Numero 5 Anno 2012 - Coisp

Numero 5 Anno 2012 - Coisp Numero 5 Anno 2012 - Coisp

01.06.2013 Views

POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1 Comma 1 DCB Milano - Euro 2,58 ANNIVERSARIO G8 IL CO.I.S.P. FA GIRARE A GENOVA CARTELLONI CON LE IMMAGINI DELLA DEVASTAZIONE NO-GLOBAL! FOCUS POLIZIA SOTTO LE MACERIE La situazione dopo il terremoto in Emilia N° 5 - 2012 ANNO V EDIZIONI CONVEGNO SICUREZZA E GIUSTIZIA IN EUROPA Successo per il seminario di Gerace

POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1 Comma 1 DCB Milano - Euro 2,58<br />

ANNIVERSARIO G8<br />

IL CO.I.S.P. FA GIRARE A GENOVA<br />

CARTELLONI CON LE IMMAGINI<br />

DELLA DEVASTAZIONE NO-GLOBAL!<br />

FOCUS<br />

POLIZIA SOTTO LE MACERIE<br />

La situazione dopo il terremoto in Emilia<br />

N° 5 - <strong>2012</strong><br />

ANNO V<br />

EDIZIONI<br />

CONVEGNO<br />

SICUREZZA E GIUSTIZIA IN EUROPA<br />

Successo per il seminario di Gerace


Il Calendario della Polizia Italiana<br />

EDIZIONE2013<br />

La Polizia Polizia Polizia Italiana Italiana Italiana<br />

Calendario<br />

2013<br />

Guardie di Pubblica Sicurezza<br />

a Cavallo 1877 - 1890<br />

INIZIA UN NUOVO PERCORSO<br />

COLLEZIONA IL CALENDARIO DELLA POLIZIA ITALIANA,<br />

che racconta le stagioni e i cambiamenti<br />

più importanti dal 1848 ai giorni nostri<br />

Edizione 2013 - Capitolo I: 1848 - 1890<br />

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Guardie di Pubblica Sicurezza 1859 - 1860<br />

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica<br />

1 2 3 4 5 6 7<br />

8 9 10 11 12 13 14<br />

15 16 17 18 19 20 21<br />

22 23 24 25 26 27 28<br />

29 30 31<br />

Elsa per Sciabola da Comandanti<br />

e Sottoufficiali a cavallo1877 - 1890<br />

Aprile<br />

Le Guardie di Pubblica Sicurezza a cavallo sono istituite con il Regio<br />

decreto n. 3752 del 27 marzo 1877, con lo specifico compito di tutelare la<br />

sicurezza pubblica nelle campagne, subentrando al disciolto “Corpo dei<br />

Militi a cavallo istituito con Decreto dittatoriale (G. Garibaldi) dell'8<br />

Giugno 1860. A differenza delle Guardie di Pubblica Sicurezza a piedi,<br />

destinate in prevalenza al servizio nei centri urbani, le Guardie a cavallo<br />

sono incaricate di assolvere quei compiti di vigilanza e repressione dei<br />

reati che nelle Province Siciliane erano già attribuiti al Corpo dei Militi<br />

a cavallo. Da questi, infatti, ereditano anche le uniformi e buona parte<br />

del personale. L’impiego, con compiti di Polizia Rurale è dettato dalle<br />

particolari condizioni sociali ed ambientali dell’isola, ove è particolarmente<br />

favorito lo sviluppo del banditismo. Ogni Provincia è presidiata da una<br />

Compagnia composta di più Sezioni; queste ultime sono assegnate in<br />

ragione di una per ciascun circondario della Provincia. Il Corpo a cavallo<br />

opera alle dipendenze delle Autorità di Pubblica Sicurezza Provinciali e<br />

Circondariali: Prefetti, Sotto prefetti e Questori.<br />

All’atto della costituzione, il Corpo delle Guardie a cavallo ha un<br />

organico complessivo di 775 uomini, così ripartito: 7 Comandanti, 18<br />

Luogotenenti, 25 Brigadieri, 25 Sottobrigadieri, 50 Caporali, 500<br />

Guardie, 50 Guardie aspiranti.<br />

da sinistra: Guardia, Caporale e Brigadiere<br />

in uniforme da parata - 1877<br />

L’uniforme ha gli stessi colori delle Guardie di P.S. a piedi ( turchino e bigio)<br />

con le caratteristiche dei reparti montati. Sostanzialmente gli Agenti a<br />

cavallo indossano una giubba di panno turchino a due petti, chiusa da due<br />

file di 8 bottoni bombati di metallo bianco; pantaloni di tessuto grigioazzurro,<br />

del modello da cavalleria con sottopiede e doppie bande di panno<br />

“bleu celeste”. Il Kepì (copricapo) è del modello in uso nel periodo<br />

risorgimentale, con visiera dritta e stemma costituito dallo scudo Savoia<br />

sormontato dalla corona reale, inserito in un trofeo formato da quattro<br />

bandiere in asta. Con la grande uniforme sono portate delle cordelline in<br />

tutto simili a quelle della cavalleria. Le Guardie portano la bandoliera di<br />

cuoio nero, la quale, è ricoperta di un gallone argentato per i Comandanti e<br />

i Sottufficiali. I Brigadieri e i Sotto-Brigadieri indossano l’uniforme con<br />

gli attributi da Ufficiale (Tenente e Sottotenente). L’armamento comprende<br />

la sciabola del modello da cavalleria, un revolver ed una doppietta Remington.<br />

La Guardia di P.S. Conti Felice è il primo caduto<br />

di cui si ha notizia nella storia della Polizia Italiana. 18 luglio 1860<br />

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica<br />

1 2 3 4 5 6<br />

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21 22 23 24 25 26 27<br />

28 29 30 31<br />

Ottobre<br />

DISPONIBILE NELLA VERSIONE<br />

DA MURO E DA TAVOLO<br />

UNA INIZIATIVA


La rivoluzione<br />

del coraggio<br />

Viviamo in una crisi economica<br />

che oramai nessuno ricorda<br />

quando sia iniziata, con il susseguirsi<br />

di manovre finanziarie<br />

che hanno prima depauperato le riserve,<br />

poi azzerato ogni investimento futuro ed<br />

infine ridotto gli stanziamenti per la Sicurezza<br />

del Paese ben al di sotto del minimo<br />

indispensabile.<br />

Nonostante ciò, quasi quotidianamente i<br />

Quadri Sindacali del <strong>Coisp</strong> riferiscono di<br />

lavorare fianco a fianco con chi, dimostrando<br />

piena inconsapevolezza, pare<br />

non comprendere le conseguenze di questo<br />

inesorabile scivolare verso il basso<br />

che stiamo patendo.<br />

Se noi del <strong>Coisp</strong> non avessimo combattuto<br />

come abbiamo fatto, in ogni sede<br />

centrale e periferica, già oggi guarderemmo<br />

con rimpianto a quanto abbiamo<br />

perduto. Il <strong>Coisp</strong> da solo impegna una<br />

fetta molto consistente del tempo e delle<br />

risorse dell'Ufficio Relazioni Sindacali del<br />

Dipartimento della P.S., il che significa,<br />

per quanto mi riguarda, che ottemperiamo<br />

onestamente al mandato conferitoci<br />

dai sempre più numerosi iscritti.<br />

Durante questi mesi in cui ho incontrato<br />

Quadri Sindacali del <strong>Coisp</strong> da nord a sud,<br />

le domande che mi sono sentito rivolgere<br />

più frequentemente, dagli iscritti e da<br />

tantissimi colleghi, erano volte a sapere<br />

cosa accadrà nel futuro: sulla previdenza,<br />

sul turn over ridotto, sulla paventata<br />

chiusura degli Uffici a causa del decrescente<br />

numero degli organici o da chi lavorando<br />

da anni nella turnazione h24,<br />

vede affievolirsi sempre più le giuste prospettive<br />

di passare il testimone a colleghi<br />

più giovani.<br />

Il <strong>Coisp</strong> ha più volte azzeccato le previsioni<br />

delle conseguenze nefaste di tante<br />

scelte politiche ed a volte anche del Dipartimento,<br />

intervenendo e lottando duramente<br />

per modificarle. Un lavoro<br />

improbo, del quale andiamo orgogliosi.<br />

Per fare questo abbiamo assunto il ruolo<br />

di Sindacato di rottura con il sistema,<br />

contrastando quel sottobosco di compromessi<br />

che per anni ha contraddistinto<br />

l'azione "sindacatesca", favorendo,<br />

spesso a ragione, la disaffezione e l'allontanamento<br />

dei colleghi stessi dalle Organizzazioni<br />

Sindacali.<br />

La "Rivoluzione del <strong>Coisp</strong>" sta nella presenza<br />

costante, la coerenza tra impegni<br />

assunti ed il loro sviluppo, le promesse<br />

mantenute. Merce rara un tempo, ed<br />

oggi, nel panorama sindacale e non solo,<br />

ormai quasi introvabile.<br />

SICUREZZA E POLIZIA<br />

Il <strong>Coisp</strong> di oggi rappresenta un nuovo<br />

collante morale, un insieme di valori che<br />

si originano dall'Indipendenza dell'azione<br />

sindacale, concretizzandosi nella<br />

libertà di criticare chi danneggia la nostra<br />

professione e calpesta la dignità<br />

delle Forze dell'Ordine.<br />

Questo spazio di "libera opinione" lo<br />

stiamo conquistando grazia alla pervicacia<br />

ed alla coerenza che dimostriamo nei<br />

confronti dell'Amministrazione Centrale<br />

e del mondo civile, che, sempre più<br />

spesso, chiede alle Forze dell'Ordine di<br />

supplire ai vuoti lasciati dai sistemi di<br />

Governo locale e nazionale.<br />

Spazi dove si infiltrano criminalità di<br />

ogni specie e grandezza, che avvelenano<br />

il tessuto sociale e produttivo, lasciando<br />

cittadini impauriti e diffidenti.<br />

Il "Coraggio del <strong>Coisp</strong>" sta nell'affrontare<br />

queste scomodità, costringendo Ministri<br />

e politici ad assumersi le responsabilità<br />

delle conseguenze delle loro azioni,<br />

senza far finta di non vedere o di non<br />

sentire per convenienza o piaggeria. Seppure<br />

sono pochi i "compagni di viaggio"<br />

che sanno mantenere coerenza ed onestà,<br />

noi non ci arrenderemo dinanzi a<br />

nulla.<br />

Napoleone disse che nelle rivoluzioni ci<br />

sono due generi di persone: quelle che le<br />

fanno e quelle che ne approfittano.<br />

Oggi il <strong>Coisp</strong> ha il coraggio e gli strumenti<br />

per continuare la propria Rivoluzione<br />

Ed è ora di svegliare chi ancora dorme.<br />

Buon Sindacato a tutti.<br />

Il Segretario Generale del <strong>Coisp</strong><br />

Franco Maccari<br />

3


LA LA NOS NOSTRA NOS TRA P PPA<br />

PAGINA A GINA<br />

Il periodico “PS - Sicur<br />

ezza & Polizia”,<br />

olizia”, mensile mensile di di informazioni, informazioni, cultura cultura e e attualità attualità è è l’Or<br />

l’Or gano Ufficiale Nazionale del Sindacato<br />

di Polizia<br />

Co.I.S.P<br />

.P. ., (Coordinamento<br />

dinamento per l’indipendenza sindacale delle F<br />

orze di P<br />

olizia), punta l’attenzione sugli aspetti<br />

pr ofessionali senza tra lasciar lasciare<br />

argomenti<br />

gomenti più generali e di appr<br />

ofondimento di sicur sicuro<br />

inter esse per il cittadino cittadino.<br />

Idee, Idee, Idee, indicazioni, indicazioni, indicazioni, considerazioni, considerazioni, considerazioni, valutazioni valutazioni valutazioni e e e quant’altr<br />

quant’altr<br />

quant’altr o scritto sulla rivista, pr ovengono da uomini che vivono all’interno del<br />

settor e della Sicur Sicurezza<br />

ezza Italiana e, quindi pienamente legittimati a dar<br />

e un ser vizio alla gente per la lor o vita quotidiana<br />

e di ipotizzare<br />

e soluzioni possibili per un futur<br />

o miglior migliore.<br />

Un futur o con maggior sicur sicurezza;<br />

un futur o con maggior certezza; un futur<br />

o con meno delinquenza e più ser serenità<br />

da parte dei cittadini e degli stessi poliziotti.<br />

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el. 039.2783102<br />

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Il mancato recapito<br />

ecapito del periodico<br />

, per un qualsiasi disser disservizio<br />

delle P oste,dovrà esser e tempestivamente comunicato all’Editor all’Editore,<br />

che si impegna a ricer ricercarne<br />

le cause ed a pr ovveder ovvedere<br />

in merito.


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libertà sindacale...<br />

...FANCULO<br />

Abbiate sempre il coraggio<br />

di dire ciò che pensate!<br />

SINDACATO DI POLIZIA<br />

Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle Forze di Polizia


6<br />

SOMMARIO<br />

03 L’EDITORIALE<br />

La rivoluzione del coraggio<br />

DI FRANCO MACCARI<br />

08 MANIFESTAZIONI<br />

Anniversario G8<br />

Il Co.I.S.P. fa girare a Genova<br />

cartelloni con le immagini<br />

della devastazione no-global<br />

DI ANTONIO CAPRIA<br />

12 PENSIONI<br />

Il Co.I.S.P. sbatte la porta<br />

14 FOCUS<br />

Polizia sotto le macerie<br />

DI OLGA IEMBO<br />

18 INTERVISTA<br />

Il Procuratore Borrelli:<br />

È il momento di trovare<br />

il marcio<br />

20 CONVEGNO<br />

Sicurezza e Giustizia in Europa<br />

22 POLITICA<br />

Monti mette a dieta lo Stato<br />

26 LEGISLATURA<br />

Più trasparente<br />

il Segreto di Stato<br />

28 IL CASO<br />

Aspettando Totò Riina al Colle<br />

DI OLGA IEMBO<br />

N° 5 - <strong>2012</strong><br />

ANNO V<br />

31 LIBRO<br />

“Uomini Soli” di Attilio Bolzoni<br />

32 SINDACALE<br />

In Campania la Camorra<br />

vince contro lo Stato.<br />

Franco Maccari, leader<br />

nazionale del Co.I.S.P. incontra<br />

i dirigenti campani del<br />

Co.I.S.P. e gli allievi agenti<br />

della Polizia di Stato di Caserta


33 Scuola Allievi<br />

“Peschiera del Garda”<br />

“Spoleto”<br />

34 Tagli alla spesa, rischio<br />

chiusura per i posti di PS<br />

35 Ascoli Piceno. Il Co.I.S.P.:<br />

“uffici di Polizia<br />

a rischio paralisi”<br />

36 SPORT<br />

Poliziotti, la migliore Italia!<br />

DI OLGA IEMBO<br />

40 SPEAKER’S CORNER<br />

Quale carcere per i Poliziotti?<br />

DI CARMINE FIORITI<br />

42 SINDACALISMO<br />

AUTONOMO DI POLIZIA<br />

La nascita del Siulp ed il<br />

primo giorno del Congresso<br />

Internazionale degli Autonomi<br />

La rivista viene inviata gratuitamente ai quadri sindacali del<br />

CO.I.S.P., alle Questure, Prefetture, Ministeri e Scuole di Polizia.<br />

Manoscritti, fotografie, disegni anche se non pubblicati, non si<br />

restituiscoo. La redazione si riserva di apportare tagli e modifiche<br />

secondo le necessità di impaginazione e tipografiche.<br />

è vietata la riproduzione e la traduzione anche parziale di articoli<br />

senza l’autorizzazione scritta dell’Editore.<br />

Omissioni di qualsiasi natura si intendono involontarie e possono<br />

dar luogo a sanatorie. Le opinioni espresse nei titoli pubblicati<br />

impegnano solo gli autori dei medesimi e non impegnano, pertanto,<br />

le proprietà della rivista.<br />

Per la raccolta di spazi pubblicitari e di abbonamenti le società appaltatrici<br />

devono impegnarsi ad operare con la massima scrupolosità e<br />

senza mai ledere l’immagine della Polizia e del CO.I.S.P. In particolare<br />

è fatto divieto di rappresentare istanze diverse dalla realtà e di richiamarsi<br />

ad inesistenti forme assistenziali. Gli addetti alla diffusione non<br />

appartengono alla Polizia di Stato e non possono qualificarsi come<br />

tali. Pertanto qualunque comportamento differente è da ritenersi completamente<br />

estraneo alla volontà dell’Editore e come tale va se-gnalato<br />

alla direzione. La MAIN FORCE S.r.l. pertanto declina qualsiasi reponsabilità<br />

per eventuali comportamenti illeciti tenuti da terzi, riservandosi<br />

il diritto di procedere legalmente al fine della tutela della propria<br />

immagine. La rivista “Sicurezza & Polizia” è un marchio registrato e<br />

non appartiene alla Pubblica Amministrazione.<br />

44 SICURAMENTE<br />

Cos’è l’Empatia<br />

48 ORGANIGRAMMA<br />

Sedi Provinciali<br />

e Regionali del Co.I.S.P.<br />

Le informazioni custodite nel nostro archivio elettronico verranno<br />

utilizzate al solo scopo di adempiere al contratto da Lei sottoscritto.<br />

Non è prevista la comunicazione da diffusione a terzi, in conformità<br />

alla legge 675/96 sula tutela dei dati personali.<br />

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Vi informiamo che i Vostri dati personali sono trattati dalla concessionaria<br />

di vendita indicata nella ricevuta di adesione, titolare<br />

del tratamento dei dati, e, se fornite alla nostra casa editrice<br />

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di abbonamento e/o elaborazione a fini statistici e/o commerciali<br />

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Vi ricordiamo che in ogni momento avete il diritto di ottenere<br />

l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione e la cancellazione dei<br />

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SICUREZZA & POLIZIA<br />

VIA PO’, 162 - 00198 Roma<br />

TEL. 06/8553130 - FAX - 06/85831762<br />

www.nsd.it - e.mail: redazione@nsd.it<br />

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SICUREZZA E POLIZIA<br />

ANNIVERSARIO G8<br />

IL CO.I.S.P. FA GIRARE A GENOVA<br />

CARTELLONI CON LE IMMAGINI<br />

DELLA DEVASTAZIONE NO-GLOBAL!<br />

FOCUS<br />

POLIZIA SOTTO LE MACERIE<br />

La situazione dopo il terremoto in Emilia<br />

N° 5 - <strong>2012</strong><br />

ANNO V<br />

EDIZIONI<br />

CONVEGNO<br />

SICUREZZA E GIUSTIZIA IN EUROPA<br />

Successo per il seminario di Gerace<br />

SICUREZZA & POLIZIA<br />

Organo Ufficiale Nazionale del<br />

CO.I.S.P.<br />

Via Farini, 62 - 00186 Roma<br />

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coisp@coisp.it - www.coisp.it<br />

Editore<br />

MAIN FORCE S.R.L.<br />

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Direttore Politico<br />

Franco MACCARI<br />

Condirettore Politico<br />

Domenico PIANESE<br />

Direttore Responsabile<br />

Antonio CAPRIA<br />

Responsabile Ufficio Sviluppo Organizzativo del Co.I.S.P.<br />

Riccardo MATTIOLI<br />

Direzione amministrativa e Pubblicità<br />

MAIN FORCE S.r.l.<br />

Via Po, 162 - 00198 Roma<br />

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Progetto Grafico, Impaginazione<br />

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Alessandra D’Angelo<br />

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Tipografia Moggio<br />

Strada Galli s.n.c. - Villa Adriana (RM)<br />

fotolitomoggio@fotolitomoggio.it<br />

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Registrazione<br />

Tribunale di Roma al numero 331/2008 del 18/9/2008<br />

7


8<br />

MANIFESTAZIONI<br />

ANNIVERSARIO G8<br />

IL COISP FA GIRARE A GENOVA<br />

CARTELLONI CON LE IMMAGINI<br />

DELLA DEVASTAZIONE NOGLOBAL<br />

di Antonio Capria<br />

Maccari: “Solo in Italia tutelata la libertà di distruggere<br />

e di sfogare impunemente la violenza”<br />

Vetri in frantumi, fumo, fiamme,<br />

sangue. Macchine incendiate, strade<br />

tagliate in due dalle barricate.<br />

Mascherine e passamontagna.<br />

Bastoni, spranghe di ferro, sassi e molotov:<br />

strumenti per distruggere, armi per uccidere.<br />

Le immagini di una guerriglia urbana che<br />

qualcuno vuole cancellare. Del G8 di Genova,<br />

undici anni più tardi, rischia di restare<br />

tanta retorica e un insopportabile vittimismo.<br />

Ma non per i genovesi che hanno vissuto<br />

da ostaggi quelle giornate di terrore.


Non per i poliziotti, mandati a fronteggiare<br />

la guerriglia scatenata da un esercito<br />

di violenti criminali.<br />

Non per chi sente ancora rimbombare<br />

nelle orecchie le urla, le esplosioni, il continuo<br />

frastuono di vetrate andate in frantumi,<br />

di sassi che si schiantano contro gli<br />

scudi, il suono sordo dei bastoni. Non per<br />

chi ancora sente addosso l’odore del fumo<br />

e nella bocca il sapore del sangue. Non per<br />

chi non può e non vuole dimenticare.<br />

“Nell’anniversario dei tragici fatti del G8<br />

di Genova - spiega Franco Maccari, Segretario<br />

Generale del COISP - il Sindacato Indipendente<br />

di Polizia - abbiamo pensato<br />

ad una iniziativa di autentica ‘contro-disinformazione’,<br />

per opporci a chi tenta di<br />

cancellare, di rimuovere dalla memoria le<br />

violenze dei manifestanti che hanno devastato<br />

una città e messo a rischio la vita<br />

di centinaia di Appartenenti alle Forze<br />

dell’Ordine, nella consapevolezza di restare<br />

impuniti, al sicuro sotto l’ala protettiva<br />

di una certa politica e di una classe<br />

intellettualoide pronta a calpestare la realtà<br />

per servire un interesse ideologico.<br />

Nessuno di quei manifestanti ha pagato<br />

per le proprie violenze, e anche chi è<br />

stato condannato ha pensato bene di<br />

darsi ad una tranquilla latitanza”.<br />

“L’estintore quale strumento di pace”:<br />

manifestanti “liberi” di devastare una<br />

città, di metterla a ferro e fuoco, e di aggredire<br />

ferocemente gli uomini e le donne<br />

in divisa che hanno tentato di garantire<br />

la sicurezza dei cittadini che a Genova<br />

sono rimasti ostaggio di una violenza<br />

inaudita e brutale.<br />

E’ questa la vera realtà da non dimenticare<br />

nell’undicesimo anniversario del G8<br />

di Genova. Una realtà ritratta in centinaia<br />

di fotogrammi: scene della tragedia di<br />

Genova, di una città ferita e insanguinata<br />

da chi, con il pretesto di protestare contro<br />

il sistema, ha dato sfogo ad una violenza<br />

criminale nella certezza di un’impunità<br />

che, a distanza di undici anni, è confermata<br />

dai fatti.<br />

Scene di Poliziotti, Carabinieri, Finanzieri<br />

che hanno rischiato di essere uccisi per la<br />

sola colpa di indossare la divisa e rappresentare<br />

lo Stato, la sua parte più degna e nobile.<br />

“Ma se nessuno pagherà il proprio debito<br />

con la Giustizia – dice Maccari - se nessuno<br />

risarcirà la città di Genova ed i suoi<br />

cittadini, se nessuno chiederà scusa per le<br />

violenze e le aggressioni contro gli uomini<br />

in divisa, il Co.I.S.P. ha ritenuto un dovere<br />

civile e morale compiere una operazione<br />

di verità, raccontando con la forza realistica<br />

delle immagini cosaaccadde davvero<br />

SICUREZZA E POLIZIA<br />

in quei giorni a Genova, in che clima si<br />

trovarono ad operare i poliziotti mandati<br />

al macello, da quale parte furono le violenze<br />

che scrissero una delle pagine più<br />

buie della storia del nostro Paese.<br />

Per questo abbiamo realizzato degli<br />

enormi cartelloni che sono stati portati<br />

in giro nella città di Genova, sui quali abbiamo<br />

composto un mosaico delle immagini<br />

della brutalità e della ferocia dei<br />

no-global, oltre che di tantissimi episodi<br />

di illegalità che rappresentano ancora<br />

una ferita aperta nella società civile e<br />

nello spirito democratico della nobile<br />

città di Genova e dell’intero Paese.<br />

Per ricordare a tutti gli Italiani cosa ha<br />

significato la terribile violenza di quei<br />

manifestanti pronti ad usare un ‘estintore<br />

come strumento di pace’ e che sono<br />

riusciti ad affermare, purtroppo, una<br />

nuova libertà garantita soltanto nel nostro<br />

Paese: quella di distruggere e di sfogare<br />

impunemente ogni tipo di violenza”.<br />

“Mentre una odiosa e superficiale retorica<br />

continua a riscrivere la storia di quei<br />

giorni, salvando il capitolo che riguarda<br />

gli errori commessi dalle Forze dell’Ordine<br />

e cancellando tutto il resto - dice<br />

Franco Maccari - per noi poliziotti il ricordo<br />

è assolutamente vivo e doloroso.<br />

Quel ricordo è per noi un dovere, nei confronti<br />

dei cittadini di Genova che abbiamo<br />

tentato in ogni modo di<br />

proteggere, ma soprattutto nei confronti<br />

9


10<br />

MANIFESTAZIONI<br />

di quei poliziotti che hanno messo a repentaglio<br />

la propria vita per difendere<br />

ancora una volta la sicurezza e la legalità<br />

nel Paese, e per difendere la propria<br />

stessa vita dall’odio e dalla violenza dei<br />

manifestanti”.<br />

“Le ‘vele’ di Genova – ha spiegato Maccari<br />

- non sono state una semplice provocazione,<br />

né una mancanza di rispetto per<br />

chi, tra i manifestanti, ha subìto abusi.<br />

Le ‘vele’ di Genova hanno voluto ricordare<br />

la storia di quei giorni per quella che è<br />

stata, tutta intera. Hanno voluto ricordare<br />

il clima di terrore nel quale sono stati imprigionati<br />

i cittadini genovesi, ma anche<br />

la tensione e la paura per la propria incolumità<br />

nella quale si sono trovati ad operare<br />

gli uomini e le donne in divisa,<br />

chiamati ad affrontare una terribile guerriglia<br />

per le strade della città. Il Co.I.S.P.<br />

non vuole nascondere la realtà, anche<br />

quella più scomoda – dice Maccari –, ma<br />

non accetta la vergognosa operazione di<br />

rimozione storica con la quale un’intera<br />

classe di politici e intellettuali tentano di<br />

cancellare le violenze, le devastazioni, i<br />

tentativi di uccidere gli uomini in divisa.<br />

Noi abbiamo voluto ricordare che i blackblock<br />

a Genova non si comportarono come<br />

timide educande in gita, ma misero in atto<br />

una violenza cieca e brutale, scagliandosi<br />

soprattutto contro chi ha avuto la sola<br />

colpa di indossare una divisa. Abbiamo voluto<br />

ricordare che a Genova l’estintore non<br />

è stato uno strumento di pace, ma è stato<br />

usato come arma per tentare di togliere la<br />

vita a giovani in divisa”<br />

La Corte di Cassazione ha ridotto nove<br />

delle undici condanne inflitte in appello ad<br />

altrettanti no global ritenuti responsabili<br />

di devastazione e saccheggio in relazione<br />

ai fatti accaduti nel corso del G8 di Genova.<br />

Il procuratore generale aveva chiesto di<br />

confermare le pene emesse in secondo<br />

grado, che complessivamente arrivavano<br />

a circa 100 anni di carcere, ma non ha<br />

trovato l’accordo della Corte che ha invece<br />

scontato le condanne.<br />

“Purtroppo– ha commentato Maccari –<br />

se fosse vero che le Forze di polizia avessero<br />

dovuto vedersela con dieci persone<br />

intenzionate a distruggere la città tutto<br />

sarebbe andato molto diversamente. La<br />

realtà, purtroppo, è stata ben altra.<br />

Non furono certamente una manciata<br />

quelli che persero ogni controllo undici<br />

anni fa, scaricando sulle Forze dell’ordine<br />

la violenza insensata che il delirio della<br />

folla notoriamente amplifica. Non furono<br />

certamente una manciata quelli che lanciarono<br />

bombe, pietre, cassonetti, estintori<br />

e qualsiasi altra cosa contro i tutori<br />

della sicurezza, cercando di fare quanti<br />

più danni si riuscisse e, possibilmente, di<br />

seccare qualcuno che portava una divisa.


SICUREZZA E POLIZIA<br />

Ci furono invece assalti preordinati e aggressioni<br />

ben organizzate contro chi era<br />

stato mandato a garantire il rispetto di<br />

regole che in migliaia erano giunti con la<br />

specifica intenzione di violare, ed a contenere<br />

la straripante voglia dei contestatori<br />

dell’epoca di passare alla storia.<br />

Ecco che cosa si sono trovati davanti durante<br />

quel G8 i colleghi, compresi quelli<br />

che oggi, per aver sottoscritto un verbale,<br />

e non certo per aver aggredito qualcuno,<br />

scontano una condanna per falso assieme<br />

al veleno, all’odio e alla strumentalizzazione<br />

da parte di chi sa censurare solo<br />

quando gli conviene.<br />

Chi era a Genova in quei giorni, non può<br />

non ricordare l’orda schiumante che avanzava<br />

urlando, fumo e fiamme, visi coperti<br />

di annoiati vigliacchi accorsi per fare male<br />

mettendo a repentaglio la sicurezza di<br />

tutti, talmente tanto vigliacchi che grazie<br />

a quei caschi ed a quei fazzoletti… in tribunale<br />

sono arrivati solo in dieci.<br />

Senza contare che questi personaggi il coraggio<br />

di assumersi le proprie responsabilità<br />

a quanto pare non lo trovano… e infatti<br />

sono risultate irreperibili due delle cinque<br />

persone condannate a titolo definitivo per<br />

le devastazioni avvenute a Genova.<br />

Quando c’è da appiccare il fuoco ad una<br />

città e tentare di ammazzare Poliziotti<br />

confondendosi in mezzo a tanti e nascondendosi<br />

dietro ad un casco o un fazzoletto<br />

è facile fare l’intrepido no-global, in<br />

altri casi è meglio filarsela”.<br />

11


12<br />

PENSIONI<br />

Riunione con la Fornero sul sistema pensionistico<br />

IL COISP SBATTE LA PORTA<br />

Maccari: “Tutto nto, ci mettono davanti al fatto compiuto.<br />

Uomini e Donne del Comparto Sicurezza sono considerati solo carne da macello.<br />

Si ha il coraggio di chiedere ancora sacrici a lavoratori ricoperti di sangue..”<br />

ILavoratori dei Comparti Sicurezza e<br />

Difesa sono considerati dal Governo<br />

solo carne da macello. Sono numeri,<br />

sono pedine che non contano nulla.<br />

Il Ministro Fornero ci sbatte in faccia l’assoluto<br />

rifiuto a qualsiasi confronto. Altezzosi<br />

burocrati tirati in tailleur osano<br />

chiedere ancora altri sacrifici a persone<br />

che tornano da una giornata di lavoro ricoperti<br />

di sangue, con le ossa spaccate,<br />

offesi e vilipesi in ogni modo. Sacrifici decisi<br />

unilateralmente e solo a nostro carico,<br />

disponendo delle già troppo<br />

bistrattate vite degli unici veri Servitori<br />

dello Stato rimasti a farsi ammazzare per<br />

pochi spiccioli al mese. Continuano a rapinarci<br />

le tasche e pretendono che ci presentiamo<br />

là, tutti in fila e zitti come<br />

scolaretti davanti ad una maestrina sac-<br />

cente, col capo chino a far calpestare noi<br />

stessi, il ruolo che rivestiamo, e con noi<br />

migliaia e migliaia di colleghi. E’ un’offesa<br />

intollerabile”.<br />

Nelle parole di Franco Maccari, Segretario<br />

Generale del <strong>Coisp</strong>, Sindacato Indipendente<br />

di Polizia, l’esito della disastrosa<br />

riunione fissata per questa mattina a Palazzo<br />

Chigi per discutere della riforma del<br />

sistema pensionistico alla presenza, tra<br />

gli altri, del Ministro Elsa Fornero, cui<br />

hanno partecipato i rappresentanti di<br />

tutti i Corpi del Comparto Sicurezza e Difesa.<br />

Ma all’incontro non si è di fatto tenuto<br />

alcun confronto, avendo il Ministro<br />

esordito con il rilevare che i presenti<br />

erano troppi, ed aggiungendo che comunque<br />

il provvedimento era già stato<br />

stilato e che le varie Organizzazioni pre-<br />

senti ne avrebbero ricevuto una bozza<br />

nella prossima settimana. Qualcosa che<br />

ha scatenato la vibrata reazione dei Rappresentanti<br />

Sindacali, alcuni dei quali<br />

hanno annunciato di voler lasciare la riunione,<br />

di fronte alla quale una Fornero<br />

stizzita ha replicato. “Se questo è il livello<br />

degli interlocutori me ne vado anche io”.<br />

“Il livello dei suoi interlocutori, signor<br />

Ministro, era altissimo sul piano del valore<br />

democratico, sempre che per lei questo<br />

significhi qualcosa, considerato che<br />

noi eravamo gli unici, lì dentro, ad essere<br />

stati realmente scelti dalle persone che<br />

rappresentiamo. Migliaia e migliaia di italiani<br />

di cui a lei non importa assolutamente<br />

nulla” le fa eco Maccari, che<br />

ha abbandonato l’incontro per farvi momentaneamente<br />

ritorno, poco dopo, per


“depositare” sul tavolo dei lavori una<br />

serie di ingrandimenti fotografici raffiguranti<br />

2 Poliziotti “al lavoro”, laceri, contusi,<br />

coperti di sangue, in molti casi<br />

anche di età avanzata, doloranti e sporchi<br />

nelle loro divise gettate come al solito in<br />

ogni contesto per garantire la sicurezza<br />

di quel Paese che li pugnala in continuazione<br />

alle spalle. Così il Segretario del<br />

<strong>Coisp</strong> si è preso la parola nel silenzio generale,<br />

tuonando contro comportamenti<br />

“altamente offensivi ed irresponsabili”,<br />

prima di andare via.<br />

“Il provvedimento che vogliono mettere<br />

in campo - ribadisce adesso Maccari - è ovviamente<br />

ulteriormente penalizzante per<br />

i Lavoratori di un Comparto al limite della<br />

resistenza. Ci hanno detto ‘vi dovete mettere<br />

una mano sulla coscienza’ chiedendoci<br />

di farci massacrare, non solo per<br />

strada e negli Uffici dove lavoriamo, ma<br />

anche da rappresentanti istituzionali<br />

odierno con il Ministro<br />

del Lavoro Fornero e i Ministri<br />

dell’Interno Cancellieri, della<br />

L’incontro<br />

Giustizia Severino, della Difesa<br />

Di Paola, delle politiche Agricole Catania,<br />

i Sottosegretari di Stato alla Presidenza<br />

del Consiglio e all’Economia, da noi fortemente<br />

richiesto sin dai primi momenti<br />

in cui si è aperto il dibattito sulle pensioni,<br />

si è rivelato inaccettabile nel metodo<br />

e assai deludente nel merito. Nel<br />

metodo perché nelle intenzioni del Ministro<br />

Fornero tutto si dovrebbe esaurire<br />

con una semplice trasmissione di un documento<br />

contenente la sua idea di modello<br />

previdenziale per il Comparto<br />

Sicurezza e Difesa e del Comparto Soccorso<br />

Pubblico, a cui dovrebbero seguire<br />

le nostre mere osservazioni. Tale metodo<br />

è stato da noi fortemente disapprovato<br />

perché in contrasto con l’esigenza di un<br />

confronto approfondito su un tema,<br />

quello delle pensioni, che ha riflessi diretti<br />

sulla qualità della vita degli operatori,<br />

sulla funzionalità degli apparati e<br />

sulle diverse forme di tutela dei diritti acquisiti<br />

dagli operatori, argomenti già recepiti<br />

e contenuti nella mozione e negli<br />

ordini del giorno approvati dal Parlamento.<br />

Deludente nel merito, poiché lo<br />

schema di regolamento, pressoché identico<br />

a quello consegnatoci dalle Ammini-<br />

ingrati, ingiusti, distanti anni luce dietro<br />

alle loro scrivanie dorate dalle quali si permettono<br />

di offenderci, di scavalcarci, di<br />

ignorarci. Ma in questo Paese la coscienza<br />

ce l’abbiamo solo noi? La risposta è sì.<br />

Siamo noi, a questo punto, che ci rifiutiamo<br />

SICUREZZA E POLIZIA<br />

di continuare a cercare il confronto con<br />

chi non sa cosa significhi fare il nostro lavoro.<br />

Scenderemo in piazza, lasceremo<br />

che i cittadini possano capire e valutare<br />

da soli il livello di cieca arroganza e la prepotenza<br />

di certi nostri governanti”.<br />

REGOLAMENTO PENSIONI: INCONTRO DELUDENTE<br />

E PREOCCUPANTE CON IL GOVERNO<br />

strazioni nel mese di giugno, illustrato<br />

sommariamente dal Ministro Fornero nel<br />

corso dell’incontro, è assolutamente incapace<br />

di tutelare la specificità del comparto<br />

per assicurare un dignitoso sistema<br />

pensionistico agli operatori. La previsione,<br />

infatti, di innalzamento dell’età<br />

pensionabile produce l’invecchiamento<br />

medio del personale che opera quasi<br />

sempre in condizioni di elevato disagio,<br />

con inevitabili ricadute negative sulla salute<br />

degli operatori. Il Governo, quindi,<br />

oggi ha scelto di aprire una stagione di<br />

duro conflitto con i sindacati degli operatori<br />

di polizia: in questo quadro è evidente<br />

che non si può più abusare del<br />

senso di responsabilità degli operatori e<br />

richiamiamo, pertanto, tutti i Ministri interessati<br />

alle loro responsabilità di fronte<br />

ai cittadini e agli appartenenti del Comparto,<br />

ai quali vengono quotidianamente<br />

richiesti sacrifici. Il quadro che si è delineato<br />

è tale che ci fa, sin da subito, dichiarare<br />

lo stato di mobilitazione<br />

generale delle donne e degli uomini del<br />

comparto sicurezza.<br />

13


14<br />

FOCUS<br />

Dopo il drammatico terremoto che ha colpito l’Emilia a maggio<br />

una delegazione Nazionale del Co.I.S.P. si è recata sui luoghi del disastro per appurare<br />

le condizioni in cui operano i colleghi e farsi portavoce delle loro dicoltà<br />

POLIZIA SOTTO LE MACERIE<br />

Maccari: “Ci sono colleghi che hanno perso tutto, non hanno più una casa,<br />

hanno speso i risparmi di una vita, ma proseguono nel lavoro mettendo<br />

a rischio la propria incolumità”<br />

di Olga Iembo<br />

Ancora una calamità naturale abbattutasi<br />

sull’Italia, ancora una<br />

catastrofe che ha preteso il suo<br />

tributo di lacrime e sangue, e<br />

ancora una volta uomini e donne della<br />

Polizia di Stato sono stati in prima linea<br />

nel soccorso ai cittadini, nonostante fossero<br />

essi stessi vittime dell’emergenza.<br />

Dopo il drammatico terremoto che a maggio<br />

ha colpito l’Emilia Romagna il <strong>Coisp</strong> ha<br />

voluto testimoniare la propria vicinanza ai<br />

colleghi “schiacciati” dal peso delle macerie<br />

che, pur avendo visto le proprie esistenze<br />

squassate dal sisma, hanno proseguito ligi<br />

al dovere il proprio servizio, tra i brandelli<br />

delle rispettive vite, a milioni di anni luce<br />

dall’Amministrazione centrale del Corpo.<br />

“Le emergenze in questo Paese non finiscono<br />

mai ma, allo stesso modo, non si<br />

esaurisce mai la forza ed il senso del dovere<br />

di uomini e donne della Polizia di<br />

Stato che fronteggiano senza sosta ogni<br />

necessità che si presenti loro davanti per<br />

rendere il miglior servizio ai cittadini, qualunque<br />

siano le condizioni in cui sono chiamati<br />

ad operare” così Franco Maccari,<br />

Segretario Generale del Co.I.S.P. – annunciava<br />

il viaggio di una delegazione nazionale<br />

del Sindacato Indipendente nei<br />

territori funestati dal terremoto, per effettuare<br />

tra l’altro una verifica delle situazioni<br />

in cui operano i Poliziotti che prestano servizio<br />

nei luoghi maggiormente colpiti e<br />

dove si trovano migliaia di sfollati.


“E’ doveroso da parte nostra - affermava<br />

ancora il leader del <strong>Coisp</strong> -, che abbiamo<br />

scelto di fare Sindacato e così deciso di essere<br />

la vera voce di tutti i colleghi, stare<br />

loro vicini e, come sempre, toccare con<br />

mano ciò che accade loro in ogni angolo<br />

del Paese.<br />

Inevitabilmente questa nostra missione<br />

ci porta in Emilia, da quelle centinaia di<br />

Poliziotti che hanno lottato e sofferto e<br />

ancora subiscono le conseguenze di una<br />

calamità terribile senza però retrocedere<br />

di un passo nei loro doveri”.<br />

Il viaggio, che ha avuto inizio il 6 luglio,<br />

è partito da Mirandola, con l’incontro col<br />

dirigente ed i colleghi del locale Commis-<br />

sariato, ed una visita nella “zona rossa”<br />

anche per constatare le condizioni del<br />

Commissariato Mirandola in via Caduti di<br />

Nassirya gravemente danneggiato. Il<br />

gruppo si è di seguito recato a Crevalcore<br />

ed a S. Giovanni in Persiceto.<br />

“E’ necessario fare tutto quanto è possibile<br />

per tracciare un quadro preciso e realistico<br />

delle condizioni in cui operano i<br />

Poliziotti impiegati in queste zone – ha<br />

aggiunto alla vigilia della partenza Maccari<br />

-, in modo che possiamo poi farci promotori<br />

delle istanze dei colleghi che<br />

devono poter svolgere il loro servizio<br />

nella maniera meno problematica possibile,<br />

continuando a garantire al meglio la<br />

sicurezza dei cittadini che già devono fare<br />

i conti con difficoltà inimmaginabili.<br />

E’ importante portare la nostra solidarietà<br />

ed esprimere il nostro più vivo apprezzamento<br />

a chi lavora in queste zone devastate,<br />

pur essendo anche direttamente<br />

SICUREZZA E POLIZIA<br />

colpito nella vita privata dalle conseguenze<br />

terribili del sisma, ma non basta.<br />

Faremo ciò che serve per garantire vicinanza<br />

concreta ai colleghi, e amplificare<br />

per il Paese intero il valore del loro operato.<br />

Sentiamo il bisogno di essere in Emilia,<br />

a fare sentire la nostra presenza forte<br />

e non formale ai colleghi che hanno attraversato<br />

l’inferno ma sono ancora là, stretti<br />

nelle loro divise che in questo modo, con i<br />

fatti e non con le chiacchiere, difendono e<br />

onorano in maniera impareggiabile.<br />

Perché le migliaia di colleghi che rappresentiamo<br />

sono quelli che, ingiustamente,<br />

subiscono giudizi sommari che li travolgono<br />

tutti quando qualcosa va male e<br />

qualcuno incappa nell’errore, ma che<br />

continuano il loro lavoro silenzioso e prezioso<br />

quando i cittadini chiamano e soffrono<br />

e sono a rischio.<br />

Sappiamo bene che i Poliziotti in servizio<br />

nelle zone terremotate sono stati duramente<br />

15


16<br />

FOCUS<br />

messi alla prova, ma adesso andremo di<br />

persona a verificare le attuali condizioni<br />

in cui i colleghi continuano ad operare, a<br />

registrare le loro maggiori difficoltà e le<br />

maggiori problematiche che li affliggono<br />

per farci portavoce delle necessità da soddisfare<br />

per consentirgli di proseguire a lavorare<br />

nella maniera più efficiente”.<br />

Un compito assolto poi puntualmente,<br />

anche con una vibrata missiva indirizzata<br />

al Capo della Polizia, nella quale il Sindacato<br />

Indipendente ha riversato tutta la<br />

propria indignazione e preoccupazione<br />

per le condizioni difficilissime e delicatissime<br />

riscontrate nel corso del viaggio, denunciando<br />

“la lontananza dimostrata dal<br />

Dipartimento verso quei Poliziotti e le<br />

loro famiglie”, e puntualizzando “come<br />

non c’è stato un immediato invio di mezzi<br />

e supporto logistico, che avrebbe reso<br />

meno difficile il duro lavoro dei nostri colleghi<br />

che sono impegnati in quella zona”.<br />

Il resoconto della visita sui luoghi colpiti<br />

dal sisma non poteva essere più cupo, e<br />

nelle parole della delegazione nazionale<br />

si è potuto leggere l’infinito dolore che<br />

ancora tiene in ostaggio anche i Poliziotti<br />

che “sono esseri umani” e come tutti<br />

hanno subito sulla propria pelle il terremoto<br />

e le sue conseguenze, che “non durano<br />

il tempo di un servizio televisivo,<br />

ma sono quotidianità, dramma, disperazione,<br />

la stessa disperazione nella quale<br />

spesso versano gli Operatori, gli stessi<br />

che poi si mettono la divisa e sono chiamati<br />

a dare conforto agli altri”.<br />

“Sono bastati pochi minuti – recita quel<br />

malinconico diario di viaggio nelle pagine<br />

dedicate alla visita a Mirandola -,<br />

due passi nella struttura, uno sguardo a<br />

360 gradi e lo sguardo dei colleghi per<br />

comprendere la realtà, triste, pesante e<br />

del tutto inadeguata a garantire serenità,<br />

supporto e nondimeno dignità a chi è<br />

chiamato a mostrare equilibrio ed essere<br />

efficiente. È bastato poco per capire che<br />

nessuno si è interessato di questi colleghi,<br />

quattro dei quali sono sfollati su ventuno<br />

in servizio attivo permanente”, e<br />

con un “Dirigente che è andato in ferie il<br />

giorno dopo il terremoto!”.<br />

E la delegazione ha conseguentemente<br />

urlato alle Autorità competenti la necessità<br />

di far sentire concretamente la propria<br />

presenza, la vicinanza, il sostegno<br />

forte e reale ai servitori di uno Stato che<br />

deve prendersi cura di loro, ma che pare<br />

ignorarli giurandosi con estrema facilità<br />

dall’altra parte o nascondendosi puntualmente<br />

dietro a carenze e ristrettezze.<br />

Il <strong>Coisp</strong> ha potuto così raccogliere la “velata<br />

disperazione di poliziotti che hanno<br />

perso tutto, che non hanno più una casa,<br />

che hanno speso i risparmi di una vita<br />

per poter vivere in tenda e roulotte, che<br />

hanno una condizione familiare post terremoto<br />

al limite della tollerabilità psicologica<br />

e fisica, che nel momento del<br />

sisma hanno appreso per telefono che la<br />

loro casa stava crollando e si sono accontentati<br />

di sapere che i loro affetti erano<br />

in salvo senza nemmeno vederli, per poi<br />

proseguire la giornata ad aiutare gli altri<br />

cittadini mettendo a rischio continuamente<br />

la propria incolumità”.<br />

L’ennesima dimostrazione dell’eroismo di<br />

quelle persone in divisa che troppo<br />

spesso e troppo facilmente vengono criticate,<br />

bistrattate ed a cui troppo si<br />

chiede senza mai nulla dare, ma dalle<br />

quali si corre sempre quando si ha paura<br />

o si è in una qualunque difficoltà… e persino<br />

quando la terra trema.


SICUREZZA E POLIZIA<br />

17


18<br />

INTERVISTA<br />

Il Procuratore Aggiunto della Direzione Distrettuale Antimaa di Catanzaro,<br />

Giuseppe Borrelli, sulle attività dell’Ucio, i rapporti con la Polizia Giudizia<br />

ria e le “strategie per il futuro”: “Necessario investigare sui rapporti della<br />

criminalità organizzata con la società civile”<br />

Le nuove geografie criminali nella<br />

maggior parte dei territori calabresi,<br />

le scelte operative nel contrasto<br />

alla ‘ndrangheta, oramai<br />

unanimemente riconosciuta come una<br />

delle mafie più pervasive, impenetrabili<br />

e pericolose al mondo, i delicati rapporti<br />

con la Polizia Giudiziaria, i punti di forza<br />

e di debolezza nell’attività dell’Ufficio e<br />

le strategie per il futuro.<br />

E’ un’ampia panoramica sulla Direzione<br />

Distrettuale Antimafia del capoluogo Calabrese<br />

quella tracciata dal Procuratore<br />

Aggiunto, Giuseppe Borrelli, che si sofferma,<br />

soprattutto, sull’operato delle<br />

Forze dell’Ordine, lanciando l’allarme per<br />

le carenze di uomini e mezzi, e descrivendone<br />

luci ed ombre.<br />

Dottore Borrelli, nell’ultimo anno e<br />

mezzo le cronache hanno parlato<br />

spesso delle attività della Dda di Catanzaro,<br />

se dovesse tracciare un bilancio?<br />

“Direi che è un bilancio decisamente positivo,<br />

anche se si può fare di più.<br />

Su Cosenza abbiamo colpito pesantemente<br />

il clan Lanzino, con l’operazione Terminator<br />

IV e siamo riusciti a trarre in arresto un<br />

pericoloso latitante, Francesco Presta.<br />

Su Paola abbiamo completato un lavoro<br />

di portata decennale con l’operazione<br />

Tela del Ragno.<br />

Su Soverato abbiamo praticamente azzerato<br />

la cosca Procopio – Sia – Lentini.<br />

E soprattutto, su Lamezia, siamo riusciti<br />

ad intervenire in maniera efficace, dopo<br />

molti anni, sulla cosca Giampà, che aveva<br />

È IL MOMENTO<br />

DI TROVARE IL “MARCIO”<br />

“Ma in Calabria Reparti Investigativi operano in territori ad altissima densità<br />

‘ndranghetistica con 15 o 20 uomini”<br />

di Olga Iembo<br />

Giuseppe Borrelli<br />

un pieno controllo del territorio.<br />

Anche su Vibo, dove le indagini sono<br />

state più complesse, abbiamo conseguito<br />

significativi risultati.<br />

Le ordinanze cautelari sui Soriano e sul locale<br />

di Gerocarne, seppure non hanno riguardato<br />

gruppi egemoni, hanno<br />

comunque offerto un sollievo significativo<br />

ad una popolazione sottoposta, da parte<br />

di queste organizzazioni, ad ogni tipo di<br />

angheria e sopruso. Ovviamente molto<br />

resta da fare.<br />

Ma siamo fiduciosi. Sappiamo quali sono<br />

i risultati di una attività triennale e siamo<br />

sicuri che, dopo la pausa estiva, riusciremo<br />

a tradurli in esiti processuali”.<br />

In questi mesi ci sono state particolari attività<br />

della Distrettuale di Catanzaro, in<br />

termini di frequenza e raggio d’azione,<br />

in zone dove non se ne sentiva più parlare<br />

da qualche tempo. Ad esempio,<br />

come ricordava, sul territorio lamentino.<br />

Può fotografare, per quanto possibile, le<br />

nuove geografie criminali e le conseguenti<br />

scelte operative nelle varie province<br />

del distretto, e spiegare il perché<br />

si potrebbe avere l’idea che a seconda<br />

dei periodi storici alcuni territori siano<br />

più “battuti” di altri?<br />

“Non c’è una priorità attribuita ad alcune<br />

zone a discapito di altre.<br />

I risultati delle indagini dipendono da molti


fattori, primo dei quali la qualità degli<br />

organi investigativi che vi sono preposti.<br />

Ovviamente, però, vi erano zone in cui da<br />

tempo non si riusciva ad intervenire efficacemente,<br />

per un complesso di fattori prescindenti<br />

dalla volontà di questo Ufficio.<br />

E su queste, tra cui Lamezia, abbiamo<br />

concentrato le migliori capacità investigative<br />

che avevamo a disposizione”.<br />

La lotta alla criminalità organizzata richiede<br />

di poter contare su particolari risorse.<br />

La disponibilità di uomini e mezzi<br />

della Dda di Catanzaro è all’altezza del<br />

compito di occuparsi dell’intera Calabria<br />

tranne la provincia di Reggio?<br />

“La risposta non può essere data in termini<br />

assoluti.<br />

In alcuni casi usufruiamo di reparti di primissimo<br />

livello e di dirigenti che possono<br />

essere considerati straordinari.<br />

Voglio ricordare, in proposito, l’eccezionale<br />

lavoro svolto dalla Squadra Mobile,<br />

dal ROS, dal GICO e dalla DIA di Catanzaro.<br />

In altri casi la situazione è decisamente<br />

differente e abbiamo provveduto<br />

a segnalarla agli organi competenti, chiedendo<br />

una decisa svolta in termini qualitativi<br />

prima ancora che quantitativi.<br />

Siamo convinti che le nostre parole saranno<br />

ascoltate perché talvolta abbiamo<br />

registrato ritardi imbarazzanti. Talune<br />

delle operazioni che abbiamo realizzato<br />

nel corso dell’anno sono state fondate su<br />

materiale raccolto molti anni fa e mai<br />

utilizzato. Ma le indagini servono anche<br />

al monitoraggio della situazione in atto<br />

su un determinato territorio e l’afflusso<br />

delle notizie deve essere continuo e non<br />

sporadico”.<br />

E per quanto attiene alla polizia giudiziaria<br />

la situazione com’è? E’ accaduto<br />

che anche le indagini antimafia siano<br />

state magari prodotte dall’attività di singoli<br />

addetti alla sicurezza sul territorio.<br />

A suo parere quali sono le condizioni<br />

operative migliori nel contrasto alla criminalità<br />

organizzata, e in Calabria uomini,<br />

risorse e specializzazioni sono<br />

sufficienti?<br />

“Credo che su questo punto abbiamo introdotto<br />

una decisa inversione di tendenza,<br />

privilegiando la valorizzazione dei<br />

reparti alla utilizzazione di battitori più<br />

o meno liberi.<br />

La lotta alla mafia si fa creando strutture<br />

e non facendola dipendere da singoli ufficiali<br />

di polizia giudiziaria che possono<br />

cambiare nel tempo e che, comunque, assicurano<br />

prodotti di livello qualitativo approssimativo.<br />

Uno dei problemi che ci siamo trovati a<br />

sviluppare, ad esempio, è stata la gestione<br />

delle intercettazioni. Mi è sembrato francamente<br />

incredibile scoprire che complesse<br />

indagini si chiudessero senza che<br />

il materiale intercettivo fosse stato pienamente<br />

sviluppato e analizzato.<br />

Questo ha comportato la perdita irreparabile<br />

di fonti di prova di cui nessuno conoscerà<br />

mai l’importanza, dato che<br />

quelle intercettazioni difficilmente qualcuno<br />

le ascolterà più.<br />

Quanto poi alla sufficienza delle risorse<br />

la risposta è sotto gli occhi di tutti, se si<br />

pensa che reparti investigativi operano<br />

in territori ad altissima densità ‘ndranghetistica<br />

con 15 o 20 uomini.<br />

Ma ripeto, non è solo un problema di<br />

quantità. In altre zone, dove le risorse<br />

SICUREZZA E POLIZIA<br />

sono numericamente sufficienti, si produce<br />

meno che in altri dove la situazione<br />

è opposta. Questo dipende dalle capacità<br />

e dall’entusiasmo degli uomini e dalle<br />

qualità di chi li comanda.<br />

Un esempio è costituito sicuramente dal<br />

Nucleo Investigativo dei Carabinieri di<br />

Vibo Valentia che sta producendo, in condizioni<br />

decisamente surreali in quanto a<br />

forze a disposizione, risultati che non<br />

esito a definire eccezionali e che saremo<br />

in grado di rendere pubblici a breve.<br />

Un problema diverso è quello della fedeltà<br />

degli apparati di Polizia, sul quale mi sono<br />

già in passato intrattenuto. Oggi capiamo<br />

perché, per anni, le indagini in determinate<br />

zone non hanno prodotto nulla.<br />

E’ chiaro che si tratta di un settore sul<br />

quale intervenire: con la cautela che il<br />

caso richiede ma senza alcuna accondiscendenza”.<br />

Dopo i risultati incassati in questi ultimi<br />

mesi la strategia operativa per il futuro<br />

quale sarà?<br />

La Dda di Catanzaro come si propone<br />

di scardinare lo strapotere della<br />

‘ndrangheta che sembra affondare così<br />

tanto le proprie radici nel tessuto sociale<br />

ed economico di questa regione<br />

da poter controllare ogni genere di attività<br />

nelle varie province ed anche<br />

ben oltre i confini calabresi?<br />

“Nel corso del prossimo anno ci proponiamo<br />

di incassare i risultati di tre anni<br />

di investigazioni.<br />

Siamo in possesso di risultati investigativi<br />

che vanno ora tradotti in richieste,<br />

ma ciò deve essere fatto bene e senza<br />

fretta, perché il principio sul quale ci<br />

siamo mossi dall’inizio è stato quello di<br />

evitare ‘operazioni’ che dopo venti<br />

giorni vedono gli arrestati ritornare in<br />

libertà, acquisendo, anche nei confronti<br />

della popolazione, un’aura di impunità<br />

ed ulteriore capacità di intimidazione.<br />

In questi anni ci siamo concentrati sulle<br />

organizzazioni di maggior potenza criminale.<br />

Ora dovremo dedicarci a quelle<br />

satelliti, ma soprattutto investigare sui<br />

rapporti della criminalità organizzata<br />

con la società civile, scoprendo le contiguità<br />

con l’imprenditoria e le professioni.<br />

Il principio che intendiamo affermare è<br />

che se si collude con i mafiosi non si<br />

può pretendere di essere poi trattati<br />

come non mafiosi.<br />

E’ una questione di scelte.<br />

Ma è indispensabile che tutti sappiano<br />

che si tratta di scelte impegnative, che<br />

non implicano solo vantaggi, ma anche<br />

costi, responsabilità e rischi”.


20<br />

CONVEGNO<br />

SICUREZZA E GIUSTIZIA<br />

Ha avuto grande successo il<br />

seminario di studi su: Sicurezza,<br />

Giustizia in Europa, organizzato<br />

presso il convento di<br />

San Francesco a Gerace (RC) dal Co.I.S.P. -<br />

Sindacato Indipendente di Polizia, e<br />

giunto alla sua quarta edizione, che quest’anno<br />

è stata dedicato a “Sviluppi della<br />

cooperazione internazionale di Polizia<br />

nel nuovo contesto europeo.<br />

La legislazione europea in materia di riciclaggio<br />

e di analisi delle operazioni illecite”.<br />

Particolarmente nutrito e prestigioso il<br />

parterre dei relatori, che ha approfondito<br />

tematiche di massima attualità, quali la<br />

normativa italiana ed europea in materia<br />

di riciclaggio nonché l'emersione degli<br />

imponibili nelle indagini finanziarie alla<br />

luce della Riforma Monti.<br />

Tra gli interventi programmati, moderati da<br />

Alessandra Tuzza – Giornalista Direttore Europe<br />

Direct Calabria & Europa, quelli dell’Europarlamentare<br />

Rita Borsellino, Componente<br />

della Commissione Speciale sulla Criminalità<br />

organizzata, la Corruzione e il riciclaggio<br />

di denaro; della Professoressa Maria<br />

Vittoria Serranò - Direttore del Dipartimento<br />

di Scienze Economiche, Finanziarie, Sociali,<br />

IN EUROPA<br />

Successo per il seminario del Co.I.S.P. tenuto a Gerace, in Calabria<br />

Ambientali e statistiche Facoltà di Economia<br />

Università (ME) , che ha tenuto una<br />

“lectio magistralis” sull'emersione degli imponibili<br />

nelle indagini finanziarie alla luce<br />

della Riforma Monti; poi il dott. Leonardo<br />

Suraci - Dottore di ricerca in Diritto e Procedura<br />

Penale e cultore della materia presso<br />

la facoltà di Giurisprudenza dell'Università<br />

Mediterranea di Reggio Calabria, che ha<br />

trattato, nel suo intervento, la configurazione<br />

del reato di riciclaggio.<br />

A proseguito il dott. Antonio Manna -<br />

Consigliere della Corte Suprema di Cassazione<br />

che nella sua relazione, ha rap-


presentato gli aspetti giurisprudenziali<br />

inerenti alla tematica dell’Associazione<br />

Mafiosa quale reato-presupposto del riciclaggio<br />

e del Generale Michele Calandro<br />

- Comandante Regionale Calabria<br />

Guardia di Finanza – che ha sottolineato<br />

le risultanze investigative nel contrasto<br />

al riciclaggio di capitali attraverso l’analisi<br />

delle operazioni illecite.<br />

Le conclusioni sono state affidate al Questore<br />

di Reggio Calabria e al delegato del<br />

Prefetto di Reggio Calabria.<br />

L’evento è stato enormemente partecipato<br />

e, grazie al profilo altissimo dei relatori,<br />

alla nutrita platea è stata offerta una panoramica<br />

dotta e approfondita sulle questioni<br />

oggetto di un confronto “utile e<br />

necessario – ha commentato il Segretario<br />

Regionale del <strong>Coisp</strong> Calabria, Giuseppe<br />

Brugnano – per poter adeguatamente<br />

muoversi nella maniera più corretta nell’ambito<br />

di tematiche fondamentali per lo<br />

sviluppo del territorio, e con le conoscenze<br />

adeguate allo standard internazionale.<br />

Un risultato ambizioso, che da quattro<br />

anni ormai il Co.I.S.P. riesce a raggiungere<br />

perché mette insieme più voci Istituzionali,<br />

quelle di tutti gli attori protagonisti<br />

delle tematiche trattate”.<br />

Al seminario - organizzato dal Co.I.S.P. attraverso<br />

l’Ufficio Nazionale Infoeuropa la<br />

Segreteria Regionale della Calabria,<br />

quella Provinciale di Reggio Calabria, ed<br />

in stretta sinergia con l’Europe Direct –<br />

Calabria&Europa - (rete d’informazione<br />

della Commissione Europea in Italia), in<br />

collaborazione con: Commissione Europea,<br />

Rappresentanza della Commissione<br />

Europea in Italia, Dipartimento di Pubblica<br />

Sicurezza, Comune di Gerace (RC),<br />

Ordine Professionale degli Avvocati del<br />

Foro di Locri, Ordine professionale dei<br />

Dottori Commercialisti di Locri (RC), l’Università<br />

Mediterranea di Reggio Calabria,<br />

Provincia di Reggio Calabria e con la partecipazione<br />

di altri Enti e Associazioni del<br />

territorio .<br />

Il Sindacato Co.I.S.P. era presente oltre che<br />

con molti membri delle strutture calabresi,<br />

anche con il suo Segretario Generale,<br />

Franco Maccari, che ha aperto i lavori<br />

con i saluti alle Autorità ed a tutti i presenti,<br />

e che ha voluto sottolineare “ l’importanza<br />

di affrontare tematiche di una<br />

tale utilità proprio in un territorio come<br />

quello calabrese, e reggino in particolare,<br />

che seppur non fa che spiccare sempre<br />

nelle cronache proprio per l’asfissiante<br />

presenza della criminalità, per quanto riguarda<br />

la componente sana della società<br />

e la rappresentanza istituzionale si dimostra<br />

sempre più combattiva che mai”.<br />

“Sono molteplici le questioni di stringente<br />

attualità per così dire ‘interna’ che riguardano<br />

i settori della Sicurezza della Giustizia<br />

– ha detto ancora Maccari - ma l’Europa rimane<br />

comunque il più importante orizzonte<br />

a cui guardare e la principale sfida<br />

con cui misurarsi e, di conseguenza, la materia<br />

su cui non smettere mai di confrontarsi,<br />

per restare al passo, aggiornandosi e<br />

migliorandosi. Ecco perché è di enorme<br />

importanza l’appuntamento che annualmente<br />

si ripete in Calabria, radunando<br />

ogni volta più voci di straordinari esperti”.<br />

SICUREZZA E POLIZIA<br />

21


22<br />

POLITICA<br />

MONTI METTE<br />

A DIETA LO STATO<br />

Dopo l’approvazione alla Camera<br />

la spending review diventa legge.<br />

Malumori tra le forze politiche,<br />

critici i sindacati<br />

La spending review è legge. Il decreto che<br />

mette a dieta lo Stato, congelando l’aumento<br />

dell'Iva e introducendo risparmi per<br />

4,5 miliardi quest’anno, 10,5 il prossimo e<br />

11 nel 2014, ha ottenuto il via libera definitivo<br />

della Camera, senza modifiche rispetto<br />

al testo uscito “arricchito”, come ha sottolineato<br />

il ministro Balduzzi, dal Senato.<br />

Tra le principali novità introdotte durante<br />

l'esame parlamentare, le tasse universitarie<br />

più alte per i fuoricorso, compensato<br />

dal blocco delle tasse per i meno abbienti<br />

fino al 2016; l’addizionale Irpef più cara<br />

per le regioni in deficit sanitario; il tetto<br />

a 300mila euro per gli stipendi dei manager.<br />

Arrivano 800 mln per i comuni e l'austerity<br />

entra anche in Bankitalia.<br />

La maggioranza non nasconde malumori<br />

per un provvedimento che, avverte Pier<br />

Luigi Bersani, ha delle “imperfezioni” che<br />

già in autunno bisognerà pensare di<br />

correggere con la legge di stabilità, perché<br />

“va bene tagliare gli sprechi ma non<br />

la spesa sociale”.<br />

Il governo ha incassato comunque la fiducia<br />

numero 34, con 403 sì, segnata però<br />

dalla “latitanza” dei pidiellini (Berlusconi e<br />

Alfano in testa, ma anche gli ex ministri La<br />

Russa e Tremonti): nel partito dell”ex premier<br />

tra assenti, astenuti e voti esplicitamente<br />

contrari, circa il 40% dei deputati<br />

non ha dato il suo assenso al governo. Mentre<br />

dalle file del Pd, da sempre preoccupato<br />

per l'impatto sociale degli interventi di revisione<br />

della spesa pubblica, i voti non sono<br />

mancati anche se tra i deputati serpeggiava<br />

più di qualche mal di pancia.<br />

A Bersani che già punta sulle future modifiche,<br />

risponde sempre il ministro della<br />

Salute, che da un lato apprezza “la serietà<br />

della maggioranza” consapevole “della<br />

difficoltà del momento”, dall'altra sottolinea<br />

che è già lo stesso decreto che in<br />

molti punti “invita a tornarci sopra, a<br />

certe condizioni e nell'invarianza dei<br />

saldi”. La partita, insomma, è rimandata a<br />

settembre, quando dovrebbero arrivare<br />

anche nuovi provvedimenti di revisione<br />

della spesa (dagli incentivi alle imprese alle<br />

agevolazioni fiscali, passando per il taglio<br />

ai finanziamenti ai partiti e ai distacchi sindacali,<br />

oltre a un secondo intervento sulla<br />

spesa degli enti locali a firma Enrico<br />

Bondi). Ma il percorso già si preannuncia<br />

in salita, tra le proteste degli enti locali,<br />

quelle delle province in vista dell’accorpamento,<br />

e dei sindacati, soprattutto per i<br />

tagli al pubblico impiego: contro la “mannaia”<br />

del governo che si abbatte sui travet<br />

e che porta a “una completa destrutturazione<br />

della pubblica amministrazione a vantaggio<br />

dei privati senza scrupoli” Cgil e Uil<br />

hanno già protestato una prima volta e torneranno<br />

in piazza il 28 settembre con lo<br />

sciopero generale. Mentre sale l'agitazione<br />

anche dei medici, che per ottobre hanno in<br />

programma una manifestazione contro i<br />

tagli alla sanità, altro comparto pesantemente<br />

investito dalla spending review, tra i<br />

tagli alle spese per gli acquisti e il ridimensionamento<br />

dei posti letto negli ospedali.


Dal taglio del personale e degli<br />

acquisti della pubblica amministrazione<br />

al riordino delle province,<br />

dagli sconti sui farmaci<br />

per la sanita' pubblica alle nuove norme<br />

per l'aumento delle tasse universitarie. Il<br />

decreto per la spending review approvato<br />

in via definitiva alla Camera, dopo le modifiche<br />

apportate dal Senato, prevede tagli<br />

di spesa per i piu' svariati settori della<br />

pubblica amministrazione. Il provvedimento<br />

punta infatti a ridurre la spesa per<br />

l'acquisto di beni e servizi, rivede, tra le<br />

tante norme, l'organico della p.a. con un<br />

taglio, entro ottobre, delle dotazioni delle<br />

amministrazioni centrali con un meno<br />

20% per la dirigenza e meno 10%<br />

per il resto del personale e una revisione<br />

del turn over, prevede il<br />

contenimento dei costi per il<br />

parco auto e i buoni pasto e la<br />

riduzione delle spese per il<br />

funzionamento della presidenza<br />

del Consiglio.<br />

Nel maxiemendamento e'<br />

stato accorpato anche il decreto<br />

dismissioni. Cassa depositi<br />

e prestiti, Fintecna, Simest e<br />

Sace gli organismi da dismettere.<br />

Saranno invece accorpate l'Agenzia<br />

del Territorio con l'Agenzia<br />

delle Entrate, i Monopoli con<br />

l'Agenzia delle Dogane. Inoltre e'<br />

previsto il finanziamento da parte<br />

dello Stato di Banca Monte dei Paschi che<br />

pero' dovra' contenere bonus e stock option<br />

per i suoi amministratori, pena sanzioni<br />

fino a un massimo di 129.000 euro.<br />

Tra gli scopi del decreto, quello di evitare<br />

l'innalzamento dell'Iva previsto invece<br />

per il prossimo ottobre (un punto per le<br />

aliquote dell'10% e del 21%). L'aumento<br />

slitta invece al prossimo anno.<br />

Queste alcune delle misure approvate:<br />

FARMACI<br />

Limati gli sconti a carico di farmacie e<br />

aziende farmaceutiche previsti per il 2013:<br />

fissati al 2,25% per le primi, al 4,1% per le<br />

seconde. Passa inoltre dall'11,5% all'11,35%<br />

il tetto della spesa farmaceutica territoriale.<br />

Per i cosiddetti farmaci griffati, spetta al<br />

medico la facolta' di decidere se inserire o<br />

meno il nome di uno specifico farmaco<br />

nella ricetta, insieme al principio attivo.<br />

L'indicazione e' vincolante per il farmacista<br />

se inserita la clausola di non sostituibilita'.<br />

TAGLIO DEI POSTI LETTO OSPEDALIERI<br />

Le Regioni dovranno procedere con la riduzione<br />

dei posti letto per arrivare a 3,7 ogni<br />

1000 abitanti. La riduzione avverra' anche<br />

SICUREZZA E POLIZIA<br />

SPENDING REVIEW: TUTTE LE MISURE<br />

sulla base e nel rispetto degli standard qualitativi,<br />

strutturali, tecnologici e quantitativi<br />

realtivi all'assistenza ospedaliera.<br />

IRPEF<br />

Possibile anticipo al 2013 per e regioni con<br />

disavanzo sanitario della maggiorazione<br />

dell'aliquota addizionale Irpef all'1,1%.<br />

DA SOPPRESSIONE PROVINCE<br />

A RIORDINO<br />

Stop alla soppressione, si passa al riordino<br />

delle province. Saranno le Regioni a<br />

proporlo , con una proroga dei termini di<br />

scadenza. Le Regioni dovranno poi rispettare<br />

i parametri di popolazione e territorio<br />

(350.000 abitanti e 2.500 chilomentri<br />

23


24<br />

POLITICA<br />

quadrati), e la volonta' di spostamento<br />

dei Comuni da una Provincia ad un'altra.<br />

Rete scolastica e gestione dell'edilizia<br />

scolastica saranno di competenza delle<br />

Province. 100 milioni di euro alle Province<br />

dal fondo per i rimborsi fiscali alle<br />

imprese. Nessun salvataggio per Terni,<br />

Matera e Isernia.<br />

CITTA' METROPOLITANE<br />

Dovra' essere una specifica Conferenza a<br />

elaborare e deliberare lo statuto delle<br />

citta' metropolitane.<br />

800 MILIONI AI COMUNI<br />

800 milioni che le Regioni dovranno<br />

distribuire ai Comuni. Alla Sicilia il con-<br />

tributo piu' consistente contributo: 171,5<br />

milioni di euro.<br />

TAGLI SOCIETÀ IN HOUSE<br />

Limitati gli automatismi per la liquidazione<br />

e la privatizzazione delle societa'<br />

pubbliche. <strong>Numero</strong>se le tipologie di societa'<br />

in house che saranno escluse dai risparmi<br />

della spending review, tra queste<br />

anche quelle costituite per la realizzazione<br />

dell'Expo Milano 2015.<br />

SALVATAGGI PER ARCUS E COVIP<br />

Salve sino all'1 gennaio 2013 Arcus e<br />

Fondazione Valore Italia Arcus spa e la<br />

Fondazione Valore Italia, inizialmente<br />

soppresse dal dl. Lo stesso vale per<br />

l'Istituto di vigilanza sui fondi pensione,<br />

mentre la soppressione e' confermata<br />

per quello sulle assicurazioni le cui funzioni<br />

passeranno all'Ivarp.<br />

STOP OBBLIGO TAGLIO ENTI<br />

Non piu' l'obbligo per regioni, province e<br />

comuni di sopprimere o accorpare enti,<br />

agenzie e organismi con funzioni fondamentali<br />

a patto che comunque gli oneri finanziari<br />

siano ridotti non meno del 20%.<br />

PREFETTURE<br />

Passa dal 10 al 20% il risparmio imposto<br />

alle prefetture per l'esercizio unitario<br />

delle funzioni logistiche e strumentali di<br />

tutte le strutture periferiche dello Stato.<br />

ESCLUSI CARABINIERI E GDF<br />

Esclusi dal riordino Carabinieri, Gdf, Capitanerie<br />

di porto e Polizia penitenziaria.<br />

PIU' TEMPO PER ESTERI E INTERNI<br />

La riduzione di dirigenti e personale dell'amministrazione<br />

civile dell'Interno e dei<br />

diplomatici in servizio all'estero del ministero<br />

degli Affari esteri avra' sei mesi in<br />

piu' per essere applicata.


TAGLIO STIPENDI MANAGER<br />

Tetto di 300mila euro agli stipendi dei manager<br />

delle aziende non quotate partecipate<br />

dallo Stato, compresa quindi la Rai.<br />

INTERCETTAZIONI<br />

Taglio di 25 milioni ai fondi per le intercettazioni<br />

telefoniche nel <strong>2012</strong>.<br />

AFFITTI Slitta di 2 anni, all'1 gennaio<br />

2015 il taglio del 15% nella rideterminazione<br />

del canone di locazione di immobili<br />

delle quali sia locataria per uso istituzionale<br />

una delle pubbliche amministrazioni.<br />

ARSENALE DI VENEZIA<br />

Sarà inalienabile e passera' al Comune di<br />

Venezia.<br />

TASSE UNIVERSITARIE<br />

Gli Atenei potranno decidere di aumentare<br />

le tasse universitarie dei fuori-corso<br />

in base al coefficiente ISEE, sino a raddoppiarle<br />

per le fasce di reddito piu' alte.<br />

Retta universitaria bloccata per tre anni<br />

per gli studenti in corso con un reddito<br />

familiare Isee sotto i 40.000 euro.<br />

TERREMOTO<br />

In arrivo risorse per L'Emilia e l'Abruzzo<br />

colpite dal terremoto. Per l'Emilia possibilita'<br />

anche di fare assunzioni per i Comuni.<br />

BANKITALIA<br />

Anche la Banca d'Italia dovra' tenere<br />

conto dei principi contenuti nella spending<br />

review e risparmiare su auto blu,<br />

buoni pasto, ferie e permessi, consulenze<br />

esterne, e locazioni.<br />

SICUREZZA E POLIZIA<br />

DIVIETO CUMULO<br />

PROFESSORI UNIVERSITARI<br />

I professori e ricercatori universitari che<br />

rientrano in ruolo dopo un incarico diverso<br />

non potranno cumulare le indennita'<br />

allo stipendio.<br />

DEROGHE A RIFORMA<br />

PER PENSIONI PROFESSORI<br />

Potranno andare in pensione con le vecchie<br />

regole i professori che avranno maturato<br />

i requisiti entro il 31 agosto<br />

prossimo e se rientreranno anche nella categoria<br />

dei docenti in esubero. Il pensionamento<br />

scattera' dal settembre 2013.<br />

SALTA TAGLIO ENTI DI RICERCA<br />

Salta il taglio di 30 milioni per gli enti di<br />

ricerca previsto per il <strong>2012</strong>. Per il 2013 i<br />

tagli vengono ridotti di 30 milioni passando<br />

a circa 51 mln.<br />

MULTE SCIOPERI<br />

Raddoppiano le multe che la Commissione<br />

di Garanzia sullo sciopero nei servizi<br />

essenziali puo' infliggere.<br />

BENI CULTURALI<br />

Stop sino al 2015 ai contributi per il<br />

restauro dei beni culturali privati.<br />

AEROCLUB<br />

Prorogato il commissario straordinario<br />

dell'Aero Club d'Italia.<br />

ESODATI<br />

Nessun allargamento della platea dei cosiddetti<br />

lavoratori esodati oltre i 120 mila<br />

gia' individuati, contrariamente a quanto<br />

annunciato durante i lavori della commissione<br />

Bilancio del Senato.<br />

25


Diventa più trasparente il segreto<br />

di Stato: il presidente del<br />

Consiglio ne dovrà spiegare le<br />

ragioni in una seduta davanti<br />

al Copasir.<br />

È una delle novità contenute nella legge<br />

- approvata definitivamente dal Senato in<br />

tempi record - che rimette mano all’intelligence<br />

a cinque anni dalla riforma del<br />

2007.<br />

Il testo è stato presentato dal Copasir,<br />

primi firmatari l'inedita coppia Massimo<br />

D’Alema-Fabrizio Cicchitto. “È l'unica<br />

26<br />

LEGISLATURA<br />

PIÙ TRASPARENTE<br />

IL SEGRETO DI STATO<br />

Il Senato approva all’unanimità la Riforma.<br />

Il Premier dovrà spiegare le ragioni al Copasir.<br />

legge - ha commentato soddisfatto<br />

D'Alema - approvata all'unanimità in tutta<br />

la legislatura.<br />

Nel campo della sicurezza dello Stato non<br />

possono esistere pregiudiziali contrapposizioni<br />

di schieramento”.<br />

Sono 12 gli articoli del provvedimento,<br />

che punta a rafforzare i poteri di controllo<br />

del Parlamento, a razionalizzare le<br />

strutture dei servizi anche con l'obiettivo<br />

di contenerne le spese e attribuisce<br />

nuove competenze di coordinamento in<br />

materia di minaccia cibernetica.<br />

Ma gli articoli piu' rilevanti sono l’11 ed<br />

il 12 che intervengono sul segreto di<br />

Stato.<br />

Finora era previsto che il presidente del<br />

Consiglio, in caso di opposizione del segreto,<br />

fosse tenuto a comunicarne “le ragioni<br />

essenziali” al Copasir.<br />

In questi anni sono stati diversi i casi -<br />

dai cosiddetti dossier Telecom al rapimento<br />

di Abu Omar, all’archivio di Via<br />

Nazionale - in cui il segreto di Stato opposto<br />

alla magistratura è stato al centro<br />

di polemiche.


La legge approvata oggi amplia i poteri<br />

del Copasir indicando che il presidente<br />

del Consiglio, su richiesta del presidente<br />

del Comitato, “espone, in una seduta segreta<br />

appositamente convocata, il quadro<br />

informativo idoneo a consentire l’esame<br />

nel merito della conferma dell’opposizione<br />

del segreto di Stato”.<br />

Niente più, dunque, carte dichiarate “top<br />

secret” da Palazzo Chigi fornendo al Parlamento<br />

informazioni sommarie e lacunose.<br />

Il fatto è stato salutato con soddisfazione<br />

da D’Alema, che ha parlato di “novità di<br />

grande valore, anche simbolico”.<br />

La norma, ha sottolineato, “consentirà al<br />

Parlamento, attraverso il Copasir, ferme<br />

restando le competenze esclusive del presidente<br />

del Consiglio, di entrare nel merito<br />

di decisioni che, riguardando la<br />

sicurezza dello Stato, non possono che<br />

avere carattere di eccezionalità e di cui è<br />

necessario vi sia piena consapevolezza al<br />

di là della dialettica tra maggioranza e<br />

opposizione”. In sostanza, ha spiegato il<br />

presidente, “con questa legge, il Parlamento,<br />

cioe' il Comitato di controllo, può<br />

chiamare il presidente del Consiglio ed il<br />

presidente del Consiglio deve spiegare le<br />

ragioni per cui conferma il segreto di<br />

Stato, in un dibattito anche con i rappresentati<br />

dell'opposizione.<br />

Quindi, direi che il meccanismo diventa<br />

molto più trasparente, molto più democratico”.<br />

Anche il sottosegretario con delega<br />

ai servizi, Gianni De Gennaro, ha<br />

parlato di 'importanti e significative modifiche<br />

in termini migliorativi per quanto<br />

riguarda il segreto di Stato”.<br />

La legge affida poi al Copasir la facoltà di<br />

chiedere alla presidenza del Consiglio di<br />

svolgere inchieste interne per accertare<br />

la correttezza delle condotte del perso-<br />

SICUREZZA E POLIZIA<br />

nale dei servizi; le relazioni conclusive<br />

delle inchieste interne sono trasmesse<br />

integralmente al Comitato. Previsto inoltre<br />

che il Copasir esprima il proprio parere<br />

sulla ripartizione delle risorse<br />

finanziarie a Dis, Aisi ed Aise e sui relativi<br />

bilanci preventivi e consuntivi.<br />

Sul fronte della razionalizzazione dell’intelligence,<br />

il testo assegna al Dis la gestione<br />

unitaria, ferme restando le<br />

competenze operative dell’Aise e dell’Aisi,<br />

degli approvvigionamenti e dei servizi<br />

logistici comuni.<br />

Previsto anche che il Dis coordini “le attività<br />

di ricerca informativa finalizzate a<br />

rafforzare la protezione cibernetica e la<br />

sicurezza informatica nazionali”. Infine,<br />

la competenza ad autorizzare le intercettazioni<br />

preventive da parte degli 007<br />

viene accentrata presso il procuratore generale<br />

della Corte d'Appello di Roma.<br />

IN SINTESI: LE NOVITÀ DELLA LEGGE<br />

Disco verde dalla Commissione<br />

Affari costituzionali del Senato,<br />

in sede deliberante, alla riforma<br />

dei servizi segreti, gia'<br />

approvata, sempre in sede deliberante, il<br />

19 luglio scorso dalla commissione Affari<br />

costituzionali della Camera.<br />

Il provvedimento, quindi e' legge.<br />

La proposta di legge per modifiche alla<br />

legge 3 agosto 2007, n. 124, concernente<br />

il “Sistema di informazione per la sicurezza<br />

della Repubblica e nuova disciplina del segreto<br />

di Stato”, è stata presentata dai componenti<br />

del Copasir, primo firmatario<br />

Massimo D’Alema.<br />

La legge ha l’obiettivo di rendere più incisiva<br />

l’attività di vigilanza del Comitato.<br />

Sono previsti più poteri di controllo per<br />

il Copasir anche sul segreto di Stato apposto<br />

dal presidente del Consiglio.<br />

E ancora: rafforzamento del Dis, razionalizzazione<br />

dell’intelligence e strumenti<br />

per fronteggiare la minaccia cibernetica.<br />

Non viene modificata la struttura binaria<br />

dell'intelligence, che prevede una distinzione<br />

dei compiti tra Aisi e Aise, ma si<br />

punta a rafforzare il potere di coordinamento<br />

del Dis, razionalizzando le strutture<br />

con la gestione unitaria degli<br />

approvvigionamenti e dei servizi logistici,<br />

con conseguente risparmio di risorse<br />

umane e finanziarie, che vanno<br />

impiegate per acquisizione di nuove<br />

competenze.<br />

Il secondo punto importante del provvedimento<br />

è il rafforzamento della sicurezza<br />

informatica con l'attribuzione al<br />

Dis del compito di coordinare le attività<br />

di ricerca informativa. Ma non solo. La<br />

legge punta infatti a rafforzare i poteri di<br />

controllo del Parlamento sull'intelligence,<br />

attraverso il Copasir.<br />

Quanto al segreto di Stato, si prevede una<br />

procedura piu' attenta di controllo parlamentare<br />

sui casi in cui si ritiene di opporre<br />

il segreto di Stato.<br />

Il controllo parlamentare si manifesta non<br />

solo sulle motivazioni esterne e sulla legittimità<br />

in linea di principio ma anche<br />

con la possibilità-sia pure da parte di un<br />

ristrettissimo collegio, formato da presidente<br />

e vice presidente del Copasir- di aver<br />

accesso a tutte le informazioni in base alle<br />

quali il presidente del Consiglio giunge<br />

alla decisione di apporre il segreto di Stato.<br />

Il testo approvato abbassa a due terzi dei<br />

componenti del Comitato (fino ad oggi<br />

era necessaria l’unanimità) il quorum che<br />

determina l'impossibilita' da parte del governo<br />

di opporre il segreto di Stato.<br />

27


28<br />

IL CASO<br />

Nuova discussa collaborazione “istituzionale” dopo i vari impieghi<br />

oerti ad ex terroristi. Questa volta si tratta dell’ex componente<br />

della banda della Magliana, Maurizio Lattarulo, cui il Comune di Roma<br />

ha adato un incarico di consulenza<br />

di Olga Iembo<br />

ASPETTANDO<br />

TOTÒ RIINA AL COLLE<br />

Maccari: “Con la destra o la sinistra non cambia,<br />

inutile studiare per farsi un futuro, meglio delinquere,<br />

ci sarà sempre un politico che saprà ricompensarvi!”<br />

Dunque è così, in Italia pare<br />

veramente che ci voglia una<br />

fedina penale bella scribacchiata<br />

per poter ambire a ruoli<br />

sociali importanti e soprattutto a stipendi<br />

importanti!<br />

Ma allora, se tanto da tanto… a questo<br />

punto non resta che attendere l’arrivo di<br />

Totò Riina al Colle!<br />

Per carità, non sia mai detto che Totò Riina<br />

non debba avere la sua chance di reinserimento,<br />

spetta a lui come a chiunque altro.<br />

E considerato che nel nostro Paese pare proprio<br />

che ci si reinserisca bene solo occupando<br />

ruoli “istituzionalmente rilevanti” -<br />

una prassi dovuta forse all’esempio offerto<br />

dal Parlamento che ospita indagati e condannati<br />

vari -, allora il posto per il più famoso<br />

dei corleonesi non può che essere la Presidenza<br />

della Repubblica, se l’è guadagnato!<br />

Intanto, però, ad altri reinserimenti urgenti<br />

ci pensano Amministrazioni comunali<br />

sempre attente alle esigenze degli ex<br />

delinquenti, preferibilmente ex terroristi,<br />

cui dispensano collaborazioni, incarichi<br />

fiduciari e consulenze varie.<br />

Comuni virtuosi come quello di Milano -<br />

guidato dal centrosinistra -, di cui si è<br />

tanto parlato nei mesi scorsi, e che ha<br />

raccolto i vivissimi complimenti anche da<br />

parte del <strong>Coisp</strong> per la nomina nel ruolo


di Capo di Gabinetto del Vicesindaco di<br />

Milano, Maria Grazia Guida, di quel Maurizio<br />

Azzolini che da giovane aveva l’hobby<br />

di andare in giro a sparare ai<br />

poliziotti.<br />

O come il Comune di Roma - guidato dal<br />

centrodestra -, dove non si è voluto essere<br />

da meno, e così si è pensato che la<br />

soluzione ideale fosse affidare un incarico<br />

di consulente esterno dello staff dell’assessorato<br />

alle Politiche sociali della Capitale<br />

a Maurizio Lattarulo, ex Nar e<br />

componente della Banda della Magliana.<br />

Così la delibera della giunta comunale del<br />

Sindaco Gianni Alemanno ha portato all’assunzione<br />

di “Provolino” - questo il soprannome<br />

con cui era conosciuto<br />

Maurizio Lattarulo - con contratto a termine,<br />

articolo 90, iniziato il 23 luglio<br />

2008 e cessato con la fine del mandato<br />

del primo cittadino. Da luglio a dicembre<br />

2008, secondo quanto riportato dal quotidiano<br />

la Repubblica che ha fatto scoppiare<br />

il caso, ha ricevuto dal Comune<br />

13.000 euro e rotti, mentre nei due anni<br />

successivi 30.670 euro e 65 centesimi.<br />

Lattarulo, tanto per ricordarlo, è stato citato<br />

novanta volte nelle carte firmate dal<br />

giudice Otello Lupacchini, il magistrato<br />

che istruì il processo contro i componenti<br />

della Banda della Magliana, e ritenuto vicino<br />

ai “testaccini” ed in prima linea<br />

come stretto collaboratore del boss Enrico<br />

De Pedis e di altri nomi noti nell'ambiente.<br />

Secondo le carte dell’accusa il suo ruolo,<br />

insieme agli altri boss, era quello di gestire<br />

i circoli scommesse e le sale giochi<br />

della città.<br />

Quindi possibile racket e gioco d’azzardo<br />

sino al “salto di qualità” dell’usura, come<br />

deposto da un pentito della Banda nel processo<br />

istruito dal giudice Lupacchini. “Non<br />

sono stato condannato per l’appartenenza<br />

al Nar né per le accuse di usura ed altro,<br />

ma solo per associazione a delinquere” ha<br />

precisato Lattarulo a Repubblica.<br />

E meno male! Certo, così non potrà forse<br />

mai ambire a incarichi ancor più prestigiosi,<br />

tipo sottosegretariati o altro, ma si<br />

dovrà accontentare!<br />

“Non sono più un delinquente” ha detto<br />

ancora Lattarulo al noto quotidiano, “sono<br />

stato condannato per associazione a delinquere,<br />

ho scontato la mia pena. Poi riabilitazione<br />

e laurea in Scienze umanistiche.<br />

Ora sono come tutti gli altri” ha aggiunto.<br />

Solo che “tutti gli altri” non<br />

hanno un passato da componenti di associazioni<br />

a delinquere, si potrebbe obiettare…<br />

e infatti non tutti ottengono<br />

consulenze dalla Capitale d’Italia.<br />

“Sapevo del suo passato ma volevo dargli<br />

una chance di reinserimento sociale” ha<br />

detto per parte sua il vice sindaco di<br />

SICUREZZA E POLIZIA<br />

Roma, Sveva Belviso, responsabile dell’assunzione<br />

di Provolino, così tornando su<br />

quella che in realtà è una falsa questione.<br />

Ed infatti nessuno dotato di buon senso<br />

può sostenere che chi ha commesso dei<br />

reati e scontato la sua pena non debba lavorare,<br />

non debba avere la possibilità di<br />

ricominciare e di dimostrare di aver cambiato<br />

definitivamente strada.<br />

Ma il punto, su cui il <strong>Coisp</strong> si è soffermato<br />

anche nel caso di Azzolini, è che il<br />

buon gusto e il senso del pudore e della<br />

misura fanno certamente storcere il naso<br />

se incarichi importanti per le istituzioni<br />

vengono ricoperti da persone che lo Stato<br />

hanno combattuto ed avversato in ogni<br />

modo, persino impugnando le armi contro<br />

altri italiani, preferibilmente membri<br />

delle forze dell’ordine, simbolo di quell’autorità,<br />

di quell’apparato e di quell’ordine<br />

sociale rifiutati e calpestati.<br />

L’onestà intellettuale imporrebbe di chiedersi<br />

cosa possano pensare e provare<br />

quelle migliaia di persone che trascorrono<br />

l’intera vita sforzandosi di rimanere<br />

ligi alle regole, con tutte le difficoltà che<br />

ciò a volte comporta, avendo la sensazione<br />

che chi ha violato bellamente la<br />

legge venga praticamente premiato o<br />

29


30<br />

IL CASO<br />

abbia comunque dei vantaggi per via del<br />

suo passato.<br />

Sembra di sottolineare l’ovvio, ma<br />

l’ipocrisia ed il buonismo troppo diffusi<br />

impongono una domanda: chi ha<br />

commesso reati talmente gravi come<br />

quelli in questione, che normalmente<br />

testimoniano il rifiuto o l’indifferenza<br />

assoluta verso le Istituzioni, non potrebbero<br />

essere reinseriti da qualche<br />

altra parte che non sia all’interno di<br />

quelle stesse Istituzioni?<br />

“Fatichiamo veramente a stare al passo<br />

con alcune brillanti menti di questo<br />

Paese… - ha commentato sgomento<br />

Franco Maccari, Segretario Generale del<br />

<strong>Coisp</strong>, riferendosi alla vicenda di Lattarulo<br />

-, ma non possiamo che chiederci<br />

che razza di posto è questo dove Poliziotti<br />

dalla carriera luminosa vengono<br />

stroncati e buttati fuori dai rispettivi<br />

incarichi conquistati sul campo in decenni<br />

di onorato servizio per via di una<br />

firma sotto ad un verbale, o ad altri<br />

colleghi coinvolti in tristi e drammatiche<br />

vicende che nel nostro servizio<br />

sono ahimè continuamente in agguato<br />

viene portata via la casa, e tutti veniamo<br />

continuamente tenuti sotto la<br />

lente ed additati da qualcuno come torturatori<br />

senza scrupoli, mentre chi si è<br />

macchiato dolosamente dei crimini più<br />

violenti e vigliacchi viene premiato con<br />

incarichi di responsabilità e stipendi da<br />

capogiro, sale in cattedra nelle scuole e<br />

nelle università, scrive libri o diventa<br />

una firma ospitata sui giornali… Ma<br />

che razza di posto è?”.<br />

“Altro che meritocrazia – ha tuonato il<br />

leader del Sindacato Indipendente riferendosi<br />

poi allo specifico caso di Lattarulo<br />

-! Basta avere un curriculum da<br />

avanzo di galera, possibilmente per motivi<br />

politici, e l’assunzione presso un Comune<br />

o un ente pubblico è assicurata! E’<br />

veramente disgustoso che la giunta della<br />

Capitale abbia pensato di affidare un incarico<br />

di consulenza nel settore delle Politiche<br />

sociali al componente di un<br />

gruppo criminale che ha seminato sangue,<br />

morte e terrore.<br />

La politica, di destra e di sinistra, non<br />

fa che riempirsi la bocca di moralità, di<br />

legalità, di meritocrazia, ma nelle<br />

stanze del potere non esita a distribuire<br />

prebende alla peggiore feccia, per<br />

poi reagire stizzita quando viene beccata.<br />

Una porcheria senza distinzione<br />

di colore politico: la sinistra che oggi<br />

grida allo scandalo è la stessa che ha<br />

dato incarichi ad ex terroristi e ha regalato<br />

un contratto di consulenza a Silvia<br />

Baraldini!<br />

Così come la destra che ha voluto come<br />

consulente l’ex della banda della Magliana<br />

è la stessa che si è indignata per<br />

l’assunzione di Maurizio Azzolini nel<br />

gabinetto del vicesindaco del Comune<br />

di Milano! Tutti bravi a fare i moralizzatori<br />

– ha concluso Maccari -, mentre<br />

riempiono le stanze delle istituzioni di<br />

terroristi e delinquenti di ogni specie!<br />

Davvero un bel messaggio ai giovani:<br />

non serve spaccarsi la schiena sui<br />

libri, meglio prendere una pistola e<br />

sparare a qualche poliziotto, ci sarà<br />

sempre un sindaco che saprà ricompensarvi”.


LIBRO<br />

SICUREZZA E POLIZIA<br />

“UOMINI SOLI”<br />

di Attilio Bolzoni<br />

19 luglio 1992 19 luglio <strong>2012</strong>: 20 anni dopo… per ricordare!<br />

Il Co.I.S.P. promuove a Catanzaro la presentazione del libro.<br />

Libreria Ubik, nel quartiere Lido di Catanzaro,<br />

la Segreteria Regionale del<br />

COISP - il Sindacato Indipendente di<br />

Polizia - in occasione del ventennale<br />

delle stragi palermitane di Capaci e di via<br />

D’Amelio - promuove la presentazione del<br />

libro “Uomini soli” di Attilio Bolzoni. Introdurrà,<br />

Piero Affatigato, dell’Ufficio Stampa<br />

Nazionale del <strong>Coisp</strong>, e saranno presenti,<br />

oltre all’autore, Nunzio Belcaro, titolare<br />

della Ubik Catanzaro, Guido Marino, Questore<br />

di Catanzaro, e Roberto Rizza, Consigliere<br />

comunale di Catanzaro. Modererà il<br />

giornalista Domenico Iozzo.<br />

Attilio Bolzoni, inviato di Repubblica, racconta<br />

nel suo libro gli anni delle stragi<br />

trent’anni dopo. Torna a Palermo e ripercorre<br />

le strade dove furono ammazzati Pio<br />

La Torre, Carlo Alberto dalla Chiesa, Giovanni<br />

Falcone e Paolo Borsellino. Ha racchiuso<br />

le loro storie in un libro e in un film:<br />

“Uomini soli”. Pio La Torre, Carlo Alberto<br />

dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino<br />

erano quattro italiani fuori posto.<br />

Personaggi veri per un’Italia fatta di trame,<br />

di egoismi e di convenienze. Quattro persone<br />

che facevano paura al potere. Troppo<br />

diversi e soli per avere un’altra sorte.<br />

Bolzoni lascia da parte le date, le carte dei<br />

tribunali e le sentenze. Racconta questi<br />

uomini per bene attraverso le voci degli<br />

amici, dei colleghi, dei familiari, e di tutti<br />

quelli che hanno lavorato al loro fianco.<br />

Restituisce così un'istantanea di quegli<br />

anni in un film empatico e mai retorico.<br />

E fa rivivere i protagonisti raccontando il<br />

dolore di chi era al loro fianco.<br />

Attilio Bolzoni giornalista di «Repubblica»,<br />

scrive di mafie dalla fine degli<br />

Anni Settanta. Ha pubblicato con Giuseppe<br />

D’Avanzo “La giustizia è cosa nostra”<br />

(Mondadori, 1995), “Rostagno: un<br />

delitto tra amici” (Mondadori, 1996), “Il<br />

capo dei capi” (BURRizzoli, 2007). E con<br />

Saverio Lodato “C’era una volta la lotta<br />

alla mafia” (Garzanti, 1998). Ha scritto<br />

anche: “Parole d’onore” (BUR-Rizzoli, 2008)<br />

e “Faq Mafia” (Bompiani, 2010). Nel 2009<br />

ha ricevuto il premio “È giornalismo”.<br />

31


32<br />

SINDACALE<br />

IN CAMPANIA LA CAMORRA VINCE CONTRO<br />

LO STATO, IL LEADER NAZIONALE DEL COISP<br />

FRANCO MACCARI INCONTRA I DIRIGENTI<br />

CAMPANI DEL COISP E GLI ALLIEVI<br />

AGENTI DELLA POLIZIA DI STATO DI CASERTA<br />

Il Sindacato di Polizia <strong>Coisp</strong> è promotore<br />

della conferenza sindacale con<br />

gli Allievi Agenti della Polizia di<br />

Stato , che si svolgerà nel pomeriggio<br />

domani a Caserta presso la Scuola Allievi<br />

Agenti diretta dal Primo Dirigente<br />

dott.ssa Antonella Vertucci .<br />

Saranno presenti all’evento i massimi<br />

esponenti del sindacato di polizia <strong>Coisp</strong>:<br />

Segretari Generali Provinciali di Caserta<br />

e Napoli Claudio Trematerra e Giulio Catuogno;<br />

Segretario Generale Regionale<br />

Giuseppe Raimondi; coordinatori provinciale<br />

e regionale Annamaria Muto e Alfredo<br />

Onorato, Segretario Regionale per<br />

le pari Opportunità Mariarosaria Pugliese,<br />

consigliere nazionale Lorenzo<br />

Ovalletto nonché dirigenti sindacali provinciali<br />

e regionali, tutti fiancheggeranno<br />

il leader nazionale Segretario Generale<br />

Franco Maccari.<br />

"La visita del nostro segretario generale<br />

Franco Maccari - dichiara il segretario regionale<br />

Giuseppe Raimondi dopo la conferenza<br />

- è sempre motivo di grande<br />

orgoglio per la categoria che rappresentiamo.<br />

La vicinanza del nostro sindacato<br />

agli allievi agenti, che a breve andranno<br />

a svolgere il delicato compito di poliziotto<br />

presso le varie città d’Italia, è l'ennesimo<br />

segnale che stiamo operando in<br />

modo giusto.<br />

Tantissime sono le battaglie fatte dal nostro<br />

sindacato di polizia fino ad oggi che<br />

ci ha visto protagonisti in molte manifestazioni<br />

di protesta contro i numerosi<br />

tagli effettuati al Comparto Sicurezza che<br />

stanno mettendo a rischio la sicurezza dei<br />

cittadini. Ormai il nostro leader nazionale<br />

Franco Maccari è di casa in Campania la<br />

sua sensibilità nei confronti dei poliziotti<br />

di questo territorio è la dimostrazione<br />

concreta della filosofia del <strong>Coisp</strong> che si<br />

esprime in più fatti e meno parole". Della<br />

stessa opinione il Segretario Provinciale<br />

di Caserta Claudio Trematerra il quale ha<br />

dichiarato: la presenza del nostro segretario<br />

generale Franco Maccari ci inorgoglisce.<br />

Sarà anche l’occasione per<br />

illustrare le numerose problematiche che<br />

affliggono i poliziotti di Terra di Lavoro. I<br />

commissariati di polizia sono all’osso, a<br />

stento riescono a garantire la volante sul<br />

territorio. I risultati si ottengono solo<br />

grazie al sacrificio dei nostri poliziotti<br />

che lavorano con spirito di abnegazione<br />

ed alto senso di responsabilità. A Caserta<br />

non saremo più disposti a lavorare in<br />

queste condizioni, abbiamo bisogno di<br />

uomini e mezzi per contrastare la criminalità<br />

altrimenti lo Stato, in questa provincia,<br />

sarà sconfitto dalla camorra.


SICUREZZA E POLIZIA<br />

SCUOLA ALLIEVI “PESCHIERA DEL GARDA”<br />

SCUOLA ALLIEVI “SPOLETO”<br />

33


34<br />

SINDACALE<br />

TAGLI ALLA SPESA,<br />

RISCHIO CHIUSURA PER I POSTI DI PS<br />

Il mancato ricambio delle forze di polizia<br />

potrebbe portare, se non ci sarà<br />

un’inversione di tendenza, alla chiusura<br />

di distaccamenti come quelli di<br />

Casapesenna e di Castelvolturno. Lo nota<br />

il segretario regionale del sindacato di polizia<br />

<strong>Coisp</strong> Giuseppe Raimondi, interpellato<br />

telefonicamente sulle politiche<br />

restrittive del governo anche in materia<br />

di sicuerezza. “La questura di Caserta - ricorda<br />

Raimondi - è rimasta con l’organico<br />

del 1989, mentre in questi anni la deliquenza<br />

si è quadruplicata. Del resto, questo è un problema<br />

di tutte le questure. Negli ultimi due<br />

anni in provincia di Caserta sono andati in<br />

pensione un centinaio di effettivi e si prevede<br />

che altri cinquanta lasceranno il servizio a<br />

dicembre”. A questi abbandoni non fanno<br />

riscontro assunzioni nella stessa misura:<br />

“In una città come Caserta, considerata di<br />

fascia B - precisa l’esponente sindacale -<br />

non entrano più di otto politiziotti all’anno:<br />

quest’anno siamo arrivati a dieci”. E in queste<br />

condizioni, anche i servizi essenziali<br />

si svolgono con grande disagio: “La Questura<br />

di Caserta trova difficoltà a mettere insieme<br />

gli ufficiali di polizia giudiziaria<br />

necessari al funzionamento dell’ufficio denunce.<br />

Quanto alle volanti, ne viene garantita<br />

una, al massimo due per l’intera città.<br />

La Stradale è in affanno e a stento riesce a<br />

mettere in strada una pattuglia a Caserta e<br />

una a Mondragone. Anche il commissariato<br />

di Santa Maria Capua Vetere assicura una<br />

ATorino presso la sala auditorium<br />

della banca popolare di Novara,<br />

in piazza San Carlo 196, si è tenuta<br />

l'Assemblea generale del<br />

Co.I.S.P. dove è intervenuto il Segretario<br />

Generale Franco Maccari.<br />

I temi trattati, in considerazione del<br />

particolare momento storico, sono stai<br />

i seguenti:<br />

• incidenza della spending review sul sistema<br />

sicurezza del Paese e proiezioni future.<br />

• normative e modifiche al sistema pensionistico<br />

e relativa incidenza sui servizi di<br />

Polizia;<br />

Al termine, il leader del Sindacato di Polizia<br />

Indipendente, ha tenuto una conferenza<br />

stampa sul futuro scenario circa la<br />

sicurezza del Paese in vista dei preannunciati<br />

tagli lineari del Governo.<br />

sola volante per turno, così ad Aversa, e<br />

stiamo parlando di una zona come l’agro<br />

aversano, con tutti i suoi problemi”.<br />

Intanto, per le partite della Casertana e<br />

della Juve Caserta viene impiegato personale<br />

di polizia, con una spesa che dovrebbe<br />

essere sopportata dalle società,<br />

come già chiesto in passato da Raimondi<br />

anche per club più importanti. Di questo<br />

passo, si richia la chiusura dei posti di Polizia<br />

meno dotate di personale, un provvedimento<br />

che “per noi è una sconfitta dello<br />

Stato: significa che non siamo riusciti a garantire<br />

la sicurezzza in quel luogo”. In un futuro<br />

prossimo, “Aversa dovrà sicuramente<br />

assorbire il posto fisso di Casapesenna e<br />

anche Castelvolturno rischia la chiusura, se<br />

si considera che da oggi ai prossimi cinque<br />

anni diversi colleghi andranno in pensione”.<br />

Intanto, per fare fronte alle carenze di or-<br />

ganico, si inviano in Terra di Lavoro gli<br />

uomini del reparto prevenzione crimine<br />

di Napoli, che ”non conoscono Caserta” e<br />

il cui invio comporta il pafamento di 26<br />

euro al giorno a tesa per l’indennità di ordine<br />

pubblico. Mentre si parla di tagli, si<br />

dà luogo a sprechi come il concorso interno<br />

per soprintendente in programma<br />

per settembre: “I Poliziotti che prestano<br />

servizio alle Questure di Caserta, Benevento,<br />

Avellino e Salerno lo sosterranno alla Scuola<br />

di polizia di via Ruggero, ma quelli di Napoli<br />

dovranno andare a Roma. Questo vuol<br />

dire spendere 150 euro per ogni agente”. E<br />

a proposito di concorsi, “stiamo ancora<br />

aspettando quello per ispettore aperto<br />

anche agli esterni. Oggi in pratica per entrare<br />

in polizia, devi solo passare per l’esercito,<br />

con la ferma volontaria. E poi si parla<br />

di smilitarizzazione delle forze dell’ordine”.<br />

ASSEMBLEA A TORINO


SICUREZZA E POLIZIA<br />

ASCOLI PICENO<br />

IL COISP: “UFFICI DI POLIZIA A RISCHIO PARALISI”<br />

Spending Review messa in<br />

atto dal Governo Monti rischia<br />

di paralizzare centinaia “La<br />

di uffici di polizia, compreso<br />

quello di Ascoli. Mancano supporti logistici<br />

e soprattutto, un ricambio adeguato, visto<br />

che sarà possibile assumere solo il 20 per<br />

cento del personale necessario a coprire le<br />

carenze di organico”. È questo il grido d’allarme<br />

lanciato ieri da Franco Maccari, segretario<br />

generale del <strong>Coisp</strong> (sindacato<br />

indipendente di polizia) intervenuto<br />

presso gli uffici della Questura ascolana<br />

per fare il punto della situazione all’indomani<br />

degli ultimi provvedimenti presi dal<br />

Governo. A rischiare, in città, sarebbero<br />

la sezione locale della polizia postale e<br />

settori della Questura tra cui alcuni uffici<br />

burocratici, per un effetto domino che rischia<br />

di mandare in tilt un apparato già<br />

duramente provato. “Si tratta di provvedimenti<br />

attualmente sospesi ma che qualora<br />

ASSEMBLEA A MACERATA<br />

AMacerata presso la sala conferenze<br />

della Caserma “P. Paola” si è tenuta<br />

l’Assemblea generale del Co.I.S.P.<br />

presieduta dal Segretario Generale<br />

Franco Maccari.<br />

All’ordine del giorno gli effetti della Spendig<br />

Review sull’apparato sicurezza, le<br />

modifiche al sistema pensionistico, la situazione<br />

dei concorsi interni, ecc.<br />

venissero rimessi in discussione rischiano di<br />

assestarci un brutto colpo - spiegano alcuni<br />

agenti - per non parlare del mancato<br />

ricambio di personale, con le assunzioni<br />

bloccate dal 1998 ed una età media che va<br />

aumentando arrivando a sfiorare i 47 anni,<br />

per lavori in cui ci vorrebbero ragazzi di 20-<br />

30 anni. Abbiamo la media più alta tra tutte<br />

le nazioni europee. Ecco perchè rischiamo la<br />

paralisi a tutti i levelli, manca ogni tipo di<br />

materiale dalla semplice carta per stampanti<br />

fino alle radio, non abbiamo neanche<br />

la benzina per le auto. Durante i presidi notturni<br />

c’è solo una volante a disposizione,<br />

praticamente insufficiente a coprire anche<br />

solo due emergenze in contemporanea. Ciò<br />

che ne consegue, ovvio, è una drastica riduzione<br />

dei servizi base garantiti alla cittadinanza<br />

in materia di sicurezza, vigilanza,<br />

ordine pubblico durante gli eventi sportivi<br />

ed in luoghi sensibili come gli ospedali”.<br />

35


Che la Polizia di Stato avrebbe<br />

rappresentato ancora una volta,<br />

come sempre, l’Italia migliore lo<br />

si era capito ancor prima dell’inizio<br />

dello straordinario scenario olimpico.<br />

Lo si era capito fin da quando “in punta<br />

36<br />

SPORT<br />

POLIZIOTTI,<br />

LA MIGLIORE ITALIA!<br />

di Olga Iembo<br />

Alle Olimpiadi di Londra ottima performance<br />

degli atleti Fiamme Oro<br />

che hanno guadagnato tre medaglie d’oro,<br />

una d’argento e due di bronzo<br />

Fin dalla cerimonia d’apertura dei Giochi<br />

l’intero Paese ha potuto identicarsi con un alere d’eccezione,<br />

una Vezzali orgogliosa di portare il Tricolore e la divisa<br />

di piedi” ma orgogliosa come mai, la<br />

grande Valentina Vezzali si era mostrata<br />

l’alfiere ideale, dimostrando di comprendere<br />

appieno quale onore sia portare il Tricolore<br />

- specie a fronte di chi, invece, in<br />

base a tutt’altre valutazioni ha ritenuto<br />

che rappresentare dinnanzi al mondo il<br />

proprio Paese venisse al secondo posto! -.<br />

Lo si era capito fin dall’alba dei Giochi,<br />

quando Valentina, impettita di fronte alle<br />

massime autorità, aveva ricevuto la Bandiera<br />

dalle mani di un Capo dello Stato con<br />

gli occhi lucidi e la voce rotta dalla commozione,<br />

ed ancor più emozionata di lui, col<br />

suo sorriso vero ed aperto e una semplicità<br />

senza pari, aveva mostrato a tutta Italia il


profondo orgoglio di guidare la spedizione<br />

tricolore e di indossare la divisa.<br />

“Quel che conta per noi è poter tornare a<br />

casa sapendo di aver fatto del nostro meglio”<br />

aveva detto… proprio come tutti i<br />

colleghi che giornalmente si svegliano e<br />

si infilano l’uniforme prima di gettarsi<br />

nella mischia!<br />

E le Fiamme oro hanno mantenuto appieno<br />

le promesse, tornando da Londra<br />

con un medagliere di tutto rispetto, che<br />

farà ricordare questa trentesima edizione<br />

dei Giochi estivi proprio per gli ottimi risultati<br />

ottenuti dagli atleti delle Forze<br />

dell’ordine.<br />

Già, sempre loro. Come praticamente per<br />

tutto quanto il resto, anche nel settore<br />

sportivo a tenere alto il buon nome dell’Italia<br />

sono sempre loro.<br />

E mentre nel Paese tutto sembra andare a<br />

catafascio uomini e donne della Polizia di<br />

Stato incassano un successo dopo l’altro in<br />

qualunque campo li si metta, dalla cattura<br />

di latitanti alle medaglie olimpiche, e nonostante<br />

buchi, carenze, ostacoli e politica<br />

ingrata, ci salvano la faccia con il resto del<br />

mondo che ancora continua ad invidiarceli!<br />

E certamente sarà perché chi porta la divisa<br />

vive all’insegna di valori come la determinazione,<br />

la forza di volontà, la<br />

disciplina, il rispetto delle regole e degli<br />

altri, ma le Fiamme oro, come ogni singolo<br />

Agente che passa la giornata in strada al<br />

servizio dei cittadini, non deludono mai!<br />

SICUREZZA E POLIZIA<br />

E allora grazie Valentina, grazie Elisa, grazie<br />

Jessica, grazie Roberto, grazie Martina.<br />

Ma grazie anche a tutti gli altri 24 atleti<br />

della Polizia di Stato che spesso sono arrivati<br />

ad un soffio dal podio – a volte in<br />

base a dubbie valutazioni arbitrali! -, e<br />

che in ogni caso sono giunti in fondo alle<br />

competizioni con la massima dignità.<br />

Grazie a tutti, non solo per quelle sei medaglie<br />

che i Poliziotti hanno conquistato<br />

sulle 28 vinte dagli atleti italiani in questa<br />

edizione dei Giochi.<br />

Brilleranno da oggi nel medagliere della Polizia<br />

i tre ori conquistati da Elisa Di Francisca<br />

nel fioretto individuale, e da lei e<br />

Valentina Vezzali – assieme ad Arianna Errigo,<br />

Ilaria Salvatori – nel fioretto a squadre;<br />

e poi quello di una Jessica Rossi da record<br />

nel tiro a volo, con quell’incredibile performance<br />

dei 99 piattelli centrati su 100!<br />

Brillerà l’argento di Roberto Cammarelle<br />

nella boxe - categoria supermassimi –, una<br />

medaglia vinta con un po’ di amarezza per<br />

un trattamento arbitrale unanimemente<br />

riconosciuto come ingiusto un po’ da tutti,<br />

ma che rimane un risultato encomiabile.<br />

Brilleranno i due bronzi della mitica Valentina<br />

Vezzali nel fioretto individuale, e<br />

di Martina Grimaldi nel nuoto di fondo.<br />

Brilleranno sempre di più le Fiamme,<br />

quello d’oro, di una Polizia che rimane il<br />

volto dell’Italia migliore!


38<br />

SPORT<br />

Gli altri magnifici 24 atleti<br />

delle Fiamme Oro che a Londra<br />

hanno onorato l’Italia e la divisa:<br />

Tiro a volo<br />

Francesco D'Aniello<br />

Daniele Di Spigno<br />

Pugilato<br />

Domenico Valentino<br />

Vincenzo Picardi<br />

Manuel Cappai<br />

Canottaggio<br />

Lorenzo Carboncini<br />

Andrea Caianiello<br />

Martino Goretti<br />

Atletica leggera<br />

Daniele Greco<br />

Emanuele Abate<br />

Nuoto<br />

Marco Orsi<br />

Mirco Di Tora<br />

Mattia Pesce<br />

Gregorio Paltrinieri<br />

Stefania Pirozzi<br />

Tuffi<br />

Francesco Dell'Uomo<br />

Andrea Chiarabini<br />

Nuoto sincronizzato<br />

Giulia Lapi<br />

Mariangela Perrupato<br />

Judo<br />

Elio Verde<br />

Pentathlon moderno<br />

Sabrina Crognale<br />

Triathlon<br />

Anna Maria Mazzetti<br />

Vela (Wind surf)<br />

Federico Esposito<br />

Pesi<br />

Mirco Scarantino<br />

I portacolori del Gruppo sportivo della Polizia<br />

di Stato a Londra sono stati dieci in<br />

più rispetto alla spedizione di Pechino<br />

2008, dalla quale gli atleti Fiamme oro tornarono<br />

con le tre medaglie d'oro vinte da<br />

Valentina Vezzali (Fioretto), Roberto Cammarelle<br />

(Pugilato) e Andrea Minguzzi<br />

(Lotta), le due d'argento di Clemente Russo<br />

(Pugilato) e Francesco D'Aniello (Tiro a<br />

volo), e le due di bronzo conquistate da<br />

Vincenzo Picardi (Pugilato) e ancora Valentina<br />

Vezzali (Fioretto a squadre).<br />

La storia delle Fiamme oro ai Giochi olimpici<br />

parte da Melbourne ’56, data della prima<br />

apparizione del gruppo sportivo della Polizia<br />

di Stato e della prima medaglia. Fu infatti<br />

il pesista Ermanno Pignatti a salire sul<br />

gradino più basso del podio nella categoria<br />

dei 75 kg aggiudicandosi il bronzo. Da allora,<br />

la partecipazione delle Fiamme alle<br />

Olimpiadi estive è stata costante (quella di<br />

Londra è stata la tredicesima) ed ha portato<br />

ben 69 medaglie (32 ori, 12 argenti e 24<br />

bronzi) all’Italia dei cinque cerchi.


SICUREZZA E POLIZIA<br />

39


40<br />

SPEAKER’S CORNER<br />

Gaeta, l’ex carcere militare<br />

Umiliante, assurdo, raccapricciante.<br />

Questo è lo stato di chi, Poliziotto,<br />

Carabiniere, Finanziere,<br />

Forestale, Polpenitenziario ed<br />

anche poliziotti locali, viene ad essere<br />

ristretto in carcere per qualsiasi ragione;<br />

tenendo ben conto che, in massima<br />

parte, si viene arrestati per fatti connessi<br />

al servizio.<br />

Il poliziotto che, sfortunatamente, incappa<br />

in una ordinanza di custodia cautelare<br />

in carcere, ovvero sconti una<br />

condanna definitiva, si trova a doversi<br />

Di Tutto<br />

un po’<br />

di Carmine Fioriti<br />

Vice Presidente Co.I.S.P.<br />

QUALE CARCERE<br />

PER I POLIZIOTTI?<br />

confrontare, se gli va bene e se quel carcere<br />

ha un raggio o una sezione speciale<br />

o protetta, con pedofili di ogni genere,<br />

violentatori, infanticidi, preti che hanno<br />

abiurato la propria fede e commesso reati<br />

assurdi, maltrattatori di famiglia, incestuosi,<br />

libidinosi, travestiti e quanto di<br />

meglio la società dei rifiuti produce con<br />

una certa accelerazione di frequenza<br />

negli ultimi tempi. Si, un nostro collega,<br />

che si trova, a torto o a ragione, in galera<br />

ha a che fare con questi soggetti. Non<br />

solo, tutto questo vale per le carceri che<br />

hanno un braccio dei protetti ( il 6° braccio<br />

di San vittore a Milano ), ma nella<br />

maggior parte delle carceri non esiste un<br />

raggio del genere ed allora il contatto è<br />

con tutti coloro che hanno scelto di delinquere,<br />

compreso coloro che il nostro<br />

stesso collega ha arrestato, consentito<br />

che si arrestasse o nei cui confronti ha<br />

svolto delle indagini.<br />

Appare evidente che in tutta questa rappresentazione,<br />

che è poi realtà, c’è qualche<br />

cosa che non quadra, che si scontra con la<br />

logica, con la praticità, con la realtà.


Quando, infatti, cercavamo di dare un<br />

contributo alla legge di riforma della<br />

Polizia, uno dei problemi affrontati fu<br />

proprio quello degli istituti di pena ove<br />

restringere i poliziotti che, divenuti civili,<br />

non avrebbero più potuto ricorrere<br />

al carcere militare. Grazie, quindi,<br />

anche al nostro contributo, la legge 121<br />

previde all’art. 79 che “a richiesta del<br />

condannato , la pena detentiva inflitta<br />

per qualsiasi reato agli appartenenti alla<br />

forze di polizia è scontata negli stabilimenti<br />

militari. La disposizione del<br />

comma precedente si applica anche nei<br />

casi in cui i soggetti ivi contemplati sono<br />

posti in stato di custodia o carcerazione<br />

preventiva…..”<br />

Questa norma, tuttora vigente, metterebbe<br />

al riparo gli appartenenti alle<br />

forze di polizia dal rischio di trovarsi<br />

con i soggetti reclusi sopra citati. Ma,<br />

con il passare del tempo, alcuni stabilimenti<br />

militari hanno chiuso . Infatti<br />

mentre nel 1990 l’ordinamento penitenziario<br />

militare prevedeva tre carceri<br />

militari: Roma, Peschiera del Garda e<br />

Santa Maria Capua Vetere e cinque sezioni<br />

distaccate, con la ristrutturazione<br />

dell’ordinamento del 2005, l’unico carcere<br />

attivo è rimasto quello campano<br />

di Santa Maria Capua Vetere, ospitata<br />

nella caserma “Ezio Andolfato. Con<br />

l’unico carcere militare disponibile i<br />

posti sono quel che sono e c’è di mezzo<br />

anche la lontananza dalle proprie famiglie,<br />

per cui si va tutti nel carcere civile,<br />

laddove l’aria è quel che è.<br />

Il problema, poi, con il sovraffollamento<br />

delle carceri è diventato allarmante. Non<br />

pochi colleghi reclusi hanno fatto sentire<br />

le proprie lamentele per il fatto di dover<br />

convivere con i soggetti di cui si faceva<br />

menzione ed in spazi altamente angusti<br />

per il numero di persone presenti.<br />

Detto ciò, al di là di ogni considerazione<br />

sui fatti per i quali un poliziotto<br />

si trovi in carcere, gli appartenenti alle<br />

forze di polizia, in ragione dei loro<br />

compiti e della loro funzione, che sono<br />

strettamente connessi, per contrasto,<br />

all’ambiente carcerario civile, vien da<br />

sé che non è assolutamente possibile<br />

far convivere poliziotti con pedofili e<br />

stupratori. Allora occorre rivedere il<br />

concetto di carcere per gli appartenenti<br />

alle forze di polizia. Ci sono strutture<br />

carcerarie inutilizzate o strutture demaniali<br />

che potrebbero diventare degli<br />

stabilimenti di pena ad hoc. Non si può<br />

far finta che il problema non esista. C’è,<br />

è reale ed occorre trovare un rimedio,<br />

prima di interessare Amnesty .<br />

EURO, SPREAD,<br />

DOUCHLAND UBER ALESS,<br />

NON FA PER NOI!<br />

Noi siamo un popolo di Santi, Poeti, navigatori,…….<br />

Ed è vero. Ma lo siamo in<br />

piena libertà. Se ci dovessero imporre<br />

delle regole strette per poter essere santi,<br />

poeti, navigatori… non riusciremmo a<br />

fare nulla. Sentiremmo il peso della regola<br />

che uccide la nostra creatività.<br />

Per contro la Germania è un Paese di regole.<br />

Laddove la regola è la ragione di<br />

vita e senza regola succede quello che da<br />

noi succederebbe se vi fossero.<br />

E’ quindi del tutto normale, scontato, lapalissiano<br />

che, nel momento in cui abbiamo<br />

accettato le regole di Maastricht,<br />

per la moneta unica, noi italiani, e chi ha<br />

preso l’iniziativa in particolare, dovevamo<br />

già essere a conoscenza che non avremmo<br />

potuto sottostare alle regole fisse per<br />

quanto riguarda deficit, pil etc. etc.<br />

Ai tempi del serpentone europeo, ci<br />

siamo salvati perché ne siamo venuti<br />

fuori ed abbiamo ricominciato a fare<br />

quello che sappiamo fare: entrare, uscire,<br />

una regola oggi, una domani, ma sempre<br />

tenendo conto del nostro carattere.<br />

Io non credo che affonderemo. Saremo e<br />

siamo in grado di risollevarci sempre. Ma<br />

per farlo dobbiamo essere liberi. Se l’Euro<br />

ci stringe, ci strozza, ci debilita, ci affanna<br />

e ci fa litigare con i tedeschi, i quali<br />

si trovano a loro agio nell’ umiliarci sempre<br />

( v. dichiarazioni sulle competenze<br />

della Bce e sulla supremazia della razza,<br />

pardon della banca tedesca ), allora non<br />

è per noi. L’Euro non fa per noi. Meglio<br />

uscirne subito in modo tale che se si<br />

deve necessariamente soffrire si soffrirà<br />

tra di noi, cosi’ come tra di noi si riuscirà<br />

a trovare l’essenza della rinascita. Perché<br />

SICUREZZA E POLIZIA<br />

mai dovremmo soffrire per i tedeschi ?<br />

Non basta quello che è successo negli<br />

anni della seconda guerra?<br />

Sul trovare il quid per la rinascita, o il<br />

quid pluris rispetto agli altri, siamo sempre<br />

stati bravi. Perché dobbiamo oggi non<br />

essere noi. Siamo l’Italia con la sua gloria,<br />

le sue pecche, le sue tradizioni, la sua storia<br />

che affonda le radici nella creazione<br />

giuridica basilare degli Stati d’Europa.<br />

Tutto il resto, soprattutto se dobbiamo dipendere<br />

da altri, non fa per noi. E’ già<br />

successo con gli stessi tedeschi tanto<br />

che, poi, abbiamo dovuto fare marcia indietro,<br />

passando per traditori, mentre<br />

loro non hanno fatto una piega e ci sono<br />

state tante Cefalonia di cui è memoria.<br />

In tempi di crisi tutti sentono di avere la<br />

ricetta della soluzione. Per non essere da<br />

meno anche da questo spazio esca una<br />

delle tante che deve essere detta, anche<br />

e soprattutto per esorcizzare il brutto<br />

momento: se con i Paesi del Nord Europa<br />

non è possibile convivere, si faccia qualcosa<br />

per unire quello che, per natura, storia<br />

e tradizione, può essere unito. Non a<br />

caso i germani furono lasciati fuori dall’impero<br />

romano. Erano fuori anche dalla<br />

mentalità del resto del mondo (romano)<br />

e così il confine fu posto sul Reno.<br />

41


42<br />

SINDACALISMO AUTONOMO DI POLIZIA<br />

XXIX Parte<br />

LA NASCITA DEL SIULP ED IL PRIMO GIORNO<br />

DEL CONGRESSO INTERNAZIONALE DEGLI AUTONOMI<br />

Arcuri, Mendola, Il Prof. Fazzalari e Macrì<br />

Presso il cinema Adriano di<br />

Roma, il 4 maggio 81980) il Comitato<br />

dei poliziotti confederali<br />

fa nascere il S.I.U.L.P., il<br />

Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori<br />

di Polizia, e, pur rimandando il tesseramento<br />

dei poliziotti, l’Assemblea<br />

stabilisce di considerare aperta la campagna<br />

tesseramento in vista del congresso<br />

nazionale.<br />

La risposta del comitato Autonomo alla<br />

strategia confederale fu di stretta legalità.<br />

Gli autonomi, infatti, non avrebbero proceduto<br />

ad alcun tesseramento dei propri<br />

aderenti sino a quando non vi fosse una<br />

legge dello Stato che lo consentisse.<br />

Questa decisione pesò enormemente<br />

sui numeri del sindacato e, alla luce<br />

degli avvenimenti successivi, pur rappresentando<br />

una presa di posizione<br />

legalitaria, che fa onore, si rivelò assai<br />

dannosa per la crescita del sindacato.<br />

Il tesseramento a tappeto posto in essere<br />

dai colleghi confederali mieteva<br />

successi enormi, in assenza di una<br />

contrapposizione come si deve. Laddove,<br />

infatti, vi erano strutture consolidate<br />

dei comitati per il sindacato<br />

indipendente di polizia, li’ i numeri<br />

confederali subivano delle brusche frenate.<br />

Ma questi posti erano ben pochi<br />

ed il tesseramento o pretesseramento<br />

dei poliziotti nel sindacato confederale<br />

non conobbe ostacoli di rilievo,<br />

tanto che risalire la china, dal 1981 in<br />

poi, non fu assolutamente facile per il<br />

sindacato autonomo ed indipendente.<br />

Intanto l’Esecutivo Nazionale del Comitato<br />

autonomo, in una riunione<br />

convocata ah hoc, fissò nei giorni 28<br />

e 29 giugno ( 1980 ) la data del Congresso<br />

internazionale, in concomitanza<br />

con la discussione del testo di<br />

Riforma presso la Camera dei Deputati<br />

l’11 giugno.<br />

Al Congresso avrebbero partecipato i<br />

rappresentanti dei sindacati europei<br />

di polizia, l’Onorevole Oscar Mammì,<br />

Presidente della “Commissione Interni”<br />

della Camera, l’Onorevole Zolla,<br />

segretario della stessa commissione,<br />

Deputati, Senatori, Magistrati, Costituzionalisti<br />

ed esperti di problemi<br />

della Polizia.<br />

Prima dell’inizio della discussione del<br />

testo di Riforma, l’Esecutivo nazionale<br />

fece pervenire a molti parlamentari<br />

una serie di emendamenti migliorativi,<br />

soprattutto relativi alla progressione<br />

in carriera degli appuntati e


sottufficiali; alla necessaria differenziazione<br />

tra ruoli propri di polizia e<br />

non; alla creazione di una qualifica<br />

dirigente generale di prima classe e ad<br />

altro. Il tutto metteva in evidenza la<br />

funzione della polizia ed il suo ruolo<br />

giammai alle dipendenze delle Prefetture.<br />

Sotto il motto “LA POLIZIA AI POLI-<br />

ZIOTTI, LA SICUREZZA AI CITTADINI” il<br />

nutrito programma del congresso prevedeva,<br />

nella prima giornata, la relazione<br />

ufficiale del Comitato, gli<br />

interventi di Oscar Mammì, Michele<br />

Zolla, dei Professori Guido ZANGARI,<br />

Rosario ROMEO, Fazzalari e Aschieri e<br />

del giudice Giovan Battista Petti di Magistratura<br />

Indipendente.<br />

Per domenica 29 giugno, la giornata<br />

sarebbe stata aperta dalla relazione organizzativa<br />

del Comitato e proseguiva<br />

con l’approvazione dello Statuto e con<br />

la elezione alle cariche statutarie .<br />

Tutto venne svolto secondo copione: Il<br />

nastro d’apertura tagliato, il 28 giugno,<br />

dal Presidente del Congresso<br />

Guido Mendola che porgeva il saluto<br />

alle delegazioni dei sindacati di polizia<br />

straniere. Della folta lista della vigilia,<br />

erano presenti quelle di Francia, Germania,<br />

Svizzera e Brasile. Una presenza<br />

che, comunque, rappresentò un<br />

significativo punto di partenza per un<br />

maggiore accrescimento dei consensi<br />

attorno al Comitato. Si trattava, infatti,<br />

di un congresso di studio, aperto ad<br />

altre organizzazioni come il Comitato<br />

interforze, quello dei cittadini ed i partiti<br />

politici. Un congresso aperto a<br />

tutti, come era negli intenti dei promotori,<br />

per dimostrare che il Comitato per<br />

un sindacato autonomo era amico di<br />

tutti, ma associato di nessuno.<br />

Dopo i saluti degli ospiti stranieri ,<br />

Oscar Mammì introduce i lavori. Il<br />

Presidente della Commissione Interni,<br />

dopo aver ricordato il travagliato iter<br />

della legge di riforma, evidenzia la<br />

necessità di sgomberare, innanzitutto,<br />

il terreno da alcune equazioni<br />

devianti come quelle secondo cui “militarizzazione=efficienza;smilitarizzazione=indisciplina”.<br />

Illustrando, poi, il provvedimento in<br />

discussione alla Camera, Mammì ammette<br />

che “esso non è affatto il migliore<br />

in assoluto, ma è senz’altro il<br />

migliore tra i possibili”. Per quanto riguarda<br />

il Sindacato, il Parlamentare<br />

ammonisce perentorio: “La pluralità<br />

sindacale va sottoposta a varie limitazioni<br />

a cominciare dal divieto di affilia-<br />

zione ad altre organizzazioni sindacali<br />

perché il sindacato della polizia deve essere<br />

formato e diretto da poliziotti”.<br />

Netta anche la posizione sul diritto<br />

di sciopero: ”Io sono per il divieto del<br />

diritto di sciopero anche per i magistrati,<br />

perché tutti dobbiamo sempre<br />

tenere i nervi saldi”.<br />

Il professor Guido ZANGARI, Professore<br />

di diritto del lavoro e sindacale,<br />

pur deprecando i ritardi relativi alla<br />

emanazione della legge di riforma<br />

della Polizia, invita, però, a non fissare<br />

scadenze rigide per l’approvazione<br />

perché vi sono ancora tante<br />

cose da fare quali: “arbitrato, mezzi<br />

sostitutivi del diritto di sciopero, status<br />

giuridico, ruoli e norme transitorie.”<br />

Il Presidente del P.L.I. Bozzi,<br />

soffermandosi sulle ragioni che giu-<br />

Il Prof. Guido Zangari<br />

Giuslavorista, autore di importanti<br />

saggi, antesignano dei processi di regolamentazione<br />

del diritto di sciopero nei<br />

servizi pubblici essenziali. Sostenitore<br />

dell' istituzionalizzazione del sindacato<br />

nel quadro dei rapporti collettivi. Professore<br />

di Diritto del lavoro nell' ateneo senese.<br />

E' stato titolare della cattedra di<br />

Diritto sindacale comparato del lavoro<br />

alla facoltà di Giurisprudenza de «La Sapienza»<br />

di Roma. Al suo attivo anche diversi<br />

incarichi in atenei dell' America<br />

Latina. Ha collaborato con organizzazione<br />

internazionali tra le quali l' Ocse,<br />

la Cee e quella del lavoro. Il professore è<br />

deceduto a Roma il 29 giugno 2008.<br />

SICUREZZA E POLIZIA<br />

stificano il divieto del diritto di sciopero,<br />

afferma senza mezzi termini<br />

che la “Polizia rappresenta un momento<br />

della vita dello Stato e lo Stato<br />

non si può in nessun caso arrestare”.<br />

Per la D.C. Anna Maria Vietti le posizioni<br />

degli autonomi di polizia “sono<br />

senz’altro da condividere ed il suo<br />

gruppo – assicura – si batterà per<br />

l’indipendenza del sindacato di polizia”.<br />

Il professor Rosario ROMEO ha,<br />

invece, insistito “affinchè l’indipendenza<br />

della Polizia, prima che dai<br />

comportamenti, sia sancita nel testo<br />

della legge. Nella tornata pomeridiana<br />

la discussione si incentra sulle<br />

due relazioni ufficiali del Comitato:<br />

quella di Fioriti dal contenuto squisitamente<br />

sindacale e quella di Fichera<br />

sul testo di riforma in discussione.<br />

Il Prof. Rosario Romeo<br />

Storico italiano (Giarre 1924 - Roma<br />

1987). Docente alle Università di Messina<br />

e Roma e socio dei Lincei (1986), è stato<br />

esponente del partito repubblicano italiano<br />

ed europarlamentare. Al centro dei<br />

suoi interessi storiografici furono da un<br />

lato la questione del Risorgimento e dell'unità<br />

italiana, dall'altro i problemi dell'industrializzazione,<br />

dello sviluppo<br />

economico e della formazione di una<br />

classe dirigente nazionale. Ricoprì la carica<br />

di direttore presso l'ateneo Luiss di<br />

Roma Osservatore e partecipe della vita<br />

politica italiana, fu anche fino alla<br />

morte editorialista del Giornale diretto<br />

da I. Montanelli<br />

43


44<br />

SICURAMENTE<br />

SicuraMente<br />

La rubrica, adata all’Ucio Formazione ed Aggiornamento Professionale, in collaborazione con gli esperti volontari dell’Associazione Ita<br />

liana di Psicologia e Criminologia, è curata da Massimo Lattanzi, quadro della segreteria nazionale<br />

e psicologo psicoterapeuta. Questo spazio si pregge una nalità tanto coraggiosa quanto importante,<br />

quella di far ulteriormente avvicinare gli operatori delle forze dell’ordine all’universo delle scienze psicologiche.<br />

COS’È L’EMPATIA<br />

Nell'uso comune, empatia è l'attitudine<br />

a offrire la propria attenzione<br />

per un'altra persona,<br />

mettendo da parte le preoccupazioni<br />

e i pensieri personali. La qualità<br />

della relazione si basa sull'ascolto non valutativo<br />

e si concentra sulla comprensione<br />

dei sentimenti e bisogni fondamentali<br />

dell'altro.<br />

Importante è essere in grado di mettersi<br />

nei panni dell’altra persona e saper<br />

uscirne al momento giusto. Un alto livello<br />

di empatia, che viene definito la trappola<br />

dell’empatia, può essere pericoloso se si<br />

incontrano persone con empatia zero.<br />

LIVELLI DI EMPATIA<br />

Una chiave di lettura ed un tentativo di indicare<br />

la possibile matrice “comune” delle<br />

persone che agiscono e subiscono violenza<br />

in tutte le sue espressioni. Utilissimo strumento<br />

di prevenzione.<br />

In particolare in questo breve articolo<br />

esploreremo i profili delle persone a empatia<br />

zero negativa.<br />

EMPATIA ZERO<br />

Un’attività ridotta o transitoria del circuito<br />

dell’empatia, può essere assimilata<br />

alla definizione di stati e tratti di personalità.<br />

Gli stati sono fluttuazioni di un sistema<br />

psicologico, indotte da un<br />

particolare contesto e sono reversibili.


Il senso di rimorso è un segno di ripristino!!!<br />

I tratti sono a tempo indeterminato,<br />

permanenti e cristallizzate in un<br />

sistema psicologico e sono irreversibili!<br />

In psicologia gruppi di tratti definiscono<br />

la personalità! I tipi B, N e P sono chiari<br />

disturbi di personalità!<br />

PROFILO PERSONE<br />

CON EMPATIA 0 (ZERO)<br />

Sono persone disorientati sulle ragioni<br />

perché le relazioni non funzionano, vivono<br />

un profondo egoismo e sono<br />

ignari che ci possano essere anche altri<br />

punti di vista.<br />

Hanno un’esistenza solitaria, non hanno<br />

freni, si sentono liberi di perseguire qualsiasi<br />

oggetto del desiderio e possono<br />

commettere anche un omicidio.<br />

Empatia Zero Negativo Tipo B<br />

Sono persone che vivono una forte diffidenza<br />

delle relazioni intime con costante<br />

delusione negli altri, si sentono vittime<br />

degli altri.<br />

Per queste persone le emozioni si alternano<br />

come montagne russe<br />

Oscillazione:<br />

solitudine/depressione<br />

felicità/rabbia verso gli altri<br />

Per queste persone è importante essere attraenti<br />

e sentirsi vicino agli altri. Appena<br />

iniziano una relazione in contemporanea<br />

la sabotano con la conflittualità continue.<br />

Frasi ricorrenti:<br />

Perché sei assente?<br />

Perché non ti accorgi del mio dolore?<br />

SICUREZZA E POLIZIA<br />

Forme di empatia zero negativa<br />

PROFILO DI PERSONALITÀ BORDERLINE (TIPO B)<br />

Sono quelle persone che si sentono costantemente<br />

in uno stato di “invisibilità”<br />

e additano le persone con cui cercano di<br />

strutturare una “relazione” come persone<br />

assolutamente comuni che prima o<br />

poi lo/la lasceranno. Nutrono molta rabbia<br />

per le persone che “amano”!<br />

45


Percepiscono gli altri, a distanza di pochi<br />

minuti: come perfetti o come cattivi! Idolatrano<br />

o svalutano!<br />

Cosa determina il Tipo B: Apparentemente<br />

non tollera di stare solo!<br />

Quando frequenta qualcuno si sente :<br />

Soffocato (da chi sta vicino) / Abbandonato<br />

(da chi sta a distanza)<br />

Dapprima respinge gli altri (con rabbia<br />

e odio) / aggrappa disperatamente (gratitudine)<br />

Empatia Zero Negativo Tipo P:<br />

Le persone che rientrano in questa tipologia<br />

hanno la costante volontà di fare<br />

qualsiasi cosa serva a soddisfare i propri<br />

desideri. Agiscono delle reazioni violente<br />

di fronte a qualsiasi ostacolo. Hanno un<br />

fascino superficiale. Mancano in senso<br />

quasi assoluto dei sensi di colpa, sono<br />

egocentrici. Mancano di comprensione,<br />

sono inaffidabili e disonesti e sono poveri<br />

di emozioni. Essere privi di qualsiasi<br />

comprensione dell’impatto dei propri<br />

comportamenti significa che si può ferire<br />

qualcuno senza rendersene conto.<br />

Sono aggressivi in modo sottile, rientrano<br />

nel tipo “machiavellico” e nel profilo<br />

“mach elevato” utilizzano le altre persone<br />

per ottenere ciò che vogliono. Vivono<br />

quello che abbiamo definito il rifiuto “originario”<br />

da parte dei genitori, hanno la<br />

c.d. rabbia silente e hanno un alato grado<br />

di odio “violenza esplosiva”. Queste persone<br />

hanno la tendenza ad interpretare le<br />

situazioni ambigue come se l’altra persona<br />

avesse intenzioni ostili. Non pensano<br />

alle conseguenze delle loro azioni<br />

Empatia Zero Negativo Tipo N<br />

Sono persone che si sentono superiori agli<br />

altri, più attraenti di tutti. Rappresentano<br />

il loro staus sociale come superiore di<br />

quello di tutti gli altri. Se una persona fa<br />

un’osservazione, dapprima la prendono<br />

come conferma del loro essere speciali,<br />

dopo il loro umore precipita e sprofondano<br />

nella depressione e si lamentano.<br />

Se incontrano una persona “influente”,<br />

che potrebbe essergli d’aiuto, esibiscono<br />

tutto il suo fascino. Sono divertenti, spiritosi<br />

… Memorizzano tutte le informazioni<br />

che in futuro potrebbe essere loro<br />

utili! Se la persona non fornisce tutte le<br />

informazioni di cui loro hanno bisogno,<br />

diventa poco importante!<br />

Se viene chiesto loro come stanno? Rispondono:<br />

Niente va come dovrebbe! Le<br />

persone mi hanno deluso!<br />

Le relazioni che strutturano sono a senso<br />

unico non bidirezionali. Gli altri vengono<br />

sfruttati per la loro utilità! Come “oggetti”!<br />

46<br />

SICURAMENTE<br />

PROFILO DI PERSONALITÀ PSICOPATICO/ANTISOCIALE (TIPO P)<br />

PROFILO DI PERSONALITÀ PERSONE<br />

CON EMPATIA ZERO NEGATIVO (NARCISISTA) TIPO N<br />

Pagina di CrimeNewsRadio<br />

Tutte le puntate di CrimeNewsRadio<br />

http://www.facebook.com/pages/CrimeNewsRadio/290881427638487<br />

TWITTER<br />

@stalkingitaly<br />

SKYPE<br />

stalking.it<br />

Siti riferimento:<br />

criminalmente.it • stalking.it • mediacrime.it • centropresuntiautori.it


FORMAZIONE E ATTIVITÀ<br />

Dal mese di OTTOBRE <strong>2012</strong><br />

tornerà la testata<br />

“CRIMINALMENTE”<br />

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PSICOLOGICHE, SICUREZZA<br />

E CRIMINOLOGIA.<br />

sarà possibile leggerlo, scaricarlo<br />

o stamparlo gratuitamente dal sito<br />

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Sarà possibile organizzarlo anche in altre città.<br />

Per info contattare la Segreteria Nazionale Co.I.S.P.<br />

Save the date, 15/17 novembre <strong>2012</strong><br />

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A Roma, parteciperanno i massimi studiosi e ricercatori sullo stalking<br />

e sugli stalker d’Italia e d’Europa<br />

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i singoli, le coppie e le famiglie nel difficile percorso<br />

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Osservatorio Nazionale<br />

Violenza Psicologica<br />

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YouAIPC canale su YouTube<br />

Filmati di cronaca sempre aggiornati<br />

http://www.youtube.com/user/youaipc?feature=mhum<br />

47


Co.I.S.P. COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZA<br />

SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA<br />

SEGRETERIA NAZIONALE:<br />

Via Farini, 62 - 00185 Roma<br />

Tel. (06) 48903734/73 - Fax (06) 48903735<br />

www.coisp.it<br />

e-mail: coisp@coisp.it<br />

48<br />

ORGANIGRAMMA<br />

REGIONE SEGRETERIA SEGRETARIO GENERALE<br />

REGIONALE/PROVINCIALE REGIONALE/PROVINCIALE<br />

VALLE D’AOSTA SEGRETERIA REGIONALE CLAUDIO LETIZIA, C/O QUESTURA DI TORINO.<br />

PROVINCIALE DI AOSTA STEFANO PAOLI, SOTTOSEZIONE POLIZIA DI FRONTIERA “TRAFORO MONTE BIANCO”.<br />

PIEMONTE SEGRETERIA REGIONALE CLAUDIO LETIZIA, C/O QUESTURA DI TORINO.<br />

PROVINCIALE DI ALESSANDRIA ROSSO CARLO, C/O CENTRO RACCOLTA INTERREGIONALE VECA.<br />

PROVINCIALE DI ASTI RAIMONDO MELI, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI BIELLA VALZ BRENTA GIANLUCA C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE DI BIELLA.<br />

PROVINCIALE DI CUNEO GUZZO DANIELE, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI NOVARA ALESSIO NOTATORE, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI TORINO GIUSEPPE CAMPISI, C/O I ZONA POLIZIA DI FRONTIERA.<br />

PROVINCIALE DI VERBANO STEFANO FERINA, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI VERCELLI BARTOLOMEO PIRAS, C/O QUESTURA.<br />

LOMBARDIA SEGRETERIA REGIONALE VALENTINO TOSONI, C/O QUESTURA DI BRESCIA.<br />

PROVINCIALE DI BERGAMO MAURIZIO DE LORENZO UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA ORIO AL SERIO.<br />

PROVINCIALE DI BRESCIA PIERANGELO FOLLI, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI COMO ANTONIO PAGANO, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI CREMONA FULVIO BERTOLASO, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI LECCO PIERANGELO MAITAN, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI LODI TOMASELLI SILVANA, C/O QUESTURA. www.coisplodi.com<br />

PROVINCIALE DI MILANO CARMINE ABAGNALE, C/O COMMISSARIATO PS RHO-PERO (MI).<br />

PROVINCIALE DI PAVIA VINCENZO FERROTTO, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI SONDRIO VALERIO SOSIO, C/O SETTORE POLIZIA DI FRONTIERA DI TIRANO (SO).<br />

PROVINCIALE DI VARESE LUIGI FONZO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE VARESE<br />

PROVINCIALE DI MANTOVA GIOVANNI LA FAUCI, C/O QUESTURA.<br />

LIGURIA SEGRETERIA REGIONALE SALVATORE FINOCCHIARO, C/O QUESTURA DI SAVONA.<br />

PROVINCIALE DI GENOVA MATTEO BIANCHI, C/O QUESTURA. www.coisp-genova.it<br />

PROVINCIALE DI LA SPEZIA ROSARIO IZZO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE LA SPEZIA.<br />

PROVINCIALE DI IMPERIA CESARE ORENGO, C/O COMMISSARIATO SANREMO (IM).<br />

PROVINCIALE DI SAVONA EMILIANO BIANCHI, C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA MARITTIMA SAVONA.


REGIONE SEGRETERIA SEGRETARIO GENERALE<br />

REGIONALE/PROVINCIALE REGIONALE/PROVINCIALE<br />

TRENT. ALTO ADIGE SEGRETERIA REGIONALE GIOVANNI CASTELLI, C/O QUESTURA DI TRENTO.<br />

PROVINCIALE DI BOLZANO FULVIO COSLOVI, COMM.TO S. CANDIDO.<br />

PROVINCIALE DI TRENTO SERGIO PAOLI, C/O QUESTURA.<br />

SICUREZZA E POLIZIA<br />

VENETO SEGRETERIA REGIONALE LUCA PRIOLI, C/O QUESTURA DI VICENZA.<br />

PROVINCIALE DI BELLUNO UGO GRANDO, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI PADOVA LORIS FRISON, C/O II REPARTO MOBILE PADOVA.<br />

PROVINCIALE DI ROVIGO STEFANO TAMIAZZO, C/O ICOMMISSARIATO DI P.S. MARGHERA (VE).www.coisp-venezia.it<br />

PROVINCIALE DI TREVISO BERARDINO CORDONE, C/O QUESTURA. www.coisp-treviso.it<br />

PROVINCIALE DI VENEZIA FRANCESCO LIPARI, C/O COMMISSARIATO DI P.S. MARGHERA (VE).www.coisp-venezia.it<br />

PROVINCIALE DI VERONA MASSIMO PERAZZOLI, C/O COMPARTIMENTO POLIZIA FERROVIARIA.<br />

PROVINCIALE DI VICENZA FABIO FACCHINELLO, C/O QUESTURA.<br />

FRIULI VEN. GIULIA SEGRETARIA REGIONALE MAURIZIO IANNARELLI, C/O QUESTURA DI TRIESTE.<br />

PROVINCIALE DI TRIESTE ENRICO MOSCATO, C/O IV ZONA POLIZIA DI FRONTIERA.<br />

PROVINCIALE DI PORDENONE MAURIZIO GIUST, C/O QUESTURE DI PORDENONE, V.FONTANE, 1 - 33170.<br />

PROVINCIALE DI UDINE GENNARO FERRARO, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI GORIZIA LORENZO FURLAN, C/O POSTO POLIZIA FERROVIARIA GORIZIA.<br />

EMILIA ROMAGNA SEGRETERIA REGIONALE RICCARDO MATTIOLI, C/O COMMISSARIATO DI PS S. VIOLA (BO).<br />

PROVINCIALE DI BOLOGNA RICCARDO MATTIOLI, f.f. C/O COMMISSARIATO DI PS S. VIOLA (BO).<br />

PROVINCIALE DI FERRARA FABIO TOSCANO, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI FORLÌ BERNARDO RECINE, C/O C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA FORLì.<br />

PROVINCIALE DI PIACENZA PAOLA DI DOMENICO, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI PARMA CLAUDIO GRAVANTE, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI RAVENNA FABIO BALDINI, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI REGGIO EMILIA FABIO BOSCHI, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI MODENA RAIMONDO MADERA, C/O COMM/TO PS. SASSUOLO.<br />

PROVINCIALE DI RIMINI MARCO MALANDRA, C/O SEZ. POLSTRADA RIMINI.<br />

TOSCANA SEGRETERIA REGIONALE GAETANO BARRELLA, C/O SOTTOSEZIONE POLIZIA STRADALE ROSIGNANO SOLVAY (LI).<br />

PROVINCIALE DI FIRENZE ELISABETTA PERROTTA, C/O VIII REPARTO VOLO FIRENZE.<br />

PROVINCIALE DI AREZZO IURI MARTINI, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE AREZZO.<br />

PROVINCIALE DI GROSSETO ROSA SANTAGATA, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI LIVORNO ANGELA BONA, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI MASSA CARRARA CORRADO COPPEDE’, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI LUCCA ALESSANDRO RUSSO, C/O COMMISSARIATO DI P.S. VIAREGGIO (LU).<br />

PROVINCIALE DI PISA SIMONE CARNASCIALI, C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA PISA.<br />

PROVINCIALE DI PISTOIA ANTONIO ROVITO, C/O COMM. DI P.S. MONTECATINI (PT).www.coispistoia.webnode.com<br />

PROVINCIALE DI PRATO ANGELO CAIAZZO, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI SIENA GIUSEPPE MENCAGLIA, C/O COMMISSARIATO PS POGGIBONSI (SI).<br />

MARCHE PROVINCIALE DI ANCONA LORENZO DI NARDO, C/O REPARTO MOBILE DI SENIGALLIA.<br />

PROVINCIALE DI MACERATA ANTONIO GRECO, C/O COMMISSARIATO DI P.S. DI CIVITANOVA MARCHE (MC).<br />

PROVINCIALE DI PESARO-URBINO PASQUALE BIANCO, C/O COMM.TO P.S. FANO (PU).<br />

PROVINCIALE ASCOLI-PICENO GIULIANO MORGANTI, C/O QUESTURA<br />

UMBRIA SEGRETERIA REGIONALE TIZIANO ELIA, C/O QUESTURA DI TERNI.<br />

PROVINCIALE DI TERNI STEFANO ONOFRI, QUESTURA.<br />

LAZIO SEGRETERIA REGIONALE CAMILLO MELIDEO, C/O QUESTURA<br />

PROVINCIALE DI LATINA PIERLUIGI DE PAOLIS, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI FROSINONE GIOVANNI RAIMONDO, C/O SOTTOSEZIONE POLIZIA STRADALE CASSINO (FR).<br />

PROVINCIALE DI RIETI DOMENICO PORCINO, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI ROMA UMBERTO DEANGELIS,C/O DIREZIONE CENTRALE POLIZIA PREVENZIONE www.coisproma.lazio.it<br />

PROVINCIALE DI VITERBO LUCA PIERONI, C/O QUESTURA.<br />

ABRUZZO SEGRETERIA REGIONALE ALESSANDRO ROSITO, C/O SCUOLA CONTROLLO DEL TERRITORIO DI PESCARA.<br />

PROVINCIALE DE L’AQUILA SANTINO LICALZI, C/O QUESTURA.www.coispaq.blogspot.com<br />

PROVINCIALE DI CHIETI NICOLA DI SCIASCIO, C/O SOTTOSEZIONE POLIZIA STRADALE VASTO SUD (CH).<br />

PROVINCIALE DI PESCARA GIOVANNI CATITTI, C/O SOTTOSEZ. POLIZIA FERROVIARIA DI PESCARA. www.coisppescara.org<br />

PROVINCIALE DI TERAMO GIUSEPPE DE VINCENTIIS, C/O QUESTURA.<br />

49


50<br />

REGIONE SEGRETERIA SEGRETARIO GENERALE<br />

REGIONALE/PROVINCIALE REGIONALE/PROVINCIALE<br />

MOLISE SEGRETERIA REGIONALE ANTONIA MIGLIOZZI, C/O QUESTURA DI CAMPOBASSO.<br />

PROVINCIALE DI CAMPOBASSO GIUSEPPE MICHELE GRIECO, C/O COMMISSARIATO PS TERMOLI (CB).<br />

PROVINCIALE DI ISERNIA TONINO PAGLIONE, DISTACCAMENTO POLSTRADA AGNONE (IS).<br />

CAMPANIA SEGRETERIA REGIONALE GIUSEPPE RAIMONDI, C/O QUESTURA DI NAPOLI.<br />

PROVINCIALE DI AVELLINO LUIGI GERARDO DE PRIZIO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE AVELLINO.<br />

PROVINCIALE DI BENEVENTO UMBERTO DE FELICE, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI CASERTA CLAUDIO TREMATERRA, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI NAPOLI GIULIO CATUOGNO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE NAPOLI.<br />

PROVINCIALE DI SALERNO RAFFAELE PERROTTA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE SALERNO.<br />

PUGLIA SEGRETERIA REGIONALE COSIMO LA VECCHIA, C/O DIGOS - QUESTURA DI BARI.<br />

PROVINCIALE DI BARI VINCENZO VERDUCI, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI BRINDISI EUGENIO CANTANNA, C/O UFFICIO POLIZIA POSTALE BRINDISI.<br />

PROVINCIALE DI FOGGIA ALBERTO CACCAVO, C/O COMMISSARIATO DI P.S DI LUCERA (FG).<br />

PROVINCIALE DI LECCE CARLO GIANNINI, C/O COMMISSARIATO P.S. DI GALATINA (LE).<br />

PROVINCIALE DI TARANTO NICOLA FRANCO, C/O QUESTURA.<br />

BASILICATA SEGRETERIA REGIONALE MARIO SALUZZI, C/O COMMISSARIATO PS MELFI (PZ).<br />

PROVINCIALE DI MATERA ANGELO RAFFAELE SCASCIAMACCHIA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE MATERA.<br />

PROVINCIALE DI POTENZA GIUSEPPE GORGA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE POTENZA.<br />

CALABRIA SEGRETERIA REGIONALE GIUSEPPE BRUGNANO, C/O QUESTURA (CZ).<br />

PROVINCIALE DI CATANZARO MASSIMO ARCURI, C/O QUESTURA (CZ).<br />

PROVINCIALE DI COSENZA ANTONIO SCORNAVACCA, C/O COMMISSARIATO PS PAOLA (CS).<br />

PROVINCIALE DI CROTONE LUPO MASSIMO, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI REGGIO CALABRIA GAETANO RAFFA, C/O QUESTURA. www.coisp-reggiocalabria.it<br />

PROVINCIALE DI VIBO VALENTIA ROCCO D’AGOSTINO, C/O QUESTURA.<br />

SICILIA SEGRETERIA REGIONALE NATALE SCUDERI, C/O QUESTURA DI CATANIA.<br />

PROVINCIALE DI AGRIGENTO VINCENZO CIULLA, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI CALTANISSETTA MICHELE FARACI, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI CATANIA F.F. NATALE SCUDERI C/O QUESTURA (CT).<br />

PROVINCIALE DI ENNA GIUSEPPE MILANO, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI MESSINA FRANCO ARCORACI, C/O COMMISSARIATO PS BARCELLONA (ME).<br />

PROVINCIALE DI PALERMO CARMELO FIUMEFREDDO, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI RAGUSA GIUSEPPE MAGANUCO, C/O COMM.TO MODICA (RG).<br />

PROVINCIALE DI SIRACUSA GIOVANNI DI BARTOLO, C/O COMMISSARIATO P.S. LENTINI (SR).<br />

PROVINCIALE DI TRAPANI GIOVANNI CARONIA, C/O QUESTURA.<br />

SARDEGNA SEGRETERIA REGIONALE GILBERTO PISU, C/O AUTOCENTRO POLIZIA CAGLIARI.<br />

PROVINCIALE DI CAGLIARI GIUSEPPE PILICHI, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE CAGLIARI<br />

PROVINCIALE DI NUORO ANTONIO CAPURSO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE, NUOROV.<br />

PROVINCIALE DI ORISTANO SALVATORE MELONI, C/O QUESTURA.<br />

PROVINCIALE DI SASSARI MARCO PORCU, C/O COMMISSARIATO PS OLBIA (SS).


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