sarebbe andato molto diversamente. La<br />
realtà, purtroppo, è stata ben altra.<br />
Non furono certamente una manciata<br />
quelli che persero ogni controllo undici<br />
anni fa, scaricando sulle Forze dell’ordine<br />
la violenza insensata che il delirio della<br />
folla notoriamente amplifica. Non furono<br />
certamente una manciata quelli che lanciarono<br />
bombe, pietre, cassonetti, estintori<br />
e qualsiasi altra cosa contro i tutori<br />
della sicurezza, cercando di fare quanti<br />
più danni si riuscisse e, possibilmente, di<br />
seccare qualcuno che portava una divisa.
SICUREZZA E POLIZIA<br />
Ci furono invece assalti preordinati e aggressioni<br />
ben organizzate contro chi era<br />
stato mandato a garantire il rispetto di<br />
regole che in migliaia erano giunti con la<br />
specifica intenzione di violare, ed a contenere<br />
la straripante voglia dei contestatori<br />
dell’epoca di passare alla storia.<br />
Ecco che cosa si sono trovati davanti durante<br />
quel G8 i colleghi, compresi quelli<br />
che oggi, per aver sottoscritto un verbale,<br />
e non certo per aver aggredito qualcuno,<br />
scontano una condanna per falso assieme<br />
al veleno, all’odio e alla strumentalizzazione<br />
da parte di chi sa censurare solo<br />
quando gli conviene.<br />
Chi era a Genova in quei giorni, non può<br />
non ricordare l’orda schiumante che avanzava<br />
urlando, fumo e fiamme, visi coperti<br />
di annoiati vigliacchi accorsi per fare male<br />
mettendo a repentaglio la sicurezza di<br />
tutti, talmente tanto vigliacchi che grazie<br />
a quei caschi ed a quei fazzoletti… in tribunale<br />
sono arrivati solo in dieci.<br />
Senza contare che questi personaggi il coraggio<br />
di assumersi le proprie responsabilità<br />
a quanto pare non lo trovano… e infatti<br />
sono risultate irreperibili due delle cinque<br />
persone condannate a titolo definitivo per<br />
le devastazioni avvenute a Genova.<br />
Quando c’è da appiccare il fuoco ad una<br />
città e tentare di ammazzare Poliziotti<br />
confondendosi in mezzo a tanti e nascondendosi<br />
dietro ad un casco o un fazzoletto<br />
è facile fare l’intrepido no-global, in<br />
altri casi è meglio filarsela”.<br />
11
12<br />
PENSIONI<br />
Riunione con la Fornero sul sistema pensionistico<br />
IL COISP SBATTE LA PORTA<br />
Maccari: “Tutto nto, ci mettono davanti al fatto compiuto.<br />
Uomini e Donne del Comparto Sicurezza sono considerati solo carne da macello.<br />
Si ha il coraggio di chiedere ancora sacrici a lavoratori ricoperti di sangue..”<br />
ILavoratori dei Comparti Sicurezza e<br />
Difesa sono considerati dal Governo<br />
solo carne da macello. Sono numeri,<br />
sono pedine che non contano nulla.<br />
Il Ministro Fornero ci sbatte in faccia l’assoluto<br />
rifiuto a qualsiasi confronto. Altezzosi<br />
burocrati tirati in tailleur osano<br />
chiedere ancora altri sacrifici a persone<br />
che tornano da una giornata di lavoro ricoperti<br />
di sangue, con le ossa spaccate,<br />
offesi e vilipesi in ogni modo. Sacrifici decisi<br />
unilateralmente e solo a nostro carico,<br />
disponendo delle già troppo<br />
bistrattate vite degli unici veri Servitori<br />
dello Stato rimasti a farsi ammazzare per<br />
pochi spiccioli al mese. Continuano a rapinarci<br />
le tasche e pretendono che ci presentiamo<br />
là, tutti in fila e zitti come<br />
scolaretti davanti ad una maestrina sac-<br />
cente, col capo chino a far calpestare noi<br />
stessi, il ruolo che rivestiamo, e con noi<br />
migliaia e migliaia di colleghi. E’ un’offesa<br />
intollerabile”.<br />
Nelle parole di Franco Maccari, Segretario<br />
Generale del <strong>Coisp</strong>, Sindacato Indipendente<br />
di Polizia, l’esito della disastrosa<br />
riunione fissata per questa mattina a Palazzo<br />
Chigi per discutere della riforma del<br />
sistema pensionistico alla presenza, tra<br />
gli altri, del Ministro Elsa Fornero, cui<br />
hanno partecipato i rappresentanti di<br />
tutti i Corpi del Comparto Sicurezza e Difesa.<br />
Ma all’incontro non si è di fatto tenuto<br />
alcun confronto, avendo il Ministro<br />
esordito con il rilevare che i presenti<br />
erano troppi, ed aggiungendo che comunque<br />
il provvedimento era già stato<br />
stilato e che le varie Organizzazioni pre-<br />
senti ne avrebbero ricevuto una bozza<br />
nella prossima settimana. Qualcosa che<br />
ha scatenato la vibrata reazione dei Rappresentanti<br />
Sindacali, alcuni dei quali<br />
hanno annunciato di voler lasciare la riunione,<br />
di fronte alla quale una Fornero<br />
stizzita ha replicato. “Se questo è il livello<br />
degli interlocutori me ne vado anche io”.<br />
“Il livello dei suoi interlocutori, signor<br />
Ministro, era altissimo sul piano del valore<br />
democratico, sempre che per lei questo<br />
significhi qualcosa, considerato che<br />
noi eravamo gli unici, lì dentro, ad essere<br />
stati realmente scelti dalle persone che<br />
rappresentiamo. Migliaia e migliaia di italiani<br />
di cui a lei non importa assolutamente<br />
nulla” le fa eco Maccari, che<br />
ha abbandonato l’incontro per farvi momentaneamente<br />
ritorno, poco dopo, per
“depositare” sul tavolo dei lavori una<br />
serie di ingrandimenti fotografici raffiguranti<br />
2 Poliziotti “al lavoro”, laceri, contusi,<br />
coperti di sangue, in molti casi<br />
anche di età avanzata, doloranti e sporchi<br />
nelle loro divise gettate come al solito in<br />
ogni contesto per garantire la sicurezza<br />
di quel Paese che li pugnala in continuazione<br />
alle spalle. Così il Segretario del<br />
<strong>Coisp</strong> si è preso la parola nel silenzio generale,<br />
tuonando contro comportamenti<br />
“altamente offensivi ed irresponsabili”,<br />
prima di andare via.<br />
“Il provvedimento che vogliono mettere<br />
in campo - ribadisce adesso Maccari - è ovviamente<br />
ulteriormente penalizzante per<br />
i Lavoratori di un Comparto al limite della<br />
resistenza. Ci hanno detto ‘vi dovete mettere<br />
una mano sulla coscienza’ chiedendoci<br />
di farci massacrare, non solo per<br />
strada e negli Uffici dove lavoriamo, ma<br />
anche da rappresentanti istituzionali<br />
odierno con il Ministro<br />
del Lavoro Fornero e i Ministri<br />
dell’Interno Cancellieri, della<br />
L’incontro<br />
Giustizia Severino, della Difesa<br />
Di Paola, delle politiche Agricole Catania,<br />
i Sottosegretari di Stato alla Presidenza<br />
del Consiglio e all’Economia, da noi fortemente<br />
richiesto sin dai primi momenti<br />
in cui si è aperto il dibattito sulle pensioni,<br />
si è rivelato inaccettabile nel metodo<br />
e assai deludente nel merito. Nel<br />
metodo perché nelle intenzioni del Ministro<br />
Fornero tutto si dovrebbe esaurire<br />
con una semplice trasmissione di un documento<br />
contenente la sua idea di modello<br />
previdenziale per il Comparto<br />
Sicurezza e Difesa e del Comparto Soccorso<br />
Pubblico, a cui dovrebbero seguire<br />
le nostre mere osservazioni. Tale metodo<br />
è stato da noi fortemente disapprovato<br />
perché in contrasto con l’esigenza di un<br />
confronto approfondito su un tema,<br />
quello delle pensioni, che ha riflessi diretti<br />
sulla qualità della vita degli operatori,<br />
sulla funzionalità degli apparati e<br />
sulle diverse forme di tutela dei diritti acquisiti<br />
dagli operatori, argomenti già recepiti<br />
e contenuti nella mozione e negli<br />
ordini del giorno approvati dal Parlamento.<br />
Deludente nel merito, poiché lo<br />
schema di regolamento, pressoché identico<br />
a quello consegnatoci dalle Ammini-<br />
ingrati, ingiusti, distanti anni luce dietro<br />
alle loro scrivanie dorate dalle quali si permettono<br />
di offenderci, di scavalcarci, di<br />
ignorarci. Ma in questo Paese la coscienza<br />
ce l’abbiamo solo noi? La risposta è sì.<br />
Siamo noi, a questo punto, che ci rifiutiamo<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
di continuare a cercare il confronto con<br />
chi non sa cosa significhi fare il nostro lavoro.<br />
Scenderemo in piazza, lasceremo<br />
che i cittadini possano capire e valutare<br />
da soli il livello di cieca arroganza e la prepotenza<br />
di certi nostri governanti”.<br />
REGOLAMENTO PENSIONI: INCONTRO DELUDENTE<br />
E PREOCCUPANTE CON IL GOVERNO<br />
strazioni nel mese di giugno, illustrato<br />
sommariamente dal Ministro Fornero nel<br />
corso dell’incontro, è assolutamente incapace<br />
di tutelare la specificità del comparto<br />
per assicurare un dignitoso sistema<br />
pensionistico agli operatori. La previsione,<br />
infatti, di innalzamento dell’età<br />
pensionabile produce l’invecchiamento<br />
medio del personale che opera quasi<br />
sempre in condizioni di elevato disagio,<br />
con inevitabili ricadute negative sulla salute<br />
degli operatori. Il Governo, quindi,<br />
oggi ha scelto di aprire una stagione di<br />
duro conflitto con i sindacati degli operatori<br />
di polizia: in questo quadro è evidente<br />
che non si può più abusare del<br />
senso di responsabilità degli operatori e<br />
richiamiamo, pertanto, tutti i Ministri interessati<br />
alle loro responsabilità di fronte<br />
ai cittadini e agli appartenenti del Comparto,<br />
ai quali vengono quotidianamente<br />
richiesti sacrifici. Il quadro che si è delineato<br />
è tale che ci fa, sin da subito, dichiarare<br />
lo stato di mobilitazione<br />
generale delle donne e degli uomini del<br />
comparto sicurezza.<br />
13
14<br />
FOCUS<br />
Dopo il drammatico terremoto che ha colpito l’Emilia a maggio<br />
una delegazione Nazionale del Co.I.S.P. si è recata sui luoghi del disastro per appurare<br />
le condizioni in cui operano i colleghi e farsi portavoce delle loro dicoltà<br />
POLIZIA SOTTO LE MACERIE<br />
Maccari: “Ci sono colleghi che hanno perso tutto, non hanno più una casa,<br />
hanno speso i risparmi di una vita, ma proseguono nel lavoro mettendo<br />
a rischio la propria incolumità”<br />
di Olga Iembo<br />
Ancora una calamità naturale abbattutasi<br />
sull’Italia, ancora una<br />
catastrofe che ha preteso il suo<br />
tributo di lacrime e sangue, e<br />
ancora una volta uomini e donne della<br />
Polizia di Stato sono stati in prima linea<br />
nel soccorso ai cittadini, nonostante fossero<br />
essi stessi vittime dell’emergenza.<br />
Dopo il drammatico terremoto che a maggio<br />
ha colpito l’Emilia Romagna il <strong>Coisp</strong> ha<br />
voluto testimoniare la propria vicinanza ai<br />
colleghi “schiacciati” dal peso delle macerie<br />
che, pur avendo visto le proprie esistenze<br />
squassate dal sisma, hanno proseguito ligi<br />
al dovere il proprio servizio, tra i brandelli<br />
delle rispettive vite, a milioni di anni luce<br />
dall’Amministrazione centrale del Corpo.<br />
“Le emergenze in questo Paese non finiscono<br />
mai ma, allo stesso modo, non si<br />
esaurisce mai la forza ed il senso del dovere<br />
di uomini e donne della Polizia di<br />
Stato che fronteggiano senza sosta ogni<br />
necessità che si presenti loro davanti per<br />
rendere il miglior servizio ai cittadini, qualunque<br />
siano le condizioni in cui sono chiamati<br />
ad operare” così Franco Maccari,<br />
Segretario Generale del Co.I.S.P. – annunciava<br />
il viaggio di una delegazione nazionale<br />
del Sindacato Indipendente nei<br />
territori funestati dal terremoto, per effettuare<br />
tra l’altro una verifica delle situazioni<br />
in cui operano i Poliziotti che prestano servizio<br />
nei luoghi maggiormente colpiti e<br />
dove si trovano migliaia di sfollati.
“E’ doveroso da parte nostra - affermava<br />
ancora il leader del <strong>Coisp</strong> -, che abbiamo<br />
scelto di fare Sindacato e così deciso di essere<br />
la vera voce di tutti i colleghi, stare<br />
loro vicini e, come sempre, toccare con<br />
mano ciò che accade loro in ogni angolo<br />
del Paese.<br />
Inevitabilmente questa nostra missione<br />
ci porta in Emilia, da quelle centinaia di<br />
Poliziotti che hanno lottato e sofferto e<br />
ancora subiscono le conseguenze di una<br />
calamità terribile senza però retrocedere<br />
di un passo nei loro doveri”.<br />
Il viaggio, che ha avuto inizio il 6 luglio,<br />
è partito da Mirandola, con l’incontro col<br />
dirigente ed i colleghi del locale Commis-<br />
sariato, ed una visita nella “zona rossa”<br />
anche per constatare le condizioni del<br />
Commissariato Mirandola in via Caduti di<br />
Nassirya gravemente danneggiato. Il<br />
gruppo si è di seguito recato a Crevalcore<br />
ed a S. Giovanni in Persiceto.<br />
“E’ necessario fare tutto quanto è possibile<br />
per tracciare un quadro preciso e realistico<br />
delle condizioni in cui operano i<br />
Poliziotti impiegati in queste zone – ha<br />
aggiunto alla vigilia della partenza Maccari<br />
-, in modo che possiamo poi farci promotori<br />
delle istanze dei colleghi che<br />
devono poter svolgere il loro servizio<br />
nella maniera meno problematica possibile,<br />
continuando a garantire al meglio la<br />
sicurezza dei cittadini che già devono fare<br />
i conti con difficoltà inimmaginabili.<br />
E’ importante portare la nostra solidarietà<br />
ed esprimere il nostro più vivo apprezzamento<br />
a chi lavora in queste zone devastate,<br />
pur essendo anche direttamente<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
colpito nella vita privata dalle conseguenze<br />
terribili del sisma, ma non basta.<br />
Faremo ciò che serve per garantire vicinanza<br />
concreta ai colleghi, e amplificare<br />
per il Paese intero il valore del loro operato.<br />
Sentiamo il bisogno di essere in Emilia,<br />
a fare sentire la nostra presenza forte<br />
e non formale ai colleghi che hanno attraversato<br />
l’inferno ma sono ancora là, stretti<br />
nelle loro divise che in questo modo, con i<br />
fatti e non con le chiacchiere, difendono e<br />
onorano in maniera impareggiabile.<br />
Perché le migliaia di colleghi che rappresentiamo<br />
sono quelli che, ingiustamente,<br />
subiscono giudizi sommari che li travolgono<br />
tutti quando qualcosa va male e<br />
qualcuno incappa nell’errore, ma che<br />
continuano il loro lavoro silenzioso e prezioso<br />
quando i cittadini chiamano e soffrono<br />
e sono a rischio.<br />
Sappiamo bene che i Poliziotti in servizio<br />
nelle zone terremotate sono stati duramente<br />
15
16<br />
FOCUS<br />
messi alla prova, ma adesso andremo di<br />
persona a verificare le attuali condizioni<br />
in cui i colleghi continuano ad operare, a<br />
registrare le loro maggiori difficoltà e le<br />
maggiori problematiche che li affliggono<br />
per farci portavoce delle necessità da soddisfare<br />
per consentirgli di proseguire a lavorare<br />
nella maniera più efficiente”.<br />
Un compito assolto poi puntualmente,<br />
anche con una vibrata missiva indirizzata<br />
al Capo della Polizia, nella quale il Sindacato<br />
Indipendente ha riversato tutta la<br />
propria indignazione e preoccupazione<br />
per le condizioni difficilissime e delicatissime<br />
riscontrate nel corso del viaggio, denunciando<br />
“la lontananza dimostrata dal<br />
Dipartimento verso quei Poliziotti e le<br />
loro famiglie”, e puntualizzando “come<br />
non c’è stato un immediato invio di mezzi<br />
e supporto logistico, che avrebbe reso<br />
meno difficile il duro lavoro dei nostri colleghi<br />
che sono impegnati in quella zona”.<br />
Il resoconto della visita sui luoghi colpiti<br />
dal sisma non poteva essere più cupo, e<br />
nelle parole della delegazione nazionale<br />
si è potuto leggere l’infinito dolore che<br />
ancora tiene in ostaggio anche i Poliziotti<br />
che “sono esseri umani” e come tutti<br />
hanno subito sulla propria pelle il terremoto<br />
e le sue conseguenze, che “non durano<br />
il tempo di un servizio televisivo,<br />
ma sono quotidianità, dramma, disperazione,<br />
la stessa disperazione nella quale<br />
spesso versano gli Operatori, gli stessi<br />
che poi si mettono la divisa e sono chiamati<br />
a dare conforto agli altri”.<br />
“Sono bastati pochi minuti – recita quel<br />
malinconico diario di viaggio nelle pagine<br />
dedicate alla visita a Mirandola -,<br />
due passi nella struttura, uno sguardo a<br />
360 gradi e lo sguardo dei colleghi per<br />
comprendere la realtà, triste, pesante e<br />
del tutto inadeguata a garantire serenità,<br />
supporto e nondimeno dignità a chi è<br />
chiamato a mostrare equilibrio ed essere<br />
efficiente. È bastato poco per capire che<br />
nessuno si è interessato di questi colleghi,<br />
quattro dei quali sono sfollati su ventuno<br />
in servizio attivo permanente”, e<br />
con un “Dirigente che è andato in ferie il<br />
giorno dopo il terremoto!”.<br />
E la delegazione ha conseguentemente<br />
urlato alle Autorità competenti la necessità<br />
di far sentire concretamente la propria<br />
presenza, la vicinanza, il sostegno<br />
forte e reale ai servitori di uno Stato che<br />
deve prendersi cura di loro, ma che pare<br />
ignorarli giurandosi con estrema facilità<br />
dall’altra parte o nascondendosi puntualmente<br />
dietro a carenze e ristrettezze.<br />
Il <strong>Coisp</strong> ha potuto così raccogliere la “velata<br />
disperazione di poliziotti che hanno<br />
perso tutto, che non hanno più una casa,<br />
che hanno speso i risparmi di una vita<br />
per poter vivere in tenda e roulotte, che<br />
hanno una condizione familiare post terremoto<br />
al limite della tollerabilità psicologica<br />
e fisica, che nel momento del<br />
sisma hanno appreso per telefono che la<br />
loro casa stava crollando e si sono accontentati<br />
di sapere che i loro affetti erano<br />
in salvo senza nemmeno vederli, per poi<br />
proseguire la giornata ad aiutare gli altri<br />
cittadini mettendo a rischio continuamente<br />
la propria incolumità”.<br />
L’ennesima dimostrazione dell’eroismo di<br />
quelle persone in divisa che troppo<br />
spesso e troppo facilmente vengono criticate,<br />
bistrattate ed a cui troppo si<br />
chiede senza mai nulla dare, ma dalle<br />
quali si corre sempre quando si ha paura<br />
o si è in una qualunque difficoltà… e persino<br />
quando la terra trema.
SICUREZZA E POLIZIA<br />
17
18<br />
INTERVISTA<br />
Il Procuratore Aggiunto della Direzione Distrettuale Antimaa di Catanzaro,<br />
Giuseppe Borrelli, sulle attività dell’Ucio, i rapporti con la Polizia Giudizia<br />
ria e le “strategie per il futuro”: “Necessario investigare sui rapporti della<br />
criminalità organizzata con la società civile”<br />
Le nuove geografie criminali nella<br />
maggior parte dei territori calabresi,<br />
le scelte operative nel contrasto<br />
alla ‘ndrangheta, oramai<br />
unanimemente riconosciuta come una<br />
delle mafie più pervasive, impenetrabili<br />
e pericolose al mondo, i delicati rapporti<br />
con la Polizia Giudiziaria, i punti di forza<br />
e di debolezza nell’attività dell’Ufficio e<br />
le strategie per il futuro.<br />
E’ un’ampia panoramica sulla Direzione<br />
Distrettuale Antimafia del capoluogo Calabrese<br />
quella tracciata dal Procuratore<br />
Aggiunto, Giuseppe Borrelli, che si sofferma,<br />
soprattutto, sull’operato delle<br />
Forze dell’Ordine, lanciando l’allarme per<br />
le carenze di uomini e mezzi, e descrivendone<br />
luci ed ombre.<br />
Dottore Borrelli, nell’ultimo anno e<br />
mezzo le cronache hanno parlato<br />
spesso delle attività della Dda di Catanzaro,<br />
se dovesse tracciare un bilancio?<br />
“Direi che è un bilancio decisamente positivo,<br />
anche se si può fare di più.<br />
Su Cosenza abbiamo colpito pesantemente<br />
il clan Lanzino, con l’operazione Terminator<br />
IV e siamo riusciti a trarre in arresto un<br />
pericoloso latitante, Francesco Presta.<br />
Su Paola abbiamo completato un lavoro<br />
di portata decennale con l’operazione<br />
Tela del Ragno.<br />
Su Soverato abbiamo praticamente azzerato<br />
la cosca Procopio – Sia – Lentini.<br />
E soprattutto, su Lamezia, siamo riusciti<br />
ad intervenire in maniera efficace, dopo<br />
molti anni, sulla cosca Giampà, che aveva<br />
È IL MOMENTO<br />
DI TROVARE IL “MARCIO”<br />
“Ma in Calabria Reparti Investigativi operano in territori ad altissima densità<br />
‘ndranghetistica con 15 o 20 uomini”<br />
di Olga Iembo<br />
Giuseppe Borrelli<br />
un pieno controllo del territorio.<br />
Anche su Vibo, dove le indagini sono<br />
state più complesse, abbiamo conseguito<br />
significativi risultati.<br />
Le ordinanze cautelari sui Soriano e sul locale<br />
di Gerocarne, seppure non hanno riguardato<br />
gruppi egemoni, hanno<br />
comunque offerto un sollievo significativo<br />
ad una popolazione sottoposta, da parte<br />
di queste organizzazioni, ad ogni tipo di<br />
angheria e sopruso. Ovviamente molto<br />
resta da fare.<br />
Ma siamo fiduciosi. Sappiamo quali sono<br />
i risultati di una attività triennale e siamo<br />
sicuri che, dopo la pausa estiva, riusciremo<br />
a tradurli in esiti processuali”.<br />
In questi mesi ci sono state particolari attività<br />
della Distrettuale di Catanzaro, in<br />
termini di frequenza e raggio d’azione,<br />
in zone dove non se ne sentiva più parlare<br />
da qualche tempo. Ad esempio,<br />
come ricordava, sul territorio lamentino.<br />
Può fotografare, per quanto possibile, le<br />
nuove geografie criminali e le conseguenti<br />
scelte operative nelle varie province<br />
del distretto, e spiegare il perché<br />
si potrebbe avere l’idea che a seconda<br />
dei periodi storici alcuni territori siano<br />
più “battuti” di altri?<br />
“Non c’è una priorità attribuita ad alcune<br />
zone a discapito di altre.<br />
I risultati delle indagini dipendono da molti
fattori, primo dei quali la qualità degli<br />
organi investigativi che vi sono preposti.<br />
Ovviamente, però, vi erano zone in cui da<br />
tempo non si riusciva ad intervenire efficacemente,<br />
per un complesso di fattori prescindenti<br />
dalla volontà di questo Ufficio.<br />
E su queste, tra cui Lamezia, abbiamo<br />
concentrato le migliori capacità investigative<br />
che avevamo a disposizione”.<br />
La lotta alla criminalità organizzata richiede<br />
di poter contare su particolari risorse.<br />
La disponibilità di uomini e mezzi<br />
della Dda di Catanzaro è all’altezza del<br />
compito di occuparsi dell’intera Calabria<br />
tranne la provincia di Reggio?<br />
“La risposta non può essere data in termini<br />
assoluti.<br />
In alcuni casi usufruiamo di reparti di primissimo<br />
livello e di dirigenti che possono<br />
essere considerati straordinari.<br />
Voglio ricordare, in proposito, l’eccezionale<br />
lavoro svolto dalla Squadra Mobile,<br />
dal ROS, dal GICO e dalla DIA di Catanzaro.<br />
In altri casi la situazione è decisamente<br />
differente e abbiamo provveduto<br />
a segnalarla agli organi competenti, chiedendo<br />
una decisa svolta in termini qualitativi<br />
prima ancora che quantitativi.<br />
Siamo convinti che le nostre parole saranno<br />
ascoltate perché talvolta abbiamo<br />
registrato ritardi imbarazzanti. Talune<br />
delle operazioni che abbiamo realizzato<br />
nel corso dell’anno sono state fondate su<br />
materiale raccolto molti anni fa e mai<br />
utilizzato. Ma le indagini servono anche<br />
al monitoraggio della situazione in atto<br />
su un determinato territorio e l’afflusso<br />
delle notizie deve essere continuo e non<br />
sporadico”.<br />
E per quanto attiene alla polizia giudiziaria<br />
la situazione com’è? E’ accaduto<br />
che anche le indagini antimafia siano<br />
state magari prodotte dall’attività di singoli<br />
addetti alla sicurezza sul territorio.<br />
A suo parere quali sono le condizioni<br />
operative migliori nel contrasto alla criminalità<br />
organizzata, e in Calabria uomini,<br />
risorse e specializzazioni sono<br />
sufficienti?<br />
“Credo che su questo punto abbiamo introdotto<br />
una decisa inversione di tendenza,<br />
privilegiando la valorizzazione dei<br />
reparti alla utilizzazione di battitori più<br />
o meno liberi.<br />
La lotta alla mafia si fa creando strutture<br />
e non facendola dipendere da singoli ufficiali<br />
di polizia giudiziaria che possono<br />
cambiare nel tempo e che, comunque, assicurano<br />
prodotti di livello qualitativo approssimativo.<br />
Uno dei problemi che ci siamo trovati a<br />
sviluppare, ad esempio, è stata la gestione<br />
delle intercettazioni. Mi è sembrato francamente<br />
incredibile scoprire che complesse<br />
indagini si chiudessero senza che<br />
il materiale intercettivo fosse stato pienamente<br />
sviluppato e analizzato.<br />
Questo ha comportato la perdita irreparabile<br />
di fonti di prova di cui nessuno conoscerà<br />
mai l’importanza, dato che<br />
quelle intercettazioni difficilmente qualcuno<br />
le ascolterà più.<br />
Quanto poi alla sufficienza delle risorse<br />
la risposta è sotto gli occhi di tutti, se si<br />
pensa che reparti investigativi operano<br />
in territori ad altissima densità ‘ndranghetistica<br />
con 15 o 20 uomini.<br />
Ma ripeto, non è solo un problema di<br />
quantità. In altre zone, dove le risorse<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
sono numericamente sufficienti, si produce<br />
meno che in altri dove la situazione<br />
è opposta. Questo dipende dalle capacità<br />
e dall’entusiasmo degli uomini e dalle<br />
qualità di chi li comanda.<br />
Un esempio è costituito sicuramente dal<br />
Nucleo Investigativo dei Carabinieri di<br />
Vibo Valentia che sta producendo, in condizioni<br />
decisamente surreali in quanto a<br />
forze a disposizione, risultati che non<br />
esito a definire eccezionali e che saremo<br />
in grado di rendere pubblici a breve.<br />
Un problema diverso è quello della fedeltà<br />
degli apparati di Polizia, sul quale mi sono<br />
già in passato intrattenuto. Oggi capiamo<br />
perché, per anni, le indagini in determinate<br />
zone non hanno prodotto nulla.<br />
E’ chiaro che si tratta di un settore sul<br />
quale intervenire: con la cautela che il<br />
caso richiede ma senza alcuna accondiscendenza”.<br />
Dopo i risultati incassati in questi ultimi<br />
mesi la strategia operativa per il futuro<br />
quale sarà?<br />
La Dda di Catanzaro come si propone<br />
di scardinare lo strapotere della<br />
‘ndrangheta che sembra affondare così<br />
tanto le proprie radici nel tessuto sociale<br />
ed economico di questa regione<br />
da poter controllare ogni genere di attività<br />
nelle varie province ed anche<br />
ben oltre i confini calabresi?<br />
“Nel corso del prossimo anno ci proponiamo<br />
di incassare i risultati di tre anni<br />
di investigazioni.<br />
Siamo in possesso di risultati investigativi<br />
che vanno ora tradotti in richieste,<br />
ma ciò deve essere fatto bene e senza<br />
fretta, perché il principio sul quale ci<br />
siamo mossi dall’inizio è stato quello di<br />
evitare ‘operazioni’ che dopo venti<br />
giorni vedono gli arrestati ritornare in<br />
libertà, acquisendo, anche nei confronti<br />
della popolazione, un’aura di impunità<br />
ed ulteriore capacità di intimidazione.<br />
In questi anni ci siamo concentrati sulle<br />
organizzazioni di maggior potenza criminale.<br />
Ora dovremo dedicarci a quelle<br />
satelliti, ma soprattutto investigare sui<br />
rapporti della criminalità organizzata<br />
con la società civile, scoprendo le contiguità<br />
con l’imprenditoria e le professioni.<br />
Il principio che intendiamo affermare è<br />
che se si collude con i mafiosi non si<br />
può pretendere di essere poi trattati<br />
come non mafiosi.<br />
E’ una questione di scelte.<br />
Ma è indispensabile che tutti sappiano<br />
che si tratta di scelte impegnative, che<br />
non implicano solo vantaggi, ma anche<br />
costi, responsabilità e rischi”.
20<br />
CONVEGNO<br />
SICUREZZA E GIUSTIZIA<br />
Ha avuto grande successo il<br />
seminario di studi su: Sicurezza,<br />
Giustizia in Europa, organizzato<br />
presso il convento di<br />
San Francesco a Gerace (RC) dal Co.I.S.P. -<br />
Sindacato Indipendente di Polizia, e<br />
giunto alla sua quarta edizione, che quest’anno<br />
è stata dedicato a “Sviluppi della<br />
cooperazione internazionale di Polizia<br />
nel nuovo contesto europeo.<br />
La legislazione europea in materia di riciclaggio<br />
e di analisi delle operazioni illecite”.<br />
Particolarmente nutrito e prestigioso il<br />
parterre dei relatori, che ha approfondito<br />
tematiche di massima attualità, quali la<br />
normativa italiana ed europea in materia<br />
di riciclaggio nonché l'emersione degli<br />
imponibili nelle indagini finanziarie alla<br />
luce della Riforma Monti.<br />
Tra gli interventi programmati, moderati da<br />
Alessandra Tuzza – Giornalista Direttore Europe<br />
Direct Calabria & Europa, quelli dell’Europarlamentare<br />
Rita Borsellino, Componente<br />
della Commissione Speciale sulla Criminalità<br />
organizzata, la Corruzione e il riciclaggio<br />
di denaro; della Professoressa Maria<br />
Vittoria Serranò - Direttore del Dipartimento<br />
di Scienze Economiche, Finanziarie, Sociali,<br />
IN EUROPA<br />
Successo per il seminario del Co.I.S.P. tenuto a Gerace, in Calabria<br />
Ambientali e statistiche Facoltà di Economia<br />
Università (ME) , che ha tenuto una<br />
“lectio magistralis” sull'emersione degli imponibili<br />
nelle indagini finanziarie alla luce<br />
della Riforma Monti; poi il dott. Leonardo<br />
Suraci - Dottore di ricerca in Diritto e Procedura<br />
Penale e cultore della materia presso<br />
la facoltà di Giurisprudenza dell'Università<br />
Mediterranea di Reggio Calabria, che ha<br />
trattato, nel suo intervento, la configurazione<br />
del reato di riciclaggio.<br />
A proseguito il dott. Antonio Manna -<br />
Consigliere della Corte Suprema di Cassazione<br />
che nella sua relazione, ha rap-
presentato gli aspetti giurisprudenziali<br />
inerenti alla tematica dell’Associazione<br />
Mafiosa quale reato-presupposto del riciclaggio<br />
e del Generale Michele Calandro<br />
- Comandante Regionale Calabria<br />
Guardia di Finanza – che ha sottolineato<br />
le risultanze investigative nel contrasto<br />
al riciclaggio di capitali attraverso l’analisi<br />
delle operazioni illecite.<br />
Le conclusioni sono state affidate al Questore<br />
di Reggio Calabria e al delegato del<br />
Prefetto di Reggio Calabria.<br />
L’evento è stato enormemente partecipato<br />
e, grazie al profilo altissimo dei relatori,<br />
alla nutrita platea è stata offerta una panoramica<br />
dotta e approfondita sulle questioni<br />
oggetto di un confronto “utile e<br />
necessario – ha commentato il Segretario<br />
Regionale del <strong>Coisp</strong> Calabria, Giuseppe<br />
Brugnano – per poter adeguatamente<br />
muoversi nella maniera più corretta nell’ambito<br />
di tematiche fondamentali per lo<br />
sviluppo del territorio, e con le conoscenze<br />
adeguate allo standard internazionale.<br />
Un risultato ambizioso, che da quattro<br />
anni ormai il Co.I.S.P. riesce a raggiungere<br />
perché mette insieme più voci Istituzionali,<br />
quelle di tutti gli attori protagonisti<br />
delle tematiche trattate”.<br />
Al seminario - organizzato dal Co.I.S.P. attraverso<br />
l’Ufficio Nazionale Infoeuropa la<br />
Segreteria Regionale della Calabria,<br />
quella Provinciale di Reggio Calabria, ed<br />
in stretta sinergia con l’Europe Direct –<br />
Calabria&Europa - (rete d’informazione<br />
della Commissione Europea in Italia), in<br />
collaborazione con: Commissione Europea,<br />
Rappresentanza della Commissione<br />
Europea in Italia, Dipartimento di Pubblica<br />
Sicurezza, Comune di Gerace (RC),<br />
Ordine Professionale degli Avvocati del<br />
Foro di Locri, Ordine professionale dei<br />
Dottori Commercialisti di Locri (RC), l’Università<br />
Mediterranea di Reggio Calabria,<br />
Provincia di Reggio Calabria e con la partecipazione<br />
di altri Enti e Associazioni del<br />
territorio .<br />
Il Sindacato Co.I.S.P. era presente oltre che<br />
con molti membri delle strutture calabresi,<br />
anche con il suo Segretario Generale,<br />
Franco Maccari, che ha aperto i lavori<br />
con i saluti alle Autorità ed a tutti i presenti,<br />
e che ha voluto sottolineare “ l’importanza<br />
di affrontare tematiche di una<br />
tale utilità proprio in un territorio come<br />
quello calabrese, e reggino in particolare,<br />
che seppur non fa che spiccare sempre<br />
nelle cronache proprio per l’asfissiante<br />
presenza della criminalità, per quanto riguarda<br />
la componente sana della società<br />
e la rappresentanza istituzionale si dimostra<br />
sempre più combattiva che mai”.<br />
“Sono molteplici le questioni di stringente<br />
attualità per così dire ‘interna’ che riguardano<br />
i settori della Sicurezza della Giustizia<br />
– ha detto ancora Maccari - ma l’Europa rimane<br />
comunque il più importante orizzonte<br />
a cui guardare e la principale sfida<br />
con cui misurarsi e, di conseguenza, la materia<br />
su cui non smettere mai di confrontarsi,<br />
per restare al passo, aggiornandosi e<br />
migliorandosi. Ecco perché è di enorme<br />
importanza l’appuntamento che annualmente<br />
si ripete in Calabria, radunando<br />
ogni volta più voci di straordinari esperti”.<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
21
22<br />
POLITICA<br />
MONTI METTE<br />
A DIETA LO STATO<br />
Dopo l’approvazione alla Camera<br />
la spending review diventa legge.<br />
Malumori tra le forze politiche,<br />
critici i sindacati<br />
La spending review è legge. Il decreto che<br />
mette a dieta lo Stato, congelando l’aumento<br />
dell'Iva e introducendo risparmi per<br />
4,5 miliardi quest’anno, 10,5 il prossimo e<br />
11 nel 2014, ha ottenuto il via libera definitivo<br />
della Camera, senza modifiche rispetto<br />
al testo uscito “arricchito”, come ha sottolineato<br />
il ministro Balduzzi, dal Senato.<br />
Tra le principali novità introdotte durante<br />
l'esame parlamentare, le tasse universitarie<br />
più alte per i fuoricorso, compensato<br />
dal blocco delle tasse per i meno abbienti<br />
fino al 2016; l’addizionale Irpef più cara<br />
per le regioni in deficit sanitario; il tetto<br />
a 300mila euro per gli stipendi dei manager.<br />
Arrivano 800 mln per i comuni e l'austerity<br />
entra anche in Bankitalia.<br />
La maggioranza non nasconde malumori<br />
per un provvedimento che, avverte Pier<br />
Luigi Bersani, ha delle “imperfezioni” che<br />
già in autunno bisognerà pensare di<br />
correggere con la legge di stabilità, perché<br />
“va bene tagliare gli sprechi ma non<br />
la spesa sociale”.<br />
Il governo ha incassato comunque la fiducia<br />
numero 34, con 403 sì, segnata però<br />
dalla “latitanza” dei pidiellini (Berlusconi e<br />
Alfano in testa, ma anche gli ex ministri La<br />
Russa e Tremonti): nel partito dell”ex premier<br />
tra assenti, astenuti e voti esplicitamente<br />
contrari, circa il 40% dei deputati<br />
non ha dato il suo assenso al governo. Mentre<br />
dalle file del Pd, da sempre preoccupato<br />
per l'impatto sociale degli interventi di revisione<br />
della spesa pubblica, i voti non sono<br />
mancati anche se tra i deputati serpeggiava<br />
più di qualche mal di pancia.<br />
A Bersani che già punta sulle future modifiche,<br />
risponde sempre il ministro della<br />
Salute, che da un lato apprezza “la serietà<br />
della maggioranza” consapevole “della<br />
difficoltà del momento”, dall'altra sottolinea<br />
che è già lo stesso decreto che in<br />
molti punti “invita a tornarci sopra, a<br />
certe condizioni e nell'invarianza dei<br />
saldi”. La partita, insomma, è rimandata a<br />
settembre, quando dovrebbero arrivare<br />
anche nuovi provvedimenti di revisione<br />
della spesa (dagli incentivi alle imprese alle<br />
agevolazioni fiscali, passando per il taglio<br />
ai finanziamenti ai partiti e ai distacchi sindacali,<br />
oltre a un secondo intervento sulla<br />
spesa degli enti locali a firma Enrico<br />
Bondi). Ma il percorso già si preannuncia<br />
in salita, tra le proteste degli enti locali,<br />
quelle delle province in vista dell’accorpamento,<br />
e dei sindacati, soprattutto per i<br />
tagli al pubblico impiego: contro la “mannaia”<br />
del governo che si abbatte sui travet<br />
e che porta a “una completa destrutturazione<br />
della pubblica amministrazione a vantaggio<br />
dei privati senza scrupoli” Cgil e Uil<br />
hanno già protestato una prima volta e torneranno<br />
in piazza il 28 settembre con lo<br />
sciopero generale. Mentre sale l'agitazione<br />
anche dei medici, che per ottobre hanno in<br />
programma una manifestazione contro i<br />
tagli alla sanità, altro comparto pesantemente<br />
investito dalla spending review, tra i<br />
tagli alle spese per gli acquisti e il ridimensionamento<br />
dei posti letto negli ospedali.
Dal taglio del personale e degli<br />
acquisti della pubblica amministrazione<br />
al riordino delle province,<br />
dagli sconti sui farmaci<br />
per la sanita' pubblica alle nuove norme<br />
per l'aumento delle tasse universitarie. Il<br />
decreto per la spending review approvato<br />
in via definitiva alla Camera, dopo le modifiche<br />
apportate dal Senato, prevede tagli<br />
di spesa per i piu' svariati settori della<br />
pubblica amministrazione. Il provvedimento<br />
punta infatti a ridurre la spesa per<br />
l'acquisto di beni e servizi, rivede, tra le<br />
tante norme, l'organico della p.a. con un<br />
taglio, entro ottobre, delle dotazioni delle<br />
amministrazioni centrali con un meno<br />
20% per la dirigenza e meno 10%<br />
per il resto del personale e una revisione<br />
del turn over, prevede il<br />
contenimento dei costi per il<br />
parco auto e i buoni pasto e la<br />
riduzione delle spese per il<br />
funzionamento della presidenza<br />
del Consiglio.<br />
Nel maxiemendamento e'<br />
stato accorpato anche il decreto<br />
dismissioni. Cassa depositi<br />
e prestiti, Fintecna, Simest e<br />
Sace gli organismi da dismettere.<br />
Saranno invece accorpate l'Agenzia<br />
del Territorio con l'Agenzia<br />
delle Entrate, i Monopoli con<br />
l'Agenzia delle Dogane. Inoltre e'<br />
previsto il finanziamento da parte<br />
dello Stato di Banca Monte dei Paschi che<br />
pero' dovra' contenere bonus e stock option<br />
per i suoi amministratori, pena sanzioni<br />
fino a un massimo di 129.000 euro.<br />
Tra gli scopi del decreto, quello di evitare<br />
l'innalzamento dell'Iva previsto invece<br />
per il prossimo ottobre (un punto per le<br />
aliquote dell'10% e del 21%). L'aumento<br />
slitta invece al prossimo anno.<br />
Queste alcune delle misure approvate:<br />
FARMACI<br />
Limati gli sconti a carico di farmacie e<br />
aziende farmaceutiche previsti per il 2013:<br />
fissati al 2,25% per le primi, al 4,1% per le<br />
seconde. Passa inoltre dall'11,5% all'11,35%<br />
il tetto della spesa farmaceutica territoriale.<br />
Per i cosiddetti farmaci griffati, spetta al<br />
medico la facolta' di decidere se inserire o<br />
meno il nome di uno specifico farmaco<br />
nella ricetta, insieme al principio attivo.<br />
L'indicazione e' vincolante per il farmacista<br />
se inserita la clausola di non sostituibilita'.<br />
TAGLIO DEI POSTI LETTO OSPEDALIERI<br />
Le Regioni dovranno procedere con la riduzione<br />
dei posti letto per arrivare a 3,7 ogni<br />
1000 abitanti. La riduzione avverra' anche<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
SPENDING REVIEW: TUTTE LE MISURE<br />
sulla base e nel rispetto degli standard qualitativi,<br />
strutturali, tecnologici e quantitativi<br />
realtivi all'assistenza ospedaliera.<br />
IRPEF<br />
Possibile anticipo al 2013 per e regioni con<br />
disavanzo sanitario della maggiorazione<br />
dell'aliquota addizionale Irpef all'1,1%.<br />
DA SOPPRESSIONE PROVINCE<br />
A RIORDINO<br />
Stop alla soppressione, si passa al riordino<br />
delle province. Saranno le Regioni a<br />
proporlo , con una proroga dei termini di<br />
scadenza. Le Regioni dovranno poi rispettare<br />
i parametri di popolazione e territorio<br />
(350.000 abitanti e 2.500 chilomentri<br />
23
24<br />
POLITICA<br />
quadrati), e la volonta' di spostamento<br />
dei Comuni da una Provincia ad un'altra.<br />
Rete scolastica e gestione dell'edilizia<br />
scolastica saranno di competenza delle<br />
Province. 100 milioni di euro alle Province<br />
dal fondo per i rimborsi fiscali alle<br />
imprese. Nessun salvataggio per Terni,<br />
Matera e Isernia.<br />
CITTA' METROPOLITANE<br />
Dovra' essere una specifica Conferenza a<br />
elaborare e deliberare lo statuto delle<br />
citta' metropolitane.<br />
800 MILIONI AI COMUNI<br />
800 milioni che le Regioni dovranno<br />
distribuire ai Comuni. Alla Sicilia il con-<br />
tributo piu' consistente contributo: 171,5<br />
milioni di euro.<br />
TAGLI SOCIETÀ IN HOUSE<br />
Limitati gli automatismi per la liquidazione<br />
e la privatizzazione delle societa'<br />
pubbliche. <strong>Numero</strong>se le tipologie di societa'<br />
in house che saranno escluse dai risparmi<br />
della spending review, tra queste<br />
anche quelle costituite per la realizzazione<br />
dell'Expo Milano 2015.<br />
SALVATAGGI PER ARCUS E COVIP<br />
Salve sino all'1 gennaio 2013 Arcus e<br />
Fondazione Valore Italia Arcus spa e la<br />
Fondazione Valore Italia, inizialmente<br />
soppresse dal dl. Lo stesso vale per<br />
l'Istituto di vigilanza sui fondi pensione,<br />
mentre la soppressione e' confermata<br />
per quello sulle assicurazioni le cui funzioni<br />
passeranno all'Ivarp.<br />
STOP OBBLIGO TAGLIO ENTI<br />
Non piu' l'obbligo per regioni, province e<br />
comuni di sopprimere o accorpare enti,<br />
agenzie e organismi con funzioni fondamentali<br />
a patto che comunque gli oneri finanziari<br />
siano ridotti non meno del 20%.<br />
PREFETTURE<br />
Passa dal 10 al 20% il risparmio imposto<br />
alle prefetture per l'esercizio unitario<br />
delle funzioni logistiche e strumentali di<br />
tutte le strutture periferiche dello Stato.<br />
ESCLUSI CARABINIERI E GDF<br />
Esclusi dal riordino Carabinieri, Gdf, Capitanerie<br />
di porto e Polizia penitenziaria.<br />
PIU' TEMPO PER ESTERI E INTERNI<br />
La riduzione di dirigenti e personale dell'amministrazione<br />
civile dell'Interno e dei<br />
diplomatici in servizio all'estero del ministero<br />
degli Affari esteri avra' sei mesi in<br />
piu' per essere applicata.
TAGLIO STIPENDI MANAGER<br />
Tetto di 300mila euro agli stipendi dei manager<br />
delle aziende non quotate partecipate<br />
dallo Stato, compresa quindi la Rai.<br />
INTERCETTAZIONI<br />
Taglio di 25 milioni ai fondi per le intercettazioni<br />
telefoniche nel <strong>2012</strong>.<br />
AFFITTI Slitta di 2 anni, all'1 gennaio<br />
2015 il taglio del 15% nella rideterminazione<br />
del canone di locazione di immobili<br />
delle quali sia locataria per uso istituzionale<br />
una delle pubbliche amministrazioni.<br />
ARSENALE DI VENEZIA<br />
Sarà inalienabile e passera' al Comune di<br />
Venezia.<br />
TASSE UNIVERSITARIE<br />
Gli Atenei potranno decidere di aumentare<br />
le tasse universitarie dei fuori-corso<br />
in base al coefficiente ISEE, sino a raddoppiarle<br />
per le fasce di reddito piu' alte.<br />
Retta universitaria bloccata per tre anni<br />
per gli studenti in corso con un reddito<br />
familiare Isee sotto i 40.000 euro.<br />
TERREMOTO<br />
In arrivo risorse per L'Emilia e l'Abruzzo<br />
colpite dal terremoto. Per l'Emilia possibilita'<br />
anche di fare assunzioni per i Comuni.<br />
BANKITALIA<br />
Anche la Banca d'Italia dovra' tenere<br />
conto dei principi contenuti nella spending<br />
review e risparmiare su auto blu,<br />
buoni pasto, ferie e permessi, consulenze<br />
esterne, e locazioni.<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
DIVIETO CUMULO<br />
PROFESSORI UNIVERSITARI<br />
I professori e ricercatori universitari che<br />
rientrano in ruolo dopo un incarico diverso<br />
non potranno cumulare le indennita'<br />
allo stipendio.<br />
DEROGHE A RIFORMA<br />
PER PENSIONI PROFESSORI<br />
Potranno andare in pensione con le vecchie<br />
regole i professori che avranno maturato<br />
i requisiti entro il 31 agosto<br />
prossimo e se rientreranno anche nella categoria<br />
dei docenti in esubero. Il pensionamento<br />
scattera' dal settembre 2013.<br />
SALTA TAGLIO ENTI DI RICERCA<br />
Salta il taglio di 30 milioni per gli enti di<br />
ricerca previsto per il <strong>2012</strong>. Per il 2013 i<br />
tagli vengono ridotti di 30 milioni passando<br />
a circa 51 mln.<br />
MULTE SCIOPERI<br />
Raddoppiano le multe che la Commissione<br />
di Garanzia sullo sciopero nei servizi<br />
essenziali puo' infliggere.<br />
BENI CULTURALI<br />
Stop sino al 2015 ai contributi per il<br />
restauro dei beni culturali privati.<br />
AEROCLUB<br />
Prorogato il commissario straordinario<br />
dell'Aero Club d'Italia.<br />
ESODATI<br />
Nessun allargamento della platea dei cosiddetti<br />
lavoratori esodati oltre i 120 mila<br />
gia' individuati, contrariamente a quanto<br />
annunciato durante i lavori della commissione<br />
Bilancio del Senato.<br />
25
Diventa più trasparente il segreto<br />
di Stato: il presidente del<br />
Consiglio ne dovrà spiegare le<br />
ragioni in una seduta davanti<br />
al Copasir.<br />
È una delle novità contenute nella legge<br />
- approvata definitivamente dal Senato in<br />
tempi record - che rimette mano all’intelligence<br />
a cinque anni dalla riforma del<br />
2007.<br />
Il testo è stato presentato dal Copasir,<br />
primi firmatari l'inedita coppia Massimo<br />
D’Alema-Fabrizio Cicchitto. “È l'unica<br />
26<br />
LEGISLATURA<br />
PIÙ TRASPARENTE<br />
IL SEGRETO DI STATO<br />
Il Senato approva all’unanimità la Riforma.<br />
Il Premier dovrà spiegare le ragioni al Copasir.<br />
legge - ha commentato soddisfatto<br />
D'Alema - approvata all'unanimità in tutta<br />
la legislatura.<br />
Nel campo della sicurezza dello Stato non<br />
possono esistere pregiudiziali contrapposizioni<br />
di schieramento”.<br />
Sono 12 gli articoli del provvedimento,<br />
che punta a rafforzare i poteri di controllo<br />
del Parlamento, a razionalizzare le<br />
strutture dei servizi anche con l'obiettivo<br />
di contenerne le spese e attribuisce<br />
nuove competenze di coordinamento in<br />
materia di minaccia cibernetica.<br />
Ma gli articoli piu' rilevanti sono l’11 ed<br />
il 12 che intervengono sul segreto di<br />
Stato.<br />
Finora era previsto che il presidente del<br />
Consiglio, in caso di opposizione del segreto,<br />
fosse tenuto a comunicarne “le ragioni<br />
essenziali” al Copasir.<br />
In questi anni sono stati diversi i casi -<br />
dai cosiddetti dossier Telecom al rapimento<br />
di Abu Omar, all’archivio di Via<br />
Nazionale - in cui il segreto di Stato opposto<br />
alla magistratura è stato al centro<br />
di polemiche.
La legge approvata oggi amplia i poteri<br />
del Copasir indicando che il presidente<br />
del Consiglio, su richiesta del presidente<br />
del Comitato, “espone, in una seduta segreta<br />
appositamente convocata, il quadro<br />
informativo idoneo a consentire l’esame<br />
nel merito della conferma dell’opposizione<br />
del segreto di Stato”.<br />
Niente più, dunque, carte dichiarate “top<br />
secret” da Palazzo Chigi fornendo al Parlamento<br />
informazioni sommarie e lacunose.<br />
Il fatto è stato salutato con soddisfazione<br />
da D’Alema, che ha parlato di “novità di<br />
grande valore, anche simbolico”.<br />
La norma, ha sottolineato, “consentirà al<br />
Parlamento, attraverso il Copasir, ferme<br />
restando le competenze esclusive del presidente<br />
del Consiglio, di entrare nel merito<br />
di decisioni che, riguardando la<br />
sicurezza dello Stato, non possono che<br />
avere carattere di eccezionalità e di cui è<br />
necessario vi sia piena consapevolezza al<br />
di là della dialettica tra maggioranza e<br />
opposizione”. In sostanza, ha spiegato il<br />
presidente, “con questa legge, il Parlamento,<br />
cioe' il Comitato di controllo, può<br />
chiamare il presidente del Consiglio ed il<br />
presidente del Consiglio deve spiegare le<br />
ragioni per cui conferma il segreto di<br />
Stato, in un dibattito anche con i rappresentati<br />
dell'opposizione.<br />
Quindi, direi che il meccanismo diventa<br />
molto più trasparente, molto più democratico”.<br />
Anche il sottosegretario con delega<br />
ai servizi, Gianni De Gennaro, ha<br />
parlato di 'importanti e significative modifiche<br />
in termini migliorativi per quanto<br />
riguarda il segreto di Stato”.<br />
La legge affida poi al Copasir la facoltà di<br />
chiedere alla presidenza del Consiglio di<br />
svolgere inchieste interne per accertare<br />
la correttezza delle condotte del perso-<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
nale dei servizi; le relazioni conclusive<br />
delle inchieste interne sono trasmesse<br />
integralmente al Comitato. Previsto inoltre<br />
che il Copasir esprima il proprio parere<br />
sulla ripartizione delle risorse<br />
finanziarie a Dis, Aisi ed Aise e sui relativi<br />
bilanci preventivi e consuntivi.<br />
Sul fronte della razionalizzazione dell’intelligence,<br />
il testo assegna al Dis la gestione<br />
unitaria, ferme restando le<br />
competenze operative dell’Aise e dell’Aisi,<br />
degli approvvigionamenti e dei servizi<br />
logistici comuni.<br />
Previsto anche che il Dis coordini “le attività<br />
di ricerca informativa finalizzate a<br />
rafforzare la protezione cibernetica e la<br />
sicurezza informatica nazionali”. Infine,<br />
la competenza ad autorizzare le intercettazioni<br />
preventive da parte degli 007<br />
viene accentrata presso il procuratore generale<br />
della Corte d'Appello di Roma.<br />
IN SINTESI: LE NOVITÀ DELLA LEGGE<br />
Disco verde dalla Commissione<br />
Affari costituzionali del Senato,<br />
in sede deliberante, alla riforma<br />
dei servizi segreti, gia'<br />
approvata, sempre in sede deliberante, il<br />
19 luglio scorso dalla commissione Affari<br />
costituzionali della Camera.<br />
Il provvedimento, quindi e' legge.<br />
La proposta di legge per modifiche alla<br />
legge 3 agosto 2007, n. 124, concernente<br />
il “Sistema di informazione per la sicurezza<br />
della Repubblica e nuova disciplina del segreto<br />
di Stato”, è stata presentata dai componenti<br />
del Copasir, primo firmatario<br />
Massimo D’Alema.<br />
La legge ha l’obiettivo di rendere più incisiva<br />
l’attività di vigilanza del Comitato.<br />
Sono previsti più poteri di controllo per<br />
il Copasir anche sul segreto di Stato apposto<br />
dal presidente del Consiglio.<br />
E ancora: rafforzamento del Dis, razionalizzazione<br />
dell’intelligence e strumenti<br />
per fronteggiare la minaccia cibernetica.<br />
Non viene modificata la struttura binaria<br />
dell'intelligence, che prevede una distinzione<br />
dei compiti tra Aisi e Aise, ma si<br />
punta a rafforzare il potere di coordinamento<br />
del Dis, razionalizzando le strutture<br />
con la gestione unitaria degli<br />
approvvigionamenti e dei servizi logistici,<br />
con conseguente risparmio di risorse<br />
umane e finanziarie, che vanno<br />
impiegate per acquisizione di nuove<br />
competenze.<br />
Il secondo punto importante del provvedimento<br />
è il rafforzamento della sicurezza<br />
informatica con l'attribuzione al<br />
Dis del compito di coordinare le attività<br />
di ricerca informativa. Ma non solo. La<br />
legge punta infatti a rafforzare i poteri di<br />
controllo del Parlamento sull'intelligence,<br />
attraverso il Copasir.<br />
Quanto al segreto di Stato, si prevede una<br />
procedura piu' attenta di controllo parlamentare<br />
sui casi in cui si ritiene di opporre<br />
il segreto di Stato.<br />
Il controllo parlamentare si manifesta non<br />
solo sulle motivazioni esterne e sulla legittimità<br />
in linea di principio ma anche<br />
con la possibilità-sia pure da parte di un<br />
ristrettissimo collegio, formato da presidente<br />
e vice presidente del Copasir- di aver<br />
accesso a tutte le informazioni in base alle<br />
quali il presidente del Consiglio giunge<br />
alla decisione di apporre il segreto di Stato.<br />
Il testo approvato abbassa a due terzi dei<br />
componenti del Comitato (fino ad oggi<br />
era necessaria l’unanimità) il quorum che<br />
determina l'impossibilita' da parte del governo<br />
di opporre il segreto di Stato.<br />
27
28<br />
IL CASO<br />
Nuova discussa collaborazione “istituzionale” dopo i vari impieghi<br />
oerti ad ex terroristi. Questa volta si tratta dell’ex componente<br />
della banda della Magliana, Maurizio Lattarulo, cui il Comune di Roma<br />
ha adato un incarico di consulenza<br />
di Olga Iembo<br />
ASPETTANDO<br />
TOTÒ RIINA AL COLLE<br />
Maccari: “Con la destra o la sinistra non cambia,<br />
inutile studiare per farsi un futuro, meglio delinquere,<br />
ci sarà sempre un politico che saprà ricompensarvi!”<br />
Dunque è così, in Italia pare<br />
veramente che ci voglia una<br />
fedina penale bella scribacchiata<br />
per poter ambire a ruoli<br />
sociali importanti e soprattutto a stipendi<br />
importanti!<br />
Ma allora, se tanto da tanto… a questo<br />
punto non resta che attendere l’arrivo di<br />
Totò Riina al Colle!<br />
Per carità, non sia mai detto che Totò Riina<br />
non debba avere la sua chance di reinserimento,<br />
spetta a lui come a chiunque altro.<br />
E considerato che nel nostro Paese pare proprio<br />
che ci si reinserisca bene solo occupando<br />
ruoli “istituzionalmente rilevanti” -<br />
una prassi dovuta forse all’esempio offerto<br />
dal Parlamento che ospita indagati e condannati<br />
vari -, allora il posto per il più famoso<br />
dei corleonesi non può che essere la Presidenza<br />
della Repubblica, se l’è guadagnato!<br />
Intanto, però, ad altri reinserimenti urgenti<br />
ci pensano Amministrazioni comunali<br />
sempre attente alle esigenze degli ex<br />
delinquenti, preferibilmente ex terroristi,<br />
cui dispensano collaborazioni, incarichi<br />
fiduciari e consulenze varie.<br />
Comuni virtuosi come quello di Milano -<br />
guidato dal centrosinistra -, di cui si è<br />
tanto parlato nei mesi scorsi, e che ha<br />
raccolto i vivissimi complimenti anche da<br />
parte del <strong>Coisp</strong> per la nomina nel ruolo
di Capo di Gabinetto del Vicesindaco di<br />
Milano, Maria Grazia Guida, di quel Maurizio<br />
Azzolini che da giovane aveva l’hobby<br />
di andare in giro a sparare ai<br />
poliziotti.<br />
O come il Comune di Roma - guidato dal<br />
centrodestra -, dove non si è voluto essere<br />
da meno, e così si è pensato che la<br />
soluzione ideale fosse affidare un incarico<br />
di consulente esterno dello staff dell’assessorato<br />
alle Politiche sociali della Capitale<br />
a Maurizio Lattarulo, ex Nar e<br />
componente della Banda della Magliana.<br />
Così la delibera della giunta comunale del<br />
Sindaco Gianni Alemanno ha portato all’assunzione<br />
di “Provolino” - questo il soprannome<br />
con cui era conosciuto<br />
Maurizio Lattarulo - con contratto a termine,<br />
articolo 90, iniziato il 23 luglio<br />
2008 e cessato con la fine del mandato<br />
del primo cittadino. Da luglio a dicembre<br />
2008, secondo quanto riportato dal quotidiano<br />
la Repubblica che ha fatto scoppiare<br />
il caso, ha ricevuto dal Comune<br />
13.000 euro e rotti, mentre nei due anni<br />
successivi 30.670 euro e 65 centesimi.<br />
Lattarulo, tanto per ricordarlo, è stato citato<br />
novanta volte nelle carte firmate dal<br />
giudice Otello Lupacchini, il magistrato<br />
che istruì il processo contro i componenti<br />
della Banda della Magliana, e ritenuto vicino<br />
ai “testaccini” ed in prima linea<br />
come stretto collaboratore del boss Enrico<br />
De Pedis e di altri nomi noti nell'ambiente.<br />
Secondo le carte dell’accusa il suo ruolo,<br />
insieme agli altri boss, era quello di gestire<br />
i circoli scommesse e le sale giochi<br />
della città.<br />
Quindi possibile racket e gioco d’azzardo<br />
sino al “salto di qualità” dell’usura, come<br />
deposto da un pentito della Banda nel processo<br />
istruito dal giudice Lupacchini. “Non<br />
sono stato condannato per l’appartenenza<br />
al Nar né per le accuse di usura ed altro,<br />
ma solo per associazione a delinquere” ha<br />
precisato Lattarulo a Repubblica.<br />
E meno male! Certo, così non potrà forse<br />
mai ambire a incarichi ancor più prestigiosi,<br />
tipo sottosegretariati o altro, ma si<br />
dovrà accontentare!<br />
“Non sono più un delinquente” ha detto<br />
ancora Lattarulo al noto quotidiano, “sono<br />
stato condannato per associazione a delinquere,<br />
ho scontato la mia pena. Poi riabilitazione<br />
e laurea in Scienze umanistiche.<br />
Ora sono come tutti gli altri” ha aggiunto.<br />
Solo che “tutti gli altri” non<br />
hanno un passato da componenti di associazioni<br />
a delinquere, si potrebbe obiettare…<br />
e infatti non tutti ottengono<br />
consulenze dalla Capitale d’Italia.<br />
“Sapevo del suo passato ma volevo dargli<br />
una chance di reinserimento sociale” ha<br />
detto per parte sua il vice sindaco di<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
Roma, Sveva Belviso, responsabile dell’assunzione<br />
di Provolino, così tornando su<br />
quella che in realtà è una falsa questione.<br />
Ed infatti nessuno dotato di buon senso<br />
può sostenere che chi ha commesso dei<br />
reati e scontato la sua pena non debba lavorare,<br />
non debba avere la possibilità di<br />
ricominciare e di dimostrare di aver cambiato<br />
definitivamente strada.<br />
Ma il punto, su cui il <strong>Coisp</strong> si è soffermato<br />
anche nel caso di Azzolini, è che il<br />
buon gusto e il senso del pudore e della<br />
misura fanno certamente storcere il naso<br />
se incarichi importanti per le istituzioni<br />
vengono ricoperti da persone che lo Stato<br />
hanno combattuto ed avversato in ogni<br />
modo, persino impugnando le armi contro<br />
altri italiani, preferibilmente membri<br />
delle forze dell’ordine, simbolo di quell’autorità,<br />
di quell’apparato e di quell’ordine<br />
sociale rifiutati e calpestati.<br />
L’onestà intellettuale imporrebbe di chiedersi<br />
cosa possano pensare e provare<br />
quelle migliaia di persone che trascorrono<br />
l’intera vita sforzandosi di rimanere<br />
ligi alle regole, con tutte le difficoltà che<br />
ciò a volte comporta, avendo la sensazione<br />
che chi ha violato bellamente la<br />
legge venga praticamente premiato o<br />
29
30<br />
IL CASO<br />
abbia comunque dei vantaggi per via del<br />
suo passato.<br />
Sembra di sottolineare l’ovvio, ma<br />
l’ipocrisia ed il buonismo troppo diffusi<br />
impongono una domanda: chi ha<br />
commesso reati talmente gravi come<br />
quelli in questione, che normalmente<br />
testimoniano il rifiuto o l’indifferenza<br />
assoluta verso le Istituzioni, non potrebbero<br />
essere reinseriti da qualche<br />
altra parte che non sia all’interno di<br />
quelle stesse Istituzioni?<br />
“Fatichiamo veramente a stare al passo<br />
con alcune brillanti menti di questo<br />
Paese… - ha commentato sgomento<br />
Franco Maccari, Segretario Generale del<br />
<strong>Coisp</strong>, riferendosi alla vicenda di Lattarulo<br />
-, ma non possiamo che chiederci<br />
che razza di posto è questo dove Poliziotti<br />
dalla carriera luminosa vengono<br />
stroncati e buttati fuori dai rispettivi<br />
incarichi conquistati sul campo in decenni<br />
di onorato servizio per via di una<br />
firma sotto ad un verbale, o ad altri<br />
colleghi coinvolti in tristi e drammatiche<br />
vicende che nel nostro servizio<br />
sono ahimè continuamente in agguato<br />
viene portata via la casa, e tutti veniamo<br />
continuamente tenuti sotto la<br />
lente ed additati da qualcuno come torturatori<br />
senza scrupoli, mentre chi si è<br />
macchiato dolosamente dei crimini più<br />
violenti e vigliacchi viene premiato con<br />
incarichi di responsabilità e stipendi da<br />
capogiro, sale in cattedra nelle scuole e<br />
nelle università, scrive libri o diventa<br />
una firma ospitata sui giornali… Ma<br />
che razza di posto è?”.<br />
“Altro che meritocrazia – ha tuonato il<br />
leader del Sindacato Indipendente riferendosi<br />
poi allo specifico caso di Lattarulo<br />
-! Basta avere un curriculum da<br />
avanzo di galera, possibilmente per motivi<br />
politici, e l’assunzione presso un Comune<br />
o un ente pubblico è assicurata! E’<br />
veramente disgustoso che la giunta della<br />
Capitale abbia pensato di affidare un incarico<br />
di consulenza nel settore delle Politiche<br />
sociali al componente di un<br />
gruppo criminale che ha seminato sangue,<br />
morte e terrore.<br />
La politica, di destra e di sinistra, non<br />
fa che riempirsi la bocca di moralità, di<br />
legalità, di meritocrazia, ma nelle<br />
stanze del potere non esita a distribuire<br />
prebende alla peggiore feccia, per<br />
poi reagire stizzita quando viene beccata.<br />
Una porcheria senza distinzione<br />
di colore politico: la sinistra che oggi<br />
grida allo scandalo è la stessa che ha<br />
dato incarichi ad ex terroristi e ha regalato<br />
un contratto di consulenza a Silvia<br />
Baraldini!<br />
Così come la destra che ha voluto come<br />
consulente l’ex della banda della Magliana<br />
è la stessa che si è indignata per<br />
l’assunzione di Maurizio Azzolini nel<br />
gabinetto del vicesindaco del Comune<br />
di Milano! Tutti bravi a fare i moralizzatori<br />
– ha concluso Maccari -, mentre<br />
riempiono le stanze delle istituzioni di<br />
terroristi e delinquenti di ogni specie!<br />
Davvero un bel messaggio ai giovani:<br />
non serve spaccarsi la schiena sui<br />
libri, meglio prendere una pistola e<br />
sparare a qualche poliziotto, ci sarà<br />
sempre un sindaco che saprà ricompensarvi”.
LIBRO<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
“UOMINI SOLI”<br />
di Attilio Bolzoni<br />
19 luglio 1992 19 luglio <strong>2012</strong>: 20 anni dopo… per ricordare!<br />
Il Co.I.S.P. promuove a Catanzaro la presentazione del libro.<br />
Libreria Ubik, nel quartiere Lido di Catanzaro,<br />
la Segreteria Regionale del<br />
COISP - il Sindacato Indipendente di<br />
Polizia - in occasione del ventennale<br />
delle stragi palermitane di Capaci e di via<br />
D’Amelio - promuove la presentazione del<br />
libro “Uomini soli” di Attilio Bolzoni. Introdurrà,<br />
Piero Affatigato, dell’Ufficio Stampa<br />
Nazionale del <strong>Coisp</strong>, e saranno presenti,<br />
oltre all’autore, Nunzio Belcaro, titolare<br />
della Ubik Catanzaro, Guido Marino, Questore<br />
di Catanzaro, e Roberto Rizza, Consigliere<br />
comunale di Catanzaro. Modererà il<br />
giornalista Domenico Iozzo.<br />
Attilio Bolzoni, inviato di Repubblica, racconta<br />
nel suo libro gli anni delle stragi<br />
trent’anni dopo. Torna a Palermo e ripercorre<br />
le strade dove furono ammazzati Pio<br />
La Torre, Carlo Alberto dalla Chiesa, Giovanni<br />
Falcone e Paolo Borsellino. Ha racchiuso<br />
le loro storie in un libro e in un film:<br />
“Uomini soli”. Pio La Torre, Carlo Alberto<br />
dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino<br />
erano quattro italiani fuori posto.<br />
Personaggi veri per un’Italia fatta di trame,<br />
di egoismi e di convenienze. Quattro persone<br />
che facevano paura al potere. Troppo<br />
diversi e soli per avere un’altra sorte.<br />
Bolzoni lascia da parte le date, le carte dei<br />
tribunali e le sentenze. Racconta questi<br />
uomini per bene attraverso le voci degli<br />
amici, dei colleghi, dei familiari, e di tutti<br />
quelli che hanno lavorato al loro fianco.<br />
Restituisce così un'istantanea di quegli<br />
anni in un film empatico e mai retorico.<br />
E fa rivivere i protagonisti raccontando il<br />
dolore di chi era al loro fianco.<br />
Attilio Bolzoni giornalista di «Repubblica»,<br />
scrive di mafie dalla fine degli<br />
Anni Settanta. Ha pubblicato con Giuseppe<br />
D’Avanzo “La giustizia è cosa nostra”<br />
(Mondadori, 1995), “Rostagno: un<br />
delitto tra amici” (Mondadori, 1996), “Il<br />
capo dei capi” (BURRizzoli, 2007). E con<br />
Saverio Lodato “C’era una volta la lotta<br />
alla mafia” (Garzanti, 1998). Ha scritto<br />
anche: “Parole d’onore” (BUR-Rizzoli, 2008)<br />
e “Faq Mafia” (Bompiani, 2010). Nel 2009<br />
ha ricevuto il premio “È giornalismo”.<br />
31
32<br />
SINDACALE<br />
IN CAMPANIA LA CAMORRA VINCE CONTRO<br />
LO STATO, IL LEADER NAZIONALE DEL COISP<br />
FRANCO MACCARI INCONTRA I DIRIGENTI<br />
CAMPANI DEL COISP E GLI ALLIEVI<br />
AGENTI DELLA POLIZIA DI STATO DI CASERTA<br />
Il Sindacato di Polizia <strong>Coisp</strong> è promotore<br />
della conferenza sindacale con<br />
gli Allievi Agenti della Polizia di<br />
Stato , che si svolgerà nel pomeriggio<br />
domani a Caserta presso la Scuola Allievi<br />
Agenti diretta dal Primo Dirigente<br />
dott.ssa Antonella Vertucci .<br />
Saranno presenti all’evento i massimi<br />
esponenti del sindacato di polizia <strong>Coisp</strong>:<br />
Segretari Generali Provinciali di Caserta<br />
e Napoli Claudio Trematerra e Giulio Catuogno;<br />
Segretario Generale Regionale<br />
Giuseppe Raimondi; coordinatori provinciale<br />
e regionale Annamaria Muto e Alfredo<br />
Onorato, Segretario Regionale per<br />
le pari Opportunità Mariarosaria Pugliese,<br />
consigliere nazionale Lorenzo<br />
Ovalletto nonché dirigenti sindacali provinciali<br />
e regionali, tutti fiancheggeranno<br />
il leader nazionale Segretario Generale<br />
Franco Maccari.<br />
"La visita del nostro segretario generale<br />
Franco Maccari - dichiara il segretario regionale<br />
Giuseppe Raimondi dopo la conferenza<br />
- è sempre motivo di grande<br />
orgoglio per la categoria che rappresentiamo.<br />
La vicinanza del nostro sindacato<br />
agli allievi agenti, che a breve andranno<br />
a svolgere il delicato compito di poliziotto<br />
presso le varie città d’Italia, è l'ennesimo<br />
segnale che stiamo operando in<br />
modo giusto.<br />
Tantissime sono le battaglie fatte dal nostro<br />
sindacato di polizia fino ad oggi che<br />
ci ha visto protagonisti in molte manifestazioni<br />
di protesta contro i numerosi<br />
tagli effettuati al Comparto Sicurezza che<br />
stanno mettendo a rischio la sicurezza dei<br />
cittadini. Ormai il nostro leader nazionale<br />
Franco Maccari è di casa in Campania la<br />
sua sensibilità nei confronti dei poliziotti<br />
di questo territorio è la dimostrazione<br />
concreta della filosofia del <strong>Coisp</strong> che si<br />
esprime in più fatti e meno parole". Della<br />
stessa opinione il Segretario Provinciale<br />
di Caserta Claudio Trematerra il quale ha<br />
dichiarato: la presenza del nostro segretario<br />
generale Franco Maccari ci inorgoglisce.<br />
Sarà anche l’occasione per<br />
illustrare le numerose problematiche che<br />
affliggono i poliziotti di Terra di Lavoro. I<br />
commissariati di polizia sono all’osso, a<br />
stento riescono a garantire la volante sul<br />
territorio. I risultati si ottengono solo<br />
grazie al sacrificio dei nostri poliziotti<br />
che lavorano con spirito di abnegazione<br />
ed alto senso di responsabilità. A Caserta<br />
non saremo più disposti a lavorare in<br />
queste condizioni, abbiamo bisogno di<br />
uomini e mezzi per contrastare la criminalità<br />
altrimenti lo Stato, in questa provincia,<br />
sarà sconfitto dalla camorra.
SICUREZZA E POLIZIA<br />
SCUOLA ALLIEVI “PESCHIERA DEL GARDA”<br />
SCUOLA ALLIEVI “SPOLETO”<br />
33
34<br />
SINDACALE<br />
TAGLI ALLA SPESA,<br />
RISCHIO CHIUSURA PER I POSTI DI PS<br />
Il mancato ricambio delle forze di polizia<br />
potrebbe portare, se non ci sarà<br />
un’inversione di tendenza, alla chiusura<br />
di distaccamenti come quelli di<br />
Casapesenna e di Castelvolturno. Lo nota<br />
il segretario regionale del sindacato di polizia<br />
<strong>Coisp</strong> Giuseppe Raimondi, interpellato<br />
telefonicamente sulle politiche<br />
restrittive del governo anche in materia<br />
di sicuerezza. “La questura di Caserta - ricorda<br />
Raimondi - è rimasta con l’organico<br />
del 1989, mentre in questi anni la deliquenza<br />
si è quadruplicata. Del resto, questo è un problema<br />
di tutte le questure. Negli ultimi due<br />
anni in provincia di Caserta sono andati in<br />
pensione un centinaio di effettivi e si prevede<br />
che altri cinquanta lasceranno il servizio a<br />
dicembre”. A questi abbandoni non fanno<br />
riscontro assunzioni nella stessa misura:<br />
“In una città come Caserta, considerata di<br />
fascia B - precisa l’esponente sindacale -<br />
non entrano più di otto politiziotti all’anno:<br />
quest’anno siamo arrivati a dieci”. E in queste<br />
condizioni, anche i servizi essenziali<br />
si svolgono con grande disagio: “La Questura<br />
di Caserta trova difficoltà a mettere insieme<br />
gli ufficiali di polizia giudiziaria<br />
necessari al funzionamento dell’ufficio denunce.<br />
Quanto alle volanti, ne viene garantita<br />
una, al massimo due per l’intera città.<br />
La Stradale è in affanno e a stento riesce a<br />
mettere in strada una pattuglia a Caserta e<br />
una a Mondragone. Anche il commissariato<br />
di Santa Maria Capua Vetere assicura una<br />
ATorino presso la sala auditorium<br />
della banca popolare di Novara,<br />
in piazza San Carlo 196, si è tenuta<br />
l'Assemblea generale del<br />
Co.I.S.P. dove è intervenuto il Segretario<br />
Generale Franco Maccari.<br />
I temi trattati, in considerazione del<br />
particolare momento storico, sono stai<br />
i seguenti:<br />
• incidenza della spending review sul sistema<br />
sicurezza del Paese e proiezioni future.<br />
• normative e modifiche al sistema pensionistico<br />
e relativa incidenza sui servizi di<br />
Polizia;<br />
Al termine, il leader del Sindacato di Polizia<br />
Indipendente, ha tenuto una conferenza<br />
stampa sul futuro scenario circa la<br />
sicurezza del Paese in vista dei preannunciati<br />
tagli lineari del Governo.<br />
sola volante per turno, così ad Aversa, e<br />
stiamo parlando di una zona come l’agro<br />
aversano, con tutti i suoi problemi”.<br />
Intanto, per le partite della Casertana e<br />
della Juve Caserta viene impiegato personale<br />
di polizia, con una spesa che dovrebbe<br />
essere sopportata dalle società,<br />
come già chiesto in passato da Raimondi<br />
anche per club più importanti. Di questo<br />
passo, si richia la chiusura dei posti di Polizia<br />
meno dotate di personale, un provvedimento<br />
che “per noi è una sconfitta dello<br />
Stato: significa che non siamo riusciti a garantire<br />
la sicurezzza in quel luogo”. In un futuro<br />
prossimo, “Aversa dovrà sicuramente<br />
assorbire il posto fisso di Casapesenna e<br />
anche Castelvolturno rischia la chiusura, se<br />
si considera che da oggi ai prossimi cinque<br />
anni diversi colleghi andranno in pensione”.<br />
Intanto, per fare fronte alle carenze di or-<br />
ganico, si inviano in Terra di Lavoro gli<br />
uomini del reparto prevenzione crimine<br />
di Napoli, che ”non conoscono Caserta” e<br />
il cui invio comporta il pafamento di 26<br />
euro al giorno a tesa per l’indennità di ordine<br />
pubblico. Mentre si parla di tagli, si<br />
dà luogo a sprechi come il concorso interno<br />
per soprintendente in programma<br />
per settembre: “I Poliziotti che prestano<br />
servizio alle Questure di Caserta, Benevento,<br />
Avellino e Salerno lo sosterranno alla Scuola<br />
di polizia di via Ruggero, ma quelli di Napoli<br />
dovranno andare a Roma. Questo vuol<br />
dire spendere 150 euro per ogni agente”. E<br />
a proposito di concorsi, “stiamo ancora<br />
aspettando quello per ispettore aperto<br />
anche agli esterni. Oggi in pratica per entrare<br />
in polizia, devi solo passare per l’esercito,<br />
con la ferma volontaria. E poi si parla<br />
di smilitarizzazione delle forze dell’ordine”.<br />
ASSEMBLEA A TORINO
SICUREZZA E POLIZIA<br />
ASCOLI PICENO<br />
IL COISP: “UFFICI DI POLIZIA A RISCHIO PARALISI”<br />
Spending Review messa in<br />
atto dal Governo Monti rischia<br />
di paralizzare centinaia “La<br />
di uffici di polizia, compreso<br />
quello di Ascoli. Mancano supporti logistici<br />
e soprattutto, un ricambio adeguato, visto<br />
che sarà possibile assumere solo il 20 per<br />
cento del personale necessario a coprire le<br />
carenze di organico”. È questo il grido d’allarme<br />
lanciato ieri da Franco Maccari, segretario<br />
generale del <strong>Coisp</strong> (sindacato<br />
indipendente di polizia) intervenuto<br />
presso gli uffici della Questura ascolana<br />
per fare il punto della situazione all’indomani<br />
degli ultimi provvedimenti presi dal<br />
Governo. A rischiare, in città, sarebbero<br />
la sezione locale della polizia postale e<br />
settori della Questura tra cui alcuni uffici<br />
burocratici, per un effetto domino che rischia<br />
di mandare in tilt un apparato già<br />
duramente provato. “Si tratta di provvedimenti<br />
attualmente sospesi ma che qualora<br />
ASSEMBLEA A MACERATA<br />
AMacerata presso la sala conferenze<br />
della Caserma “P. Paola” si è tenuta<br />
l’Assemblea generale del Co.I.S.P.<br />
presieduta dal Segretario Generale<br />
Franco Maccari.<br />
All’ordine del giorno gli effetti della Spendig<br />
Review sull’apparato sicurezza, le<br />
modifiche al sistema pensionistico, la situazione<br />
dei concorsi interni, ecc.<br />
venissero rimessi in discussione rischiano di<br />
assestarci un brutto colpo - spiegano alcuni<br />
agenti - per non parlare del mancato<br />
ricambio di personale, con le assunzioni<br />
bloccate dal 1998 ed una età media che va<br />
aumentando arrivando a sfiorare i 47 anni,<br />
per lavori in cui ci vorrebbero ragazzi di 20-<br />
30 anni. Abbiamo la media più alta tra tutte<br />
le nazioni europee. Ecco perchè rischiamo la<br />
paralisi a tutti i levelli, manca ogni tipo di<br />
materiale dalla semplice carta per stampanti<br />
fino alle radio, non abbiamo neanche<br />
la benzina per le auto. Durante i presidi notturni<br />
c’è solo una volante a disposizione,<br />
praticamente insufficiente a coprire anche<br />
solo due emergenze in contemporanea. Ciò<br />
che ne consegue, ovvio, è una drastica riduzione<br />
dei servizi base garantiti alla cittadinanza<br />
in materia di sicurezza, vigilanza,<br />
ordine pubblico durante gli eventi sportivi<br />
ed in luoghi sensibili come gli ospedali”.<br />
35
Che la Polizia di Stato avrebbe<br />
rappresentato ancora una volta,<br />
come sempre, l’Italia migliore lo<br />
si era capito ancor prima dell’inizio<br />
dello straordinario scenario olimpico.<br />
Lo si era capito fin da quando “in punta<br />
36<br />
SPORT<br />
POLIZIOTTI,<br />
LA MIGLIORE ITALIA!<br />
di Olga Iembo<br />
Alle Olimpiadi di Londra ottima performance<br />
degli atleti Fiamme Oro<br />
che hanno guadagnato tre medaglie d’oro,<br />
una d’argento e due di bronzo<br />
Fin dalla cerimonia d’apertura dei Giochi<br />
l’intero Paese ha potuto identicarsi con un alere d’eccezione,<br />
una Vezzali orgogliosa di portare il Tricolore e la divisa<br />
di piedi” ma orgogliosa come mai, la<br />
grande Valentina Vezzali si era mostrata<br />
l’alfiere ideale, dimostrando di comprendere<br />
appieno quale onore sia portare il Tricolore<br />
- specie a fronte di chi, invece, in<br />
base a tutt’altre valutazioni ha ritenuto<br />
che rappresentare dinnanzi al mondo il<br />
proprio Paese venisse al secondo posto! -.<br />
Lo si era capito fin dall’alba dei Giochi,<br />
quando Valentina, impettita di fronte alle<br />
massime autorità, aveva ricevuto la Bandiera<br />
dalle mani di un Capo dello Stato con<br />
gli occhi lucidi e la voce rotta dalla commozione,<br />
ed ancor più emozionata di lui, col<br />
suo sorriso vero ed aperto e una semplicità<br />
senza pari, aveva mostrato a tutta Italia il
profondo orgoglio di guidare la spedizione<br />
tricolore e di indossare la divisa.<br />
“Quel che conta per noi è poter tornare a<br />
casa sapendo di aver fatto del nostro meglio”<br />
aveva detto… proprio come tutti i<br />
colleghi che giornalmente si svegliano e<br />
si infilano l’uniforme prima di gettarsi<br />
nella mischia!<br />
E le Fiamme oro hanno mantenuto appieno<br />
le promesse, tornando da Londra<br />
con un medagliere di tutto rispetto, che<br />
farà ricordare questa trentesima edizione<br />
dei Giochi estivi proprio per gli ottimi risultati<br />
ottenuti dagli atleti delle Forze<br />
dell’ordine.<br />
Già, sempre loro. Come praticamente per<br />
tutto quanto il resto, anche nel settore<br />
sportivo a tenere alto il buon nome dell’Italia<br />
sono sempre loro.<br />
E mentre nel Paese tutto sembra andare a<br />
catafascio uomini e donne della Polizia di<br />
Stato incassano un successo dopo l’altro in<br />
qualunque campo li si metta, dalla cattura<br />
di latitanti alle medaglie olimpiche, e nonostante<br />
buchi, carenze, ostacoli e politica<br />
ingrata, ci salvano la faccia con il resto del<br />
mondo che ancora continua ad invidiarceli!<br />
E certamente sarà perché chi porta la divisa<br />
vive all’insegna di valori come la determinazione,<br />
la forza di volontà, la<br />
disciplina, il rispetto delle regole e degli<br />
altri, ma le Fiamme oro, come ogni singolo<br />
Agente che passa la giornata in strada al<br />
servizio dei cittadini, non deludono mai!<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
E allora grazie Valentina, grazie Elisa, grazie<br />
Jessica, grazie Roberto, grazie Martina.<br />
Ma grazie anche a tutti gli altri 24 atleti<br />
della Polizia di Stato che spesso sono arrivati<br />
ad un soffio dal podio – a volte in<br />
base a dubbie valutazioni arbitrali! -, e<br />
che in ogni caso sono giunti in fondo alle<br />
competizioni con la massima dignità.<br />
Grazie a tutti, non solo per quelle sei medaglie<br />
che i Poliziotti hanno conquistato<br />
sulle 28 vinte dagli atleti italiani in questa<br />
edizione dei Giochi.<br />
Brilleranno da oggi nel medagliere della Polizia<br />
i tre ori conquistati da Elisa Di Francisca<br />
nel fioretto individuale, e da lei e<br />
Valentina Vezzali – assieme ad Arianna Errigo,<br />
Ilaria Salvatori – nel fioretto a squadre;<br />
e poi quello di una Jessica Rossi da record<br />
nel tiro a volo, con quell’incredibile performance<br />
dei 99 piattelli centrati su 100!<br />
Brillerà l’argento di Roberto Cammarelle<br />
nella boxe - categoria supermassimi –, una<br />
medaglia vinta con un po’ di amarezza per<br />
un trattamento arbitrale unanimemente<br />
riconosciuto come ingiusto un po’ da tutti,<br />
ma che rimane un risultato encomiabile.<br />
Brilleranno i due bronzi della mitica Valentina<br />
Vezzali nel fioretto individuale, e<br />
di Martina Grimaldi nel nuoto di fondo.<br />
Brilleranno sempre di più le Fiamme,<br />
quello d’oro, di una Polizia che rimane il<br />
volto dell’Italia migliore!
38<br />
SPORT<br />
Gli altri magnifici 24 atleti<br />
delle Fiamme Oro che a Londra<br />
hanno onorato l’Italia e la divisa:<br />
Tiro a volo<br />
Francesco D'Aniello<br />
Daniele Di Spigno<br />
Pugilato<br />
Domenico Valentino<br />
Vincenzo Picardi<br />
Manuel Cappai<br />
Canottaggio<br />
Lorenzo Carboncini<br />
Andrea Caianiello<br />
Martino Goretti<br />
Atletica leggera<br />
Daniele Greco<br />
Emanuele Abate<br />
Nuoto<br />
Marco Orsi<br />
Mirco Di Tora<br />
Mattia Pesce<br />
Gregorio Paltrinieri<br />
Stefania Pirozzi<br />
Tuffi<br />
Francesco Dell'Uomo<br />
Andrea Chiarabini<br />
Nuoto sincronizzato<br />
Giulia Lapi<br />
Mariangela Perrupato<br />
Judo<br />
Elio Verde<br />
Pentathlon moderno<br />
Sabrina Crognale<br />
Triathlon<br />
Anna Maria Mazzetti<br />
Vela (Wind surf)<br />
Federico Esposito<br />
Pesi<br />
Mirco Scarantino<br />
I portacolori del Gruppo sportivo della Polizia<br />
di Stato a Londra sono stati dieci in<br />
più rispetto alla spedizione di Pechino<br />
2008, dalla quale gli atleti Fiamme oro tornarono<br />
con le tre medaglie d'oro vinte da<br />
Valentina Vezzali (Fioretto), Roberto Cammarelle<br />
(Pugilato) e Andrea Minguzzi<br />
(Lotta), le due d'argento di Clemente Russo<br />
(Pugilato) e Francesco D'Aniello (Tiro a<br />
volo), e le due di bronzo conquistate da<br />
Vincenzo Picardi (Pugilato) e ancora Valentina<br />
Vezzali (Fioretto a squadre).<br />
La storia delle Fiamme oro ai Giochi olimpici<br />
parte da Melbourne ’56, data della prima<br />
apparizione del gruppo sportivo della Polizia<br />
di Stato e della prima medaglia. Fu infatti<br />
il pesista Ermanno Pignatti a salire sul<br />
gradino più basso del podio nella categoria<br />
dei 75 kg aggiudicandosi il bronzo. Da allora,<br />
la partecipazione delle Fiamme alle<br />
Olimpiadi estive è stata costante (quella di<br />
Londra è stata la tredicesima) ed ha portato<br />
ben 69 medaglie (32 ori, 12 argenti e 24<br />
bronzi) all’Italia dei cinque cerchi.
SICUREZZA E POLIZIA<br />
39
40<br />
SPEAKER’S CORNER<br />
Gaeta, l’ex carcere militare<br />
Umiliante, assurdo, raccapricciante.<br />
Questo è lo stato di chi, Poliziotto,<br />
Carabiniere, Finanziere,<br />
Forestale, Polpenitenziario ed<br />
anche poliziotti locali, viene ad essere<br />
ristretto in carcere per qualsiasi ragione;<br />
tenendo ben conto che, in massima<br />
parte, si viene arrestati per fatti connessi<br />
al servizio.<br />
Il poliziotto che, sfortunatamente, incappa<br />
in una ordinanza di custodia cautelare<br />
in carcere, ovvero sconti una<br />
condanna definitiva, si trova a doversi<br />
Di Tutto<br />
un po’<br />
di Carmine Fioriti<br />
Vice Presidente Co.I.S.P.<br />
QUALE CARCERE<br />
PER I POLIZIOTTI?<br />
confrontare, se gli va bene e se quel carcere<br />
ha un raggio o una sezione speciale<br />
o protetta, con pedofili di ogni genere,<br />
violentatori, infanticidi, preti che hanno<br />
abiurato la propria fede e commesso reati<br />
assurdi, maltrattatori di famiglia, incestuosi,<br />
libidinosi, travestiti e quanto di<br />
meglio la società dei rifiuti produce con<br />
una certa accelerazione di frequenza<br />
negli ultimi tempi. Si, un nostro collega,<br />
che si trova, a torto o a ragione, in galera<br />
ha a che fare con questi soggetti. Non<br />
solo, tutto questo vale per le carceri che<br />
hanno un braccio dei protetti ( il 6° braccio<br />
di San vittore a Milano ), ma nella<br />
maggior parte delle carceri non esiste un<br />
raggio del genere ed allora il contatto è<br />
con tutti coloro che hanno scelto di delinquere,<br />
compreso coloro che il nostro<br />
stesso collega ha arrestato, consentito<br />
che si arrestasse o nei cui confronti ha<br />
svolto delle indagini.<br />
Appare evidente che in tutta questa rappresentazione,<br />
che è poi realtà, c’è qualche<br />
cosa che non quadra, che si scontra con la<br />
logica, con la praticità, con la realtà.
Quando, infatti, cercavamo di dare un<br />
contributo alla legge di riforma della<br />
Polizia, uno dei problemi affrontati fu<br />
proprio quello degli istituti di pena ove<br />
restringere i poliziotti che, divenuti civili,<br />
non avrebbero più potuto ricorrere<br />
al carcere militare. Grazie, quindi,<br />
anche al nostro contributo, la legge 121<br />
previde all’art. 79 che “a richiesta del<br />
condannato , la pena detentiva inflitta<br />
per qualsiasi reato agli appartenenti alla<br />
forze di polizia è scontata negli stabilimenti<br />
militari. La disposizione del<br />
comma precedente si applica anche nei<br />
casi in cui i soggetti ivi contemplati sono<br />
posti in stato di custodia o carcerazione<br />
preventiva…..”<br />
Questa norma, tuttora vigente, metterebbe<br />
al riparo gli appartenenti alle<br />
forze di polizia dal rischio di trovarsi<br />
con i soggetti reclusi sopra citati. Ma,<br />
con il passare del tempo, alcuni stabilimenti<br />
militari hanno chiuso . Infatti<br />
mentre nel 1990 l’ordinamento penitenziario<br />
militare prevedeva tre carceri<br />
militari: Roma, Peschiera del Garda e<br />
Santa Maria Capua Vetere e cinque sezioni<br />
distaccate, con la ristrutturazione<br />
dell’ordinamento del 2005, l’unico carcere<br />
attivo è rimasto quello campano<br />
di Santa Maria Capua Vetere, ospitata<br />
nella caserma “Ezio Andolfato. Con<br />
l’unico carcere militare disponibile i<br />
posti sono quel che sono e c’è di mezzo<br />
anche la lontananza dalle proprie famiglie,<br />
per cui si va tutti nel carcere civile,<br />
laddove l’aria è quel che è.<br />
Il problema, poi, con il sovraffollamento<br />
delle carceri è diventato allarmante. Non<br />
pochi colleghi reclusi hanno fatto sentire<br />
le proprie lamentele per il fatto di dover<br />
convivere con i soggetti di cui si faceva<br />
menzione ed in spazi altamente angusti<br />
per il numero di persone presenti.<br />
Detto ciò, al di là di ogni considerazione<br />
sui fatti per i quali un poliziotto<br />
si trovi in carcere, gli appartenenti alle<br />
forze di polizia, in ragione dei loro<br />
compiti e della loro funzione, che sono<br />
strettamente connessi, per contrasto,<br />
all’ambiente carcerario civile, vien da<br />
sé che non è assolutamente possibile<br />
far convivere poliziotti con pedofili e<br />
stupratori. Allora occorre rivedere il<br />
concetto di carcere per gli appartenenti<br />
alle forze di polizia. Ci sono strutture<br />
carcerarie inutilizzate o strutture demaniali<br />
che potrebbero diventare degli<br />
stabilimenti di pena ad hoc. Non si può<br />
far finta che il problema non esista. C’è,<br />
è reale ed occorre trovare un rimedio,<br />
prima di interessare Amnesty .<br />
EURO, SPREAD,<br />
DOUCHLAND UBER ALESS,<br />
NON FA PER NOI!<br />
Noi siamo un popolo di Santi, Poeti, navigatori,…….<br />
Ed è vero. Ma lo siamo in<br />
piena libertà. Se ci dovessero imporre<br />
delle regole strette per poter essere santi,<br />
poeti, navigatori… non riusciremmo a<br />
fare nulla. Sentiremmo il peso della regola<br />
che uccide la nostra creatività.<br />
Per contro la Germania è un Paese di regole.<br />
Laddove la regola è la ragione di<br />
vita e senza regola succede quello che da<br />
noi succederebbe se vi fossero.<br />
E’ quindi del tutto normale, scontato, lapalissiano<br />
che, nel momento in cui abbiamo<br />
accettato le regole di Maastricht,<br />
per la moneta unica, noi italiani, e chi ha<br />
preso l’iniziativa in particolare, dovevamo<br />
già essere a conoscenza che non avremmo<br />
potuto sottostare alle regole fisse per<br />
quanto riguarda deficit, pil etc. etc.<br />
Ai tempi del serpentone europeo, ci<br />
siamo salvati perché ne siamo venuti<br />
fuori ed abbiamo ricominciato a fare<br />
quello che sappiamo fare: entrare, uscire,<br />
una regola oggi, una domani, ma sempre<br />
tenendo conto del nostro carattere.<br />
Io non credo che affonderemo. Saremo e<br />
siamo in grado di risollevarci sempre. Ma<br />
per farlo dobbiamo essere liberi. Se l’Euro<br />
ci stringe, ci strozza, ci debilita, ci affanna<br />
e ci fa litigare con i tedeschi, i quali<br />
si trovano a loro agio nell’ umiliarci sempre<br />
( v. dichiarazioni sulle competenze<br />
della Bce e sulla supremazia della razza,<br />
pardon della banca tedesca ), allora non<br />
è per noi. L’Euro non fa per noi. Meglio<br />
uscirne subito in modo tale che se si<br />
deve necessariamente soffrire si soffrirà<br />
tra di noi, cosi’ come tra di noi si riuscirà<br />
a trovare l’essenza della rinascita. Perché<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
mai dovremmo soffrire per i tedeschi ?<br />
Non basta quello che è successo negli<br />
anni della seconda guerra?<br />
Sul trovare il quid per la rinascita, o il<br />
quid pluris rispetto agli altri, siamo sempre<br />
stati bravi. Perché dobbiamo oggi non<br />
essere noi. Siamo l’Italia con la sua gloria,<br />
le sue pecche, le sue tradizioni, la sua storia<br />
che affonda le radici nella creazione<br />
giuridica basilare degli Stati d’Europa.<br />
Tutto il resto, soprattutto se dobbiamo dipendere<br />
da altri, non fa per noi. E’ già<br />
successo con gli stessi tedeschi tanto<br />
che, poi, abbiamo dovuto fare marcia indietro,<br />
passando per traditori, mentre<br />
loro non hanno fatto una piega e ci sono<br />
state tante Cefalonia di cui è memoria.<br />
In tempi di crisi tutti sentono di avere la<br />
ricetta della soluzione. Per non essere da<br />
meno anche da questo spazio esca una<br />
delle tante che deve essere detta, anche<br />
e soprattutto per esorcizzare il brutto<br />
momento: se con i Paesi del Nord Europa<br />
non è possibile convivere, si faccia qualcosa<br />
per unire quello che, per natura, storia<br />
e tradizione, può essere unito. Non a<br />
caso i germani furono lasciati fuori dall’impero<br />
romano. Erano fuori anche dalla<br />
mentalità del resto del mondo (romano)<br />
e così il confine fu posto sul Reno.<br />
41
42<br />
SINDACALISMO AUTONOMO DI POLIZIA<br />
XXIX Parte<br />
LA NASCITA DEL SIULP ED IL PRIMO GIORNO<br />
DEL CONGRESSO INTERNAZIONALE DEGLI AUTONOMI<br />
Arcuri, Mendola, Il Prof. Fazzalari e Macrì<br />
Presso il cinema Adriano di<br />
Roma, il 4 maggio 81980) il Comitato<br />
dei poliziotti confederali<br />
fa nascere il S.I.U.L.P., il<br />
Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori<br />
di Polizia, e, pur rimandando il tesseramento<br />
dei poliziotti, l’Assemblea<br />
stabilisce di considerare aperta la campagna<br />
tesseramento in vista del congresso<br />
nazionale.<br />
La risposta del comitato Autonomo alla<br />
strategia confederale fu di stretta legalità.<br />
Gli autonomi, infatti, non avrebbero proceduto<br />
ad alcun tesseramento dei propri<br />
aderenti sino a quando non vi fosse una<br />
legge dello Stato che lo consentisse.<br />
Questa decisione pesò enormemente<br />
sui numeri del sindacato e, alla luce<br />
degli avvenimenti successivi, pur rappresentando<br />
una presa di posizione<br />
legalitaria, che fa onore, si rivelò assai<br />
dannosa per la crescita del sindacato.<br />
Il tesseramento a tappeto posto in essere<br />
dai colleghi confederali mieteva<br />
successi enormi, in assenza di una<br />
contrapposizione come si deve. Laddove,<br />
infatti, vi erano strutture consolidate<br />
dei comitati per il sindacato<br />
indipendente di polizia, li’ i numeri<br />
confederali subivano delle brusche frenate.<br />
Ma questi posti erano ben pochi<br />
ed il tesseramento o pretesseramento<br />
dei poliziotti nel sindacato confederale<br />
non conobbe ostacoli di rilievo,<br />
tanto che risalire la china, dal 1981 in<br />
poi, non fu assolutamente facile per il<br />
sindacato autonomo ed indipendente.<br />
Intanto l’Esecutivo Nazionale del Comitato<br />
autonomo, in una riunione<br />
convocata ah hoc, fissò nei giorni 28<br />
e 29 giugno ( 1980 ) la data del Congresso<br />
internazionale, in concomitanza<br />
con la discussione del testo di<br />
Riforma presso la Camera dei Deputati<br />
l’11 giugno.<br />
Al Congresso avrebbero partecipato i<br />
rappresentanti dei sindacati europei<br />
di polizia, l’Onorevole Oscar Mammì,<br />
Presidente della “Commissione Interni”<br />
della Camera, l’Onorevole Zolla,<br />
segretario della stessa commissione,<br />
Deputati, Senatori, Magistrati, Costituzionalisti<br />
ed esperti di problemi<br />
della Polizia.<br />
Prima dell’inizio della discussione del<br />
testo di Riforma, l’Esecutivo nazionale<br />
fece pervenire a molti parlamentari<br />
una serie di emendamenti migliorativi,<br />
soprattutto relativi alla progressione<br />
in carriera degli appuntati e
sottufficiali; alla necessaria differenziazione<br />
tra ruoli propri di polizia e<br />
non; alla creazione di una qualifica<br />
dirigente generale di prima classe e ad<br />
altro. Il tutto metteva in evidenza la<br />
funzione della polizia ed il suo ruolo<br />
giammai alle dipendenze delle Prefetture.<br />
Sotto il motto “LA POLIZIA AI POLI-<br />
ZIOTTI, LA SICUREZZA AI CITTADINI” il<br />
nutrito programma del congresso prevedeva,<br />
nella prima giornata, la relazione<br />
ufficiale del Comitato, gli<br />
interventi di Oscar Mammì, Michele<br />
Zolla, dei Professori Guido ZANGARI,<br />
Rosario ROMEO, Fazzalari e Aschieri e<br />
del giudice Giovan Battista Petti di Magistratura<br />
Indipendente.<br />
Per domenica 29 giugno, la giornata<br />
sarebbe stata aperta dalla relazione organizzativa<br />
del Comitato e proseguiva<br />
con l’approvazione dello Statuto e con<br />
la elezione alle cariche statutarie .<br />
Tutto venne svolto secondo copione: Il<br />
nastro d’apertura tagliato, il 28 giugno,<br />
dal Presidente del Congresso<br />
Guido Mendola che porgeva il saluto<br />
alle delegazioni dei sindacati di polizia<br />
straniere. Della folta lista della vigilia,<br />
erano presenti quelle di Francia, Germania,<br />
Svizzera e Brasile. Una presenza<br />
che, comunque, rappresentò un<br />
significativo punto di partenza per un<br />
maggiore accrescimento dei consensi<br />
attorno al Comitato. Si trattava, infatti,<br />
di un congresso di studio, aperto ad<br />
altre organizzazioni come il Comitato<br />
interforze, quello dei cittadini ed i partiti<br />
politici. Un congresso aperto a<br />
tutti, come era negli intenti dei promotori,<br />
per dimostrare che il Comitato per<br />
un sindacato autonomo era amico di<br />
tutti, ma associato di nessuno.<br />
Dopo i saluti degli ospiti stranieri ,<br />
Oscar Mammì introduce i lavori. Il<br />
Presidente della Commissione Interni,<br />
dopo aver ricordato il travagliato iter<br />
della legge di riforma, evidenzia la<br />
necessità di sgomberare, innanzitutto,<br />
il terreno da alcune equazioni<br />
devianti come quelle secondo cui “militarizzazione=efficienza;smilitarizzazione=indisciplina”.<br />
Illustrando, poi, il provvedimento in<br />
discussione alla Camera, Mammì ammette<br />
che “esso non è affatto il migliore<br />
in assoluto, ma è senz’altro il<br />
migliore tra i possibili”. Per quanto riguarda<br />
il Sindacato, il Parlamentare<br />
ammonisce perentorio: “La pluralità<br />
sindacale va sottoposta a varie limitazioni<br />
a cominciare dal divieto di affilia-<br />
zione ad altre organizzazioni sindacali<br />
perché il sindacato della polizia deve essere<br />
formato e diretto da poliziotti”.<br />
Netta anche la posizione sul diritto<br />
di sciopero: ”Io sono per il divieto del<br />
diritto di sciopero anche per i magistrati,<br />
perché tutti dobbiamo sempre<br />
tenere i nervi saldi”.<br />
Il professor Guido ZANGARI, Professore<br />
di diritto del lavoro e sindacale,<br />
pur deprecando i ritardi relativi alla<br />
emanazione della legge di riforma<br />
della Polizia, invita, però, a non fissare<br />
scadenze rigide per l’approvazione<br />
perché vi sono ancora tante<br />
cose da fare quali: “arbitrato, mezzi<br />
sostitutivi del diritto di sciopero, status<br />
giuridico, ruoli e norme transitorie.”<br />
Il Presidente del P.L.I. Bozzi,<br />
soffermandosi sulle ragioni che giu-<br />
Il Prof. Guido Zangari<br />
Giuslavorista, autore di importanti<br />
saggi, antesignano dei processi di regolamentazione<br />
del diritto di sciopero nei<br />
servizi pubblici essenziali. Sostenitore<br />
dell' istituzionalizzazione del sindacato<br />
nel quadro dei rapporti collettivi. Professore<br />
di Diritto del lavoro nell' ateneo senese.<br />
E' stato titolare della cattedra di<br />
Diritto sindacale comparato del lavoro<br />
alla facoltà di Giurisprudenza de «La Sapienza»<br />
di Roma. Al suo attivo anche diversi<br />
incarichi in atenei dell' America<br />
Latina. Ha collaborato con organizzazione<br />
internazionali tra le quali l' Ocse,<br />
la Cee e quella del lavoro. Il professore è<br />
deceduto a Roma il 29 giugno 2008.<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
stificano il divieto del diritto di sciopero,<br />
afferma senza mezzi termini<br />
che la “Polizia rappresenta un momento<br />
della vita dello Stato e lo Stato<br />
non si può in nessun caso arrestare”.<br />
Per la D.C. Anna Maria Vietti le posizioni<br />
degli autonomi di polizia “sono<br />
senz’altro da condividere ed il suo<br />
gruppo – assicura – si batterà per<br />
l’indipendenza del sindacato di polizia”.<br />
Il professor Rosario ROMEO ha,<br />
invece, insistito “affinchè l’indipendenza<br />
della Polizia, prima che dai<br />
comportamenti, sia sancita nel testo<br />
della legge. Nella tornata pomeridiana<br />
la discussione si incentra sulle<br />
due relazioni ufficiali del Comitato:<br />
quella di Fioriti dal contenuto squisitamente<br />
sindacale e quella di Fichera<br />
sul testo di riforma in discussione.<br />
Il Prof. Rosario Romeo<br />
Storico italiano (Giarre 1924 - Roma<br />
1987). Docente alle Università di Messina<br />
e Roma e socio dei Lincei (1986), è stato<br />
esponente del partito repubblicano italiano<br />
ed europarlamentare. Al centro dei<br />
suoi interessi storiografici furono da un<br />
lato la questione del Risorgimento e dell'unità<br />
italiana, dall'altro i problemi dell'industrializzazione,<br />
dello sviluppo<br />
economico e della formazione di una<br />
classe dirigente nazionale. Ricoprì la carica<br />
di direttore presso l'ateneo Luiss di<br />
Roma Osservatore e partecipe della vita<br />
politica italiana, fu anche fino alla<br />
morte editorialista del Giornale diretto<br />
da I. Montanelli<br />
43
44<br />
SICURAMENTE<br />
SicuraMente<br />
La rubrica, adata all’Ucio Formazione ed Aggiornamento Professionale, in collaborazione con gli esperti volontari dell’Associazione Ita<br />
liana di Psicologia e Criminologia, è curata da Massimo Lattanzi, quadro della segreteria nazionale<br />
e psicologo psicoterapeuta. Questo spazio si pregge una nalità tanto coraggiosa quanto importante,<br />
quella di far ulteriormente avvicinare gli operatori delle forze dell’ordine all’universo delle scienze psicologiche.<br />
COS’È L’EMPATIA<br />
Nell'uso comune, empatia è l'attitudine<br />
a offrire la propria attenzione<br />
per un'altra persona,<br />
mettendo da parte le preoccupazioni<br />
e i pensieri personali. La qualità<br />
della relazione si basa sull'ascolto non valutativo<br />
e si concentra sulla comprensione<br />
dei sentimenti e bisogni fondamentali<br />
dell'altro.<br />
Importante è essere in grado di mettersi<br />
nei panni dell’altra persona e saper<br />
uscirne al momento giusto. Un alto livello<br />
di empatia, che viene definito la trappola<br />
dell’empatia, può essere pericoloso se si<br />
incontrano persone con empatia zero.<br />
LIVELLI DI EMPATIA<br />
Una chiave di lettura ed un tentativo di indicare<br />
la possibile matrice “comune” delle<br />
persone che agiscono e subiscono violenza<br />
in tutte le sue espressioni. Utilissimo strumento<br />
di prevenzione.<br />
In particolare in questo breve articolo<br />
esploreremo i profili delle persone a empatia<br />
zero negativa.<br />
EMPATIA ZERO<br />
Un’attività ridotta o transitoria del circuito<br />
dell’empatia, può essere assimilata<br />
alla definizione di stati e tratti di personalità.<br />
Gli stati sono fluttuazioni di un sistema<br />
psicologico, indotte da un<br />
particolare contesto e sono reversibili.
Il senso di rimorso è un segno di ripristino!!!<br />
I tratti sono a tempo indeterminato,<br />
permanenti e cristallizzate in un<br />
sistema psicologico e sono irreversibili!<br />
In psicologia gruppi di tratti definiscono<br />
la personalità! I tipi B, N e P sono chiari<br />
disturbi di personalità!<br />
PROFILO PERSONE<br />
CON EMPATIA 0 (ZERO)<br />
Sono persone disorientati sulle ragioni<br />
perché le relazioni non funzionano, vivono<br />
un profondo egoismo e sono<br />
ignari che ci possano essere anche altri<br />
punti di vista.<br />
Hanno un’esistenza solitaria, non hanno<br />
freni, si sentono liberi di perseguire qualsiasi<br />
oggetto del desiderio e possono<br />
commettere anche un omicidio.<br />
Empatia Zero Negativo Tipo B<br />
Sono persone che vivono una forte diffidenza<br />
delle relazioni intime con costante<br />
delusione negli altri, si sentono vittime<br />
degli altri.<br />
Per queste persone le emozioni si alternano<br />
come montagne russe<br />
Oscillazione:<br />
solitudine/depressione<br />
felicità/rabbia verso gli altri<br />
Per queste persone è importante essere attraenti<br />
e sentirsi vicino agli altri. Appena<br />
iniziano una relazione in contemporanea<br />
la sabotano con la conflittualità continue.<br />
Frasi ricorrenti:<br />
Perché sei assente?<br />
Perché non ti accorgi del mio dolore?<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
Forme di empatia zero negativa<br />
PROFILO DI PERSONALITÀ BORDERLINE (TIPO B)<br />
Sono quelle persone che si sentono costantemente<br />
in uno stato di “invisibilità”<br />
e additano le persone con cui cercano di<br />
strutturare una “relazione” come persone<br />
assolutamente comuni che prima o<br />
poi lo/la lasceranno. Nutrono molta rabbia<br />
per le persone che “amano”!<br />
45
Percepiscono gli altri, a distanza di pochi<br />
minuti: come perfetti o come cattivi! Idolatrano<br />
o svalutano!<br />
Cosa determina il Tipo B: Apparentemente<br />
non tollera di stare solo!<br />
Quando frequenta qualcuno si sente :<br />
Soffocato (da chi sta vicino) / Abbandonato<br />
(da chi sta a distanza)<br />
Dapprima respinge gli altri (con rabbia<br />
e odio) / aggrappa disperatamente (gratitudine)<br />
Empatia Zero Negativo Tipo P:<br />
Le persone che rientrano in questa tipologia<br />
hanno la costante volontà di fare<br />
qualsiasi cosa serva a soddisfare i propri<br />
desideri. Agiscono delle reazioni violente<br />
di fronte a qualsiasi ostacolo. Hanno un<br />
fascino superficiale. Mancano in senso<br />
quasi assoluto dei sensi di colpa, sono<br />
egocentrici. Mancano di comprensione,<br />
sono inaffidabili e disonesti e sono poveri<br />
di emozioni. Essere privi di qualsiasi<br />
comprensione dell’impatto dei propri<br />
comportamenti significa che si può ferire<br />
qualcuno senza rendersene conto.<br />
Sono aggressivi in modo sottile, rientrano<br />
nel tipo “machiavellico” e nel profilo<br />
“mach elevato” utilizzano le altre persone<br />
per ottenere ciò che vogliono. Vivono<br />
quello che abbiamo definito il rifiuto “originario”<br />
da parte dei genitori, hanno la<br />
c.d. rabbia silente e hanno un alato grado<br />
di odio “violenza esplosiva”. Queste persone<br />
hanno la tendenza ad interpretare le<br />
situazioni ambigue come se l’altra persona<br />
avesse intenzioni ostili. Non pensano<br />
alle conseguenze delle loro azioni<br />
Empatia Zero Negativo Tipo N<br />
Sono persone che si sentono superiori agli<br />
altri, più attraenti di tutti. Rappresentano<br />
il loro staus sociale come superiore di<br />
quello di tutti gli altri. Se una persona fa<br />
un’osservazione, dapprima la prendono<br />
come conferma del loro essere speciali,<br />
dopo il loro umore precipita e sprofondano<br />
nella depressione e si lamentano.<br />
Se incontrano una persona “influente”,<br />
che potrebbe essergli d’aiuto, esibiscono<br />
tutto il suo fascino. Sono divertenti, spiritosi<br />
… Memorizzano tutte le informazioni<br />
che in futuro potrebbe essere loro<br />
utili! Se la persona non fornisce tutte le<br />
informazioni di cui loro hanno bisogno,<br />
diventa poco importante!<br />
Se viene chiesto loro come stanno? Rispondono:<br />
Niente va come dovrebbe! Le<br />
persone mi hanno deluso!<br />
Le relazioni che strutturano sono a senso<br />
unico non bidirezionali. Gli altri vengono<br />
sfruttati per la loro utilità! Come “oggetti”!<br />
46<br />
SICURAMENTE<br />
PROFILO DI PERSONALITÀ PSICOPATICO/ANTISOCIALE (TIPO P)<br />
PROFILO DI PERSONALITÀ PERSONE<br />
CON EMPATIA ZERO NEGATIVO (NARCISISTA) TIPO N<br />
Pagina di CrimeNewsRadio<br />
Tutte le puntate di CrimeNewsRadio<br />
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SKYPE<br />
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Siti riferimento:<br />
criminalmente.it • stalking.it • mediacrime.it • centropresuntiautori.it
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47
Co.I.S.P. COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZA<br />
SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA<br />
SEGRETERIA NAZIONALE:<br />
Via Farini, 62 - 00185 Roma<br />
Tel. (06) 48903734/73 - Fax (06) 48903735<br />
www.coisp.it<br />
e-mail: coisp@coisp.it<br />
48<br />
ORGANIGRAMMA<br />
REGIONE SEGRETERIA SEGRETARIO GENERALE<br />
REGIONALE/PROVINCIALE REGIONALE/PROVINCIALE<br />
VALLE D’AOSTA SEGRETERIA REGIONALE CLAUDIO LETIZIA, C/O QUESTURA DI TORINO.<br />
PROVINCIALE DI AOSTA STEFANO PAOLI, SOTTOSEZIONE POLIZIA DI FRONTIERA “TRAFORO MONTE BIANCO”.<br />
PIEMONTE SEGRETERIA REGIONALE CLAUDIO LETIZIA, C/O QUESTURA DI TORINO.<br />
PROVINCIALE DI ALESSANDRIA ROSSO CARLO, C/O CENTRO RACCOLTA INTERREGIONALE VECA.<br />
PROVINCIALE DI ASTI RAIMONDO MELI, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI BIELLA VALZ BRENTA GIANLUCA C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE DI BIELLA.<br />
PROVINCIALE DI CUNEO GUZZO DANIELE, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI NOVARA ALESSIO NOTATORE, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI TORINO GIUSEPPE CAMPISI, C/O I ZONA POLIZIA DI FRONTIERA.<br />
PROVINCIALE DI VERBANO STEFANO FERINA, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI VERCELLI BARTOLOMEO PIRAS, C/O QUESTURA.<br />
LOMBARDIA SEGRETERIA REGIONALE VALENTINO TOSONI, C/O QUESTURA DI BRESCIA.<br />
PROVINCIALE DI BERGAMO MAURIZIO DE LORENZO UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA ORIO AL SERIO.<br />
PROVINCIALE DI BRESCIA PIERANGELO FOLLI, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI COMO ANTONIO PAGANO, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI CREMONA FULVIO BERTOLASO, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI LECCO PIERANGELO MAITAN, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI LODI TOMASELLI SILVANA, C/O QUESTURA. www.coisplodi.com<br />
PROVINCIALE DI MILANO CARMINE ABAGNALE, C/O COMMISSARIATO PS RHO-PERO (MI).<br />
PROVINCIALE DI PAVIA VINCENZO FERROTTO, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI SONDRIO VALERIO SOSIO, C/O SETTORE POLIZIA DI FRONTIERA DI TIRANO (SO).<br />
PROVINCIALE DI VARESE LUIGI FONZO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE VARESE<br />
PROVINCIALE DI MANTOVA GIOVANNI LA FAUCI, C/O QUESTURA.<br />
LIGURIA SEGRETERIA REGIONALE SALVATORE FINOCCHIARO, C/O QUESTURA DI SAVONA.<br />
PROVINCIALE DI GENOVA MATTEO BIANCHI, C/O QUESTURA. www.coisp-genova.it<br />
PROVINCIALE DI LA SPEZIA ROSARIO IZZO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE LA SPEZIA.<br />
PROVINCIALE DI IMPERIA CESARE ORENGO, C/O COMMISSARIATO SANREMO (IM).<br />
PROVINCIALE DI SAVONA EMILIANO BIANCHI, C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA MARITTIMA SAVONA.
REGIONE SEGRETERIA SEGRETARIO GENERALE<br />
REGIONALE/PROVINCIALE REGIONALE/PROVINCIALE<br />
TRENT. ALTO ADIGE SEGRETERIA REGIONALE GIOVANNI CASTELLI, C/O QUESTURA DI TRENTO.<br />
PROVINCIALE DI BOLZANO FULVIO COSLOVI, COMM.TO S. CANDIDO.<br />
PROVINCIALE DI TRENTO SERGIO PAOLI, C/O QUESTURA.<br />
SICUREZZA E POLIZIA<br />
VENETO SEGRETERIA REGIONALE LUCA PRIOLI, C/O QUESTURA DI VICENZA.<br />
PROVINCIALE DI BELLUNO UGO GRANDO, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI PADOVA LORIS FRISON, C/O II REPARTO MOBILE PADOVA.<br />
PROVINCIALE DI ROVIGO STEFANO TAMIAZZO, C/O ICOMMISSARIATO DI P.S. MARGHERA (VE).www.coisp-venezia.it<br />
PROVINCIALE DI TREVISO BERARDINO CORDONE, C/O QUESTURA. www.coisp-treviso.it<br />
PROVINCIALE DI VENEZIA FRANCESCO LIPARI, C/O COMMISSARIATO DI P.S. MARGHERA (VE).www.coisp-venezia.it<br />
PROVINCIALE DI VERONA MASSIMO PERAZZOLI, C/O COMPARTIMENTO POLIZIA FERROVIARIA.<br />
PROVINCIALE DI VICENZA FABIO FACCHINELLO, C/O QUESTURA.<br />
FRIULI VEN. GIULIA SEGRETARIA REGIONALE MAURIZIO IANNARELLI, C/O QUESTURA DI TRIESTE.<br />
PROVINCIALE DI TRIESTE ENRICO MOSCATO, C/O IV ZONA POLIZIA DI FRONTIERA.<br />
PROVINCIALE DI PORDENONE MAURIZIO GIUST, C/O QUESTURE DI PORDENONE, V.FONTANE, 1 - 33170.<br />
PROVINCIALE DI UDINE GENNARO FERRARO, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI GORIZIA LORENZO FURLAN, C/O POSTO POLIZIA FERROVIARIA GORIZIA.<br />
EMILIA ROMAGNA SEGRETERIA REGIONALE RICCARDO MATTIOLI, C/O COMMISSARIATO DI PS S. VIOLA (BO).<br />
PROVINCIALE DI BOLOGNA RICCARDO MATTIOLI, f.f. C/O COMMISSARIATO DI PS S. VIOLA (BO).<br />
PROVINCIALE DI FERRARA FABIO TOSCANO, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI FORLÌ BERNARDO RECINE, C/O C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA FORLì.<br />
PROVINCIALE DI PIACENZA PAOLA DI DOMENICO, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI PARMA CLAUDIO GRAVANTE, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI RAVENNA FABIO BALDINI, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI REGGIO EMILIA FABIO BOSCHI, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI MODENA RAIMONDO MADERA, C/O COMM/TO PS. SASSUOLO.<br />
PROVINCIALE DI RIMINI MARCO MALANDRA, C/O SEZ. POLSTRADA RIMINI.<br />
TOSCANA SEGRETERIA REGIONALE GAETANO BARRELLA, C/O SOTTOSEZIONE POLIZIA STRADALE ROSIGNANO SOLVAY (LI).<br />
PROVINCIALE DI FIRENZE ELISABETTA PERROTTA, C/O VIII REPARTO VOLO FIRENZE.<br />
PROVINCIALE DI AREZZO IURI MARTINI, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE AREZZO.<br />
PROVINCIALE DI GROSSETO ROSA SANTAGATA, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI LIVORNO ANGELA BONA, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI MASSA CARRARA CORRADO COPPEDE’, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI LUCCA ALESSANDRO RUSSO, C/O COMMISSARIATO DI P.S. VIAREGGIO (LU).<br />
PROVINCIALE DI PISA SIMONE CARNASCIALI, C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA PISA.<br />
PROVINCIALE DI PISTOIA ANTONIO ROVITO, C/O COMM. DI P.S. MONTECATINI (PT).www.coispistoia.webnode.com<br />
PROVINCIALE DI PRATO ANGELO CAIAZZO, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI SIENA GIUSEPPE MENCAGLIA, C/O COMMISSARIATO PS POGGIBONSI (SI).<br />
MARCHE PROVINCIALE DI ANCONA LORENZO DI NARDO, C/O REPARTO MOBILE DI SENIGALLIA.<br />
PROVINCIALE DI MACERATA ANTONIO GRECO, C/O COMMISSARIATO DI P.S. DI CIVITANOVA MARCHE (MC).<br />
PROVINCIALE DI PESARO-URBINO PASQUALE BIANCO, C/O COMM.TO P.S. FANO (PU).<br />
PROVINCIALE ASCOLI-PICENO GIULIANO MORGANTI, C/O QUESTURA<br />
UMBRIA SEGRETERIA REGIONALE TIZIANO ELIA, C/O QUESTURA DI TERNI.<br />
PROVINCIALE DI TERNI STEFANO ONOFRI, QUESTURA.<br />
LAZIO SEGRETERIA REGIONALE CAMILLO MELIDEO, C/O QUESTURA<br />
PROVINCIALE DI LATINA PIERLUIGI DE PAOLIS, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI FROSINONE GIOVANNI RAIMONDO, C/O SOTTOSEZIONE POLIZIA STRADALE CASSINO (FR).<br />
PROVINCIALE DI RIETI DOMENICO PORCINO, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI ROMA UMBERTO DEANGELIS,C/O DIREZIONE CENTRALE POLIZIA PREVENZIONE www.coisproma.lazio.it<br />
PROVINCIALE DI VITERBO LUCA PIERONI, C/O QUESTURA.<br />
ABRUZZO SEGRETERIA REGIONALE ALESSANDRO ROSITO, C/O SCUOLA CONTROLLO DEL TERRITORIO DI PESCARA.<br />
PROVINCIALE DE L’AQUILA SANTINO LICALZI, C/O QUESTURA.www.coispaq.blogspot.com<br />
PROVINCIALE DI CHIETI NICOLA DI SCIASCIO, C/O SOTTOSEZIONE POLIZIA STRADALE VASTO SUD (CH).<br />
PROVINCIALE DI PESCARA GIOVANNI CATITTI, C/O SOTTOSEZ. POLIZIA FERROVIARIA DI PESCARA. www.coisppescara.org<br />
PROVINCIALE DI TERAMO GIUSEPPE DE VINCENTIIS, C/O QUESTURA.<br />
49
50<br />
REGIONE SEGRETERIA SEGRETARIO GENERALE<br />
REGIONALE/PROVINCIALE REGIONALE/PROVINCIALE<br />
MOLISE SEGRETERIA REGIONALE ANTONIA MIGLIOZZI, C/O QUESTURA DI CAMPOBASSO.<br />
PROVINCIALE DI CAMPOBASSO GIUSEPPE MICHELE GRIECO, C/O COMMISSARIATO PS TERMOLI (CB).<br />
PROVINCIALE DI ISERNIA TONINO PAGLIONE, DISTACCAMENTO POLSTRADA AGNONE (IS).<br />
CAMPANIA SEGRETERIA REGIONALE GIUSEPPE RAIMONDI, C/O QUESTURA DI NAPOLI.<br />
PROVINCIALE DI AVELLINO LUIGI GERARDO DE PRIZIO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE AVELLINO.<br />
PROVINCIALE DI BENEVENTO UMBERTO DE FELICE, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI CASERTA CLAUDIO TREMATERRA, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI NAPOLI GIULIO CATUOGNO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE NAPOLI.<br />
PROVINCIALE DI SALERNO RAFFAELE PERROTTA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE SALERNO.<br />
PUGLIA SEGRETERIA REGIONALE COSIMO LA VECCHIA, C/O DIGOS - QUESTURA DI BARI.<br />
PROVINCIALE DI BARI VINCENZO VERDUCI, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI BRINDISI EUGENIO CANTANNA, C/O UFFICIO POLIZIA POSTALE BRINDISI.<br />
PROVINCIALE DI FOGGIA ALBERTO CACCAVO, C/O COMMISSARIATO DI P.S DI LUCERA (FG).<br />
PROVINCIALE DI LECCE CARLO GIANNINI, C/O COMMISSARIATO P.S. DI GALATINA (LE).<br />
PROVINCIALE DI TARANTO NICOLA FRANCO, C/O QUESTURA.<br />
BASILICATA SEGRETERIA REGIONALE MARIO SALUZZI, C/O COMMISSARIATO PS MELFI (PZ).<br />
PROVINCIALE DI MATERA ANGELO RAFFAELE SCASCIAMACCHIA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE MATERA.<br />
PROVINCIALE DI POTENZA GIUSEPPE GORGA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE POTENZA.<br />
CALABRIA SEGRETERIA REGIONALE GIUSEPPE BRUGNANO, C/O QUESTURA (CZ).<br />
PROVINCIALE DI CATANZARO MASSIMO ARCURI, C/O QUESTURA (CZ).<br />
PROVINCIALE DI COSENZA ANTONIO SCORNAVACCA, C/O COMMISSARIATO PS PAOLA (CS).<br />
PROVINCIALE DI CROTONE LUPO MASSIMO, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI REGGIO CALABRIA GAETANO RAFFA, C/O QUESTURA. www.coisp-reggiocalabria.it<br />
PROVINCIALE DI VIBO VALENTIA ROCCO D’AGOSTINO, C/O QUESTURA.<br />
SICILIA SEGRETERIA REGIONALE NATALE SCUDERI, C/O QUESTURA DI CATANIA.<br />
PROVINCIALE DI AGRIGENTO VINCENZO CIULLA, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI CALTANISSETTA MICHELE FARACI, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI CATANIA F.F. NATALE SCUDERI C/O QUESTURA (CT).<br />
PROVINCIALE DI ENNA GIUSEPPE MILANO, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI MESSINA FRANCO ARCORACI, C/O COMMISSARIATO PS BARCELLONA (ME).<br />
PROVINCIALE DI PALERMO CARMELO FIUMEFREDDO, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI RAGUSA GIUSEPPE MAGANUCO, C/O COMM.TO MODICA (RG).<br />
PROVINCIALE DI SIRACUSA GIOVANNI DI BARTOLO, C/O COMMISSARIATO P.S. LENTINI (SR).<br />
PROVINCIALE DI TRAPANI GIOVANNI CARONIA, C/O QUESTURA.<br />
SARDEGNA SEGRETERIA REGIONALE GILBERTO PISU, C/O AUTOCENTRO POLIZIA CAGLIARI.<br />
PROVINCIALE DI CAGLIARI GIUSEPPE PILICHI, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE CAGLIARI<br />
PROVINCIALE DI NUORO ANTONIO CAPURSO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE, NUOROV.<br />
PROVINCIALE DI ORISTANO SALVATORE MELONI, C/O QUESTURA.<br />
PROVINCIALE DI SASSARI MARCO PORCU, C/O COMMISSARIATO PS OLBIA (SS).
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