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STIPSI

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<strong>STIPSI</strong> : approccio clinico<br />

Corso Formativo Coordinatori RSA<br />

Dott Gianni Miori<br />

U.O Gastroenterologia Ospedale S. Chiara<br />

20 marzo 2010


Corso medici RSA<br />

- <strong>STIPSI</strong>: funzionale e disturbi della defecazione<br />

- INCONTINENZA FECALE<br />

- PREVENZIONE <strong>STIPSI</strong> NEGLI ANZIANI<br />

- CASI CLINICI<br />

- PREPARAZIONE ALLA COLONSCOPIA


Corso stipsi<br />

Introduzione<br />

Definizione<br />

Epidemiologia<br />

Prevalenza<br />

Fisiopatologia<br />

Classificazione<br />

Etiologia<br />

Diagnosi<br />

Terapia


Introduzione<br />

La stipsi è il piu’ comune sintomo intestinale che colpisce la<br />

popolazione generale nei paesi occidentali. La causa piu’<br />

frequente è la forma “funzionale”, o quella secondaria a<br />

farmaci. Meno frequentemente sono implicate altre cause<br />

(metaboliche neurologiche ostruttive).<br />

Parleremo di definizione, epidemiologia, fisiopatologia,<br />

etiologia, valutazione della stipsi, nonché del suo<br />

trattamento e casi clinici. Inoltre alcune raccomandazioni di<br />

prevenzione della stipsi negli anziani.<br />

Tratto da diverse linee guida: (AGA guideline constipation, ; UpToDate www.uptodate.com versione 15.2 del 3/5/2006, RNAO: RNAO: Registered Nurses<br />

Association of Ontario )


Introduzione<br />

La stipsi non è una malattia ….ma un<br />

sintomo.<br />

...è una alterazione dell’alvo caratterizzata<br />

dalla infrequente e difficoltosa emissione di<br />

una quantità scarsa di feci di aumentata<br />

consistenza per eccessiva disidratazione


Corso stipsi<br />

Introduzione<br />

Definizione<br />

Epidemiologia<br />

Prevalenza<br />

Fisiopatologia<br />

Classificazione<br />

Diagnosi<br />

Terapia


Stipsi: definizione<br />

Dare una precisa definizione della stipsi è difficile in<br />

quanto i parametri possono differire da una<br />

popolazione all’altra o da una area geografica<br />

all’altra. Definizione in base a:<br />

Sintomi riferiti dal paziente: sono variabili,<br />

riguardando non solo la frequenza delle<br />

evacuazioni ma anche la difficoltà alla evacuazione<br />

o la necessità o meno di “premersi”...<br />

Caratteristiche delle feci: parametri anche essi<br />

variabili, e difficilmente valutabili (frequenza<br />

evacuazioni, consistenza feci, peso, dimensioni..)


Definizione (1)<br />

Frequenza: nel mondo occidentale la maggior parte<br />

degli individui evacua da 3 v/sett a 3v/die, quindi<br />

una prima definizione di stipsi potrebbe essere “ < a<br />

3 evacuazioni a settimana”<br />

Consistenza e volume feci: dipende dal contenuto di<br />

fibre ed acqua (dure se contenuto acqua del 60%;<br />

normale 70%, cremose 80; liquide 90%)


Definizione (2)<br />

Volume e peso: variabile, dipende dalla alimentazione<br />

(popolazioni rurali africa: 500 g/die; occidente: 150 g/die)<br />

E’ quindi importante capire cosa il paziente intenda quando si<br />

definisce stitico (diario quotidiano):<br />

in una discreta parte della popolazione la mancata quotidiana<br />

evacuazione è definita come stipsi..altre volte, per alcuni, è<br />

definita come una evacuazione quotidiana ma di feci dure..o<br />

la sola necessità di “premersi”..o la semplice difficoltà alla<br />

evacuazione ..o piu semplicemente …il tempo passato in<br />

gabinetto..


Definizione (3)<br />

Proprio per questi motivi di difficoltà a<br />

definire la stipsi un gruppo di esperti si è<br />

riunito a Roma definendo i seguenti criteri<br />

per porre la diagnosi di<br />

“Stipsi cronica funzionale” (SCF):<br />

Criteri diagnostici ROMA III (1)<br />

1) Functional Bowel disorders: GASTROENTEROLOGY 2006;130:1480–1491


sforzo eccessivo alla evacuazione<br />

feci dure o caprine<br />

sensazione di evacuazione incompleta<br />

sensazione di ostruzione o blocco ano-rettale<br />

utilizzo di manovre manuali<br />

n° evacuazioni < 3 alla settimana<br />

almeno 1 volta<br />

su 4 evacuazioni<br />

<strong>STIPSI</strong> = almeno 2 criteri per almeno 3 mesi (senza lassativi)<br />

può essere considerata fisiologica una frequenza intestinale<br />

variabile da 2-3 v al giorno a 3 v alla settimana<br />

! la <strong>STIPSI</strong> è un SINTOMO !


Criteri diagnostici per i “distubi<br />

funzionali” della defecazione<br />

Il paziente deve soddisfare i criteri diagnostici<br />

della stipsi funzionale<br />

Durante i tentativi di defecazione deve avere<br />

almeno 2 dei seguenti segni:<br />

- evidenza di defecazione alterata (test<br />

espulsione con palloncino o defecografia)<br />

-contrazione “inappropriata” dei mm del<br />

pavimento pelvico come lo sfintere anale o<br />

pubo rettale (manometria rettale)


Epidemiologia (1)<br />

La stipsi è un problema che colpisce tutta la<br />

popolazione (adulti,bambini e specialmente gli<br />

anziani) e responsabile di costi sociali elevati (visite/<br />

farmaci/OTC):<br />

USA: 2.5 milioni di visite / anno e molte centinaia di<br />

milioni di dollari.<br />

Nel regno unito 450.000 visite/anno, 20 milioni/<br />

sterline per farmaci.


Epidemiologia (2)<br />

Dati epidemiologici precisi non ci sono, per i<br />

problemi esistenti a definire la stipsi.<br />

PREVALENZA: verosimilmente sottostimata in<br />

quanto la maggior parte degli individui stitici<br />

NON si rivolge al medico.<br />

Autosomministrazione di farmaci: stimata nel<br />

50 % dei pazienti che usano lassativi.


Corso stipsi<br />

Introduzione<br />

Definizione<br />

Epidemiologia<br />

Prevalenza<br />

Fisiopatologia<br />

Classificazione<br />

Diagnosi<br />

Terapia


PREVALENZA (1)<br />

La prevalenza stimata nella popolazione generale<br />

varia dall’ 2 al 27 % e dipende dai criteri usati per<br />

definire la stipsi: (1) è bassa se si considerano gli studi<br />

basati sui criteri usati per ROMA II-III ed è<br />

ovviamente piu’ alta se si considerano gli studi<br />

basati sulla auto definizione: negli USA una media<br />

del 12,8% della popolazione si dichiara stitica con<br />

un picco del 23,3% negli over 60 che sale al 26 %<br />

nei maschi e 34 % nelle donne oltre i 65 (2-3)<br />

(1) Am Journal Gastr. 2005 100:S1<br />

(2) Talley: prevalence of GI Symptoms in the elderly Gastroenterology 1992 102:895<br />

(3) Talley Constipation in an elderly comunity Am J Gas 1996 91:19


PREVALENZA (2)<br />

La stipsi è 3 volte piu frequente nelle donne (1)<br />

Aumenta con l’età specie dopo i 65 aa<br />

aumentando considerevolmente negli anziani<br />

(26% maschi e 34 % donne) (2)<br />

E’ maggiore nelle classi piu’ povere (1)<br />

Maggiore nelle popolazioni di colore (1).<br />

(1) Higgins: Eidemiology of constipation in North America a systemic review (Am. J. Gastroent. 2004; 99:750)<br />

(2) Prevalence of gastrointestinal symptoms ijn the elderly (Gastroenterology 1992)


DATI EPIDEMIOLOGICI<br />

prevalenza registrata nel mondo occidentale: circa il 5 %<br />

(verosimilmente sottostimata per l’autotrattamento del problema)<br />

prevalenza nettamente maggiore se valutata in base alla definizione<br />

soggettiva del paziente circa 20 %<br />

rapporto F/M = 3:1<br />

aumento drammatico della prevalenza con l’età ><br />

65 aa<br />

- circa il 30-50% degli anziani usa regolarmente lassativi<br />

- percentuali ancora maggiori in caso di ricovero o<br />

istituzionalizzazione: RSA 50% ospiti sono stitici specie in<br />

“anziani fragili” ( Bosshard W drugs 2004)


PREVALENZA: genere/età


PREVALENZA: razza/età


PREVALENZA: classi sociali


….quindi…<br />

Il 25% della popolazione generale si definisce<br />

stitica<br />

In realtà solo il 4% soddisfa i criteri<br />

diagnostici di Roma II<br />

RSA: 50% ( Bosshard W drugs 2004)<br />

(Claar GM. Atti sulla stipsi- Roma 6-7 febbraio 2004)


Corso stipsi<br />

Introduzione<br />

Definizione<br />

Epidemiologia<br />

Prevalenza<br />

Fisiopatologia<br />

Classificazione<br />

Diagnosi<br />

Terapia


FISIOPATOLOGIA (1)<br />

FUNZIONI DEL COLON<br />

ritardare il transito fecale (~ 24-30 ore) al fine di<br />

aumentare l’assorbimento dell’acqua<br />

immagazzinare le feci tra una evacuazione e la successiva<br />

muovere il materiale fecale verso l’ano<br />

POSSIBILI DISFUNZIONI:<br />

- rallentamento del transito intestinale (ipotonia/inerzia colica)<br />

- anomalie motorie (ipersegmentazione senza azione propulsiva)<br />

- riduzione della massa fecale<br />

- eccessiva disidratazione della massa fecale


FISIOPATOLOGIA (2)<br />

FUNZIONI DEL RETTO<br />

La maggior funzione del retto è quella di<br />

serbatoio, per poter accogliere volumi fecali<br />

crescenti, per breve periodo di tempo.<br />

Pospone cosi’ la defecazione fino alla<br />

comparsa dello stimolo per evacuare.<br />

Questo permette di evacuare<br />

volontariamente al tempo piu’ appropriato


FISIOPATOLOGIA (3)<br />

FUNZIONI DEL CANALE ANALE<br />

Mantiene la continenza fecale<br />

Controlla la defecazione (fondamentale<br />

importanza sociale!!)<br />

Il canale anale “riconosce” quando il retto è<br />

pieno (stimolo). Discrimina il contenuto del<br />

retto (solido, liquido, gassoso): sensibilità<br />

rettale.


FISIOPATOLOGIA (4)<br />

FISIOLOGIA DELLA DEFECAZIONE (1)<br />

Di solito la defecazione è stimolata dal<br />

“riflesso gastro colico” (anche meccanismi<br />

ormonali) che insorge circa 20 minuti dopo il<br />

pasto . Il riflesso stimola la contrazione del<br />

colon spingendo il contenuto fecale nel retto.<br />

La distensione del retto è percepita dal<br />

cervello. Evoca per via riflessa l’inibizione del<br />

tono del IAS (RAIR) con rilassamento.


FISIOPATOLOGIA (4)<br />

FISIOLOGIA DELLA DEFECAZIONE (2)<br />

Lo IAS si rilassa ed in tal modo si consente il<br />

contatto del contenuto fecale con le fini<br />

terminazioni sensitive del CA discriminando la<br />

natura del materiale (solido, liquido, gassoso).<br />

Per evitare l’evacuazione imminente il cervello<br />

manda un impulso volontario al EAS che si contrae.<br />

Le feci ritornano in ampolla rimandando<br />

l’evacuazione al momento sociale piu’ opportuno.


FISIOPATOLOGIA (5)<br />

FISIOLOGIA DELLA DEFECAZIONE (3)<br />

Al momento opportuno il rilassamento volontario del<br />

EAS e del puborettale fanno iniziare l’evacuazione.<br />

Si produce un aumento dell’angolo ano rettale che<br />

da 90° passa a 140° rettilineizzando la via e<br />

facilitando la defecazione.<br />

L’espulsione delle feci, a questo punto, è favorita<br />

anche dai muscoli del torchio addominale<br />

(diaframma in particolare) che volontariamente si<br />

contraggono.


FISIOPATOLOGIA (5)<br />

MECCANISMI DELLA DEFECAZIONE<br />

DISTENSIONE DEL RETTO<br />

(da parte della massa fecale)<br />

ridotta sensibilità del retto<br />

TORCHIO ADDOMINALE<br />

+<br />

MOVIMENTI ESPULSIVI<br />

scorretto ponzamento<br />

RILASCIAMENTO<br />

SFINTERE ANALE ESTERNO<br />

(muscolatura striata)<br />

contrazione paradossa durante la defecazione<br />

(ANISMO o DISSINERGIA PELVICA)<br />

RILASCIAMENTO<br />

SFINTERE ANALE INTERNO<br />

(muscolatura liscia)<br />

riflesso inefficace<br />

ESPULSIONE<br />

FECI


Corso stipsi<br />

Introduzione<br />

Definizione<br />

Epidemiologia<br />

Prevalenza<br />

Fisiopatologia<br />

Classificazione<br />

Diagnosi<br />

Terapia


CLASSIFICAZIONE della <strong>STIPSI</strong><br />

Stipsi Funzionale<br />

colica (transito normale/ridotto)<br />

Stipsi Secondaria<br />

ano rettale (disturbi funzionali defecazione)<br />

organica<br />

da patologie sistemiche<br />

da farmaci


<strong>STIPSI</strong> SECONDARIA<br />

<strong>STIPSI</strong> ORGANICA<br />

neoplastiche<br />

non neoplastiche:<br />

da lesioni ostruttive (stenosi)<br />

- malattia diverticolare<br />

- colite ischemica cronica<br />

- esiti chirurgici…<br />

BACK<br />

SEC TIME


<strong>STIPSI</strong> SECONDARIA<br />

EZIOLOGIA VARIA<br />

PATOLOGIE SISTEMICHE<br />

sindrome da<br />

immobilizzazione !<br />

FARMACI<br />

antispastici<br />

antidepressivi<br />

(in particolare i triciclici)<br />

oppiacei<br />

diuretici<br />

( ipopotassiemia)<br />

ENDOCRINE<br />

gravidanza<br />

ipotiroidismo<br />

iperparatiroidismo<br />

feocromocitoma<br />

glucagonoma<br />

calcio-antagonisti (ipertensione!!)<br />

antiparkinsoniani<br />

(agonisti della dopamina, anticolinergici)<br />

lassativi (per abuso/assuefazione)<br />

( ipotonia colica, ipopotassiemia)<br />

ioni metallici<br />

(alluminio, bismuto, calcio, ferro)<br />

NEUROLOGICHE<br />

lesioni del midollo<br />

morbo di Parkinson<br />

neuropatia diabetica<br />

sclerosi multipla<br />

s. di Guillan-Barrè


FARMACI (2)<br />

Antispastici: buscopan, duspatal, debridat,<br />

rilaten, dicitel, lexil, debrum..<br />

Antidepressivi: triciclici (laroxyl, anafranil<br />

Calcio antagonisti: adalat, norvasc, ,<br />

baypress, lacipil, Isoptin, dilzene<br />

Antistaminici<br />

Supplemento di ferro, Calcio, FANS


CLASSIFICAZIONE della <strong>STIPSI</strong><br />

<strong>STIPSI</strong> FUNZIONALE<br />

Stipsi con transito NORMALE. E’ la forma piu’<br />

frequente: TTI normale<br />

Stipsi con transito rallentato. TTI aumentato.<br />

Disordini della defecazione. Specie in donne<br />

anziane con anormalità manometriche o della<br />

defecografia. Ridotta sensibilità rettale<br />

(incontinenza paradossa, “soiling”) vedi poi


Stipsi con transito normale<br />

Caratterizzata da dolore, meteorimo,<br />

incompleta defecazione.<br />

Risponde a dieta con fibre ed a lassativi<br />

osmotici<br />

Solo in caso di mancata risposta sono<br />

necessarie ulteriori indagini.


Stipsi da rallentato transito.<br />

Senza evidenza clinica di evacuazione<br />

difficoltosa. Il primo esame da fare è il tempo<br />

di transito intestinale con marcatori radio<br />

opachi con modalità di esecuzione varia:<br />

esempio 20 marcatori al giorno 0 e poi<br />

eseguire singolo Rx al giorno 5 dopo 120 ore.<br />

La ritenzione di 4 o piu’ marcatori è anormale<br />

(limite confidenza 95%) ed indica rallentato<br />

transito.


Difficoltà alla defecazione<br />

Dissinergia pelvica : eseguire manometria<br />

rettale ed esame di espulsione con<br />

palloncino. Se dubbio anche defecografia.


Time Markers: calcolo del TTIm<br />

Questo esame è indicato in pazienti con stipsi cronica di natura<br />

funzionale (nei quali cioè sia stata esclusa con clisma opaco o<br />

colonscopia una ostruzione)<br />

Scopo dell’esame è di valutare la durata del transito oro-anale che<br />

generalmente varia da 2 a 5 gg in soggetti con assunzione<br />

adeguata di scorie e liquidi. Nel caso di rallentato transito puo’<br />

differenziare una forma COLICA da una RETTALE.<br />

L’esame consiste nella assunzione di 10 cilindretti radio opachi<br />

ogni giorno per 10 gg sempre alla stessa ora e di eseguire un Rx<br />

DA l’11° giorno e contare il N° dei marcatori nel colon destro,<br />

colon sinistro e retto. Nei soggetti con normale transito all’11°<br />

giorno saranno visibili solo i cilindretti assunti negli ultimi 2-5 gg.<br />

NORMALE: < a 50 marcatori all’11° gg


Time Markers (2)<br />

Se aumento del TTIm da rallentato transito<br />

COLICO = <strong>STIPSI</strong> PROPULSIVA. Se<br />

manometria normale “Inertia coli” (Chirurgo)<br />

Se aumento TTIm per rallentato transito<br />

RETTALE = <strong>STIPSI</strong> ESPULSIVA (disturbi<br />

funzionali della defecazione)


CLASSIFICAZIONE della <strong>STIPSI</strong><br />

<strong>STIPSI</strong> FUNZIONALE<br />

1. Propulsiva: da cause che determinano<br />

RALLENTAMENTO del TRANSITO COLICO<br />

INTESTINALE (colon)<br />

1. Espulsiva: da cause che determinano<br />

DISTURBO del MECCANISMO della DEFECAZIONE<br />

ano-retto (outlet obstruction)<br />

1. TIPO MISTO<br />

- 1. può causare 2. (feci piccole e dure, difficili da espellere e che<br />

riducono la distensione/stimolazione del retto)<br />

- 2. può causare 1. (dilatazione colon a monte + rallentato transito)


Corso stipsi<br />

Introduzione<br />

Definizione<br />

Epidemiologia<br />

Prevalenza<br />

Fisiopatologia<br />

Classificazione<br />

Etiologia<br />

Diagnosi<br />

Terapia


<strong>STIPSI</strong> FUNZIONALE<br />

EZIOLOGIA (1)<br />

DIETA POVERA IN FIBRE<br />

AZIONE delle FIBRE:<br />

ritenzione acqua<br />

massa batterica fecale<br />

ALTERATA MOTILITA’ DEL COLON<br />

- IPOATTIVITA’ MOTORIA idiopatica o inerzia colica<br />

(verosimili anomalie del sistema nervoso mioenterico)<br />

massa fecale<br />

- IPERATTIVITA’ SEGMENTANTE<br />

(contrazioni segmentarie non propagate, senza effetto propulsivo)<br />

frequenza evacuazioni<br />

tempo di transito intestinale


<strong>STIPSI</strong> FUNZIONALE<br />

EZIOLOGIA (2)<br />

Da notare che il piu’ delle volte nella stipsi<br />

funzionale “colica” (non legata ad alterazioni ano<br />

rettali) non si trova nessuna alterazione<br />

fisiopatologica:<br />

Stipsi con rallentato transito 11%<br />

Disfunzioni pavimento pelvico 13%<br />

Combinazione delle 2 5%<br />

IBS 71%


Stipsi con incontinenza (da accumulo<br />

fecale nel retto: “overflow incontinence” )<br />

Normalmente l’incontinenza fecale è associata a disturbi del tono<br />

dello sfintere anale (ipotono) che compromettono il controllo della<br />

continenza.<br />

Alcune volte l’incontinenza, si manifesta con episodi ricorrenti ed<br />

incontrollati. Associata ad abnorme accumulo rettale di materiale<br />

fecale in soggetti con ridotta sensibilità rettale (..anziani specie<br />

istituzionalizzati, con depressione o “fragilità”).<br />

Materiale liquido puo’, in questo caso, fuoriuscire (piccole perdite<br />

che sporcano la biancheria o “soiling”) dallo sfintere girando<br />

attorno alle feci solide accumulate nel retto simulando diarrea<br />

(.. evitare terapia con antidiarroici!!).<br />

Clisteri bi settimanali previo PEG ed incremento fibre (?) e liquidi.


Stipsi con incontinenza: Encopresi (da<br />

accumulo fecale nel retto: “overflow<br />

incontinence”(3)<br />

Il termine Encopresi è utilizzato per descrivere la<br />

ripetuta evacuazione di feci in luoghi inappropriati (per es., nei<br />

vestiti o sul pavimento) e si riferisce al rilascio volontario o involontario<br />

di feci normoconformate (a differenza del “soiling” in caso di<br />

emissione involontaria di modeste quantità di feci liquide o<br />

semiliquide).<br />

Dal punto di vista patogenetico si distinguono 2 forme:<br />

1 - encopresi associata a stipsi, conseguente ad una ritenzione<br />

ostinata della defecazione, che dà luogo a perdita di feci per overflow;<br />

2 - encopresi senza stipsi, da cause psicodinamiche (disturbi di tipo<br />

oppositivo-provocatorio, anomalie della condotta).


Stipsi con incontinenza (da accumulo fecale nel<br />

retto: “overflow incontinence”(2)<br />

I meccanismi della continenza (sensibilità rettale e<br />

tono sfinteriale) sono tutti ben indagati dall’esame<br />

manometrico “standard”.<br />

Incontinenza vera o incontinenza da<br />

“overflow” (quindi da “stipsi”), tenesmo, “urgency”<br />

sono tutti sintomi che il paziente stesso confonde e<br />

che non sa descrivere<br />

La manometria permette di porre diagnosi di<br />

“ridotto tono sfinteriale” o “ridotta sensibilità<br />

rettale” o “dissenergia del pavimento pelvico”


<strong>STIPSI</strong> FUNZIONALE<br />

EZIOLOGIA (3)<br />

DISTURBI dell’ EVACUAZIONE<br />

- lesioni anali: - emorroidi trombizzate - ragadi<br />

- fistole - proctite<br />

- neoplasie ano-rettali<br />

- malattia di Hirschsprung (deficit mioenterico del retto-sigma)<br />

- prolasso rettale, rettocele anteriore<br />

- anismo o dissinergia pelvica o defecazione ostruita<br />

- ridotta sensibilità rettale alla distensione<br />

- sindrome del perineo discendente<br />

(abbassamento della muscolatura del pavimento pelvico con il ponzamento)


Corso stipsi<br />

Introduzione<br />

Definizione<br />

Epidemiologia<br />

Prevalenza<br />

Fisiopatologia<br />

Classificazione<br />

Etiologia<br />

Diagnosi<br />

Terapia


APPROCCIO al PAZIENTE<br />

QUALI DOMANDE FARE ? ANAMNESI<br />

cosa intende per <strong>STIPSI</strong> ?<br />

(frequenza e modalità delle evacuazioni, caratteristiche delle feci)<br />

da quanto tempo è insorto il problema ?<br />

vi sono perdite ematiche visibili ? (caratteristiche e modalità)<br />

vi sono sintomi locali e/o generali ? (dolore, calo ponderale …)<br />

ci sono state variazioni della dieta e/o dell’idratazione ? (alcool?, caffè?)<br />

assume farmaci ? Se si quali?<br />

assume abitualmente lassativi ?<br />

c’è familiarità per K del colon ? (da considerare in relazione all’età del paziente)


Anamnesi<br />

Vi sono sintomi esclusivi della stipsi ? ..non<br />

presenti nei pazienti normali?<br />

No, non vi sono sintomi specifici che<br />

differenziano i paziente con stipsi funzionale<br />

da quelli normali…è la presenza<br />

contemporanea di 2 o piu’ sintomi che<br />

permette di identificare i pazienti con stipsi<br />

cronica da soggetti normali (vedi criteri di<br />

Roma III)


APPROCCIO al PAZIENTE<br />

COSA CERCARE all’ESAME OBIETTIVO ?<br />

ADDOME: meteorismo<br />

dolorabilità<br />

masse<br />

corda colica<br />

ISPEZIONE / ESPLORAZIONE RETTALE:<br />

emorroidi<br />

ragadi<br />

prolasso rettale<br />

neoplasie ano-rettali<br />

fecalomi<br />

tono sfintere anale esterno<br />

contrazione paradossa SA esterno durante ponzamento


APPROCCIO al PAZIENTE<br />

STRUMENTI DIAGNOSTICI di 1° LIVELLO<br />

LABORATORIO: VES, PCR emocromo<br />

assetto marziale sangue occulto<br />

ormoni tiroidei PTH<br />

elettroliti (Na, K, Ca) glicemia<br />

ESAMI STRUMENTALI: colonscopia<br />

(clisma opaco d.c.)<br />

(colonscopia virtuale)<br />

QUANDO è INDICATA la COLONSCOPIA ?


APPROCCIO al PAZIENTE<br />

STRUMENTI DIAGNOSTICI di 1° LIVELLO<br />

QUANDO è INDICATA la COLONSCOPIA ?<br />

se vi sono segni/sintomi di allarme<br />

(anemia sideropenica, sangue occulto +, perdite ematiche, cambiamento<br />

della forma delle feci)<br />

se età > 50 anni (non precedenti recenti colonscopie)<br />

se mai eseguita in storia di stipsi di lunga durata (ai fini di una<br />

diagnosi di esclusione)<br />

se la stipsi è insorta “di recente”<br />

(valutare intervallo di sicurezza = tempo trascorso da precedente esame<br />

strumentale negativo in rapporto al tempo necessario per lo sviluppo di<br />

patologia)


APPROCCIO al PAZIENTE<br />

STRUMENTI DIAGNOSTICI di 1° LIVELLO<br />

QUANDO RIPETERE LA COLONSCOPIA ?<br />

1. VALUTARE QUALITA’ ESAME PRECEDENTE<br />

- completezza dell’esame (= raggiungimento del cieco)…pulizia!<br />

- grado di pulizia intestinale<br />

- accuratezza del referto<br />

1. CONSIDERARE L’ INTERVALLO DI SICUREZZA<br />

- eseguire colonscopia = “cercare” cause organiche di stipsi<br />

- l’intervallo di sicurezza è diverso a seconda dell’ipotesi diagnostica:<br />

per neoplasia = 5-10 anni<br />

per stenosi post-chirurgia = mesi<br />

per malattia diverticolare = … meglio il clisma opaco …<br />

per IBD = 2 anni ? (da correlare alla storia clinica)<br />

<strong>STIPSI</strong><br />

ORG


<strong>STIPSI</strong><br />

STRUMENTI DIAGNOSTICI di 2° LIVELLO<br />

manometria ano-rettale<br />

(valutazione funzionale del retto e degli sfinteri)<br />

test di espulsione del palloncino<br />

(valutazione capacità di defecare un piccolo palloncino immesso nel retto)<br />

defecografia<br />

(valutazione fluoroscopica dei movimenti del pavimento pelvico e del retto)<br />

tempo di transito intestinale<br />

EMG<br />

(studio funzionalità dello sfintere anale esterno)


Manometria ano rettale<br />

Permette di misurare:<br />

La pressione a riposo del IAS, la sua capacità<br />

di rilassarsi durante il ponzamento, la<br />

massima pressione volontaria dello EAS<br />

(“squeeze”), la presenza o meno del normale<br />

riflesso di rilassamento del IAS durante la<br />

distensione rettale con palloncino (RAIR). La<br />

soglia di sensibilità rettale.


Manometria ano rettale<br />

Defecazione ostruita/anismo: contrazione<br />

paradossa del IAS durante ponzamento.<br />

Ritenzione fecale, abuso di clisteri: riduzione<br />

sensibilità rettale, con netto incremento del<br />

volume massimo.<br />

Hirscprung: assenza RAIR<br />

Ragade: aumento pressione IAS a riposo.


Test di espulsione palloncino<br />

Un palloncino in lattice viene inserito nel retto<br />

e gonfiato con 50 ml di acqua o aria ed il<br />

paziente viene invitato ad espellerlo<br />

privatamente in bagno. L’incapacità alla<br />

esplusione in 2-5 minuti rafforza l’ipotesi di<br />

un disturbo espulsivo (Fleshman 1992)


Quando richiedere la manometria?<br />

Indicata nei pazienti con stipsi persistente<br />

dopo aver eseguito gli esami di 1 livello (TTI,<br />

colonscopia) e che non hanno risposto ad un<br />

approccio terapeutico di I livello<br />

(modificazioni dietetico comportamentale +<br />

lassativi osmotici)<br />

In caso puo’ essere integrata con altri esami<br />

(defecografia) per evidenziare una eventuale<br />

defecazione ostruita


Defecografia<br />

E’ una tecnica radiologica<br />

Un preparato di bario con consistenza simile<br />

a quella delle feci viene inserito nel retto. Il<br />

paziente viene invitato ad espellerlo mentre<br />

viene studiato in fluoroscopia (foto/video).<br />

Viene valutato il livello di svuotamento finale<br />

del retto, la misura dell’angolo ano/rettale, la<br />

discesa del perineo e la presenza o meno di<br />

rettocele.


Biopsia rettale<br />

Nel sospetto di Hirschprung le biopsie rettali<br />

devono essere eseguite 3 cm sopra lo IAS e<br />

devono essere profonde per dimostrare la<br />

caratteristica assenza di plesso mioenterico.


Corso stipsi<br />

Introduzione<br />

Definizione<br />

Epidemiologia<br />

Prevalenza<br />

Fisiopatologia<br />

Classificazione<br />

Diagnosi<br />

Terapia


TERAPIA della <strong>STIPSI</strong> (1)<br />

1. RASSICURARE il PAZIENTE (dopo aver escluso patologia organica)<br />

= la stipsi è un sintomo, non deve diventare una malattia !<br />

1. MODIFICARE i COMPORTAMENTI SBAGLIATI<br />

- assecondare sempre lo stimolo a defecare<br />

- creare una regolarità dell’alvo<br />

orario quotidiano regolare, cercando di sfruttare il riflesso gastro-colico (dopo i pasti)<br />

utilizzare eventualmente un lassativo o un piccolo clistere di stimolo<br />

dedicare il giusto tempo (15-20 minuti) all’atto della defecazione (senza ponzare!)<br />

- suggerire una postura corretta (per ridurre il bisogno di spingere)<br />

il water alla giusta altezza e un appoggio corretto dei piedi<br />

inclinazione dell’addome anteriormente<br />

rilassare i muscoli del piano pelvico<br />

- incrementare (se possibile) l’attività fisica


TERAPIA della <strong>STIPSI</strong> (2)<br />

CONSIGLI DIETETICI<br />

- adeguata idratazione (1500-2000 ml di acqua al giorno)<br />

- aumento della quantità di fibre nella dieta (25-30 g al giorno)<br />

FRUTTA<br />

FRESCA<br />

FRUTTA<br />

SECCA<br />

LEGUMI<br />

CEREALI<br />

VERDURA<br />

ALIMENTI CON ALTE QUANTITA’ DI FIBRE<br />

~ 2 g a porzione<br />

~ 2-4 g a porzione<br />

~ 5 g ogni 100 g<br />

~ 5 g a porzione<br />

(50-100 g)<br />

~ 2 g ogni 150 g<br />

1 mela, 1 arancia, 1 pera, 2 prugne, uva, 2<br />

mandarini<br />

2 fichi secchi, 3 albicocche secche, 10 mandorle,<br />

10 nocciole, 15 arachidi<br />

fagioli, piselli, lenticchie, fave, ceci<br />

riso non brillato, pane integrale, pane di segale,<br />

mais<br />

insalata, pomodori, rape, carote crude, cavoli, fagioli<br />

verdi, carciofi, cavolfiori, spinaci


TERAPIA della <strong>STIPSI</strong> (3)<br />

Il TERRITORIO dello SPECIALISTA<br />

FARMACI sistemici - misoprostolo (200 mcg x 4/die)<br />

- tegaserod , prucalopride (procinetici serotoninergici)<br />

- lubiprostone, linaclotide (prosecretori)<br />

- eritromicina, nizatidina (aumento svuotamento e peristalsi)<br />

- betanecolo …solo in trials clinic futuri!!<br />

RIABILITAZIONE FKT + BIOFEEDBACK<br />

da utilizzare solo dopo completo studio funzionale<br />

SUPPORTO PSICHIATRICO<br />

necessario nei pazienti con disordini del comportamento alimentare e utile nei pazienti che:<br />

- negano le evacuazioni<br />

- riferiscono sintomi sproporzionati rispetto all’obiettività e ai riscontri dei test funzionali<br />

- lamentano dolore e gonfiore addominali o disturbi della defecazione continui e che non migliorano con la terapia<br />

TERAPIA CHIRURGICA<br />

limitata a casi selezionati e accuratamente valutati


LASSATIVI (1)<br />

CLASSIFICAZIONE (a)<br />

AGENTI CHE<br />

FORMANO MASSA<br />

(“bulking”) incrementano<br />

il peso e la massa fecale<br />

assorbendo acqua..<br />

LASSATIVI<br />

LUBRIFICANTI<br />

(AMMORBIDENTI<br />

FECALI)<br />

mucillagini<br />

Psillio, ca polycarbophil,<br />

cellulosa e derivati<br />

gomme vegetali (sterculia …)<br />

- bere almeno 1500-2000 ml di acqua al giorno<br />

- insorgenza di azione lenta: almeno 3-4 giorni<br />

- assumere lontano da altri farmaci (interferenza con l’assorbimento)<br />

- non provocano meteorismo o flatulenza<br />

olio di ricino<br />

olii di vaselina, oliva, mandorle<br />

sodio docusato<br />

glicerina<br />

FIBROLAX, PSYLLIUM,<br />

PLANTEN,<br />

NORMACOL, MODULA,<br />

AGIOLAX, NOVAFIBRA,<br />

BENEFIBRA, crusca…<br />

miscela 3 olii,<br />

VEROLAX, MACROLAX,<br />

GLICEROLAX, ZETALAX,<br />

supp. GLICERINA<br />

- le soluzioni oleose per os possono provocare danni della mucosa del piccolo<br />

intestino e malassorbimento di vitamine liposolubili. Segnalati casi di polmonite<br />

da aspirazione (anziani!)


LASSATIVI (2)<br />

CLASSIFICAZIONE (b)<br />

LASSATIVI OSMOTICI<br />

(e SALINI)<br />

..richiamano acqua nel<br />

lume<br />

intestinale..gradiente<br />

osmotico<br />

Lattulosio (..disaccaride non<br />

assorbibile..)<br />

lattitolo<br />

Sorbitolo<br />

- non indicati per la stipsi cronica<br />

- utili negli episodi acuti di stipsi<br />

- provocano facilmente meteorismo, flatulenza, crampi addominali<br />

sodio fosfato<br />

idrossido di magnesio<br />

solfato di magnesio<br />

- attenzione al contenuto in sodio e fosfato (ipertesi e anziani!)<br />

- interferiscono con assorbimento farmaci (distanziare di 2-3 ore)<br />

- vanno assunti con adeguata idratazione (500-2000 ml acqua/die)<br />

PEG 3350- 4000<br />

(polietilenglicole)<br />

DUPHALAC, LAEVOLAC,<br />

EPALFEN, LATTULAC,<br />

NORMASE, PORTOLAC (azione<br />

in 1-48 ore)<br />

FOSFO SODA FLEET,<br />

PHOSPHOLAX,<br />

magnesia S. Pellegrino<br />

(azione in 1-48 ore)<br />

PERGIDAL, MOVICOL, ISOCOLAN,<br />

SELG, SELG-ESSE (con dimeticone)


LASSATIVI (3)<br />

CLASSIFICAZIONE (c)<br />

LASSATIVI STIMOLANTI<br />

..irritanti !..provocano<br />

secrezione di acqua ed<br />

elettroliti con<br />

stimolazione del plesso<br />

mioenterico e quindi<br />

della peristalsi<br />

derivati antrachinonici:<br />

aloe<br />

senna<br />

cascara<br />

frangula<br />

rabarbaro<br />

derivati difenilmetano:<br />

Bisacodil<br />

picosolfato<br />

- possono provocare crampi addominali<br />

ALAXA, DULCOLAX,<br />

VERECOLENE,<br />

TISANA KELEMATA<br />

PURSENNID, EUCHESSINA,<br />

GUTTALAX, FALQUI,<br />

FAVE DI FUCA,<br />

HEPATOS, EPAREMA,<br />

DISCINIL COMPLEX,<br />

Amaro Medicinale Giuliani<br />

(agiscono in 8-12 ore)<br />

- l’uso cronico porta a grave ipotonia del colon (colon da catartici)<br />

- determinano melanosi della mucosa del colon (reversibile)<br />

- sono sicuri per l’uso a breve termine


LASSATIVI (4)<br />

CLASSIFICAZIONE (d)<br />

CLISTERI EVACUATIVI<br />

SUPPOSTE<br />

Evacuazione stimolata<br />

dalla distensione del retto<br />

o da azione osmotica<br />

(glicerina) o stimolante<br />

(bisacodyl)<br />

Acqua, fosfato, glicerina,<br />

bisacodyl<br />

Agiscono in pochi minuti<br />

Possono beneficiarne i pazienti refrattari ai lassativi con grave stipsi.<br />

I clisteri a base di acqua sono piu sicuri (quelli a base di phosfato<br />

aumentano l’azione lassativa ma possono provocare iperfofatemia ed<br />

ipocalcemia se ritenuti).<br />

Possono provocare irritazioni anorettali. Non dovrebbero essere usati<br />

giornalmente.


COSA FARE NEL PAZIENTE CHE ASSUME<br />

CONTINUAMENTE LASSATIVI ? (1)<br />

prima di tutto…<br />

SRADICARE UN USO SBAGLIATO O UN<br />

ABUSO<br />

pazienti che assumono lassativi per “prevenire la stipsi”<br />

pazienti con l’idea che l’alvo “deve” essere quotidiano<br />

per essere in buona salute (“per eliminare le tossine<br />

intestinali e purificare l’organismo”), con buona<br />

probabilità di gradimento dell’ idrocolonterapia …<br />

l’uso cronico di lassativi stimolanti può causare nel<br />

tempo una stipsi grave e quasi intrattabile (perdita della<br />

motilità colica)


COSA FARE NEL PAZIENTE CHE ASSUME<br />

CONTINUAMENTE LASSATIVI ? (2)<br />

Provare a ridurli e sospenderli per un<br />

periodo, valutando la frequenza delle<br />

evacuazioni (..diario..).<br />

Sostituire i lassativi piu’ problematici con altri<br />

(stimolanti”bulcking”)<br />

Rivalutazione norme dietetiche (acqua e<br />

fibra)<br />

Eseguire eventuali test funzionali


Approccio diagnostico alla stipsi cronica<br />

Anamnesi / Esame obiettivo/ Valutazione su possibili cause secondarie<br />

Tutto normale Disordine della<br />

defecazione<br />

Ripetere il transito<br />

normale<br />

Stipsi con transito normale<br />

colonscopia<br />

Non identificate cause secondarie<br />

Non evidenziate cause organiche<br />

Studio del transito/manometria rettale<br />

Test di espulsione<br />

AGA guideline<br />

Stipsi da transito lento Stipsi da transito lento +<br />

disfunzione del<br />

pavimento pelvico<br />

Si inizi il trattamento come<br />

fosse una stipsi da<br />

disfunzione del pavimento<br />

pelvico e se la risposta è<br />

inadeguata si tratti come<br />

stipsi da transito lento


Stipsi con normale transito<br />

Fibre, MOM (latte di magnesio)<br />

Miglioramento Nessun miglioramento<br />

Continuare il trattamento<br />

Aggiungere PEG<br />

Miglioramento Nessun miglioramento<br />

AGA guideline (modificata)<br />

Continuare il trattamento Aggiungere lassativi stimolanti<br />

Miglioramento Nessun miglioramento<br />

Continuare il trattamento Tegaserod oppure<br />

Lubiprostone


Stipsi da transito rallentato<br />

Fibre, MOM, (Bisacodyl, Dulcolax)<br />

Miglioramento Nessun miglioramento<br />

Continuare il trattamento Aggiungere PEG<br />

Miglioramento Nessun miglioramento<br />

Continuare il trattamento<br />

Misoprostol, Tegaserod<br />

AGA guideline<br />

Miglioramento Nessun miglioramento<br />

Colectomia subtotale<br />

Con ileo-retto<br />

anastomosi


Disfunzione del pavimento pelvico<br />

Fibre, suppositori, clismi<br />

Biofeedback + fibre<br />

Miglioramento Nessun miglioramento<br />

Follow-up clinico Defecografia Anormale<br />

Anormale Normale<br />

Valutazione dei difetti<br />

anatomici rettali<br />

Biofeedbak,<br />

suppositori, clismi<br />

Intervento se non migliora<br />

Riparazione chirurgica Intervento chirurgico non necessario<br />

AGA guideline<br />

Ripetere test di espulsione<br />

Normale<br />

Stipsi con transito normale


stipsi cronica nell’anziano<br />

Stipsi cronica (criteri Roma II)<br />

Colonscopia/manometria/anamnesi/EO<br />

Non identificate cause organiche/secondarie<br />

Misure non farmacologiche<br />

Rivalutare farmaci<br />

Ottimizzare introito di liquidi<br />

Incremento attività fisica<br />

Misure dietetiche: FIBRA<br />

continuare<br />

Migliora<br />

Migliora<br />

Non migliora<br />

Misure farmacologiche<br />

Lassativi di massa (se abbastanza liquidi)<br />

Lassativi osmotici (idrossido di Mg)<br />

PEG<br />

Lattulosio (..meteorismo..)<br />

Lassativi stimolanti possibilmente “ a cicli”<br />

Lassativi e clisteri<br />

Non migliora<br />

Bosshard W 2004<br />

Altre opzioni: chirurgia


Uso del PEG nella SCF: caratteristiche e<br />

meccanismo di azione<br />

Miscela di polimeri non assorbibili ad azione osmotica.<br />

Aumento contenuto di acqua .<br />

Non è assorbito, non è metabolizzato non è fermentato<br />

(no meteorismo).<br />

3350 e 4000 di PM: il 3350 è + igroscopico<br />

Addizionati o meno con solfato di Na o Mg<br />

La somministrazione prolungata di piccole quantità<br />

quotidiane mantiene nel tempo la sua efficacia ( a<br />

differenza degli altri lassativi in cui bisogna > la dose).<br />

Indicata pertanto nell’uso della SCF


Lassativi osmotici a base di PEG<br />

Nome<br />

commerciale<br />

Macro P<br />

Isocolan<br />

Selg esse<br />

Selg 250<br />

Movicol<br />

Onlipeg<br />

PEG<br />

4000<br />

4000<br />

4000<br />

4000<br />

3350<br />

4000<br />

Dose (gr/<br />

busta)<br />

18,5<br />

17,4/34,8<br />

70<br />

17,5<br />

13,8<br />

10<br />

Elettroliti<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

NaMg/NaS<br />

+/+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

-<br />

-<br />

Indicazioni<br />

Radiologia<br />

Colonscopia<br />

Stipsi cronica<br />

colonscopia<br />

Pulizia colon in<br />

colonscopia<br />

SCF<br />

SCF<br />

SCF


PEG valutazione efficacia<br />

PEG vs placebo: numerosi studi controllati<br />

indicano che il PEG è efficace nel<br />

normalizzare l’alvo in pazienti con SCF e che<br />

l’assunzione a lungo termine mantiene un<br />

alvo regolare senza indurre effetti<br />

indesiderati<br />

PEG/vs lattulosio: PEG maggiormente efficace<br />

con meno effetti collaterali (gas intestinale)


PEG nella SCF: dosaggio consigliato<br />

PEG 3350: il dosaggio per ottenere una<br />

normale frequenza evacuativa varia da 17 a<br />

34 g (corrispondente a 1-2 buste al giorno)<br />

Iniziare con basse dosi fino a stabilizzazione<br />

Una volta stabilita la dose efficace il<br />

trattamento puo’ essere continuato anche per<br />

lungo tempo.


PEG: tollerabilità e sicurezza<br />

La maggior parte delle informazioni disponibili<br />

derivano sugli studi sulla preparazione intestinale<br />

alla colonscopia. I disturbi sono collegati all’alto<br />

volume, ma se usati a basso volume (SCF) sono<br />

ben tollerati.<br />

Sapore sgradevole salino: legato al solfato di sodio<br />

e Mg. L’assenza del solfato migliora molto<br />

l’accettabilità.<br />

Sicuro anche negli anziani: non alterazioni<br />

elettrolitiche


PEG: valutazioni farmaco economiche<br />

Oltre che efficacia e tollerabilità nella scelta del<br />

lassativo sono importanti considerazioni<br />

economiche.<br />

Il PEG costa di piu’ del lattulosio ma è piu’<br />

efficace e meglio tollerato con un minor numero<br />

di visite dal mmg e quindi onere economico<br />

totale minore.<br />

Christie et all: economic impact of low dose PEG 3350 plus electrolytes compared with<br />

lactulose in the management of idiopathic constipation in the UH.<br />

Pharmacoeconomics 2002; 20:49-60


NMS neuromodulazione sacrale


NMS neuromodulazione sacrale<br />

La NMS è un trattamento ottenuto tramite la<br />

stimolazione dei nervi del plesso sacrale con lievi<br />

impulsi elettrici da parte di un elettrostimolatore<br />

(InterStim-Medtronic) impiantato<br />

La terapia comprende 2 fasi<br />

1 fase: stimolazione di prova che consente di<br />

determinare l’efficacia della stimolazione. E’ una<br />

proceura temporanea e reversibile. Consiste nella<br />

stimolazione con elettrocatetere collegato ad uno<br />

stimolatore esterno che emette lievi impulsi elettrici<br />

percepiti inizialmente come formicolio o parestesie<br />

nella zona genitale. La fase di prova puo’ durare<br />

qualche giorno. Compilazione diario.


NMS neuromodulazione sacrale (2)<br />

2° fase: se i sintomi del paziente sono chiaramente<br />

migliorati si passa all’impianto permanente. Il<br />

neurostimolatore impiantato funzione come un “pace<br />

maker” inviando continuamente impulsi elettrici al n.<br />

sacrale al fine di ripristinare la funzione od il controllo<br />

fecale/urinario. Lo stimolatore funziona sempre, è<br />

impiantato sotto la cute, ma può essere disattivato<br />

dal paziente stesso, dall’esterno in casi particolari<br />

(RMN, antifurti). La batteria dura 7 anni dopo di che<br />

si sostituisce completamente lo stimolatore.


NMS neuromodulazione sacrale<br />

La terapia con InterStim deve essere presa in considerazione dopo il fallimento delle<br />

terapie mediche e prima di prendere in esame le opzioni chirurgiche. Disturbi del<br />

pavimento pelvico (incontinenza fecale-urinaria, stipsi). Elettrocatetere impiantato per<br />

stimolare i nervi sacrali con lievi disturbi elettrici. 2 fasi (prova/impianto permanente)


Indicazioni InterStim<br />

Incontinenza fecale/urinaria: aumento<br />

in genere della capacità di ritardare la<br />

defecazione consentendo di raggiungere il<br />

bagno con netto aumento della qualità di vita<br />

del paziente in tutte le scale considerate (stile<br />

di vita, comportamento, Condotta,<br />

depressione, Stima di sé, imbarazzo)<br />

La stimolazione del n sacrale aumenta la<br />

continenza in maniera significativa.


Indicazioni InterStim<br />

Stipsi: diversi studi su pazienti con<br />

disfunzione vescicale e stipsi hanno<br />

dimostrato un netto miglioramento anche<br />

della stipsi. La stimolazione del n sacrale<br />

costituisce una alternativa per i pazienti con<br />

grave ed intrattabile stipsi. La stimolazione di<br />

prova consente di prevedere l’esito della<br />

terapia.


<strong>STIPSI</strong>:<br />

Grazie della<br />

cortese<br />

attenzione !!


INCONTINENZA FECALE<br />

Perdita incontrollata di materiale fecale in<br />

individuo > ai 4 anni associata a:<br />

Alterata funzione sfinteriale (IAS, EAS)<br />

Alterata sensibilità rettale<br />

Impatto fecale (incontinenza da overflow)


INCONTINENZA FECALE EPIDEMIOLOGIA<br />

L’I.F. è un problema comune, con una prevalenza<br />

del 2-15% della popolazione generale e fino al 46%<br />

delle RSA (Nelson RL 2004)<br />

Fattori di rischio popolazione generale: età, sesso,<br />

limitazione fisica, diarrea, urgenza fecale<br />

Fattori di rischio nelle RSA: alterazioni cognitive e<br />

della mobilità, diarrea e ritenzione fecale (Read<br />

NWet al, 1986; Drossman DA et al, 1986)


IF: fisiopatologia<br />

Riduzione del tono sfinteriale del IAS (difetti<br />

anatomici o assotigliamento)<br />

Debolezza del EAS per danno sfinteriale,<br />

neuropatia, miopatia (Bharucha et al 2006)<br />

Alterata funzione del pubo rettale<br />

(Fernandez-Fraga et al 2002)<br />

Riduzione della sensibilità rettale (Sun WM et<br />

al, 1992)


IF: Cause<br />

Disfunzione sfinteriale (traumi ostetrici,<br />

traumi chirurgici)<br />

Diabete mellito (ridotto tono IAS, diarrea<br />

secondaria a neuropatia autonomica)<br />

Alterata sensibilità rettale (diabete, sclerosi<br />

multipla, demenza, traumi,lesioni spinali)<br />

Impatto fecale (allettamento, demenza,<br />

scarsa fibra + liquidi)

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