LUXPEDIA - ottica polia
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<strong>LUXPEDIA</strong><br />
Migliora la tua conoscenza e consulta l’enciclopedia<br />
del know-how Lux<strong>ottica</strong>, disponibile per te in ogni momento.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- LUXOTTICA<br />
Lux<strong>ottica</strong> si dedica alla protezione degli occhi e alla valorizzazione dei volti di donne e uomini<br />
nel mondo, realizzando e commercializzando occhiali da sole e da vista di elevata qualità tecnica<br />
e stilistica al fine di massimizzare il benessere e la soddisfazione dei propri consumatori.<br />
Tutte le attività del Gruppo Lux<strong>ottica</strong> devono essere svolte nell’osservanza della legge, in un<br />
quadro di concorrenza leale con onestà, integrità, correttezza e buona fede, nel rispetto degli<br />
interessi legittimi dei clienti, dei dipendenti, dei partner commerciali e finanziari e delle collettività<br />
in cui il Gruppo Lux<strong>ottica</strong> è presente con le proprie attività.<br />
Tutti coloro che lavorano nel Gruppo Lux<strong>ottica</strong>, senza distinzioni o eccezioni, sono impegnati<br />
ad osservare e a fare osservare tali principi nell’ambito delle proprie funzioni e responsabilità.<br />
In nessun modo la convinzione di agire a vantaggio del Gruppo Lux<strong>ottica</strong> può giustificare<br />
l’adozione di comportamenti in contrasto con questi principi.<br />
Tutte le azioni, le operazioni e le negoziazioni compiute e, in genere, i comportamenti posti in essere dai dipendenti del Gruppo<br />
Lux<strong>ottica</strong> nello svolgimento dell’attività lavorativa sono ispirati alla massima correttezza dal punto di vista della<br />
gestione, alla completezza e trasparenza delle informazioni, alla legittimità sotto l’aspetto formale e sostanziale e alla<br />
chiarezza e verità nei riscontri contabili secondo le norme vigenti e le procedure interne.<br />
L’avvio dell’attività del gruppo Lux<strong>ottica</strong> risale al 1961, anno in cui Leonardo Del Vecchio fonda Lux<strong>ottica</strong> di Del Vecchio e C.<br />
S.a.S., successivamente trasformata in società per azioni con la denominazione di Lux<strong>ottica</strong> S.p.A. Nata come piccolo laboratorio<br />
meccanico, la Società opera fino alla fine degli anni ’60 come produttore terzista di stampi, ferro-tagli, minuterie metalliche e<br />
semilavorati per il settore ottico.<br />
Con il passare degli anni, Leonardo Del Vecchio amplia progressivamente la gamma delle lavorazioni eseguite fino a costituire<br />
una struttura produttiva integrata in grado di produrre l’occhiale finito. Il 1969 rappresenta l’anno di svolta per lo sviluppo<br />
dell’attività: vengono lanciate le prime montature con il marchio Lux<strong>ottica</strong> e la Società si trasforma da terzista a<br />
produttore in-dipendente. Poco tempo dopo, la presentazione al MIDO (Mostra Internazionale Dell’Ottica) di Milano della prima<br />
collezione ne consacra il definitivo successo.<br />
Nei primi anni ’70, la società commercializza le proprie montature esclusivamente tramite grossisti. Nel 1974, dopo cinque anni<br />
di intenso sviluppo dell’attività produttiva, Del Vecchio intuisce l’importanza del controllo diretto della distribuzione e avvia<br />
una strategia di integrazione verticale, con l’obiettivo di distribuire direttamente le proprie montature sul mercato. Il primo<br />
passo è l’acquisto della Scarrone S.p.A., società di distribuzione di Torino già presente da molti anni nel settore, che<br />
porta in dote un importante know-how relativo al mercato italiano.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- LUXOTTICA<br />
L’espansione assume rilievo internazionale negli Anni ‘80, con l’acquisizione di distributori indipendenti, l’apertura di filiali e, in<br />
alcuni casi, con la creazione di joint-venture nei principali mercati esteri. Iniziato con la creazione della prima consociata<br />
com-merciale in Germania, nel 1981, lo sviluppo wholesale internazionale culmina con l’acquisizione di Avant Garde Optics<br />
Inc., distributore all’ingrosso operante sul mercato statunitense.<br />
Ogni montatura, lente, processo produttivo o distributivo è frutto di molti anni di esperienza e ricerca.<br />
Tutti i prodotti nel Brand portfolio si avvalgono di innovazioni derivanti da 3 grandi aree: Lenti da vista, Lenti da sole, montature.<br />
Lux<strong>ottica</strong> è il leader mondiale nel settore degli occhiali di fascia alta, di lusso e sportivi.<br />
L’attuale portafoglio di Lux<strong>ottica</strong> Group è composto da numerosi Brand.<br />
Tra i marchi di proprietà vi sono Ray-Ban, Vogue, Persol, Arnette e Revo, mentre quelli in licenza comprendono Bvlgari, Chanel,<br />
Dolce & Gabbana, Donna Karan, Prada, Ferragamo, Versace, Burberry, Polo Ralph Lauren e, a partire dal 2008, Tiffany.<br />
Un’approfondita comprensione di ciascun marchio, dei suoi valori, della clientela a cui si rivolge, nonché la conoscenza delle<br />
collezioni, svolgono un ruolo fondamentale nella vendita.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- PRODUZIONE<br />
Una delle ragioni del successo di Lux<strong>ottica</strong> è il “Made in Italy” che si basa su un rapporto unico e privilegiato tra l’azienda<br />
e il territorio in cui viene effettuata la produzione, ovvero la valle di Agordo nella zona di Belluno, dove è concentrato il 95%<br />
dei produttori italiani di occhiali.<br />
La caratteristica della produzione di Lux<strong>ottica</strong> è l’unione di tecnologia e lavorazione manuale, tra processi automatizzati e abilità<br />
artigianale, in un’<strong>ottica</strong> costantemente volta all’innovazione.<br />
La fabbrica di Agordo nel 2009 contava 3280 dipendenti:<br />
La produzione Lux<strong>ottica</strong> è un mix di innovazione, qualità tecnologica e un’ottima tradizione artigianale.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- PRODUZIONE<br />
Lux<strong>ottica</strong> è e rimane produttore di montature, ma già oggi nello stabilimento di Lauriano, lo stabilimento storico di Persol vicino<br />
Torino, produciamo una quota delle lenti da sole non graduate che ci servono per completare le nostre montature.<br />
Questo grazie ad aver accumulato negli anni il savoir faire di Persol, di RayBan e ultima acquisizione di Oakley, che sono tutti<br />
marchi che nella loro storia precedente avevano una grande know-how nella produzione di lenti da sole.<br />
Quindi oggi siamo in grado di produrre lenti sia in cristallo che in <strong>polia</strong>mmide 12 o semplice policarbonato e realizziamo tutti i<br />
trattamenti che le arricchiscono come ad esempio la specchiatura: all’interno di forni le lenti subiscono questo trattamento superficiale<br />
di ossidi di metallo che danno poi l’effetto specchiato; trattamenti antiriflesso interno ed esterno (sulle lenti da sole il<br />
trattamento antiriflesso esterno non viene fatto); inserimento del filtro polarizzato.<br />
Vengono effettuati anche tutti i controlli in ogni fase della produzione e successivamente sotto forma di test quando la lente è<br />
ormai fatta.<br />
Quindi l’expertise di Oakley nelle lenti ci ha spinto a raccontare di più il fatto che noi, anche da produttori di montature, sulle<br />
nostre lenti abbiamo già degli standard di qualità importanti.<br />
Questa è una cosa che da parte nostra implica un maggior investimento in formazione, per cui cercheremo sempre di più di fare<br />
educazione anche sulle lenti.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- PROGETTAZIONE<br />
I prodotti di Lux<strong>ottica</strong> sono noti in tutto il mondo perché per noi design è sinonimo di ricerca che si realizza nello studio appassionato<br />
delle nuove tendenze, la dove queste prendono vita.<br />
Questi spunti originali vengono quindi modellati dall’esperienza di un’azienda che può vantare cinquant’anni di successi nei<br />
maggiori segmenti e mercati del mondo.<br />
Il raggiungimento di tali standard qualitativi avviene grazie a competenze tecniche e produttive di livello internazionale, frutto<br />
del costante impegno volto all’innovazione tecnologica, alla ricerca stilistica e di design, allo studio dell’evoluzione del modo di<br />
vivere delle persone e all’interpretazione dei trend della moda.<br />
Il risultato sono prodotti unici, carichi di stile e tecnologia.<br />
La prima fase è la progettazione dell’occhiale, il design delle montature.<br />
Ad Agordo, l’ufficio “design prototipi e campioni” progetta dei prodotti finiti da input creativi, che vengono dati sia internamente<br />
da Lux<strong>ottica</strong> che esternamente, come per esempio dei suggerimento dati da case del lusso che ci hanno scelto come partner.<br />
I progettisti realizzano dei disegni impressionisti fino ad affinarli e creare un prototipo “grezzo”.<br />
Dopodiché tutto viene trasferito in un computer in un programma che si chiama AutoCad che serve a realizzare<br />
l’architettura dell’occhiale in 3D ed i relativi stampi per la produzione.<br />
Poi si realizza un campione in resina sintetizzata che serve per verificare misure, funzionalità, calzabilità e i vari componenti.<br />
Superati i controlli si realizza il prototipo vero e proprio nel materiale più idoneo rispetto agli effetti desiderati.<br />
I materiali sono: metallo, acetato e iniettato.<br />
L’ufficio prodotto sottopone il prototipo ad ulteriori test prima di approvarlo e industrializzarlo.<br />
Il ciclo di progettazione dura all’incirca un anno.<br />
Basti pensare all’iniettato e alcuni componenti particolari che devono essere realizzati con degli stampi che richiedono<br />
diversi mesi per essere approntati, in alcuni casi sono così specifici e particolari che devono essere prodotti da fornitori<br />
specializzati. Il costo di uno stampo si aggira sulle decine e migliaia di euro.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- COMPONENTI<br />
Gli occhiali, da vista o da sole, sono composti da elementi sempre presenti e che possono essere realizzati con materiali differenti<br />
a seconda della funzione e delle caratteristiche estetiche che si vogliono dare all’occhiale.<br />
f) Asta<br />
g) Terminale<br />
a) Ponte<br />
b) Nasello<br />
c) Lente<br />
d) Montatura<br />
e) Cerniera<br />
Un’altra componente dell’occhiale è naturalmente la vite, che viene inserita nella cerniera per fissare l’asta alla montatura o<br />
serve al fissaggio di decori o altre parti dell’occhiale.<br />
In particolare, Lux<strong>ottica</strong> usa una soluzione brevettata con formula esclusiva, la vite Lux-lock, un tipo di vite progettata espressamente<br />
per il fissaggio delle lenti.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- LAVORAZIONE<br />
La caratteristica della produzione di Lux<strong>ottica</strong> è l’unione di tecnologia e lavorazione manuale, tra processi automatizzati e abilità<br />
artigianale.<br />
All’estero tutti i prodotti italiani Lux<strong>ottica</strong> hanno guadagnato prestigio e fama come “Made in Italy”, perché soddisfano sempre e<br />
ampiamente tutte le aspettative in termini di eccellente qualità, che si traduce concretamente in questi requisiti distintivi.<br />
- accoppiamenti perfetti tra asta e frontale<br />
- montature che assicurano stabilità alla lente<br />
- occhiali durevoli nel tempo<br />
- occhiali indeformabili che rendono minima la necessità di<br />
ricorrere ad aggiustamenti e che assicurano un comfort duraturo<br />
- materiali di rivestimento resistenti alla corrosione e all’usura<br />
- montature che mantengono la vivacità dei colori nel tempo.<br />
Visitando gli stabilimenti italiani di Lux<strong>ottica</strong> si rimane davvero colpiti dalla precisione nelle operazioni di finitura, che persone<br />
esperte svolgono ancora oggi manualmente, con professionalità e passione, consapevoli di operare su un prodotto apprezzato<br />
e riconosciuto in tutto il mondo. Prodotto che non a caso reca la prestigiosa dicitura “Hand Made in Italy”, testimonianza di artigianalità<br />
e conoscenza.<br />
L’elemento artigianale e l’importanza della mano dell’uomo resta sempre presente e in alcuni casi prende il sopravvento sulla<br />
parte automatizzata.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- LAVORAZIONE<br />
LAVORAZIONE DELLE MONTATURE IN METALLO<br />
Il processo di lavorazione delle montature in metallo si può riassumere secondo diverse fasi.<br />
La prima fase è quella della lavorazione del filo di metallo. Il metallo viene lavorato con delle apposite macchine che lo martellano<br />
assottigliandolo secondo specifiche. Quindi passa alle fasi successive di stampaggio e tranciatura a freddo, fino ad assumere le<br />
forme dei componenti della montatura.<br />
La fase successiva è la saldatura, in cui all’asta e al frontale vengono saldati manualmente gli altri componenti come ponti, porta<br />
naselli, cerniere, ottenendo così la montatura grezza pronta per essere sottoposta al processo di burattatura, per rifinire le superfici.<br />
Vengono fatti due cicli di burattatura da tre ore ciascuno: il primo ciclo, chiamato sgrossatura, è fatto con pasta abrasiva e legno<br />
di noce di cocco e riduce al minimo le imperfezioni derivanti dalla saldatura; il secondo invece, chiamato burattatura a lucido, è<br />
fatto con materiali abrasivi più fini e consente di ottenere una montatura brillante e omogenea.<br />
In alcuni casi la burattatura è sufficiente a ottenere montature prive d’imperfezioni, in altri invece, soprattutto nel caso di montature<br />
larghe, è necessario un ulteriore passaggio, la lucidatura, che può essere fatta con macchinari automatizzati oppure fatta<br />
manualmente a ruota.<br />
La lucidatura manuale è necessaria nel caso di montature dalla forma particolare, dove la macchina non riesce a raggiungere<br />
tutti i punti della montatura stessa.<br />
La fase ancora successiva è la galvanica, un processo che consente di ottenere dei rivestimenti delle montature con proprietà<br />
anti-corrosive. Le montature vengono immerse in vasche di soluzioni elettrificate in cui sono disciolti sali di metallo che, attraverso<br />
il fenomeno dell’elettrolisi, si depositano sulle montature rendendole lucide, resistenti e preziose. A seconda degli spessori<br />
che si vogliono ottenere variano i tempi di immersione e il voltaggio della corrente. Quotidianamente si effettuano le analisi<br />
chimiche dei bagni per far sì che, in base alla corrente e alla tensione, ci sia sempre il deposito corretto di metallo, ovvero che ci<br />
sia un “riporto galvanico costante nel tempo”.<br />
I materiali più utilizzati nei rivestimenti sono il nichel, il rutenio, il nichel-stagno e anche materiali preziosi come l’oro e il palladio<br />
che permette di ottenere un effetto argento.<br />
In occasioni particolari vengono realizzate delle collezioni con rivestimenti particolarmente preziosi per materiale utilizzato e spessore<br />
del rivestimento, come nel caso della linea “Special edition gold” di Dolce&Gabbana dove le montature in titanio erano<br />
letteralmente placcate d’oro.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- LAVORAZIONE<br />
LAVORAZIONE DELLE MONTATURE IN ACETATO<br />
La lavorazione dell’acetato avviene nello stabilimento di Sedico, dove è ubicato anche il magazzino di stoccaggio dove ogni<br />
giorno arrivano mediamente 4 tonnellate di lastre di acetato già stagionate, pronte per essere lavorate.<br />
La prima fase della lavorazione è il taglio delle lastre dove, in base ai disegni tecnici dei vari modelli, vengono ridotte per fresatura<br />
allo spessore previsto, e rifilate, cioè tagliate in porzioni più piccole. I pezzi di acetato sono quindi pronti per la sagomatura<br />
delle aste e dei frontali.<br />
Le aste si sagomano tramite il taglio a laser, mentre i frontali vengono lavorati col pantografo, un macchinario in cui delle punte<br />
metalliche che ruotano ad alta velocità sagomano il profilo dei frontali.<br />
Le fasi successive della lavorazione si differenziano per aste e frontali fino alla fase comune della burattatura. Per le aste si procede<br />
con l’animatura: vengono scaldate a circa 300° in modo da portare il materiale al punto di rammollimento e al loro interno<br />
viene inserita l’anima d’acciaio, anch’essa scaldata. Questa è una fase molto delicata e di estrema precisione, in quanto basterebbe<br />
una temperatura un po’ più alta del dovuto perché le aste si sfaldino.<br />
Una volta inserita l’anima, vengono immediatamente raffreddate immergendole in acqua e poi manualmente viene effettuata la<br />
sbavatura dei residui di acetato che si creano intorno alla cerniera. Successivamente si procede con la fresatura delle sedi per i<br />
loghi o eventuali decori; quindi si passa all’aggiustaggio con cui si crea la calzata tipicamente curva delle aste.<br />
I frontali invece dopo il pantografo i frontali passano all’inserimento delle cerniere.<br />
Anche qui l’inserimento avviene a caldo, ma a differenza dell’animatura delle aste, viene scaldata solo la cerniera e non tutto il<br />
frontale.<br />
La fase successiva è la curvatura: il frontale viene scaldato a circa 120° e viene piegato come indicato dal disegno tecnico e<br />
contemporaneamente si dà la sagomatura del ponte. La curvatura degli occhiali da sole varia a seconda dei modelli ed è sempre<br />
maggiore di quella degli occhiali da vista, che invece è costante su tutti i modelli, con un raggio di curvatura di 6°.<br />
A questo punto i frontali sono pronti per la burattatura.<br />
La burattatura rappresenta un processo di fondamentale importanza ai fini della qualità e del valore estetico delle montature in<br />
acetato. Consiste in una lavorazione meccanica di finitura della superficie che consente la sgrezzatura e la levigatura dei pezzi.<br />
La burattatura è suddivisa in quattro sottofasi che si differenziano per il materiale abrasivo utilizzato: la sgrossatura per rimuovere<br />
i difetti maggiori viene fatta con pezzetti di legno di faggio; la levigatura, fatta con pomice e pasta abrasiva; la lucidatura,<br />
fatta con pezzetti di legno di betulla; la brillantatura, con pezzetti di betulla più fini e pasta brillantante.<br />
La burattatura di aste e frontali è leggermente diversa nelle prime due fasi di sgrossatura e levigatura, in quanto per i frontali<br />
vengono utilizzati pezzetti di legno più fini.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- LAVORAZIONE<br />
La durata di ognuna delle fasi della burattatura varia è mediamente di 15-20 ore, ma nel caso di lavorazioni particolari si potrebbero<br />
avere anche cicli più lunghi.<br />
Se al termine della burattatura dovessero ancora persistere delle piccole imperfezioni, si procede con una lucidatura manuale a<br />
ruota.<br />
Al termine dalla burattatura aste e frontali sono ormai rifiniti e pronti per essere assemblati fra loro per creare la montatura completa.<br />
LAVORAZIONE DELLE MONTATURE IN INIETTATO<br />
L’iniettato è l’altra delle due tipologie di montature in plastica prodotte da Lux<strong>ottica</strong>. Il termine iniettato non si riferisce alla materia<br />
prima utilizzata, ma al processo di lavorazione che è basata sull’iniezione di plastica fusa in stampi. Le plastiche che vengono<br />
utilizzate, che prima di essere fuse sono sotto forma di granuli, sono il nylon e il propionato.<br />
La produzione avviene negli stabilimento di Agordo. I granuli di plastica vengono fusi a 270°, ricavando così una soluzione fluida<br />
che viene iniettata all’interno di stampi da appositi macchinari. Una volta riempito lo stampo, la plastica viene pressata al suo<br />
interno e dopo il tempo necessario alla solidificazione, lo stampo si apre e il pezzo ormai formato, che sia un frontale o un set di<br />
aste, viene rilasciato dalle macchine.<br />
L’inserimento di anime e cerniere avviene già durante la fase d’iniezione, rispettivamente dei frontali e delle aste. Si lascia leggermente<br />
raffreddare la plastica per poi inserire nel pezzo ancora malleabile la cerniera o l’anima. L’animatura non avviene in<br />
tutti i modelli, in quanto l’iniettato consente la realizzazione di aste prive dell’anima d’acciaio.<br />
Quindi Il frontale e il set di aste usciti dagli stampi sono praticamente già completi, pronti per essere sottoposti alla burattatura.<br />
La burattatura è una lavorazione meccanica di finitura della superficie che consente la levigatura e la lucidatura dei pezzi. Le<br />
aste e i frontali vengono immersi in materiale abrasivo all’interno dei buratti, che sono dei cilindri che ruotano su se stessi. Grazie<br />
al movimento di rotazione e il conseguente attrito col materiale abrasivo, si ottiene una superficie levigata e brillante. Nel caso<br />
dell’iniettato come materiale abrasivo vengono utilizzati granuli di porcellana o ceramica.<br />
Terminata la burattatura, le aste e i frontali sono pronti per essere assemblati. La produzione di montature in iniettato è un processo<br />
altamente automatizzato, quindi più veloce e meno artigianale rispetto alla lavorazione del metallo e dell’acetato, ma offre<br />
altri vantaggi. Innanzitutto è un tipo di lavorazione che permette di ottenere delle montature molto leggere, ma allo stesso tempo<br />
resistenti. Questo fa dell’iniettato un materiale perfetto per tutte le montature pensate per un uso sportivo. Montature molto leggere,<br />
aereodinamiche, tubolari si possono ottenere solo con l’iniettato.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- LAVORAZIONE<br />
VERNICIATURE ED EFFETTI DI COLORE<br />
La verniciatura ha la doppia funzione di abbellire esteticamente le montature e di renderle perfettamente ipoallergeniche.<br />
Attraverso un processo automatizzato, le montature vengono lavate e sgrassate, poi passate nei forni per l’asciugatura e quindi<br />
caricati negli impianti di verniciatura.<br />
Vengono utilizzate vernici ipoallergeniche colorate o trasparenti per dare un effetto di laccatura.<br />
Alcune verniciature di precisione, come ad esempio una sfumatura di colore o la verniciatura di un singolo dettaglio, vengono<br />
effettuate manualmente.<br />
Dopo l’asciugatura e i controlli manuali, su ogni singola montatura vengono montati i naselli, le lenti, le guarnizioni ed eventuali<br />
finiture.<br />
In altri casi l’effetto di colore è insito nel materiale, come nel caso delle lastre di acetato o dei granuli di plastica da iniettare negli<br />
stampi.<br />
In particolare per le montature in iniettato, è possibile riempire lo stampo in momenti differenti con plastiche di colore e densità<br />
differenti: è quello che si chiama bi-iniezione o tri-iniezione ed ha un effetto diverso, più costoso e complicato da realizzare rispetto<br />
a una normale montatura monocromatica.<br />
L’effetto finale ad un occhio non esperto può sembrare molto simile, ma saper distinguere che un occhiale in iniettato realizzato<br />
con la bi-iniezione o la tri-iniezione da un semplice occhiale che è stato verniciato in superficie, può aiutare a giustificare una<br />
differenza di prezzo.<br />
DECORI E FINITURE<br />
La lavorazione dei decori e delle finiture rappresenta una delle fasi in cui il lavoro manuale e la componente artigianale assumono<br />
un ruolo fondamentale.<br />
È il caso soprattutto delle finiture dei prodotti di lusso, come per esempio la posa dei cristalli Swarovski che vengono inseriti<br />
manualmente uno per uno.<br />
Gli Swarovski vengono inseriti a mano solo sui prodotti di lusso, per gamme di prodotto per cui c’è bisogno di fare questo tipo di<br />
lavorazione.<br />
Ci sono dei sistemi per incastonare degli strass molto meno manuali e più automatizzati.<br />
La differente lavorazione, oltre alla differenza del tipo di cristallo tra uno Swarovski e un semplice strass, giustifica anche una<br />
differenza di prezzo.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- LAVORAZIONE<br />
LAVORAZIONE DELLE LENTI<br />
Nella lavorazione delle lenti, Lux<strong>ottica</strong> realizza tutti i trattamenti necessari a ottenere proprietà ottiche di fondamentale<br />
importanza.<br />
La colorazione è un trattamento molto importante per quanto concerne la qualità e la funzionalità di una lente da sole in quanto<br />
limitano il passaggio di raggi luminosi di un determinato colore rispetto a un altro.<br />
I colori assorbiti dal filtro dipendono dalla colorazione del filtro stesso, che lascia passare la luce simile al suo colore e assorbe<br />
il suo complementare.<br />
Tutti i filtri offrono protezione UV contro i raggi ultravioletti.<br />
Un altro trattamento a cui possono essere eventualmente sottoposte le lenti è la specchiatura.<br />
La specchiatura è una deposizione di ossidi metallici sulla superficie della lente che avviene all’interno di apposite camere ad<br />
alto vuoto.<br />
Si crea così un vero e proprio film di rivestimento che ha una doppia funzionalità: estetica, con cui si conferisce il classico effetto<br />
a specchio, ma anche funzionale, in quanto consente una maggiore protezione filtrante, aumentando quella già offerta dalla<br />
colorazione.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- LAVORAZIONE<br />
Ancora, un trattamento di fondamentale importanza è quello polarizzante, che<br />
consente di eliminare i riverberi polarizzati della luce riflessa da superfici lucide<br />
come acqua, neve, ghiaccio o anche asfalto surriscaldato o sabbia.<br />
Nelle lenti, l’effetto polarizzante della luce è ottenuto da un sottilissimo film plastico<br />
di appena 0,03 millimetri di spessore, trattato appositamente per bloccare i<br />
riverberi generati dalla luce polarizzata.<br />
Questa pellicola viene inserita all’interno della lente.<br />
LENTI POLARIZZATE<br />
Vi sono poi i rivestimenti delle lenti. L’anti-graffio ad esempio è un rivestimento per lenti di plastica, che prolunga la vita degli<br />
occhiali da sole, che si ottiene grazie ad un particolare trattamento. Consiste nell’applicazione sulla superficie della lente di una<br />
particolare resina che conferisce maggiore resistenza alla scalfittura e all’abrasione.<br />
Tutte le lenti in policarbonato e in <strong>polia</strong>mmide 12 (o APX) vengono trattate con questo tipo di rivestimento per aumentarne la<br />
resistenza alla scalfittura, quasi fino al livello del CR-39.<br />
Quasi perché il CR-39 resiste molto bene ai graffi, mentre i trattamenti antigraffio sono<br />
inferiori. Tuttavia il CR-39 resiste molto male all’abrasione intesa come usura da sfregamento.<br />
Inoltre, il limite del CR-39 riguarda il fatto che ha una resistenza all’urto minima, ed è<br />
quindi molto poco indicato per qualsiasi uso dell’occhiale che sia di tipo sportivo o comunque<br />
movimentato.<br />
L’anti-riflesso, invece, è un rivestimento che riduce il riflesso sulla superficie delle lenti,<br />
impedendo anche alla luce proveniente da dietro di rimbalzare sulla parte interna della<br />
LENTI ANTIRIFLESSO lente raggiungendo l’occhio.<br />
Questo rivestimento si ottiene grazie alla deposizione sulla superficie interna di un sottilissimo strato di materiali con diverso<br />
indice di rifrazione, come il fluoruro di magnesio e l’ossido di titanio.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- MATERIALI<br />
I materiali utilizzati per le montature e per le lenti sono diversi e con peculiari caratteristiche e funzionalità.<br />
Le montature possono essere realizzate in metallo, in plastica o in quelli che definiamo materiali speciali. Le lenti da sole non<br />
graduate sono invece realizzate con cristallo oppure in varie tipologie di resina sintetica.<br />
MONTATURE IN METALLO<br />
I principali metalli utilizzati per la realizzazione di una montatura sono in ordine di pregio e quindi di costo.<br />
Il monel, l’alpacca e il bronzo, che sono leghe metalliche molto utilizzate nell’occhialeria per l’ottimo rapporto qualità-prezzo<br />
L’acciaio inossidabile, che garantisce maggiore resistenza<br />
Il titanio, che si caratterizza per l’elevata resistenza, leggerezza e ipoallergenicità, tanto da rientrare nella famiglia dei materiali<br />
speciali<br />
Ed infine metalli preziosi come l’oro e il palladio, utilizzati per i rivestimenti superficiali della montatura.<br />
Il monel e l’alpacca sono leghe metalliche di nichel e rame che offrono una buona lavorabilità e ottime caratteristiche di elasticità.<br />
Inoltre sono basi ideali per i trattamenti di lucidatura e galvanizzazione.<br />
Grazie alla loro trasformazione e adattabilità a freddo facilitano l’ottico nella regolazione dell’occhiale secondo la morfologia<br />
dell’utilizzatore finale.<br />
Il bronzo è una lega metallica dalle elevate caratteristiche meccaniche di elasticità e indeformabilità.<br />
Per questo motivo è particolarmente usato per la produzione delle aste.<br />
Le caratteristiche di brillantezza lo rendono un’ottima base per i trattamenti di lucidatura meccanica e galvanizzazione. Le caratteristiche<br />
di trasformazione e adattamento a freddo sono buone.<br />
L’acciaio inox, o acciaio inossidabile, è forse la lega metallica più conosciuta al mondo.<br />
Dove viene richiesta un’elevata resistenza meccanica legata ad una buona resistenza agli agenti corrosivi, l’acciaio inossidabile<br />
è uno dei migliori materiali che risponde all’esigenza.<br />
La lega di acciaio utilizzata per le montature è una lega di cromo e nichel che contiene anche una piccola percentuale di cromo,<br />
che consente la creazione di una pellicola compatta, non porosa e fortemente ancorata al metallo base, che costituisce una<br />
barriera fra l’ambiente aggressivo e il metallo. Inoltre l’acciaio inox si contraddistingue per l’elevata resistenza ed elasticità, che<br />
consente di ottenere montature leggere e confortevoli.<br />
L’oro e il palladio sono metalli nobili utilizzati spesso per i rivestimenti superficiali. Oltre a conferire prestigio all’occhiale, garantiscono<br />
nel tempo un’elevata protezione contro la corrosione e l’ossidazione rendendo la montatura praticamente inattaccabile<br />
dagli agenti chimico-fisici che possono alterarne la superficie.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
ACETATO<br />
L’acetato di cellulosa è una resina termoplastica di origine vegetale composta da acetato di cellulosa plastificato e stabilizzato;<br />
significa cioè che può essere ripetitivamente ammorbidito e trasformato sotto l’azione del calore e della pressione e si rafforza<br />
ogni volta che viene rinfrescato.<br />
Gli ingredienti sono:<br />
- MATERIALI<br />
MONTATURE IN PLASTICA<br />
La famiglia delle plastiche può essere suddivisa in due sottofamiglie: acetato e iniettato.<br />
• Fiocco di cotone e polpa di legno di prima scelta<br />
• Plastificante (dietilftalato)<br />
• Coloranti (pigmenti naturali)<br />
Le proprietà meccaniche, chimiche e fisiche dell’acetato di cellulosa sono:<br />
• Trasparenza equivalente a quella del vetro<br />
• Eccellente resistenza alla rigatura<br />
• Buona resistenza all’acqua, all’olio e ai grassi<br />
• Scarsa elettro-staticità che tende a eliminare la deposizione di polvere<br />
• Anallergicità che garantisce un innocuo contatto diretto con la pelle<br />
L’acetato per l’occhialeria viene fornito in lastre ricavate da blocco o per estrusione. Le lastre da blocco sono prodotte dosando<br />
e mescolando insieme gli ingredienti in impianti di omogeneizzazione; la pasta ricavata viene fatta raffreddare e stabilizzare. Il<br />
blocco viene successivamente tagliato in lastre di spessori variabili ed essiccati in appositi forni. Le lastre per estrusione sono<br />
ricavate dosando in una filiera piatta la pasta colorata e successivamente trafilandola in appositi impianti.<br />
La stagionatura è un aspetto fondamentale per determinare la qualità delle lastre di acetato. Maggiore è la stagionatura maggiore<br />
sarà la qualità dell’acetato. Le lastre commercializzate oggi stagionano per circa un mese.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- MATERIALI<br />
Un caso a parte è rappresentato dagli occhiali Persol, per i quali vengono utilizzate lastre con stagionature più lunghe.<br />
Le lastre di acetato non sono prodotte internamente in Lux<strong>ottica</strong>, ma vengono acquistate da fornitori esterni che realizzano le<br />
lastre secondo specifiche richieste.<br />
Spesso viene ordinato acetato esclusivo, di notevole pregio ed elevato valore estetico dovuto a particolari colorazioni ed effetti<br />
cromatici. Infatti l’occhiale in acetato da lastra non viene verniciato, il colore è già nella massa del materiale.<br />
Uno degli effetti più utilizzati è quello maculato, che si ottiene sminuzzando a cubetti lastre di colori diversi, che vengono<br />
poi mescolati casualmente in grandi presse riscaldate. Per effetto del calore e della pressatura, che può arrivare fino a 24 ore,<br />
i cubetti si compenetrano, ottenendo per esempio dal marrone e dal giallo la classica composizione tartaruga. Si<br />
possono ottenere altri effetti cromatici che presentano dei motivi più o meno regolari. In tal caso i cubetti di acetato non<br />
possono essere mescolati casualmente, ma devono essere disposti manualmente nelle presse in un determinato ordine.<br />
Lastre di tonalità diverse pressate fra loro col cosiddetto sistema da blocco danno origine a stratificazioni del materiale che determinano<br />
effetti estetici del tutto originali. Si tratta di un sistema di pressature successive, in cui lastre di effetti differenti, ottenuti<br />
da una prima pressatura, vengono ulteriormente pressate fra loro. Questo sistema consente di ottenere delle lastre che costituiscono<br />
dei piccoli capolavori di artigianalità, in quanto rendono ogni montatura un pezzo unico. Infatti la ricchezza di dettagli e<br />
sfumature tipiche di questi effetti non consentono di avere due pezzi perfettamente uguali. Dà quindi a chi indossa un occhiale<br />
di questo tipo un senso di unicità e di esclusività: è il pezzo di chi l’indossa.<br />
Un’altra caratteristica importante dell’acetato è che consente di ottenere effetti particolari anche durante la produzione delle montature.<br />
È il caso ad esempio delle montature bicolore, ottenute non con una semplice verniciatura superficiale, ma saldando fra<br />
loro porzioni di lastre dalle tinte diverse. Con questo processo si possono ottenere sia aste che frontali bicolori. Anche in questo<br />
caso si ottengono delle montature che richiedono una lavorazione unica e artigianale che conferisce ulteriore pregio all’occhiale.
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- MATERIALI<br />
INIETTATO<br />
L’altra grande famiglia delle plastiche oltre l’acetato è quella dell’iniettato.<br />
Il termine iniettato non si riferisce alla materia prima utilizzata, ma al processo di lavorazione che è basato sull’iniezione di plastica<br />
fusa in stampi. Le plastiche che vengono utilizzate sono il <strong>polia</strong>mmide 12 e il propionato.<br />
L’uso di resine plastiche iniettate a temperature elevate, garantisce all’occhiale una stabilità dimensionale nel tempo molto elevata.<br />
Invecchiamento ed escursioni termiche non alterano le dimensioni dell’occhiale che durante l’utilizzo mantiene la sua forma<br />
praticamente inalterata.<br />
La sensazione al tatto è leggermente diversa rispetto ad un tradizionale occhiale in acetato da lastra, ma determinare quale dei<br />
due prodotti sia migliore è una questione puramente soggettiva che non può essere valutata solo da una prima impressione.<br />
L’occhiale iniettato dà la sensazione di essere più leggero e non sempre questo è sinonimo di minore robustezza e inferiore qualità,<br />
anzi, nei casi in cui l’occhiale viene assemblato con lenti da sole in cristallo la leggerezza della montatura può diventare un<br />
pregio. Inoltre montature molto leggere, aereodinamiche, tubolari si possono ottenere solo con l’iniettato. Queste caratteristiche<br />
rendono l’iniettato il materiale perfetto per tutte le montature pensate per un uso sportivo.<br />
Ci possono essere poi motivazioni più prettamente estetiche che inducono a scegliere l’iniettato.<br />
L’iniettato è un materiale che consente di creare delle aste senza anime, permettendo di conseguenza di giocare con la trasparenza<br />
della montatura.<br />
Con l’iniezione di plastiche di colori differenti si possono ottenere tonalità sfumate. Infatti la colorazione delle montature in iniettato<br />
può essere ricavata sia per verniciatura della superficie e In questo caso la plastica in origine è neutra.<br />
In altri casi l’effetto di colore si ottiene dall’interno, andando a riempire lo stampo in momenti differenti, con plastiche di colore e<br />
densità differenti: è quello che si chiama bi-iniezione o tri-iniezione.<br />
L’effetto finale a un occhio non esperto può sembrare molto simile, ma la differenza di lavorazione fra una montatura realizzata<br />
con la bi-iniezione o la tri-iniezione e una che è stata semplicemente verniciata giustifica un valore differente.
<strong>LUXPEDIA</strong> - MATERIALI<br />
MATERIALI SPECIALI<br />
Oltre alle tre grandi famiglie, ci sono dei materiali che noi chiamiamo materiali speciali perché hanno delle caratteristiche particolari.<br />
Uno è il titanio, che è un metallo puro, presente in natura, dotato delle seguenti caratteristiche fisico-chimiche :<br />
• leggerezza: circa il 50% in meno delle comuni leghe di rame utilizzate nel settore dell’occhialeria<br />
• resistenza meccanica: possiede il miglior rapporto resistenza meccanica / peso<br />
• resistenza alla corrosione: immerso in acqua di mare resiste 10 volte di più dei migliori inox<br />
• atossicità e biocompatibilità: garantisce ipoallergenicità<br />
Il titanio ha un costo elevato come materia prima, quindi è utilizzato solo in determinate collezioni, soprattutto da vista, proprio<br />
perché la leggerezza e la resistenza che lo contraddistinguono ne fanno un materiale particolarmente adatto a occhiali che<br />
devono essere indossati per molto tempo.<br />
Un altro materiale speciale è il Nitinol, una lega di titanio e nichel, con cui è realizzata la linea Memo-Ray di RayBan.<br />
Il nome Memo-Ray non è casuale, in quanto il Nitinol è un cosiddetto memory metal, cioè una lega di metallo che ha la proprietà di<br />
“ricordare” la sua forma originaria.<br />
Infatti Memo-Ray, oltre ad essere estremamente leggero, flessibile e resistente, si contraddistingue per il fatto che se piegato<br />
ritorna alla forma originaria. Questo rende la montatura quasi indistruttibile, che non si deforma neanche a fronte di pesanti sollecitazioni.<br />
L’unica sollecitazione che potrebbe causare rotture è la torsione del ponte, in quanto potrebbe causare il cedimento dei punti di<br />
saldatura dei cerchi.<br />
L’ultimo materiale speciale introdotto in Lux<strong>ottica</strong> è la fibra di carbonio, con cui sono realizzati gli occhiali della linea<br />
RayBanTech.<br />
La fibra di carbonio è un materiale ricavato da filamenti di carbonio intrecciati e uniti da un collante, in genere resina.<br />
Questo materiale presenta caratteristiche straordinarie per leggerezza e resistenza.<br />
Questo rende la fibra di carbonio un materiale che consente di realizzare a montature molto leggere. Basti pensare che una<br />
montatura con barra e aste fatte interamente in fibra di carbonio pesa meno di 15 grammi.<br />
Per la produzione della linea RayBan Tech Lux<strong>ottica</strong> ha brevettato una combinazione di 7 diversi strati di fibre di carbonio e<br />
resina che garantisce un rapporto peso/resistenza e una flessibilità eccezionali.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- MATERIALI<br />
Nella lavorazione della fibra di carbonio si è dovuto affrontare una difficoltà nel metodo di taglio, in quanto col tradizionale taglio<br />
a laser utilizzato per le lastre di acetato si provocava un eccessivo surriscaldamento della materia.<br />
È stato quindi brevettato il cosiddetto taglio a umido, che è un taglio realizzato con getti di acqua ad altissima pressione che<br />
garantiscono potenza e precisione di taglio, paragonabili a quelle del laser, ma allo stesso tempo consentono il mantenimento di<br />
una bassa temperatura.<br />
MATERIALI PER LENTI DA SOLE<br />
Lux<strong>ottica</strong> produce nello stabilimento di Lauriano circa il 90% delle lenti da sole che montano i propri occhiali.<br />
I materiali con cui vengono realizzate le lenti sono il cristallo e diversi tipi di resina sintetica: il CR-39, il policarbonato e<br />
il <strong>polia</strong>mmide 12, conosciuto anche come APX.<br />
Il cristallo è un tipo particolare di vetro che si contraddistingue per alcune caratteristiche che ne fanno un materiale dalle elevate<br />
qualità ottiche: è lucente, di estrema durezza, trasparente, omogeneo e indeformabile.<br />
Con avanzatissimi sistemi di lavorazione si ottengono lenti <strong>ottica</strong>mente perfette, particolarmente sottili e quindi<br />
estremamente leggere.<br />
Innovativi processi di tempra chimica, in bagni di sali fusi a 400°C della durata di 14 ore, danno a queste lenti caratteristiche di<br />
infrangibilità e resistenza agli urti così elevate da superare le più severe Normative Internazionali. Infatti le lenti in cristallo<br />
pro-dotte da Lux<strong>ottica</strong> prima di essere commercializzate devono superare il Drop Ball Test (cfr capitolo Test di Qualità), un<br />
test di qualità in cui le lenti vengono colpite da sfere di acciaio di 16 mm di diametro, in caduta libera da 1 metro e 30 di altezza,<br />
senza che si rompano, si scheggino e si deformino.<br />
Le lenti di cristallo presentano anche una notevole resistenza all’usura. L’estrema levigatezza ottenuta con utensili<br />
diamantati, la lucidatura con speciali polveri abrasive e l’elevatissima durezza superficiale del vetro temprato chimicamente,<br />
rendono le lenti in cristallo adatte agli usi più impegnativi o meno attenti.<br />
Sabbia, polvere e vento, acqua marina, neve, ghiaccio, urti con superfici grezze, non rigano, non graffiano e non riducono le<br />
caratteristiche di resistenza all’usura o le qualità ottiche e protettive delle lenti.<br />
Infine le lenti in cristallo sono formulate scientificamente per fornire protezione UV secondo le principali Normative Internazionali<br />
e assorbire i colori dello spettro in modo da lasciare inalterate le funzioni naturali degli occhi.<br />
Le lenti in cristallo proteggono contro la luce assorbendo la luce visibile ed eliminando virtualmente i raggi ultravioletti.<br />
Sono costruite in cristallo ottico puro senza distorsioni o impurità che possano impedire una corretta visione.
<strong>LUXPEDIA</strong> - MATERIALI<br />
Il CR-39 è senza dubbio il polimero ottico più diffuso.<br />
E’ una resina termoindurente e come tale inattaccabile da ogni agente chimico. La lente si ottiene immettendo il polimero liquido<br />
in uno stampo di vetro lavorato <strong>ottica</strong>mente. Ciò consente di ottenere una lente con le stesse caratteristiche ottiche del vetro che<br />
l’ha originata. E’ più resistente al graffio degli altri materiali plastici e non necessita di trattamento antigraffio. Il peso specifico è<br />
inferiore rispetto a quello del vetro e questo rende la lente più leggera. La lente in CR-39 offre totale protezione UV fino a 400<br />
nm. Per quanto riguarda la resistenza all’urto, le lenti superano agevolmente il Drop Ball Test.<br />
La lente in CR-39 è facilmente lavorabile e colorabile in superficie con colori uniformi e degradanti, consentendo di ottenere una<br />
ampia gamma di colori. Esiste tuttavia anche la possibilità di colorazioni in massa.<br />
Il policarbonato è una resina termoplastica e la lente si ottiene iniettando il materiale ad elevata pressione e<br />
temperatura in stampi metallici.<br />
La lente in policarbonato possiede ottime caratteristiche ottiche e offre protezione UV<br />
secondo le principali Normative Internazionali.<br />
Derivato dall’alta tecnologia degli occhiali protettivi, il policarbonato ha straordinarie proprietà di assorbimento agli urti e supera<br />
di gran lunga le esigenze delle norme più rigorose. Infatti oltre al Drop Ball Test, le lenti in policarbonato superano anche il<br />
test d’impatto con dardo a elevata massa, che consiste nel colpire la lente con un dardo in acciaio del peso di 500gr da un’altezza<br />
di 1,3 mt, senza che questa si perfori. Il peso specifico è leggermente più basso rispetto a quello del CR-39.<br />
La lente in policarbonato è rivestita di una lacca antigraffio che aumenta la resistenza all’abrasione ed ai graffi, dato che il materiale<br />
di base è più tenero rispetto al CR-39. Se utilizzato in montature rigide o a contatto di materiali non compatibili, si possono<br />
verificare fenomeni di “stress cracking”, cioè di formazione di micro crepe nella vernice antigraffio.<br />
Il <strong>polia</strong>mmide 12, conosciuto anche col nome commerciale di APX, è un nuovo materiale, nato per ovviare ai problemi di<br />
stress cracking delle lenti in policarbonato.<br />
Le lenti vengono prodotte per stampaggio ad iniezione ed, analogamente al policarbonato, sono dotate di una lacca antigraffio<br />
per migliorarne la resistenza all’abrasione.<br />
Pur mantenendo un’elevata resistenza meccanica, le lenti in <strong>polia</strong>mmide 12 sono totalmente compatibili con tutti i materiali impiegati<br />
per le montature. La resistenza all’urto è equivalente a quella delle lenti in policarbonato, quindi in grado di superare anche il<br />
test d’impatto con dardo a elevata massa.<br />
La natura chimica del materiale non è compatibile con gli alcoli.<br />
Nell’impiego delle lenti in <strong>polia</strong>mmide 12 va quindi evitato il contatto con questa classe di solventi.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- MONTATURA<br />
La montatura è la struttura che racchiude ogni lente.<br />
Numerosi sono i materiali utilizzati per realizzare le montature, e la scelta è effettuata in base a criteri di funzionalità, di utilizzo<br />
e anche secondo canoni estetici.<br />
Il design delle montature rappresenta il perfetto punto d’incontro tra arte e tecnologia, oggetti del desiderio capaci di farsi notare<br />
per lo stile e le performance.<br />
Le montature in metallo sono formate in genere da una base composta da fibre, come il carbonio, da leghe come il bronzo, da<br />
leghe di rame e nichel placcata con metalli nobili, ad esempio l’oro e l’argento, per conferire una finitura più pregiata.<br />
Si possono realizzare montature anche con materiali puri, esistenti in natura, come ad esempio il titanio puro, ultra leggero, anallergico<br />
(nichel free), di lunga durata, resistente alla corrosione (aree saline) e con alta resistenza meccanica.<br />
Modello RayBan in titanio<br />
Occhiale di lusso Bulgari<br />
Modello Prada in acetato<br />
Occhiale di lusso Dolce&Gabbana<br />
Modello Oakley in iniettato<br />
Oppure il Beta titanio, che oltre a possedere le caratteristiche appena elencate, presenta un’elasticità superiore.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
STILI<br />
- MONTATURA<br />
Le montature hanno naturalmente diversi stili, che sono evocati da nomi ben precisi, e secondo i quali ogni Brand interpreta le<br />
proprie collezioni:<br />
Aviator : creato nel 1937 per i piloti dell’Air Force americana. Un modello pensato essenzialmente per favorire<br />
gli aviatori in alta quota: infatti il design a goccia era stato creato per seguire perfettamente l’incavo<br />
dell’occhio. Questo modello ancora oggi è attuale ed interpretato dai molti brand.<br />
Butterfly : tipicamente femminile, con una linea avvolgente e morbida, è perfetto per i visi dalla forma<br />
quadrata o rettangolare.<br />
Cat eye : stile vanitoso e glamour come Audrey Hepburn e Marilyn Monroe, che hanno contribuito alla<br />
fama di questa forma della montatura.<br />
Goggle : occhiale a maschera, tipicamente maschile, protettivo e avvolgente, per una vita outdoor.<br />
Oval : stile in classica forma ovale, che si adatta bene ai visi i cui tratti hanno bisogno di essere ammorbiditi.<br />
Wrap : stile elegante e tipico degli occhiali da sole, dalla forma avvolgente.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- MONTATURA<br />
Rectangle : stile dalla linea rettangolare, che ben si adatta ai visi rotondi.<br />
Rimless : “senza montatura”, questo stile ha rivoluzionato il modo di rapportarsi con l’occhiale, che offre<br />
leggerezza sfiorando appena i lineamenti, senza “pesare” sul viso.<br />
Round : stile molto in voga negli anni ’80, declinato spesso in total black o con lenti a specchio, come li<br />
portava Sting ai tempi dei Police.<br />
Semi-rimless : stile dalla montatura quasi insistente, per chi preferisce ogni giorno leggerezza e comfort.<br />
Shield : dallo stile tipicamente militare, è un modello perfetto per lo sport, realizzato da tutti i brand con<br />
materiali ultra leggeri.<br />
Square : stile dalla linea quadrata e ampia, perfetto per i visi dalla forma ovale.<br />
Way farer : altra icona Ray-Ban nata nel 1952. Il design innovativo con cui furono progettati ne fecero di<br />
lì a pochi anni un vero fenomeno di culto, soprattutto maschile. La loro forma oversize nella montatura<br />
e l’innovazione nei materiali, nella quale fu per la prima volta impiegata la plastica, ne fecero un oggetto<br />
fuori dagli schemi fin da subito. Wayfarer ancora oggi è un classico intramontabile.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- ARGOMENTI DI VENDITA<br />
Per vendere bene una montatura, è bene porgerla al cliente tenendola dal ponte o dalle aste aperte e mantenendola sempre<br />
rivolta verso di lui<br />
• Scegliete 3 o 4 montature, tra cui un modello nuovo e uno “sicuro” (un classico oppure un modello che sta bene a tutti).<br />
• Chiedete al cliente qual è il suo stile di vita.<br />
• Mostrategli una montatura appropriata per le attività che svolge e spiegategli il motivo per cui è stata scelta. È un ottimo modo<br />
per parlare allo stesso tempo di moda e funzionalità.<br />
• Prestate attenzione alle esigenze del cliente: se ad esempio è allergico al nichel, proponetegli una montatura in titanio, mentre<br />
se cerca occhiali da sole con lenti graduate spiegategli che le montature base 6 si prestano al montaggio di lenti correttive<br />
più di quelle base 9 (che hanno una maggiore curvatura).<br />
• Cercate di offrire al cliente uno specchio a figura intera e lasciategli la privacy necessaria per osservarsi: le donne in particolar<br />
modo desiderano avere il tempo di valutare l’effetto complessivo.<br />
• In caso di montature di metallo, spiegate al cliente che i naselli possono essere regolati per aumentarne il comfort (suggerimento<br />
indicato soprattutto per clienti con tratti somatici asiatici).<br />
• Se notate che le aste stringono il viso del cliente, selezionate un modello con aste flessibili.<br />
Ricordatevi di mostrare al cliente la montatura con la relativa custodia e confezione, per comunicargli il valore aggiunto del suo<br />
acquisto, e fatelo sentire speciale e attraente!
<strong>LUXPEDIA</strong> - STILI E "FACE FITTING"<br />
La grande varietà di forme delle montature deve naturalmente declinarsi in base alla forma del viso.<br />
Sono 5 le forme del viso più comuni, cui abbinare in modo diverso gli “stili” delle montature.<br />
Ovale<br />
Il viso ovale è ben proporzionato e simmetrico, e la<br />
mandibola digrada dolcemente verso il mento. Generalmente<br />
vanno bene tutti i tipi di occhiali, basta<br />
assicurarsi che la dimensione della montatura sia<br />
proporzionata. Bene i modelli ampi, avvolgenti e<br />
aviators.<br />
Quadrato<br />
Il viso quadrato presenta la stessa larghezza orizzontale<br />
a livello della fronte e degli zigomi e ha una<br />
mandibola squadrata. Scegliere montature non troppo<br />
larghe, per ridurre il senso di ampiezza del viso.<br />
Meglio i modelli arrotondati e dalle forme fluide.<br />
Triangolare<br />
Il viso triangolare è più largo a livello della fronte e<br />
si restringe all’altezza degli zigomi e ancor di più in<br />
corrispondenza del mento. Scegliere montature che<br />
riequilibrino il viso e ne allarghino la parte inferiore.<br />
Meglio i modelli con aste basse, che si allargano<br />
verso il basso e modelli a giorno.<br />
Rotondo<br />
Il viso rotondo si presenta pieno, con mento e attaccatura<br />
dei capelli arrotondati, il cui punto di maggiore<br />
larghezza corrisponde agli zigomi e alle orecchie.<br />
Scegliere montature caratterizzate da linee<br />
rette e angoli che consentano di assottigliare il viso<br />
e farlo apparire più magro e allungato.<br />
Rettangolare<br />
Il viso rettangolare è lungo e magro, può presentare<br />
un mento stretto o una fronte alta. Scegliere montature<br />
in grado di accorciare e allo stesso tempo allargare<br />
il viso. Forme arrotondate e profonde aiutano<br />
ad ammorbidire i tratti.
<strong>LUXPEDIA</strong><br />
- LUXOTTICA<br />
Dal 1988 Lux<strong>ottica</strong> è impegnata in prima linea nel sociale con OneSight, nata dalle tre precedenti fondazioni Give the Gift of<br />
Sight e Pearle Vision Foundation in Nord America e Community I-Care in Australia.<br />
L’obiettivo della fondazione è fornire cure oculistiche gratuite e distribuire occhiali a persone bisognose in tutto il mondo.<br />
Ogni anno, i volontari e medici di OneSight viaggiano verso i paesi in via di sviluppo in tutto il mondo per consegnare a<br />
mano gratuitamente occhiali e fornire esami della vista a migliaia di adulti e bambini in difficoltà.<br />
Ogni 2 settimane, 35 volontari tra dipendenti di Lux<strong>ottica</strong> e medici, formano una missione pronta a partire.<br />
Ai volontari vengono forniti strumenti di controllo della vista e occhiali da distribuire alle persone in difficoltà.<br />
Durante ogni missione, i volontari distribuiscono occhiali da vista e da sole a più di 20.000 persone in difficoltà.<br />
La Fondazione OneSight lavora a stretto contatto con i governi locali, funzionari statali di sanità pubblica,<br />
medici in Optometria per assicurare che le missioni si svolgano senza alcuna difficoltà e nel<br />
migliroe dei modi possibile. La Fondazione OneSight lavora a stretto contatto con i governi locali,<br />
funzionari statali di sanità pubblica, medici in Optometria per assicurare che le missioni si svolgano<br />
senza alcuna difficoltà e nel migliroe dei modi possibile.<br />
La Fondazione OneSight è in continua ricerca di collaborazioni con medici chirurghi locali al fine di<br />
poter fornire servizi gratuiti di chirurgia a tutti i pazienti bisognosi di OneSight.<br />
I volontari della Fondazione OneSight ed i medici forniscono gratuiti esami della vista e nuovi paia di occhiali ai bisognosi durante<br />
una o due settimane delle brevi missioni nelle maggiori città del Nord America e nelle comunità aborigene australiane.<br />
OneSight collabora con le organizzazioni locali dei singoli paesi per selezionare i destinatari finali che verranno visitati durante<br />
ogni missione della durata di una o due settimane.<br />
Ad oggi, Lux<strong>ottica</strong> ed altri volontari hanno effettuato più di 165 missioni in 31 paesi in via di sviluppo, fornendo aiuti a oltre 3<br />
milioni di persone.
<strong>LUXPEDIA</strong> - OCCHIALI<br />
IL MUSEO DEGLI OCCHIALI DI LUXOTTICA<br />
Nel 1980, mossi dalla passione per il nostro lavoro, noi di Lux<strong>ottica</strong> abbiamo cominciato a cercare tra gli oggetti<br />
dei mercatini e negli angoli delle botteghe antiquarie.<br />
Era una gran gioia imbattersi in quelle rare tracce dei nostri predecessori, e allinearle pian piano l’una accanto<br />
all’altra componendo una sorta di itinerario del passato.<br />
Nel 1988 venimmo a conoscenza del fatto che un ottico francese aveva messo in vendita la propria collezione<br />
di occhiali, circa 150 pezzi.<br />
L’abbiamo acquistata, e da quel momento, la nostra curiosità effettivamente cominciava a mutarsi in<br />
passione.<br />
Qualche anno dopo, e in seguito all’acquisizione di un’altra piccola raccolta privata, la collezione arrivò a<br />
contare circa 300 pezzi.<br />
Era come ritrovare a poco a poco le tessere di un grande mosaico e vederlo rinascere sotto i nostri<br />
occhi.<br />
Raccogliere quei piccoli resti di storia ci dava ogni volta un emozione nuova.<br />
La grande opportunità si presentò alla fine degli anni ottanta, quando proponemmo a Fritz Rathschuler, ottico genovese di origini<br />
austriache, l’acquisto della sua importante collezione.<br />
Fu allora che l’azienda prese la decisione di mettere a disposizione della collettività quello che nel frattempo era<br />
divenuto un patrimonio scientifico e storico, e condividerlo così con tutte le persone interessate.<br />
Il desiderio era di allestire il tutto ad Agordo, vicino alla sede principale dell’azienda, nel locale seicentesco, del palazzo<br />
Crotta- De Manzoni, anticamente adibito a scuderia e da noi acquistato e restaurato alcuni anni prima.<br />
Nel settembre del 1991 Lux<strong>ottica</strong> festeggiò il trentesimo anno di attività e si scelse tale occasione per inaugurare il museo, intitolato<br />
“Ottiche e Occhiali”.<br />
Una visita al museo mette in risalto come, ai nostri giorni, l’occhiale ha perso il suo connotato di protesi e supporto alle<br />
lenti, divenendo un accessorio di moda, forse il più importante.<br />
Malgrado questo mutamento ideologico dell’ultimo secolo, non possiamo scordare quanto questi oggetti abbiano<br />
contribuito all’evoluzione e al benessere dell’uomo, dando la possibilità a scienziati, artisti, artigiani e in generale a tutte le<br />
persone che ne hanno bisogno per le loro attività, di poter proseguire il loro lavoro anche se affetti da difetti visivi che, se non<br />
corretti, ne avrebbero limitato le capacità.