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1_1-CAPITOLO RUMORE - Comune di Calderara di Reno

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COMUNE DI CALDERARA DI RENO<br />

- Provincia <strong>di</strong> Bologna -<br />

DOCUMENTAZIONE<br />

PREVISIONALE DEGLI IMPATTI<br />

ACUSTICO, ATMOSFERICO, MOBILITÀ E C.EM.<br />

INDAGINE CONDOTTA DA:<br />

“POLO ESTRATTIVO SAN VITALE”<br />

A CALDERARA DI RENO (BO)<br />

dott. ing. Marila Balboni<br />

Tecnico competente in acustica Prov. 85389BO<br />

Ingegnere e<strong>di</strong>le n. 5669A BO<br />

via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna<br />

Tel. e Fax. 051 6494429<br />

Stesura del <strong>di</strong>cembre 2011<br />

_________________________________________________________________________________________________<br />

dott. ing. MARILA BALBONI<br />

via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna - Tel. e Fax. 051 6494429 - E-mail: marila.balboni@tin.it


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

INDICE<br />

§ 1 – INQUADRAMENTO DELLA VALUTAZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE 3<br />

§ 1.1 – Inquadramento dell’area e descrizione sintetica del contesto urbano 11<br />

§ 1.2 – Inquadramento delle attività previste all’interno ed all’esterno<br />

del polo estrattivo S. Vitale 22<br />

§ 1.3 – In<strong>di</strong>viduazione dei ricettori sensibili 37<br />

§ 2 – COMPONENTE “<strong>RUMORE</strong>” 42<br />

§ 2.1 – Normativa <strong>di</strong> riferimento 42<br />

§ 2.2 – Strumentazione utilizzata in fase <strong>di</strong> rilievo acustico 49<br />

§ 2.3 – Classificazione acustica dell’area 50<br />

§ 2.4 – Rilievi fonometrici in sito del novembre 2011 54<br />

§ 2.5 – Modellazione e simulazione 3D del sito dello stato <strong>di</strong> fatto 57<br />

§ 2.6 – Taratura del programma sullo stato <strong>di</strong> fatto 59<br />

§ 2.7 – Sorgenti sonore inserite per lo scenario 0 e quelli futuri 61<br />

§ 2.7.1 – Sorgenti sonore già presenti nello scenario 0 61<br />

§ 2.7.2 – Attrezzature <strong>di</strong> cantiere interne al polo estrattivo 61<br />

§ 2.7.3 – Tragitti dei mezzi pesanti sia interni che esterni al polo estrattivo 69<br />

§ 2.7.4 – Spazi <strong>di</strong> manovra e movimentazioni interni al polo 71<br />

§ 2.8 – Sorgenti sonore specifiche inserite nel modello <strong>di</strong> calcolo IMMI 72<br />

§ 2.9 – Risultati delle simulazioni sugli Leq: livelli sonori Assoluti <strong>di</strong>urni 80<br />

§ 2.10 – Risultati delle simulazioni sui livelli residui minimi:<br />

criterio <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>urno 90<br />

§ 2.11 – Richieste <strong>di</strong> deroga ai sensi della L.R. 15/2001 D.G.R. 45/2002 95<br />

§ 3 – COMPONENTE “ARIA” 97<br />

§ 3.1 – Quadro normativo <strong>di</strong> riferimento 99<br />

§ 3.1.1 – Definizioni 101<br />

§ 3.2 – Alcune definizioni 103<br />

§ 3.3 – Zonizzazione atmosferica provinciale 105<br />

§ 3.4 –Stato <strong>di</strong> bianco PTS nella zona circostante la futura cava S. Vitale 109<br />

§ 3.4.1 - Metodo <strong>di</strong> campionamento e strumentazione 113<br />

§ 3.5 – Situazione climatologia dell’area circostante la futura cava S. Vitale 115<br />

§ 3.6 – Considerazioni sullo stato delle PTS durante le attività <strong>di</strong> scavo<br />

___________________________________________________________________________________________________<br />

dott. ing. MARILA BALBONI<br />

pag. 1<br />

via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna - Tel. e Fax. 051 6494429 - E-mail: marila.balboni@tin.it<br />

pag.<br />

alla cava S. Vitale 125


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

§ 4 – COMPONENTE “TRAFFICO” 127<br />

2<br />

§ 4.1 – Rilievi del traffico attuale su via Ungheri e via S. Vitalino 127<br />

§ 4.2 – Valutazione dell’impatto sui percorsi esterni dei mezzi afferenti alla cava 132<br />

§ 4.3 – Traffico indotto ed incremento percentuale 135<br />

§ 5 – COMPONENTE “CAMPI ELETTROMAGNETICI” 137<br />

§ 5.1 –Riferimenti normativi: legislazione nazionale e regionale 139<br />

§ 5.1.1 - I compiti amministrativi vigenti 147<br />

§ 5.1.2 - Tutela e salvaguar<strong>di</strong>a dai CEM <strong>di</strong> BF 147<br />

§ 5.2 - Tutela e salvaguar<strong>di</strong>a dell’ambiente e della popolazione dai CEM <strong>di</strong> AF 152<br />

§ 5.3 – Considerazioni tecnico-costruttive sulle linee elettriche (elettrodotti) 154<br />

§ 5.3.1 – Caratterizzazione dei CEM a BF (elettrodotti) nell’intorno<br />

del polo estrattivo 158<br />

§ 5.4 – Considerazioni tecnico-costruttive sul funzionamento delle SRB 161<br />

§ 5.4.1 – Caratterizzazione dei CEM ad AF (SRB telefonia mobile)<br />

nell’intorno del polo estrattivo 164<br />

§ 5.5 – Conclusioni sull’impatto da esposizione ai CEM <strong>di</strong> BF ed AF 167<br />

§ 6 – PREDISPOSIZIONE PROGRAMMA DI MONITORAGGIO ACUSTICO E ATMOSFERICO 169<br />

§ 6.1 – Programma monitoraggi acustici 169<br />

§ 6.2 – Programma monitoraggi “polveri” 169<br />

§ 7 – CONCLUSIONI 171<br />

ALLEGATI<br />

Allegato 1 – Schede tecniche dei rilievi fonometrici eseguiti in continuo eseguiti sul posto<br />

Allegato 2 – Rilievi fonometrici della drag-line presso la cava Pederzoli del 2011<br />

Allegato 3 – Certificato <strong>di</strong> taratura del fonometro integratore e del calibratore<br />

Allegato 4 – Schede tecniche e certificazione della stazione radar Data-Collect per il conteggio del<br />

traffico<br />

Allegato 5 – Caratteristiche Dati sul programma <strong>di</strong> calcolo <strong>di</strong> simulazione acustica esterna –<br />

software IMMI vs. 6.3.1<br />

Allegato 6 – Attestato <strong>di</strong> riconoscimento <strong>di</strong> Tecnico Competente in acustica


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

§ 1 - INQUADRAMENTO DELLA VALUTAZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE<br />

Il presente documento rientra e fa parte della procedura <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Impatto Ambientale, S.I.A.,<br />

da consegnare ai vari Enti Comunali, Provinciali e <strong>di</strong> Tutela Ambientale (ARPA) preposti, per<br />

richiedere l’autorizzazione alla realizzazione dell’attività estrattiva prevista presso il polo estrattivo<br />

“Cava S. Vitale”, localizzata interamente sul territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>, in provincia<br />

<strong>di</strong> Bologna.<br />

L’intervento è assoggettato alla Legge Regionale 18 maggio 1999, n° 9 “Disciplina della<br />

procedura <strong>di</strong> valutazione dell’impatto ambientale” ed in particolare alla procedura <strong>di</strong> V.I.A. ai sensi<br />

dell’art. 4 comma 2 ed ai sensi e con le modalità previste dagli articoli costituenti il Titolo III della<br />

suddetta L.R. ovvero intervento <strong>di</strong>retto (richiesta <strong>di</strong> autorizzazione ai sensi dell'art. 13 e segg. della<br />

L.R. 17/91 s.m.i.) nel rispetto delle eventuali prescrizioni risultanti dalla fase <strong>di</strong> screening.<br />

La presente valutazione previsionale <strong>di</strong> impatto ambientale riguardante i fattori “rumore”, “ariapolveri”,<br />

“traffico” e “campi elettromagnetici <strong>di</strong> AF e <strong>di</strong> BF” si riferisce alla procedura <strong>di</strong> S.I.A.<br />

relativa all’attività estrattiva in corrispondenza del polo estrattivo “Cava S. Vitale”; come detto,<br />

l’indagine verrà svolta ai sensi dalla L.R. 18 maggio 1999, n° 9, “Disciplina della procedura <strong>di</strong><br />

valutazione dell’Impatto ambientale”.<br />

La realizzazione dell’attività estrattiva al “polo S. Vitale” insisterà su un’area compresa <strong>di</strong><br />

superficie complessiva <strong>di</strong> circa 178.000 m 2 , posti fra via Ungheri e via S. Vitalino in località Lippo-<br />

S. Vitale a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>; <strong>di</strong> questi 16,6 ha sono per la sub-zona Dan (zona per attività estrattiva<br />

<strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento) e 1,2 ha sono per la sub-zona Das (zona per servizi alle attività estrattive <strong>di</strong><br />

nuovo inse<strong>di</strong>amento).<br />

Le caratteristiche litografiche e geotecniche della cava sono state descritte dettagliatamente negli<br />

elaborati <strong>di</strong> Relazione Geologica che precedono la presente valutazione previsionale e <strong>di</strong> cui al<br />

documento <strong>di</strong> S.I.A..<br />

L’area d’intervento è localizzata ad altitu<strong>di</strong>ni poco variabili, fra gli attuali 30 m e 32 m s.l.m.<br />

La destinazione d'uso finale sarà zona agricola E (art. 30 della N.T.A. del P.R.G. vigente).<br />

Le verifiche acustiche e sulla ricaduta delle polveri interesseranno soprattutto 22 ricettori<br />

sensibili, i più prossimi alle attività estrattive ed alle arterie viarie comunali sulle quali transiteranno i<br />

mezzi pesanti afferenti alla cava S. Vitale. I bersagli verranno verificati a livello acustico sulle due o<br />

tre quote <strong>di</strong> cui tutti sono al massimo costituiti, ovvero il piano terra, il piano primo e secondo, a 1,7<br />

m, 4,7 m ed a 7,7 m dal suolo, dato che tutti i bersagli sono alti al più tre piani fuori terra.<br />

Fondamentale per la valutazione d’impatto è la morfologia dell’area, tutta pianeggiante ed al<br />

momento priva <strong>di</strong> qualsiasi rilevato <strong>di</strong> terra o affossamenti naturali e/ artificiali.<br />

L’ambiente “sorgenti <strong>di</strong>sturbanti” sarà caratterizzato da sorgenti <strong>di</strong> tipo puntuale (2 escavatori a<br />

braccio rovescio, 1 pala gommata cingolata ed 1 escavatore tipo drag-line per le attività <strong>di</strong> scavo in<br />

falda, per un totale <strong>di</strong> quattro mezzi fissi in area <strong>di</strong> cava), lineare (reticolo stradale e percorsi dei<br />

camion) e areale (cumuli dove si effettuano i carichi del materiale e l’area Das dove vi sarà la pesa e<br />

le baracche <strong>di</strong> servizio alla cava).<br />

L’attività estrattiva sarà operativa in me<strong>di</strong>a 10 ore giornaliere, nella settimana lavorativa tipo <strong>di</strong> 5<br />

giorni, da lunedì a venerdì, nelle ore 7:00-12:00 e 13:00-18:00, quin<strong>di</strong>, per quanto riguarda i perio<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> riferimento temporali relativi alla valutazione <strong>di</strong> impatto acustico si considererà il solo periodo <strong>di</strong><br />

riferimento <strong>di</strong>urno (ore 06:00-22:00).<br />

___________________________________________________________________________________________________<br />

dott. ing. MARILA BALBONI<br />

pag. 3<br />

via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna - Tel. e Fax. 051 6494429 - E-mail: marila.balboni@tin.it


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Nella valutazione si considereranno 200 giorni lavorativi all’anno e 10 ore lavorative me<strong>di</strong>e al<br />

giorno.<br />

Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> è già dotato della Classificazione Acustica del proprio territorio ,<br />

la cui ultima versione è dell’aprile 2009 (cfr. § 2.3).<br />

La caratterizzazione della componente <strong>RUMORE</strong> sarà svolta fornendo i seguenti elementi:<br />

- descrizione delle con<strong>di</strong>zioni attuali (stato <strong>di</strong> fatto – scenario 0) presso il sito <strong>di</strong> intervento e<br />

nei <strong>di</strong>ntorni entro i 500 m <strong>di</strong> raggio,<br />

- in<strong>di</strong>viduazione dei ricettori sensibili più esposti alle emissioni sonore dell’attività estrattiva<br />

comprendendo il trasporto del materiale, con redazione <strong>di</strong> apposita cartografia;<br />

- fase <strong>di</strong> rilievo in sito dello stato <strong>di</strong> fatto con apposito fonometro analizzatore <strong>di</strong> classe I nei<br />

punti più prossimi al alcuni dei ricettori sensibili in<strong>di</strong>viduati o presso le principali sorgenti<br />

sonore preesistenti nell’area d’intervento, della durata minima <strong>di</strong> un’ora, nel periodo <strong>di</strong><br />

osservazione rappresentativo del periodo in cui si svolge attività in polo estrattivo S. Vitale<br />

(saranno forniti la data, l’ora, la posizione del rilievo e il profilo dell'evento);<br />

- taratura del programma <strong>di</strong> calcolo previsionale per simulare in via grafica la situazione<br />

rilevata allo stato <strong>di</strong> fatto ed estenderne la situazione rilevata presso i singoli punti misurati<br />

all’intera area interessata dall’attività estrattiva; i valori <strong>di</strong> Leq,A simulati ad 1 m dalla facciata<br />

saranno forniti in forma numerica per ogni ricettore considerandone tutti i piani; sarà inoltre<br />

fornito il grado <strong>di</strong> approssimazione del modello (<strong>di</strong>fferenza tra valore simulato e valore<br />

misurato);<br />

- verrà fornita una descrizione degli usi degli e<strong>di</strong>fici e le altezze rispetto al piano <strong>di</strong> campagna,<br />

nonché i valori limite assegnati agli stessi ricettori, desumibili dalla classificazione acustica<br />

comunale;<br />

- al fine <strong>di</strong> caratterizzare acusticamente lo stato <strong>di</strong> fatto sarà restituita la descrizione, tramite<br />

misure, dei livelli <strong>di</strong> rumore ambientale presenti nell’area <strong>di</strong> interesse e del loro andamento<br />

nel tempo riferiti alle specifiche sorgenti sonore presenti; delle misure eseguite saranno<br />

restituite le modalità d’esecuzione delle stesse e quant’altro contenuto nel D.M. 16/03/1998;<br />

le misure saranno integrate con delle previsioni modellistiche con l’ausilio <strong>di</strong> software<br />

de<strong>di</strong>cato ed oltre alla simulazione grafica dei livelli sonori con la restituzione <strong>di</strong> mappe<br />

acustiche <strong>di</strong> isolivello, saranno prodotti i livelli acustici delle simulazioni orientate ai ricettori<br />

sensibili succitati, restituiti anche in formato numerico;<br />

saranno esplicitate le metodologie e le procedure adottate sia per la taratura che per le<br />

simulazioni e sarà fornita la descrizione del modello <strong>di</strong> calcolo, l'accuratezza della stima dei<br />

valori dei livelli sonori, i dati <strong>di</strong> input utilizzati e l'analisi dei risultati ottenuti dal calcolo<br />

previsionale.<br />

La stima degli impatti indotti dalle attività estrattive al polo S. Vitale verrà fornita in relazione alle<br />

operazioni <strong>di</strong> scavo e trasporto del materiale <strong>di</strong> risulta e sistemazione finale.<br />

Sarà svolta la stima dell’aumento <strong>di</strong> pressione sonora presso i ricettori sensibili considerando per<br />

ogni ricettore il caso peggiore (azioni <strong>di</strong> progetto maggiormente gravose per ogni ricettore<br />

in<strong>di</strong>viduato) nella fase <strong>di</strong> scavo e <strong>di</strong> sistemazione della cassa.<br />

4


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Le attività previste per la valutazione degli impatti saranno le seguenti:<br />

- in<strong>di</strong>viduazione delle sorgenti sonore aggiuntive previste durante l’attività estrattiva, compreso<br />

il trasporto del materiale;<br />

- inserimento <strong>di</strong> tali sorgenti nello scenario dello stato <strong>di</strong> fatto per ottenere gli scenari <strong>di</strong><br />

esecuzione, ovvero gli scenari impattanti;<br />

- fornitura per ogni ricettore del valore dei LeqA in forma numerica, con e senza eventuali<br />

mitigazioni, in rapporto alla classe acustica <strong>di</strong> appartenenza;<br />

- verifica del criterio <strong>di</strong>fferenziale, fornendo i valori <strong>di</strong> rumore residuo minimo ed ambientale<br />

massimo per ogni ricettore e per ogni fase;<br />

- valutazione dell’esigenza o meno <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> mitigazione acustica presso uno o più<br />

ricettori.<br />

Circa la stima dell’impatto acustico prodotto dalle attività estrattive al polo in questione in<br />

rapporto alle operazioni <strong>di</strong> scavo e trasporto del materiale <strong>di</strong> risulta, le sorgenti sonore utilizzate<br />

saranno opportunamente caratterizzate in<strong>di</strong>cando numero e tipi <strong>di</strong> macchinari, modalità e tempi <strong>di</strong><br />

funzionamento, la loro posizione in pianta ed in quota (pertanto quotando le sorgenti anche<br />

all’interno del software <strong>di</strong> simulazione). La descrizione delle sorgenti sarà fornita tramite dati relativi<br />

ai livelli <strong>di</strong> potenza sonora e/o ai livelli sonori a <strong>di</strong>stanza nota forniti dal produttore, <strong>di</strong>sponibili in<br />

letteratura oppure ottenuti con misure fonometriche effettuate su impianti o apparecchiature dello<br />

stesso tipo (così verrà fatto per la macchina operatrice denominata drag-line per le attività <strong>di</strong> scavo in<br />

falda – cfr. Allegato 2).<br />

Le valutazioni dei livelli sonori attesi saranno calcolati con le stesse procedure <strong>di</strong> valutazione del<br />

clima acustico ante-operam; gli stessi livelli saranno confrontati ai valori limite <strong>di</strong> immissione sia<br />

assoluti che <strong>di</strong>fferenziali. Per la stima dei livelli <strong>di</strong>fferenziali si terrà presente che essendo tale<br />

parametro orientato alla valutazione del <strong>di</strong>sturbo si valuterà preventivamente il livello <strong>di</strong>fferenziale<br />

<strong>di</strong> immissione secondo il principio del massimo <strong>di</strong>sturbo, stimando il maggiore contributo<br />

all’inquinamento acustico delle sorgenti puntuali all’interno del periodo <strong>di</strong> tempo caratterizzato dal<br />

livello residuo più basso, valutato come me<strong>di</strong>a mobile sui trenta minuti <strong>di</strong> minima rumorosità<br />

ambientale. Tali stime inoltre terranno conto dell’altezza dal suolo dei potenziali ambienti abitativi.<br />

In relazione all’impatto acustico derivante dal flusso dei mezzi pesanti per il trasporto del<br />

materiale <strong>di</strong> risulta, saranno in<strong>di</strong>cati i percorsi interni ed esterni all’area oggetto <strong>di</strong> intervento e sarà<br />

definita l’area <strong>di</strong> influenza sulla viabilità. Inoltre si valuterà sui tragitti stradali interessati dal flusso<br />

<strong>di</strong> mezzi pesanti afferenti l’attività <strong>di</strong> scavo, lo stato dei flussi attuali e quello dei flussi futuri in<br />

relazione al clima acustico attuale e futuro (limite <strong>di</strong> immissione assoluto) indotto dal flusso <strong>di</strong><br />

traffico presso i ricettori che insistono sui percorsi in<strong>di</strong>viduati.<br />

Verranno in<strong>di</strong>cati gli interventi <strong>di</strong> mitigazione degli impatti che si dovessero rendere necessari.<br />

La procedura sarà la seguente:<br />

- valutazione della necessità <strong>di</strong> applicare mitigazioni <strong>di</strong> tipo attivo (variazione del lay-out,<br />

riduzione dei transiti, <strong>di</strong>versa modalità <strong>di</strong> gestione dell’attività estrattiva, provve<strong>di</strong>menti<br />

operativi da adottare in fase <strong>di</strong> estrazione e trasporto, ecc.) o <strong>di</strong> tipo passivo (schermi acustici<br />

mobili, barriere fisse, ecc.);<br />

- verifica dell’efficacia dell’effetto mitigativo delle opere previste in termini <strong>di</strong> rispetto dei<br />

limiti <strong>di</strong> legge e <strong>di</strong> attenuazione dell’impatto acustico sui ricettori.<br />

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dott. ing. MARILA BALBONI<br />

pag. 5<br />

via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna - Tel. e Fax. 051 6494429 - E-mail: marila.balboni@tin.it


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Si valuterà, se e quando fosse necessario, se ricorrere alla richiesta <strong>di</strong> deroga agli orari e/od ai<br />

limiti <strong>di</strong> rumore <strong>di</strong> cui alla L.R. 15/2001 ed alla D.G.R. 45/2002 in riferimento alla quale le attività<br />

estrattive si configurano a tutti gli effetti “attività temporanee” in quanto attività che si esauriscono<br />

in un arco <strong>di</strong> tempo limitato e/o si svolgono in modo non permanente nello stesso sito.<br />

Dall’ottobre 2008 le attività estrattive sono, infatti, assimilabili in tutto e per tutto ai “cantieri” <strong>di</strong><br />

cui all’art. 3 della D.G.R. 45/2002 (cfr. pagg. 47-48).<br />

La caratterizzazione della componente qualità dell’ARIA in riferimento alle PTS come richiesto<br />

per l’analisi delle attività estrattive, sarà svolta fornendo i seguenti elementi:<br />

- descrizione del quadro anemologico locale;<br />

- descrizione delle temperature e precipitazioni mensili;<br />

- in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> tutti gli e<strong>di</strong>fici interni all’area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o esterni ma ad una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 500<br />

m con l’in<strong>di</strong>cazione dell’uso – cfr. § 1.3;<br />

- localizzazione su mappa dei percorsi dei mezzi <strong>di</strong> trasporto materiale ed in<strong>di</strong>cazione del tipo<br />

<strong>di</strong> fondo stradale – cfr. § 1.1 e pag. 18;<br />

- valutazione dello scenario delle PTS allo stato <strong>di</strong> fatto sulla base <strong>di</strong> dati recentemente<br />

prelevati in contesti del tutto simili nel comune <strong>di</strong> Castel Maggiore, confinate ad Est con la<br />

zona del Lippo-S.Vitale qui considerata,<br />

- stima degli impatti indotti dalle attività estrattive al polo S. Vitale in relazione alle operazioni<br />

<strong>di</strong> scavo e trasporto del materiale <strong>di</strong> risulta e sistemazione finale sulla base <strong>di</strong> dati già<br />

analizzati per attività simili nei pressi <strong>di</strong> questa zona;<br />

- in<strong>di</strong>cazione degli interventi <strong>di</strong> mitigazione degli impatti che si dovessero rendere necessari,<br />

valutando la necessità <strong>di</strong> applicare mitigazioni <strong>di</strong> tipo attivo (variazione del lay-out, riduzione<br />

dei transiti, <strong>di</strong>versa modalità <strong>di</strong> gestione dell’attività estrattiva, provve<strong>di</strong>menti operativi da<br />

adottare in fase <strong>di</strong> estrazione e trasporto, bagnatura <strong>di</strong> mezzi e percorsi viari, ecc.) o <strong>di</strong> tipo<br />

passivo (schermi fisse, teli impermeabili, ecc.), con in<strong>di</strong>cazione dei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> moderazione<br />

della velocità e <strong>di</strong> eventuali trattamenti dei cumuli.<br />

La caratterizzazione della componente mobilità verrà valutata sulla base dei conteggi dei transiti<br />

allo stato attuale con apposita stazione radar posizionata in maniera fissa per oltre 24 ore sulle due<br />

arterie viarie più <strong>di</strong>rettamente interessate dai transiti dei mezzi pesanti afferenti alla cava S. Vitale,<br />

per incrementarli con l’indotto dato dalle attività in cava e valutarne l’incidenza.<br />

I dati <strong>di</strong> traffico attuali sulle due arterie <strong>di</strong> traffico più <strong>di</strong>rettamente interessate dalle attività<br />

afferenti alla cava, via Ungheri e via S. Vitalino (cfr. § 4.1) verranno conteggiati a mezzo <strong>di</strong><br />

postazione radar fissa posizionata presso le stesse strade per oltre 24 ore per ogni postazione, proprio<br />

in questa occasione, non essendovene a <strong>di</strong>sposizione attualmente dalla Provincia <strong>di</strong> sufficientemente<br />

recenti per caratterizzare l’intera zona.<br />

La caratterizzazione della componente dei campi elettromagnetici CEM ad alta e bassa<br />

frequenze, AF e BF, rimarrà inalterata rispetto allo stato attuale, quin<strong>di</strong> l’impatto si può affermare sin<br />

da ora che sarà nullo, ma si fornirà dettagliata descrizione dell’attuale presenza <strong>di</strong> sorgenti <strong>di</strong> campi<br />

elettromagnetici (stazioni ra<strong>di</strong>o base, elettrodotti, ecc.) <strong>di</strong>stribuiti sul territorio.<br />

Nelle Figure 1.1 seguenti viene mostrata l’area in cui si svolgeranno le attività estrattive alla<br />

succitata Cava S. Vitale sul territorio comunale <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> da cartografia generale stradale<br />

e da estratto del P.A.E. 2006.<br />

6


Figura 1.1.1 – Inquadramento territoriale del polo “S. Vitale” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong><br />

<strong>Calderara</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Reno</strong><br />

Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

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dott. ing. MARILA BALBONI<br />

pag. 7<br />

via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna - Tel. e Fax. 051 6494429 - E-mail: marila.balboni@tin.it<br />

N<br />

N


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Figura 1.1.2 – Inquadramento territoriale del polo “S. Vitale” tratto dal PAE 2006 del comune <strong>di</strong> a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong><br />

8<br />

N


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Si segnala già in premessa che fin dalla Relazione Generale della Variante 2006 al P.A.E. del<br />

comune <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> erano state fatte delle considerazioni sull’impatto ambientale <strong>di</strong> questa<br />

cava, in quanto l'intervento è da sottoporre alla procedura <strong>di</strong> Valutazione degli Impatti Ambientali<br />

previste dalla L.R. 9/99 s.m.i., <strong>di</strong> cui il presente documento fa parte integrante.<br />

Si riassume in premessa quanto contenuto a tal proposito nel P.A.E. 2006 <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>.<br />

Nella Relazione Generale della Variante 2006 al P.A.E. del comune <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> viene<br />

riportata una tabella riassuntiva dei presunti impatti per i vari fattori e le loro “intensità”, qui<br />

estrapolata.<br />

Impatti del polo estrattivo "S. Vitale"<br />

La scala completa delle intensità degli impatti attesi qui utilizzata è: nullo, trascurabile,<br />

marginale, sensibile, rilevante, massimo, come risulta dallo Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Impatto Ambientale<br />

del P.I.A.E. 2002 – 2012.<br />

Già in questa prima sede <strong>di</strong> analisi degli impattti, il fattore Rumore veniva identificato con<br />

intensità d’impatto sensibile e tale giu<strong>di</strong>zio é dovuto al fatto che si può avere un sensibile incremento<br />

del livello della pressione sonora nel periodo <strong>di</strong>urno sui residenti delle due villette uni-bifamiliari<br />

senza toponimo poste al margine della via Ungheri, <strong>di</strong>stanti fra loro circa 150 m ed a<strong>di</strong>acenti al<br />

perimetro <strong>di</strong> comparto: il presente documento, come richiesto, conterrà rilevamenti della situazione<br />

esistente nell'area dal punto <strong>di</strong> vista del rumore con la finalità <strong>di</strong> ottenere un chiaro quadro della<br />

situazione ante-operam e si prevedrà un programma <strong>di</strong> monitoraggio acustico durante la<br />

realizzazione dell'intervento, da effettuare in corrispondenza <strong>di</strong> un numero adeguato <strong>di</strong> punti critici<br />

con cadenza inizialmente almeno quadrimestrale, come previsto dall'art. 9 della N.T.A. del P.A.E.<br />

2006.<br />

Nel P.A.E. 2006 è già stata istituita all'interno del comparto una cospicua fascia <strong>di</strong> rispetto fra il<br />

ciglio <strong>di</strong> scavo e il margine della via Ungheri (a protezione delle due sunnominate abitazioni), per<br />

mitigare il più possibile le situazioni <strong>di</strong> contrasto con le normative vigenti e <strong>di</strong> oggettivo <strong>di</strong>sagio dei<br />

residenti. Nella presente analisi dell'impatto acustico ambientale si stabiliranno quali altre misure<br />

mitigative adottare per la situazione in parola, se risultassero necessarie.<br />

È anche già prevista la realizzazione <strong>di</strong> un accesso alternativo al comparto, per mitigare l'impatto<br />

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acustico (ma anche da polveri e gas <strong>di</strong> scarico aero<strong>di</strong>spersi dagli automezzi) attraverso la<br />

<strong>di</strong>versificazione dei percorsi ed la conseguente riduzione dei passaggi nelle vicinanze dell'area<br />

critica. Inoltre, è già stato previsto che la zona Das a Sud della cava rimanga vuota. Nello specifico, è<br />

già stata in<strong>di</strong>cata una fascia per la realizzazione del secondo accesso per i mezzi <strong>di</strong> trasporto pesanti<br />

che, partendo dal margine orientale del comparto, raggiunge la via S. Vitalino in un tratto dotato <strong>di</strong><br />

buona visibilità e non troppo densamente abitato (cfr. Tavola "Visualizzazione degli impatti<br />

principali generati dal polo S. Vitale" riportata a pag. 19), attraversando terreni <strong>di</strong> cui la società<br />

gestrice della cava ha la <strong>di</strong>sponibilità. Tale percorso avrà una fascia <strong>di</strong> 200 m <strong>di</strong> larghezza dalla<br />

traccia in<strong>di</strong>viduata ed una larghezza non superiore a 10 m oltre a quanto necessario per pre<strong>di</strong>sporre le<br />

eventuali opere ed attrezzature per la mitigazione degli impatti da rumore e polvere (terrapieno con<br />

funzione <strong>di</strong> barriera, recinzione, impianto <strong>di</strong> lavaggio e umi<strong>di</strong>ficazione e quant'altro <strong>di</strong> necessario<br />

in<strong>di</strong>viduato dalle procedura <strong>di</strong> valutazione dell'impatto ambientale) e si innesterà sulla via S. Vitalino<br />

in una posizione <strong>di</strong> intervisibilità ottimale, per la sicurezza stradale, e <strong>di</strong> significativa <strong>di</strong>stanza dalle<br />

abitazioni ivi presenti, per mitigare i sunnominati impatti.<br />

Già dalla stesura della versione del PA.E. 2006, la maggioranza degli altri criteri ambientali<br />

presentano intensità <strong>di</strong> impatto presunta <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne marginale, e ciò è valido anche per il fattore<br />

Qualità dell'aria, in quanto è preve<strong>di</strong>bile che l'aumento della concentrazione <strong>di</strong> polveri in atmosfera<br />

interesserà pressoché esclusivamente le due abitazioni poste imme<strong>di</strong>atamente ad Est e ad Ovest dei<br />

due angoli meri<strong>di</strong>onali del perimetro <strong>di</strong> comparto, con <strong>di</strong>sagi derivati dall'aero<strong>di</strong>spersione causata<br />

dallo spostamento dei mezzi d'opera e degli autoarticolati da trasporto sul fondo dell'invaso sulle<br />

piste interne. Anche per questo fattore si effettuerà un rilevamento della situazione esistente nell'area<br />

dal punto <strong>di</strong> vista della qualità dell'aria entro la prossima estate, limitatamente alla zona critica qui<br />

in<strong>di</strong>viduata, con la finalità <strong>di</strong> ottenere un quadro della situazione ante-operam; al § 6.2 del presente<br />

documento si illustra già il programma <strong>di</strong> monitoraggio con cadenza almeno quadrimestrale per un<br />

consistente periodo iniziale delle attività in cava, con la finalità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare l'insorgenza <strong>di</strong><br />

eventuali situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio sui residenti ed intervenire tempestivamente per minimizzarle; nel<br />

frattempo, sono già previsti a livello progettuale interventi <strong>di</strong> mitigazione (pavimentazione e<br />

frequente <strong>di</strong> lavaggio e irrorazione dei tratti delle piste interne prima dell'immissione sulla viabilità<br />

pubblica e lavaggio perio<strong>di</strong>co <strong>di</strong> un tratto della viabilità pubblica, ecc.) in grado <strong>di</strong> ridurre<br />

significativamente l'aero<strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> polveri in atmosfera; anche per questo aspetto la sud<strong>di</strong>visione<br />

del flusso dei mezzi tramite l'apertura della pista d'accesso su via S. Vitalino contribuirà a ridurre in<br />

maniera significativa il <strong>di</strong>sagio indotto sulle due abitazioni in fregio a via Ungheri.<br />

10


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

§ 1.1 - INQUADRAMENTO DELL’AREA E DESCRIZIONE SINTETICA DEL CONTESTO URBANO<br />

L’area è ubicata alla sinistra idrografica del fiume <strong>Reno</strong>, alla <strong>di</strong>stanza da questo <strong>di</strong> circa 800 m.<br />

L’area ricade interamente all’interno del territorio comunale <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>.<br />

Il sito della futura area estrattiva del polo denominato “Cava S. Vitale” è <strong>di</strong>sposto su altitu<strong>di</strong>ni<br />

molto poco variabili, trovandosi in pianura, fra i 30 m e i 32 m s.l.m. circa.<br />

Al momento nella zona non sono presenti nè rilevati nè avvallamenti <strong>di</strong> sorta, nè naturali nè<br />

artificiali. I terreni circostanti presentano esclusiva destinazione d’uso <strong>di</strong> tipo agricolo.<br />

L’area in cui si propone <strong>di</strong> svolgere l’attività estrattiva al polo denominato “Cava S. Vitale” è<br />

in<strong>di</strong>cata nelle varie figure seguenti con tratteggio grassetto.<br />

Nelle seguenti immagini si allegano gli estratti delle destinazioni d’uso del suolo e dei vincoli<br />

ambientali riferiti all’interno dell’area in cui si svolgerà l’attività estrattiva, tratti dalla vigente<br />

cartografia tecnica provinciale, comunale e dal vigente P.A.E. 2006.<br />

Figura 1.2 – Territorio comunale del comune <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong><br />

N<br />

<strong>Calderara</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Reno</strong><br />

Castel Maggiore<br />

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N<br />

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Figura 1.3.1 – Territorio comunale del comune <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong><br />

12<br />

<strong>Calderara</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Reno</strong><br />

Castel Maggiore


N<br />

Figura 1.3.2 – Stradario, e<strong>di</strong>fici e numeri civici <strong>di</strong> del territorio <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong><br />

<strong>Calderara</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Reno</strong><br />

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Castel Maggiore<br />

Nelle Fig. 1.5.3 si riportano stralci sintetici del P.T.C.P. e dal P.A.E. 2006 con le destinazioni<br />

temporanee della zona <strong>di</strong> cava.<br />

Per la contestualizzazione urbanistica approfon<strong>di</strong>ta a livello <strong>di</strong> P.R.G. del comune <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Reno</strong>, del P.S.C. dell’Associazione <strong>Reno</strong>-Galliera e Terre d’Acqua, del P.T.C.P., del P.I.A.E. e del<br />

P.A.E. si rimanda integralmente alla relazione generale <strong>di</strong> Screening.<br />

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N<br />

Figura 1.4 – Foto aeree della zona del polo estrattivo al 2009 circa<br />

14


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Figura 1.5.1 – Destinazioni urbane <strong>di</strong> P.R.G. del comune <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>. L’unico interessato dall’opera su CTR<br />

N<br />

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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Figura 1.5.2 – Destinazioni urbane <strong>di</strong> P.R.G. del comune <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> il più interessato dall’opera su ortofoto<br />

16<br />

N


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Figura 1.5.3 – Estratti dal P.T.C.P. e dal P.A.E. 2006 ed in<strong>di</strong>cazione della cava S. Vitale<br />

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In Fig. 1.6.1 è riportata la viabilità già prevista in P.A.E. 2006 a cui i gestori della cava si<br />

atterranno.<br />

Si vede che sono già stati ipotizzati carichi <strong>di</strong> mezzi pesanti me<strong>di</strong> e massimi possibili gravitanti<br />

sulle arterie viarie coinvolte.<br />

Da Fig. 1.6.1 si vede che:<br />

- è previsto un percorso ad Est in uscita dalla cava che attraverserà aree agricole già rese<br />

<strong>di</strong>sponibili alla società gestrice degli scavi, che si immetterà su via S. Vitalino, a circa 120 m a<br />

Nord della trattoria Bortolotti;<br />

- i mezzi pesanti in uscita da questo passaggio si <strong>di</strong>rigeranno tutti a Sud, verso la rotatoria Bugli;<br />

- il carico me<strong>di</strong>o/massimo previsto dal P.A.E. 2006 è <strong>di</strong> 39/78 mezzi;<br />

- dalla rotatorio Bighi circa il 70% si <strong>di</strong>rigerà ad Est verso Castel Maggiore, al Consorzio Cave<br />

s.r.l. e Pederzoli s.r.l. ove vi sono impianti <strong>di</strong> prima lavorazione inerti), passando da via Ungheri<br />

e via Al<strong>di</strong>na Nord (come viabilità pubblica – tratti gialli della Fig. 1.6.3) e poi entrando in aree <strong>di</strong><br />

cava, quin<strong>di</strong> non più su viabilità pubblica;<br />

- il restante 30% in uscita da via S. Vitalino si <strong>di</strong>rigerà a Sud verso l’impianto SA.PA.BA. s.p.a. a<br />

Pontecchio Marconi, attraverso via Al<strong>di</strong>na Sud (12/24 mezzi come carico me<strong>di</strong>o/massimo) – cfr<br />

tratto blu su Fig. 1.6.3;<br />

- dall’accesso a Sud, su via Ungheri, sono previsti 21/42 mezzi (carico me<strong>di</strong>o/massimo);<br />

- questi si <strong>di</strong>rigeranno tutti verso Sud-Ovest, verso l’impianto S. Anna <strong>di</strong> Cave Nord s.r.l.,<br />

percorrendo la viabilità pubblica <strong>di</strong> via Pradazzo Sud fino a via del Cerchio, dove si innesterà su<br />

viabilità privata dell’impianto <strong>di</strong> Cave Nord s.r.l.<br />

il fondo stradale delle arterie viarie circostanti la cava è ad oggi in buone con<strong>di</strong>zioni, in asfalto<br />

classico. I due accessi alla cava saranno tutti asfaltati. Ciò sarà utile al contenimento delle <strong>di</strong>spersioni<br />

in atmosfera delle polveri sollevate dal passaggio dei camion.<br />

18


N<br />

Figura 1.6.1 – Viabilità prevista già in P.A.E. 2006 gravitante intorno al polo S. Vitale<br />

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Figura 1.6.2 – Legenda <strong>di</strong> Fig. 1.6.1 e stralcio dalla tav. 5 del PIAE 200-2012 (d.c.p. n. 22 del 30/03/2004) Aree<br />

interessate dalle attività estrattive – evoluzione della pianificazione provinciale<br />

stralcio dalla tav. 5<br />

del PIAE 200-2012<br />

(d.c.p. n. 22 del<br />

30/03/2004) Aree<br />

interessate dalle<br />

attività estrattive –<br />

evoluzione della<br />

pianificazione<br />

provinciale<br />

20


N<br />

Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Figura 1.6.3 – Sintesi della viabilità prevista gravitante intorno al polo S. Vitale su CTR su strade pubbliche<br />

Accessi (uscite / entrate)<br />

21/42<br />

12/24<br />

39/78<br />

27/54<br />

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§ 1.2 - INQUADRAMENTO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE ALL’INTERNO ED ALL’ESTERNO DEL POLO<br />

22<br />

ESTRATTIVO S. VITALE<br />

La realizzazione dell’attività estrattiva del “Polo S. Vitale” avrà luogo su un’area <strong>di</strong> circa 178.000<br />

m 2 , posti fra via Ungheri e via S. Vitalino in località Lippo-S. Vitale a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>.<br />

Di questi 16,6 ha sono per la sub-zona Dan (zona per attività estrattiva <strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento) e<br />

1,2 ha sono per la sub-zona Das (zona per servizi alle attività estrattive <strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento),<br />

<strong>di</strong>stinte nelle due zone <strong>di</strong> cui alla Fig. 1.5.3.<br />

Relativamente alle due aree identificate con Das, in quella occidentale si inse<strong>di</strong>eranno la pesa e le<br />

baracche uffici/servizi, mentre quella meri<strong>di</strong>onale rimarrà vuota ed in questa vi sarà solo l’uscita<br />

secondaria su Via Ungheri.<br />

Quale percentuale <strong>di</strong> mezzi pesanti nei suoi due tragitti <strong>di</strong> cui alla Fig. 1.6.1, ad oggi sono<br />

ipotizzabili in realtà un 80% del traffico verso Via S.Vitalino ed un 20% del traffico verso Via<br />

Ungheri del totale generato/afferente nell’area <strong>di</strong> cava.<br />

L’area del Polo estrattivo denominato San Vitale è stata inserita nella pianificazione <strong>di</strong> settore a<br />

partire dal primo strumento <strong>di</strong> pianificazione introdotto dalla L.R. 17/1991 e s.m.i., che nella<br />

Provincia <strong>di</strong> Bologna è rappresentato dal Piano Infraregionale delle Attività Estrattive 1991-2000,<br />

approvato con Delibera della Giunta Regionale n° 259 del 20/02/1996.<br />

La Variante 1996 al P.I.A.E. della Provincia <strong>di</strong> Bologna, approvata con Delibera della Giunta<br />

Regionale n° 1332 del 26/07/1999, ed il successivo P.I.A.E. 2002-2012 (approvato con Delibera del<br />

Consiglio della Provincia <strong>di</strong> Bologna n° 22 del 30/03/2004) hanno confermato la previsione del Polo<br />

estrattivo San Vitale.<br />

L’area compresa all’interno del limite <strong>di</strong> P.A.E. è caratterizzata da una morfologia<br />

subpianeggiante, con valori del piano campagna <strong>di</strong> circa 30-32 m s.l.m., senza eccezioni se non per<br />

un fosso che corre ad Ovest ed esterno all’area <strong>di</strong> cava.<br />

La coltivazione dell’area è stata sud<strong>di</strong>visa in 3 fasi <strong>di</strong>stinte, <strong>di</strong>sposte grossolanamente Sud-<br />

Ovest/Nord-Est, la cui estensione è riportata in Fig. 1.7.1 seguente.<br />

La superficie utile massima, nella quale verrà effettivamente svolta l’attività <strong>di</strong> escavazione è stata<br />

determinata considerando le <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> rispetto dal ciglio superiore <strong>di</strong> escavazione previste dall'art.<br />

104 del D.P.R. 9/4/1959, n° 128 e s.m.i. e riba<strong>di</strong>te dalle N.T.A. dei Piani delle Attività Estrattive dei<br />

Comuni <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>.<br />

La profon<strong>di</strong>tà massima <strong>di</strong> escavazione è stata fissata in funzione delle caratteristiche<br />

litostratigrafiche ed idrogeologiche in<strong>di</strong>viduate in corrispondenza del polo estrattivo e sono costituite<br />

da argilla+limo e ghiaia.<br />

L’argilla ed il limo saranno mantenuti dentro l’area <strong>di</strong> cava per essere poi utilizzati per la<br />

sistemazione finale.<br />

La ghiaia verrà conferita agli impianti <strong>di</strong> frantumazione e lavorazione esterni <strong>di</strong> cui alla Fig. 1.6.1.<br />

La profon<strong>di</strong>tà massima <strong>di</strong> scavo in ciascuna dalle aree corrispondenti alle tre fasi è stata fissata in<br />

-20 m, come da Fig. 1.7.1.<br />

Sul perimetro dell’intera area <strong>di</strong> cava è stata prevista la realizzazione <strong>di</strong> un argine dell’altezza <strong>di</strong> 2<br />

m dal piano campagna attuale.


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Il volume complessivo <strong>di</strong> materiale utile, costituito dai litotipi ghiaiosi, nel polo estrattivo<br />

ammonterà a 1.600.000 m 3 , a cui si aggiungono 934.000 m 3 <strong>di</strong> argilla e limo destinati alla<br />

sistemazione finale e mantenuti in area <strong>di</strong> cava.<br />

In totale dall’area <strong>di</strong> cava si movimenteranno 2.662.600 m 3 <strong>di</strong> materiale, secondo quanto mostrato<br />

in Tab. 1.1.<br />

Per la sistemazione finale, occorrerà, infatti, poi importare del materiale <strong>di</strong> tipo argilloso, sulla<br />

base dei calcoli <strong>di</strong> cui alla Tab. 1.1, per un totale <strong>di</strong> 128.000 m 3 importati dall’esterno, spalmati sulla<br />

durata dell’attività in cava (che risulta essere da quanto si <strong>di</strong>rà <strong>di</strong> tre<strong>di</strong>ci anni).<br />

Per quanto riguarda la tempistica prevista per l’intero intervento, ogni autorizzazione avrà una<br />

durata complessiva <strong>di</strong> 5 anni, per una durata complessiva <strong>di</strong> 13 anni visto che si avrà sovrapposizione<br />

per le tre fasi negli anni <strong>di</strong> passaggio dalle attività da una area <strong>di</strong> fase all’altra, come mostrato nel<br />

cronoprogramma sotto riportato.<br />

Per l’identificazione delle <strong>di</strong>verse zone estrattive riportate nel cronoprogramma, si faccia<br />

riferimento alla Fig. 1.7.1.<br />

Per quanto riguarda la modalità <strong>di</strong> coltivazione del giacimento, in Fig. 1.7.1 sono mostrati gli<br />

argini perimetrali previsti, che verranno realizzati <strong>di</strong> volta in volta con il passaggio da una fase<br />

all’altra, mantenendo quelli precedenti con l’avanzare delle fasi.<br />

Pertanto, i primi 30 giorni circa <strong>di</strong> attività in fase 1 saranno de<strong>di</strong>cati alla realizzazione degli argini<br />

alti 2 m sul perimetro Sud e laterale alla fase 1, poi all’inizio del 5° anno, con l’avviarsi della fase 2,<br />

si proseguiranno gli argini esistenti alti 2 m con i lati Ovest ed Est relativi alla area <strong>di</strong> fase 2 (per una<br />

durata <strong>di</strong> circa 15 giorni) ed infine, all’inizio del 9° (sempre per altri 15 giorni circa), si<br />

proseguiranno gli argini esistenti alti 2 m con i lati Ovest ed Est afferenti alla area <strong>di</strong> fase 3 che<br />

verranno chiusi sul lato Nord.<br />

Nella Tabella 1.1 che segue sono riportati i volumi <strong>di</strong>stinti per materiali e per area <strong>di</strong> scavo,<br />

<strong>di</strong>fferenziati sulle varie aree, mentre dalla Tabella 1.2 alla Tabella 1.8 che seguono sono ricavati, a<br />

caduta dai dati contenuti in Tab 1.1, i mezzi pesanti che afferiranno alla cava durante le attività <strong>di</strong><br />

scavo nei vari anni.<br />

Pertanto, si partirà dall’area più a Sud dell’intera cava, poi si passerà a quella centrale, per poi<br />

passare a quella più a Nord.<br />

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Tabella 1.1 - Volumi <strong>di</strong>stinti per materiali e per area <strong>di</strong> scavo, denominate numericamente come da Fig. 1.7.1<br />

Area <strong>di</strong> scavo con<br />

n. identificativo<br />

24<br />

1<br />

2<br />

3<br />

Totale / per tipo<br />

Limi /Argille + riporto<br />

in m 3<br />

353.000 m 3 + 62.662 m 3 =<br />

415.662 m 3<br />

Ghiaia<br />

in m 3<br />

Volume totale<br />

in m 3<br />

606.000 m 3 1.021.662 m 3<br />

308.000 m 3 + 87.285 m 3 =<br />

395.285 m 3 666.000 m 3 1.061.285 m 3<br />

273.000 m 3 - 21.550 m 3 =<br />

251.450 m 3<br />

934.000 m 3 + 128.397 m 3 =<br />

1.062.397 m 3<br />

328.000 m 3 579.450 m 3<br />

1.600.000 m 3 2.662.397 m 3<br />

Il riporto <strong>di</strong> materiale totale necessario alla sistemazione finale è stato valutato sapendo che nella<br />

prima fase occorreranno 415.662 m 3 <strong>di</strong> materiale estratto, nella seconda fase occorreranno 395.285<br />

m 3 <strong>di</strong> materiale estratto e nella terza fase occorreranno 251.450 m 3 <strong>di</strong> materiale estratto, per un totale<br />

<strong>di</strong> 1.105.497 m3 <strong>di</strong> materiale, in sito se ne avranno <strong>di</strong>sponibili da quello estratto già 934.000 m 3 , per<br />

cui occorrerà un apporto <strong>di</strong> materiale aggiunto <strong>di</strong> soli 128.000 m 3 apportati spalmandoli sui 13 anni<br />

<strong>di</strong> attività, ovvero cinque anni per ogni fase.<br />

Facendo il confronto tra fabbisogno per la sistemazione (tabella Calcolo volumi sistemazione) e<br />

<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> materiali argillosi derivanti dallo scavo (tabella Calcolo volumi scavo) si vede che gli<br />

apporti (in positivo o negativo) saranno:<br />

Prima fase : 353.000 m 3 + 62.662 m 3 = 415.662 m 3<br />

Seconda fase : 308.000 m 3 + 87.285 m 3 = 395.285 m 3<br />

Terza fase : 273.000 m 3 – 21.550 m 3 = 251.450 m 3<br />

Si sottolinea il fatto che questa <strong>di</strong>stribuzione dell’apporto del materiale in cava per sopperire al<br />

fabbisogno per la sistemazione è dato da una me<strong>di</strong>a e non rappresenta un vincolo per l’attività.<br />

Per quanto riguarda la tempistica dell'attività estrattiva prevista, il programma temporale delle<br />

attività è spalmato su 13 anni, così <strong>di</strong>stribuiti e sovrapposti:<br />

Anni<br />

Area<br />

1<br />

2<br />

3<br />

CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITA’<br />

1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° 13°<br />

Questa <strong>di</strong>stribuzione temporale e <strong>di</strong> sovrapposizioni <strong>di</strong> attività è la più critica possibile in<br />

termini <strong>di</strong> impatto acustico, <strong>di</strong> traffico ed atmosferico, perchè questo porta ad una maggior<br />

concentrazione del traffico pesante e dell’utilizzo delle macchine <strong>di</strong> cantiere all’interno<br />

dell’area estrattiva.<br />

Qualsiasi durata temporale maggiore ai 13 anni supposti sarà ad impatto acustico, <strong>di</strong><br />

traffico ed atmosferico più contenuti.


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Figura 1.7.1 – Stralcio planimetrico con in<strong>di</strong>cazione delle tre fasi previste al polo estrattivo a S. Vitale<br />

1° fase<br />

2° fase<br />

3° fase<br />

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Figura 1.7.2 – Stralcio progettuale delle opere accessorie su planimetria generale dell’accesso da via S. Vitalino<br />

26


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Figura 1.7.3 – In<strong>di</strong>viduazione degli argini perimetrali, stralci della loro realizzazione e percorsi interni alle aree<br />

LEGENDA 1<br />

Percorsi dei camion interni alla area<br />

<strong>di</strong> fase 1 per la movimentazione del<br />

materiale interno alla cava<br />

Percorsi dei camion interni alla area<br />

<strong>di</strong> fase 2 per la movimentazione del<br />

materiale interno alla cava<br />

Percorsi dei camion interni alla area<br />

<strong>di</strong> fase 3 per la movimentazione del<br />

materiale interno alla cava<br />

LEGENDA 2<br />

Scarpate alte 2 m perimetrali alla fase 1, da<br />

realizzarsi all’inizio delle attività, durata <strong>di</strong><br />

realizzazione complessiva circa 30 giorni<br />

Scarpate alte 2 m perimetrali alla fase 2, da<br />

realizzarsi all’inizio del 5° anno, durata <strong>di</strong><br />

realizzazione complessiva circa 15 giorni<br />

Scarpate alte 2 m perimetrali alla fase 3, da<br />

realizzarsi all’inizio del 9° anno, durata <strong>di</strong><br />

realizzazione complessiva circa 15 giorni a<br />

completamento <strong>di</strong> tutto il perimetro<br />

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dott. ing. MARILA BALBONI<br />

pag. 27<br />

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Figura 1.7.4 – Stralcio progettuale delle opere accessorie: prefabbricati e pesa<br />

28


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

I mezzi <strong>di</strong> cantiere fissi (nel senso che rimarranno sempre all’interno dell’area estrattiva, ma si<br />

sposteranno sulla varie aree <strong>di</strong> questa come verrà illustrato <strong>di</strong> seguito) a <strong>di</strong>sposizione della <strong>di</strong>tta e che<br />

rimarranno all’interno della cava saranno:<br />

− 2 escavatori a braccio rovescio,<br />

− 1 pala meccanica,<br />

− 1 escavatore del tipo drag-line per la fase <strong>di</strong> scavo in falda.<br />

Questi sono tutti <strong>di</strong> relativa recente immatricolazione, non precedente il 2003, quin<strong>di</strong> già <strong>di</strong> per sé<br />

<strong>di</strong> ultima generazione.<br />

Infatti a pag. 66 è riportata la foto <strong>di</strong> un escavatore <strong>di</strong> proprietà del consorzio che probabilmente<br />

eseguirà le operazioni <strong>di</strong> scavo, che si può vedere essere <strong>di</strong> recente fattura. Di questo, sul riferimento<br />

bibliografico del “La Valutazione dell’inquinamento acustico prodotto dai cantieri e<strong>di</strong>li” del C.T.P.<br />

Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione Infortuni, l’Igiene e l’Ambiente <strong>di</strong> Lavoro <strong>di</strong><br />

Torino e Provincia (Ed. 2003), è stata trovata uguale scheda tecnica e relativo dato <strong>di</strong> emissione<br />

sonora (cfr. pag. 66).<br />

I due escavatori saranno molto probabilmente uguali fra loro, della JCB<br />

a braccio rovescio, qualora se ne danneggiasse uno potrà essere sostituito<br />

al più da un escavatore CATERPILLAR CATM312.<br />

Anche la pala meccanica, più correntemente detta ruspa, sarà <strong>di</strong> recente<br />

immatricolazione, <strong>di</strong> questa al momento si sa che sarà presumibilmente un<br />

CATERPILLAR CAT950E.<br />

L’escavatore dragline che verrà impiegato è della società Pederzoli;<br />

questo sarà un LIEBHERR HS833D dotato <strong>di</strong> traliccio per il lancio del<br />

recipiente per la raccolta inerti in falda.<br />

Nella zona della prima fase la falda è segnalata alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> -15 m dal p.c., mentre nelle zone<br />

della seconda e terza fase la falda è stata in<strong>di</strong>viduata alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> -13 m dal p.c.; considerando<br />

che la profon<strong>di</strong>tà massima <strong>di</strong> scavo è pari a 20 m dal p.c., nella prima fase si avranno 5 m <strong>di</strong> scavo in<br />

falda e nelle due altre fasi si avrà uno scavo in falda <strong>di</strong> 7 m.<br />

L’escavatore dragline in questa attività rimane fisso sul p.c. (che mano a mano scende rispetto a<br />

quello attuale) e lancia il recipiente nell’invaso in cui si ha l’acqua <strong>di</strong> falda in risalita. La rumorosità<br />

dell’escavatore dragline, in realtà, quin<strong>di</strong>, non scenderà sotto i -13 m dal p.c. attuale, dovendo rimane<br />

“sulla terra ferma” ma non sarà neanche mai sopra i – 13 m dal p.c..<br />

Per le valutazioni seguenti si considereranno sempre 200 giorni lavorativi all’anno, <strong>di</strong> 10 ore<br />

ciascuno.<br />

Per quanto riguarda la viabilità <strong>di</strong> accesso alla cava, si fa riferimento ai contenuti della tavola <strong>di</strong><br />

P.A.E. 2006 qui ripresa nella Fig. 1.6.1, nella quale è illustrato il percorso della nuova viabilità <strong>di</strong><br />

cantiere, principale e secondaria, la quale consentirà ai mezzi pesanti il trasporto del materiale utile<br />

verso gli impianti <strong>di</strong> lavorazione degli inerti <strong>di</strong>:<br />

- <strong>di</strong> S.Anna <strong>di</strong> Lippo <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (Cave Nord s.r.l., a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>),<br />

- della società Pederzoli in via del Traghetto (cave Pederzoli, a Bologna),<br />

- <strong>di</strong> via della Pila <strong>di</strong> Sasso Marconi (SA.PA.BA. S.p.A., a Sasso Marconi),<br />

- <strong>di</strong> via Zanar<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bologna (Consorzio Cave Bologna s.c.a r.l.)<br />

e l’ingresso del materiale utile per la sistemazione finale che occorrerà in aggiunta a quanto già<br />

<strong>di</strong>sponibile in sito.<br />

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pag. 29<br />

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30<br />

Per cui:<br />

• l’argilla ed i limi estratti rimarranno tutti interni all’area estrattiva e verranno interamente<br />

utilizzati per delle opere <strong>di</strong> sistemazione morfologica finale della cava, quin<strong>di</strong> questi verranno<br />

movimentati solo all’interno dell’area estrattiva e non verranno portati fuori (l’argine verrà<br />

eseguito con il materiale argilloso <strong>di</strong> scavo, che poi alla fine verrà poi messo nell’invaso <strong>di</strong> cava);<br />

• la ghiaia verrà portata alla cava presso i soci: al frantoio S. Anna (<strong>di</strong> Cave Nord) a Lippo <strong>di</strong><br />

<strong>Calderara</strong>, al frantoio Pederzoli in via del Traghetto ed al frantoio SA.PA.BA. <strong>di</strong> Sasso Marconi,<br />

seguendo per lo più percorsi interni alle cave e percorrendo la viabilità pubblica <strong>di</strong> cui alla Fig.<br />

1.6.3.<br />

Per il trasporto del materiale sia all’interno che all’esterno dell’area <strong>di</strong> coltivazione saranno<br />

utilizzati autocarri, in numero adeguato alla richiesta <strong>di</strong> materiale, che varierà in funzione<br />

dell'andamento del mercato.<br />

La casistica della tipologia dei mezzi pesanti, a seconda del tipo <strong>di</strong> materiale trasportato e dove<br />

sarà <strong>di</strong>retto, è quella riportata nello specchietto seguente.<br />

Per porsi in situazione cautelativa e come richiesto già in precedenza dagli Enti controllori, si<br />

considereranno tre tipi <strong>di</strong> mezzi pesanti che possono rappresentare le tipologie più ricorrenti <strong>di</strong><br />

camion utilizzati dai vari fornitori del materiale <strong>di</strong> riporto aggiuntivo necessario dalla area del polo<br />

estrattivo S. Vitale, ovvero mezzi pesanti <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni e <strong>di</strong> piccole<br />

<strong>di</strong>mensioni. Questi ultimi sarebbero spesso assimilabili a mezzi leggeri, ma per porsi in situazione<br />

prudenziale li si considererà tutti mezzi pesanti, <strong>di</strong> qualsiasi carico siano (cfr. Tab. 1.7). inoltre, dato<br />

che in questa cava non vi sono estrazioni <strong>di</strong> sabbie, in realtà i mezzi <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, da 5 m 3 ,<br />

non vengono impiegato.<br />

La casistica dei tre <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> camion <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>, me<strong>di</strong>e e piccole <strong>di</strong>mensioni che si considererà<br />

sarà rispettivamente pari a 18 m 3 , 13 m 3 e 5 m 3 .<br />

I mezzi pesanti in uscita che trasporteranno ghiaia saranno necessariamente tutti del tipo<br />

<strong>di</strong>mensioni maggiori, ovvero da 18 m 3 .<br />

Tabella 1.2 – Distinzione dei carichi trasportati dalle <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> mezzi pesanti (i 5 m 3 sono assimilabili a<br />

mezzi leggeri)<br />

Tipologia <strong>di</strong><br />

materiale<br />

Mezzi pesanti<br />

<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni,<br />

ovvero 18 m 3 <strong>di</strong><br />

carico<br />

Mezzi pesanti<br />

<strong>di</strong> me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni,<br />

ovvero 13 m 3 <strong>di</strong><br />

carico<br />

Mezzi pesanti<br />

<strong>di</strong> piccole<br />

<strong>di</strong>mensioni, ovvero 5<br />

m 3 <strong>di</strong> carico<br />

Argilla e limi 50% 50% /<br />

Ghiaia 100% / /


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Tabella 1.3 – Tabella relativa ai camion totali <strong>di</strong>stinti per zona dell’area estrattiva (cfr. Tabelle 1.1 e 1.2)<br />

Area <strong>di</strong> scavo Argilla + Limi Ghiaia Totale<br />

1<br />

5 anni<br />

2<br />

5 anni<br />

3<br />

5 anni<br />

11.550 camion 18 m 3<br />

15.985 camion 13 m 3<br />

10.980 camion 18 m 3<br />

15.205 camion 13 m 3<br />

7.000 camion 18 m 3<br />

9.675 camion 13 m 3<br />

33.666 camion 18 m 3<br />

37.0000 camion 18 m 3<br />

18.220 camion 18 m 3<br />

45.216 camion 18 m 3<br />

15.985 camion 13 m 3<br />

/ camion 5 m 3<br />

47.980 camion 18 m 3<br />

15.205 camion 13 m 3<br />

/ camion 5 m 3<br />

25.220 camion 18 m 3<br />

9.675 camion 13 m 3<br />

/ camion 5 m 3<br />

Dal cronoprogramma <strong>di</strong> pag. 24 si può vedere che la massima sovrapposizione delle<br />

movimentazioni terra si avrà al 5° anno con attività contemporanea nelle aree <strong>di</strong> fase 1 e 2 e, anche<br />

se in misura minore per le movimentazioni dei mezzi pesanti sulla viabilità esterna pubblica, al 9°<br />

anno con attività contemporanea nelle aree <strong>di</strong> fase 2 e 3.<br />

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pag. 31<br />

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Pertanto, a partire dai dati <strong>di</strong> Tabb. 1.1 e 1.2, sapendo che la ghiaia verrà tutta conferita all’esterno<br />

e verrà trasportata solo da camion <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni e che le argille e <strong>di</strong> limi posso essere<br />

trasportati da camion sia <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> che <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni e rimarranno all’interno dell’area<br />

estrattiva, si sono ricavati a caduta i carichi annuali, giornalieri e me<strong>di</strong> orari per tipologia <strong>di</strong> mezzo e<br />

totali <strong>di</strong> cui alle tabelle <strong>di</strong> pagina precedente e seguenti.<br />

Tabella 1.4 – Tabella relativa ai camion <strong>di</strong>stinti per tipologia all’anno <strong>di</strong>stinti per zona dell’area estrattiva (cfr. Tabella 1.3)<br />

Area <strong>di</strong><br />

scavo<br />

32<br />

1<br />

5 anni<br />

2<br />

5 anni<br />

3<br />

5 anni<br />

MEZZI PESANTI DISTINTI PER TIPOLOGIA ALL’ANNO<br />

Argilla + Limi Ghiaia Totale<br />

2.310 camion 18 m 3<br />

3.200 camion 13 m 3<br />

2.195 camion 18 m 3<br />

3.050 camion 13 m 3<br />

1.400 camion 18 m 3<br />

1.935 camion 13 m 3<br />

6.735 camion 18 m 3<br />

7.400 camion 18 m 3<br />

3.645 camion 18 m 3<br />

9.045 camion 18 m 3<br />

3.200 camion 13 m 3<br />

/ camion 5 m 3<br />

9.600 camion 18 m 3<br />

3.050 camion 13 m 3<br />

/ camion 5 m 3<br />

5.045 camion 18 m 3<br />

1.935 camion 13 m 3<br />

/ camion 5 m 3<br />

Tabella 1.5 – Tabella relativa ai camion <strong>di</strong>stinti per tipologia al giorno me<strong>di</strong>o per zona dell’area estrattiva (cfr. Tab. 1.4)<br />

Area <strong>di</strong><br />

scavo<br />

1<br />

5 anni<br />

2<br />

5 anni<br />

3<br />

5 anni<br />

MEZZI PESANTI DISTINTI PER TIPOLOGIA AL GIORNO MEDIO<br />

Argilla + Limi Ghiaia Totale<br />

12 camion 18 m 3<br />

16 camion 13 m 3<br />

11 camion 18 m 3<br />

15 camion 13 m 3<br />

7 camion 18 m 3<br />

10 camion 13 m 3<br />

34 camion 18 m 3<br />

19 camion 18 m 3<br />

18 camion 18 m 3<br />

45 camion 18 m 3<br />

16 camion 13 m 3<br />

/ camion 5 m 3<br />

30 camion 18 m 3<br />

15 camion 13 m 3<br />

/ camion 5 m 3<br />

25 camion 18 m 3<br />

10 camion 13 m 3<br />

/ camion 5 m 3<br />

Tabella 1.6 – Tabella relativa ai camion <strong>di</strong>stinti per tipologia all’ora me<strong>di</strong>a per zona dell’area estrattiva (cfr. Tab. 1.5)<br />

Area <strong>di</strong><br />

scavo<br />

1<br />

5 anni<br />

2<br />

5 anni<br />

3<br />

5 anni<br />

MEZZI PESANTI DISTINTI PER TIPOLOGIA ALL’ORA MEDIA ARROTONDATO PER ECCESSO<br />

(CONSIDERANDO 10 ORE AL GIORNO)<br />

Argilla + Limi Ghiaia Totale<br />

1,2 camion 18 m 3<br />

1,6 camion 13 m 3<br />

1,1 camion 18 m 3<br />

1,5 camion 13 m 3<br />

< 1,0 camion 18 m 3<br />

1,0 camion 13 m 3<br />

3,5 camion 18 m 3<br />

1,9 camion 18 m 3<br />

2,0 camion 18 m 3<br />

4,7 camion 18 m 3<br />

1,6 camion 13 m 3<br />

/ camion 5 m 3<br />

3,0 camion 18 m 3<br />

1,5 camion 13 m 3<br />

/ camion 5 m 3<br />

< 3,0 camion 18 m 3<br />

1,0 camion 13 m 3<br />

/ camion 5 m 3


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Tabella 1.7 – Tabella relativa ai camion totali all’ora me<strong>di</strong>a per zona dell’area estrattiva (cfr. Tabella 1.6) e per<br />

sovrapposizioni massime temporali secondo il cronoprogramma <strong>di</strong> pag. 24 e sotto riportato nuovamente<br />

Totale mezzi pesanti/ora <strong>di</strong>stinti per anno e<br />

per tipologia <strong>di</strong> materiale trasportato e quin<strong>di</strong> per destinazione<br />

Mezzi pesanti che restano Mezzi pesanti su viabilità<br />

Anno Aree operative<br />

in cava<br />

esterna e piste private<br />

(argilla e limi)<br />

(ghiaia)<br />

1° 1 3,0 camion/h 3,5 camion/h<br />

2° 1 3,0 camion/h 3,5 camion/h<br />

3° 1 3,0 camion/h 3,5 camion/h<br />

4° 1 3,0 camion/h 3,5 camion/h<br />

5° 1+2 5,5 camion/h 5,5 camion/h<br />

5° 2 2,5 camion/h 2,0 camion/h<br />

7° 2 2,5 camion/h 2,0 camion/h<br />

5° 2 2,5 camion/h 2,0 camion/h<br />

9° 2+3 < 5 camion/h 4 camion/h<br />

10° 3 2,0 camion/h 2,0 camion/h<br />

11° 3 2,0 camion/h 2,0 camion/h<br />

12° 3 2,0 camion/h 2,0 camion/h<br />

13° 3 2,0 camion/h 2,0 camion/h<br />

Anni<br />

Area<br />

1<br />

2<br />

3<br />

CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITA’<br />

1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° 13°<br />

In<strong>di</strong>cati in blu gli anni <strong>di</strong> massima sovrapposizione dei mezzi movimentati in base al numero <strong>di</strong> aree<br />

trattate.<br />

Dalla Tabella 1.7 e da pag. 29 si può vedere che per il trasporto delle ghiaie, che vanno sulla<br />

viabilità pubblica <strong>di</strong>stinguendosi in un 20% su via Ungheri verso Ovest ed in un 80% su via S.<br />

Vitalino verso Sud-Est, gli anni <strong>di</strong> picco sono al 5° ed al 9°, con maggior intensità nei primi quattro<br />

anni quando si lavora in una sola fase alla volta rispetto ai restanti anni <strong>di</strong> attività in singola fase.<br />

Per porsi in con<strong>di</strong>zione prudenziale per il trasporto delle ghiaie si considereranno sempre 4<br />

camion/h per tutti gli anni con picchi <strong>di</strong> 6 camion/h negli anni <strong>di</strong> sovrapposizione delle fasi.<br />

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pag. 33<br />

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34<br />

Per il trasporto delle argille, che restano all’interno dell’area estrattiva, gli anni sono tutti<br />

equivalenti e per porsi in posizione cautelativa si considereranno in cava sempre 3 camion/h per le<br />

argille per tutti gli anni con picchi <strong>di</strong> 5 camion/h negli anni <strong>di</strong> sovrapposizione delle fasi.<br />

Come in tutte le altre aree <strong>di</strong> scavo, che siano casse <strong>di</strong> espansione o cave estrattive, si ha<br />

sempre che i perio<strong>di</strong> acusticamente ed atmosfericamente più impattanti sono i primi mesi <strong>di</strong><br />

scavo o i primi mesi <strong>di</strong> sovrapposizione <strong>di</strong> fasi in aree <strong>di</strong>verse, quando tutte le macchine <strong>di</strong><br />

cantiere si trovano ancora alla quota del piano <strong>di</strong> campagna, poi con l’avanzare degli scavi e<br />

l’abbassarsi del livello d’appoggio, i mezzi scendono e vengono autoschermati dalle pareti dello<br />

scavo stesso e dall’incavo in cui si trovano.<br />

Pertanto, non si analizzeranno gli scenari con piani <strong>di</strong> campagna in fase <strong>di</strong> abbassamento<br />

ed avanzamento scavo, in quanto comunque meno impattanti <strong>di</strong> quelli che si svolgono dal<br />

piano <strong>di</strong> campagna.<br />

Come già anticipato, in assoluto, la situazione generale più critica che si può presentare è<br />

quella illustrata con il cronoprogramma <strong>di</strong> pag. 33, con la durata <strong>di</strong> 13 anni, il che implica la<br />

massima sovrapposizione <strong>di</strong> transiti dei mezzi pesanti e <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> macchine <strong>di</strong> cantiere in<br />

area estrattiva.<br />

Qualsiasi altro scenario che si prolungherà nel tempo, potrà essere solo meno impattante.<br />

D’altro canto, all’interno <strong>di</strong> questi scenari, i perio<strong>di</strong> più critici (analizzando le sovrapposizioni<br />

annuali, i carichi <strong>di</strong> scavo ed il numero <strong>di</strong> mezzi pesanti gravitanti intorno all’intera attività in area<br />

estrattiva) risultano essere in maniera equiparabile fra loro il 5° ed il 9° anno (sebbene il 5° anno sarà<br />

in realtà il più critico effettivamente), per cui:<br />

i mezzi fissi in cava saranno sempre<br />

- 2 escavatori a braccio rovescio cingolati,<br />

- 1 pala meccanica,<br />

- 1 escavatore dragline solo dalla quota dei -13 m dal p.c. attuale in giù (fino ai -20 m),<br />

i mezzi per il trasporto saranno massimo<br />

- 5,5 camion/h per il trasporto e la movimentazione delle argille all’interno dell’area estrattiva,<br />

- 6 camion/h per il trasporto delle ghiaie su viabilità privata e pubblica, <strong>di</strong> cui il 20% su via<br />

Ungheri verso Ovest (quin<strong>di</strong> 1,5 mezzo/h) e l’80% su via S. Vitalino (quin<strong>di</strong> 5 mezzi/h), che<br />

per considerarne i “viaggi” verranno raddoppiati nelle due <strong>di</strong>rezioni, quin<strong>di</strong> considerati come<br />

suddetti per ogni singola <strong>di</strong>rezione.


Pertanto, oltre allo:<br />

SCENARIO 0, rappresentante lo stato <strong>di</strong> fatto;<br />

si analizzeranno lo:<br />

Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

SCENARIO 1, rappresentante il periodo della durata <strong>di</strong> circa 30 giorni a partire dall’inizio<br />

dell’intera attività in cui verranno realizzati gli argini lungo il tratto blu mostrato in Figura<br />

1.7.3, quin<strong>di</strong> i mezzi si muoveranno sul perimetro dell’area <strong>di</strong> fase 1;<br />

SCENARIO 2, rappresentante il periodo della durata totale <strong>di</strong> quattro anni in cui si opererà al<br />

centro dell’area <strong>di</strong> cava della fase 1 e che operano non più ai confini dell’area <strong>di</strong> fase 1 per la<br />

realizzazione degli argini, con gli argini solo in area <strong>di</strong> fase 1, quin<strong>di</strong> all’interno degli argini<br />

già realizzati nella zona <strong>di</strong> fase 1, nell’intera area <strong>di</strong> fase 1;<br />

SCENARIO 3, rappresentante il periodo della durata totale <strong>di</strong> un anno, il 5°, che è anche<br />

l’anno <strong>di</strong> maggior impatto per la viabilità pubblica, in cui si opererà all’interno degli argini<br />

già realizzati nelle aree <strong>di</strong> fase 1 e 2;<br />

SCENARIO 4, rappresentante il periodo della durata totale <strong>di</strong> un anno, il 9° anno (il più<br />

impattante per l’ultima fase), in cui si opererà sulle aree <strong>di</strong> fase 2 e 3 contemporaneamente,<br />

in parallelo, con macchine che operano non più ai confini delle aree per la realizzazione degli<br />

argini ma soprattutto al centro <strong>di</strong> queste; in questo scenario gli argini sono già stati tutti<br />

realizzati.<br />

Viene saltata la simulazione della realizzazione degli argini perimetrali alle fasi 2 e 3 in quanto<br />

non vi sono ricettori nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto accade per la realizzazione<br />

degli argini <strong>di</strong> fase 1.<br />

Tutte le simulazioni vengono fatte mantenendo i mezzi <strong>di</strong> cava al p.c. attuale.<br />

I gruppi <strong>di</strong> ricettori più impattati (cfr. Figg. 1.8) nei quattro scenari progettuali considerati saranno<br />

<strong>di</strong> volta in volta:<br />

• Scenario 1 nn. 24, 25 e 26 per la realizzazione degli argini in area <strong>di</strong> fase 1,<br />

• Scenario 2 nn. 24, 25, 26, 27, 29, 30 e 1 per la movimentazione mezzi in cava e viabilità<br />

pubblica,<br />

• Scenario 3 nn. 1 e 2 e 22÷27 soprattutto per la viabilità pubblica,<br />

• Scenario 4 nn. 1 e 2 e 22÷27 soprattutto per la viabilità pubblica e n. 13 per le attività in<br />

cava.<br />

In definitiva, per i vari scenari su citati, si inseriranno le seguenti sorgenti sonore, <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>rà<br />

anche in dettaglio al § 2.7 per il fattore rumore.<br />

Le posizioni delle sorgenti sonore fisse (sorgenti puntiformi ISO9613 ad 1 m da terra)<br />

rappresentanti gli escavatori e le ruspe e quelle aleatorie <strong>di</strong> tipo stradale (sorgenti lineari ISO9613<br />

0,5 m da terra) nei vari scenari saranno mostrate nelle Figg 2.8÷2.12.<br />

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pag. 35<br />

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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Tabella 1.8 – Sorgenti sonore inserite nei vari scenari su citati<br />

36<br />

Scenario<br />

Sorgenti fisse interne<br />

all’area <strong>di</strong> cava<br />

Sorgenti stradali<br />

interne all’area <strong>di</strong><br />

cava<br />

(camion spostamento<br />

argilla e limo per<br />

realizzare gli argini)<br />

Sorgenti stradale esterne<br />

all’area <strong>di</strong> cava<br />

su viabilità pubblica (per<br />

trasporto ghiaia)<br />

Sorgenti puntiformi Sorgenti lineari Sorgenti lineari<br />

Scenario 0 Solo traffico esistente sulle arterie viarie pubbliche – sorgenti lineari<br />

1 escavatore<br />

Scenario 1<br />

1 ruspa vicino al confine<br />

Ovest, Sud ed d Est della<br />

zona 1<br />

3,0 camion/h /<br />

2 escavatori<br />

3,5 camion/h<br />

Scenario 2<br />

1 ruspa al centro della zona<br />

1 / solo da -13 m dal p.c.<br />

3,0 camion/h<br />

20% (1 camion/h) su via<br />

Ungheri e 80% (3<br />

anche 1 dragline<br />

camion/h) su via S. Vitalino<br />

2 escavatori<br />

< 6 camion/h<br />

6 camion/h<br />

Scenario 3<br />

1 ruspa al centro della zona<br />

1+2 / solo da -13 m dal p.c.<br />

3,0 camion/h in fase 1<br />

2,5 camion/h in< 2,5<br />

20% (1,5 camion/h) su via<br />

Ungheri e 80% (5<br />

anche 1 dragline camion/h fase 2 camion/h) su via S. Vitalino<br />

Scenario 4<br />

2 escavatori<br />

1 ruspa al centro della zona<br />

2+3 / solo da -13 m dal p.c.<br />

anche 1 dragline<br />

< 5 camion/h<br />

2,5 camion/h in fase 2<br />

2,0 camion/h in fase 3<br />

4 camion/h<br />

20% (1 camion/h) su via<br />

Ungheri e 80% (3<br />

camion/h) su via S. Vitalino<br />

Si anticipa sin da ora che queste situazioni valutate tutte al p.c. sono più che cautelative<br />

perché al momento che si iniziano a togliere i limi e le argille per fare gli argini calerà il piano<br />

<strong>di</strong> campagna e quin<strong>di</strong> anche la quota <strong>di</strong> lavoro delle macchine si abbasserà: nelle simulazioni,<br />

però verranno sempre mantenute al piano attuale <strong>di</strong> campagna, il che <strong>di</strong>mostra il grande<br />

margine prudenziale che ci si è ricavati nelle previsioni.<br />

Inoltre, il numero <strong>di</strong> mezzi pesanti calcolati all’ora è quello mostrato in Tabella 1.8, ma nelle<br />

simulazioni verranno inseriti i viaggi/h, ovvero il doppio <strong>di</strong> quelli su in<strong>di</strong>cati.<br />

Gli accessi dall’esterno all’area del polo S. Vitale rimarranno i due in<strong>di</strong>cati in Fig. 1.6.3. per tutti i<br />

13 anni <strong>di</strong> attività in cava.<br />

Dall’uscita Sud i mezzi che trasportano le ghiaie si <strong>di</strong>rigeranno su via Ungheri per l’impianto S.<br />

Anna al 20%, mentre dall’uscita Est i mezzi che trasportano le ghiaie si <strong>di</strong>rigeranno su via S. Vitalino<br />

a Sud per gli impianti Consorzio Cave Bologna, cave Pederzoli e SA.PA.BA. all’80%.<br />

Nelle Figg. 1.6 sono già stati riportati i percorsi esterni dei mezzi afferenti all’area estrattiva,<br />

mentre in Fig. 1.7.3, oltre alla consequenzialità della realizzazione degli argini, sono mostrati i<br />

percorsi dei camion che movimenteranno il materiale interno alla cava che verranno considerati nelle<br />

simulazioni <strong>di</strong> cui ai §§ 2.9 e 2.10, ed alle Tabb. 1.7 e 1.8.


§ 1.3 – INDIVIDUAZIONE DEI RICETTORI SENSIBILI<br />

Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

L’elenco dettagliato <strong>di</strong> tutti gli e<strong>di</strong>fici con destinazioni d’uso relative è stato presentato nel<br />

documento generale <strong>di</strong> S.I.A., alla tavola identificata con titolo “Sistema inse<strong>di</strong>ativo” che prevede<br />

l’analisi dell’intera zona intorno ai 500 m dall’area <strong>di</strong> cava, riportata in scala ridotta in Fig. 1.8.1.<br />

In Fig. 1.8.3 vengono stralciati gli e<strong>di</strong>fici con usi sensibili che saranno più prossimi all’area <strong>di</strong> cava<br />

S. Vitale o presso le arterie viarie interessate dai transiti afferenti ad essa. Di seguito si manterranno le<br />

numerazioni <strong>di</strong> cui al “Sistema inse<strong>di</strong>ativo”, pertanto alcuni e<strong>di</strong>fici non verranno considerati, e saranno<br />

“salatati” nella loro numerazione, essendo abbandonati, <strong>di</strong>sabitati da decenni e/o in rovina, ad uso<br />

produttivo e/o ricovero attrezzi, troppo <strong>di</strong>stanti rispetto ad altri già considerati in riferimento all’area <strong>di</strong><br />

cava o schermati da altre pre-esistenze e<strong>di</strong>lizie rilevanti.<br />

Si considereranno tutte le altezze dei vari e<strong>di</strong>fici abitativi / scolastici interessati dalla zona<br />

indagata, che sono quasi sempre solo <strong>di</strong> due livelli fuori terra, inclusa la scuola posta ad angolo via S.<br />

Vitalino via Stelloni Levante.<br />

In Fig. 1.8.3 si vede il dettaglio dei bersagli, con sotto-in<strong>di</strong>cazione dei punti analizzati, come da<br />

Tabella 1.10.<br />

In tutto, quin<strong>di</strong>, si analizzeranno, per il fattore rumore in particolare, i seguenti 22 bersagli sensibili<br />

presso i fronti delle strutture e<strong>di</strong>lizie in<strong>di</strong>cate nelle Figg 1.9.3, ad altezza <strong>di</strong> 1,7 m, 4,7 m e <strong>di</strong> 7,7 m,<br />

alle quote corrispondenti alle <strong>di</strong>fferenti altezze <strong>di</strong> piano, dato che tutti gli e<strong>di</strong>fici circostanti sono <strong>di</strong><br />

due o tre livelli fuori terra.<br />

Ad ogni n° dei ricettori spesso corrispondono sotto bersagli, per cui si avrà 1-1 e 1-2 per il ric. 1, ad<br />

esempio, riferito a due fronti dello stesso e<strong>di</strong>ficio-bersaglio o a due e<strong>di</strong>fici dello stesso nucleo abitativo<br />

sensibile<br />

Il ricettore identificato con il n. 11 è un nucleo scolastico <strong>di</strong> due piani fuori terra: i restanti ricettori<br />

sono residenze.<br />

I dettagli dei singoli ricettori sensibili sono stati forniti nelle schede del Sistema Inse<strong>di</strong>ativo già<br />

presenti nel documento generale <strong>di</strong> S.I.A.<br />

Si sottolinea il fatto che il n. 17 <strong>di</strong> Fig. 1.8.1 è abbandonato, pericolante e comunque a pregresso<br />

uso prevalente <strong>di</strong> ricovero attrezzi/fienile.<br />

In Figg. 1.8.3 sono riportati in<strong>di</strong>cati su planimetria globale tratta dal programma previsionale <strong>di</strong><br />

calcolo <strong>di</strong> propagazione acustica in ambiente esterno IMMI vs. 6.3.1 i vari ricettori sensibili, mentre in<br />

Tabella 1.9 sono riportate le caratteristiche degli stessi.<br />

Ad oggi non vi sono strutture e<strong>di</strong>lizie interne alla area estrattiva S. Vitale.<br />

___________________________________________________________________________________________________<br />

dott. ing. MARILA BALBONI<br />

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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Figura 1.8.1 – Tavola del sistema inse<strong>di</strong>ativo<br />

38


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Figura 1.8.3 – Ricettori sensibili considerati sulla base della numerazione <strong>di</strong> cui alla tavola del sistema inse<strong>di</strong>ativo<br />

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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Tabella 1.9.1 – In<strong>di</strong>cazione dei ricettori sensibili in<strong>di</strong>viduati – cfr. Fig. 1.8.3<br />

Gruppi ricettori<br />

sensibili<br />

tutti <strong>di</strong> 2 piani<br />

fuori terra<br />

1<br />

1-1<br />

1-2<br />

2<br />

2-1<br />

2-2<br />

40<br />

4<br />

4-1<br />

5<br />

5-1<br />

6<br />

6-1<br />

7<br />

7-1<br />

8<br />

8-1<br />

8-2<br />

8-3<br />

9<br />

9-1<br />

10<br />

10-1<br />

10-2<br />

11<br />

11-1<br />

11-2<br />

12<br />

12-1<br />

13<br />

13-1<br />

13-2<br />

13-3<br />

16<br />

16-1<br />

20<br />

20-1<br />

22<br />

22-1<br />

22-2<br />

In<strong>di</strong>rizzo<br />

presso<br />

rotatoria Bugli<br />

via S. Vitalino<br />

28-30-32<br />

via S. Vitalino<br />

24-26<br />

via S. Vitalino<br />

20/2<br />

via S. Vitalino<br />

18-20<br />

via S. Vitalino<br />

22<br />

via S. Vitalino<br />

4-6-8-10-12-<br />

14-16<br />

via S. Vitalino<br />

2<br />

via S. Vitalino<br />

2<br />

via Stelloni<br />

Levante n. 37<br />

via Stelloni<br />

Levante n. 31-<br />

33-35<br />

via Stelloni<br />

Levante n. 24<br />

e 28-30<br />

via Pradazzo<br />

n. 10<br />

via Pradazzo<br />

n. 8/2<br />

via Ungheri<br />

nn. 19-21-23-<br />

25<br />

Classe<br />

acustica<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

I<br />

50 / --<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

Pertinenza<br />

acustica stradale<br />

ex-D.P.R.<br />

142/2004<br />

30 m laterali via<br />

Ungheri<br />

in classe III<br />

30 m laterali via<br />

S. Vitalino<br />

in classe III<br />

30 m laterali via<br />

S. Vitalino<br />

in classe III<br />

30 m laterali via<br />

S. Vitalino<br />

in classe III<br />

30 m laterali via<br />

S. Vitalino<br />

in classe III<br />

Affaccio<br />

principale<br />

analizzato<br />

immissione sonora<br />

Sud su via Ungheri e<br />

Est su via S. Vitalino,<br />

per immissioni da<br />

traffico<br />

Est su via S. Vitalino,<br />

per immissioni da<br />

traffico<br />

Est su via S. Vitalino,<br />

per immissioni da<br />

traffico<br />

Est su via S. Vitalino,<br />

per immissioni da<br />

traffico<br />

Est su via S. Vitalino,<br />

per immissioni da<br />

traffico<br />

Destinazione<br />

d’uso<br />

Abitazioni<br />

Ristorante<br />

ed<br />

abitazioni<br />

Abitazioni<br />

Abitazioni<br />

Abitazioni<br />

/ Ovest, verso la cava Abitazioni<br />

30 m laterali via<br />

S. Vitalino<br />

in classe III<br />

30 m laterali via<br />

S. Vitalino<br />

in classe III<br />

/<br />

30 m laterali<br />

stradali<br />

in classe III<br />

30 m laterali<br />

stradali<br />

in classe III<br />

Est su via S. Vitalino,<br />

per immissioni da<br />

traffico<br />

Est su via S. Vitalino,<br />

per immissioni da<br />

traffico<br />

Est su via S. Vitalino,<br />

per immissioni da<br />

traffico<br />

Est per immissioni da<br />

traffico<br />

Sud-Ovest per<br />

immissioni da traffico<br />

e da cava, entrambi<br />

<strong>di</strong>stanti<br />

Abitazioni<br />

e chiesa<br />

Abitazioni<br />

Abitazioni<br />

Istituto<br />

scolastico<br />

Abitazioni<br />

/ Sud, verso la cava Abitazioni<br />

/ Est, verso la cava Abitazioni<br />

/ Est, verso la cava Abitazioni<br />

30 m laterali<br />

stradali<br />

in classe III<br />

Nord, verso la cava e<br />

il traffico stradale<br />

Abitazioni<br />

ed uffici


Tabella 1.9.2 – In<strong>di</strong>cazione dei ricettori sensibili in<strong>di</strong>viduati – cfr. Fig. 1.8.3<br />

Gruppi ricettori<br />

sensibili<br />

tutti <strong>di</strong> 2 piani<br />

fuori terra<br />

24<br />

24-1<br />

24-2<br />

25<br />

25-1<br />

26<br />

26-1<br />

27<br />

27-1<br />

29<br />

29-1<br />

29-2<br />

29-3<br />

30<br />

30-1<br />

In<strong>di</strong>rizzo<br />

via Ungheri<br />

nn. 12-14-16-<br />

18-<br />

via Ungheri<br />

nn. 10<br />

via Ungheri<br />

nn. 8<br />

via Ungheri<br />

nn. 13<br />

via Ungheri<br />

nn. 4-6<br />

via Ungheri<br />

nn. 11<br />

Classe<br />

acustica<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

III<br />

60 / 50<br />

Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Pertinenza<br />

acustica stradale<br />

ex-D.P.R.<br />

142/2004<br />

30 m laterali<br />

stradali<br />

in classe III<br />

30 m laterali<br />

stradali<br />

in classe III<br />

30 m laterali<br />

stradali<br />

in classe III<br />

Affaccio<br />

principale<br />

analizzato<br />

immissione sonora<br />

Nord, verso la cava e<br />

Sud, verso il traffico<br />

stradale<br />

Est, verso la cava e<br />

l’uscita Sud<br />

Ovest, verso la cava e<br />

l’uscita Sud<br />

Destinazione<br />

d’uso<br />

Abitazioni<br />

Abitazioni<br />

Abitazioni<br />

___________________________________________________________________________________________________<br />

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pag. 41<br />

via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna - Tel. e Fax. 051 6494429 - E-mail: marila.balboni@tin.it<br />

/<br />

30 m laterali<br />

stradali<br />

in classe III<br />

30 m laterali<br />

stradali<br />

in classe III<br />

Nord, verso la cava e<br />

l’uscita Sud<br />

Nord, verso la cava e<br />

Sud verso il traffico<br />

stradale<br />

Nord, verso la cava,<br />

l’uscita Sud ed il<br />

traffico<br />

Abitazioni<br />

Abitazioni<br />

Abitazioni<br />

e uffici


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

§ 2 - COMPONENTE “<strong>RUMORE</strong>”<br />

Per quanto riguarda la componente ambientale “rumore”, dato che tutte le attività annesse<br />

all’estrazione <strong>di</strong> argille-limi e ghiaie avviene fra le ore 7:00 e le ore 18:00, si considererà solo il<br />

periodo <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong>urno per le verifiche <strong>di</strong> tutti i limiti acustici, assoluti e <strong>di</strong>fferenziali.<br />

Tale periodo <strong>di</strong>urno è costituito da 16 ore e tutte le emissioni sonore dovrebbero essere<br />

“spalmate” su 16 ore, per valutare l’inquinamento acustico (fattore ambientale): in via cautelativa il<br />

<strong>di</strong>sturbo per i ricettori sensibili però, sarà valutato solo sulle 10 ore <strong>di</strong> attività.<br />

Poiché il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> è già dotato <strong>di</strong> Zonizzazione Acustica territoriale<br />

aggiornata nel 2009, si procederà al suo reperimento ed a riportare lo stralcio <strong>di</strong> tale Zonizzazione<br />

Acustica sull’intera area gravitante intorno alla area estrattiva, coprendo così l’area coinvolta<br />

dall’impatto ambientale, tenendo conto delle attuali destinazioni d’uso.<br />

Questa mappa unica sarà riportata al cfr. § 2.3.<br />

§ 2.1 − NORMATIVA DI RIFERIMENTO<br />

La normativa nazionale sull’inquinamento acustico a cui si fa riferimento è costituita dal<br />

D.P.C.M. del 1° marzo 1991, dalla Legge del 26 ottobre 1995, n. 447 “Legge quadro<br />

sull’inquinamento acustico” e dai relativi decreti attuativi:<br />

− il D.P.C.M. del 14/11/1997, relativo alla “Determinazione dei valori limite d’emissione delle<br />

sorgenti sonore”;<br />

− il D.P.C.M. del 16/03/1998, relativo alle “Tecniche <strong>di</strong> rilevamento e <strong>di</strong> misurazione<br />

dell’inquinamento acustico”. Di questo è particolarmente importante l’Allegato C, Metodologia <strong>di</strong><br />

misura del rumore ferroviario.<br />

Relativamente alla normativa regionale, si fa riferimento ai seguenti:<br />

− L.R. 9 maggio 2001, n. 15, recante “Disposizioni in materia <strong>di</strong> inquinamento acustico”,<br />

− Delibera <strong>di</strong> Giunta Regionale n. 2053 del 09/10/2001, “Criteri e con<strong>di</strong>zioni per la classificazione<br />

acustica del territorio ai sensi del comma 3 dell’art. 2 della L.R. 9 maggio 2001, n.15, recante<br />

’Disposizioni in materia <strong>di</strong> inquinamento acustico’ ”.<br />

Il riferimento normativo che viene preso in considerazione come base nella presente verifica è il<br />

D.P.C.M. 01/03/1991 (pubblicato sulla G.U. del 08/03/1991) "Limiti massimi <strong>di</strong> esposizione negli<br />

ambienti abitativi e nell'ambiente esterno".<br />

Tale decreto regolamenta il rumore che viene prodotto da sorgenti fisse <strong>di</strong> rumore senza fornire<br />

in<strong>di</strong>cazioni per le sorgenti mobili, ma, il traffico veicolare e quello ferroviario sono riconducibili al<br />

primo tipo <strong>di</strong> sorgente, ed è quin<strong>di</strong> unanimemente utilizzato il D.P.C.M. 01/03/1991 per valutare il<br />

clima acustico sul territorio.<br />

Il D.P.C.M. 01/03/1991, a cui si rifà <strong>di</strong>rettamente la Legge Quadro 447/95, in<strong>di</strong>vidua 6 classi <strong>di</strong><br />

aree in cui sud<strong>di</strong>videre il territorio dal punto <strong>di</strong> vista acustico, riportando per ogni classe i valori dei<br />

limiti massimi <strong>di</strong> accettazione del livello sonoro equivalente e <strong>di</strong>stinguendo temporalmente due<br />

perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> riferimento: DIURNO (6.00-22.00), NOTTURNO (22.00-6.00) e due criteri <strong>di</strong> valutazione<br />

<strong>di</strong> superamento delle <strong>di</strong>sposizioni normative:<br />

criterio <strong>di</strong> limite massimo assoluto <strong>di</strong> esposizione al rumore in funzione delle destinazioni d’uso<br />

42


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

degli ambienti abitativi e dell’ambiente esterno (utilizzato per la valutazione del rumore esistente<br />

in ambiente esterno);<br />

criterio del limite massimo <strong>di</strong>fferenziale, basato sul limite <strong>di</strong> tollerabilità della <strong>di</strong>fferenza tra<br />

rumore ambientale in presenza della sorgente e rumore residuo in assenza della sorgente<br />

<strong>di</strong>sturbante (utilizzato per la valutazione del rumore esistente in ambiente abitativo).<br />

Il Decreto del 01/03/1991 assume come in<strong>di</strong>catore dell’inquinamento acustico <strong>di</strong> una data zona il<br />

Leq(A),T = Livello continuo equivalente <strong>di</strong> pressione sonora ponderato “A”, che esprime il livello<br />

energetico me<strong>di</strong>o del rumore ponderato secondo la curva A.<br />

La Tab. 1 del decreto in<strong>di</strong>ca le 6 classi in cui sud<strong>di</strong>videre il territorio, che sono:<br />

Classe I: Aree particolarmente protette<br />

Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento <strong>di</strong> base per la loro<br />

utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, aree residenziali<br />

rurali, aree <strong>di</strong> particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.<br />

Classe II: Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale<br />

Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale,<br />

con bassa densità <strong>di</strong> popolazione, con limitata presenza <strong>di</strong> attività commerciali ed assenza <strong>di</strong> attività<br />

industriali ed artigianali.<br />

Classe III: Aree <strong>di</strong> tipo misto<br />

Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o <strong>di</strong><br />

attraversamento, con me<strong>di</strong>a densità <strong>di</strong> popolazione, con presenza <strong>di</strong> attività commerciali ed assenza<br />

<strong>di</strong> attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.<br />

Classe IV: Aree <strong>di</strong> intensa attività umana<br />

Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità<br />

<strong>di</strong> attività commerciali ed uffici, <strong>di</strong> attività artigianali; le aree in prossimità <strong>di</strong> strade <strong>di</strong> grande<br />

comunicazione e <strong>di</strong> linee ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza <strong>di</strong> piccole<br />

industrie.<br />

Classe V: Aree prevalentemente industriali<br />

Rientrano in questa classe le aree interessate da inse<strong>di</strong>amenti industriali e con scarsità <strong>di</strong><br />

abitazioni.<br />

Classe VI: Aree esclusivamente industriali<br />

Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive <strong>di</strong><br />

inse<strong>di</strong>amenti abitativi.<br />

___________________________________________________________________________________________________<br />

dott. ing. MARILA BALBONI<br />

pag. 43<br />

via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna - Tel. e Fax. 051 6494429 - E-mail: marila.balboni@tin.it


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

I limiti massimi assoluti del livello sonoro equivalente relativi alle varie classi sono riportati<br />

nella Tabella seguente, corrispondente alla Tab. 1 del D.P.C.M. 01/03/1991:<br />

44<br />

CLASSE<br />

PERIODO DIURNO<br />

dB(A)<br />

PERIODO NOTTURNO<br />

dB(A)<br />

I 50 40<br />

II 55 45<br />

III 60 50<br />

IV 65 55<br />

V 70 60<br />

VI 70 70<br />

* Sono segnalate in campitura grigia le classi interessate dalla valutazione<br />

I limiti massimi <strong>di</strong> emissione e <strong>di</strong> immissione del livello sonoro equivalente relativi alle varie<br />

classi sono riportati nella tabella seguente, corrispondenti rispettivamente alle Tab. B e C del<br />

D.P.C.M. 14/11/1997.<br />

Tabella B - Valori limite <strong>di</strong> emissione - Leq in dB(A) (art. 2 del D.P.C.M. 14/11/97)<br />

CLASSE<br />

PERIODO DIURNO<br />

dB(A)<br />

PERIODO NOTTURNO dB(A)<br />

(06.00-22.00) (22.00-06.00)<br />

I 45 35<br />

II 50 40<br />

III 55 45<br />

IV 60 50<br />

V 65 55<br />

VI 70 60<br />

* Sono segnalate in campitura grigia le classi interessate dalla valutazione<br />

Tabella C - Valori limite <strong>di</strong> immissione - Leq in dB(A) (art. 3 del D.P.C.M. 14/11/97)<br />

CLASSE<br />

PERIODO DIURNO dB(A)<br />

(06.00-22.00)<br />

PERIODO NOTTURNO dB(A)<br />

(22.00-06.00)<br />

I 50 40<br />

II 55 45<br />

III 60 50<br />

IV 65 55<br />

V 70 60<br />

VI 70 70<br />

* Sono segnalate in campitura grigia le classi interessate dalla valutazione


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Importante è il D.M. del 16/03/1998 “Tecniche <strong>di</strong> rilevamento e <strong>di</strong> misurazione<br />

dell'inquinamento acustico” (pubblicato/a su: Gazzetta Ufficiale Italiana n° 76 del 01/04/1998).<br />

Da questo decreto, si riporta quanto detto al punto 16 dell’Allegato A, importante nella presente<br />

indagine <strong>di</strong> impatto acustico, in particolare in riferimento all’utilizzo dei cosiddetti “cicalini” <strong>di</strong><br />

sicurezza in retromarcia delle macchine in area estrattiva (escavatori e ruspe). Per cui, ai sensi del<br />

D.M. del 16/03/1998, “Tecniche <strong>di</strong> rilevamento e <strong>di</strong> misurazione dell'inquinamento acustico”, per<br />

quanto descritto al punto 16 dell’ALLEGATO A – DEFINIZIONI, l’utilizzo dei segnalatori <strong>di</strong><br />

sicurezza sono da considerarsi un rumore a tempo parziale. Il rumore a tempo parziale può essere<br />

presente esclusivamente durante il tempo <strong>di</strong> riferimento relativo al periodo <strong>di</strong>urno (come in effetti è<br />

nel caso in questione) e si prende in considerazione la presenza <strong>di</strong> rumore a tempo parziale, nel caso<br />

<strong>di</strong> persistenza del rumore stesso per un tempo totale non superiore ad un'ora. Qualora il tempo<br />

parziale sia compreso in 1 h il valore del rumore ambientale, misurato in Leq(A) deve essere<br />

<strong>di</strong>minuito <strong>di</strong> 3 dB(A); qualora sia inferiore a 15 minuti il Leq(A) deve essere <strong>di</strong>minuito <strong>di</strong> 5 dB(A).<br />

I segnalatori cicalini <strong>di</strong> ognuna delle 6 attrezzature che si troveranno in area estrattiva nella varie<br />

aree estrattive entreranno in funzione sulle 10 ore lavorative, quin<strong>di</strong> anche sulle 16 del periodo<br />

<strong>di</strong>urno, meno <strong>di</strong> 1 h complessiva, in quanto verranno appositamente <strong>di</strong>sposte ai manovre e<br />

spostamenti prevalentemente in avanti.<br />

Tale correzione, però, sempre in via cautelativa, non verrà mai applicata nella presente<br />

indagine.<br />

Dal D.P.C.M. del 14/11/1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore” si<br />

estrapola il seguente estratto dell’art. 4, fondamentale nella valutazione in questione:<br />

Art. 4. - Valori limite <strong>di</strong>fferenziali <strong>di</strong> immissione.<br />

1. I valori limite <strong>di</strong>fferenziali <strong>di</strong> immissione, definiti all'art. 2, comma 3, lettera b), della legge 26<br />

ottobre 1995, n. 447, sono: 5 dB per il periodo <strong>di</strong>urno e 3 dB per il periodo notturno, all'interno<br />

degli ambienti abitativi. Tali valori non si applicano nelle aree classificate nella classe VI della<br />

tabella A allegata al presente decreto.<br />

2. Le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al comma precedente non si applicano nei seguenti casi, in quanto ogni<br />

effetto del rumore e' da ritenersi trascurabile:<br />

a) se il rumore misurato a finestre aperte sia inferiore a 50 dB(A) durante il periodo <strong>di</strong>urno<br />

e 40 dB(A) durante il periodo notturno;<br />

b) se il livello del rumore ambientale misurato a finestre chiuse sia inferiore a 35 dB(A)<br />

durante il periodo <strong>di</strong>urno e 25 dB(A) durante il periodo notturno.<br />

3. Le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al presente articolo non si applicano alla rumorosità prodotta:<br />

- dalle infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali e marittime;<br />

- da attività e comportamenti non connessi con esigenze produttive, commerciali e<br />

professionali;<br />

- da servizi e impianti fissi dell'e<strong>di</strong>ficio a<strong>di</strong>biti ad uso comune, limitatamente al <strong>di</strong>sturbo<br />

provocato all'interno dello stesso.<br />

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In riferimento al recente D.P.R. n° 142 del 30/03/2004, vigente dal 16/06/2004 e contenente il<br />

“Limiti sulle emissioni sonore delle infrastrutture stradali”, si riporta la seguente tabella (Tab. 2<br />

dell’Allegato 1 del D.P.R. n. 142/2004), in cui vengono messi in rilievo le <strong>di</strong>stanze ed i livelli da<br />

dovere rispettare entro i primi 30 m laterali dal ciglio della carreggiata <strong>di</strong> una strada “locale o <strong>di</strong><br />

quartiere” quali sono considerate sia via Ungheri che via S. Vitalino in questo contesto urbano.<br />

Non vi sono arterie viarie rilevanti, che prevedano fasce pertinenziali oltre i limiti su citati entro<br />

i 500 m laterali all’area <strong>di</strong> cava.<br />

Dalla tabella seguente si possono anche vedere le fasce <strong>di</strong> pertinenze riferite ad altre arterie<br />

viarie, non coinvolte in questa indagine acustica.<br />

Estratto delle Tabelle 1 e 2 del D.P.C.M. n. 142 del 30 marzo 2004 (in vigore dal 16/06/2004)<br />

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Si riporta, infine, l’art. 3 della .D.G.R 45/2002 “CRITERI PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI<br />

PER PARTICOLARI ATTIVITÀ AI SENSI DELL'ARTICOLO 11, COMMA 1 DELLA L.R. 9 MAGGIO 2001, N. 15<br />

RECANTE Disposizioni in materia <strong>di</strong> inquinamento acustico”, alla cui voce CANTIERI le attività per<br />

la coltivazione delle cave sono assimilabili dall’ottobre 2008 sull’interpretazione/chiarimento della<br />

regione Emilia-Romagna (cfr. pagina seguente).<br />

3) CANTIERI dalla D.G.R. 45/2002<br />

All’interno dei cantieri e<strong>di</strong>li, stradali ed assimilabili, le macchine in uso dovranno operare in<br />

conformità alle <strong>di</strong>rettive CE in materia <strong>di</strong> emissione acustica ambientale delle macchine ed<br />

attrezzature destinate a funzionare all'aperto, così come recepite dalla legislazione italiana.<br />

All’interno degli stessi dovranno comunque essere utilizzati tutti gli accorgimenti tecnici e gestionali<br />

al fine <strong>di</strong> minimizzare l’impatto acustico verso l’esterno.<br />

In attesa delle norme specifiche <strong>di</strong> cui all’art. 3, comma 1, lett. g) della L. 447/95, gli avvisatori<br />

acustici potranno essere utilizzati solo se non sostituibili con altri <strong>di</strong> tipo luminoso e nel rispetto delle<br />

vigenti <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> sicurezza e salute sul luogo <strong>di</strong> lavoro.<br />

L’attività dei cantieri e<strong>di</strong>li, stradali ed assimilabili, è svolta <strong>di</strong> norma tutti i giorni feriali dalle ore 7.00<br />

alle ore 20.00.<br />

L’esecuzione <strong>di</strong> lavorazioni <strong>di</strong>sturbanti (ad es. escavazioni, demolizioni, ecc..) e l’impiego <strong>di</strong><br />

macchinari rumorosi (ad es. martelli demolitori, flessibili, betoniere, seghe circolari, gru, ecc.), sono<br />

svolti, <strong>di</strong> norma, secondo gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> cui ai successivi capoversi, dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e<br />

dalle ore 15.00 alle ore 19.00.<br />

Durante gli orari in cui è consentito l’utilizzo <strong>di</strong> macchinari rumorosi non dovrà mai essere superato il<br />

valore limite LAeq 70 dB(A), con tempo <strong>di</strong> misura (TM ) 10 minuti, rilevato in facciata ad e<strong>di</strong>fici con<br />

ambienti abitativi.<br />

[…]<br />

In ogni caso non si applica il limite <strong>di</strong> immissione <strong>di</strong>fferenziale, né si applicano le penalizzazioni<br />

previste dalla normativa tecnica per le componenti impulsive, tonali e/o a bassa frequenza.<br />

Ai cantieri e<strong>di</strong>li o stradali per il ripristino urgente dell’erogazione dei servizi <strong>di</strong> pubblica utilità (linee<br />

telefoniche ed elettriche, condotte fognarie, acqua, gas ecc.) ovvero in situazione <strong>di</strong> pericolo per<br />

l’incolumità della popolazione, è concessa deroga agli orari ed agli adempimenti amministrativi<br />

previsti dalla presente <strong>di</strong>rettiva.<br />

Ai medesimi cantieri posti in aree particolarmente protette <strong>di</strong> cui al D.P.C.M. 14/11/1997, e<br />

specificatamente nelle aree destinate ad attività sanitaria <strong>di</strong> ricovero e cura, possono essere<br />

prescritte maggiori restrizioni, sia relativamente ai livelli <strong>di</strong> rumore emessi, sia agli orari da<br />

osservare per il funzionamento dei medesimi.<br />

Lo svolgimento nel territorio comunale delle attività <strong>di</strong> cantiere nel rispetto dei limiti <strong>di</strong> orario e <strong>di</strong><br />

rumore sopra in<strong>di</strong>cati necessita <strong>di</strong> autorizzazione da richiedere allo sportello unico almeno 20 gg.<br />

prima dell’inizio dell'attività. La domanda deve essere corredata della documentazione <strong>di</strong> cui<br />

all'allegato 1. L'autorizzazione è tacitamente rilasciata se entro tale termine dalla presentazione non<br />

sono richieste integrazioni o espresso motivato <strong>di</strong>niego.<br />

Le attività <strong>di</strong> cantiere che, per motivi eccezionali, contingenti e documentabili, non siano in<br />

con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> garantire il rispetto dei limiti <strong>di</strong> rumore sopra in<strong>di</strong>viduato, possono richiedere specifica<br />

deroga. A tal fine va presentata domanda allo sportello unico, con le modalità previste nell'allegato<br />

2, corredata dalla documentazione tecnica redatta da un tecnico competente in acustica<br />

ambientale. L'autorizzazione in deroga può essere rilasciata, previa acquisizione del parere <strong>di</strong><br />

ARPA entro 30 giorni dalla richiesta.<br />

Ai cantieri e<strong>di</strong>li per la realizzazione <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> infrastrutture il <strong>Comune</strong> può richiedere la<br />

presentazione <strong>di</strong> una valutazione d'impatto acustico redatta da tecnico competente ovvero un piano<br />

<strong>di</strong> monitoraggio acustico dell'attività <strong>di</strong> cantiere.<br />

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§ 2.2 – STRUMENTAZIONE UTILIZZATA IN FASE DI RILIEVO ACUSTICO<br />

La strumentazione utilizzata per il rilievo sonoro è consistita in un analizzatore "real time" della<br />

01dB, mod. SYMPHONIE <strong>di</strong> classe 1 (s.n. 1032), come definito dalle norme internazionali I.E.C.<br />

(International Elettrotechnical Commission) n. EN 60651/1994 e n. 60804/1994. Il calibratore<br />

utilizzato è un CAL01 (n.s. 11072), conforme alle CEI 29-4.<br />

Il microfono utilizzato è un G.R.A.S. Type 40AE n. 16707, free-field. Il preamplificatore<br />

utilizzato è un PRE-12H n. 10980. entrambi sono stati tarati nella catena <strong>di</strong> misura completa. Il<br />

microfono è conforme alle EN 61094-1/1994, EN 61094-2/1993, EN 61094-3/1995 e EN 61094-<br />

4/1995.<br />

Analizzatore, microfono, preamplificatore, cavi e calibratore sono stati sottoposti alla taratura nel<br />

luglio 2010, presso il centro SIT autorizzato, Centro taratura 146 (cfr. Allegato 3).<br />

Il fonometro è stato calibrato prima del ciclo <strong>di</strong> misura; al termine delle misure è stata fatta la<br />

verifica <strong>di</strong> calibrazione e la <strong>di</strong>fferenza è risultata dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 0,0-0,1 dB.<br />

Come in<strong>di</strong>cato dal D.M. 16/03/98, le misurazioni sono state eseguite in assenza <strong>di</strong><br />

precipitazioni atmosferiche, <strong>di</strong> nebbia e neve; la velocità del vento era ampiamente inferiore a 5 m/s.<br />

La catena <strong>di</strong> misura era compatibile con le con<strong>di</strong>zioni meteorologiche del periodo in cui si sono<br />

effettuate le misurazioni e in accordo con le norme CEI 29-10 ed EN 60804/1994.<br />

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§ 2.3 – CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DELL’AREA OGGETTO DI INDAGINE E DI QUELLE LIMITROFE<br />

Il territorio comunale <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> è già dotato della Classificazione Acustica del proprio<br />

territorio, sia adottata che approvata, dell’aprile 2009.<br />

Per quanto riguarda le aree in cui sono inse<strong>di</strong>ate le attività estrattive del polo in zona S. Vitale, la<br />

Classificazione Acustica <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> deve assegnare “temporaneamente” l’area alla classe<br />

acustica V (per la durata degli scavi e della sistemazione finale).<br />

Ciò, tenendo conto <strong>di</strong> quanto riportato dalla L.R. 15/2001 e la D.G.R. 2053/2001 “… fermo<br />

restando che alle UTO costituite da aree rurali viene <strong>di</strong> norma attribuita la classe III,……”, e tenuto<br />

conto che il “polo S. Vitale” è solo <strong>di</strong> tipo estrattivo, quin<strong>di</strong> un’attività <strong>di</strong> tipo produttivo più che<br />

agricolo (anche se non avviene frantumazione <strong>di</strong> inerti in sito, in quanto la ghiaia verrà portata ai<br />

frantoi <strong>di</strong> S. Anna, Consorzio cave Bologna, Pederzoli e SA.PA.BA. passando sia su viabilità<br />

pubblica che da percorsi interni alle aree golenali), l’area <strong>di</strong> cava è da assegnare alla classe V: nel<br />

caso in questione si paragona l’attività svolta nella area estrattiva <strong>di</strong> del polo <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> ad<br />

un’attività “produttiva” e la si assegna quin<strong>di</strong> temporaneamente per la durata <strong>di</strong> coltivazione della<br />

stessa, ad una classe V [con 70 dB(A) giorno].<br />

Nella Classificazione acustica <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> dell’aprile 2009, unico territorio comunale<br />

interessato da questo intervento <strong>di</strong> lunga durata, non viene in<strong>di</strong>cata espressamente la classe acustica<br />

<strong>di</strong> progetto, però, visto che la sistemazione finale richiesta dal P.A.E. 2006 è il ripristino dell’uso<br />

agricolo, nello scenario futuro finale verrà certamente ripristinata la classe III, nella quale comunque<br />

permangono tutti i ricettori su territorio agricolo in<strong>di</strong>viduati e <strong>di</strong> cui alle Tabb. 1.9.<br />

Assegnare l’area estrattiva alla classe V è confortato anche dai fatti che:<br />

tutto intorno a Nord, Nord-Est e Nord-Ovest, vi sono prevalentemente attività agricole, in classe<br />

III e non classi inferiori da tutelare maggiormente;<br />

vi sono anche ampie zone <strong>di</strong> attività produttive a Sud e Sud-Ovest <strong>di</strong> via Ungheri, già in classe V.<br />

La Classificazione Acustica vigente <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> è riportata alla Fig. 2.1.<br />

Sul territorio <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> circostante l’area estrattiva al S. Vitale, si ha un’attribuzione<br />

dell’intera zona alla classe III: dovendo tenere conto <strong>di</strong> quanto riportato nei Criteri Generali della<br />

L.R. 15/2001, nella proposta su <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> si sono limitate le “microsud<strong>di</strong>visioni” <strong>di</strong> zone,<br />

evitando una classificazione frammentaria del territorio.<br />

Questa Classificazione Acustica è riportata alla Fig. 2.2.<br />

In Fig. 2.3 viene riportata l’in<strong>di</strong>cazione della temporanea assegnazione acustica della area <strong>di</strong><br />

attività in polo estrattivo S. Vitale alla classe acustica V.<br />

In Figura 2.1 riferita all’attuale Classificazione acustica <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>, sia via Ungheri che<br />

via S. Vitalino sono “trattate” come una strada locale <strong>di</strong> tipo F o <strong>di</strong> quartiere <strong>di</strong> tipo E, però, essendo<br />

quanto meno via Ungheri una strada <strong>di</strong> collegamento e passaggio da Bologna a <strong>Calderara</strong> in zona<br />

prevalentemente produttiva e date le <strong>di</strong>mensioni della carreggiata, sarebbe forse più corretto<br />

assimilarla ad una strada <strong>di</strong> scorrimento a carreggiate non separate esistente, <strong>di</strong> tipo Db con fascia<br />

pertinenziale acustica stradale <strong>di</strong> 100 m laterali e limiti sonori <strong>di</strong> 65 dB(A) giorno e 55 dB(A) notte..<br />

Sarebbe, quin<strong>di</strong>, anche più opportuno che fosse quanto meno assegnata alla classe IV ed avesse i<br />

50 m laterali <strong>di</strong> pertinenza acustica territoriale.<br />

50


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Figura 2.1 – Zonizzazione acustica del territorio <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>:stato attuale su scala grande<br />

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N


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Figura 2.2 – Zonizzazione acustica del territorio <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>: stato attuale su scala <strong>di</strong> maggior dettaglio<br />

52<br />

N


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Figura 2.3 – Attribuzione temporanea dell’area <strong>di</strong> escavazione alla classe acustica V temporanea<br />

CLASSE V<br />

temporanea<br />

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N


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§ 2.4 – RILIEVI FONOMETRICI IN SITO DEL NOVEMBRE 2011<br />

E’ stata condotta una campagna <strong>di</strong> 7 rilievi fonometrici per lo più <strong>di</strong> 24 ore e comunque almeno <strong>di</strong><br />

1 ora nel periodo <strong>di</strong>urno nel mese <strong>di</strong> novembre 2011, nei punti più rappresentativi nell’intorno della<br />

cava S. Vitale, con l’intenzione <strong>di</strong> rilevare sia il clima acustico globale me<strong>di</strong>o <strong>di</strong>urno, Leq,A, per la<br />

verifica del rispetto dei valori territoriali <strong>di</strong> classe a cui sono attribuiti i vari ricettori, che i valori utili<br />

all’inquadramento del livello sonoro residuo, valutato sulla me<strong>di</strong>a mobile dei 30 minuti (acquisendo<br />

il minimo) delle misure fatte, su cui basare la taratura del modello per la verifica del rispetto del<br />

criterio <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>urno ai vari bersagli in<strong>di</strong>viduati.<br />

Questi rilievi fonometrici sono stati fatti mirati alla valutazione <strong>di</strong> impatto acustico proprio per<br />

questa cava.<br />

L’Allegato 1 riporta le time-history ed i dettagli delle singole rilevazioni fonometriche condotte,<br />

con orari, durate, posizioni ed altezze delle registrazioni.<br />

Tabella 2.1 – Sintesi dei livelli sonori globali ed orari minimi registrati durante la campagna <strong>di</strong> misure in continuo<br />

nell’intorno del polo estrattivo S. Vitale<br />

Punto<br />

<strong>di</strong><br />

rilievo<br />

54<br />

Altezza<br />

dal<br />

suolo<br />

M1 4 m<br />

M2 3 m<br />

M3 3 m<br />

M4 3 m<br />

M5 4 m<br />

M6 4 m<br />

M7 4 m<br />

Periodo<br />

<strong>di</strong> misura<br />

11:11-<br />

10:00<br />

10:33-<br />

12:04<br />

10:25-<br />

12:13<br />

09:21-<br />

10:19<br />

11:20-<br />

11:20<br />

10:45-<br />

10:45<br />

11:36-<br />

11:27<br />

Durata<br />

della<br />

misura<br />

23 ore e<br />

26’<br />

Giorno/i<br />

del rilievo<br />

Livello<br />

sonoro<br />

globale<br />

DIURNO<br />

Leq,A<br />

02-03/11/11 61,7 dB(A)<br />

1 h 30’ 03/11/2011 51,9 dB(A)<br />

2 h 18/11/2011 66,9 dB(A)<br />

1 h 14/11/2011 49,3 dB(A)<br />

24 h<br />

24 h<br />

23 h e<br />

51’<br />

15-<br />

16/11/2011<br />

14-<br />

15/11/2011<br />

16-<br />

17/11/2011<br />

52,4 dB(A)<br />

64,0 dB(A)<br />

69,2 dB(A)<br />

Livello<br />

sonoro<br />

orario<br />

MINIMO<br />

Leq,A<br />

59,2 dB(A)<br />

ore 11:30-12<br />

48,8 dB(A)<br />

ore 12:03-12:18<br />

qui si considera<br />

il minimo in<br />

pausa pranzo<br />

per cautela<br />

65,7 dB(A)<br />

ore 10:25-10:40<br />

45,6 dB(A)<br />

ore 10-10:15<br />

42,1 dB(A)<br />

ore 14-14:30<br />

62,9 dB(A)<br />

ore 14-14:30<br />

67,0 dB(A)<br />

ore 15-15:30<br />

che è<br />

equivalente al<br />

valore minimo<br />

della pausa<br />

pranzo per<br />

cautela<br />

Livello<br />

sonoro<br />

PAUSA ORE<br />

12-13<br />

Leq,A<br />

60,1 dB(A)<br />

48,8 dB(A)<br />

66,2 dB(A)<br />

/<br />

46,4 dB(A)<br />

63,0 dB(A)<br />

67,0 dB(A)


In Tabella 2.1 viene riportata la sintesi <strong>di</strong> questi rilievi fonometrici.<br />

Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Si vuole sottolineare il fatto che l’orario in cui si sono registrati i livelli sonori orari minimi nelle 7<br />

postazioni indagate, non possono e non sono chiaramente gli stessi, dato che i carichi veicolari<br />

cambiano a livello orario da arteria viaria ad arteria viaria. Ma per porsi in con<strong>di</strong>zione estremamente<br />

prudenziale per i ricettori in fase <strong>di</strong> taratura del modello, si è tarato il modello sui valori minimi<br />

registrati, anche se corrispondevano ad ore <strong>di</strong>verse.<br />

Nelle Figg. 2.4 sono riportati i punti in cui sono state fatte le rilevazioni fonometriche <strong>di</strong> cui alle<br />

Tabelle 2.1 e <strong>di</strong> cui i dettagli all’Allegato 1.<br />

Per l’in<strong>di</strong>viduazione dell’ora <strong>di</strong> minimo rumore residuo si sarebbe anche potuto prendere la<br />

mezz’ora <strong>di</strong> morbida dell’ora <strong>di</strong> pausa delle 12-13, però, come si può vedere dalla Tab. 2.1, i livelli<br />

sonori in quest’ora <strong>di</strong> pausa <strong>di</strong> attività in cava sono spesso maggiori rispetto a quelli in<strong>di</strong>viduati, il<br />

che avrebbe sottostimato il <strong>di</strong>fferenziale, mentre in questo modo ci si pone in con<strong>di</strong>zione più corretta<br />

e prudenziale a livello d’indagine acustica.<br />

In grassetto in Tabella 2.1 sono evidenziati i livelli sonori adottati per tarare il modello <strong>di</strong> calcolo<br />

nello scenario del rumore me<strong>di</strong>o <strong>di</strong>urno per la verifica del rispetto dei livelli assoluti e del rumore<br />

residuo minimo attuale per tarare il modello per la verifica del <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>urno.<br />

In Tab. 2.1 sono stati riportati anche i livelli sonori delle ore <strong>di</strong> morbida e delle ore 12-13 <strong>di</strong><br />

pausa.<br />

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dott. ing. MARILA BALBONI<br />

pag. 55<br />

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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Figura 2.4 – Punti <strong>di</strong> rilievo fonometrico effettuati nel novembre 2011<br />

56<br />

M2<br />

M4<br />

M6<br />

M5<br />

M7<br />

M3<br />

M1<br />

N


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

§ 2.5- MODELLAZIONE E SIMULAZIONE 3D DEL SITO ALLO STATO DI FATTO<br />

Per procedere alla previsione del clima acustico, si sono inserite all’interno del programma<br />

previsionale <strong>di</strong> calcolo IMMI vs. 6.3.1 (cfr. Allegato 5) dapprima le caratteristiche morfologiche ed<br />

urbanistiche.<br />

Nel programma <strong>di</strong> calcolo è stata inserita l’intera area mostrata nelle Figure 2.5 (x:2.000 m * y:<br />

1.750 m); nelle mappature riportate al § 2.9 sono state mostrate le mappe su un’area solo<br />

leggermente più ridotta, calcolata con griglia <strong>di</strong> 10*10 m*2m (x*y*z).<br />

Nelle Figg. 2.5 sono in<strong>di</strong>cati anche i punti <strong>di</strong> misura <strong>di</strong> cui alla Figura 2.4 ed i ricettori <strong>di</strong> cui alle<br />

Figg. 1.8.<br />

Figura 2.5.1 – Area inserita nel programma <strong>di</strong> calcolo nello scenario attuale, stato <strong>di</strong> bianco – SCENARIO 0:<br />

evidenziazione dei punti <strong>di</strong> misura<br />

___________________________________________________________________________________________________<br />

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pag. 57<br />

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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Figura 2.5.2 – Area inserita nel programma <strong>di</strong> calcolo nello scenario attuale, stato <strong>di</strong> bianco – SCENARIO 0:<br />

evidenziazione dei ricettori<br />

58


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

§ 2.6 - TARATURA DEL PROGRAMMA SULLO STATO DI FATTO (SCENARIO 0: <strong>RUMORE</strong> RESIDUO)<br />

Dopo avere <strong>di</strong>segnato gli “oggetti soli<strong>di</strong>” nel modello, come dalle Figg. 2.5, si sono inserite le<br />

seguenti sorgenti sonore per condurre la doppia taratura del modello allo stato <strong>di</strong> fatto con i livelli<br />

sonori globali e con i livelli sonori orari minimi:<br />

livelli sonori globali me<strong>di</strong><br />

− sorgente areale ISO 9613 a 0,5 m da terra emittente con potenza sonora per metro quadro<br />

pari a Lw’’= 40 dB(A)/m 2 ;<br />

− sorgente areale ISO 9613 a 0,5 m da terra emittente con potenza sonora per metro quadro<br />

pari a Lw’’= 55 dB(A)/m 2 nella zona in cui vi erano coltivazioni in corso tramite mezzi<br />

agricoli (cfr. isofoniche <strong>di</strong> maggior intensità nelle Figg. 2.13, inserite per la valutazione dei<br />

livelli sonori assoluti ma eliminate per la valutazione del criterio <strong>di</strong>fferenziale – cfr. Tab.<br />

2.2),<br />

− sommando le <strong>di</strong>rezioni, su via Ungheri ad Ovest della rotatoria Bugli <strong>di</strong> giorno si hanno in<br />

me<strong>di</strong>a 641 v/h, con 9% <strong>di</strong> mezzi pesanti, alla velocità me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 62 km/h → sorgente lineare<br />

ISO 9613 a 0,5 m da terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 82 dB(A)/m,<br />

− sommando le <strong>di</strong>rezioni, su via Ungheri ad ESt della rotatoria Bugli <strong>di</strong> giorno si hanno in<br />

me<strong>di</strong>a 660 v/h, con 9,5% <strong>di</strong> mezzi pesanti, alla velocità me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 62 km/h → sorgente lineare<br />

ISO 9613 a 0,5 m da terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 83 dB(A)/m,<br />

− sommando le <strong>di</strong>rezioni, su via S. Vitalino <strong>di</strong> giorno si hanno in me<strong>di</strong>a 360 v/h, con 5% <strong>di</strong><br />

mezzi pesanti, alla velocità me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 53 km/h → sorgente lineare ISO 9613 a 0,5 m da terra<br />

emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 79,5 dB(A)/m,<br />

− via Pradazzo a Nord dell’incrocio con via Ungheri → sorgente lineare ISO 9613 a 0,5 m da<br />

terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 46 dB(A)/m con 2 v/h, a 30 km/h e<br />

1% <strong>di</strong> pesanti;<br />

− via Pradazzo a Sud dell’incrocio con via Ungheri → sorgente lineare ISO 9613 a 0,5 m da<br />

terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 80,7 dB(A)/m con 550 v/h, a 50<br />

km/h e 10% <strong>di</strong> pesanti.<br />

livelli sonori orari minimi basati sui 15 minuti <strong>di</strong> minimo residuo<br />

− sorgente areale ISO 9613 a 0,5 m da terra emittente con potenza sonora per metro quadro<br />

sorgente areale ISO 9613 a 0,5 m da terra emittente con potenza sonora per metro quadro<br />

pari a Lw’’= 34,0 dB(A)/m 2 ;<br />

− eliminazione della sorgente areale ISO 9613 a 0,5 m da terra nella zona in cui vi erano<br />

coltivazioni in corso tramite mezzi agricoli dato che nel periodo <strong>di</strong> minimo <strong>di</strong>sturbo non<br />

erano in corso;<br />

− sommando le <strong>di</strong>rezioni, su via Ungheri ad Ovest della rotatoria Bugli <strong>di</strong> giorno → sorgente<br />

lineare ISO 9613 a 0,5 m da terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 78,5<br />

dB(A)/m,<br />

− sommando le <strong>di</strong>rezioni, su via Ungheri ad ESt della rotatoria Bugli <strong>di</strong> giorno → sorgente<br />

lineare ISO 9613 a 0,5 m da terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 80,5<br />

dB(A)/m,<br />

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pag. 59<br />

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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

60<br />

− sommando le <strong>di</strong>rezioni, su via S. Vitalino <strong>di</strong> giorno → sorgente lineare ISO 9613 a 0,5 m da<br />

terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 77,5 dB(A)/m,<br />

− via Pradazzo a Nord dell’incrocio con via Ungheri → sorgente lineare ISO 9613 a 0,5 m da<br />

terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 42 dB(A)/m;<br />

− via Pradazzo a Sud dell’incrocio con via Ungheri → sorgente lineare ISO 9613 a 0,5 m da<br />

terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 78,5 dB(A)/m.<br />

La taratura del programma è avvenuta a meno <strong>di</strong> ± 0,5 dB(A) in tutti i punti sia per i livelli sonori<br />

globali me<strong>di</strong> che per i livelli minimi, come riportato nella seguente tabella: la taratura si ritiene<br />

convergente, pertanto riuscita.<br />

Le maggiori <strong>di</strong>fficoltà si hanno per la taratura sullo scenario <strong>di</strong> minimo rumore residuo, non<br />

avendo in alcuni casi sorgenti sonore prossime ai punti <strong>di</strong> rilievo quali le strade, che sono le sole<br />

sorgenti sonore nelle zone agricole in molti momenti della giornata, pertanto quando non passano<br />

veicoli il rischio è che il valore del livello equivalente minimo scenda molto come valore numerico,<br />

come è accaduto in alcuni dei casi esaminati, ma non si riesca a fare altrettanto con il modello <strong>di</strong><br />

calcolo. In questo caso si è avuta buona convergenza dei livelli sonori sia assoluti che minimi.<br />

Lo scenario sotto riportato è stato tarato sulla base delle sette misure <strong>di</strong> cui a pag. 54.<br />

Tabella 2.2 – Taratura del programma <strong>di</strong> calcolo e convergenza<br />

Punto <strong>di</strong><br />

misura<br />

Taratura sui livelli sonori globali<br />

Leq,A<br />

misurato<br />

Leq,A<br />

Leq,A<br />

simulato<br />

Convergenza<br />

dB(A)<br />

Taratura sui livelli sonori minimi<br />

Leq,A<br />

misurato<br />

Leq,A<br />

Leq,A<br />

simulato<br />

Convergenza<br />

dB(A)<br />

M1 61,7 dB(A) 61,9 dB(A) +0,2 dB(A) 59,2 dB(A) 59,4 dB(A) +0,2 dB(A)<br />

M2 51,9 dB(A) 52,4 dB(A) +0,5 dB(A) 48,8 dB(A) 49,0 dB(A) +0,2 dB(A)<br />

M3 66,9 dB(A) 67,3 dB(A) +0,4 dB(A) 65,7 dB(A) 65,5 dB(A) -0,2 dB(A)<br />

M4 49,3 dB(A) 49,1 dB(A) -0,2 dB(A) 45,6 dB(A) 45,2 dB(A) -0,4 dB(A)<br />

M5 52,4 dB(A) 52,6 dB(A) +0,2 dB(A) 42,1 dB(A) 41,6 dB(A) -0,5 dB(A)<br />

M6 64,0 dB(A) 64,2 dB(A) +0,2 dB(A) 62,9 dB(A) 62,8 dB(A) -0,1 dB(A)<br />

M7 69,2 dB(A) 69,3 dB(A) +0,1 dB(A) 67,0 dB(A) 67,1 dB(A) +0,1 dB(A)


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

§ 2.7 - SORGENTI SONORE INSERITE PER LO SCENARIO 0 E QUELLI FUTURI<br />

Nei paragrafi seguenti si illustrano le sorgenti sonore inserite nei vari scenari 1, 2, 3 e 4 <strong>di</strong> cui a<br />

pagg. 34-35 che si riportano <strong>di</strong> seguito:<br />

SCENARIO 0, rappresentante lo stato <strong>di</strong> fatto;<br />

SCENARIO 1, rappresentante il periodo della durata <strong>di</strong> circa 30 giorni a partire dall’inizio<br />

dell’intera attività in cui verranno realizzati gli argini lungo il tratto blu mostrato in Figura<br />

1.7.3, quin<strong>di</strong> i mezzi si muoveranno sul perimetro dell’area <strong>di</strong> fase 1;<br />

SCENARIO 2, rappresentante il periodo della durata totale <strong>di</strong> quattro anni in cui si opererà al<br />

centro dell’area <strong>di</strong> cava della fase 1 e che operano non più ai confini dell’area <strong>di</strong> fase 1 per la<br />

realizzazione degli argini, con gli argini solo in area <strong>di</strong> fase 1, quin<strong>di</strong> all’interno degli argini<br />

già realizzati nella zona <strong>di</strong> fase 1, nell’intera area <strong>di</strong> fase 1;<br />

SCENARIO 3, rappresentante il periodo della durata totale <strong>di</strong> un anno, il 5°, che è anche<br />

l’anno <strong>di</strong> maggior impatto per la viabilità pubblica, in cui si opererà all’interno degli argini già<br />

realizzati nelle aree <strong>di</strong> fase 1 e 2;<br />

SCENARIO 4, rappresentante il periodo della durata totale <strong>di</strong> un anno, il 9° anno (il più<br />

impattante), in cui si opererà sulle aree <strong>di</strong> fase 2 e 3 contemporaneamente, in parallelo, con<br />

macchine che operano non più ai confini delle aree per la realizzazione degli argini ma<br />

soprattutto al centro <strong>di</strong> queste; in questo scenario gli argini sono già stati tutti realizzati.<br />

In questi scenari sono state inserite le sorgenti sonore <strong>di</strong> cui alla Tabella 1.9, che verranno ora<br />

caratterizzate <strong>di</strong>stinte in escavatori, ruspa, aree <strong>di</strong> attività generiche (cumuli, pesa e zona baracche) e<br />

tragitti dei mezzi pesanti.<br />

§ 2.7.1 - SORGENTI SONORE GIÀ PRESENTI NELLO SCENARIO 0 (ANNO DI RIFERIMENTO 2011)<br />

Le sorgenti sonore presenti nello scenario 0, al 2011, quale stato <strong>di</strong> bianco, sono i transiti veicolari<br />

sulle arterie viarie provinciali e comunali e le aree <strong>di</strong> “fondo” del rumore residuo già descritte al §<br />

2.6 per la taratura del modello IMMI.<br />

I dati <strong>di</strong> traffico a cui si è fatto riferimento per le due arterie principali che si trovano nei pressi<br />

dalla cava, via Ungheri e via S. Vitalino, sono stati tratti dai conteggi mirati, fatti sul posto, che<br />

verranno descritti al § 4.1.<br />

§ 2.7.2 - ATTREZZATURE DI CANTIERE INTERNE ALL’AREA ESTRATTIVA: ESCAVATORI, RUSPA E<br />

DRAGLINE<br />

I mezzi <strong>di</strong> cantiere fissi (nel senso che rimarranno sempre all’interno dell’area estrattiva, ma si<br />

sposteranno sulla varie aree <strong>di</strong> questa come illustrato al § 1.2 nelle Figg. 2.9-2.12) a <strong>di</strong>sposizione<br />

della <strong>di</strong>tta appaltatrice dei lavori, che rimarranno all’interno dell’area saranno:<br />

− 2 escavatori a braccio rovescio<br />

− 1 pala meccanica,<br />

− 1 escavatore del tipo drag-line per la fase <strong>di</strong> scavo in falda.<br />

Questi sono <strong>di</strong> recente immatricolazione, non precedente il 2003, quin<strong>di</strong> già <strong>di</strong> per sé <strong>di</strong> ultima<br />

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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

generazione. Infatti a pag. 66 è riportata la foto <strong>di</strong> un escavatore <strong>di</strong> proprietà della società Cave Nord<br />

che eseguirà le operazioni <strong>di</strong> scavo, che si può vedere sia <strong>di</strong> recente fattura.<br />

Di questo, sul riferimento bibliografico del “La Valutazione dell’inquinamento acustico prodotto<br />

dai cantieri e<strong>di</strong>li” del C.T.P. Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione Infortuni, l’Igiene<br />

e l’Ambiente <strong>di</strong> Lavoro <strong>di</strong> Torino e Provincia (Ed. 2003), è stata trovata uguale scheda tecnica e<br />

relativo dato <strong>di</strong> emissione sonora. I due escavatori cingolati a braccio rovescio saranno uguali fra<br />

loro, della JCB a braccio rovescio, qualora se ne danneggiasse uno potrà essere sostituito al più da un<br />

escavatore CATERPILLAR CAT M-312.<br />

Anche la pala meccanica, più correntemente detta ruspa, sarà <strong>di</strong> recente immatricolazione, <strong>di</strong><br />

questa si sa che sarà presumibilmente un CATERPILLAR CAT950E.<br />

Le Schede tecniche delle macchine usate nel polo estrattivo S. Vitale sono state tratte da “La<br />

Valutazione dell’inquinamento acustico prodotto dai cantieri e<strong>di</strong>li” del C.T.P. Comitato Paritetico<br />

Territoriale per la Prevenzione Infortuni, l’Igiene e l’Ambiente <strong>di</strong> Lavoro <strong>di</strong> Torino e Provincia (Ed.<br />

2003).<br />

I dati <strong>di</strong> potenza sonora contenuti nelle schede tecniche del C.T.P., e riportate nelle Figg. 2.6 sono<br />

riferite all’uso delle attrezzatura durante l’attività <strong>di</strong> cantiere operativa, per cui sono state pre<strong>di</strong>sposte<br />

prevalentemente per le demolizioni, che in attività estrattiva non avvengono.<br />

Le attività degli escavatori in cave <strong>di</strong> limi ed anche ghiaia dove non vi sia frantumazione non sono<br />

così intense, sia in termini <strong>di</strong> tempo che <strong>di</strong> velocità <strong>di</strong> manovre, come per quelle in un cantiere e<strong>di</strong>le,<br />

pertanto è cre<strong>di</strong>bile che per il tipo <strong>di</strong> attività in questione nella presente indagine a tutti gli effetti le<br />

emissioni sonore (anche in termini <strong>di</strong> potenza) siano inferiori a quelli delle stesse macchine usate in<br />

un cantiere e<strong>di</strong>le.<br />

Per questi motivi, si sono scelte le schede riferite alle macchine <strong>di</strong> minore potenza sonora: <strong>di</strong><br />

queste la potenza sonora in dB(A) è data pari a 101 dB(A) per un escavatore a braccio rovescio<br />

esattamente del tipo in dotazione alla società Cave Nord <strong>di</strong> cui a pag. 66 e pari a 103 dB(A) per una<br />

pala meccanica gommata.<br />

La scrivente, sulla base <strong>di</strong> rilevazioni pregresse e <strong>di</strong> esperienze passate, ritiene, in ogni caso, che i<br />

livelli sonori riportati nelle schede del testo del C.T.P. siano piuttosto elevate.<br />

Questa ipotesi è confermata dalle rilevazioni condotte dalla sottoscritta nel 2002 presso un<br />

cantiere <strong>di</strong> demolizioni in cui erano presenti degli escavatori smantellatori (benne), che rilevarono a 8<br />

m <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza da una benna demolitrice in attività poco meno <strong>di</strong> 73 dB(A), includendo il rumore dei<br />

calcinacci in caduta a terra. Considerando una tale sorgente sonora in rapporto alle gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze<br />

presenti nel polo estrattivo S. Vitale, un mezzo <strong>di</strong> cantiere in attività in cava lo si può approssimare<br />

ad una sorgente puntiforme, ed in tal caso le si potrebbe attribuire una potenza sonora <strong>di</strong> 93 dB(A) <strong>di</strong><br />

Lw.<br />

Questi ragionamenti sono confortati anche da altri dati reperiti in occasione <strong>di</strong> valutazioni fatte per<br />

la realizzazione dell’Alta Velocità, durante le attività <strong>di</strong> movimentazione del materiale <strong>di</strong> risulta. Per<br />

i livelli sonori più frequentemente rilevati ad 1 m <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza si avevano i seguenti livelli <strong>di</strong> pressione<br />

sonora:<br />

− per ogni escavatore → 82 dB(A);<br />

− per una pala gommata → 86 dB(A),<br />

il che implica nuovamente livelli <strong>di</strong> potenza per sorgenti puntiformi <strong>di</strong> 93 dB(A) e 97 dB(A)<br />

massimo rispettivamente per un escavatore e una ruspa, contro i 101 dB(A) dell’escavatore JCB ed i<br />

103 dB(A) della ruspa Caterpillar <strong>di</strong> cui al C.T.P. (cfr. Fig. 2.6).<br />

62


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Ulteriori conferme che questi dati <strong>di</strong> potenza Lw <strong>di</strong> 101 dB(A) e 103 dB(A) inseriti nel modello<br />

saranno appropriati alla situazione e che contengono ampiamente anche la rumorosità emessa dai<br />

segnalatori acustici <strong>di</strong> sicurezza in retromarcia dei mezzi in area estrattiva arrivano <strong>di</strong>rettamente dalle<br />

misure fatte presso la <strong>di</strong>tta CGT, che il responsabile ing. Calì ha cortesemente concesso <strong>di</strong> eseguire<br />

nell’aprile 2003 presso i suoi piazzali <strong>di</strong> via Persicetana n. 4 in località Bargellino a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Reno</strong> (Tel. 051- 6477210/220/230 – Fax. 051 -727450).<br />

Per le prove relative alle emissioni sonore dai “cicalini” si è contattata la <strong>di</strong>tta CGT <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Reno</strong> e l’ing. Calì si è cortesemente reso <strong>di</strong>sponile a fare manovrare una pala gommata Caterpillar<br />

del modello e della marca in<strong>di</strong>viduato nelle Figg. 2.6.<br />

Si deve poi segnalare che il <strong>di</strong>spositivo acustico <strong>di</strong> sicurezza installato sui Caterpillar è<br />

posizionabile su 3 intensità <strong>di</strong> emissione sonora, e sono state rilevate tutte e tre.<br />

La prova è stata eseguita posizionando il microfono a 1,5 m dal suolo, alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 5 m<br />

ortogonalmente alla <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> retromarcia, su un piazzale completamente cementato, quin<strong>di</strong> molto<br />

riflettente. Una volta posizionato il microfono a 1,5 m da terra, si è fatto procedere in retromarcia<br />

per 20 m l’escavatore della Caterpillar, rimanendo fissi a 5 m <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza ortogonale nella <strong>di</strong>rezione<br />

<strong>di</strong> manovra. I rilievi effettuati sono riportati nelle pagine <strong>di</strong> Fig. 2.7, per i quali sono stati anche<br />

registrati gli spettri sonori in ottave. La costante d’impostazione era FAST e la ponderazione A.<br />

Da queste rilevazioni si può vedere che a 5 m <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza si sono registrati 87 dB(A) massimi <strong>di</strong><br />

Lp incluso il cicalino. Però questa impostazione la si ha SOLO in ambienti urbani, con cantieri e<strong>di</strong>li<br />

posti in zone molto rumorose, e viene posizionato al massimo volume per farsi u<strong>di</strong>re dagli operai. In<br />

questa zona estremamente silenziosa del Polo estrattivo S. Vitale, basterà posizionare il volume<br />

minimo o, per tenersi margini <strong>di</strong> prudenza nell’impatto acustico, me<strong>di</strong>o, che dava a 5 m <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza<br />

85 dB(A) <strong>di</strong> Lp incluso il cicalino. Questo livello <strong>di</strong> pressione sonora implica un valore <strong>di</strong> potenza<br />

sonora per sorgente puntiforme esattamente <strong>di</strong> 103 dB(A), come da scheda tecnica del C.T.P.<br />

Pertanto, come potenza sonora si tratterebbe <strong>di</strong> inserire nel modello per la ruspa, quin<strong>di</strong> anche per<br />

un escavatore (solitamente più silenziosi delle pale meccaniche), una potenza sonora complessiva<br />

esattamente <strong>di</strong> 103 dB(A).<br />

Per tenersi ulteriori margini <strong>di</strong> cautela, per tutte le ruspe e tutti gli escavatori in tutti gli<br />

scenari sono sempre stati inseriti i seguenti dati <strong>di</strong> potenza sonora in dB(A), considerando le<br />

sorgenti puntiformi ISO9613, ponendole ad 1 m da terra ed includendo il rumore del cicalino<br />

come fosse costante (quin<strong>di</strong> tralasciando anche il contenuto del punto 16 dell’Allegato A del<br />

D.M. 16/03/98 <strong>di</strong> cui a pag. 45 sempre per porsi in posizione prudenziale):<br />

escavatore cingolato, sorgente puntiforme ISO9613 a 1 m da terra → 103 dB(A),<br />

pala gommata, sorgente puntiforme ISO9613 a 1 m da terra → 103 dB(A),<br />

come mostrato dalle schermate catturate <strong>di</strong>rettamente dal software <strong>di</strong> calcolo IMMI vs. 6.3.1<br />

riportate a pagina seguente.<br />

Questi livelli <strong>di</strong> potenza e queste macchine sono state inserite <strong>di</strong>rettamente ed in egual maniera<br />

sia nelle simulazioni del clima sonoro globale per la verifica del rispetto dei valori assoluti che<br />

aggiunte alla simulazione del rumore residuo nei vari scenari futuri per la verifica del criterio<br />

<strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>urno.<br />

Quin<strong>di</strong> per tutti gli scenari che verranno modellati e rappresentati al § 2.7, si inseriranno per le<br />

macchine i valori <strong>di</strong> potenza sonora <strong>di</strong> cui a pag. 70.<br />

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pag. 63<br />

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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Relativamente all’escavatore<br />

dragline, <strong>di</strong> cui non si sono<br />

trovati nè si avevano dati a<br />

<strong>di</strong>sposizione, si è svolta una<br />

misura in sito <strong>di</strong>rettamente<br />

dell’escavatore che verrà<br />

utilizzato alla cava S. Vitale, un<br />

Liebheerr 833 dotato <strong>di</strong><br />

recipiente per la raccolta ghiaia<br />

in falda, <strong>di</strong> cui all’Allegato 2 la<br />

misura (sia in via grafica che<br />

tabellare) e le fotografie del<br />

momento <strong>di</strong> rilievo fonometrico.<br />

Tale rilievo fonometrico è<br />

stato eseguito in zona molto<br />

silenziosa, dove l’unica rumorosità<br />

era data dello escavatore<br />

stesso, quin<strong>di</strong> è un dato molto<br />

atten<strong>di</strong>bile. Si può vedere che<br />

questo, con microfono a 7 m <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stanza ed a 2 m da terra, ha<br />

fornito un livello sonoro <strong>di</strong> poco<br />

meno <strong>di</strong> 72 dB(A), pari ad una<br />

potenza sonora <strong>di</strong> Lw = 98<br />

dB(A) (simulata con sorgente<br />

punti-forme ISO9613 posta a 2<br />

m da terra).<br />

Riassumendo, per i mezzi<br />

<strong>di</strong> cantiere si inseriranno:<br />

escavatore cingolato, sorgente<br />

puntiforme ISO<br />

9613 a 1 m da terra →<br />

103 dB(A),<br />

pala gommata, sorgente<br />

puntiforme ISO9613 a 1<br />

m da terra → 103 dB(A),<br />

dragline, sorgente puntiforme<br />

ISO9613 a 1 m da<br />

terra → 98 dB(A).<br />

64


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Si precisa che la problematica acustica degli avvisatori sonori <strong>di</strong> sicurezza delle macchine<br />

operative al polo estrattivo S. Vitale sarà legata al massimo agli escavatori ed alle ruspe, non<br />

ai camion, che tendono a procedere sempre in “avanti“, comunque.<br />

Per la ruspa e gli escavatori si assicura che verranno in<strong>di</strong>viduati percorsi interni che<br />

evitino, per quanto possibile, l’entrata in funzione <strong>di</strong> tale segnale <strong>di</strong> allarme. Il dragline non<br />

avrà problematiche <strong>di</strong> “cicalini” dato che questo staziona fisso anche per qualche giorno<br />

nella stessa posizione e ruota su stesso (senza emissioni sonore <strong>di</strong> sicurezza) gettando e<br />

riprendendo il recipiente per il recupero della ghiaia nell’acqua <strong>di</strong> falda.<br />

Nella misura <strong>di</strong> cui all’Allegato 2 è incluso anche il rumore che si ha con la gettata del<br />

recipiente d’acciaio nell’acqua <strong>di</strong> falda.<br />

Dato, poi, che gli avvisatori, proprio per motivi <strong>di</strong> sicurezza, non possono essere “resi<br />

silenziosi” o eliminati, tutti i mezzi <strong>di</strong> trasporto all’interno dell’area estrattiva dotati <strong>di</strong> tale<br />

apparecchio <strong>di</strong> segnalazione <strong>di</strong> retromarcia o <strong>di</strong> parti meccaniche in movimento (elevazione bracci<br />

<strong>di</strong> sollevamento e simili), verranno fatti operare limitando il più possibile le manovre <strong>di</strong> marcia<br />

in<strong>di</strong>etro, stu<strong>di</strong>ando appositi percorsi interni in fase <strong>di</strong> attivazione delle lavorazioni.<br />

All’interno <strong>di</strong> una cava, ad ogni modo, le operazioni in retromarcia dei mezzi possono essere<br />

effettivamente molto limitate in quanto vi sono ampi spazi che offrono alle attrezzature la<br />

possibilità <strong>di</strong> operare e spostarsi procedendo in avanti.<br />

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Figura 2.6.1 – Schede tecniche delle macchine usate nel polo estrattivo S. Vitale tratte da “La Valutazione<br />

dell’inquinamento acustico prodotto dai cantieri e<strong>di</strong>li” del C.T.P. Comitato Paritetico Territoriale<br />

per la Prevenzione Infortuni, l’Igiene e l’Ambiente <strong>di</strong> Lavoro <strong>di</strong> Torino e Provincia (Ed. 2003)<br />

66


Figura 2.6.2 – Schede tecniche delle macchine usate nel polo estrattivo S. Vitale<br />

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ESCAVATORE DI RISERVA RUSPA O PALA MECCANICA<br />

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Figura 2.7 – Schede <strong>di</strong> rilievo fonometrico <strong>di</strong> una pala gommata Caterpillar su piazzale cementato a 1,5 m da terra<br />

ed a 5 m <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza con manovre in retromarcia lunghe 20 m e impostando tutte e tre le altezze del<br />

volume dell’avvisatore <strong>di</strong> sicurezza <strong>di</strong> retromarcia<br />

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§ 2.7.3 – TRAGITTI DEI MEZZI PESANTI SIA INTERNI CHE ESTERNI AL POLO ESTRATTIVO S. VITALE<br />

Riprendendo la Tabella 1.10 in cui erano già stati fatti i calcoli del numero totale dei mezzi<br />

afferenti sui <strong>di</strong>versi tracciati e trasportanti i <strong>di</strong>versi materiali estratti, si sono <strong>di</strong>segnati nel modello i<br />

percorsi come sorgenti sonore lineari ISO9613 a 0,5 m da terra, con i dati <strong>di</strong> cui in Tabella 2.3.<br />

Le potenze sonore globali delle sorgenti lineari fra loro variano, pur avendo immesso gli stessi<br />

carichi, a seconda della percentuale <strong>di</strong> mezzi pesanti inserita, della velocità e, soprattutto, della<br />

lunghezza del tracciato, mentre la potenza lineare rimane uguale in<strong>di</strong>pendentemente dalla lunghezza<br />

del tracciato, ma sempre <strong>di</strong>pendentemente dalla percentuale <strong>di</strong> mezzi pesanti inserita e dalla velocità.<br />

Le immagini che mostrano i tracciati e le posizioni delle singole macchine operatrici sono<br />

riportate nelle Figg. 2. 8÷2.12 per i vari scenari.<br />

In Tabella 2.3 sono riportate sinteticamente anche le caratteristiche emissive delle macchine<br />

operatrici degli escavatori e della ruspa.<br />

Nello scenario 1 i mezzi saranno concentrati soprattutto a Sud, verso i ricc. 25 e 26, realizzando<br />

gli argini perimetrali intorno all’area <strong>di</strong> fase 1.<br />

Nello scenario 2 i mezzi saranno concentrati nel centro dell’area <strong>di</strong> fase 1 con gli argini che<br />

delimitano questa fase ultimati.<br />

Nello scenario 3 gli argini intorno alle fase 1 e 2 sono ultimati e si opera principalmente al centro<br />

delle aree <strong>di</strong> fase 1 e 2 (rappresentativo del 5° anno).<br />

Nello scenario 4 gli argini intorno alle fase 1, 2 e 3 sono ultimati e si opera principalmente al<br />

centro delle aree <strong>di</strong> fase 2 e 3, in particolare l’area <strong>di</strong> fase 3 più vicini ai ricettori a Nord<br />

(rappresentativo degli ultimi anni).<br />

Come si può vedere anche dalle Figg. 2.8÷2.12 seguenti, oltre alle fonti sonore menzionate alla<br />

Tabella 3 sono state introdotte:<br />

- le sorgenti lineari ISO9613 a 1 m da terra (color rosso) dei mezzi pesanti <strong>di</strong>stinti nelle due<br />

uscite/entrate a Sud e ad Ovest, come da Tabella 2.3,<br />

- le sorgenti areali a 1 m da terra (color giallo) nella zona dove saranno posizionati gli uffici e la<br />

pesa, simulanti i momenti <strong>di</strong> sosta per le pesate dei camion, a cui è stata attribuita la potenza<br />

sonora a seconda del numero <strong>di</strong> mezzi pesanti che vi transiteranno sopra, ovvero a seconda dello<br />

scenario, assegnando Lw= 70 dB(A) per gli scenari 1 e 4 quando sono previsti 5 viaggi/h ed<br />

assegnando Lw= 72 dB(A) per gli scenari 2 e 3 quando sono previsti 10 viaggi/h (cfr. sempre<br />

Tab. 2.3).<br />

Inoltre, negli scenari 2, 3 e 4, come si può vedere dalle immagini seguenti, è sempre stata<br />

introdotta una macchina operatrice in più in cava, il tutto in via prudenziale.<br />

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Tabella 2.3 – Sorgenti sonore dei camion (lineari) inserite nei vari scenari su citati – cfr. Tab. 1.8<br />

70<br />

Scenario<br />

Scenario<br />

0<br />

Scenario<br />

1<br />

Scenario<br />

2<br />

Scenario<br />

3<br />

Scenario<br />

4<br />

Sorgenti fisse interne<br />

all’area <strong>di</strong> scavo<br />

Sorgenti puntiformi<br />

Stellette rosse nelle<br />

figure seguenti<br />

2 escavatori con ciascuno<br />

Lw=103 dB(A)<br />

1 ruspa con Lw=103<br />

dB(A) nelle posizioni <strong>di</strong><br />

Fig. 2.9<br />

2 escavatori con ciascuno<br />

Lw=103 dB(A)<br />

1 ruspa con Lw=103<br />

dB(A) nelle posizioni <strong>di</strong><br />

Fig. 2.10<br />

2 escavatori con ciascuno<br />

Lw=103 dB(A)<br />

1 ruspa con Lw=103<br />

dB(A) nelle posizioni <strong>di</strong><br />

Fig. 2.11<br />

2 escavatori con ciascuno<br />

Lw=103 dB(A)<br />

1 ruspa con Lw=103<br />

dB(A) nelle posizioni <strong>di</strong><br />

Fig. 2.12<br />

Sorgenti stradali interne<br />

alla cava<br />

(camion spostamento argilla e<br />

limo per realizzare gli argini)<br />

Sorgenti lineari<br />

Linee blu nelle<br />

figure seguenti<br />

Solo traffico esistente sulle arterie viarie pubbliche<br />

Sorgenti sonore ISO 9613 lineari – cfr. pag. 34-35<br />

6 viaggi/h<br />

100% pesanti, 30 km/h a Lw’ =<br />

68,5 dB(A)/m<br />

10 viaggi/h<br />

100% pesanti, 30 km/h a Lw’ =<br />

70,5 dB(A)/m<br />

11 viaggi/h<br />

100% pesanti, 30 km/h a Lw’ =<br />

71,0 dB(A)/m<br />

< 5 viaggi/h<br />

100% pesanti, 30 km/h a Lw’ =<br />

67,5 dB(A)/m<br />

Sorgenti stradale esterne<br />

alla cava<br />

(per solo trasporto ghiaia)<br />

Sorgenti lineari<br />

Linee blu nelle<br />

figure seguenti<br />

/<br />

∼ 8 viaggi/h<br />

100% pesanti, 30 km/h a Lw’ =<br />

71,5 dB(A)/m<br />

(2 v/h via Ungheri e 6 v/h via<br />

S. Vitalino)<br />

∼ 11 viaggi/h<br />

100% pesanti, 30 km/h a Lw’ =<br />

73 dB(A)/m<br />

(3 v/h via Ungheri e 9 v/h via<br />

S. Vitalino)<br />

8 mov/h<br />

100% pesanti, 30 km/h a Lw’ =<br />

70,5 dB(A)/m<br />

(2 v/h via Ungheri e 6 v/h via<br />

S. Vitalino)<br />

Si segnala che in questo specchietto non viene mai menzionato il dragline perchè questo viene<br />

impiegato solo quando si raggiungono i -13/-15 m dal p.c. attuale, e non avendo qui mai considerato<br />

questa con<strong>di</strong>zione, la più cautelativa <strong>di</strong> tutte, tale macchina non viene menzionata. Oltre tutto questa<br />

è risultata, dalle misure mirate <strong>di</strong> cui all’Allegato 2, essere più silenziosa sia <strong>di</strong> un escavatore<br />

tra<strong>di</strong>zionale che <strong>di</strong> una ruspa, quin<strong>di</strong>, ci si è posti in con<strong>di</strong>zione più che prudenziale non<br />

considerandolo.


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§ 2.7.4 – SPAZI DI MANOVRA E MOVIMENTAZIONI INTERNI AL POLO ESTRATTIVO S. VITALE<br />

Nelle Figg. 2.9 e 2.10 seguenti riferite ai vari scenari <strong>di</strong> attività in cava, sono mostrate anche delle<br />

aree gialle nelle planimetrie e rosse nelle rese tri<strong>di</strong>mensionali. Queste sorgenti areali poste a 2 m dal<br />

suolo si possono considerare delle zone <strong>di</strong> movimentazione e manovra circostanti le macchine<br />

operatrici, all’interno dei cui spazi avviene la generica manovra dei mezzi pesanti interni al polo<br />

estrattivo S. Vitale e la movimentazione delle materie estratte. Nel programma <strong>di</strong> calcolo<br />

previsionale le aree gialle <strong>di</strong> Figura 2.4 sono in<strong>di</strong>cate come mittenti ciascuna a 60 dB(A)/m 2 e poste<br />

ad una quota <strong>di</strong> 2 m dal suolo, con <strong>di</strong>ametro ciascuna <strong>di</strong> ben 20 m. In realtà queste aree sono state<br />

inserite come sorgenti sonore sempre per scelta, per porsi in posizione prudenziale, dato che già <strong>di</strong><br />

per sé le sorgenti puntiformi <strong>di</strong> cui al paragrafo precedente rappresentano la rumorosità del mezzo in<br />

movimento e viste le <strong>di</strong>stanze in gioco sarebbero già queste sufficientemente rappresentative queste<br />

sorgenti puntiformi per esemplificare anche le manovre nell’intorno delle macchine.<br />

Segue la rappresentazione 3D dello stato <strong>di</strong> fatto in cui verranno inserite le varie sorgenti sonore<br />

afferenti alla cava S. Vitale.<br />

Figura 2.8 – Rappresentazione tri<strong>di</strong>mensionale con IMMI dello SCENARIO 0, dello stato <strong>di</strong> fatto<br />

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§ 2.8 – SORGENTI SONORE SPECIFICHE INSERITE NEL MODELLO DI CALCOLO IMMI<br />

Le sorgenti sonore inserite nei vari scenari sono state illustrate tecnicamente al § 2.7, mentre qui<br />

<strong>di</strong> seguito viene riportata la loro rappresentazione grafica planimetrica e tri<strong>di</strong>mensionale restituita dal<br />

programma IMMI vs. 6.3.1 una volta modellato.<br />

Nelle varie immagini si possono anche vedere gli argini che vengono realizzati nei <strong>di</strong>versi step<br />

successivi ed a che punto è la loro costruzione durante i <strong>di</strong>versi scenari, col passare degli anni.<br />

Figura 2.9.1 – Rappresentazione planimetrica con IMMI dello SCENARIO 1<br />

72


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Figura 2.9.2 – Dettaglio della rappresentazione planimetrica con IMMI dello SCENARIO 1<br />

5 viaggi/h<br />

0 viaggi/h<br />

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Figura 2.10.1 – Rappresentazione planimetrica con IMMI dello SCENARIO 2<br />

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Figura 2.10.2 – Dettaglio della rappresentazione planimetrica con IMMI dello SCENARIO 2<br />

2 viaggi/h<br />

10 viaggi/h<br />

6 viaggi/h<br />

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Figura 2.11.1 – Rappresentazione planimetrica con IMMI dello SCENARIO 3<br />

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Figura 2.11.2 – Dettaglio della rappresentazione planimetrica con IMMI dello SCENARIO 3<br />

3 viaggi/h<br />

10 viaggi/h<br />

9 viaggi/h<br />

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Figura 2.12.1 – Rappresentazione planimetrica con IMMI dello SCENARIO 4<br />

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Figura 2.12.2 – Dettaglio della rappresentazione planimetrica con IMMI dello SCENARIO 4<br />

2 viaggi/h<br />

5 viaggi/h<br />

6 viaggi/h<br />

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§ 2.9 – RISULTATI DELLE SIMULAZIONI SUI Leq,A: VERIFICA DEI LIVELLI SONORI ASSOLUTI DIURNI<br />

I risultati delle simulazioni nei vari scenari, compreso lo stato attuale, sulla base della taratura del<br />

modello <strong>di</strong> calcolo <strong>di</strong> IMMI dei livelli sonori globali, finalizzato alla verifica del rispetto dei valori<br />

assoluti <strong>di</strong> classe a cui i vari ricettori sensibili sono assegnati, sono riportati nelle Tabb. 2.4.<br />

Tali dati si sono ricavati introducendo nel modello tarato sulla base dei Leq,A rilevati e <strong>di</strong> cui alla<br />

Tabelle 2.1 e 2.2 le sorgenti sonore <strong>di</strong> cui in Tabella 2.3.<br />

Nella Tabella 2.4, vengono in<strong>di</strong>cati con */1p., */2p. e */3p. i vari piani dei ricettori, pari a 1,7 m,<br />

4,7 e 7,7 m, mentre con n.-1, o -2 o -3 sono in<strong>di</strong>cati gli orientamenti del bersaglio qualora fosse stato<br />

opportuno sceglierne più <strong>di</strong> uno riferito allo steso n° <strong>di</strong> Fig. 1.8.1 per le immissioni sonore o solo da<br />

cava, o solo da traffico o da entrambi.<br />

80<br />

Dalle Tabelle 2.4 seguenti si può vedere che:<br />

a meno <strong>di</strong> ±0,5 dBA <strong>di</strong> incertezza della simulazione, i livelli sonori dei ricettori in fregio a via<br />

Ungheri e via S. Vitalino, superano già ad oggi i 60 dB(A) massimi ammessi, dati esclusivamente<br />

dalla rumorosità del traffico stradale attuale;<br />

sarebbe infatti più opportuno che queste arterie viarie fossero considerate <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong><br />

“scorrimento”, Db, o extraurbane, con propria fascia pertinenziale acustica ai sensi del D.P.R.<br />

142/2004;<br />

presso ogni ricettore l’incremento sonoro assoluto dato dalle attività in cava S. Vitale è modesto,<br />

presso alcuni ricettori ad<strong>di</strong>rittura nullo nei vari scenari;<br />

già ad oggi la scuola (ric. 11) non si trova in classe acustica I, ma le attività in cava non incrementeranno<br />

in alcuna maniera il clima sonoro presso questo bersaglio in nessun scenario futuro;<br />

ai ricc. 25 e 26, si hanno gli incrementi del livello sonoro maggiori, tutti concentrati però nei<br />

primi 30 giorni <strong>di</strong> attività in cava, per la realizzazione degli argini perimetrali esterni all’area <strong>di</strong><br />

fase 1; la durata dell’incremento sonoro assoluto che aumenterà i livelli sonori oltre i 60 dB(A) <strong>di</strong><br />

classe III, oggi rispettati allo stato <strong>di</strong> bianco, sarà <strong>di</strong> soli ∼15 giorni per ogni ricettore sui 13 anni<br />

complessivi <strong>di</strong> durata presunta delle attività in cava S. Vitale; per tale periodo si provvederà a<br />

chiedere <strong>di</strong> operare in regime <strong>di</strong> deroga alla L. 447/95 ai sensi della D.G.R 45/2002.<br />

In conclusione, non si è riscontrata alcuna criticità acustica sull’intero periodo <strong>di</strong> attività nel<br />

polo estrattivo S. Vitale relativamente ai valori sonori assoluti, tenendo anche conto <strong>di</strong> tutte le<br />

scelte in <strong>di</strong>rezione più che prudenziale che sono state fatte sin dall’inizio dell’impostazione<br />

dell’analisi, a partire dalla scelta <strong>di</strong> non fare scendere il piano <strong>di</strong> lavoro delle macchine<br />

mantenendole sul piano <strong>di</strong> campagna attuale, <strong>di</strong> introdurre potenze sonore delle attrezzature fisse al<br />

polo estrattivo S. Vitale superiori a quelle effettivamente reperite o misurate, <strong>di</strong> non applicare il<br />

tempo <strong>di</strong> funzionamento parziale agli avvisatori <strong>di</strong> sicurezza (“cicalini”) e <strong>di</strong> inserire un mezzo <strong>di</strong><br />

cantiere in più in tutti gli scenari progettuali.<br />

Qualsiasi opera <strong>di</strong> sistemazione finale del polo estrattivo S. Vitale avrà impatto acustico<br />

più contenuto rispetto a quello analizzato in ciascuno degli scenari suddetti, sia perché non vi<br />

saranno mezzi in uscita su strada maggiori <strong>di</strong> quelli valutati nei vari scenari dall’1 al 4 sia per<br />

il numero <strong>di</strong> mezzi al polo estrattivo S. Vitale ad operare, che saranno presumibilmente solo 1<br />

escavatore ed 1 pala e non i quattro fissi qui considerati.<br />

Inoltre per la maggior parte del tempo tutti questi mezzi saranno sotto il piano <strong>di</strong><br />

campagna attuale (questo fino a sistemazione finale del polo estrattivo S. Vitale) e non al p.c.<br />

come qui simulato.


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Tutti i risultati <strong>di</strong> cui alla Tab. 2.4 sono da intendersi a meno dei ±0,5 dB(A) intrinseci in<br />

qualsiasi simulazione condotta con qualsiasi modello <strong>di</strong> calcolo computerizzato.<br />

Si sottolinea il fatto fondamentale che tutte le macchine ed i mezzi pesanti sono SEMPRE, in tutti<br />

gli scenari, stati mantenuti al piano <strong>di</strong> campagna attuale, senza farli scendere in quota con<br />

l’avanzamento delle attività <strong>di</strong> scavo, il che avrebbe reso più realistiche ma meno cautelative le<br />

valutazioni <strong>di</strong> impatto acustico, dato che gli argini non sarebbero più stati <strong>di</strong> soli 2 m da terra, ma<br />

<strong>di</strong>venterebbero <strong>di</strong> oltre 15 m, quin<strong>di</strong> assolutamente ed ampiamente schermanti qualsiasi attività al<br />

polo estrattivo S. Vitale ai ricettori.<br />

I risultati delle Tabb. 2.4 non devo apparire “strani” o sottostimati ad una prima analisi, poiché:<br />

- vi sono gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze in gioco, ad esempio, il polo estrattivo S. Vitale sarà lungo circa 1.000 m<br />

e largo circa 500 m,<br />

- le <strong>di</strong>stanze dei ricettori dalle varie zone <strong>di</strong> attività, che si spostano <strong>di</strong> volta in volta, sono<br />

comunque considerevoli, per corte che possano apparire in queste cartografie (cfr. tavole <strong>di</strong><br />

progetto).<br />

Si specifica che per il tipo <strong>di</strong> attività assimilabile a quella dei cantieri, i lavori <strong>di</strong> escavazione<br />

e coltivazione dei materiali nel futuro polo estrattivo S. Vitale hanno le caratteristiche <strong>di</strong>:<br />

- estendersi su vaste aree,<br />

- avere carattere <strong>di</strong> temporaneità <strong>di</strong> esecuzione presso ogni zona, spostandosi <strong>di</strong> periodo in<br />

periodo (mesi e/o anni) sull’intera area.<br />

Inoltre, le opere mitigative realmente perseguibili in questo tipo <strong>di</strong> attività si è <strong>di</strong>mostrato<br />

siano già state tutte prese in considerazione, ovvero:<br />

• la realizzazione degli argini perimetrali, seppur ridotti in altezza, comunque mitigativi<br />

per rumore e polveri (dopo l’inerbimento),<br />

• l’utilizzo <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> cantiere <strong>di</strong> recente costruzione, quin<strong>di</strong> più silenziosi,<br />

• l’impostazione al minimo dell’emissione sonora dei “cicalini” dei mezzi <strong>di</strong> cantiere,<br />

• la movimentazione in avanti dei camion all’interno dell’area <strong>di</strong> coltivazione.<br />

Nelle Figg. 2.14 che seguono vengono rappresentate le isofoniche a 2 m ed a 5 m negli scenari 1,<br />

2, 3 e 4. La maglia usata è stata <strong>di</strong> 10 m * 10 m * 2 m (x*y*z), ovvero è piuttosto stretta malgrado i<br />

tempi <strong>di</strong> calcolo piuttosto lunghi del software; ad ogni modo i valori puntuali ai bersagli <strong>di</strong> cui alle<br />

Tab. 2.4 potrebbero non coincidere esattamente con l’intervallo dell’isofonica della mappatura<br />

corrispondente.<br />

Per maggiori dettagli, si potranno produrre simulazioni mirate ai ricettori su griglia più stretta e<br />

precisa su richiesta degli Enti esaminatori/controllori.<br />

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Figura 2.13 – Mappature delle isofoniche degli scenari 1, 2, 3 e 4 alle quote <strong>di</strong> 2 m e 5 m da terra, nel periodo <strong>di</strong>urno<br />

82<br />

SCENARIO 1 – 2 M DA TERRA


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SCENARIO 1 – 5 M DA TERRA<br />

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84<br />

SCENARIO 2 – 2 M DA TERRA


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SCENARIO 2 – 5 M DA TERRA<br />

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86<br />

SCENARIO 3 – 2 M DA TERRA


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SCENARIO 3 – 5 M DA TERRA<br />

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88<br />

SCENARIO 4 – 2 M DA TERRA


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SCENARIO 4 – 5 M DA TERRA<br />

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§ 2.10 – RISULTATI DELLE SIMULAZIONI SUI LIVELLI RESIDUI MINIMI: VERIFICA DEL CRITERIO<br />

90<br />

DIFFERENZIALE DIURNO<br />

I risultati delle simulazioni nei vari scenari basati sulla taratura del modello <strong>di</strong> calcolo <strong>di</strong> IMMI<br />

dei livelli sonori minimi <strong>di</strong> Leq,A minimi sulle ore <strong>di</strong> lavoro e su 30 minuti del minimo residuo,<br />

finalizzati alla verifica del rispetto del criterio <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>urno dei 5 dB(A) massimi da applicare<br />

SOLO quando la sorgente sonora nel <strong>di</strong>urno ed a finestre aperte (ovvero, cautelativamente, ad 1 m<br />

dalla facciata dell’e<strong>di</strong>ficio, non potendo simularne l’interno) è superiore ai 50 dB(A) giorno come da<br />

pag. 45 ai vari ricettori sensibili (<strong>di</strong> cui al § 1.3), sono riportati nelle Tabelle 2.5 seguenti.<br />

Tali dati si sono ricavati introducendo nel modello tarato sulla base dei livelli sonori minimi<br />

rilevati, <strong>di</strong> cui alla Tabelle 2.1 e 2.2, le sorgenti sonore <strong>di</strong> cui in Tabella 2.3.<br />

Si precisa che se la sorgente sonora NON causa superamenti dei 50 dB(A) giorno ad 1 m dalla<br />

facciata, tanto meno li farà registrare all’interno, come richiederebbe l’art. 4 punto 3 del D.P.C.M.<br />

14/11/97 (cfr. pag. 45) e tanto meno ancora farà superare i 35 dB(A) ad 1 m all’interno anche in<br />

corrispondenza della finestra, dato che un qualsiasi vetro, anche un singolo <strong>di</strong> 4 mm (ovvero quelli <strong>di</strong><br />

almeno 50 anni fa a lastra singola, oggi non più in uso), abbatte almeno 21 dB, come mostra la<br />

seguente scheda tratta dall’archivio del software NIS - SOFTWARE PER LA PROGETTAZIONE, LA VERIFICA<br />

E IL COLLAUDO ACUSTICI.<br />

I 50 dB(A) ad un metro dalla facciata ad 1 m all’interno calano chiaramente, ed a finestre chiuse<br />

ad 1 m all’interno della finestra significano 30 dB(A) massimi immessi, quin<strong>di</strong> inferiori ai 35 dB(A)<br />

interni citati dell’art. 4 del D.P.C.M. 05/12/1997.


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Per la valutazione del <strong>di</strong>fferenziale si e’ ad<strong>di</strong>rittura tenuto conto dei mezzi pesanti gravitanti<br />

intorno al polo estrattivo S. Vitale passanti sulla viabilità e <strong>di</strong> un mezzo in cava in più (come già<br />

detto a pag. 69), sebbene le sorgenti sonore infrastrutturali non siano da assoggettare al criterio<br />

<strong>di</strong>fferenziale ai sensi del punto dell’art. 4 del D.P.C.M. 14.11.1997.<br />

Pertanto per valutare il criterio <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>urno si sono mantenute attive tutte le sorgenti<br />

sonore fisse ed infrastrutturali (esistenti ed afferenti al polo estrattivo S. Vitale) per la valutazione del<br />

rumore ambientale LA e poi si sono “spente” tutte le sorgenti sonore interne ed esterne al polo<br />

estrattivo S. Vitale (mezzi <strong>di</strong> cantiere e camion) indotte dalle attività in essa (ovvero si è considerato<br />

il rumore <strong>di</strong> fondo dello scenario 0) per la valutazione del rumore residuo LR: il <strong>di</strong>fferenziale è stato<br />

costituto dalla <strong>di</strong>fferenza matematica <strong>di</strong> questi due livelli.<br />

Il tutto sulla taratura del modello previsionale basato sui valori dei livelli equivalenti minimi<br />

registrati sulla intera durata della misura: si è riscontrato che i livelli adottati corrispondono alla<br />

me<strong>di</strong>a mobile del “periodo più silenzioso” valutato su 30 minuti. Fare la me<strong>di</strong>a mobile su 15 minuti<br />

invece che 30 minuti in un contesto silenzioso come questo avrebbe ridotto i livelli sonori residui<br />

massimo <strong>di</strong> 0,2-0,4 dB(A) (si è eseguita la prova sulle me<strong>di</strong>e mobili basate sui due <strong>di</strong>versi intervalli),<br />

il che non avrebbero portato a risultati <strong>di</strong>versi da quelli <strong>di</strong> cui alle Tabb. 2.5, visti gli ampi margini<br />

sui <strong>di</strong>fferenziali risultanti e il superamento molto ristretto ai ricc. 25 e 26, che comunque vi sarebbe<br />

per la brevissima durata <strong>di</strong> 15 giorni presso ciascun punto.<br />

In generale, quin<strong>di</strong>, ci si è sempre posti nelle massime con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> cautela possibili per TUTTI i<br />

ricettori sensibili.<br />

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dott. ing. MARILA BALBONI<br />

pag. 91<br />

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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

92<br />

Dalle Tabelle 2.5 seguenti si può vedere che:<br />

negli scenari 2, 3 e 4, che in tutto coprono la durata <strong>di</strong> 13 anni meno un mese, quello iniziale,<br />

presso tutti i ricettori viene rispettato il <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>urno dei 5 dB(A);<br />

i valori dei <strong>di</strong>fferenziali evidenziati in rosso sono quelli che superano i 5 dB(A) giorno, ma se<br />

accostati a livelli sonori ambientali contenuti entro i 50 dB(A) sono evidenziati in verde il che<br />

significa che NON SONO <strong>di</strong>fferenziali da applicare, dato che la sorgente sonora è inferiore a tale<br />

livello ed ai sensi del punto 2 art. 4 del D.P.C.M. 14/11/97 non è da applicare;<br />

i valori dei <strong>di</strong>fferenziali evidenziati in rosso sono quelli che superano i 5 dB(A) giorno e nel caso<br />

si verifichino in concomitanza <strong>di</strong> livelli sonori superiori ai 50 dB(A), evidenziati a loro volta in<br />

nero (ulteriormente evidenziati con campitura gialla per meglio agevolare la lettura delle tabelle),<br />

significa che SONO <strong>di</strong>fferenziali da applicare; tale situazione si verifica esclusivamente nello<br />

scenario 1 presso i ricc. 25 e 26 nelle 15 giornate presso ciascun bersaglio quando si stanno<br />

realizzando gli argini <strong>di</strong> fase 1; durante questo periodo i gestori della cava potranno richiedere <strong>di</strong><br />

accedere a regime <strong>di</strong> deroga per i cantieri ai sensi della D.G.R. 45/2001; le simulazioni specifiche<br />

ai ricc. 25 e 26 sono state fatte spostando i mezzi <strong>di</strong> cava prima vicino al ric. 25 e poi vicino al<br />

ric. 26, come sotto mostrato.<br />

Pertanto, la problematica del criterio <strong>di</strong>fferenziale è legata a brevissimi perio<strong>di</strong>, all’inizio<br />

dell’attività e dell’inse<strong>di</strong>amento della stessa, coincidenti con la realizzazione degli<br />

argini/terrapieni sul perimetro esterno dell’area <strong>di</strong> fase 1, che avranno poi in parte la funzione<br />

mitigativa del rumore e delle polveri, rispetto ad alcuni specifici bersagli; si tratta in pratica per<br />

questi singoli bersagli <strong>di</strong> “sopportare” poche settimane <strong>di</strong> un’attività simile a quella <strong>di</strong> un cantiere<br />

nel quale si stanno eseguendo gli interventi necessari per realizzare le schermature acustiche per<br />

la loro stessa mitigazione.


Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

Non si sono, quin<strong>di</strong>, riscontrate criticità acustiche particolari sul criterio <strong>di</strong>fferenziale<br />

sull’intero periodo <strong>di</strong> attività al polo estrattivo S. Vitale, tenendo anche conto <strong>di</strong> tutte le scelte<br />

in <strong>di</strong>rezione più che prudenziale che sono state fatte sin dall’inizio dell’impostazione<br />

dell’analisi, a partire dalle scelte:<br />

- dei livelli sonori minimi scelti su me<strong>di</strong>a mobile,<br />

- <strong>di</strong> non fare scendere il piano <strong>di</strong> lavoro delle macchine,<br />

- <strong>di</strong> introdurre potenze sonore delle attrezzature fisse al polo estrattivo S. Vitale <strong>di</strong> 3 dB(A)<br />

superiori a quelle effettivamente reperite o misurate,<br />

- <strong>di</strong> non applicare il tempo <strong>di</strong> funzionamento parziale agli avvisatori <strong>di</strong> sicurezza (“cicalini”),<br />

- <strong>di</strong> inserire un mezzo <strong>di</strong> cantiere in più rispetto a quelli previsti e che effettivamente<br />

occorreranno.<br />

Si sottolinea nuovamente il fatto fondamentale che tutte le macchine ed i mezzi pesanti sono<br />

SEMPRE, in tutti gli scenari, stati mantenuti al piano <strong>di</strong> campagna attuale, senza farli<br />

scendere in quota con l’avanzamento delle attività <strong>di</strong> scavo, il che avrebbe reso più realistiche<br />

ma meno cautelative le valutazioni <strong>di</strong> impatto acustico, dato che gli argini perimetrali non<br />

sarebbero più stati <strong>di</strong> soli 2 m da terra, ma <strong>di</strong>venterebbero <strong>di</strong> oltre 15 m, quin<strong>di</strong> assolutamente<br />

ed ampiamente schermanti qualsiasi attività del polo estrattivo S. Vitale ai ricettori.<br />

I risultati <strong>di</strong> cui alle Tabb. 2.5 non devo apparire “strani” o sottostimati ad una prima analisi,<br />

poiché:<br />

- vi sono gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze in gioco, ad esempio, il polo estrattivo S. Vitale sarà lungo circa 1.000 m<br />

e largo circa 500 m,<br />

- le <strong>di</strong>stanze dei ricettori dalle varie zone <strong>di</strong> attività, che si spostano <strong>di</strong> volta in volta, sono<br />

comunque considerevoli, per corte che possano apparire in queste cartografie (cfr. tavole <strong>di</strong><br />

progetto).<br />

Si specifica che per il tipo <strong>di</strong> attività assimilabile a quella dei cantieri, i lavori <strong>di</strong> escavazione<br />

e coltivazione dei materiali nel futuro polo estrattivo S. Vitale hanno le caratteristiche <strong>di</strong>:<br />

- estendersi su vaste aree,<br />

- avere carattere <strong>di</strong> temporaneità <strong>di</strong> esecuzione presso ogni zona, spostandosi <strong>di</strong> periodo in<br />

periodo (mesi e/o anni) sull’intera area.<br />

Inoltre, le opere mitigative realmente perseguibili in questo tipo <strong>di</strong> attività si è <strong>di</strong>mostrato<br />

siano già state tutte prese in considerazione, ovvero:<br />

• la realizzazione degli argini perimetrali, seppur ridotti in altezza, comunque mitigativi<br />

per rumore e polveri (dopo l’inerbimento),<br />

• l’utilizzo <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> cantiere <strong>di</strong> recente costruzione, quin<strong>di</strong> più silenziosi,<br />

• l’impostazione al minimo dell’emissione sonora dei “cicalini” dei mezzi <strong>di</strong> cantiere,<br />

• la movimentazione in avanti dei camion all’interno dell’area <strong>di</strong> coltivazione.<br />

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dott. ing. MARILA BALBONI<br />

pag. 93<br />

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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />

94<br />

Pertanto, per i perio<strong>di</strong> e le aree in<strong>di</strong>viduate come relativamente critiche dalla verifica sia dei<br />

valori assoluto che del criterio <strong>di</strong>fferenziale (non per i valori assoluti), ovvero i primi 30 giorni<br />

lavorativi per la realizzazione degli argini a Sud dell’area <strong>di</strong> fase 1 nello scenario 1, si potrà<br />

procedere alla richiesta <strong>di</strong> deroga dall’applicazione dei criteri acustici ambientali e<br />

l’assimilabilità alle attività <strong>di</strong> cantiere ai sensi della L.R. 15/2001 e della D.G.R. 45/2002.<br />

Dai dati <strong>di</strong> Tab. 2.4 si vede, infatti, che, comunque, si avrà ampio rispetto dei 70 dB(A)<br />

ammessi dalla D.G.R 45/2002 preso tutti i bersagli più vicini all’area <strong>di</strong> cava e qui considerati.<br />

Le opere che si svolgeranno in questo periodo, inoltre, sono finalizzate alla realizzazione<br />

degli argini, ovvero dei terrapieni con funzione anche contenitiva delle emissioni sonore e<br />

atmosferiche verso i ricettori: si tratta pertanto <strong>di</strong> attività svolte anche con fini della tutela dei<br />

ricettori stessi.<br />

Una volta eseguiti tali argini, la situazione acustica in termini <strong>di</strong> valori <strong>di</strong>fferenziali rientrerà<br />

nella norma, come evidenziato nella modellazione degli scenari 2, 3 e 4 con gli argini presso<br />

tutti i ricettori.<br />

Qualsiasi opera <strong>di</strong> sistemazione finale della cava rispetto agli scenari qui valutati avrà un<br />

impatto acustico più contenuto rispetto a quello analizzato in ciascuno degli scenari suddetti,<br />

sia perché non vi saranno mezzi in uscita su strada (se non in minima e spora<strong>di</strong>ca eventualità)<br />

sia per il numero <strong>di</strong> mezzi che opereranno nella cava, i quali saranno non più <strong>di</strong> 1 escavatore<br />

ed 1 pala e saranno posizionati per la maggior parte del tempo al <strong>di</strong> sotto del piano <strong>di</strong><br />

campagna attuale.


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§ 2.11 – RICHIESTE DI DEROGA AI SENSI DELLA L.R. 15/2001 D.G.R. 45/2002<br />

Dall’analisi delle Tab. 2.4. e 2.5, è risultato che per i perio<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduati come relativamente critici<br />

per la verifica sia dei valori assoluti che del criterio <strong>di</strong>fferenziale, ovvero i primi 30 giorni necessari<br />

per la realizzazione degli argini perimetrali esterni all’area <strong>di</strong> fase 1 presso i ricc. 25 e 26, ove si vede<br />

si avrà lo sforamento sia dei valori <strong>di</strong> classe che del criterio <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>urno presso i due soli<br />

ricettori su citati (ovvero quelli più a Sud e vicini all’area <strong>di</strong> cava, per i soli primi 30 giorni in tutto<br />

sui 13 anni richiesti), si provvederà alla richiesta <strong>di</strong> accesso al regime <strong>di</strong> deroga all’applicazione dei<br />

criteri acustici ambientali e l’assimilabilità alle attività <strong>di</strong> cantiere ai sensi della L.R. 15/2001 e della<br />

D.G.R. 45/2002.<br />

Le opere che si svolgeranno in questo periodo sono finalizzate alla realizzazione de gli argini<br />

perimetrali esterni dell’area <strong>di</strong> fase 1, che avranno anche funzione contenitiva delle emissioni sonore<br />

e atmosferiche verso i ricettori, quin<strong>di</strong> sono attività svolte anche con fini della tutela dei ricettori<br />

stessi.<br />

Infatti, nella modellazione degli scenari 2, 3 e 4 con gli argini ultimati (cfr. Tab. 2.5 colonne C, D<br />

ed E) si vede che si avrà sempre il rispetto del <strong>di</strong>fferenziale.<br />

Pertanto, come illustrato a pag. 47, almeno 20 giorni prima dell’inizio delle attività presso i<br />

ricettori 25 e 26 verrà presentata la richiesta <strong>di</strong> autorizzazione allo svolgimento <strong>di</strong> attività <strong>di</strong><br />

“cantiere”, rispettando gli orari <strong>di</strong> attività delle 08-13 e 15-18 ed il limite dei 70 dB(A) per 10 minuti<br />

<strong>di</strong> misura ad 1 m dalla facciata dei ricettori, del regime <strong>di</strong> deroga alla L. 447/95.<br />

Dai dati <strong>di</strong> cui alle Tabb. 2.4, si può già anticipare che i 70 dB(A) massimi ammessi ad 1 m dalla<br />

facciata dei bersagli nn. 25 e 26 verrà ampiamente rispettato.<br />

In questi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> attività lavorativa, non si applicherà, quin<strong>di</strong>, il limite <strong>di</strong> immissione<br />

<strong>di</strong>fferenziale ai ricettori suddetti, né si applicheranno le penalizzazioni previste dalla normativa<br />

tecnica per le componenti impulsive, tonali e/o a bassa frequenza.<br />

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