LUXPEDIA - ottica polia

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LUXPEDIA ACETATO L’acetato di cellulosa è una resina termoplastica di origine vegetale composta da acetato di cellulosa plastificato e stabilizzato; significa cioè che può essere ripetitivamente ammorbidito e trasformato sotto l’azione del calore e della pressione e si rafforza ogni volta che viene rinfrescato. Gli ingredienti sono: - MATERIALI MONTATURE IN PLASTICA La famiglia delle plastiche può essere suddivisa in due sottofamiglie: acetato e iniettato. • Fiocco di cotone e polpa di legno di prima scelta • Plastificante (dietilftalato) • Coloranti (pigmenti naturali) Le proprietà meccaniche, chimiche e fisiche dell’acetato di cellulosa sono: • Trasparenza equivalente a quella del vetro • Eccellente resistenza alla rigatura • Buona resistenza all’acqua, all’olio e ai grassi • Scarsa elettro-staticità che tende a eliminare la deposizione di polvere • Anallergicità che garantisce un innocuo contatto diretto con la pelle L’acetato per l’occhialeria viene fornito in lastre ricavate da blocco o per estrusione. Le lastre da blocco sono prodotte dosando e mescolando insieme gli ingredienti in impianti di omogeneizzazione; la pasta ricavata viene fatta raffreddare e stabilizzare. Il blocco viene successivamente tagliato in lastre di spessori variabili ed essiccati in appositi forni. Le lastre per estrusione sono ricavate dosando in una filiera piatta la pasta colorata e successivamente trafilandola in appositi impianti. La stagionatura è un aspetto fondamentale per determinare la qualità delle lastre di acetato. Maggiore è la stagionatura maggiore sarà la qualità dell’acetato. Le lastre commercializzate oggi stagionano per circa un mese.
LUXPEDIA - MATERIALI Un caso a parte è rappresentato dagli occhiali Persol, per i quali vengono utilizzate lastre con stagionature più lunghe. Le lastre di acetato non sono prodotte internamente in Luxottica, ma vengono acquistate da fornitori esterni che realizzano le lastre secondo specifiche richieste. Spesso viene ordinato acetato esclusivo, di notevole pregio ed elevato valore estetico dovuto a particolari colorazioni ed effetti cromatici. Infatti l’occhiale in acetato da lastra non viene verniciato, il colore è già nella massa del materiale. Uno degli effetti più utilizzati è quello maculato, che si ottiene sminuzzando a cubetti lastre di colori diversi, che vengono poi mescolati casualmente in grandi presse riscaldate. Per effetto del calore e della pressatura, che può arrivare fino a 24 ore, i cubetti si compenetrano, ottenendo per esempio dal marrone e dal giallo la classica composizione tartaruga. Si possono ottenere altri effetti cromatici che presentano dei motivi più o meno regolari. In tal caso i cubetti di acetato non possono essere mescolati casualmente, ma devono essere disposti manualmente nelle presse in un determinato ordine. Lastre di tonalità diverse pressate fra loro col cosiddetto sistema da blocco danno origine a stratificazioni del materiale che determinano effetti estetici del tutto originali. Si tratta di un sistema di pressature successive, in cui lastre di effetti differenti, ottenuti da una prima pressatura, vengono ulteriormente pressate fra loro. Questo sistema consente di ottenere delle lastre che costituiscono dei piccoli capolavori di artigianalità, in quanto rendono ogni montatura un pezzo unico. Infatti la ricchezza di dettagli e sfumature tipiche di questi effetti non consentono di avere due pezzi perfettamente uguali. Dà quindi a chi indossa un occhiale di questo tipo un senso di unicità e di esclusività: è il pezzo di chi l’indossa. Un’altra caratteristica importante dell’acetato è che consente di ottenere effetti particolari anche durante la produzione delle montature. È il caso ad esempio delle montature bicolore, ottenute non con una semplice verniciatura superficiale, ma saldando fra loro porzioni di lastre dalle tinte diverse. Con questo processo si possono ottenere sia aste che frontali bicolori. Anche in questo caso si ottengono delle montature che richiedono una lavorazione unica e artigianale che conferisce ulteriore pregio all’occhiale.
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