1_1-CAPITOLO RUMORE - Comune di Calderara di Reno
1_1-CAPITOLO RUMORE - Comune di Calderara di Reno
1_1-CAPITOLO RUMORE - Comune di Calderara di Reno
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COMUNE DI CALDERARA DI RENO<br />
- Provincia <strong>di</strong> Bologna -<br />
DOCUMENTAZIONE<br />
PREVISIONALE DEGLI IMPATTI<br />
ACUSTICO, ATMOSFERICO, MOBILITÀ E C.EM.<br />
INDAGINE CONDOTTA DA:<br />
“POLO ESTRATTIVO SAN VITALE”<br />
A CALDERARA DI RENO (BO)<br />
dott. ing. Marila Balboni<br />
Tecnico competente in acustica Prov. 85389BO<br />
Ingegnere e<strong>di</strong>le n. 5669A BO<br />
via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna<br />
Tel. e Fax. 051 6494429<br />
Stesura del <strong>di</strong>cembre 2011<br />
_________________________________________________________________________________________________<br />
dott. ing. MARILA BALBONI<br />
via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna - Tel. e Fax. 051 6494429 - E-mail: marila.balboni@tin.it
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
INDICE<br />
§ 1 – INQUADRAMENTO DELLA VALUTAZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE 3<br />
§ 1.1 – Inquadramento dell’area e descrizione sintetica del contesto urbano 11<br />
§ 1.2 – Inquadramento delle attività previste all’interno ed all’esterno<br />
del polo estrattivo S. Vitale 22<br />
§ 1.3 – In<strong>di</strong>viduazione dei ricettori sensibili 37<br />
§ 2 – COMPONENTE “<strong>RUMORE</strong>” 42<br />
§ 2.1 – Normativa <strong>di</strong> riferimento 42<br />
§ 2.2 – Strumentazione utilizzata in fase <strong>di</strong> rilievo acustico 49<br />
§ 2.3 – Classificazione acustica dell’area 50<br />
§ 2.4 – Rilievi fonometrici in sito del novembre 2011 54<br />
§ 2.5 – Modellazione e simulazione 3D del sito dello stato <strong>di</strong> fatto 57<br />
§ 2.6 – Taratura del programma sullo stato <strong>di</strong> fatto 59<br />
§ 2.7 – Sorgenti sonore inserite per lo scenario 0 e quelli futuri 61<br />
§ 2.7.1 – Sorgenti sonore già presenti nello scenario 0 61<br />
§ 2.7.2 – Attrezzature <strong>di</strong> cantiere interne al polo estrattivo 61<br />
§ 2.7.3 – Tragitti dei mezzi pesanti sia interni che esterni al polo estrattivo 69<br />
§ 2.7.4 – Spazi <strong>di</strong> manovra e movimentazioni interni al polo 71<br />
§ 2.8 – Sorgenti sonore specifiche inserite nel modello <strong>di</strong> calcolo IMMI 72<br />
§ 2.9 – Risultati delle simulazioni sugli Leq: livelli sonori Assoluti <strong>di</strong>urni 80<br />
§ 2.10 – Risultati delle simulazioni sui livelli residui minimi:<br />
criterio <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>urno 90<br />
§ 2.11 – Richieste <strong>di</strong> deroga ai sensi della L.R. 15/2001 D.G.R. 45/2002 95<br />
§ 3 – COMPONENTE “ARIA” 97<br />
§ 3.1 – Quadro normativo <strong>di</strong> riferimento 99<br />
§ 3.1.1 – Definizioni 101<br />
§ 3.2 – Alcune definizioni 103<br />
§ 3.3 – Zonizzazione atmosferica provinciale 105<br />
§ 3.4 –Stato <strong>di</strong> bianco PTS nella zona circostante la futura cava S. Vitale 109<br />
§ 3.4.1 - Metodo <strong>di</strong> campionamento e strumentazione 113<br />
§ 3.5 – Situazione climatologia dell’area circostante la futura cava S. Vitale 115<br />
§ 3.6 – Considerazioni sullo stato delle PTS durante le attività <strong>di</strong> scavo<br />
___________________________________________________________________________________________________<br />
dott. ing. MARILA BALBONI<br />
pag. 1<br />
via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna - Tel. e Fax. 051 6494429 - E-mail: marila.balboni@tin.it<br />
pag.<br />
alla cava S. Vitale 125
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
§ 4 – COMPONENTE “TRAFFICO” 127<br />
2<br />
§ 4.1 – Rilievi del traffico attuale su via Ungheri e via S. Vitalino 127<br />
§ 4.2 – Valutazione dell’impatto sui percorsi esterni dei mezzi afferenti alla cava 132<br />
§ 4.3 – Traffico indotto ed incremento percentuale 135<br />
§ 5 – COMPONENTE “CAMPI ELETTROMAGNETICI” 137<br />
§ 5.1 –Riferimenti normativi: legislazione nazionale e regionale 139<br />
§ 5.1.1 - I compiti amministrativi vigenti 147<br />
§ 5.1.2 - Tutela e salvaguar<strong>di</strong>a dai CEM <strong>di</strong> BF 147<br />
§ 5.2 - Tutela e salvaguar<strong>di</strong>a dell’ambiente e della popolazione dai CEM <strong>di</strong> AF 152<br />
§ 5.3 – Considerazioni tecnico-costruttive sulle linee elettriche (elettrodotti) 154<br />
§ 5.3.1 – Caratterizzazione dei CEM a BF (elettrodotti) nell’intorno<br />
del polo estrattivo 158<br />
§ 5.4 – Considerazioni tecnico-costruttive sul funzionamento delle SRB 161<br />
§ 5.4.1 – Caratterizzazione dei CEM ad AF (SRB telefonia mobile)<br />
nell’intorno del polo estrattivo 164<br />
§ 5.5 – Conclusioni sull’impatto da esposizione ai CEM <strong>di</strong> BF ed AF 167<br />
§ 6 – PREDISPOSIZIONE PROGRAMMA DI MONITORAGGIO ACUSTICO E ATMOSFERICO 169<br />
§ 6.1 – Programma monitoraggi acustici 169<br />
§ 6.2 – Programma monitoraggi “polveri” 169<br />
§ 7 – CONCLUSIONI 171<br />
ALLEGATI<br />
Allegato 1 – Schede tecniche dei rilievi fonometrici eseguiti in continuo eseguiti sul posto<br />
Allegato 2 – Rilievi fonometrici della drag-line presso la cava Pederzoli del 2011<br />
Allegato 3 – Certificato <strong>di</strong> taratura del fonometro integratore e del calibratore<br />
Allegato 4 – Schede tecniche e certificazione della stazione radar Data-Collect per il conteggio del<br />
traffico<br />
Allegato 5 – Caratteristiche Dati sul programma <strong>di</strong> calcolo <strong>di</strong> simulazione acustica esterna –<br />
software IMMI vs. 6.3.1<br />
Allegato 6 – Attestato <strong>di</strong> riconoscimento <strong>di</strong> Tecnico Competente in acustica
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
§ 1 - INQUADRAMENTO DELLA VALUTAZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE<br />
Il presente documento rientra e fa parte della procedura <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Impatto Ambientale, S.I.A.,<br />
da consegnare ai vari Enti Comunali, Provinciali e <strong>di</strong> Tutela Ambientale (ARPA) preposti, per<br />
richiedere l’autorizzazione alla realizzazione dell’attività estrattiva prevista presso il polo estrattivo<br />
“Cava S. Vitale”, localizzata interamente sul territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>, in provincia<br />
<strong>di</strong> Bologna.<br />
L’intervento è assoggettato alla Legge Regionale 18 maggio 1999, n° 9 “Disciplina della<br />
procedura <strong>di</strong> valutazione dell’impatto ambientale” ed in particolare alla procedura <strong>di</strong> V.I.A. ai sensi<br />
dell’art. 4 comma 2 ed ai sensi e con le modalità previste dagli articoli costituenti il Titolo III della<br />
suddetta L.R. ovvero intervento <strong>di</strong>retto (richiesta <strong>di</strong> autorizzazione ai sensi dell'art. 13 e segg. della<br />
L.R. 17/91 s.m.i.) nel rispetto delle eventuali prescrizioni risultanti dalla fase <strong>di</strong> screening.<br />
La presente valutazione previsionale <strong>di</strong> impatto ambientale riguardante i fattori “rumore”, “ariapolveri”,<br />
“traffico” e “campi elettromagnetici <strong>di</strong> AF e <strong>di</strong> BF” si riferisce alla procedura <strong>di</strong> S.I.A.<br />
relativa all’attività estrattiva in corrispondenza del polo estrattivo “Cava S. Vitale”; come detto,<br />
l’indagine verrà svolta ai sensi dalla L.R. 18 maggio 1999, n° 9, “Disciplina della procedura <strong>di</strong><br />
valutazione dell’Impatto ambientale”.<br />
La realizzazione dell’attività estrattiva al “polo S. Vitale” insisterà su un’area compresa <strong>di</strong><br />
superficie complessiva <strong>di</strong> circa 178.000 m 2 , posti fra via Ungheri e via S. Vitalino in località Lippo-<br />
S. Vitale a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>; <strong>di</strong> questi 16,6 ha sono per la sub-zona Dan (zona per attività estrattiva<br />
<strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento) e 1,2 ha sono per la sub-zona Das (zona per servizi alle attività estrattive <strong>di</strong><br />
nuovo inse<strong>di</strong>amento).<br />
Le caratteristiche litografiche e geotecniche della cava sono state descritte dettagliatamente negli<br />
elaborati <strong>di</strong> Relazione Geologica che precedono la presente valutazione previsionale e <strong>di</strong> cui al<br />
documento <strong>di</strong> S.I.A..<br />
L’area d’intervento è localizzata ad altitu<strong>di</strong>ni poco variabili, fra gli attuali 30 m e 32 m s.l.m.<br />
La destinazione d'uso finale sarà zona agricola E (art. 30 della N.T.A. del P.R.G. vigente).<br />
Le verifiche acustiche e sulla ricaduta delle polveri interesseranno soprattutto 22 ricettori<br />
sensibili, i più prossimi alle attività estrattive ed alle arterie viarie comunali sulle quali transiteranno i<br />
mezzi pesanti afferenti alla cava S. Vitale. I bersagli verranno verificati a livello acustico sulle due o<br />
tre quote <strong>di</strong> cui tutti sono al massimo costituiti, ovvero il piano terra, il piano primo e secondo, a 1,7<br />
m, 4,7 m ed a 7,7 m dal suolo, dato che tutti i bersagli sono alti al più tre piani fuori terra.<br />
Fondamentale per la valutazione d’impatto è la morfologia dell’area, tutta pianeggiante ed al<br />
momento priva <strong>di</strong> qualsiasi rilevato <strong>di</strong> terra o affossamenti naturali e/ artificiali.<br />
L’ambiente “sorgenti <strong>di</strong>sturbanti” sarà caratterizzato da sorgenti <strong>di</strong> tipo puntuale (2 escavatori a<br />
braccio rovescio, 1 pala gommata cingolata ed 1 escavatore tipo drag-line per le attività <strong>di</strong> scavo in<br />
falda, per un totale <strong>di</strong> quattro mezzi fissi in area <strong>di</strong> cava), lineare (reticolo stradale e percorsi dei<br />
camion) e areale (cumuli dove si effettuano i carichi del materiale e l’area Das dove vi sarà la pesa e<br />
le baracche <strong>di</strong> servizio alla cava).<br />
L’attività estrattiva sarà operativa in me<strong>di</strong>a 10 ore giornaliere, nella settimana lavorativa tipo <strong>di</strong> 5<br />
giorni, da lunedì a venerdì, nelle ore 7:00-12:00 e 13:00-18:00, quin<strong>di</strong>, per quanto riguarda i perio<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> riferimento temporali relativi alla valutazione <strong>di</strong> impatto acustico si considererà il solo periodo <strong>di</strong><br />
riferimento <strong>di</strong>urno (ore 06:00-22:00).<br />
___________________________________________________________________________________________________<br />
dott. ing. MARILA BALBONI<br />
pag. 3<br />
via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna - Tel. e Fax. 051 6494429 - E-mail: marila.balboni@tin.it
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Nella valutazione si considereranno 200 giorni lavorativi all’anno e 10 ore lavorative me<strong>di</strong>e al<br />
giorno.<br />
Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> è già dotato della Classificazione Acustica del proprio territorio ,<br />
la cui ultima versione è dell’aprile 2009 (cfr. § 2.3).<br />
La caratterizzazione della componente <strong>RUMORE</strong> sarà svolta fornendo i seguenti elementi:<br />
- descrizione delle con<strong>di</strong>zioni attuali (stato <strong>di</strong> fatto – scenario 0) presso il sito <strong>di</strong> intervento e<br />
nei <strong>di</strong>ntorni entro i 500 m <strong>di</strong> raggio,<br />
- in<strong>di</strong>viduazione dei ricettori sensibili più esposti alle emissioni sonore dell’attività estrattiva<br />
comprendendo il trasporto del materiale, con redazione <strong>di</strong> apposita cartografia;<br />
- fase <strong>di</strong> rilievo in sito dello stato <strong>di</strong> fatto con apposito fonometro analizzatore <strong>di</strong> classe I nei<br />
punti più prossimi al alcuni dei ricettori sensibili in<strong>di</strong>viduati o presso le principali sorgenti<br />
sonore preesistenti nell’area d’intervento, della durata minima <strong>di</strong> un’ora, nel periodo <strong>di</strong><br />
osservazione rappresentativo del periodo in cui si svolge attività in polo estrattivo S. Vitale<br />
(saranno forniti la data, l’ora, la posizione del rilievo e il profilo dell'evento);<br />
- taratura del programma <strong>di</strong> calcolo previsionale per simulare in via grafica la situazione<br />
rilevata allo stato <strong>di</strong> fatto ed estenderne la situazione rilevata presso i singoli punti misurati<br />
all’intera area interessata dall’attività estrattiva; i valori <strong>di</strong> Leq,A simulati ad 1 m dalla facciata<br />
saranno forniti in forma numerica per ogni ricettore considerandone tutti i piani; sarà inoltre<br />
fornito il grado <strong>di</strong> approssimazione del modello (<strong>di</strong>fferenza tra valore simulato e valore<br />
misurato);<br />
- verrà fornita una descrizione degli usi degli e<strong>di</strong>fici e le altezze rispetto al piano <strong>di</strong> campagna,<br />
nonché i valori limite assegnati agli stessi ricettori, desumibili dalla classificazione acustica<br />
comunale;<br />
- al fine <strong>di</strong> caratterizzare acusticamente lo stato <strong>di</strong> fatto sarà restituita la descrizione, tramite<br />
misure, dei livelli <strong>di</strong> rumore ambientale presenti nell’area <strong>di</strong> interesse e del loro andamento<br />
nel tempo riferiti alle specifiche sorgenti sonore presenti; delle misure eseguite saranno<br />
restituite le modalità d’esecuzione delle stesse e quant’altro contenuto nel D.M. 16/03/1998;<br />
le misure saranno integrate con delle previsioni modellistiche con l’ausilio <strong>di</strong> software<br />
de<strong>di</strong>cato ed oltre alla simulazione grafica dei livelli sonori con la restituzione <strong>di</strong> mappe<br />
acustiche <strong>di</strong> isolivello, saranno prodotti i livelli acustici delle simulazioni orientate ai ricettori<br />
sensibili succitati, restituiti anche in formato numerico;<br />
saranno esplicitate le metodologie e le procedure adottate sia per la taratura che per le<br />
simulazioni e sarà fornita la descrizione del modello <strong>di</strong> calcolo, l'accuratezza della stima dei<br />
valori dei livelli sonori, i dati <strong>di</strong> input utilizzati e l'analisi dei risultati ottenuti dal calcolo<br />
previsionale.<br />
La stima degli impatti indotti dalle attività estrattive al polo S. Vitale verrà fornita in relazione alle<br />
operazioni <strong>di</strong> scavo e trasporto del materiale <strong>di</strong> risulta e sistemazione finale.<br />
Sarà svolta la stima dell’aumento <strong>di</strong> pressione sonora presso i ricettori sensibili considerando per<br />
ogni ricettore il caso peggiore (azioni <strong>di</strong> progetto maggiormente gravose per ogni ricettore<br />
in<strong>di</strong>viduato) nella fase <strong>di</strong> scavo e <strong>di</strong> sistemazione della cassa.<br />
4
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Le attività previste per la valutazione degli impatti saranno le seguenti:<br />
- in<strong>di</strong>viduazione delle sorgenti sonore aggiuntive previste durante l’attività estrattiva, compreso<br />
il trasporto del materiale;<br />
- inserimento <strong>di</strong> tali sorgenti nello scenario dello stato <strong>di</strong> fatto per ottenere gli scenari <strong>di</strong><br />
esecuzione, ovvero gli scenari impattanti;<br />
- fornitura per ogni ricettore del valore dei LeqA in forma numerica, con e senza eventuali<br />
mitigazioni, in rapporto alla classe acustica <strong>di</strong> appartenenza;<br />
- verifica del criterio <strong>di</strong>fferenziale, fornendo i valori <strong>di</strong> rumore residuo minimo ed ambientale<br />
massimo per ogni ricettore e per ogni fase;<br />
- valutazione dell’esigenza o meno <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> mitigazione acustica presso uno o più<br />
ricettori.<br />
Circa la stima dell’impatto acustico prodotto dalle attività estrattive al polo in questione in<br />
rapporto alle operazioni <strong>di</strong> scavo e trasporto del materiale <strong>di</strong> risulta, le sorgenti sonore utilizzate<br />
saranno opportunamente caratterizzate in<strong>di</strong>cando numero e tipi <strong>di</strong> macchinari, modalità e tempi <strong>di</strong><br />
funzionamento, la loro posizione in pianta ed in quota (pertanto quotando le sorgenti anche<br />
all’interno del software <strong>di</strong> simulazione). La descrizione delle sorgenti sarà fornita tramite dati relativi<br />
ai livelli <strong>di</strong> potenza sonora e/o ai livelli sonori a <strong>di</strong>stanza nota forniti dal produttore, <strong>di</strong>sponibili in<br />
letteratura oppure ottenuti con misure fonometriche effettuate su impianti o apparecchiature dello<br />
stesso tipo (così verrà fatto per la macchina operatrice denominata drag-line per le attività <strong>di</strong> scavo in<br />
falda – cfr. Allegato 2).<br />
Le valutazioni dei livelli sonori attesi saranno calcolati con le stesse procedure <strong>di</strong> valutazione del<br />
clima acustico ante-operam; gli stessi livelli saranno confrontati ai valori limite <strong>di</strong> immissione sia<br />
assoluti che <strong>di</strong>fferenziali. Per la stima dei livelli <strong>di</strong>fferenziali si terrà presente che essendo tale<br />
parametro orientato alla valutazione del <strong>di</strong>sturbo si valuterà preventivamente il livello <strong>di</strong>fferenziale<br />
<strong>di</strong> immissione secondo il principio del massimo <strong>di</strong>sturbo, stimando il maggiore contributo<br />
all’inquinamento acustico delle sorgenti puntuali all’interno del periodo <strong>di</strong> tempo caratterizzato dal<br />
livello residuo più basso, valutato come me<strong>di</strong>a mobile sui trenta minuti <strong>di</strong> minima rumorosità<br />
ambientale. Tali stime inoltre terranno conto dell’altezza dal suolo dei potenziali ambienti abitativi.<br />
In relazione all’impatto acustico derivante dal flusso dei mezzi pesanti per il trasporto del<br />
materiale <strong>di</strong> risulta, saranno in<strong>di</strong>cati i percorsi interni ed esterni all’area oggetto <strong>di</strong> intervento e sarà<br />
definita l’area <strong>di</strong> influenza sulla viabilità. Inoltre si valuterà sui tragitti stradali interessati dal flusso<br />
<strong>di</strong> mezzi pesanti afferenti l’attività <strong>di</strong> scavo, lo stato dei flussi attuali e quello dei flussi futuri in<br />
relazione al clima acustico attuale e futuro (limite <strong>di</strong> immissione assoluto) indotto dal flusso <strong>di</strong><br />
traffico presso i ricettori che insistono sui percorsi in<strong>di</strong>viduati.<br />
Verranno in<strong>di</strong>cati gli interventi <strong>di</strong> mitigazione degli impatti che si dovessero rendere necessari.<br />
La procedura sarà la seguente:<br />
- valutazione della necessità <strong>di</strong> applicare mitigazioni <strong>di</strong> tipo attivo (variazione del lay-out,<br />
riduzione dei transiti, <strong>di</strong>versa modalità <strong>di</strong> gestione dell’attività estrattiva, provve<strong>di</strong>menti<br />
operativi da adottare in fase <strong>di</strong> estrazione e trasporto, ecc.) o <strong>di</strong> tipo passivo (schermi acustici<br />
mobili, barriere fisse, ecc.);<br />
- verifica dell’efficacia dell’effetto mitigativo delle opere previste in termini <strong>di</strong> rispetto dei<br />
limiti <strong>di</strong> legge e <strong>di</strong> attenuazione dell’impatto acustico sui ricettori.<br />
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dott. ing. MARILA BALBONI<br />
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via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna - Tel. e Fax. 051 6494429 - E-mail: marila.balboni@tin.it
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Si valuterà, se e quando fosse necessario, se ricorrere alla richiesta <strong>di</strong> deroga agli orari e/od ai<br />
limiti <strong>di</strong> rumore <strong>di</strong> cui alla L.R. 15/2001 ed alla D.G.R. 45/2002 in riferimento alla quale le attività<br />
estrattive si configurano a tutti gli effetti “attività temporanee” in quanto attività che si esauriscono<br />
in un arco <strong>di</strong> tempo limitato e/o si svolgono in modo non permanente nello stesso sito.<br />
Dall’ottobre 2008 le attività estrattive sono, infatti, assimilabili in tutto e per tutto ai “cantieri” <strong>di</strong><br />
cui all’art. 3 della D.G.R. 45/2002 (cfr. pagg. 47-48).<br />
La caratterizzazione della componente qualità dell’ARIA in riferimento alle PTS come richiesto<br />
per l’analisi delle attività estrattive, sarà svolta fornendo i seguenti elementi:<br />
- descrizione del quadro anemologico locale;<br />
- descrizione delle temperature e precipitazioni mensili;<br />
- in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> tutti gli e<strong>di</strong>fici interni all’area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o esterni ma ad una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 500<br />
m con l’in<strong>di</strong>cazione dell’uso – cfr. § 1.3;<br />
- localizzazione su mappa dei percorsi dei mezzi <strong>di</strong> trasporto materiale ed in<strong>di</strong>cazione del tipo<br />
<strong>di</strong> fondo stradale – cfr. § 1.1 e pag. 18;<br />
- valutazione dello scenario delle PTS allo stato <strong>di</strong> fatto sulla base <strong>di</strong> dati recentemente<br />
prelevati in contesti del tutto simili nel comune <strong>di</strong> Castel Maggiore, confinate ad Est con la<br />
zona del Lippo-S.Vitale qui considerata,<br />
- stima degli impatti indotti dalle attività estrattive al polo S. Vitale in relazione alle operazioni<br />
<strong>di</strong> scavo e trasporto del materiale <strong>di</strong> risulta e sistemazione finale sulla base <strong>di</strong> dati già<br />
analizzati per attività simili nei pressi <strong>di</strong> questa zona;<br />
- in<strong>di</strong>cazione degli interventi <strong>di</strong> mitigazione degli impatti che si dovessero rendere necessari,<br />
valutando la necessità <strong>di</strong> applicare mitigazioni <strong>di</strong> tipo attivo (variazione del lay-out, riduzione<br />
dei transiti, <strong>di</strong>versa modalità <strong>di</strong> gestione dell’attività estrattiva, provve<strong>di</strong>menti operativi da<br />
adottare in fase <strong>di</strong> estrazione e trasporto, bagnatura <strong>di</strong> mezzi e percorsi viari, ecc.) o <strong>di</strong> tipo<br />
passivo (schermi fisse, teli impermeabili, ecc.), con in<strong>di</strong>cazione dei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> moderazione<br />
della velocità e <strong>di</strong> eventuali trattamenti dei cumuli.<br />
La caratterizzazione della componente mobilità verrà valutata sulla base dei conteggi dei transiti<br />
allo stato attuale con apposita stazione radar posizionata in maniera fissa per oltre 24 ore sulle due<br />
arterie viarie più <strong>di</strong>rettamente interessate dai transiti dei mezzi pesanti afferenti alla cava S. Vitale,<br />
per incrementarli con l’indotto dato dalle attività in cava e valutarne l’incidenza.<br />
I dati <strong>di</strong> traffico attuali sulle due arterie <strong>di</strong> traffico più <strong>di</strong>rettamente interessate dalle attività<br />
afferenti alla cava, via Ungheri e via S. Vitalino (cfr. § 4.1) verranno conteggiati a mezzo <strong>di</strong><br />
postazione radar fissa posizionata presso le stesse strade per oltre 24 ore per ogni postazione, proprio<br />
in questa occasione, non essendovene a <strong>di</strong>sposizione attualmente dalla Provincia <strong>di</strong> sufficientemente<br />
recenti per caratterizzare l’intera zona.<br />
La caratterizzazione della componente dei campi elettromagnetici CEM ad alta e bassa<br />
frequenze, AF e BF, rimarrà inalterata rispetto allo stato attuale, quin<strong>di</strong> l’impatto si può affermare sin<br />
da ora che sarà nullo, ma si fornirà dettagliata descrizione dell’attuale presenza <strong>di</strong> sorgenti <strong>di</strong> campi<br />
elettromagnetici (stazioni ra<strong>di</strong>o base, elettrodotti, ecc.) <strong>di</strong>stribuiti sul territorio.<br />
Nelle Figure 1.1 seguenti viene mostrata l’area in cui si svolgeranno le attività estrattive alla<br />
succitata Cava S. Vitale sul territorio comunale <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> da cartografia generale stradale<br />
e da estratto del P.A.E. 2006.<br />
6
Figura 1.1.1 – Inquadramento territoriale del polo “S. Vitale” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong><br />
<strong>Calderara</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Reno</strong><br />
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
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dott. ing. MARILA BALBONI<br />
pag. 7<br />
via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna - Tel. e Fax. 051 6494429 - E-mail: marila.balboni@tin.it<br />
N<br />
N
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Figura 1.1.2 – Inquadramento territoriale del polo “S. Vitale” tratto dal PAE 2006 del comune <strong>di</strong> a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong><br />
8<br />
N
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Si segnala già in premessa che fin dalla Relazione Generale della Variante 2006 al P.A.E. del<br />
comune <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> erano state fatte delle considerazioni sull’impatto ambientale <strong>di</strong> questa<br />
cava, in quanto l'intervento è da sottoporre alla procedura <strong>di</strong> Valutazione degli Impatti Ambientali<br />
previste dalla L.R. 9/99 s.m.i., <strong>di</strong> cui il presente documento fa parte integrante.<br />
Si riassume in premessa quanto contenuto a tal proposito nel P.A.E. 2006 <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>.<br />
Nella Relazione Generale della Variante 2006 al P.A.E. del comune <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> viene<br />
riportata una tabella riassuntiva dei presunti impatti per i vari fattori e le loro “intensità”, qui<br />
estrapolata.<br />
Impatti del polo estrattivo "S. Vitale"<br />
La scala completa delle intensità degli impatti attesi qui utilizzata è: nullo, trascurabile,<br />
marginale, sensibile, rilevante, massimo, come risulta dallo Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Impatto Ambientale<br />
del P.I.A.E. 2002 – 2012.<br />
Già in questa prima sede <strong>di</strong> analisi degli impattti, il fattore Rumore veniva identificato con<br />
intensità d’impatto sensibile e tale giu<strong>di</strong>zio é dovuto al fatto che si può avere un sensibile incremento<br />
del livello della pressione sonora nel periodo <strong>di</strong>urno sui residenti delle due villette uni-bifamiliari<br />
senza toponimo poste al margine della via Ungheri, <strong>di</strong>stanti fra loro circa 150 m ed a<strong>di</strong>acenti al<br />
perimetro <strong>di</strong> comparto: il presente documento, come richiesto, conterrà rilevamenti della situazione<br />
esistente nell'area dal punto <strong>di</strong> vista del rumore con la finalità <strong>di</strong> ottenere un chiaro quadro della<br />
situazione ante-operam e si prevedrà un programma <strong>di</strong> monitoraggio acustico durante la<br />
realizzazione dell'intervento, da effettuare in corrispondenza <strong>di</strong> un numero adeguato <strong>di</strong> punti critici<br />
con cadenza inizialmente almeno quadrimestrale, come previsto dall'art. 9 della N.T.A. del P.A.E.<br />
2006.<br />
Nel P.A.E. 2006 è già stata istituita all'interno del comparto una cospicua fascia <strong>di</strong> rispetto fra il<br />
ciglio <strong>di</strong> scavo e il margine della via Ungheri (a protezione delle due sunnominate abitazioni), per<br />
mitigare il più possibile le situazioni <strong>di</strong> contrasto con le normative vigenti e <strong>di</strong> oggettivo <strong>di</strong>sagio dei<br />
residenti. Nella presente analisi dell'impatto acustico ambientale si stabiliranno quali altre misure<br />
mitigative adottare per la situazione in parola, se risultassero necessarie.<br />
È anche già prevista la realizzazione <strong>di</strong> un accesso alternativo al comparto, per mitigare l'impatto<br />
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pag. 9<br />
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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
acustico (ma anche da polveri e gas <strong>di</strong> scarico aero<strong>di</strong>spersi dagli automezzi) attraverso la<br />
<strong>di</strong>versificazione dei percorsi ed la conseguente riduzione dei passaggi nelle vicinanze dell'area<br />
critica. Inoltre, è già stato previsto che la zona Das a Sud della cava rimanga vuota. Nello specifico, è<br />
già stata in<strong>di</strong>cata una fascia per la realizzazione del secondo accesso per i mezzi <strong>di</strong> trasporto pesanti<br />
che, partendo dal margine orientale del comparto, raggiunge la via S. Vitalino in un tratto dotato <strong>di</strong><br />
buona visibilità e non troppo densamente abitato (cfr. Tavola "Visualizzazione degli impatti<br />
principali generati dal polo S. Vitale" riportata a pag. 19), attraversando terreni <strong>di</strong> cui la società<br />
gestrice della cava ha la <strong>di</strong>sponibilità. Tale percorso avrà una fascia <strong>di</strong> 200 m <strong>di</strong> larghezza dalla<br />
traccia in<strong>di</strong>viduata ed una larghezza non superiore a 10 m oltre a quanto necessario per pre<strong>di</strong>sporre le<br />
eventuali opere ed attrezzature per la mitigazione degli impatti da rumore e polvere (terrapieno con<br />
funzione <strong>di</strong> barriera, recinzione, impianto <strong>di</strong> lavaggio e umi<strong>di</strong>ficazione e quant'altro <strong>di</strong> necessario<br />
in<strong>di</strong>viduato dalle procedura <strong>di</strong> valutazione dell'impatto ambientale) e si innesterà sulla via S. Vitalino<br />
in una posizione <strong>di</strong> intervisibilità ottimale, per la sicurezza stradale, e <strong>di</strong> significativa <strong>di</strong>stanza dalle<br />
abitazioni ivi presenti, per mitigare i sunnominati impatti.<br />
Già dalla stesura della versione del PA.E. 2006, la maggioranza degli altri criteri ambientali<br />
presentano intensità <strong>di</strong> impatto presunta <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne marginale, e ciò è valido anche per il fattore<br />
Qualità dell'aria, in quanto è preve<strong>di</strong>bile che l'aumento della concentrazione <strong>di</strong> polveri in atmosfera<br />
interesserà pressoché esclusivamente le due abitazioni poste imme<strong>di</strong>atamente ad Est e ad Ovest dei<br />
due angoli meri<strong>di</strong>onali del perimetro <strong>di</strong> comparto, con <strong>di</strong>sagi derivati dall'aero<strong>di</strong>spersione causata<br />
dallo spostamento dei mezzi d'opera e degli autoarticolati da trasporto sul fondo dell'invaso sulle<br />
piste interne. Anche per questo fattore si effettuerà un rilevamento della situazione esistente nell'area<br />
dal punto <strong>di</strong> vista della qualità dell'aria entro la prossima estate, limitatamente alla zona critica qui<br />
in<strong>di</strong>viduata, con la finalità <strong>di</strong> ottenere un quadro della situazione ante-operam; al § 6.2 del presente<br />
documento si illustra già il programma <strong>di</strong> monitoraggio con cadenza almeno quadrimestrale per un<br />
consistente periodo iniziale delle attività in cava, con la finalità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare l'insorgenza <strong>di</strong><br />
eventuali situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio sui residenti ed intervenire tempestivamente per minimizzarle; nel<br />
frattempo, sono già previsti a livello progettuale interventi <strong>di</strong> mitigazione (pavimentazione e<br />
frequente <strong>di</strong> lavaggio e irrorazione dei tratti delle piste interne prima dell'immissione sulla viabilità<br />
pubblica e lavaggio perio<strong>di</strong>co <strong>di</strong> un tratto della viabilità pubblica, ecc.) in grado <strong>di</strong> ridurre<br />
significativamente l'aero<strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> polveri in atmosfera; anche per questo aspetto la sud<strong>di</strong>visione<br />
del flusso dei mezzi tramite l'apertura della pista d'accesso su via S. Vitalino contribuirà a ridurre in<br />
maniera significativa il <strong>di</strong>sagio indotto sulle due abitazioni in fregio a via Ungheri.<br />
10
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
§ 1.1 - INQUADRAMENTO DELL’AREA E DESCRIZIONE SINTETICA DEL CONTESTO URBANO<br />
L’area è ubicata alla sinistra idrografica del fiume <strong>Reno</strong>, alla <strong>di</strong>stanza da questo <strong>di</strong> circa 800 m.<br />
L’area ricade interamente all’interno del territorio comunale <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>.<br />
Il sito della futura area estrattiva del polo denominato “Cava S. Vitale” è <strong>di</strong>sposto su altitu<strong>di</strong>ni<br />
molto poco variabili, trovandosi in pianura, fra i 30 m e i 32 m s.l.m. circa.<br />
Al momento nella zona non sono presenti nè rilevati nè avvallamenti <strong>di</strong> sorta, nè naturali nè<br />
artificiali. I terreni circostanti presentano esclusiva destinazione d’uso <strong>di</strong> tipo agricolo.<br />
L’area in cui si propone <strong>di</strong> svolgere l’attività estrattiva al polo denominato “Cava S. Vitale” è<br />
in<strong>di</strong>cata nelle varie figure seguenti con tratteggio grassetto.<br />
Nelle seguenti immagini si allegano gli estratti delle destinazioni d’uso del suolo e dei vincoli<br />
ambientali riferiti all’interno dell’area in cui si svolgerà l’attività estrattiva, tratti dalla vigente<br />
cartografia tecnica provinciale, comunale e dal vigente P.A.E. 2006.<br />
Figura 1.2 – Territorio comunale del comune <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong><br />
N<br />
<strong>Calderara</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Reno</strong><br />
Castel Maggiore<br />
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N<br />
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Figura 1.3.1 – Territorio comunale del comune <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong><br />
12<br />
<strong>Calderara</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Reno</strong><br />
Castel Maggiore
N<br />
Figura 1.3.2 – Stradario, e<strong>di</strong>fici e numeri civici <strong>di</strong> del territorio <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong><br />
<strong>Calderara</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Reno</strong><br />
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Castel Maggiore<br />
Nelle Fig. 1.5.3 si riportano stralci sintetici del P.T.C.P. e dal P.A.E. 2006 con le destinazioni<br />
temporanee della zona <strong>di</strong> cava.<br />
Per la contestualizzazione urbanistica approfon<strong>di</strong>ta a livello <strong>di</strong> P.R.G. del comune <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Reno</strong>, del P.S.C. dell’Associazione <strong>Reno</strong>-Galliera e Terre d’Acqua, del P.T.C.P., del P.I.A.E. e del<br />
P.A.E. si rimanda integralmente alla relazione generale <strong>di</strong> Screening.<br />
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N<br />
Figura 1.4 – Foto aeree della zona del polo estrattivo al 2009 circa<br />
14
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Figura 1.5.1 – Destinazioni urbane <strong>di</strong> P.R.G. del comune <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>. L’unico interessato dall’opera su CTR<br />
N<br />
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Figura 1.5.2 – Destinazioni urbane <strong>di</strong> P.R.G. del comune <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> il più interessato dall’opera su ortofoto<br />
16<br />
N
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Figura 1.5.3 – Estratti dal P.T.C.P. e dal P.A.E. 2006 ed in<strong>di</strong>cazione della cava S. Vitale<br />
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In Fig. 1.6.1 è riportata la viabilità già prevista in P.A.E. 2006 a cui i gestori della cava si<br />
atterranno.<br />
Si vede che sono già stati ipotizzati carichi <strong>di</strong> mezzi pesanti me<strong>di</strong> e massimi possibili gravitanti<br />
sulle arterie viarie coinvolte.<br />
Da Fig. 1.6.1 si vede che:<br />
- è previsto un percorso ad Est in uscita dalla cava che attraverserà aree agricole già rese<br />
<strong>di</strong>sponibili alla società gestrice degli scavi, che si immetterà su via S. Vitalino, a circa 120 m a<br />
Nord della trattoria Bortolotti;<br />
- i mezzi pesanti in uscita da questo passaggio si <strong>di</strong>rigeranno tutti a Sud, verso la rotatoria Bugli;<br />
- il carico me<strong>di</strong>o/massimo previsto dal P.A.E. 2006 è <strong>di</strong> 39/78 mezzi;<br />
- dalla rotatorio Bighi circa il 70% si <strong>di</strong>rigerà ad Est verso Castel Maggiore, al Consorzio Cave<br />
s.r.l. e Pederzoli s.r.l. ove vi sono impianti <strong>di</strong> prima lavorazione inerti), passando da via Ungheri<br />
e via Al<strong>di</strong>na Nord (come viabilità pubblica – tratti gialli della Fig. 1.6.3) e poi entrando in aree <strong>di</strong><br />
cava, quin<strong>di</strong> non più su viabilità pubblica;<br />
- il restante 30% in uscita da via S. Vitalino si <strong>di</strong>rigerà a Sud verso l’impianto SA.PA.BA. s.p.a. a<br />
Pontecchio Marconi, attraverso via Al<strong>di</strong>na Sud (12/24 mezzi come carico me<strong>di</strong>o/massimo) – cfr<br />
tratto blu su Fig. 1.6.3;<br />
- dall’accesso a Sud, su via Ungheri, sono previsti 21/42 mezzi (carico me<strong>di</strong>o/massimo);<br />
- questi si <strong>di</strong>rigeranno tutti verso Sud-Ovest, verso l’impianto S. Anna <strong>di</strong> Cave Nord s.r.l.,<br />
percorrendo la viabilità pubblica <strong>di</strong> via Pradazzo Sud fino a via del Cerchio, dove si innesterà su<br />
viabilità privata dell’impianto <strong>di</strong> Cave Nord s.r.l.<br />
il fondo stradale delle arterie viarie circostanti la cava è ad oggi in buone con<strong>di</strong>zioni, in asfalto<br />
classico. I due accessi alla cava saranno tutti asfaltati. Ciò sarà utile al contenimento delle <strong>di</strong>spersioni<br />
in atmosfera delle polveri sollevate dal passaggio dei camion.<br />
18
N<br />
Figura 1.6.1 – Viabilità prevista già in P.A.E. 2006 gravitante intorno al polo S. Vitale<br />
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Figura 1.6.2 – Legenda <strong>di</strong> Fig. 1.6.1 e stralcio dalla tav. 5 del PIAE 200-2012 (d.c.p. n. 22 del 30/03/2004) Aree<br />
interessate dalle attività estrattive – evoluzione della pianificazione provinciale<br />
stralcio dalla tav. 5<br />
del PIAE 200-2012<br />
(d.c.p. n. 22 del<br />
30/03/2004) Aree<br />
interessate dalle<br />
attività estrattive –<br />
evoluzione della<br />
pianificazione<br />
provinciale<br />
20
N<br />
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Figura 1.6.3 – Sintesi della viabilità prevista gravitante intorno al polo S. Vitale su CTR su strade pubbliche<br />
Accessi (uscite / entrate)<br />
21/42<br />
12/24<br />
39/78<br />
27/54<br />
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§ 1.2 - INQUADRAMENTO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE ALL’INTERNO ED ALL’ESTERNO DEL POLO<br />
22<br />
ESTRATTIVO S. VITALE<br />
La realizzazione dell’attività estrattiva del “Polo S. Vitale” avrà luogo su un’area <strong>di</strong> circa 178.000<br />
m 2 , posti fra via Ungheri e via S. Vitalino in località Lippo-S. Vitale a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>.<br />
Di questi 16,6 ha sono per la sub-zona Dan (zona per attività estrattiva <strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento) e<br />
1,2 ha sono per la sub-zona Das (zona per servizi alle attività estrattive <strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento),<br />
<strong>di</strong>stinte nelle due zone <strong>di</strong> cui alla Fig. 1.5.3.<br />
Relativamente alle due aree identificate con Das, in quella occidentale si inse<strong>di</strong>eranno la pesa e le<br />
baracche uffici/servizi, mentre quella meri<strong>di</strong>onale rimarrà vuota ed in questa vi sarà solo l’uscita<br />
secondaria su Via Ungheri.<br />
Quale percentuale <strong>di</strong> mezzi pesanti nei suoi due tragitti <strong>di</strong> cui alla Fig. 1.6.1, ad oggi sono<br />
ipotizzabili in realtà un 80% del traffico verso Via S.Vitalino ed un 20% del traffico verso Via<br />
Ungheri del totale generato/afferente nell’area <strong>di</strong> cava.<br />
L’area del Polo estrattivo denominato San Vitale è stata inserita nella pianificazione <strong>di</strong> settore a<br />
partire dal primo strumento <strong>di</strong> pianificazione introdotto dalla L.R. 17/1991 e s.m.i., che nella<br />
Provincia <strong>di</strong> Bologna è rappresentato dal Piano Infraregionale delle Attività Estrattive 1991-2000,<br />
approvato con Delibera della Giunta Regionale n° 259 del 20/02/1996.<br />
La Variante 1996 al P.I.A.E. della Provincia <strong>di</strong> Bologna, approvata con Delibera della Giunta<br />
Regionale n° 1332 del 26/07/1999, ed il successivo P.I.A.E. 2002-2012 (approvato con Delibera del<br />
Consiglio della Provincia <strong>di</strong> Bologna n° 22 del 30/03/2004) hanno confermato la previsione del Polo<br />
estrattivo San Vitale.<br />
L’area compresa all’interno del limite <strong>di</strong> P.A.E. è caratterizzata da una morfologia<br />
subpianeggiante, con valori del piano campagna <strong>di</strong> circa 30-32 m s.l.m., senza eccezioni se non per<br />
un fosso che corre ad Ovest ed esterno all’area <strong>di</strong> cava.<br />
La coltivazione dell’area è stata sud<strong>di</strong>visa in 3 fasi <strong>di</strong>stinte, <strong>di</strong>sposte grossolanamente Sud-<br />
Ovest/Nord-Est, la cui estensione è riportata in Fig. 1.7.1 seguente.<br />
La superficie utile massima, nella quale verrà effettivamente svolta l’attività <strong>di</strong> escavazione è stata<br />
determinata considerando le <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> rispetto dal ciglio superiore <strong>di</strong> escavazione previste dall'art.<br />
104 del D.P.R. 9/4/1959, n° 128 e s.m.i. e riba<strong>di</strong>te dalle N.T.A. dei Piani delle Attività Estrattive dei<br />
Comuni <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>.<br />
La profon<strong>di</strong>tà massima <strong>di</strong> escavazione è stata fissata in funzione delle caratteristiche<br />
litostratigrafiche ed idrogeologiche in<strong>di</strong>viduate in corrispondenza del polo estrattivo e sono costituite<br />
da argilla+limo e ghiaia.<br />
L’argilla ed il limo saranno mantenuti dentro l’area <strong>di</strong> cava per essere poi utilizzati per la<br />
sistemazione finale.<br />
La ghiaia verrà conferita agli impianti <strong>di</strong> frantumazione e lavorazione esterni <strong>di</strong> cui alla Fig. 1.6.1.<br />
La profon<strong>di</strong>tà massima <strong>di</strong> scavo in ciascuna dalle aree corrispondenti alle tre fasi è stata fissata in<br />
-20 m, come da Fig. 1.7.1.<br />
Sul perimetro dell’intera area <strong>di</strong> cava è stata prevista la realizzazione <strong>di</strong> un argine dell’altezza <strong>di</strong> 2<br />
m dal piano campagna attuale.
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Il volume complessivo <strong>di</strong> materiale utile, costituito dai litotipi ghiaiosi, nel polo estrattivo<br />
ammonterà a 1.600.000 m 3 , a cui si aggiungono 934.000 m 3 <strong>di</strong> argilla e limo destinati alla<br />
sistemazione finale e mantenuti in area <strong>di</strong> cava.<br />
In totale dall’area <strong>di</strong> cava si movimenteranno 2.662.600 m 3 <strong>di</strong> materiale, secondo quanto mostrato<br />
in Tab. 1.1.<br />
Per la sistemazione finale, occorrerà, infatti, poi importare del materiale <strong>di</strong> tipo argilloso, sulla<br />
base dei calcoli <strong>di</strong> cui alla Tab. 1.1, per un totale <strong>di</strong> 128.000 m 3 importati dall’esterno, spalmati sulla<br />
durata dell’attività in cava (che risulta essere da quanto si <strong>di</strong>rà <strong>di</strong> tre<strong>di</strong>ci anni).<br />
Per quanto riguarda la tempistica prevista per l’intero intervento, ogni autorizzazione avrà una<br />
durata complessiva <strong>di</strong> 5 anni, per una durata complessiva <strong>di</strong> 13 anni visto che si avrà sovrapposizione<br />
per le tre fasi negli anni <strong>di</strong> passaggio dalle attività da una area <strong>di</strong> fase all’altra, come mostrato nel<br />
cronoprogramma sotto riportato.<br />
Per l’identificazione delle <strong>di</strong>verse zone estrattive riportate nel cronoprogramma, si faccia<br />
riferimento alla Fig. 1.7.1.<br />
Per quanto riguarda la modalità <strong>di</strong> coltivazione del giacimento, in Fig. 1.7.1 sono mostrati gli<br />
argini perimetrali previsti, che verranno realizzati <strong>di</strong> volta in volta con il passaggio da una fase<br />
all’altra, mantenendo quelli precedenti con l’avanzare delle fasi.<br />
Pertanto, i primi 30 giorni circa <strong>di</strong> attività in fase 1 saranno de<strong>di</strong>cati alla realizzazione degli argini<br />
alti 2 m sul perimetro Sud e laterale alla fase 1, poi all’inizio del 5° anno, con l’avviarsi della fase 2,<br />
si proseguiranno gli argini esistenti alti 2 m con i lati Ovest ed Est relativi alla area <strong>di</strong> fase 2 (per una<br />
durata <strong>di</strong> circa 15 giorni) ed infine, all’inizio del 9° (sempre per altri 15 giorni circa), si<br />
proseguiranno gli argini esistenti alti 2 m con i lati Ovest ed Est afferenti alla area <strong>di</strong> fase 3 che<br />
verranno chiusi sul lato Nord.<br />
Nella Tabella 1.1 che segue sono riportati i volumi <strong>di</strong>stinti per materiali e per area <strong>di</strong> scavo,<br />
<strong>di</strong>fferenziati sulle varie aree, mentre dalla Tabella 1.2 alla Tabella 1.8 che seguono sono ricavati, a<br />
caduta dai dati contenuti in Tab 1.1, i mezzi pesanti che afferiranno alla cava durante le attività <strong>di</strong><br />
scavo nei vari anni.<br />
Pertanto, si partirà dall’area più a Sud dell’intera cava, poi si passerà a quella centrale, per poi<br />
passare a quella più a Nord.<br />
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Tabella 1.1 - Volumi <strong>di</strong>stinti per materiali e per area <strong>di</strong> scavo, denominate numericamente come da Fig. 1.7.1<br />
Area <strong>di</strong> scavo con<br />
n. identificativo<br />
24<br />
1<br />
2<br />
3<br />
Totale / per tipo<br />
Limi /Argille + riporto<br />
in m 3<br />
353.000 m 3 + 62.662 m 3 =<br />
415.662 m 3<br />
Ghiaia<br />
in m 3<br />
Volume totale<br />
in m 3<br />
606.000 m 3 1.021.662 m 3<br />
308.000 m 3 + 87.285 m 3 =<br />
395.285 m 3 666.000 m 3 1.061.285 m 3<br />
273.000 m 3 - 21.550 m 3 =<br />
251.450 m 3<br />
934.000 m 3 + 128.397 m 3 =<br />
1.062.397 m 3<br />
328.000 m 3 579.450 m 3<br />
1.600.000 m 3 2.662.397 m 3<br />
Il riporto <strong>di</strong> materiale totale necessario alla sistemazione finale è stato valutato sapendo che nella<br />
prima fase occorreranno 415.662 m 3 <strong>di</strong> materiale estratto, nella seconda fase occorreranno 395.285<br />
m 3 <strong>di</strong> materiale estratto e nella terza fase occorreranno 251.450 m 3 <strong>di</strong> materiale estratto, per un totale<br />
<strong>di</strong> 1.105.497 m3 <strong>di</strong> materiale, in sito se ne avranno <strong>di</strong>sponibili da quello estratto già 934.000 m 3 , per<br />
cui occorrerà un apporto <strong>di</strong> materiale aggiunto <strong>di</strong> soli 128.000 m 3 apportati spalmandoli sui 13 anni<br />
<strong>di</strong> attività, ovvero cinque anni per ogni fase.<br />
Facendo il confronto tra fabbisogno per la sistemazione (tabella Calcolo volumi sistemazione) e<br />
<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> materiali argillosi derivanti dallo scavo (tabella Calcolo volumi scavo) si vede che gli<br />
apporti (in positivo o negativo) saranno:<br />
Prima fase : 353.000 m 3 + 62.662 m 3 = 415.662 m 3<br />
Seconda fase : 308.000 m 3 + 87.285 m 3 = 395.285 m 3<br />
Terza fase : 273.000 m 3 – 21.550 m 3 = 251.450 m 3<br />
Si sottolinea il fatto che questa <strong>di</strong>stribuzione dell’apporto del materiale in cava per sopperire al<br />
fabbisogno per la sistemazione è dato da una me<strong>di</strong>a e non rappresenta un vincolo per l’attività.<br />
Per quanto riguarda la tempistica dell'attività estrattiva prevista, il programma temporale delle<br />
attività è spalmato su 13 anni, così <strong>di</strong>stribuiti e sovrapposti:<br />
Anni<br />
Area<br />
1<br />
2<br />
3<br />
CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITA’<br />
1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° 13°<br />
Questa <strong>di</strong>stribuzione temporale e <strong>di</strong> sovrapposizioni <strong>di</strong> attività è la più critica possibile in<br />
termini <strong>di</strong> impatto acustico, <strong>di</strong> traffico ed atmosferico, perchè questo porta ad una maggior<br />
concentrazione del traffico pesante e dell’utilizzo delle macchine <strong>di</strong> cantiere all’interno<br />
dell’area estrattiva.<br />
Qualsiasi durata temporale maggiore ai 13 anni supposti sarà ad impatto acustico, <strong>di</strong><br />
traffico ed atmosferico più contenuti.
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Figura 1.7.1 – Stralcio planimetrico con in<strong>di</strong>cazione delle tre fasi previste al polo estrattivo a S. Vitale<br />
1° fase<br />
2° fase<br />
3° fase<br />
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Figura 1.7.2 – Stralcio progettuale delle opere accessorie su planimetria generale dell’accesso da via S. Vitalino<br />
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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Figura 1.7.3 – In<strong>di</strong>viduazione degli argini perimetrali, stralci della loro realizzazione e percorsi interni alle aree<br />
LEGENDA 1<br />
Percorsi dei camion interni alla area<br />
<strong>di</strong> fase 1 per la movimentazione del<br />
materiale interno alla cava<br />
Percorsi dei camion interni alla area<br />
<strong>di</strong> fase 2 per la movimentazione del<br />
materiale interno alla cava<br />
Percorsi dei camion interni alla area<br />
<strong>di</strong> fase 3 per la movimentazione del<br />
materiale interno alla cava<br />
LEGENDA 2<br />
Scarpate alte 2 m perimetrali alla fase 1, da<br />
realizzarsi all’inizio delle attività, durata <strong>di</strong><br />
realizzazione complessiva circa 30 giorni<br />
Scarpate alte 2 m perimetrali alla fase 2, da<br />
realizzarsi all’inizio del 5° anno, durata <strong>di</strong><br />
realizzazione complessiva circa 15 giorni<br />
Scarpate alte 2 m perimetrali alla fase 3, da<br />
realizzarsi all’inizio del 9° anno, durata <strong>di</strong><br />
realizzazione complessiva circa 15 giorni a<br />
completamento <strong>di</strong> tutto il perimetro<br />
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dott. ing. MARILA BALBONI<br />
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Figura 1.7.4 – Stralcio progettuale delle opere accessorie: prefabbricati e pesa<br />
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I mezzi <strong>di</strong> cantiere fissi (nel senso che rimarranno sempre all’interno dell’area estrattiva, ma si<br />
sposteranno sulla varie aree <strong>di</strong> questa come verrà illustrato <strong>di</strong> seguito) a <strong>di</strong>sposizione della <strong>di</strong>tta e che<br />
rimarranno all’interno della cava saranno:<br />
− 2 escavatori a braccio rovescio,<br />
− 1 pala meccanica,<br />
− 1 escavatore del tipo drag-line per la fase <strong>di</strong> scavo in falda.<br />
Questi sono tutti <strong>di</strong> relativa recente immatricolazione, non precedente il 2003, quin<strong>di</strong> già <strong>di</strong> per sé<br />
<strong>di</strong> ultima generazione.<br />
Infatti a pag. 66 è riportata la foto <strong>di</strong> un escavatore <strong>di</strong> proprietà del consorzio che probabilmente<br />
eseguirà le operazioni <strong>di</strong> scavo, che si può vedere essere <strong>di</strong> recente fattura. Di questo, sul riferimento<br />
bibliografico del “La Valutazione dell’inquinamento acustico prodotto dai cantieri e<strong>di</strong>li” del C.T.P.<br />
Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione Infortuni, l’Igiene e l’Ambiente <strong>di</strong> Lavoro <strong>di</strong><br />
Torino e Provincia (Ed. 2003), è stata trovata uguale scheda tecnica e relativo dato <strong>di</strong> emissione<br />
sonora (cfr. pag. 66).<br />
I due escavatori saranno molto probabilmente uguali fra loro, della JCB<br />
a braccio rovescio, qualora se ne danneggiasse uno potrà essere sostituito<br />
al più da un escavatore CATERPILLAR CATM312.<br />
Anche la pala meccanica, più correntemente detta ruspa, sarà <strong>di</strong> recente<br />
immatricolazione, <strong>di</strong> questa al momento si sa che sarà presumibilmente un<br />
CATERPILLAR CAT950E.<br />
L’escavatore dragline che verrà impiegato è della società Pederzoli;<br />
questo sarà un LIEBHERR HS833D dotato <strong>di</strong> traliccio per il lancio del<br />
recipiente per la raccolta inerti in falda.<br />
Nella zona della prima fase la falda è segnalata alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> -15 m dal p.c., mentre nelle zone<br />
della seconda e terza fase la falda è stata in<strong>di</strong>viduata alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> -13 m dal p.c.; considerando<br />
che la profon<strong>di</strong>tà massima <strong>di</strong> scavo è pari a 20 m dal p.c., nella prima fase si avranno 5 m <strong>di</strong> scavo in<br />
falda e nelle due altre fasi si avrà uno scavo in falda <strong>di</strong> 7 m.<br />
L’escavatore dragline in questa attività rimane fisso sul p.c. (che mano a mano scende rispetto a<br />
quello attuale) e lancia il recipiente nell’invaso in cui si ha l’acqua <strong>di</strong> falda in risalita. La rumorosità<br />
dell’escavatore dragline, in realtà, quin<strong>di</strong>, non scenderà sotto i -13 m dal p.c. attuale, dovendo rimane<br />
“sulla terra ferma” ma non sarà neanche mai sopra i – 13 m dal p.c..<br />
Per le valutazioni seguenti si considereranno sempre 200 giorni lavorativi all’anno, <strong>di</strong> 10 ore<br />
ciascuno.<br />
Per quanto riguarda la viabilità <strong>di</strong> accesso alla cava, si fa riferimento ai contenuti della tavola <strong>di</strong><br />
P.A.E. 2006 qui ripresa nella Fig. 1.6.1, nella quale è illustrato il percorso della nuova viabilità <strong>di</strong><br />
cantiere, principale e secondaria, la quale consentirà ai mezzi pesanti il trasporto del materiale utile<br />
verso gli impianti <strong>di</strong> lavorazione degli inerti <strong>di</strong>:<br />
- <strong>di</strong> S.Anna <strong>di</strong> Lippo <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (Cave Nord s.r.l., a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>),<br />
- della società Pederzoli in via del Traghetto (cave Pederzoli, a Bologna),<br />
- <strong>di</strong> via della Pila <strong>di</strong> Sasso Marconi (SA.PA.BA. S.p.A., a Sasso Marconi),<br />
- <strong>di</strong> via Zanar<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bologna (Consorzio Cave Bologna s.c.a r.l.)<br />
e l’ingresso del materiale utile per la sistemazione finale che occorrerà in aggiunta a quanto già<br />
<strong>di</strong>sponibile in sito.<br />
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30<br />
Per cui:<br />
• l’argilla ed i limi estratti rimarranno tutti interni all’area estrattiva e verranno interamente<br />
utilizzati per delle opere <strong>di</strong> sistemazione morfologica finale della cava, quin<strong>di</strong> questi verranno<br />
movimentati solo all’interno dell’area estrattiva e non verranno portati fuori (l’argine verrà<br />
eseguito con il materiale argilloso <strong>di</strong> scavo, che poi alla fine verrà poi messo nell’invaso <strong>di</strong> cava);<br />
• la ghiaia verrà portata alla cava presso i soci: al frantoio S. Anna (<strong>di</strong> Cave Nord) a Lippo <strong>di</strong><br />
<strong>Calderara</strong>, al frantoio Pederzoli in via del Traghetto ed al frantoio SA.PA.BA. <strong>di</strong> Sasso Marconi,<br />
seguendo per lo più percorsi interni alle cave e percorrendo la viabilità pubblica <strong>di</strong> cui alla Fig.<br />
1.6.3.<br />
Per il trasporto del materiale sia all’interno che all’esterno dell’area <strong>di</strong> coltivazione saranno<br />
utilizzati autocarri, in numero adeguato alla richiesta <strong>di</strong> materiale, che varierà in funzione<br />
dell'andamento del mercato.<br />
La casistica della tipologia dei mezzi pesanti, a seconda del tipo <strong>di</strong> materiale trasportato e dove<br />
sarà <strong>di</strong>retto, è quella riportata nello specchietto seguente.<br />
Per porsi in situazione cautelativa e come richiesto già in precedenza dagli Enti controllori, si<br />
considereranno tre tipi <strong>di</strong> mezzi pesanti che possono rappresentare le tipologie più ricorrenti <strong>di</strong><br />
camion utilizzati dai vari fornitori del materiale <strong>di</strong> riporto aggiuntivo necessario dalla area del polo<br />
estrattivo S. Vitale, ovvero mezzi pesanti <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni e <strong>di</strong> piccole<br />
<strong>di</strong>mensioni. Questi ultimi sarebbero spesso assimilabili a mezzi leggeri, ma per porsi in situazione<br />
prudenziale li si considererà tutti mezzi pesanti, <strong>di</strong> qualsiasi carico siano (cfr. Tab. 1.7). inoltre, dato<br />
che in questa cava non vi sono estrazioni <strong>di</strong> sabbie, in realtà i mezzi <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, da 5 m 3 ,<br />
non vengono impiegato.<br />
La casistica dei tre <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> camion <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>, me<strong>di</strong>e e piccole <strong>di</strong>mensioni che si considererà<br />
sarà rispettivamente pari a 18 m 3 , 13 m 3 e 5 m 3 .<br />
I mezzi pesanti in uscita che trasporteranno ghiaia saranno necessariamente tutti del tipo<br />
<strong>di</strong>mensioni maggiori, ovvero da 18 m 3 .<br />
Tabella 1.2 – Distinzione dei carichi trasportati dalle <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> mezzi pesanti (i 5 m 3 sono assimilabili a<br />
mezzi leggeri)<br />
Tipologia <strong>di</strong><br />
materiale<br />
Mezzi pesanti<br />
<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni,<br />
ovvero 18 m 3 <strong>di</strong><br />
carico<br />
Mezzi pesanti<br />
<strong>di</strong> me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni,<br />
ovvero 13 m 3 <strong>di</strong><br />
carico<br />
Mezzi pesanti<br />
<strong>di</strong> piccole<br />
<strong>di</strong>mensioni, ovvero 5<br />
m 3 <strong>di</strong> carico<br />
Argilla e limi 50% 50% /<br />
Ghiaia 100% / /
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Tabella 1.3 – Tabella relativa ai camion totali <strong>di</strong>stinti per zona dell’area estrattiva (cfr. Tabelle 1.1 e 1.2)<br />
Area <strong>di</strong> scavo Argilla + Limi Ghiaia Totale<br />
1<br />
5 anni<br />
2<br />
5 anni<br />
3<br />
5 anni<br />
11.550 camion 18 m 3<br />
15.985 camion 13 m 3<br />
10.980 camion 18 m 3<br />
15.205 camion 13 m 3<br />
7.000 camion 18 m 3<br />
9.675 camion 13 m 3<br />
33.666 camion 18 m 3<br />
37.0000 camion 18 m 3<br />
18.220 camion 18 m 3<br />
45.216 camion 18 m 3<br />
15.985 camion 13 m 3<br />
/ camion 5 m 3<br />
47.980 camion 18 m 3<br />
15.205 camion 13 m 3<br />
/ camion 5 m 3<br />
25.220 camion 18 m 3<br />
9.675 camion 13 m 3<br />
/ camion 5 m 3<br />
Dal cronoprogramma <strong>di</strong> pag. 24 si può vedere che la massima sovrapposizione delle<br />
movimentazioni terra si avrà al 5° anno con attività contemporanea nelle aree <strong>di</strong> fase 1 e 2 e, anche<br />
se in misura minore per le movimentazioni dei mezzi pesanti sulla viabilità esterna pubblica, al 9°<br />
anno con attività contemporanea nelle aree <strong>di</strong> fase 2 e 3.<br />
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pag. 31<br />
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Pertanto, a partire dai dati <strong>di</strong> Tabb. 1.1 e 1.2, sapendo che la ghiaia verrà tutta conferita all’esterno<br />
e verrà trasportata solo da camion <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni e che le argille e <strong>di</strong> limi posso essere<br />
trasportati da camion sia <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> che <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni e rimarranno all’interno dell’area<br />
estrattiva, si sono ricavati a caduta i carichi annuali, giornalieri e me<strong>di</strong> orari per tipologia <strong>di</strong> mezzo e<br />
totali <strong>di</strong> cui alle tabelle <strong>di</strong> pagina precedente e seguenti.<br />
Tabella 1.4 – Tabella relativa ai camion <strong>di</strong>stinti per tipologia all’anno <strong>di</strong>stinti per zona dell’area estrattiva (cfr. Tabella 1.3)<br />
Area <strong>di</strong><br />
scavo<br />
32<br />
1<br />
5 anni<br />
2<br />
5 anni<br />
3<br />
5 anni<br />
MEZZI PESANTI DISTINTI PER TIPOLOGIA ALL’ANNO<br />
Argilla + Limi Ghiaia Totale<br />
2.310 camion 18 m 3<br />
3.200 camion 13 m 3<br />
2.195 camion 18 m 3<br />
3.050 camion 13 m 3<br />
1.400 camion 18 m 3<br />
1.935 camion 13 m 3<br />
6.735 camion 18 m 3<br />
7.400 camion 18 m 3<br />
3.645 camion 18 m 3<br />
9.045 camion 18 m 3<br />
3.200 camion 13 m 3<br />
/ camion 5 m 3<br />
9.600 camion 18 m 3<br />
3.050 camion 13 m 3<br />
/ camion 5 m 3<br />
5.045 camion 18 m 3<br />
1.935 camion 13 m 3<br />
/ camion 5 m 3<br />
Tabella 1.5 – Tabella relativa ai camion <strong>di</strong>stinti per tipologia al giorno me<strong>di</strong>o per zona dell’area estrattiva (cfr. Tab. 1.4)<br />
Area <strong>di</strong><br />
scavo<br />
1<br />
5 anni<br />
2<br />
5 anni<br />
3<br />
5 anni<br />
MEZZI PESANTI DISTINTI PER TIPOLOGIA AL GIORNO MEDIO<br />
Argilla + Limi Ghiaia Totale<br />
12 camion 18 m 3<br />
16 camion 13 m 3<br />
11 camion 18 m 3<br />
15 camion 13 m 3<br />
7 camion 18 m 3<br />
10 camion 13 m 3<br />
34 camion 18 m 3<br />
19 camion 18 m 3<br />
18 camion 18 m 3<br />
45 camion 18 m 3<br />
16 camion 13 m 3<br />
/ camion 5 m 3<br />
30 camion 18 m 3<br />
15 camion 13 m 3<br />
/ camion 5 m 3<br />
25 camion 18 m 3<br />
10 camion 13 m 3<br />
/ camion 5 m 3<br />
Tabella 1.6 – Tabella relativa ai camion <strong>di</strong>stinti per tipologia all’ora me<strong>di</strong>a per zona dell’area estrattiva (cfr. Tab. 1.5)<br />
Area <strong>di</strong><br />
scavo<br />
1<br />
5 anni<br />
2<br />
5 anni<br />
3<br />
5 anni<br />
MEZZI PESANTI DISTINTI PER TIPOLOGIA ALL’ORA MEDIA ARROTONDATO PER ECCESSO<br />
(CONSIDERANDO 10 ORE AL GIORNO)<br />
Argilla + Limi Ghiaia Totale<br />
1,2 camion 18 m 3<br />
1,6 camion 13 m 3<br />
1,1 camion 18 m 3<br />
1,5 camion 13 m 3<br />
< 1,0 camion 18 m 3<br />
1,0 camion 13 m 3<br />
3,5 camion 18 m 3<br />
1,9 camion 18 m 3<br />
2,0 camion 18 m 3<br />
4,7 camion 18 m 3<br />
1,6 camion 13 m 3<br />
/ camion 5 m 3<br />
3,0 camion 18 m 3<br />
1,5 camion 13 m 3<br />
/ camion 5 m 3<br />
< 3,0 camion 18 m 3<br />
1,0 camion 13 m 3<br />
/ camion 5 m 3
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Tabella 1.7 – Tabella relativa ai camion totali all’ora me<strong>di</strong>a per zona dell’area estrattiva (cfr. Tabella 1.6) e per<br />
sovrapposizioni massime temporali secondo il cronoprogramma <strong>di</strong> pag. 24 e sotto riportato nuovamente<br />
Totale mezzi pesanti/ora <strong>di</strong>stinti per anno e<br />
per tipologia <strong>di</strong> materiale trasportato e quin<strong>di</strong> per destinazione<br />
Mezzi pesanti che restano Mezzi pesanti su viabilità<br />
Anno Aree operative<br />
in cava<br />
esterna e piste private<br />
(argilla e limi)<br />
(ghiaia)<br />
1° 1 3,0 camion/h 3,5 camion/h<br />
2° 1 3,0 camion/h 3,5 camion/h<br />
3° 1 3,0 camion/h 3,5 camion/h<br />
4° 1 3,0 camion/h 3,5 camion/h<br />
5° 1+2 5,5 camion/h 5,5 camion/h<br />
5° 2 2,5 camion/h 2,0 camion/h<br />
7° 2 2,5 camion/h 2,0 camion/h<br />
5° 2 2,5 camion/h 2,0 camion/h<br />
9° 2+3 < 5 camion/h 4 camion/h<br />
10° 3 2,0 camion/h 2,0 camion/h<br />
11° 3 2,0 camion/h 2,0 camion/h<br />
12° 3 2,0 camion/h 2,0 camion/h<br />
13° 3 2,0 camion/h 2,0 camion/h<br />
Anni<br />
Area<br />
1<br />
2<br />
3<br />
CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITA’<br />
1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° 13°<br />
In<strong>di</strong>cati in blu gli anni <strong>di</strong> massima sovrapposizione dei mezzi movimentati in base al numero <strong>di</strong> aree<br />
trattate.<br />
Dalla Tabella 1.7 e da pag. 29 si può vedere che per il trasporto delle ghiaie, che vanno sulla<br />
viabilità pubblica <strong>di</strong>stinguendosi in un 20% su via Ungheri verso Ovest ed in un 80% su via S.<br />
Vitalino verso Sud-Est, gli anni <strong>di</strong> picco sono al 5° ed al 9°, con maggior intensità nei primi quattro<br />
anni quando si lavora in una sola fase alla volta rispetto ai restanti anni <strong>di</strong> attività in singola fase.<br />
Per porsi in con<strong>di</strong>zione prudenziale per il trasporto delle ghiaie si considereranno sempre 4<br />
camion/h per tutti gli anni con picchi <strong>di</strong> 6 camion/h negli anni <strong>di</strong> sovrapposizione delle fasi.<br />
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pag. 33<br />
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34<br />
Per il trasporto delle argille, che restano all’interno dell’area estrattiva, gli anni sono tutti<br />
equivalenti e per porsi in posizione cautelativa si considereranno in cava sempre 3 camion/h per le<br />
argille per tutti gli anni con picchi <strong>di</strong> 5 camion/h negli anni <strong>di</strong> sovrapposizione delle fasi.<br />
Come in tutte le altre aree <strong>di</strong> scavo, che siano casse <strong>di</strong> espansione o cave estrattive, si ha<br />
sempre che i perio<strong>di</strong> acusticamente ed atmosfericamente più impattanti sono i primi mesi <strong>di</strong><br />
scavo o i primi mesi <strong>di</strong> sovrapposizione <strong>di</strong> fasi in aree <strong>di</strong>verse, quando tutte le macchine <strong>di</strong><br />
cantiere si trovano ancora alla quota del piano <strong>di</strong> campagna, poi con l’avanzare degli scavi e<br />
l’abbassarsi del livello d’appoggio, i mezzi scendono e vengono autoschermati dalle pareti dello<br />
scavo stesso e dall’incavo in cui si trovano.<br />
Pertanto, non si analizzeranno gli scenari con piani <strong>di</strong> campagna in fase <strong>di</strong> abbassamento<br />
ed avanzamento scavo, in quanto comunque meno impattanti <strong>di</strong> quelli che si svolgono dal<br />
piano <strong>di</strong> campagna.<br />
Come già anticipato, in assoluto, la situazione generale più critica che si può presentare è<br />
quella illustrata con il cronoprogramma <strong>di</strong> pag. 33, con la durata <strong>di</strong> 13 anni, il che implica la<br />
massima sovrapposizione <strong>di</strong> transiti dei mezzi pesanti e <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> macchine <strong>di</strong> cantiere in<br />
area estrattiva.<br />
Qualsiasi altro scenario che si prolungherà nel tempo, potrà essere solo meno impattante.<br />
D’altro canto, all’interno <strong>di</strong> questi scenari, i perio<strong>di</strong> più critici (analizzando le sovrapposizioni<br />
annuali, i carichi <strong>di</strong> scavo ed il numero <strong>di</strong> mezzi pesanti gravitanti intorno all’intera attività in area<br />
estrattiva) risultano essere in maniera equiparabile fra loro il 5° ed il 9° anno (sebbene il 5° anno sarà<br />
in realtà il più critico effettivamente), per cui:<br />
i mezzi fissi in cava saranno sempre<br />
- 2 escavatori a braccio rovescio cingolati,<br />
- 1 pala meccanica,<br />
- 1 escavatore dragline solo dalla quota dei -13 m dal p.c. attuale in giù (fino ai -20 m),<br />
i mezzi per il trasporto saranno massimo<br />
- 5,5 camion/h per il trasporto e la movimentazione delle argille all’interno dell’area estrattiva,<br />
- 6 camion/h per il trasporto delle ghiaie su viabilità privata e pubblica, <strong>di</strong> cui il 20% su via<br />
Ungheri verso Ovest (quin<strong>di</strong> 1,5 mezzo/h) e l’80% su via S. Vitalino (quin<strong>di</strong> 5 mezzi/h), che<br />
per considerarne i “viaggi” verranno raddoppiati nelle due <strong>di</strong>rezioni, quin<strong>di</strong> considerati come<br />
suddetti per ogni singola <strong>di</strong>rezione.
Pertanto, oltre allo:<br />
SCENARIO 0, rappresentante lo stato <strong>di</strong> fatto;<br />
si analizzeranno lo:<br />
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
SCENARIO 1, rappresentante il periodo della durata <strong>di</strong> circa 30 giorni a partire dall’inizio<br />
dell’intera attività in cui verranno realizzati gli argini lungo il tratto blu mostrato in Figura<br />
1.7.3, quin<strong>di</strong> i mezzi si muoveranno sul perimetro dell’area <strong>di</strong> fase 1;<br />
SCENARIO 2, rappresentante il periodo della durata totale <strong>di</strong> quattro anni in cui si opererà al<br />
centro dell’area <strong>di</strong> cava della fase 1 e che operano non più ai confini dell’area <strong>di</strong> fase 1 per la<br />
realizzazione degli argini, con gli argini solo in area <strong>di</strong> fase 1, quin<strong>di</strong> all’interno degli argini<br />
già realizzati nella zona <strong>di</strong> fase 1, nell’intera area <strong>di</strong> fase 1;<br />
SCENARIO 3, rappresentante il periodo della durata totale <strong>di</strong> un anno, il 5°, che è anche<br />
l’anno <strong>di</strong> maggior impatto per la viabilità pubblica, in cui si opererà all’interno degli argini<br />
già realizzati nelle aree <strong>di</strong> fase 1 e 2;<br />
SCENARIO 4, rappresentante il periodo della durata totale <strong>di</strong> un anno, il 9° anno (il più<br />
impattante per l’ultima fase), in cui si opererà sulle aree <strong>di</strong> fase 2 e 3 contemporaneamente,<br />
in parallelo, con macchine che operano non più ai confini delle aree per la realizzazione degli<br />
argini ma soprattutto al centro <strong>di</strong> queste; in questo scenario gli argini sono già stati tutti<br />
realizzati.<br />
Viene saltata la simulazione della realizzazione degli argini perimetrali alle fasi 2 e 3 in quanto<br />
non vi sono ricettori nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto accade per la realizzazione<br />
degli argini <strong>di</strong> fase 1.<br />
Tutte le simulazioni vengono fatte mantenendo i mezzi <strong>di</strong> cava al p.c. attuale.<br />
I gruppi <strong>di</strong> ricettori più impattati (cfr. Figg. 1.8) nei quattro scenari progettuali considerati saranno<br />
<strong>di</strong> volta in volta:<br />
• Scenario 1 nn. 24, 25 e 26 per la realizzazione degli argini in area <strong>di</strong> fase 1,<br />
• Scenario 2 nn. 24, 25, 26, 27, 29, 30 e 1 per la movimentazione mezzi in cava e viabilità<br />
pubblica,<br />
• Scenario 3 nn. 1 e 2 e 22÷27 soprattutto per la viabilità pubblica,<br />
• Scenario 4 nn. 1 e 2 e 22÷27 soprattutto per la viabilità pubblica e n. 13 per le attività in<br />
cava.<br />
In definitiva, per i vari scenari su citati, si inseriranno le seguenti sorgenti sonore, <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>rà<br />
anche in dettaglio al § 2.7 per il fattore rumore.<br />
Le posizioni delle sorgenti sonore fisse (sorgenti puntiformi ISO9613 ad 1 m da terra)<br />
rappresentanti gli escavatori e le ruspe e quelle aleatorie <strong>di</strong> tipo stradale (sorgenti lineari ISO9613<br />
0,5 m da terra) nei vari scenari saranno mostrate nelle Figg 2.8÷2.12.<br />
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pag. 35<br />
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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Tabella 1.8 – Sorgenti sonore inserite nei vari scenari su citati<br />
36<br />
Scenario<br />
Sorgenti fisse interne<br />
all’area <strong>di</strong> cava<br />
Sorgenti stradali<br />
interne all’area <strong>di</strong><br />
cava<br />
(camion spostamento<br />
argilla e limo per<br />
realizzare gli argini)<br />
Sorgenti stradale esterne<br />
all’area <strong>di</strong> cava<br />
su viabilità pubblica (per<br />
trasporto ghiaia)<br />
Sorgenti puntiformi Sorgenti lineari Sorgenti lineari<br />
Scenario 0 Solo traffico esistente sulle arterie viarie pubbliche – sorgenti lineari<br />
1 escavatore<br />
Scenario 1<br />
1 ruspa vicino al confine<br />
Ovest, Sud ed d Est della<br />
zona 1<br />
3,0 camion/h /<br />
2 escavatori<br />
3,5 camion/h<br />
Scenario 2<br />
1 ruspa al centro della zona<br />
1 / solo da -13 m dal p.c.<br />
3,0 camion/h<br />
20% (1 camion/h) su via<br />
Ungheri e 80% (3<br />
anche 1 dragline<br />
camion/h) su via S. Vitalino<br />
2 escavatori<br />
< 6 camion/h<br />
6 camion/h<br />
Scenario 3<br />
1 ruspa al centro della zona<br />
1+2 / solo da -13 m dal p.c.<br />
3,0 camion/h in fase 1<br />
2,5 camion/h in< 2,5<br />
20% (1,5 camion/h) su via<br />
Ungheri e 80% (5<br />
anche 1 dragline camion/h fase 2 camion/h) su via S. Vitalino<br />
Scenario 4<br />
2 escavatori<br />
1 ruspa al centro della zona<br />
2+3 / solo da -13 m dal p.c.<br />
anche 1 dragline<br />
< 5 camion/h<br />
2,5 camion/h in fase 2<br />
2,0 camion/h in fase 3<br />
4 camion/h<br />
20% (1 camion/h) su via<br />
Ungheri e 80% (3<br />
camion/h) su via S. Vitalino<br />
Si anticipa sin da ora che queste situazioni valutate tutte al p.c. sono più che cautelative<br />
perché al momento che si iniziano a togliere i limi e le argille per fare gli argini calerà il piano<br />
<strong>di</strong> campagna e quin<strong>di</strong> anche la quota <strong>di</strong> lavoro delle macchine si abbasserà: nelle simulazioni,<br />
però verranno sempre mantenute al piano attuale <strong>di</strong> campagna, il che <strong>di</strong>mostra il grande<br />
margine prudenziale che ci si è ricavati nelle previsioni.<br />
Inoltre, il numero <strong>di</strong> mezzi pesanti calcolati all’ora è quello mostrato in Tabella 1.8, ma nelle<br />
simulazioni verranno inseriti i viaggi/h, ovvero il doppio <strong>di</strong> quelli su in<strong>di</strong>cati.<br />
Gli accessi dall’esterno all’area del polo S. Vitale rimarranno i due in<strong>di</strong>cati in Fig. 1.6.3. per tutti i<br />
13 anni <strong>di</strong> attività in cava.<br />
Dall’uscita Sud i mezzi che trasportano le ghiaie si <strong>di</strong>rigeranno su via Ungheri per l’impianto S.<br />
Anna al 20%, mentre dall’uscita Est i mezzi che trasportano le ghiaie si <strong>di</strong>rigeranno su via S. Vitalino<br />
a Sud per gli impianti Consorzio Cave Bologna, cave Pederzoli e SA.PA.BA. all’80%.<br />
Nelle Figg. 1.6 sono già stati riportati i percorsi esterni dei mezzi afferenti all’area estrattiva,<br />
mentre in Fig. 1.7.3, oltre alla consequenzialità della realizzazione degli argini, sono mostrati i<br />
percorsi dei camion che movimenteranno il materiale interno alla cava che verranno considerati nelle<br />
simulazioni <strong>di</strong> cui ai §§ 2.9 e 2.10, ed alle Tabb. 1.7 e 1.8.
§ 1.3 – INDIVIDUAZIONE DEI RICETTORI SENSIBILI<br />
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
L’elenco dettagliato <strong>di</strong> tutti gli e<strong>di</strong>fici con destinazioni d’uso relative è stato presentato nel<br />
documento generale <strong>di</strong> S.I.A., alla tavola identificata con titolo “Sistema inse<strong>di</strong>ativo” che prevede<br />
l’analisi dell’intera zona intorno ai 500 m dall’area <strong>di</strong> cava, riportata in scala ridotta in Fig. 1.8.1.<br />
In Fig. 1.8.3 vengono stralciati gli e<strong>di</strong>fici con usi sensibili che saranno più prossimi all’area <strong>di</strong> cava<br />
S. Vitale o presso le arterie viarie interessate dai transiti afferenti ad essa. Di seguito si manterranno le<br />
numerazioni <strong>di</strong> cui al “Sistema inse<strong>di</strong>ativo”, pertanto alcuni e<strong>di</strong>fici non verranno considerati, e saranno<br />
“salatati” nella loro numerazione, essendo abbandonati, <strong>di</strong>sabitati da decenni e/o in rovina, ad uso<br />
produttivo e/o ricovero attrezzi, troppo <strong>di</strong>stanti rispetto ad altri già considerati in riferimento all’area <strong>di</strong><br />
cava o schermati da altre pre-esistenze e<strong>di</strong>lizie rilevanti.<br />
Si considereranno tutte le altezze dei vari e<strong>di</strong>fici abitativi / scolastici interessati dalla zona<br />
indagata, che sono quasi sempre solo <strong>di</strong> due livelli fuori terra, inclusa la scuola posta ad angolo via S.<br />
Vitalino via Stelloni Levante.<br />
In Fig. 1.8.3 si vede il dettaglio dei bersagli, con sotto-in<strong>di</strong>cazione dei punti analizzati, come da<br />
Tabella 1.10.<br />
In tutto, quin<strong>di</strong>, si analizzeranno, per il fattore rumore in particolare, i seguenti 22 bersagli sensibili<br />
presso i fronti delle strutture e<strong>di</strong>lizie in<strong>di</strong>cate nelle Figg 1.9.3, ad altezza <strong>di</strong> 1,7 m, 4,7 m e <strong>di</strong> 7,7 m,<br />
alle quote corrispondenti alle <strong>di</strong>fferenti altezze <strong>di</strong> piano, dato che tutti gli e<strong>di</strong>fici circostanti sono <strong>di</strong><br />
due o tre livelli fuori terra.<br />
Ad ogni n° dei ricettori spesso corrispondono sotto bersagli, per cui si avrà 1-1 e 1-2 per il ric. 1, ad<br />
esempio, riferito a due fronti dello stesso e<strong>di</strong>ficio-bersaglio o a due e<strong>di</strong>fici dello stesso nucleo abitativo<br />
sensibile<br />
Il ricettore identificato con il n. 11 è un nucleo scolastico <strong>di</strong> due piani fuori terra: i restanti ricettori<br />
sono residenze.<br />
I dettagli dei singoli ricettori sensibili sono stati forniti nelle schede del Sistema Inse<strong>di</strong>ativo già<br />
presenti nel documento generale <strong>di</strong> S.I.A.<br />
Si sottolinea il fatto che il n. 17 <strong>di</strong> Fig. 1.8.1 è abbandonato, pericolante e comunque a pregresso<br />
uso prevalente <strong>di</strong> ricovero attrezzi/fienile.<br />
In Figg. 1.8.3 sono riportati in<strong>di</strong>cati su planimetria globale tratta dal programma previsionale <strong>di</strong><br />
calcolo <strong>di</strong> propagazione acustica in ambiente esterno IMMI vs. 6.3.1 i vari ricettori sensibili, mentre in<br />
Tabella 1.9 sono riportate le caratteristiche degli stessi.<br />
Ad oggi non vi sono strutture e<strong>di</strong>lizie interne alla area estrattiva S. Vitale.<br />
___________________________________________________________________________________________________<br />
dott. ing. MARILA BALBONI<br />
pag. 37<br />
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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Figura 1.8.1 – Tavola del sistema inse<strong>di</strong>ativo<br />
38
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Figura 1.8.3 – Ricettori sensibili considerati sulla base della numerazione <strong>di</strong> cui alla tavola del sistema inse<strong>di</strong>ativo<br />
___________________________________________________________________________________________________<br />
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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Tabella 1.9.1 – In<strong>di</strong>cazione dei ricettori sensibili in<strong>di</strong>viduati – cfr. Fig. 1.8.3<br />
Gruppi ricettori<br />
sensibili<br />
tutti <strong>di</strong> 2 piani<br />
fuori terra<br />
1<br />
1-1<br />
1-2<br />
2<br />
2-1<br />
2-2<br />
40<br />
4<br />
4-1<br />
5<br />
5-1<br />
6<br />
6-1<br />
7<br />
7-1<br />
8<br />
8-1<br />
8-2<br />
8-3<br />
9<br />
9-1<br />
10<br />
10-1<br />
10-2<br />
11<br />
11-1<br />
11-2<br />
12<br />
12-1<br />
13<br />
13-1<br />
13-2<br />
13-3<br />
16<br />
16-1<br />
20<br />
20-1<br />
22<br />
22-1<br />
22-2<br />
In<strong>di</strong>rizzo<br />
presso<br />
rotatoria Bugli<br />
via S. Vitalino<br />
28-30-32<br />
via S. Vitalino<br />
24-26<br />
via S. Vitalino<br />
20/2<br />
via S. Vitalino<br />
18-20<br />
via S. Vitalino<br />
22<br />
via S. Vitalino<br />
4-6-8-10-12-<br />
14-16<br />
via S. Vitalino<br />
2<br />
via S. Vitalino<br />
2<br />
via Stelloni<br />
Levante n. 37<br />
via Stelloni<br />
Levante n. 31-<br />
33-35<br />
via Stelloni<br />
Levante n. 24<br />
e 28-30<br />
via Pradazzo<br />
n. 10<br />
via Pradazzo<br />
n. 8/2<br />
via Ungheri<br />
nn. 19-21-23-<br />
25<br />
Classe<br />
acustica<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
I<br />
50 / --<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
Pertinenza<br />
acustica stradale<br />
ex-D.P.R.<br />
142/2004<br />
30 m laterali via<br />
Ungheri<br />
in classe III<br />
30 m laterali via<br />
S. Vitalino<br />
in classe III<br />
30 m laterali via<br />
S. Vitalino<br />
in classe III<br />
30 m laterali via<br />
S. Vitalino<br />
in classe III<br />
30 m laterali via<br />
S. Vitalino<br />
in classe III<br />
Affaccio<br />
principale<br />
analizzato<br />
immissione sonora<br />
Sud su via Ungheri e<br />
Est su via S. Vitalino,<br />
per immissioni da<br />
traffico<br />
Est su via S. Vitalino,<br />
per immissioni da<br />
traffico<br />
Est su via S. Vitalino,<br />
per immissioni da<br />
traffico<br />
Est su via S. Vitalino,<br />
per immissioni da<br />
traffico<br />
Est su via S. Vitalino,<br />
per immissioni da<br />
traffico<br />
Destinazione<br />
d’uso<br />
Abitazioni<br />
Ristorante<br />
ed<br />
abitazioni<br />
Abitazioni<br />
Abitazioni<br />
Abitazioni<br />
/ Ovest, verso la cava Abitazioni<br />
30 m laterali via<br />
S. Vitalino<br />
in classe III<br />
30 m laterali via<br />
S. Vitalino<br />
in classe III<br />
/<br />
30 m laterali<br />
stradali<br />
in classe III<br />
30 m laterali<br />
stradali<br />
in classe III<br />
Est su via S. Vitalino,<br />
per immissioni da<br />
traffico<br />
Est su via S. Vitalino,<br />
per immissioni da<br />
traffico<br />
Est su via S. Vitalino,<br />
per immissioni da<br />
traffico<br />
Est per immissioni da<br />
traffico<br />
Sud-Ovest per<br />
immissioni da traffico<br />
e da cava, entrambi<br />
<strong>di</strong>stanti<br />
Abitazioni<br />
e chiesa<br />
Abitazioni<br />
Abitazioni<br />
Istituto<br />
scolastico<br />
Abitazioni<br />
/ Sud, verso la cava Abitazioni<br />
/ Est, verso la cava Abitazioni<br />
/ Est, verso la cava Abitazioni<br />
30 m laterali<br />
stradali<br />
in classe III<br />
Nord, verso la cava e<br />
il traffico stradale<br />
Abitazioni<br />
ed uffici
Tabella 1.9.2 – In<strong>di</strong>cazione dei ricettori sensibili in<strong>di</strong>viduati – cfr. Fig. 1.8.3<br />
Gruppi ricettori<br />
sensibili<br />
tutti <strong>di</strong> 2 piani<br />
fuori terra<br />
24<br />
24-1<br />
24-2<br />
25<br />
25-1<br />
26<br />
26-1<br />
27<br />
27-1<br />
29<br />
29-1<br />
29-2<br />
29-3<br />
30<br />
30-1<br />
In<strong>di</strong>rizzo<br />
via Ungheri<br />
nn. 12-14-16-<br />
18-<br />
via Ungheri<br />
nn. 10<br />
via Ungheri<br />
nn. 8<br />
via Ungheri<br />
nn. 13<br />
via Ungheri<br />
nn. 4-6<br />
via Ungheri<br />
nn. 11<br />
Classe<br />
acustica<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
III<br />
60 / 50<br />
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Pertinenza<br />
acustica stradale<br />
ex-D.P.R.<br />
142/2004<br />
30 m laterali<br />
stradali<br />
in classe III<br />
30 m laterali<br />
stradali<br />
in classe III<br />
30 m laterali<br />
stradali<br />
in classe III<br />
Affaccio<br />
principale<br />
analizzato<br />
immissione sonora<br />
Nord, verso la cava e<br />
Sud, verso il traffico<br />
stradale<br />
Est, verso la cava e<br />
l’uscita Sud<br />
Ovest, verso la cava e<br />
l’uscita Sud<br />
Destinazione<br />
d’uso<br />
Abitazioni<br />
Abitazioni<br />
Abitazioni<br />
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pag. 41<br />
via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna - Tel. e Fax. 051 6494429 - E-mail: marila.balboni@tin.it<br />
/<br />
30 m laterali<br />
stradali<br />
in classe III<br />
30 m laterali<br />
stradali<br />
in classe III<br />
Nord, verso la cava e<br />
l’uscita Sud<br />
Nord, verso la cava e<br />
Sud verso il traffico<br />
stradale<br />
Nord, verso la cava,<br />
l’uscita Sud ed il<br />
traffico<br />
Abitazioni<br />
Abitazioni<br />
Abitazioni<br />
e uffici
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
§ 2 - COMPONENTE “<strong>RUMORE</strong>”<br />
Per quanto riguarda la componente ambientale “rumore”, dato che tutte le attività annesse<br />
all’estrazione <strong>di</strong> argille-limi e ghiaie avviene fra le ore 7:00 e le ore 18:00, si considererà solo il<br />
periodo <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong>urno per le verifiche <strong>di</strong> tutti i limiti acustici, assoluti e <strong>di</strong>fferenziali.<br />
Tale periodo <strong>di</strong>urno è costituito da 16 ore e tutte le emissioni sonore dovrebbero essere<br />
“spalmate” su 16 ore, per valutare l’inquinamento acustico (fattore ambientale): in via cautelativa il<br />
<strong>di</strong>sturbo per i ricettori sensibili però, sarà valutato solo sulle 10 ore <strong>di</strong> attività.<br />
Poiché il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> è già dotato <strong>di</strong> Zonizzazione Acustica territoriale<br />
aggiornata nel 2009, si procederà al suo reperimento ed a riportare lo stralcio <strong>di</strong> tale Zonizzazione<br />
Acustica sull’intera area gravitante intorno alla area estrattiva, coprendo così l’area coinvolta<br />
dall’impatto ambientale, tenendo conto delle attuali destinazioni d’uso.<br />
Questa mappa unica sarà riportata al cfr. § 2.3.<br />
§ 2.1 − NORMATIVA DI RIFERIMENTO<br />
La normativa nazionale sull’inquinamento acustico a cui si fa riferimento è costituita dal<br />
D.P.C.M. del 1° marzo 1991, dalla Legge del 26 ottobre 1995, n. 447 “Legge quadro<br />
sull’inquinamento acustico” e dai relativi decreti attuativi:<br />
− il D.P.C.M. del 14/11/1997, relativo alla “Determinazione dei valori limite d’emissione delle<br />
sorgenti sonore”;<br />
− il D.P.C.M. del 16/03/1998, relativo alle “Tecniche <strong>di</strong> rilevamento e <strong>di</strong> misurazione<br />
dell’inquinamento acustico”. Di questo è particolarmente importante l’Allegato C, Metodologia <strong>di</strong><br />
misura del rumore ferroviario.<br />
Relativamente alla normativa regionale, si fa riferimento ai seguenti:<br />
− L.R. 9 maggio 2001, n. 15, recante “Disposizioni in materia <strong>di</strong> inquinamento acustico”,<br />
− Delibera <strong>di</strong> Giunta Regionale n. 2053 del 09/10/2001, “Criteri e con<strong>di</strong>zioni per la classificazione<br />
acustica del territorio ai sensi del comma 3 dell’art. 2 della L.R. 9 maggio 2001, n.15, recante<br />
’Disposizioni in materia <strong>di</strong> inquinamento acustico’ ”.<br />
Il riferimento normativo che viene preso in considerazione come base nella presente verifica è il<br />
D.P.C.M. 01/03/1991 (pubblicato sulla G.U. del 08/03/1991) "Limiti massimi <strong>di</strong> esposizione negli<br />
ambienti abitativi e nell'ambiente esterno".<br />
Tale decreto regolamenta il rumore che viene prodotto da sorgenti fisse <strong>di</strong> rumore senza fornire<br />
in<strong>di</strong>cazioni per le sorgenti mobili, ma, il traffico veicolare e quello ferroviario sono riconducibili al<br />
primo tipo <strong>di</strong> sorgente, ed è quin<strong>di</strong> unanimemente utilizzato il D.P.C.M. 01/03/1991 per valutare il<br />
clima acustico sul territorio.<br />
Il D.P.C.M. 01/03/1991, a cui si rifà <strong>di</strong>rettamente la Legge Quadro 447/95, in<strong>di</strong>vidua 6 classi <strong>di</strong><br />
aree in cui sud<strong>di</strong>videre il territorio dal punto <strong>di</strong> vista acustico, riportando per ogni classe i valori dei<br />
limiti massimi <strong>di</strong> accettazione del livello sonoro equivalente e <strong>di</strong>stinguendo temporalmente due<br />
perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> riferimento: DIURNO (6.00-22.00), NOTTURNO (22.00-6.00) e due criteri <strong>di</strong> valutazione<br />
<strong>di</strong> superamento delle <strong>di</strong>sposizioni normative:<br />
criterio <strong>di</strong> limite massimo assoluto <strong>di</strong> esposizione al rumore in funzione delle destinazioni d’uso<br />
42
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
degli ambienti abitativi e dell’ambiente esterno (utilizzato per la valutazione del rumore esistente<br />
in ambiente esterno);<br />
criterio del limite massimo <strong>di</strong>fferenziale, basato sul limite <strong>di</strong> tollerabilità della <strong>di</strong>fferenza tra<br />
rumore ambientale in presenza della sorgente e rumore residuo in assenza della sorgente<br />
<strong>di</strong>sturbante (utilizzato per la valutazione del rumore esistente in ambiente abitativo).<br />
Il Decreto del 01/03/1991 assume come in<strong>di</strong>catore dell’inquinamento acustico <strong>di</strong> una data zona il<br />
Leq(A),T = Livello continuo equivalente <strong>di</strong> pressione sonora ponderato “A”, che esprime il livello<br />
energetico me<strong>di</strong>o del rumore ponderato secondo la curva A.<br />
La Tab. 1 del decreto in<strong>di</strong>ca le 6 classi in cui sud<strong>di</strong>videre il territorio, che sono:<br />
Classe I: Aree particolarmente protette<br />
Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento <strong>di</strong> base per la loro<br />
utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, aree residenziali<br />
rurali, aree <strong>di</strong> particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.<br />
Classe II: Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale<br />
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale,<br />
con bassa densità <strong>di</strong> popolazione, con limitata presenza <strong>di</strong> attività commerciali ed assenza <strong>di</strong> attività<br />
industriali ed artigianali.<br />
Classe III: Aree <strong>di</strong> tipo misto<br />
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o <strong>di</strong><br />
attraversamento, con me<strong>di</strong>a densità <strong>di</strong> popolazione, con presenza <strong>di</strong> attività commerciali ed assenza<br />
<strong>di</strong> attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.<br />
Classe IV: Aree <strong>di</strong> intensa attività umana<br />
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità<br />
<strong>di</strong> attività commerciali ed uffici, <strong>di</strong> attività artigianali; le aree in prossimità <strong>di</strong> strade <strong>di</strong> grande<br />
comunicazione e <strong>di</strong> linee ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza <strong>di</strong> piccole<br />
industrie.<br />
Classe V: Aree prevalentemente industriali<br />
Rientrano in questa classe le aree interessate da inse<strong>di</strong>amenti industriali e con scarsità <strong>di</strong><br />
abitazioni.<br />
Classe VI: Aree esclusivamente industriali<br />
Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive <strong>di</strong><br />
inse<strong>di</strong>amenti abitativi.<br />
___________________________________________________________________________________________________<br />
dott. ing. MARILA BALBONI<br />
pag. 43<br />
via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna - Tel. e Fax. 051 6494429 - E-mail: marila.balboni@tin.it
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
I limiti massimi assoluti del livello sonoro equivalente relativi alle varie classi sono riportati<br />
nella Tabella seguente, corrispondente alla Tab. 1 del D.P.C.M. 01/03/1991:<br />
44<br />
CLASSE<br />
PERIODO DIURNO<br />
dB(A)<br />
PERIODO NOTTURNO<br />
dB(A)<br />
I 50 40<br />
II 55 45<br />
III 60 50<br />
IV 65 55<br />
V 70 60<br />
VI 70 70<br />
* Sono segnalate in campitura grigia le classi interessate dalla valutazione<br />
I limiti massimi <strong>di</strong> emissione e <strong>di</strong> immissione del livello sonoro equivalente relativi alle varie<br />
classi sono riportati nella tabella seguente, corrispondenti rispettivamente alle Tab. B e C del<br />
D.P.C.M. 14/11/1997.<br />
Tabella B - Valori limite <strong>di</strong> emissione - Leq in dB(A) (art. 2 del D.P.C.M. 14/11/97)<br />
CLASSE<br />
PERIODO DIURNO<br />
dB(A)<br />
PERIODO NOTTURNO dB(A)<br />
(06.00-22.00) (22.00-06.00)<br />
I 45 35<br />
II 50 40<br />
III 55 45<br />
IV 60 50<br />
V 65 55<br />
VI 70 60<br />
* Sono segnalate in campitura grigia le classi interessate dalla valutazione<br />
Tabella C - Valori limite <strong>di</strong> immissione - Leq in dB(A) (art. 3 del D.P.C.M. 14/11/97)<br />
CLASSE<br />
PERIODO DIURNO dB(A)<br />
(06.00-22.00)<br />
PERIODO NOTTURNO dB(A)<br />
(22.00-06.00)<br />
I 50 40<br />
II 55 45<br />
III 60 50<br />
IV 65 55<br />
V 70 60<br />
VI 70 70<br />
* Sono segnalate in campitura grigia le classi interessate dalla valutazione
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Importante è il D.M. del 16/03/1998 “Tecniche <strong>di</strong> rilevamento e <strong>di</strong> misurazione<br />
dell'inquinamento acustico” (pubblicato/a su: Gazzetta Ufficiale Italiana n° 76 del 01/04/1998).<br />
Da questo decreto, si riporta quanto detto al punto 16 dell’Allegato A, importante nella presente<br />
indagine <strong>di</strong> impatto acustico, in particolare in riferimento all’utilizzo dei cosiddetti “cicalini” <strong>di</strong><br />
sicurezza in retromarcia delle macchine in area estrattiva (escavatori e ruspe). Per cui, ai sensi del<br />
D.M. del 16/03/1998, “Tecniche <strong>di</strong> rilevamento e <strong>di</strong> misurazione dell'inquinamento acustico”, per<br />
quanto descritto al punto 16 dell’ALLEGATO A – DEFINIZIONI, l’utilizzo dei segnalatori <strong>di</strong><br />
sicurezza sono da considerarsi un rumore a tempo parziale. Il rumore a tempo parziale può essere<br />
presente esclusivamente durante il tempo <strong>di</strong> riferimento relativo al periodo <strong>di</strong>urno (come in effetti è<br />
nel caso in questione) e si prende in considerazione la presenza <strong>di</strong> rumore a tempo parziale, nel caso<br />
<strong>di</strong> persistenza del rumore stesso per un tempo totale non superiore ad un'ora. Qualora il tempo<br />
parziale sia compreso in 1 h il valore del rumore ambientale, misurato in Leq(A) deve essere<br />
<strong>di</strong>minuito <strong>di</strong> 3 dB(A); qualora sia inferiore a 15 minuti il Leq(A) deve essere <strong>di</strong>minuito <strong>di</strong> 5 dB(A).<br />
I segnalatori cicalini <strong>di</strong> ognuna delle 6 attrezzature che si troveranno in area estrattiva nella varie<br />
aree estrattive entreranno in funzione sulle 10 ore lavorative, quin<strong>di</strong> anche sulle 16 del periodo<br />
<strong>di</strong>urno, meno <strong>di</strong> 1 h complessiva, in quanto verranno appositamente <strong>di</strong>sposte ai manovre e<br />
spostamenti prevalentemente in avanti.<br />
Tale correzione, però, sempre in via cautelativa, non verrà mai applicata nella presente<br />
indagine.<br />
Dal D.P.C.M. del 14/11/1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore” si<br />
estrapola il seguente estratto dell’art. 4, fondamentale nella valutazione in questione:<br />
Art. 4. - Valori limite <strong>di</strong>fferenziali <strong>di</strong> immissione.<br />
1. I valori limite <strong>di</strong>fferenziali <strong>di</strong> immissione, definiti all'art. 2, comma 3, lettera b), della legge 26<br />
ottobre 1995, n. 447, sono: 5 dB per il periodo <strong>di</strong>urno e 3 dB per il periodo notturno, all'interno<br />
degli ambienti abitativi. Tali valori non si applicano nelle aree classificate nella classe VI della<br />
tabella A allegata al presente decreto.<br />
2. Le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al comma precedente non si applicano nei seguenti casi, in quanto ogni<br />
effetto del rumore e' da ritenersi trascurabile:<br />
a) se il rumore misurato a finestre aperte sia inferiore a 50 dB(A) durante il periodo <strong>di</strong>urno<br />
e 40 dB(A) durante il periodo notturno;<br />
b) se il livello del rumore ambientale misurato a finestre chiuse sia inferiore a 35 dB(A)<br />
durante il periodo <strong>di</strong>urno e 25 dB(A) durante il periodo notturno.<br />
3. Le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al presente articolo non si applicano alla rumorosità prodotta:<br />
- dalle infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali e marittime;<br />
- da attività e comportamenti non connessi con esigenze produttive, commerciali e<br />
professionali;<br />
- da servizi e impianti fissi dell'e<strong>di</strong>ficio a<strong>di</strong>biti ad uso comune, limitatamente al <strong>di</strong>sturbo<br />
provocato all'interno dello stesso.<br />
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dott. ing. MARILA BALBONI<br />
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In riferimento al recente D.P.R. n° 142 del 30/03/2004, vigente dal 16/06/2004 e contenente il<br />
“Limiti sulle emissioni sonore delle infrastrutture stradali”, si riporta la seguente tabella (Tab. 2<br />
dell’Allegato 1 del D.P.R. n. 142/2004), in cui vengono messi in rilievo le <strong>di</strong>stanze ed i livelli da<br />
dovere rispettare entro i primi 30 m laterali dal ciglio della carreggiata <strong>di</strong> una strada “locale o <strong>di</strong><br />
quartiere” quali sono considerate sia via Ungheri che via S. Vitalino in questo contesto urbano.<br />
Non vi sono arterie viarie rilevanti, che prevedano fasce pertinenziali oltre i limiti su citati entro<br />
i 500 m laterali all’area <strong>di</strong> cava.<br />
Dalla tabella seguente si possono anche vedere le fasce <strong>di</strong> pertinenze riferite ad altre arterie<br />
viarie, non coinvolte in questa indagine acustica.<br />
Estratto delle Tabelle 1 e 2 del D.P.C.M. n. 142 del 30 marzo 2004 (in vigore dal 16/06/2004)<br />
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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Si riporta, infine, l’art. 3 della .D.G.R 45/2002 “CRITERI PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI<br />
PER PARTICOLARI ATTIVITÀ AI SENSI DELL'ARTICOLO 11, COMMA 1 DELLA L.R. 9 MAGGIO 2001, N. 15<br />
RECANTE Disposizioni in materia <strong>di</strong> inquinamento acustico”, alla cui voce CANTIERI le attività per<br />
la coltivazione delle cave sono assimilabili dall’ottobre 2008 sull’interpretazione/chiarimento della<br />
regione Emilia-Romagna (cfr. pagina seguente).<br />
3) CANTIERI dalla D.G.R. 45/2002<br />
All’interno dei cantieri e<strong>di</strong>li, stradali ed assimilabili, le macchine in uso dovranno operare in<br />
conformità alle <strong>di</strong>rettive CE in materia <strong>di</strong> emissione acustica ambientale delle macchine ed<br />
attrezzature destinate a funzionare all'aperto, così come recepite dalla legislazione italiana.<br />
All’interno degli stessi dovranno comunque essere utilizzati tutti gli accorgimenti tecnici e gestionali<br />
al fine <strong>di</strong> minimizzare l’impatto acustico verso l’esterno.<br />
In attesa delle norme specifiche <strong>di</strong> cui all’art. 3, comma 1, lett. g) della L. 447/95, gli avvisatori<br />
acustici potranno essere utilizzati solo se non sostituibili con altri <strong>di</strong> tipo luminoso e nel rispetto delle<br />
vigenti <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> sicurezza e salute sul luogo <strong>di</strong> lavoro.<br />
L’attività dei cantieri e<strong>di</strong>li, stradali ed assimilabili, è svolta <strong>di</strong> norma tutti i giorni feriali dalle ore 7.00<br />
alle ore 20.00.<br />
L’esecuzione <strong>di</strong> lavorazioni <strong>di</strong>sturbanti (ad es. escavazioni, demolizioni, ecc..) e l’impiego <strong>di</strong><br />
macchinari rumorosi (ad es. martelli demolitori, flessibili, betoniere, seghe circolari, gru, ecc.), sono<br />
svolti, <strong>di</strong> norma, secondo gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> cui ai successivi capoversi, dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e<br />
dalle ore 15.00 alle ore 19.00.<br />
Durante gli orari in cui è consentito l’utilizzo <strong>di</strong> macchinari rumorosi non dovrà mai essere superato il<br />
valore limite LAeq 70 dB(A), con tempo <strong>di</strong> misura (TM ) 10 minuti, rilevato in facciata ad e<strong>di</strong>fici con<br />
ambienti abitativi.<br />
[…]<br />
In ogni caso non si applica il limite <strong>di</strong> immissione <strong>di</strong>fferenziale, né si applicano le penalizzazioni<br />
previste dalla normativa tecnica per le componenti impulsive, tonali e/o a bassa frequenza.<br />
Ai cantieri e<strong>di</strong>li o stradali per il ripristino urgente dell’erogazione dei servizi <strong>di</strong> pubblica utilità (linee<br />
telefoniche ed elettriche, condotte fognarie, acqua, gas ecc.) ovvero in situazione <strong>di</strong> pericolo per<br />
l’incolumità della popolazione, è concessa deroga agli orari ed agli adempimenti amministrativi<br />
previsti dalla presente <strong>di</strong>rettiva.<br />
Ai medesimi cantieri posti in aree particolarmente protette <strong>di</strong> cui al D.P.C.M. 14/11/1997, e<br />
specificatamente nelle aree destinate ad attività sanitaria <strong>di</strong> ricovero e cura, possono essere<br />
prescritte maggiori restrizioni, sia relativamente ai livelli <strong>di</strong> rumore emessi, sia agli orari da<br />
osservare per il funzionamento dei medesimi.<br />
Lo svolgimento nel territorio comunale delle attività <strong>di</strong> cantiere nel rispetto dei limiti <strong>di</strong> orario e <strong>di</strong><br />
rumore sopra in<strong>di</strong>cati necessita <strong>di</strong> autorizzazione da richiedere allo sportello unico almeno 20 gg.<br />
prima dell’inizio dell'attività. La domanda deve essere corredata della documentazione <strong>di</strong> cui<br />
all'allegato 1. L'autorizzazione è tacitamente rilasciata se entro tale termine dalla presentazione non<br />
sono richieste integrazioni o espresso motivato <strong>di</strong>niego.<br />
Le attività <strong>di</strong> cantiere che, per motivi eccezionali, contingenti e documentabili, non siano in<br />
con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> garantire il rispetto dei limiti <strong>di</strong> rumore sopra in<strong>di</strong>viduato, possono richiedere specifica<br />
deroga. A tal fine va presentata domanda allo sportello unico, con le modalità previste nell'allegato<br />
2, corredata dalla documentazione tecnica redatta da un tecnico competente in acustica<br />
ambientale. L'autorizzazione in deroga può essere rilasciata, previa acquisizione del parere <strong>di</strong><br />
ARPA entro 30 giorni dalla richiesta.<br />
Ai cantieri e<strong>di</strong>li per la realizzazione <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> infrastrutture il <strong>Comune</strong> può richiedere la<br />
presentazione <strong>di</strong> una valutazione d'impatto acustico redatta da tecnico competente ovvero un piano<br />
<strong>di</strong> monitoraggio acustico dell'attività <strong>di</strong> cantiere.<br />
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§ 2.2 – STRUMENTAZIONE UTILIZZATA IN FASE DI RILIEVO ACUSTICO<br />
La strumentazione utilizzata per il rilievo sonoro è consistita in un analizzatore "real time" della<br />
01dB, mod. SYMPHONIE <strong>di</strong> classe 1 (s.n. 1032), come definito dalle norme internazionali I.E.C.<br />
(International Elettrotechnical Commission) n. EN 60651/1994 e n. 60804/1994. Il calibratore<br />
utilizzato è un CAL01 (n.s. 11072), conforme alle CEI 29-4.<br />
Il microfono utilizzato è un G.R.A.S. Type 40AE n. 16707, free-field. Il preamplificatore<br />
utilizzato è un PRE-12H n. 10980. entrambi sono stati tarati nella catena <strong>di</strong> misura completa. Il<br />
microfono è conforme alle EN 61094-1/1994, EN 61094-2/1993, EN 61094-3/1995 e EN 61094-<br />
4/1995.<br />
Analizzatore, microfono, preamplificatore, cavi e calibratore sono stati sottoposti alla taratura nel<br />
luglio 2010, presso il centro SIT autorizzato, Centro taratura 146 (cfr. Allegato 3).<br />
Il fonometro è stato calibrato prima del ciclo <strong>di</strong> misura; al termine delle misure è stata fatta la<br />
verifica <strong>di</strong> calibrazione e la <strong>di</strong>fferenza è risultata dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 0,0-0,1 dB.<br />
Come in<strong>di</strong>cato dal D.M. 16/03/98, le misurazioni sono state eseguite in assenza <strong>di</strong><br />
precipitazioni atmosferiche, <strong>di</strong> nebbia e neve; la velocità del vento era ampiamente inferiore a 5 m/s.<br />
La catena <strong>di</strong> misura era compatibile con le con<strong>di</strong>zioni meteorologiche del periodo in cui si sono<br />
effettuate le misurazioni e in accordo con le norme CEI 29-10 ed EN 60804/1994.<br />
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§ 2.3 – CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DELL’AREA OGGETTO DI INDAGINE E DI QUELLE LIMITROFE<br />
Il territorio comunale <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> è già dotato della Classificazione Acustica del proprio<br />
territorio, sia adottata che approvata, dell’aprile 2009.<br />
Per quanto riguarda le aree in cui sono inse<strong>di</strong>ate le attività estrattive del polo in zona S. Vitale, la<br />
Classificazione Acustica <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> deve assegnare “temporaneamente” l’area alla classe<br />
acustica V (per la durata degli scavi e della sistemazione finale).<br />
Ciò, tenendo conto <strong>di</strong> quanto riportato dalla L.R. 15/2001 e la D.G.R. 2053/2001 “… fermo<br />
restando che alle UTO costituite da aree rurali viene <strong>di</strong> norma attribuita la classe III,……”, e tenuto<br />
conto che il “polo S. Vitale” è solo <strong>di</strong> tipo estrattivo, quin<strong>di</strong> un’attività <strong>di</strong> tipo produttivo più che<br />
agricolo (anche se non avviene frantumazione <strong>di</strong> inerti in sito, in quanto la ghiaia verrà portata ai<br />
frantoi <strong>di</strong> S. Anna, Consorzio cave Bologna, Pederzoli e SA.PA.BA. passando sia su viabilità<br />
pubblica che da percorsi interni alle aree golenali), l’area <strong>di</strong> cava è da assegnare alla classe V: nel<br />
caso in questione si paragona l’attività svolta nella area estrattiva <strong>di</strong> del polo <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> ad<br />
un’attività “produttiva” e la si assegna quin<strong>di</strong> temporaneamente per la durata <strong>di</strong> coltivazione della<br />
stessa, ad una classe V [con 70 dB(A) giorno].<br />
Nella Classificazione acustica <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> dell’aprile 2009, unico territorio comunale<br />
interessato da questo intervento <strong>di</strong> lunga durata, non viene in<strong>di</strong>cata espressamente la classe acustica<br />
<strong>di</strong> progetto, però, visto che la sistemazione finale richiesta dal P.A.E. 2006 è il ripristino dell’uso<br />
agricolo, nello scenario futuro finale verrà certamente ripristinata la classe III, nella quale comunque<br />
permangono tutti i ricettori su territorio agricolo in<strong>di</strong>viduati e <strong>di</strong> cui alle Tabb. 1.9.<br />
Assegnare l’area estrattiva alla classe V è confortato anche dai fatti che:<br />
tutto intorno a Nord, Nord-Est e Nord-Ovest, vi sono prevalentemente attività agricole, in classe<br />
III e non classi inferiori da tutelare maggiormente;<br />
vi sono anche ampie zone <strong>di</strong> attività produttive a Sud e Sud-Ovest <strong>di</strong> via Ungheri, già in classe V.<br />
La Classificazione Acustica vigente <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> è riportata alla Fig. 2.1.<br />
Sul territorio <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> circostante l’area estrattiva al S. Vitale, si ha un’attribuzione<br />
dell’intera zona alla classe III: dovendo tenere conto <strong>di</strong> quanto riportato nei Criteri Generali della<br />
L.R. 15/2001, nella proposta su <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> si sono limitate le “microsud<strong>di</strong>visioni” <strong>di</strong> zone,<br />
evitando una classificazione frammentaria del territorio.<br />
Questa Classificazione Acustica è riportata alla Fig. 2.2.<br />
In Fig. 2.3 viene riportata l’in<strong>di</strong>cazione della temporanea assegnazione acustica della area <strong>di</strong><br />
attività in polo estrattivo S. Vitale alla classe acustica V.<br />
In Figura 2.1 riferita all’attuale Classificazione acustica <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>, sia via Ungheri che<br />
via S. Vitalino sono “trattate” come una strada locale <strong>di</strong> tipo F o <strong>di</strong> quartiere <strong>di</strong> tipo E, però, essendo<br />
quanto meno via Ungheri una strada <strong>di</strong> collegamento e passaggio da Bologna a <strong>Calderara</strong> in zona<br />
prevalentemente produttiva e date le <strong>di</strong>mensioni della carreggiata, sarebbe forse più corretto<br />
assimilarla ad una strada <strong>di</strong> scorrimento a carreggiate non separate esistente, <strong>di</strong> tipo Db con fascia<br />
pertinenziale acustica stradale <strong>di</strong> 100 m laterali e limiti sonori <strong>di</strong> 65 dB(A) giorno e 55 dB(A) notte..<br />
Sarebbe, quin<strong>di</strong>, anche più opportuno che fosse quanto meno assegnata alla classe IV ed avesse i<br />
50 m laterali <strong>di</strong> pertinenza acustica territoriale.<br />
50
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Figura 2.1 – Zonizzazione acustica del territorio <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>:stato attuale su scala grande<br />
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Figura 2.2 – Zonizzazione acustica del territorio <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong>: stato attuale su scala <strong>di</strong> maggior dettaglio<br />
52<br />
N
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Figura 2.3 – Attribuzione temporanea dell’area <strong>di</strong> escavazione alla classe acustica V temporanea<br />
CLASSE V<br />
temporanea<br />
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§ 2.4 – RILIEVI FONOMETRICI IN SITO DEL NOVEMBRE 2011<br />
E’ stata condotta una campagna <strong>di</strong> 7 rilievi fonometrici per lo più <strong>di</strong> 24 ore e comunque almeno <strong>di</strong><br />
1 ora nel periodo <strong>di</strong>urno nel mese <strong>di</strong> novembre 2011, nei punti più rappresentativi nell’intorno della<br />
cava S. Vitale, con l’intenzione <strong>di</strong> rilevare sia il clima acustico globale me<strong>di</strong>o <strong>di</strong>urno, Leq,A, per la<br />
verifica del rispetto dei valori territoriali <strong>di</strong> classe a cui sono attribuiti i vari ricettori, che i valori utili<br />
all’inquadramento del livello sonoro residuo, valutato sulla me<strong>di</strong>a mobile dei 30 minuti (acquisendo<br />
il minimo) delle misure fatte, su cui basare la taratura del modello per la verifica del rispetto del<br />
criterio <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>urno ai vari bersagli in<strong>di</strong>viduati.<br />
Questi rilievi fonometrici sono stati fatti mirati alla valutazione <strong>di</strong> impatto acustico proprio per<br />
questa cava.<br />
L’Allegato 1 riporta le time-history ed i dettagli delle singole rilevazioni fonometriche condotte,<br />
con orari, durate, posizioni ed altezze delle registrazioni.<br />
Tabella 2.1 – Sintesi dei livelli sonori globali ed orari minimi registrati durante la campagna <strong>di</strong> misure in continuo<br />
nell’intorno del polo estrattivo S. Vitale<br />
Punto<br />
<strong>di</strong><br />
rilievo<br />
54<br />
Altezza<br />
dal<br />
suolo<br />
M1 4 m<br />
M2 3 m<br />
M3 3 m<br />
M4 3 m<br />
M5 4 m<br />
M6 4 m<br />
M7 4 m<br />
Periodo<br />
<strong>di</strong> misura<br />
11:11-<br />
10:00<br />
10:33-<br />
12:04<br />
10:25-<br />
12:13<br />
09:21-<br />
10:19<br />
11:20-<br />
11:20<br />
10:45-<br />
10:45<br />
11:36-<br />
11:27<br />
Durata<br />
della<br />
misura<br />
23 ore e<br />
26’<br />
Giorno/i<br />
del rilievo<br />
Livello<br />
sonoro<br />
globale<br />
DIURNO<br />
Leq,A<br />
02-03/11/11 61,7 dB(A)<br />
1 h 30’ 03/11/2011 51,9 dB(A)<br />
2 h 18/11/2011 66,9 dB(A)<br />
1 h 14/11/2011 49,3 dB(A)<br />
24 h<br />
24 h<br />
23 h e<br />
51’<br />
15-<br />
16/11/2011<br />
14-<br />
15/11/2011<br />
16-<br />
17/11/2011<br />
52,4 dB(A)<br />
64,0 dB(A)<br />
69,2 dB(A)<br />
Livello<br />
sonoro<br />
orario<br />
MINIMO<br />
Leq,A<br />
59,2 dB(A)<br />
ore 11:30-12<br />
48,8 dB(A)<br />
ore 12:03-12:18<br />
qui si considera<br />
il minimo in<br />
pausa pranzo<br />
per cautela<br />
65,7 dB(A)<br />
ore 10:25-10:40<br />
45,6 dB(A)<br />
ore 10-10:15<br />
42,1 dB(A)<br />
ore 14-14:30<br />
62,9 dB(A)<br />
ore 14-14:30<br />
67,0 dB(A)<br />
ore 15-15:30<br />
che è<br />
equivalente al<br />
valore minimo<br />
della pausa<br />
pranzo per<br />
cautela<br />
Livello<br />
sonoro<br />
PAUSA ORE<br />
12-13<br />
Leq,A<br />
60,1 dB(A)<br />
48,8 dB(A)<br />
66,2 dB(A)<br />
/<br />
46,4 dB(A)<br />
63,0 dB(A)<br />
67,0 dB(A)
In Tabella 2.1 viene riportata la sintesi <strong>di</strong> questi rilievi fonometrici.<br />
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Si vuole sottolineare il fatto che l’orario in cui si sono registrati i livelli sonori orari minimi nelle 7<br />
postazioni indagate, non possono e non sono chiaramente gli stessi, dato che i carichi veicolari<br />
cambiano a livello orario da arteria viaria ad arteria viaria. Ma per porsi in con<strong>di</strong>zione estremamente<br />
prudenziale per i ricettori in fase <strong>di</strong> taratura del modello, si è tarato il modello sui valori minimi<br />
registrati, anche se corrispondevano ad ore <strong>di</strong>verse.<br />
Nelle Figg. 2.4 sono riportati i punti in cui sono state fatte le rilevazioni fonometriche <strong>di</strong> cui alle<br />
Tabelle 2.1 e <strong>di</strong> cui i dettagli all’Allegato 1.<br />
Per l’in<strong>di</strong>viduazione dell’ora <strong>di</strong> minimo rumore residuo si sarebbe anche potuto prendere la<br />
mezz’ora <strong>di</strong> morbida dell’ora <strong>di</strong> pausa delle 12-13, però, come si può vedere dalla Tab. 2.1, i livelli<br />
sonori in quest’ora <strong>di</strong> pausa <strong>di</strong> attività in cava sono spesso maggiori rispetto a quelli in<strong>di</strong>viduati, il<br />
che avrebbe sottostimato il <strong>di</strong>fferenziale, mentre in questo modo ci si pone in con<strong>di</strong>zione più corretta<br />
e prudenziale a livello d’indagine acustica.<br />
In grassetto in Tabella 2.1 sono evidenziati i livelli sonori adottati per tarare il modello <strong>di</strong> calcolo<br />
nello scenario del rumore me<strong>di</strong>o <strong>di</strong>urno per la verifica del rispetto dei livelli assoluti e del rumore<br />
residuo minimo attuale per tarare il modello per la verifica del <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>urno.<br />
In Tab. 2.1 sono stati riportati anche i livelli sonori delle ore <strong>di</strong> morbida e delle ore 12-13 <strong>di</strong><br />
pausa.<br />
___________________________________________________________________________________________________<br />
dott. ing. MARILA BALBONI<br />
pag. 55<br />
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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Figura 2.4 – Punti <strong>di</strong> rilievo fonometrico effettuati nel novembre 2011<br />
56<br />
M2<br />
M4<br />
M6<br />
M5<br />
M7<br />
M3<br />
M1<br />
N
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
§ 2.5- MODELLAZIONE E SIMULAZIONE 3D DEL SITO ALLO STATO DI FATTO<br />
Per procedere alla previsione del clima acustico, si sono inserite all’interno del programma<br />
previsionale <strong>di</strong> calcolo IMMI vs. 6.3.1 (cfr. Allegato 5) dapprima le caratteristiche morfologiche ed<br />
urbanistiche.<br />
Nel programma <strong>di</strong> calcolo è stata inserita l’intera area mostrata nelle Figure 2.5 (x:2.000 m * y:<br />
1.750 m); nelle mappature riportate al § 2.9 sono state mostrate le mappe su un’area solo<br />
leggermente più ridotta, calcolata con griglia <strong>di</strong> 10*10 m*2m (x*y*z).<br />
Nelle Figg. 2.5 sono in<strong>di</strong>cati anche i punti <strong>di</strong> misura <strong>di</strong> cui alla Figura 2.4 ed i ricettori <strong>di</strong> cui alle<br />
Figg. 1.8.<br />
Figura 2.5.1 – Area inserita nel programma <strong>di</strong> calcolo nello scenario attuale, stato <strong>di</strong> bianco – SCENARIO 0:<br />
evidenziazione dei punti <strong>di</strong> misura<br />
___________________________________________________________________________________________________<br />
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pag. 57<br />
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Figura 2.5.2 – Area inserita nel programma <strong>di</strong> calcolo nello scenario attuale, stato <strong>di</strong> bianco – SCENARIO 0:<br />
evidenziazione dei ricettori<br />
58
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
§ 2.6 - TARATURA DEL PROGRAMMA SULLO STATO DI FATTO (SCENARIO 0: <strong>RUMORE</strong> RESIDUO)<br />
Dopo avere <strong>di</strong>segnato gli “oggetti soli<strong>di</strong>” nel modello, come dalle Figg. 2.5, si sono inserite le<br />
seguenti sorgenti sonore per condurre la doppia taratura del modello allo stato <strong>di</strong> fatto con i livelli<br />
sonori globali e con i livelli sonori orari minimi:<br />
livelli sonori globali me<strong>di</strong><br />
− sorgente areale ISO 9613 a 0,5 m da terra emittente con potenza sonora per metro quadro<br />
pari a Lw’’= 40 dB(A)/m 2 ;<br />
− sorgente areale ISO 9613 a 0,5 m da terra emittente con potenza sonora per metro quadro<br />
pari a Lw’’= 55 dB(A)/m 2 nella zona in cui vi erano coltivazioni in corso tramite mezzi<br />
agricoli (cfr. isofoniche <strong>di</strong> maggior intensità nelle Figg. 2.13, inserite per la valutazione dei<br />
livelli sonori assoluti ma eliminate per la valutazione del criterio <strong>di</strong>fferenziale – cfr. Tab.<br />
2.2),<br />
− sommando le <strong>di</strong>rezioni, su via Ungheri ad Ovest della rotatoria Bugli <strong>di</strong> giorno si hanno in<br />
me<strong>di</strong>a 641 v/h, con 9% <strong>di</strong> mezzi pesanti, alla velocità me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 62 km/h → sorgente lineare<br />
ISO 9613 a 0,5 m da terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 82 dB(A)/m,<br />
− sommando le <strong>di</strong>rezioni, su via Ungheri ad ESt della rotatoria Bugli <strong>di</strong> giorno si hanno in<br />
me<strong>di</strong>a 660 v/h, con 9,5% <strong>di</strong> mezzi pesanti, alla velocità me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 62 km/h → sorgente lineare<br />
ISO 9613 a 0,5 m da terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 83 dB(A)/m,<br />
− sommando le <strong>di</strong>rezioni, su via S. Vitalino <strong>di</strong> giorno si hanno in me<strong>di</strong>a 360 v/h, con 5% <strong>di</strong><br />
mezzi pesanti, alla velocità me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 53 km/h → sorgente lineare ISO 9613 a 0,5 m da terra<br />
emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 79,5 dB(A)/m,<br />
− via Pradazzo a Nord dell’incrocio con via Ungheri → sorgente lineare ISO 9613 a 0,5 m da<br />
terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 46 dB(A)/m con 2 v/h, a 30 km/h e<br />
1% <strong>di</strong> pesanti;<br />
− via Pradazzo a Sud dell’incrocio con via Ungheri → sorgente lineare ISO 9613 a 0,5 m da<br />
terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 80,7 dB(A)/m con 550 v/h, a 50<br />
km/h e 10% <strong>di</strong> pesanti.<br />
livelli sonori orari minimi basati sui 15 minuti <strong>di</strong> minimo residuo<br />
− sorgente areale ISO 9613 a 0,5 m da terra emittente con potenza sonora per metro quadro<br />
sorgente areale ISO 9613 a 0,5 m da terra emittente con potenza sonora per metro quadro<br />
pari a Lw’’= 34,0 dB(A)/m 2 ;<br />
− eliminazione della sorgente areale ISO 9613 a 0,5 m da terra nella zona in cui vi erano<br />
coltivazioni in corso tramite mezzi agricoli dato che nel periodo <strong>di</strong> minimo <strong>di</strong>sturbo non<br />
erano in corso;<br />
− sommando le <strong>di</strong>rezioni, su via Ungheri ad Ovest della rotatoria Bugli <strong>di</strong> giorno → sorgente<br />
lineare ISO 9613 a 0,5 m da terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 78,5<br />
dB(A)/m,<br />
− sommando le <strong>di</strong>rezioni, su via Ungheri ad ESt della rotatoria Bugli <strong>di</strong> giorno → sorgente<br />
lineare ISO 9613 a 0,5 m da terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 80,5<br />
dB(A)/m,<br />
___________________________________________________________________________________________________<br />
dott. ing. MARILA BALBONI<br />
pag. 59<br />
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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
60<br />
− sommando le <strong>di</strong>rezioni, su via S. Vitalino <strong>di</strong> giorno → sorgente lineare ISO 9613 a 0,5 m da<br />
terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 77,5 dB(A)/m,<br />
− via Pradazzo a Nord dell’incrocio con via Ungheri → sorgente lineare ISO 9613 a 0,5 m da<br />
terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 42 dB(A)/m;<br />
− via Pradazzo a Sud dell’incrocio con via Ungheri → sorgente lineare ISO 9613 a 0,5 m da<br />
terra emittente con potenza sonora al metro pari a Lw’= 78,5 dB(A)/m.<br />
La taratura del programma è avvenuta a meno <strong>di</strong> ± 0,5 dB(A) in tutti i punti sia per i livelli sonori<br />
globali me<strong>di</strong> che per i livelli minimi, come riportato nella seguente tabella: la taratura si ritiene<br />
convergente, pertanto riuscita.<br />
Le maggiori <strong>di</strong>fficoltà si hanno per la taratura sullo scenario <strong>di</strong> minimo rumore residuo, non<br />
avendo in alcuni casi sorgenti sonore prossime ai punti <strong>di</strong> rilievo quali le strade, che sono le sole<br />
sorgenti sonore nelle zone agricole in molti momenti della giornata, pertanto quando non passano<br />
veicoli il rischio è che il valore del livello equivalente minimo scenda molto come valore numerico,<br />
come è accaduto in alcuni dei casi esaminati, ma non si riesca a fare altrettanto con il modello <strong>di</strong><br />
calcolo. In questo caso si è avuta buona convergenza dei livelli sonori sia assoluti che minimi.<br />
Lo scenario sotto riportato è stato tarato sulla base delle sette misure <strong>di</strong> cui a pag. 54.<br />
Tabella 2.2 – Taratura del programma <strong>di</strong> calcolo e convergenza<br />
Punto <strong>di</strong><br />
misura<br />
Taratura sui livelli sonori globali<br />
Leq,A<br />
misurato<br />
Leq,A<br />
Leq,A<br />
simulato<br />
Convergenza<br />
dB(A)<br />
Taratura sui livelli sonori minimi<br />
Leq,A<br />
misurato<br />
Leq,A<br />
Leq,A<br />
simulato<br />
Convergenza<br />
dB(A)<br />
M1 61,7 dB(A) 61,9 dB(A) +0,2 dB(A) 59,2 dB(A) 59,4 dB(A) +0,2 dB(A)<br />
M2 51,9 dB(A) 52,4 dB(A) +0,5 dB(A) 48,8 dB(A) 49,0 dB(A) +0,2 dB(A)<br />
M3 66,9 dB(A) 67,3 dB(A) +0,4 dB(A) 65,7 dB(A) 65,5 dB(A) -0,2 dB(A)<br />
M4 49,3 dB(A) 49,1 dB(A) -0,2 dB(A) 45,6 dB(A) 45,2 dB(A) -0,4 dB(A)<br />
M5 52,4 dB(A) 52,6 dB(A) +0,2 dB(A) 42,1 dB(A) 41,6 dB(A) -0,5 dB(A)<br />
M6 64,0 dB(A) 64,2 dB(A) +0,2 dB(A) 62,9 dB(A) 62,8 dB(A) -0,1 dB(A)<br />
M7 69,2 dB(A) 69,3 dB(A) +0,1 dB(A) 67,0 dB(A) 67,1 dB(A) +0,1 dB(A)
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
§ 2.7 - SORGENTI SONORE INSERITE PER LO SCENARIO 0 E QUELLI FUTURI<br />
Nei paragrafi seguenti si illustrano le sorgenti sonore inserite nei vari scenari 1, 2, 3 e 4 <strong>di</strong> cui a<br />
pagg. 34-35 che si riportano <strong>di</strong> seguito:<br />
SCENARIO 0, rappresentante lo stato <strong>di</strong> fatto;<br />
SCENARIO 1, rappresentante il periodo della durata <strong>di</strong> circa 30 giorni a partire dall’inizio<br />
dell’intera attività in cui verranno realizzati gli argini lungo il tratto blu mostrato in Figura<br />
1.7.3, quin<strong>di</strong> i mezzi si muoveranno sul perimetro dell’area <strong>di</strong> fase 1;<br />
SCENARIO 2, rappresentante il periodo della durata totale <strong>di</strong> quattro anni in cui si opererà al<br />
centro dell’area <strong>di</strong> cava della fase 1 e che operano non più ai confini dell’area <strong>di</strong> fase 1 per la<br />
realizzazione degli argini, con gli argini solo in area <strong>di</strong> fase 1, quin<strong>di</strong> all’interno degli argini<br />
già realizzati nella zona <strong>di</strong> fase 1, nell’intera area <strong>di</strong> fase 1;<br />
SCENARIO 3, rappresentante il periodo della durata totale <strong>di</strong> un anno, il 5°, che è anche<br />
l’anno <strong>di</strong> maggior impatto per la viabilità pubblica, in cui si opererà all’interno degli argini già<br />
realizzati nelle aree <strong>di</strong> fase 1 e 2;<br />
SCENARIO 4, rappresentante il periodo della durata totale <strong>di</strong> un anno, il 9° anno (il più<br />
impattante), in cui si opererà sulle aree <strong>di</strong> fase 2 e 3 contemporaneamente, in parallelo, con<br />
macchine che operano non più ai confini delle aree per la realizzazione degli argini ma<br />
soprattutto al centro <strong>di</strong> queste; in questo scenario gli argini sono già stati tutti realizzati.<br />
In questi scenari sono state inserite le sorgenti sonore <strong>di</strong> cui alla Tabella 1.9, che verranno ora<br />
caratterizzate <strong>di</strong>stinte in escavatori, ruspa, aree <strong>di</strong> attività generiche (cumuli, pesa e zona baracche) e<br />
tragitti dei mezzi pesanti.<br />
§ 2.7.1 - SORGENTI SONORE GIÀ PRESENTI NELLO SCENARIO 0 (ANNO DI RIFERIMENTO 2011)<br />
Le sorgenti sonore presenti nello scenario 0, al 2011, quale stato <strong>di</strong> bianco, sono i transiti veicolari<br />
sulle arterie viarie provinciali e comunali e le aree <strong>di</strong> “fondo” del rumore residuo già descritte al §<br />
2.6 per la taratura del modello IMMI.<br />
I dati <strong>di</strong> traffico a cui si è fatto riferimento per le due arterie principali che si trovano nei pressi<br />
dalla cava, via Ungheri e via S. Vitalino, sono stati tratti dai conteggi mirati, fatti sul posto, che<br />
verranno descritti al § 4.1.<br />
§ 2.7.2 - ATTREZZATURE DI CANTIERE INTERNE ALL’AREA ESTRATTIVA: ESCAVATORI, RUSPA E<br />
DRAGLINE<br />
I mezzi <strong>di</strong> cantiere fissi (nel senso che rimarranno sempre all’interno dell’area estrattiva, ma si<br />
sposteranno sulla varie aree <strong>di</strong> questa come illustrato al § 1.2 nelle Figg. 2.9-2.12) a <strong>di</strong>sposizione<br />
della <strong>di</strong>tta appaltatrice dei lavori, che rimarranno all’interno dell’area saranno:<br />
− 2 escavatori a braccio rovescio<br />
− 1 pala meccanica,<br />
− 1 escavatore del tipo drag-line per la fase <strong>di</strong> scavo in falda.<br />
Questi sono <strong>di</strong> recente immatricolazione, non precedente il 2003, quin<strong>di</strong> già <strong>di</strong> per sé <strong>di</strong> ultima<br />
___________________________________________________________________________________________________<br />
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pag. 61<br />
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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
generazione. Infatti a pag. 66 è riportata la foto <strong>di</strong> un escavatore <strong>di</strong> proprietà della società Cave Nord<br />
che eseguirà le operazioni <strong>di</strong> scavo, che si può vedere sia <strong>di</strong> recente fattura.<br />
Di questo, sul riferimento bibliografico del “La Valutazione dell’inquinamento acustico prodotto<br />
dai cantieri e<strong>di</strong>li” del C.T.P. Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione Infortuni, l’Igiene<br />
e l’Ambiente <strong>di</strong> Lavoro <strong>di</strong> Torino e Provincia (Ed. 2003), è stata trovata uguale scheda tecnica e<br />
relativo dato <strong>di</strong> emissione sonora. I due escavatori cingolati a braccio rovescio saranno uguali fra<br />
loro, della JCB a braccio rovescio, qualora se ne danneggiasse uno potrà essere sostituito al più da un<br />
escavatore CATERPILLAR CAT M-312.<br />
Anche la pala meccanica, più correntemente detta ruspa, sarà <strong>di</strong> recente immatricolazione, <strong>di</strong><br />
questa si sa che sarà presumibilmente un CATERPILLAR CAT950E.<br />
Le Schede tecniche delle macchine usate nel polo estrattivo S. Vitale sono state tratte da “La<br />
Valutazione dell’inquinamento acustico prodotto dai cantieri e<strong>di</strong>li” del C.T.P. Comitato Paritetico<br />
Territoriale per la Prevenzione Infortuni, l’Igiene e l’Ambiente <strong>di</strong> Lavoro <strong>di</strong> Torino e Provincia (Ed.<br />
2003).<br />
I dati <strong>di</strong> potenza sonora contenuti nelle schede tecniche del C.T.P., e riportate nelle Figg. 2.6 sono<br />
riferite all’uso delle attrezzatura durante l’attività <strong>di</strong> cantiere operativa, per cui sono state pre<strong>di</strong>sposte<br />
prevalentemente per le demolizioni, che in attività estrattiva non avvengono.<br />
Le attività degli escavatori in cave <strong>di</strong> limi ed anche ghiaia dove non vi sia frantumazione non sono<br />
così intense, sia in termini <strong>di</strong> tempo che <strong>di</strong> velocità <strong>di</strong> manovre, come per quelle in un cantiere e<strong>di</strong>le,<br />
pertanto è cre<strong>di</strong>bile che per il tipo <strong>di</strong> attività in questione nella presente indagine a tutti gli effetti le<br />
emissioni sonore (anche in termini <strong>di</strong> potenza) siano inferiori a quelli delle stesse macchine usate in<br />
un cantiere e<strong>di</strong>le.<br />
Per questi motivi, si sono scelte le schede riferite alle macchine <strong>di</strong> minore potenza sonora: <strong>di</strong><br />
queste la potenza sonora in dB(A) è data pari a 101 dB(A) per un escavatore a braccio rovescio<br />
esattamente del tipo in dotazione alla società Cave Nord <strong>di</strong> cui a pag. 66 e pari a 103 dB(A) per una<br />
pala meccanica gommata.<br />
La scrivente, sulla base <strong>di</strong> rilevazioni pregresse e <strong>di</strong> esperienze passate, ritiene, in ogni caso, che i<br />
livelli sonori riportati nelle schede del testo del C.T.P. siano piuttosto elevate.<br />
Questa ipotesi è confermata dalle rilevazioni condotte dalla sottoscritta nel 2002 presso un<br />
cantiere <strong>di</strong> demolizioni in cui erano presenti degli escavatori smantellatori (benne), che rilevarono a 8<br />
m <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza da una benna demolitrice in attività poco meno <strong>di</strong> 73 dB(A), includendo il rumore dei<br />
calcinacci in caduta a terra. Considerando una tale sorgente sonora in rapporto alle gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze<br />
presenti nel polo estrattivo S. Vitale, un mezzo <strong>di</strong> cantiere in attività in cava lo si può approssimare<br />
ad una sorgente puntiforme, ed in tal caso le si potrebbe attribuire una potenza sonora <strong>di</strong> 93 dB(A) <strong>di</strong><br />
Lw.<br />
Questi ragionamenti sono confortati anche da altri dati reperiti in occasione <strong>di</strong> valutazioni fatte per<br />
la realizzazione dell’Alta Velocità, durante le attività <strong>di</strong> movimentazione del materiale <strong>di</strong> risulta. Per<br />
i livelli sonori più frequentemente rilevati ad 1 m <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza si avevano i seguenti livelli <strong>di</strong> pressione<br />
sonora:<br />
− per ogni escavatore → 82 dB(A);<br />
− per una pala gommata → 86 dB(A),<br />
il che implica nuovamente livelli <strong>di</strong> potenza per sorgenti puntiformi <strong>di</strong> 93 dB(A) e 97 dB(A)<br />
massimo rispettivamente per un escavatore e una ruspa, contro i 101 dB(A) dell’escavatore JCB ed i<br />
103 dB(A) della ruspa Caterpillar <strong>di</strong> cui al C.T.P. (cfr. Fig. 2.6).<br />
62
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Ulteriori conferme che questi dati <strong>di</strong> potenza Lw <strong>di</strong> 101 dB(A) e 103 dB(A) inseriti nel modello<br />
saranno appropriati alla situazione e che contengono ampiamente anche la rumorosità emessa dai<br />
segnalatori acustici <strong>di</strong> sicurezza in retromarcia dei mezzi in area estrattiva arrivano <strong>di</strong>rettamente dalle<br />
misure fatte presso la <strong>di</strong>tta CGT, che il responsabile ing. Calì ha cortesemente concesso <strong>di</strong> eseguire<br />
nell’aprile 2003 presso i suoi piazzali <strong>di</strong> via Persicetana n. 4 in località Bargellino a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Reno</strong> (Tel. 051- 6477210/220/230 – Fax. 051 -727450).<br />
Per le prove relative alle emissioni sonore dai “cicalini” si è contattata la <strong>di</strong>tta CGT <strong>di</strong> <strong>Calderara</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Reno</strong> e l’ing. Calì si è cortesemente reso <strong>di</strong>sponile a fare manovrare una pala gommata Caterpillar<br />
del modello e della marca in<strong>di</strong>viduato nelle Figg. 2.6.<br />
Si deve poi segnalare che il <strong>di</strong>spositivo acustico <strong>di</strong> sicurezza installato sui Caterpillar è<br />
posizionabile su 3 intensità <strong>di</strong> emissione sonora, e sono state rilevate tutte e tre.<br />
La prova è stata eseguita posizionando il microfono a 1,5 m dal suolo, alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 5 m<br />
ortogonalmente alla <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> retromarcia, su un piazzale completamente cementato, quin<strong>di</strong> molto<br />
riflettente. Una volta posizionato il microfono a 1,5 m da terra, si è fatto procedere in retromarcia<br />
per 20 m l’escavatore della Caterpillar, rimanendo fissi a 5 m <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza ortogonale nella <strong>di</strong>rezione<br />
<strong>di</strong> manovra. I rilievi effettuati sono riportati nelle pagine <strong>di</strong> Fig. 2.7, per i quali sono stati anche<br />
registrati gli spettri sonori in ottave. La costante d’impostazione era FAST e la ponderazione A.<br />
Da queste rilevazioni si può vedere che a 5 m <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza si sono registrati 87 dB(A) massimi <strong>di</strong><br />
Lp incluso il cicalino. Però questa impostazione la si ha SOLO in ambienti urbani, con cantieri e<strong>di</strong>li<br />
posti in zone molto rumorose, e viene posizionato al massimo volume per farsi u<strong>di</strong>re dagli operai. In<br />
questa zona estremamente silenziosa del Polo estrattivo S. Vitale, basterà posizionare il volume<br />
minimo o, per tenersi margini <strong>di</strong> prudenza nell’impatto acustico, me<strong>di</strong>o, che dava a 5 m <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza<br />
85 dB(A) <strong>di</strong> Lp incluso il cicalino. Questo livello <strong>di</strong> pressione sonora implica un valore <strong>di</strong> potenza<br />
sonora per sorgente puntiforme esattamente <strong>di</strong> 103 dB(A), come da scheda tecnica del C.T.P.<br />
Pertanto, come potenza sonora si tratterebbe <strong>di</strong> inserire nel modello per la ruspa, quin<strong>di</strong> anche per<br />
un escavatore (solitamente più silenziosi delle pale meccaniche), una potenza sonora complessiva<br />
esattamente <strong>di</strong> 103 dB(A).<br />
Per tenersi ulteriori margini <strong>di</strong> cautela, per tutte le ruspe e tutti gli escavatori in tutti gli<br />
scenari sono sempre stati inseriti i seguenti dati <strong>di</strong> potenza sonora in dB(A), considerando le<br />
sorgenti puntiformi ISO9613, ponendole ad 1 m da terra ed includendo il rumore del cicalino<br />
come fosse costante (quin<strong>di</strong> tralasciando anche il contenuto del punto 16 dell’Allegato A del<br />
D.M. 16/03/98 <strong>di</strong> cui a pag. 45 sempre per porsi in posizione prudenziale):<br />
escavatore cingolato, sorgente puntiforme ISO9613 a 1 m da terra → 103 dB(A),<br />
pala gommata, sorgente puntiforme ISO9613 a 1 m da terra → 103 dB(A),<br />
come mostrato dalle schermate catturate <strong>di</strong>rettamente dal software <strong>di</strong> calcolo IMMI vs. 6.3.1<br />
riportate a pagina seguente.<br />
Questi livelli <strong>di</strong> potenza e queste macchine sono state inserite <strong>di</strong>rettamente ed in egual maniera<br />
sia nelle simulazioni del clima sonoro globale per la verifica del rispetto dei valori assoluti che<br />
aggiunte alla simulazione del rumore residuo nei vari scenari futuri per la verifica del criterio<br />
<strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>urno.<br />
Quin<strong>di</strong> per tutti gli scenari che verranno modellati e rappresentati al § 2.7, si inseriranno per le<br />
macchine i valori <strong>di</strong> potenza sonora <strong>di</strong> cui a pag. 70.<br />
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Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Relativamente all’escavatore<br />
dragline, <strong>di</strong> cui non si sono<br />
trovati nè si avevano dati a<br />
<strong>di</strong>sposizione, si è svolta una<br />
misura in sito <strong>di</strong>rettamente<br />
dell’escavatore che verrà<br />
utilizzato alla cava S. Vitale, un<br />
Liebheerr 833 dotato <strong>di</strong><br />
recipiente per la raccolta ghiaia<br />
in falda, <strong>di</strong> cui all’Allegato 2 la<br />
misura (sia in via grafica che<br />
tabellare) e le fotografie del<br />
momento <strong>di</strong> rilievo fonometrico.<br />
Tale rilievo fonometrico è<br />
stato eseguito in zona molto<br />
silenziosa, dove l’unica rumorosità<br />
era data dello escavatore<br />
stesso, quin<strong>di</strong> è un dato molto<br />
atten<strong>di</strong>bile. Si può vedere che<br />
questo, con microfono a 7 m <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stanza ed a 2 m da terra, ha<br />
fornito un livello sonoro <strong>di</strong> poco<br />
meno <strong>di</strong> 72 dB(A), pari ad una<br />
potenza sonora <strong>di</strong> Lw = 98<br />
dB(A) (simulata con sorgente<br />
punti-forme ISO9613 posta a 2<br />
m da terra).<br />
Riassumendo, per i mezzi<br />
<strong>di</strong> cantiere si inseriranno:<br />
escavatore cingolato, sorgente<br />
puntiforme ISO<br />
9613 a 1 m da terra →<br />
103 dB(A),<br />
pala gommata, sorgente<br />
puntiforme ISO9613 a 1<br />
m da terra → 103 dB(A),<br />
dragline, sorgente puntiforme<br />
ISO9613 a 1 m da<br />
terra → 98 dB(A).<br />
64
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Si precisa che la problematica acustica degli avvisatori sonori <strong>di</strong> sicurezza delle macchine<br />
operative al polo estrattivo S. Vitale sarà legata al massimo agli escavatori ed alle ruspe, non<br />
ai camion, che tendono a procedere sempre in “avanti“, comunque.<br />
Per la ruspa e gli escavatori si assicura che verranno in<strong>di</strong>viduati percorsi interni che<br />
evitino, per quanto possibile, l’entrata in funzione <strong>di</strong> tale segnale <strong>di</strong> allarme. Il dragline non<br />
avrà problematiche <strong>di</strong> “cicalini” dato che questo staziona fisso anche per qualche giorno<br />
nella stessa posizione e ruota su stesso (senza emissioni sonore <strong>di</strong> sicurezza) gettando e<br />
riprendendo il recipiente per il recupero della ghiaia nell’acqua <strong>di</strong> falda.<br />
Nella misura <strong>di</strong> cui all’Allegato 2 è incluso anche il rumore che si ha con la gettata del<br />
recipiente d’acciaio nell’acqua <strong>di</strong> falda.<br />
Dato, poi, che gli avvisatori, proprio per motivi <strong>di</strong> sicurezza, non possono essere “resi<br />
silenziosi” o eliminati, tutti i mezzi <strong>di</strong> trasporto all’interno dell’area estrattiva dotati <strong>di</strong> tale<br />
apparecchio <strong>di</strong> segnalazione <strong>di</strong> retromarcia o <strong>di</strong> parti meccaniche in movimento (elevazione bracci<br />
<strong>di</strong> sollevamento e simili), verranno fatti operare limitando il più possibile le manovre <strong>di</strong> marcia<br />
in<strong>di</strong>etro, stu<strong>di</strong>ando appositi percorsi interni in fase <strong>di</strong> attivazione delle lavorazioni.<br />
All’interno <strong>di</strong> una cava, ad ogni modo, le operazioni in retromarcia dei mezzi possono essere<br />
effettivamente molto limitate in quanto vi sono ampi spazi che offrono alle attrezzature la<br />
possibilità <strong>di</strong> operare e spostarsi procedendo in avanti.<br />
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Figura 2.6.1 – Schede tecniche delle macchine usate nel polo estrattivo S. Vitale tratte da “La Valutazione<br />
dell’inquinamento acustico prodotto dai cantieri e<strong>di</strong>li” del C.T.P. Comitato Paritetico Territoriale<br />
per la Prevenzione Infortuni, l’Igiene e l’Ambiente <strong>di</strong> Lavoro <strong>di</strong> Torino e Provincia (Ed. 2003)<br />
66
Figura 2.6.2 – Schede tecniche delle macchine usate nel polo estrattivo S. Vitale<br />
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ESCAVATORE DI RISERVA RUSPA O PALA MECCANICA<br />
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Figura 2.7 – Schede <strong>di</strong> rilievo fonometrico <strong>di</strong> una pala gommata Caterpillar su piazzale cementato a 1,5 m da terra<br />
ed a 5 m <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza con manovre in retromarcia lunghe 20 m e impostando tutte e tre le altezze del<br />
volume dell’avvisatore <strong>di</strong> sicurezza <strong>di</strong> retromarcia<br />
68
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§ 2.7.3 – TRAGITTI DEI MEZZI PESANTI SIA INTERNI CHE ESTERNI AL POLO ESTRATTIVO S. VITALE<br />
Riprendendo la Tabella 1.10 in cui erano già stati fatti i calcoli del numero totale dei mezzi<br />
afferenti sui <strong>di</strong>versi tracciati e trasportanti i <strong>di</strong>versi materiali estratti, si sono <strong>di</strong>segnati nel modello i<br />
percorsi come sorgenti sonore lineari ISO9613 a 0,5 m da terra, con i dati <strong>di</strong> cui in Tabella 2.3.<br />
Le potenze sonore globali delle sorgenti lineari fra loro variano, pur avendo immesso gli stessi<br />
carichi, a seconda della percentuale <strong>di</strong> mezzi pesanti inserita, della velocità e, soprattutto, della<br />
lunghezza del tracciato, mentre la potenza lineare rimane uguale in<strong>di</strong>pendentemente dalla lunghezza<br />
del tracciato, ma sempre <strong>di</strong>pendentemente dalla percentuale <strong>di</strong> mezzi pesanti inserita e dalla velocità.<br />
Le immagini che mostrano i tracciati e le posizioni delle singole macchine operatrici sono<br />
riportate nelle Figg. 2. 8÷2.12 per i vari scenari.<br />
In Tabella 2.3 sono riportate sinteticamente anche le caratteristiche emissive delle macchine<br />
operatrici degli escavatori e della ruspa.<br />
Nello scenario 1 i mezzi saranno concentrati soprattutto a Sud, verso i ricc. 25 e 26, realizzando<br />
gli argini perimetrali intorno all’area <strong>di</strong> fase 1.<br />
Nello scenario 2 i mezzi saranno concentrati nel centro dell’area <strong>di</strong> fase 1 con gli argini che<br />
delimitano questa fase ultimati.<br />
Nello scenario 3 gli argini intorno alle fase 1 e 2 sono ultimati e si opera principalmente al centro<br />
delle aree <strong>di</strong> fase 1 e 2 (rappresentativo del 5° anno).<br />
Nello scenario 4 gli argini intorno alle fase 1, 2 e 3 sono ultimati e si opera principalmente al<br />
centro delle aree <strong>di</strong> fase 2 e 3, in particolare l’area <strong>di</strong> fase 3 più vicini ai ricettori a Nord<br />
(rappresentativo degli ultimi anni).<br />
Come si può vedere anche dalle Figg. 2.8÷2.12 seguenti, oltre alle fonti sonore menzionate alla<br />
Tabella 3 sono state introdotte:<br />
- le sorgenti lineari ISO9613 a 1 m da terra (color rosso) dei mezzi pesanti <strong>di</strong>stinti nelle due<br />
uscite/entrate a Sud e ad Ovest, come da Tabella 2.3,<br />
- le sorgenti areali a 1 m da terra (color giallo) nella zona dove saranno posizionati gli uffici e la<br />
pesa, simulanti i momenti <strong>di</strong> sosta per le pesate dei camion, a cui è stata attribuita la potenza<br />
sonora a seconda del numero <strong>di</strong> mezzi pesanti che vi transiteranno sopra, ovvero a seconda dello<br />
scenario, assegnando Lw= 70 dB(A) per gli scenari 1 e 4 quando sono previsti 5 viaggi/h ed<br />
assegnando Lw= 72 dB(A) per gli scenari 2 e 3 quando sono previsti 10 viaggi/h (cfr. sempre<br />
Tab. 2.3).<br />
Inoltre, negli scenari 2, 3 e 4, come si può vedere dalle immagini seguenti, è sempre stata<br />
introdotta una macchina operatrice in più in cava, il tutto in via prudenziale.<br />
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Tabella 2.3 – Sorgenti sonore dei camion (lineari) inserite nei vari scenari su citati – cfr. Tab. 1.8<br />
70<br />
Scenario<br />
Scenario<br />
0<br />
Scenario<br />
1<br />
Scenario<br />
2<br />
Scenario<br />
3<br />
Scenario<br />
4<br />
Sorgenti fisse interne<br />
all’area <strong>di</strong> scavo<br />
Sorgenti puntiformi<br />
Stellette rosse nelle<br />
figure seguenti<br />
2 escavatori con ciascuno<br />
Lw=103 dB(A)<br />
1 ruspa con Lw=103<br />
dB(A) nelle posizioni <strong>di</strong><br />
Fig. 2.9<br />
2 escavatori con ciascuno<br />
Lw=103 dB(A)<br />
1 ruspa con Lw=103<br />
dB(A) nelle posizioni <strong>di</strong><br />
Fig. 2.10<br />
2 escavatori con ciascuno<br />
Lw=103 dB(A)<br />
1 ruspa con Lw=103<br />
dB(A) nelle posizioni <strong>di</strong><br />
Fig. 2.11<br />
2 escavatori con ciascuno<br />
Lw=103 dB(A)<br />
1 ruspa con Lw=103<br />
dB(A) nelle posizioni <strong>di</strong><br />
Fig. 2.12<br />
Sorgenti stradali interne<br />
alla cava<br />
(camion spostamento argilla e<br />
limo per realizzare gli argini)<br />
Sorgenti lineari<br />
Linee blu nelle<br />
figure seguenti<br />
Solo traffico esistente sulle arterie viarie pubbliche<br />
Sorgenti sonore ISO 9613 lineari – cfr. pag. 34-35<br />
6 viaggi/h<br />
100% pesanti, 30 km/h a Lw’ =<br />
68,5 dB(A)/m<br />
10 viaggi/h<br />
100% pesanti, 30 km/h a Lw’ =<br />
70,5 dB(A)/m<br />
11 viaggi/h<br />
100% pesanti, 30 km/h a Lw’ =<br />
71,0 dB(A)/m<br />
< 5 viaggi/h<br />
100% pesanti, 30 km/h a Lw’ =<br />
67,5 dB(A)/m<br />
Sorgenti stradale esterne<br />
alla cava<br />
(per solo trasporto ghiaia)<br />
Sorgenti lineari<br />
Linee blu nelle<br />
figure seguenti<br />
/<br />
∼ 8 viaggi/h<br />
100% pesanti, 30 km/h a Lw’ =<br />
71,5 dB(A)/m<br />
(2 v/h via Ungheri e 6 v/h via<br />
S. Vitalino)<br />
∼ 11 viaggi/h<br />
100% pesanti, 30 km/h a Lw’ =<br />
73 dB(A)/m<br />
(3 v/h via Ungheri e 9 v/h via<br />
S. Vitalino)<br />
8 mov/h<br />
100% pesanti, 30 km/h a Lw’ =<br />
70,5 dB(A)/m<br />
(2 v/h via Ungheri e 6 v/h via<br />
S. Vitalino)<br />
Si segnala che in questo specchietto non viene mai menzionato il dragline perchè questo viene<br />
impiegato solo quando si raggiungono i -13/-15 m dal p.c. attuale, e non avendo qui mai considerato<br />
questa con<strong>di</strong>zione, la più cautelativa <strong>di</strong> tutte, tale macchina non viene menzionata. Oltre tutto questa<br />
è risultata, dalle misure mirate <strong>di</strong> cui all’Allegato 2, essere più silenziosa sia <strong>di</strong> un escavatore<br />
tra<strong>di</strong>zionale che <strong>di</strong> una ruspa, quin<strong>di</strong>, ci si è posti in con<strong>di</strong>zione più che prudenziale non<br />
considerandolo.
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§ 2.7.4 – SPAZI DI MANOVRA E MOVIMENTAZIONI INTERNI AL POLO ESTRATTIVO S. VITALE<br />
Nelle Figg. 2.9 e 2.10 seguenti riferite ai vari scenari <strong>di</strong> attività in cava, sono mostrate anche delle<br />
aree gialle nelle planimetrie e rosse nelle rese tri<strong>di</strong>mensionali. Queste sorgenti areali poste a 2 m dal<br />
suolo si possono considerare delle zone <strong>di</strong> movimentazione e manovra circostanti le macchine<br />
operatrici, all’interno dei cui spazi avviene la generica manovra dei mezzi pesanti interni al polo<br />
estrattivo S. Vitale e la movimentazione delle materie estratte. Nel programma <strong>di</strong> calcolo<br />
previsionale le aree gialle <strong>di</strong> Figura 2.4 sono in<strong>di</strong>cate come mittenti ciascuna a 60 dB(A)/m 2 e poste<br />
ad una quota <strong>di</strong> 2 m dal suolo, con <strong>di</strong>ametro ciascuna <strong>di</strong> ben 20 m. In realtà queste aree sono state<br />
inserite come sorgenti sonore sempre per scelta, per porsi in posizione prudenziale, dato che già <strong>di</strong><br />
per sé le sorgenti puntiformi <strong>di</strong> cui al paragrafo precedente rappresentano la rumorosità del mezzo in<br />
movimento e viste le <strong>di</strong>stanze in gioco sarebbero già queste sufficientemente rappresentative queste<br />
sorgenti puntiformi per esemplificare anche le manovre nell’intorno delle macchine.<br />
Segue la rappresentazione 3D dello stato <strong>di</strong> fatto in cui verranno inserite le varie sorgenti sonore<br />
afferenti alla cava S. Vitale.<br />
Figura 2.8 – Rappresentazione tri<strong>di</strong>mensionale con IMMI dello SCENARIO 0, dello stato <strong>di</strong> fatto<br />
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§ 2.8 – SORGENTI SONORE SPECIFICHE INSERITE NEL MODELLO DI CALCOLO IMMI<br />
Le sorgenti sonore inserite nei vari scenari sono state illustrate tecnicamente al § 2.7, mentre qui<br />
<strong>di</strong> seguito viene riportata la loro rappresentazione grafica planimetrica e tri<strong>di</strong>mensionale restituita dal<br />
programma IMMI vs. 6.3.1 una volta modellato.<br />
Nelle varie immagini si possono anche vedere gli argini che vengono realizzati nei <strong>di</strong>versi step<br />
successivi ed a che punto è la loro costruzione durante i <strong>di</strong>versi scenari, col passare degli anni.<br />
Figura 2.9.1 – Rappresentazione planimetrica con IMMI dello SCENARIO 1<br />
72
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Figura 2.9.2 – Dettaglio della rappresentazione planimetrica con IMMI dello SCENARIO 1<br />
5 viaggi/h<br />
0 viaggi/h<br />
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Figura 2.10.1 – Rappresentazione planimetrica con IMMI dello SCENARIO 2<br />
74
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Figura 2.10.2 – Dettaglio della rappresentazione planimetrica con IMMI dello SCENARIO 2<br />
2 viaggi/h<br />
10 viaggi/h<br />
6 viaggi/h<br />
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Figura 2.11.1 – Rappresentazione planimetrica con IMMI dello SCENARIO 3<br />
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Figura 2.11.2 – Dettaglio della rappresentazione planimetrica con IMMI dello SCENARIO 3<br />
3 viaggi/h<br />
10 viaggi/h<br />
9 viaggi/h<br />
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Figura 2.12.1 – Rappresentazione planimetrica con IMMI dello SCENARIO 4<br />
78
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Figura 2.12.2 – Dettaglio della rappresentazione planimetrica con IMMI dello SCENARIO 4<br />
2 viaggi/h<br />
5 viaggi/h<br />
6 viaggi/h<br />
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§ 2.9 – RISULTATI DELLE SIMULAZIONI SUI Leq,A: VERIFICA DEI LIVELLI SONORI ASSOLUTI DIURNI<br />
I risultati delle simulazioni nei vari scenari, compreso lo stato attuale, sulla base della taratura del<br />
modello <strong>di</strong> calcolo <strong>di</strong> IMMI dei livelli sonori globali, finalizzato alla verifica del rispetto dei valori<br />
assoluti <strong>di</strong> classe a cui i vari ricettori sensibili sono assegnati, sono riportati nelle Tabb. 2.4.<br />
Tali dati si sono ricavati introducendo nel modello tarato sulla base dei Leq,A rilevati e <strong>di</strong> cui alla<br />
Tabelle 2.1 e 2.2 le sorgenti sonore <strong>di</strong> cui in Tabella 2.3.<br />
Nella Tabella 2.4, vengono in<strong>di</strong>cati con */1p., */2p. e */3p. i vari piani dei ricettori, pari a 1,7 m,<br />
4,7 e 7,7 m, mentre con n.-1, o -2 o -3 sono in<strong>di</strong>cati gli orientamenti del bersaglio qualora fosse stato<br />
opportuno sceglierne più <strong>di</strong> uno riferito allo steso n° <strong>di</strong> Fig. 1.8.1 per le immissioni sonore o solo da<br />
cava, o solo da traffico o da entrambi.<br />
80<br />
Dalle Tabelle 2.4 seguenti si può vedere che:<br />
a meno <strong>di</strong> ±0,5 dBA <strong>di</strong> incertezza della simulazione, i livelli sonori dei ricettori in fregio a via<br />
Ungheri e via S. Vitalino, superano già ad oggi i 60 dB(A) massimi ammessi, dati esclusivamente<br />
dalla rumorosità del traffico stradale attuale;<br />
sarebbe infatti più opportuno che queste arterie viarie fossero considerate <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong><br />
“scorrimento”, Db, o extraurbane, con propria fascia pertinenziale acustica ai sensi del D.P.R.<br />
142/2004;<br />
presso ogni ricettore l’incremento sonoro assoluto dato dalle attività in cava S. Vitale è modesto,<br />
presso alcuni ricettori ad<strong>di</strong>rittura nullo nei vari scenari;<br />
già ad oggi la scuola (ric. 11) non si trova in classe acustica I, ma le attività in cava non incrementeranno<br />
in alcuna maniera il clima sonoro presso questo bersaglio in nessun scenario futuro;<br />
ai ricc. 25 e 26, si hanno gli incrementi del livello sonoro maggiori, tutti concentrati però nei<br />
primi 30 giorni <strong>di</strong> attività in cava, per la realizzazione degli argini perimetrali esterni all’area <strong>di</strong><br />
fase 1; la durata dell’incremento sonoro assoluto che aumenterà i livelli sonori oltre i 60 dB(A) <strong>di</strong><br />
classe III, oggi rispettati allo stato <strong>di</strong> bianco, sarà <strong>di</strong> soli ∼15 giorni per ogni ricettore sui 13 anni<br />
complessivi <strong>di</strong> durata presunta delle attività in cava S. Vitale; per tale periodo si provvederà a<br />
chiedere <strong>di</strong> operare in regime <strong>di</strong> deroga alla L. 447/95 ai sensi della D.G.R 45/2002.<br />
In conclusione, non si è riscontrata alcuna criticità acustica sull’intero periodo <strong>di</strong> attività nel<br />
polo estrattivo S. Vitale relativamente ai valori sonori assoluti, tenendo anche conto <strong>di</strong> tutte le<br />
scelte in <strong>di</strong>rezione più che prudenziale che sono state fatte sin dall’inizio dell’impostazione<br />
dell’analisi, a partire dalla scelta <strong>di</strong> non fare scendere il piano <strong>di</strong> lavoro delle macchine<br />
mantenendole sul piano <strong>di</strong> campagna attuale, <strong>di</strong> introdurre potenze sonore delle attrezzature fisse al<br />
polo estrattivo S. Vitale superiori a quelle effettivamente reperite o misurate, <strong>di</strong> non applicare il<br />
tempo <strong>di</strong> funzionamento parziale agli avvisatori <strong>di</strong> sicurezza (“cicalini”) e <strong>di</strong> inserire un mezzo <strong>di</strong><br />
cantiere in più in tutti gli scenari progettuali.<br />
Qualsiasi opera <strong>di</strong> sistemazione finale del polo estrattivo S. Vitale avrà impatto acustico<br />
più contenuto rispetto a quello analizzato in ciascuno degli scenari suddetti, sia perché non vi<br />
saranno mezzi in uscita su strada maggiori <strong>di</strong> quelli valutati nei vari scenari dall’1 al 4 sia per<br />
il numero <strong>di</strong> mezzi al polo estrattivo S. Vitale ad operare, che saranno presumibilmente solo 1<br />
escavatore ed 1 pala e non i quattro fissi qui considerati.<br />
Inoltre per la maggior parte del tempo tutti questi mezzi saranno sotto il piano <strong>di</strong><br />
campagna attuale (questo fino a sistemazione finale del polo estrattivo S. Vitale) e non al p.c.<br />
come qui simulato.
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Tutti i risultati <strong>di</strong> cui alla Tab. 2.4 sono da intendersi a meno dei ±0,5 dB(A) intrinseci in<br />
qualsiasi simulazione condotta con qualsiasi modello <strong>di</strong> calcolo computerizzato.<br />
Si sottolinea il fatto fondamentale che tutte le macchine ed i mezzi pesanti sono SEMPRE, in tutti<br />
gli scenari, stati mantenuti al piano <strong>di</strong> campagna attuale, senza farli scendere in quota con<br />
l’avanzamento delle attività <strong>di</strong> scavo, il che avrebbe reso più realistiche ma meno cautelative le<br />
valutazioni <strong>di</strong> impatto acustico, dato che gli argini non sarebbero più stati <strong>di</strong> soli 2 m da terra, ma<br />
<strong>di</strong>venterebbero <strong>di</strong> oltre 15 m, quin<strong>di</strong> assolutamente ed ampiamente schermanti qualsiasi attività al<br />
polo estrattivo S. Vitale ai ricettori.<br />
I risultati delle Tabb. 2.4 non devo apparire “strani” o sottostimati ad una prima analisi, poiché:<br />
- vi sono gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze in gioco, ad esempio, il polo estrattivo S. Vitale sarà lungo circa 1.000 m<br />
e largo circa 500 m,<br />
- le <strong>di</strong>stanze dei ricettori dalle varie zone <strong>di</strong> attività, che si spostano <strong>di</strong> volta in volta, sono<br />
comunque considerevoli, per corte che possano apparire in queste cartografie (cfr. tavole <strong>di</strong><br />
progetto).<br />
Si specifica che per il tipo <strong>di</strong> attività assimilabile a quella dei cantieri, i lavori <strong>di</strong> escavazione<br />
e coltivazione dei materiali nel futuro polo estrattivo S. Vitale hanno le caratteristiche <strong>di</strong>:<br />
- estendersi su vaste aree,<br />
- avere carattere <strong>di</strong> temporaneità <strong>di</strong> esecuzione presso ogni zona, spostandosi <strong>di</strong> periodo in<br />
periodo (mesi e/o anni) sull’intera area.<br />
Inoltre, le opere mitigative realmente perseguibili in questo tipo <strong>di</strong> attività si è <strong>di</strong>mostrato<br />
siano già state tutte prese in considerazione, ovvero:<br />
• la realizzazione degli argini perimetrali, seppur ridotti in altezza, comunque mitigativi<br />
per rumore e polveri (dopo l’inerbimento),<br />
• l’utilizzo <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> cantiere <strong>di</strong> recente costruzione, quin<strong>di</strong> più silenziosi,<br />
• l’impostazione al minimo dell’emissione sonora dei “cicalini” dei mezzi <strong>di</strong> cantiere,<br />
• la movimentazione in avanti dei camion all’interno dell’area <strong>di</strong> coltivazione.<br />
Nelle Figg. 2.14 che seguono vengono rappresentate le isofoniche a 2 m ed a 5 m negli scenari 1,<br />
2, 3 e 4. La maglia usata è stata <strong>di</strong> 10 m * 10 m * 2 m (x*y*z), ovvero è piuttosto stretta malgrado i<br />
tempi <strong>di</strong> calcolo piuttosto lunghi del software; ad ogni modo i valori puntuali ai bersagli <strong>di</strong> cui alle<br />
Tab. 2.4 potrebbero non coincidere esattamente con l’intervallo dell’isofonica della mappatura<br />
corrispondente.<br />
Per maggiori dettagli, si potranno produrre simulazioni mirate ai ricettori su griglia più stretta e<br />
precisa su richiesta degli Enti esaminatori/controllori.<br />
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Figura 2.13 – Mappature delle isofoniche degli scenari 1, 2, 3 e 4 alle quote <strong>di</strong> 2 m e 5 m da terra, nel periodo <strong>di</strong>urno<br />
82<br />
SCENARIO 1 – 2 M DA TERRA
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SCENARIO 1 – 5 M DA TERRA<br />
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84<br />
SCENARIO 2 – 2 M DA TERRA
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SCENARIO 2 – 5 M DA TERRA<br />
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86<br />
SCENARIO 3 – 2 M DA TERRA
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SCENARIO 3 – 5 M DA TERRA<br />
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88<br />
SCENARIO 4 – 2 M DA TERRA
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SCENARIO 4 – 5 M DA TERRA<br />
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§ 2.10 – RISULTATI DELLE SIMULAZIONI SUI LIVELLI RESIDUI MINIMI: VERIFICA DEL CRITERIO<br />
90<br />
DIFFERENZIALE DIURNO<br />
I risultati delle simulazioni nei vari scenari basati sulla taratura del modello <strong>di</strong> calcolo <strong>di</strong> IMMI<br />
dei livelli sonori minimi <strong>di</strong> Leq,A minimi sulle ore <strong>di</strong> lavoro e su 30 minuti del minimo residuo,<br />
finalizzati alla verifica del rispetto del criterio <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>urno dei 5 dB(A) massimi da applicare<br />
SOLO quando la sorgente sonora nel <strong>di</strong>urno ed a finestre aperte (ovvero, cautelativamente, ad 1 m<br />
dalla facciata dell’e<strong>di</strong>ficio, non potendo simularne l’interno) è superiore ai 50 dB(A) giorno come da<br />
pag. 45 ai vari ricettori sensibili (<strong>di</strong> cui al § 1.3), sono riportati nelle Tabelle 2.5 seguenti.<br />
Tali dati si sono ricavati introducendo nel modello tarato sulla base dei livelli sonori minimi<br />
rilevati, <strong>di</strong> cui alla Tabelle 2.1 e 2.2, le sorgenti sonore <strong>di</strong> cui in Tabella 2.3.<br />
Si precisa che se la sorgente sonora NON causa superamenti dei 50 dB(A) giorno ad 1 m dalla<br />
facciata, tanto meno li farà registrare all’interno, come richiederebbe l’art. 4 punto 3 del D.P.C.M.<br />
14/11/97 (cfr. pag. 45) e tanto meno ancora farà superare i 35 dB(A) ad 1 m all’interno anche in<br />
corrispondenza della finestra, dato che un qualsiasi vetro, anche un singolo <strong>di</strong> 4 mm (ovvero quelli <strong>di</strong><br />
almeno 50 anni fa a lastra singola, oggi non più in uso), abbatte almeno 21 dB, come mostra la<br />
seguente scheda tratta dall’archivio del software NIS - SOFTWARE PER LA PROGETTAZIONE, LA VERIFICA<br />
E IL COLLAUDO ACUSTICI.<br />
I 50 dB(A) ad un metro dalla facciata ad 1 m all’interno calano chiaramente, ed a finestre chiuse<br />
ad 1 m all’interno della finestra significano 30 dB(A) massimi immessi, quin<strong>di</strong> inferiori ai 35 dB(A)<br />
interni citati dell’art. 4 del D.P.C.M. 05/12/1997.
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Per la valutazione del <strong>di</strong>fferenziale si e’ ad<strong>di</strong>rittura tenuto conto dei mezzi pesanti gravitanti<br />
intorno al polo estrattivo S. Vitale passanti sulla viabilità e <strong>di</strong> un mezzo in cava in più (come già<br />
detto a pag. 69), sebbene le sorgenti sonore infrastrutturali non siano da assoggettare al criterio<br />
<strong>di</strong>fferenziale ai sensi del punto dell’art. 4 del D.P.C.M. 14.11.1997.<br />
Pertanto per valutare il criterio <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>urno si sono mantenute attive tutte le sorgenti<br />
sonore fisse ed infrastrutturali (esistenti ed afferenti al polo estrattivo S. Vitale) per la valutazione del<br />
rumore ambientale LA e poi si sono “spente” tutte le sorgenti sonore interne ed esterne al polo<br />
estrattivo S. Vitale (mezzi <strong>di</strong> cantiere e camion) indotte dalle attività in essa (ovvero si è considerato<br />
il rumore <strong>di</strong> fondo dello scenario 0) per la valutazione del rumore residuo LR: il <strong>di</strong>fferenziale è stato<br />
costituto dalla <strong>di</strong>fferenza matematica <strong>di</strong> questi due livelli.<br />
Il tutto sulla taratura del modello previsionale basato sui valori dei livelli equivalenti minimi<br />
registrati sulla intera durata della misura: si è riscontrato che i livelli adottati corrispondono alla<br />
me<strong>di</strong>a mobile del “periodo più silenzioso” valutato su 30 minuti. Fare la me<strong>di</strong>a mobile su 15 minuti<br />
invece che 30 minuti in un contesto silenzioso come questo avrebbe ridotto i livelli sonori residui<br />
massimo <strong>di</strong> 0,2-0,4 dB(A) (si è eseguita la prova sulle me<strong>di</strong>e mobili basate sui due <strong>di</strong>versi intervalli),<br />
il che non avrebbero portato a risultati <strong>di</strong>versi da quelli <strong>di</strong> cui alle Tabb. 2.5, visti gli ampi margini<br />
sui <strong>di</strong>fferenziali risultanti e il superamento molto ristretto ai ricc. 25 e 26, che comunque vi sarebbe<br />
per la brevissima durata <strong>di</strong> 15 giorni presso ciascun punto.<br />
In generale, quin<strong>di</strong>, ci si è sempre posti nelle massime con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> cautela possibili per TUTTI i<br />
ricettori sensibili.<br />
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dott. ing. MARILA BALBONI<br />
pag. 91<br />
via Ambrosini n. 2/D, 40131 Bologna - Tel. e Fax. 051 6494429 - E-mail: marila.balboni@tin.it
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Dalle Tabelle 2.5 seguenti si può vedere che:<br />
negli scenari 2, 3 e 4, che in tutto coprono la durata <strong>di</strong> 13 anni meno un mese, quello iniziale,<br />
presso tutti i ricettori viene rispettato il <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>urno dei 5 dB(A);<br />
i valori dei <strong>di</strong>fferenziali evidenziati in rosso sono quelli che superano i 5 dB(A) giorno, ma se<br />
accostati a livelli sonori ambientali contenuti entro i 50 dB(A) sono evidenziati in verde il che<br />
significa che NON SONO <strong>di</strong>fferenziali da applicare, dato che la sorgente sonora è inferiore a tale<br />
livello ed ai sensi del punto 2 art. 4 del D.P.C.M. 14/11/97 non è da applicare;<br />
i valori dei <strong>di</strong>fferenziali evidenziati in rosso sono quelli che superano i 5 dB(A) giorno e nel caso<br />
si verifichino in concomitanza <strong>di</strong> livelli sonori superiori ai 50 dB(A), evidenziati a loro volta in<br />
nero (ulteriormente evidenziati con campitura gialla per meglio agevolare la lettura delle tabelle),<br />
significa che SONO <strong>di</strong>fferenziali da applicare; tale situazione si verifica esclusivamente nello<br />
scenario 1 presso i ricc. 25 e 26 nelle 15 giornate presso ciascun bersaglio quando si stanno<br />
realizzando gli argini <strong>di</strong> fase 1; durante questo periodo i gestori della cava potranno richiedere <strong>di</strong><br />
accedere a regime <strong>di</strong> deroga per i cantieri ai sensi della D.G.R. 45/2001; le simulazioni specifiche<br />
ai ricc. 25 e 26 sono state fatte spostando i mezzi <strong>di</strong> cava prima vicino al ric. 25 e poi vicino al<br />
ric. 26, come sotto mostrato.<br />
Pertanto, la problematica del criterio <strong>di</strong>fferenziale è legata a brevissimi perio<strong>di</strong>, all’inizio<br />
dell’attività e dell’inse<strong>di</strong>amento della stessa, coincidenti con la realizzazione degli<br />
argini/terrapieni sul perimetro esterno dell’area <strong>di</strong> fase 1, che avranno poi in parte la funzione<br />
mitigativa del rumore e delle polveri, rispetto ad alcuni specifici bersagli; si tratta in pratica per<br />
questi singoli bersagli <strong>di</strong> “sopportare” poche settimane <strong>di</strong> un’attività simile a quella <strong>di</strong> un cantiere<br />
nel quale si stanno eseguendo gli interventi necessari per realizzare le schermature acustiche per<br />
la loro stessa mitigazione.
Impatti del Polo Estrattivo “SAN VITALE” a <strong>Calderara</strong> <strong>di</strong> <strong>Reno</strong> (BO)<br />
Non si sono, quin<strong>di</strong>, riscontrate criticità acustiche particolari sul criterio <strong>di</strong>fferenziale<br />
sull’intero periodo <strong>di</strong> attività al polo estrattivo S. Vitale, tenendo anche conto <strong>di</strong> tutte le scelte<br />
in <strong>di</strong>rezione più che prudenziale che sono state fatte sin dall’inizio dell’impostazione<br />
dell’analisi, a partire dalle scelte:<br />
- dei livelli sonori minimi scelti su me<strong>di</strong>a mobile,<br />
- <strong>di</strong> non fare scendere il piano <strong>di</strong> lavoro delle macchine,<br />
- <strong>di</strong> introdurre potenze sonore delle attrezzature fisse al polo estrattivo S. Vitale <strong>di</strong> 3 dB(A)<br />
superiori a quelle effettivamente reperite o misurate,<br />
- <strong>di</strong> non applicare il tempo <strong>di</strong> funzionamento parziale agli avvisatori <strong>di</strong> sicurezza (“cicalini”),<br />
- <strong>di</strong> inserire un mezzo <strong>di</strong> cantiere in più rispetto a quelli previsti e che effettivamente<br />
occorreranno.<br />
Si sottolinea nuovamente il fatto fondamentale che tutte le macchine ed i mezzi pesanti sono<br />
SEMPRE, in tutti gli scenari, stati mantenuti al piano <strong>di</strong> campagna attuale, senza farli<br />
scendere in quota con l’avanzamento delle attività <strong>di</strong> scavo, il che avrebbe reso più realistiche<br />
ma meno cautelative le valutazioni <strong>di</strong> impatto acustico, dato che gli argini perimetrali non<br />
sarebbero più stati <strong>di</strong> soli 2 m da terra, ma <strong>di</strong>venterebbero <strong>di</strong> oltre 15 m, quin<strong>di</strong> assolutamente<br />
ed ampiamente schermanti qualsiasi attività del polo estrattivo S. Vitale ai ricettori.<br />
I risultati <strong>di</strong> cui alle Tabb. 2.5 non devo apparire “strani” o sottostimati ad una prima analisi,<br />
poiché:<br />
- vi sono gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze in gioco, ad esempio, il polo estrattivo S. Vitale sarà lungo circa 1.000 m<br />
e largo circa 500 m,<br />
- le <strong>di</strong>stanze dei ricettori dalle varie zone <strong>di</strong> attività, che si spostano <strong>di</strong> volta in volta, sono<br />
comunque considerevoli, per corte che possano apparire in queste cartografie (cfr. tavole <strong>di</strong><br />
progetto).<br />
Si specifica che per il tipo <strong>di</strong> attività assimilabile a quella dei cantieri, i lavori <strong>di</strong> escavazione<br />
e coltivazione dei materiali nel futuro polo estrattivo S. Vitale hanno le caratteristiche <strong>di</strong>:<br />
- estendersi su vaste aree,<br />
- avere carattere <strong>di</strong> temporaneità <strong>di</strong> esecuzione presso ogni zona, spostandosi <strong>di</strong> periodo in<br />
periodo (mesi e/o anni) sull’intera area.<br />
Inoltre, le opere mitigative realmente perseguibili in questo tipo <strong>di</strong> attività si è <strong>di</strong>mostrato<br />
siano già state tutte prese in considerazione, ovvero:<br />
• la realizzazione degli argini perimetrali, seppur ridotti in altezza, comunque mitigativi<br />
per rumore e polveri (dopo l’inerbimento),<br />
• l’utilizzo <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> cantiere <strong>di</strong> recente costruzione, quin<strong>di</strong> più silenziosi,<br />
• l’impostazione al minimo dell’emissione sonora dei “cicalini” dei mezzi <strong>di</strong> cantiere,<br />
• la movimentazione in avanti dei camion all’interno dell’area <strong>di</strong> coltivazione.<br />
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dott. ing. MARILA BALBONI<br />
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Pertanto, per i perio<strong>di</strong> e le aree in<strong>di</strong>viduate come relativamente critiche dalla verifica sia dei<br />
valori assoluto che del criterio <strong>di</strong>fferenziale (non per i valori assoluti), ovvero i primi 30 giorni<br />
lavorativi per la realizzazione degli argini a Sud dell’area <strong>di</strong> fase 1 nello scenario 1, si potrà<br />
procedere alla richiesta <strong>di</strong> deroga dall’applicazione dei criteri acustici ambientali e<br />
l’assimilabilità alle attività <strong>di</strong> cantiere ai sensi della L.R. 15/2001 e della D.G.R. 45/2002.<br />
Dai dati <strong>di</strong> Tab. 2.4 si vede, infatti, che, comunque, si avrà ampio rispetto dei 70 dB(A)<br />
ammessi dalla D.G.R 45/2002 preso tutti i bersagli più vicini all’area <strong>di</strong> cava e qui considerati.<br />
Le opere che si svolgeranno in questo periodo, inoltre, sono finalizzate alla realizzazione<br />
degli argini, ovvero dei terrapieni con funzione anche contenitiva delle emissioni sonore e<br />
atmosferiche verso i ricettori: si tratta pertanto <strong>di</strong> attività svolte anche con fini della tutela dei<br />
ricettori stessi.<br />
Una volta eseguiti tali argini, la situazione acustica in termini <strong>di</strong> valori <strong>di</strong>fferenziali rientrerà<br />
nella norma, come evidenziato nella modellazione degli scenari 2, 3 e 4 con gli argini presso<br />
tutti i ricettori.<br />
Qualsiasi opera <strong>di</strong> sistemazione finale della cava rispetto agli scenari qui valutati avrà un<br />
impatto acustico più contenuto rispetto a quello analizzato in ciascuno degli scenari suddetti,<br />
sia perché non vi saranno mezzi in uscita su strada (se non in minima e spora<strong>di</strong>ca eventualità)<br />
sia per il numero <strong>di</strong> mezzi che opereranno nella cava, i quali saranno non più <strong>di</strong> 1 escavatore<br />
ed 1 pala e saranno posizionati per la maggior parte del tempo al <strong>di</strong> sotto del piano <strong>di</strong><br />
campagna attuale.
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§ 2.11 – RICHIESTE DI DEROGA AI SENSI DELLA L.R. 15/2001 D.G.R. 45/2002<br />
Dall’analisi delle Tab. 2.4. e 2.5, è risultato che per i perio<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduati come relativamente critici<br />
per la verifica sia dei valori assoluti che del criterio <strong>di</strong>fferenziale, ovvero i primi 30 giorni necessari<br />
per la realizzazione degli argini perimetrali esterni all’area <strong>di</strong> fase 1 presso i ricc. 25 e 26, ove si vede<br />
si avrà lo sforamento sia dei valori <strong>di</strong> classe che del criterio <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong>urno presso i due soli<br />
ricettori su citati (ovvero quelli più a Sud e vicini all’area <strong>di</strong> cava, per i soli primi 30 giorni in tutto<br />
sui 13 anni richiesti), si provvederà alla richiesta <strong>di</strong> accesso al regime <strong>di</strong> deroga all’applicazione dei<br />
criteri acustici ambientali e l’assimilabilità alle attività <strong>di</strong> cantiere ai sensi della L.R. 15/2001 e della<br />
D.G.R. 45/2002.<br />
Le opere che si svolgeranno in questo periodo sono finalizzate alla realizzazione de gli argini<br />
perimetrali esterni dell’area <strong>di</strong> fase 1, che avranno anche funzione contenitiva delle emissioni sonore<br />
e atmosferiche verso i ricettori, quin<strong>di</strong> sono attività svolte anche con fini della tutela dei ricettori<br />
stessi.<br />
Infatti, nella modellazione degli scenari 2, 3 e 4 con gli argini ultimati (cfr. Tab. 2.5 colonne C, D<br />
ed E) si vede che si avrà sempre il rispetto del <strong>di</strong>fferenziale.<br />
Pertanto, come illustrato a pag. 47, almeno 20 giorni prima dell’inizio delle attività presso i<br />
ricettori 25 e 26 verrà presentata la richiesta <strong>di</strong> autorizzazione allo svolgimento <strong>di</strong> attività <strong>di</strong><br />
“cantiere”, rispettando gli orari <strong>di</strong> attività delle 08-13 e 15-18 ed il limite dei 70 dB(A) per 10 minuti<br />
<strong>di</strong> misura ad 1 m dalla facciata dei ricettori, del regime <strong>di</strong> deroga alla L. 447/95.<br />
Dai dati <strong>di</strong> cui alle Tabb. 2.4, si può già anticipare che i 70 dB(A) massimi ammessi ad 1 m dalla<br />
facciata dei bersagli nn. 25 e 26 verrà ampiamente rispettato.<br />
In questi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> attività lavorativa, non si applicherà, quin<strong>di</strong>, il limite <strong>di</strong> immissione<br />
<strong>di</strong>fferenziale ai ricettori suddetti, né si applicheranno le penalizzazioni previste dalla normativa<br />
tecnica per le componenti impulsive, tonali e/o a bassa frequenza.<br />
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