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PIANO DI RICOSTRUZIONE DEL COMUNE DI BUGNARA RELAZIONE GENERALE

PIANO DI RICOSTRUZIONE DEL COMUNE DI BUGNARA<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>GENERALE</strong>


Piano di Ricostruzione del Comune di Bugnara<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>GENERALE</strong><br />

p. 1


PREMESSA<br />

Oggetto della presente relazione è la descrizione delle attività<br />

condotte a supporto dell’Amministrazione comunale di<br />

Bugnara nell’ambito dell’elaborazione del Piano di Ricostruzione<br />

ai sensi della convenzione stipulata fra l’Amministrazione<br />

Comunale ed il Dipartimento di Architettura ed Urbanistica dell’<strong>Università</strong><br />

<strong>degli</strong> studi dell’Aquila, sottoscritta in data 29 luglio<br />

2011.<br />

Finalità principale <strong>degli</strong> studi relativi alla stesura del piano è<br />

stata quella di definire un quadro esaustivo delle condizioni<br />

contestuali, al fine di procedere alla elaborazione di progetto,<br />

attraverso la verifica delle proposte elaborate con il coinvolgimento<br />

e la consultazione dei portatori di interessi coinvolti nel piano.<br />

In particolare l’attività progettuale si è focalizzata su una<br />

specifica area del centro, ritenuta esemplificativa dell’attuazione<br />

del processo di ricostruzione; per questo motivo definita con l’appellativo<br />

di “Progetto Pilota”.<br />

Gli obiettivi del Piano di Ricostruzione, sono definiti nel DE-<br />

CRETO N° 3/2010 del Commissario Delegato per la Ricostruzione<br />

e Presidente della Regione Abruzzo nel quale è definita l’articolazione<br />

del processo di ripianificazione del territorio da parte<br />

dei comuni interessati dal sisma dell’aprile 2009 ex. art. 1, comma<br />

2 del decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, questi sono sostanzialmente<br />

due:<br />

- il recupero e la messa in sicurezza delle abitazioni danneggiate<br />

dal sisma, finalizzato alla ricostituzione di adeguate<br />

condizioni di sicurezza per l’abitare;<br />

- una messa in valore dei centri finalizzata, oltre che al ripristino<br />

delle funzioni abitative, al recupero ed al potenziamento<br />

delle condizioni economiche, sociali e culturali di questi contesti,<br />

aprendo nuovi e duraturi orizzonti di vita.<br />

Per operare con queste finalità è stato necessario acquisire<br />

un preliminare ed adeguato livello di conoscenza dei luoghi, delle<br />

condizioni geologiche, del danno indotto dagli eventi sismici,<br />

come anche il riconoscimento delle identità storico-culturali, dei<br />

valori ambientali, l’approfondimento delle dinamiche sociali in atto,<br />

la valutazione del potenziale economico del territorio e delle sue<br />

risorse ed infine la comprensione di eventuali criticità che si sono<br />

frapposte ad un armonico processo di sviluppo.<br />

Quale ulteriore elemento di potenziamento dell’azione di ricostruzione<br />

è stato il riconoscimento e l’analisi del ruolo che il<br />

contesto socio-produttivo del Comune di Bugnara riveste in un<br />

ambito fisico-economico più vasto, nel quale è collocato e con il<br />

quale interagisce, al fine di individuare possibili misure e strategie,<br />

in grado di superare particolarismi ed obsolete logiche<br />

localistiche e di contribuire ad una effettiva messa a sistema di<br />

relazioni virtuose fra tutti i centri per una ripresa delle condizioni<br />

di sviluppo dell’intero territorio.<br />

Per conseguire quest’ultimo obiettivo, il PdR si concentra<br />

sulla comprensione <strong>degli</strong> strumenti pianificatori sovracomunali,<br />

quali il Quadro di Riferimento Regionale, il Piano Paesistico Regionale,<br />

il Piano dell Comunita’ Montana Peligna ed il Piano Territoriale<br />

di Coordinamento Provinciale, dei quali ha accolto le indicazioni<br />

programmatiche e le linee strategiche.<br />

p. 2


cIPPO CON ROMANO ISCRIZIONE CONSERVATO NELLA CASA<br />

COMUNALE<br />

LA STORIA (A. Donatelli) i<br />

Il territorio della valle Peligna: cenni sui caratteri geografici e<br />

inquadramento storico.<br />

Il comune di Bugnara, ai piedi del Colle Rotondo (912 m<br />

s.l.m.), a un chilometro circa dal fiume Sagittario, è disposto lungo<br />

il margine orientale che delimita la valle Peligna. Quest’ultima<br />

costituisce un ambito geografico ben delimitato all’interno del<br />

settore centrale della catena appenninica e si estende lungo l'intera<br />

superficie corrispondente alla conca di Sulmona, risalendo<br />

lungo la stretta valle del fiume Sagittario, fino al centro abitato di<br />

Scanno, posto ai limiti territoriali del Parco Nazionale d'Abruzzo.<br />

Questo territorio occupa una delle maggiori conche intermontane<br />

della regione ed è delimitato da una cornice montuosa di natura<br />

carbonatica che presenta importanti vette (altitudine superiore ai<br />

2000 m s.l.m): la dorsale del Morrone e il massiccio della Maiella<br />

a oriente, i monti Genzana e Rotella a sud, il monte Argatone a<br />

sud-ovest, tra Scanno e Gioia Vecchia (di cui Colle Rotondo può<br />

ritenersi una continuazione); a nord-ovest le catene montane del<br />

Velino-Sirente lo separano dalla piana del Fucino. Pur trovandosi<br />

circondata da dorsali montane, la valle Peligna ha sempre rappresentato<br />

un’area d’incrocio di importanti vie di comunicazione ii ,<br />

per via sia della sua centralità fra Adriatico e Tirreno e fra Nord e<br />

Sud, sia per la presenza di stretti varchi pianeggianti che dalla<br />

conca si diramano in tutte le direzioni iii .<br />

La natura aspra e brulla dei rilievi calcarei che delimitano<br />

la valle contrasta con la grande e fertile pianura alluvionale che<br />

riempie la conca. In epoche geologiche passate (Pleistocene)<br />

questa depressione di origine tettonica era sede di un vasto lago<br />

che fu riempito di sedimenti lacustri e fluviali, quest’ultimi trasportati<br />

dai vari fiumi che ancora oggi irrigano la piana. A questi<br />

strati di più antica formazione si sono sovrapposti sedimenti di<br />

conoide provenienti dalle grandi frane di versante che hanno interessato,<br />

successivamente, vaste zone montane iv .<br />

L’ambiente paesistico cambia in corrispondenza delle diverse<br />

altimetrie: la fascia oltre i 2400 m, che interessa solo la<br />

parte più alta della Maiella e, in limitate estensioni, le cime di altri<br />

monti (Morrone, Genzana), è costituita da un vasto altopiano<br />

ondulato dall’aspetto lunare (il cosiddetto ‘deserto di pietra’). Al<br />

primo impatto sembrerebbe un ambiente assolutamente privo di<br />

vita, ma in realtà ospita, negli angoli più riparati, piante e animali<br />

rari.<br />

Fra le vette montane e la conca di Sulmona (circa 400<br />

metri s.l.m.) si osserva un complesso fisico naturale costituito da<br />

boschi fitti ed estesi, tipici dell’alta montagna mediterranea v , e<br />

pascoli di monte sfruttati, soprattutto nel passato, per i greggi<br />

ovini. L’ampia vallata su cui sorge Sulmona, che si estende fino<br />

alle pendici delle dorsali appenniniche che la circondano, è un<br />

altopiano verde utilizzato, grazie al clima mite e alla presenza di<br />

acque in superficie, per colture orticole e seminativi di vario<br />

genere vi .<br />

La valle Peligna ha conosciuto una storia d’incessanti successioni<br />

di dominazioni diverse, fatta di momenti di depressione,<br />

peraltro favoriti da gravi terremoti e pestilenze, e da importanti<br />

riprese.<br />

In questo territorio è attestata la presenza di civiltà<br />

preromane, prevalentemente nella fascia compresa fra i 500 e<br />

gli 800 metri di altitudine, zona evidentemente favorevole per le<br />

condizioni climatiche e paesistiche allo sfruttamento agricolo,<br />

boschivo e pastorizio. Queste popolazioni appartengono a civiltà<br />

fiorenti, tanto che i Romani non riescono a sottometterle in breve<br />

tempo; esse, nel VI secolo a.C., costituiscono probabilmente<br />

un’unica popolazione distribuita dal Piceno al Sannio. È intorno<br />

alla metà del secolo successivo che, secondo gli studiosi avviene<br />

un frazionamento che porta i Peligni a disporsi nella conca di<br />

Sulmona e nelle aree adiacenti vii .<br />

Queste popolazioni, prima di essere coinvolte nelle guerre<br />

espansionistiche di Roma, sono inizialmente insediate in altura,<br />

in punti più strategicamente idonei al controllo, dove costruiscono<br />

recinti murari foritificati (‘oppida’) viii e, quasi contemporaneamente,<br />

cominciano a organizzarsi più a valle, in piccoli nuclei,<br />

( ‘vici’ e ‘pagi’), solitamente disposti in pianura o alle pendici<br />

delle montagne, a più diretto contatto con le prime vie di<br />

comunicazione ix . Il quadro insediativo di questo periodo è completato<br />

dai santuari, disposti all’interno <strong>degli</strong> oppida e dei vici o<br />

nei pressi di valichi e fonti sorgive x .<br />

Il IV secolo a.C., dominato dalle guerre sannitiche, segna<br />

l’inizio della conquista romana che, comunque, non modifica, per<br />

il momento, l’assetto insediativo. Sarà la Guerra sociale (91-89<br />

a.C.), con la quale le popolazioni italiche dell’Appenninico entrano<br />

definitivamente a far parte dell’orbita di Roma, a determinare<br />

la riorganizzazione del territorio secondo i cosiddetti ‘municipia’.<br />

In alcuni centri urbani esistenti, infatti, vengono stabilite le<br />

magistrature e le principali attività economiche, senza stravolgere,<br />

di fatto, la struttura <strong>degli</strong> insediamenti. Nella valle Peligna<br />

tutto il territorio gravita intorno ai tre municipi di Sulmo, Corfinium<br />

e Superaequum (oggi Castelvecchio Subequo) xi . I centri di Sulmo<br />

e Corfinium si ritiene fossero dotati di una struttura urbana prima<br />

di essere trasformati in municipi, grazie a rinvenimenti databili al<br />

IV secolo a.C. xii .<br />

L’organizzazione dei municipi si rafforza sempre più nel<br />

tempo, tanto che gli archeologici riconducono al I secolo a.C.<br />

l’abbandono definitivo <strong>degli</strong> oppida, al più utilizzati come santuari,<br />

e la creazione di ville rustiche nei luoghi a maggiore vocazione<br />

agricola xiii . La centralità di certi insediamenti, dunque, favorisce<br />

la creazione di nuovi percorsi e il rafforzamento di quelli esistenti,<br />

fino alla definizione della rete viaria romana della Regio<br />

p. 3


IV xiv , ambito amministrativo dell’ordinamento augusteo, esteso a<br />

tutto l’Abruzzo odierno.<br />

Con la caduta dell’Impero d’Occidente, in seguito alla riforma<br />

di Diocleziano e a modifiche posteriori, cambia l’assetto<br />

amministrativo dei territori: intorno alla metà del IV secolo d.C.<br />

nasce la provincia Valeria (comprendente l’attuale provincia<br />

aquilana e il circondario di Cittaducale) xv , regione retta da un<br />

praeses e soggetta all’autorità del vicarius di Roma, come le altre<br />

nove province in cui risultava articolata l’allora Italia peninsulare<br />

e insulare.<br />

Dalla metà del IV secolo e, per tutto il successivo, anche<br />

la valle Peligna si presume abbia risentito della crisi generale<br />

che colpì l’Occidente, tanto da rendere il territorio italiano esposto<br />

alle orde barbariche. Alla crisi economica e politica si aggiunsero<br />

il terremoto del 346 xvi , che interessò il Sannio, e quello del<br />

443 xvii , che danneggiò Roma, entrambi avvertiti in Abruzzo.<br />

In questo intervallo di tempo, poi, nella conca di Sulmona<br />

sembra già penetrato il Cristianesimo: un’iscrizione cristiana del<br />

neofita Peticius Habentius, datata inizio IV secolo d.C. xviii , ne attesta<br />

la diffusione, piuttosto precoce, forse per via della vicinanza<br />

con Roma.<br />

Complessa e poco indagata è la storia della diffusione nel<br />

territorio peligno del Cristianesimo. Verso la fine del V secolo,<br />

Valva o Corfinium e Sulmo erano entrambi territori diocesani,<br />

destinati a fondersi nell’XI secolo, quando Sulmona assunse un<br />

ruolo di primo piano nell’area xix .<br />

Nel VI secolo, all’inizio della dominazione longobarda, i<br />

territori abruzzesi non godevano di buone condizioni sociali ed<br />

economiche e diversi centri importanti, come ad esempio Corfinio,<br />

cominciavano a perdere di rilievo.<br />

La formazione del Ducato di Spoleto, che ingloba la conca<br />

di Sulmona, rafforza un organismo regionale che prefigura in parte<br />

l’Abruzzo odierno xx ; esso è comunque suddiviso all’interno in distretti<br />

- ‘gastaldati’ -, più o meno ricadenti nei municipia romani e<br />

nelle diocesi xxi , politicamente dipendenti da Spoleto e privi di qualsiasi<br />

autonomia di tipo amministrativo o giurisdizionalexxii.<br />

Questo assetto, sostanzialmente, non muta con la conquista<br />

dei Franchi, avvenuta alla fine dell’VIII secolo: essa modifica<br />

i gastaldati in ‘comitati’ i quali, con l’indebolirsi del potere<br />

centrale, mano a mano acquisiscono autonomia xxiii .<br />

Il controllo dei territori, già a partire dall’VIII secolo, è esercitato<br />

anche dagli enti monastici; la loro presenza, con il favore<br />

accordato dal potere carolingio, segna l’inizio di un periodo di<br />

rinascita che, “dopo la forte depressione economica e civile nello<br />

stesso secolo IX e i duri colpi inferti dalle incursioni dei Saraceni,<br />

si compì meravigliosamente dovunque nel tardo secolo X” xxiv .<br />

Nel primo trentennio del X secolo, Ugo di Provenza scende<br />

in Italia e, nel 926, sancisce la spartizione del Paese dei<br />

Marsi xxv , ovvero di quel territorio (corrispondente all’odierno Abruz-<br />

zo e al reatino) che, nell’843, aveva ottenuto autonomia dal Ducato<br />

di Spoleto. Si vengono a costituire, dunque, due domini autonomi:<br />

il conte Berardo ottiene i comitati di Amiterno, Forcona,<br />

Marsica e Valva, riuniti nella cosiddetta ‘Provincia dei Marsi’,<br />

Attone i comitati di Penne e di Chieti xxvi .<br />

Con la morte di Berardo e Attone, i rispettivi discendenti si<br />

suddividono i comitati, definendo ambiti territoriali anche di piccola<br />

entità xxvii . In questo quadro la famiglia di Berardo conquista il<br />

titolo di conte del territorio comprendente il bacino fucense, le<br />

relative vallate di accesso, inclusa la Valle Roveto, e il<br />

carseolano xxviii .<br />

Un altro ramo della stessa famiglia, entro il X secolo, si<br />

stabilisce nella conca di Sulmona dando vita a un’altra autonomia<br />

comitalexxix.<br />

Alle porte dell’XI secolo il territorio risulta ulteriormente<br />

suddiviso sotto il controllo di diversi conti xxx , venendosi così<br />

definitivamente a negare la struttura dei comitati a favore di un<br />

assetto feudatario che fu presto travolto dai Normanni di Capua<br />

e di Puglia. Fra il 1140 e il 1143 la presa di potere dei Normanni<br />

si estende, dapprima, a tutto il territorio teatino, pennese e a<br />

vaste estensioni del valvense xxxi .<br />

Il concordato di Benevento, del 1156, segna la sovranità<br />

dei Normanni sul Regno meridionale, con l’aggiunta del territorio<br />

marsicano e della parte del reatino che comprende la regione di<br />

Amiterno.<br />

Nel cinquantennio di dominio normanno, prima che il potere<br />

venisse ereditato dagli imperatori svevi, a cavallo fra la fine<br />

del XII secolo e per tutto il successivo, nella valle Peligna si assiste<br />

ad un consistente flusso migratorio da parte di genti, provenienti<br />

dai contadi vicini e dai castelli, verso Sulmona, tanto da<br />

determinare nell’abitato un notevole incremento demografico. La<br />

città, favorita dalla buona posizione geografica xxxii , in epoca sveva<br />

si trova ben presto a coprire un ruolo di privilegio nel contesto<br />

regionale, tanto da essere eletta da parte di Federico II, nel 1234,<br />

sede del giustizierato d’Abruzzi e da diventare una delle sette<br />

fiere annuali del Regno xxxiii .<br />

La fine <strong>degli</strong> Svevi, e il conseguente passaggio del territorio<br />

peligno in mano agli Angioini, sono segnati dalla battaglia di<br />

Tagliacozzo, svoltasi fra Scurcola e Magliano dei Marsi, con la<br />

sconfitta di Corradino di Svevia da parte di Carlo I d'Angiò, nel<br />

1268. Di lì a poco, nel 1273, l’Abruzzo viene suddiviso in due<br />

giustizierati, citra et ultra Piscariam, con l’aggregazione all’Abruzzo<br />

citeriore, ovvero all’antico comitato e diocesi teatina, della<br />

conca di Sulmona (eccetto il capoluogo), dell’altopiano delle<br />

Cinquemiglia, dell’alta valle del Sangro e del Molise, fino al<br />

Volturno, compresa Agnone. Viene a costituirsi, così, un’ampia<br />

zona appenninica in cui s’intensificano i contatti e i commerci, in<br />

particolare lungo la ‘via <strong>degli</strong> Abruzzi’ che collegava Napoli e Firenze<br />

e di cui Sulmona era uno dei principali capisaldi xxxiv .<br />

Quasi contemporaneamente aveva luogo l’‘avventura’ di<br />

papa Celestino V, fondatore dell’omonimo ordine presso l’abbazia<br />

di S. Spirito al Morrone e quivi rinchiusosi dopo “il gran rifiuto”,<br />

esauritasi in breve tempo, ma i cui effetti si avvertirono a<br />

lungo: la città dell’Aquila, ad esempio, ne risultò ulteriormente<br />

rafforzata, per via dell’operato di Bonifacio VIII che, quasi immediatamente,<br />

si accinse a dichiarare la dipendenza diretta di S.<br />

Spirito dalla S. Sede xxxv .<br />

Alle porte del XIV secolo Sulmona, rea di aver parteggiato<br />

per Corradino di Svevia, dopo la battaglia dei Campi Palentini,<br />

patisce le ritorsioni <strong>degli</strong> Angiò che, con delle vere e proprie liste<br />

di proscrizione, si abbattono su coloro che ritenevano traditori,<br />

spogliandoli <strong>degli</strong> averi e scacciandoli dalla città xxxvi .<br />

L’episodio sulmonese rientra in un processo più generale<br />

che, dopo la scomparsa di Carlo II (1309), intende promuovere il<br />

ruolo della Corona nella figura di Roberto, nel frattempo asceso<br />

al tronoxxxvii. Nel territorio valvense la politica <strong>degli</strong> Angioini cominciava<br />

ad ammorbidirsi, tanto che, nel 1315, a Sulomna viene<br />

istituita la seconda fiera, da tenersi nello spazio antistante la chiesa<br />

di S. Panfilo xxxviii .<br />

Nel secondo ventennio del Trecento, la valle Peligna è<br />

contrassegnata da una serie di lotte che vedono Sulmona divergere<br />

con i paesi vicini, per l’uso delle acque e dei terreni, e gli<br />

aquilani minacciare il territorio peligno, per via delle pretese avanzate<br />

dal vescovo dell’Aquila su buona parte dell’antica diocesi di<br />

Valva. La carestia, nel 1328, la peste, circa venti anni dopo, e il<br />

violento terremoto del 1349 prostrano Sulmona, spopolandola e<br />

intaccando profondamente il tessuto urbanistico dell’abitato<br />

medievale xxxix , così come gli abitati limitrofi. La rinascita della vita<br />

cittadina ha inizio con la ricostruzione del centro storico, a cui<br />

corrispose la ripresa del flusso immigratorio verso la città e<br />

dell’economiaxl. Fedele ai Durazzo, Sulmona si affaccia al Quattrocento<br />

con piena libertà di pascolo, acquatico e legnatico in<br />

ampi territori della conca peligna.<br />

Con la morte di Ladislao e Luigi II, il regno passa nelle<br />

mani di Giovanna II, la cui cerimonia vede la partecipazione diretta<br />

dei conti di Tagliacozzo e Celano. La sovrana instaura un<br />

clima piuttosto autoritario e tirannico, tanto da suscitare malcontenti<br />

e ribellioni da parte del popolo, e alterna, nelle lotte di successione<br />

al trono, il suo favore ora per Luigi III d’Angiò ora per<br />

Alfonso d’Aragona.<br />

L’Abruzzo, nella prima metà del Quattrocento, diventa teatro<br />

di lotte e scorribande che videro gli eserciti angioini combattere<br />

contro gli aragonesi, con il trionfo, nel 1443, di quest’ultimixli.<br />

Sulmona vive un periodo favorevole, come evidenziato dal<br />

rinnovamento culturale che investe la città in questi anni. Il culmine<br />

di tale movimento artistico è rappresentato, nel 1391, dall’inaugurazione<br />

del nuovo portale di S. Panfilo, seguito dalla facciata<br />

quattrocentesca di S. Maria della Tomba. Ma presto, la cit-<br />

p. 4


tà, dopo la morte di Alfonso d’Aragona, viene nuovamente coinvolta<br />

nelle lotte tra Aragonesi ed Angioini che ripetutamente si<br />

scontrarono in Abruzzo. Sulmona viene più volte cinta d’assedio<br />

(memorabile quello del 1463, che durò sette mesi) fino a quando<br />

la definitiva sconfitta angioina si realizza nel 1465.<br />

Un violento terremoto si abbatte, nel 1456, su una vasta<br />

area dell’Italia centro-meridionale, con effetti distruttivi per<br />

Sulmona, che vede nuovamente il diradarsi del tessuto urbano<br />

trecentesco, e <strong>degli</strong> abitati vicini. Solo qualche anno più tardi,<br />

l’Abruzzo è nuovamente colpito da un sisma: il 27 novembre del<br />

1461 due scosse, a circa due ore di distanza, furono avvertire<br />

nell’Aquilano, con danni notevoli alle chiese e agli edifici pubblici<br />

dell’area urbana xlii .<br />

Negli anni sessanta del Quattrocento, nel seno della vecchia<br />

nobiltà feudale del Regno, evidentemente esausta dalle lotte<br />

col potere regio, nonché aggravata dai terremoti, sembra maturare<br />

una profonda crisi: da una parte si afferma una nuova<br />

classe feudale, dall’altra viene dato spazio alla libertà amministrativa<br />

delle <strong>Università</strong> e della nascente borghesiaxliii.<br />

Sulmona, per la prima volta infeudata dopo l’ascesa al<br />

potere di Giovanna d’Aragona, alla quale il marito re Ferrante,<br />

nel 1476, assegna la città peligna e un vasto territorio comprendente<br />

gli altopiani maggiori dell’Abruzzo e parte della valle del<br />

Sangro, vive un periodo d’intensa attività artistica sia per iniziativa<br />

privata sia pubblica. Tra l’altro, nel corso di tutto il XVI secolo,<br />

negli spazi creatisi con il crollo delle costruzioni dovuto al terremoto,<br />

la città vede un netto incremento dell’attività edilizia xliv .<br />

La feudalità rimane protagonista, in Abruzzo, per tutto il<br />

Cinquecento, con un assetto che sembra aderire ad un disegno<br />

di gestione politica piuttosto organico, messo in atto affinché alcuni<br />

ceti abbiano una loro autonomia, mantenendo un colloquio<br />

con il potere centrale semplice ed efficace xlv .<br />

Nel 1526 Sulmona, regnante Carlo V, diventa feudo dei<br />

Lannoy e, morto l'ultimo <strong>degli</strong> eredi, la città viene dapprima venduta<br />

ai principi di Conca (1606), poi, dopo soli quattro anni, passa<br />

a Marcantonio Borghese, nipote di Paolo V.<br />

Per tutto il XVI secolo, mentre continua, intensa, l’attività<br />

edilizia già iniziata a Sulmona dopo il terremoto del 1456 xlvi , essendo<br />

migliorati i rapporti fra città e contado e diminuendo i movimenti<br />

migratori verso il centro urbano, non si registra una crescita<br />

demografica e la situazione culturale della città attraversa<br />

una fase stagnante.<br />

In definitiva, agli inizi del XVII secolo, anche i territori peligni<br />

fanno parte di “una catena ininterrotta di grandi feudi del patriziato<br />

romano, i Colonna a Tagliacozzo, tra il Cicolano e l’alto e medio<br />

Aterno, tra la Maiella ed il Sangro, i Peretti tutt’intorno al Fucino<br />

e a ridosso della Valle Roveto, i Borghese a Sulmona”.<br />

Gran parte dell’Abruzzo seicentesco, quindi, dipende da<br />

feudatari stranieri al territorio, vicini a Roma e profondamente<br />

legati alle antiche tradizioni pontificie e benedettine, ponendosi<br />

così in alternativa al richiamo politico di Napoli xlvii .<br />

Gli anni quaranta del Seicento sono caratterizzati dal fenomeno<br />

del banditismo, che contrappone la classe contadina ai<br />

baroni cittadini e si diffonde sensibilmente in Abruzzo, come si<br />

osserva con la ribellione dei coltivatori dello zafferano dell’Aquila<br />

o con la protesta di artigiani e contadini contro i regnanti aragonesi<br />

a Sulmona. La seconda metà del Seicento e i primissimi anni del<br />

secolo successivo sono teatro di grandi catastrofi naturali: la<br />

carestia del 1649-50, la peste del 1656-57, i terremoti del 1703,<br />

nell’aquilano, e del 1706, nella conca di Sulmona, condannano il<br />

popolo abruzzese alla povertà. L’ultimo terremoto, poi, causa gravi<br />

danni al tessuto medievale del centro storico della città peligna,<br />

il crollo di quasi tutti gli edifici ecclesialixlviii e danni e rovine in<br />

tutti i paesi dell’area sulmonese.<br />

Il XVIII secolo è caratterizzato dal governo austriaco, fino<br />

agli anni trenta, e successivamente da quello borbonico (nel 1735<br />

Carlo III di Borbone siede sul trono di Napoli), sotto il quale vengono<br />

ordinati i catasti onciarixlix ed effettuata una riforma del<br />

vecchio ordinamento amministrativo e giudiziario. Nel 1805 viene<br />

eletto re di Italia, a Milano, Napoleone; vengono create due<br />

province distinte, Abruzzo Ulteriore I e Abruzzo Ulteriore II, e<br />

nascono i distretti di L’Aquila, Cittaducale e Sulmona, di cui entra<br />

a far parte Bugnara. Inoltre, fra il 1809 e il 1816 gli abitati di<br />

Anversa e Castrovalva sono aggregati al comune di Bugnara.<br />

Con la trasformazione del Regno di Napoli in Regno delle<br />

Due Sicilie, Bugnara appartiene all’Abruzzo Ulteriore II e al<br />

circondario di Introdacqua, Anversa, Pettorano sul Gizio, Rocca<br />

Pia, Cansano e Campo di Giove l.<br />

Con la proclamazione dell’Unità d’Italia, scompaiono i ‘Tre<br />

Abruzzi’ (Citra, Ultra I e II) e le province prendono il nome dei<br />

rispettivi capoluoghi (Abruzzo e Molise costituiscono un’unica<br />

regione con le province di L’Aquila, Chieti, Teramo e<br />

Campobasso). In questo assetto Bugnara appartenne al circondario<br />

e distretto di Sulmona, ricadente nella provincia di L’Aquila.<br />

Infine, del periodo novecentesco si rammenta il devastante<br />

terremoto di Avezzano che provocò diversi danni nell’abitato di<br />

Bugnara, l’avvicendamento delle due guerre mondiali che videro<br />

la partecipazione delle genti peligne e di nuovo un evento sismico<br />

che, nel 1984, specialmente nelle chiese di Bugnara, provocò<br />

numerosi danni.<br />

Nella pagina accanto: angolata del palazzo Papi sulla Via A. De Gasparis<br />

p. 5


NOTE<br />

____________________________________________________________<br />

i Il presente contributo è in parte tratto e rielaborato dalla pubblicazione della<br />

scrivente, DONATELLI 2010.<br />

ii Le due vie consolari, la Valeria-Claudia da Roma ad Aternum e quella che<br />

collegava l’Urbe a Napoli, passando per Aufidena, si incrociavano<br />

presso Sulmona. Cfr. CARDINI 1985. Col crollo dell’Impero romano e<br />

durante tutto il Medioevo il sistema incentrato su Roma diminuì la sua<br />

importanza e si affermarono le linee dorsali della penisola, specialmente<br />

quella da Milano a Bologna ad Ancona a Pescara a Sulmona a Napoli,<br />

e quella da Firenze a Perugia a L’Aquila a Sulmona a Napoli. La prima,<br />

delineatasi come direttrice del traffico già nella tarda romanità, conserva<br />

tuttora in pieno - per la sua brevità e comodità - la funzione di una via<br />

importante di collegamento tra l’Italia del Nord e quella del Sud,<br />

nonostante i mutamenti apportati dall’unità nazionale. Cfr. SABATINI<br />

1960, Tav. 1, p. 14.<br />

iii Ad esempio, il tratto attuale seguito dall’autostrada A25, dopo aver<br />

costeggiato la conca del Fucino fino a Pescina, percorre la striscia<br />

pianeggiante rinserrata fra Monte Prezza, a nord, e Monte Rognone, a<br />

Sud, attraversando un breve tratto montano nei pressi di Castiglione.<br />

Risale, poi, lungo la valle Peligna, fino a Bussi, per poi percorrere di<br />

nuovo una striscia pianeggiante, stretta fra il monte Morrone, a sud, e<br />

il monte Picca, a nord; da Tocco da Causaria riprende, infine, l’ampia<br />

vallata pescarese che conduce all’Adriatico.<br />

iv Per la geologia dell’area indagata si rimanda a studi specifici come<br />

PARATORE 1972; DONZELLI 1998; GHISETTI, MEZZANI 1998.<br />

v Dai 1000 ai 1900 metri di altitudine il paesaggio è dominato dalle tipiche<br />

faggete di cui si ricordano le descrizioni del naturalista svizzero Ernst<br />

Furrer, che visitò approfonditamente l’Abruzzo e ne descrisse molti<br />

aspetti. Cfr. FURRER 1931.<br />

vi Per la ricostruzione del paesaggio è stata utile la consultazione delle carte<br />

tematiche redatte dalla Comunità Montana Peligna. In particolare si<br />

rimanda alla Carta altimetrica, alla Carta Clivometrica e alla Carta<br />

dell’uso del suolo, tutte consultabili nel sito online<br />

www.comunitàmontanapeligna.it/.../ atti_documenti/piano_di_sviluppo/<br />

cartografia/ tavole.<br />

vii I Vestini abitavano la parte settentrionale dell’attuale regione Abruzzo, a<br />

nord del fiume Pescara; i Marrucini erano a sud del Pescara e i Frentani,<br />

infine, erano situati tra i fiumi Sangro e Biferno. Per una trattazione<br />

esauriente si rimanda a COARELLI, LA REGINA 1994, pp. 5-17, 48-<br />

59. Vedi anche il recente contributo di SALADINO 2001, pp. 16-21, nel<br />

quale l’autrice descrive la formazione territoriale dell’Abruzzo interno,<br />

corrispondente all’attuale provincia aquilana, dagli “ethnos” italici fino<br />

alla fase romana. Per le antiche popolazioni peligne vedi i saggi di E.<br />

Mattiocco e F. V. Wonterghem citati nella nota Errore. Il segnalibro non<br />

è definito..<br />

viii Si rimanda a studi specifici, quali quelli di MATTIOCCO 1981A, ID. 1988B,<br />

in tema di cinta fortificate preromane. Nella valle Peligna esempi di<br />

oppida sono le fortificazioni italiche di Colle Mitra, poste tra la conca<br />

sulmonese e l’altopiano delle Cinquemiglia, che dovevano recingere<br />

una superficie di oltre 80 ettari; la struttura muraria è in opera poligonale<br />

“della cosiddetta seconda maniera (grossi massi sovrapposti appena<br />

sbozzati)”. Cfr. MATTIOCCO 1981A, pp. 45-80; ID. 1997, p. 110. Un’altra<br />

fortificazione italica è visibile sul Colle delle Fate, soprastante<br />

Roccacasale, ed è costituita da possenti mura in opera poligonale. Il<br />

centro è indicato nella Tavola XIX (in cui sono segnate le emergenze<br />

archeologiche sui territori della conca peligna) di MATTIOCCO 1981A.<br />

In particolare cfr. ZANCO O., 1981, Il centro fortificato del Colle delle<br />

Fate, appendice di MATTIOCCO 1981A.<br />

ix Sembrerebbe questa la fase in cui cominciano a nascere le strade. In<br />

GASPERINI 1972, l’autore evidenzia che “l’Abruzzo, presumibilmente<br />

già dall’epoca delle comunità pastorali tardo-preistoriche ci presenta un<br />

tipo peculiare di strada, talora confondibile con la «strada del crinale», il<br />

tratturo[…].Non di rado la rete tratturale abruzzese sta alla base della<br />

rete viaria romana della regione quarta. Basta citare la corrispondenza,<br />

perfetta per centinaia di chilometri, tra la via che collegava in età romana<br />

Corfinium nella conca Peligna ad Aequum Tuticum in Irpinia e il tratturo<br />

Celano-Foggia”. Cfr. IVI, pp. 63-65.<br />

x Nella valle Peligna ricordiamo il santuario di Ercole Curino, ai piedi del<br />

Morrone (cfr. MATTIOCCO 1989B; ID. 1997, pp. 100-108).<br />

xi Si precisa che Superequum, corrispondente all’odierna Castelvecchio<br />

Subequo, non fa parte dei confini che delimitano la conca Peligna.<br />

xii L’esistenza di Sulmo prima della formazione del municipio sembrerebbe<br />

connessa all’insediamento di Colle Mitra, in cui sono state rinvenute<br />

alcune sepolture databili tra la fine del IV secolo a.C. e l’età imperiale;<br />

quella di Corfinium (che prima del definitivo assoggettamento si schierò<br />

contro Roma, diventando capitale della Lega delle popolazioni peligne<br />

con il nome Italia) ai resti di un santuario italico dedicato a Ercole, nella<br />

vicina contrada di Fonte S. Ippolito, databili almeno al IV secolo a.C. Per<br />

la valle Peligna si rimanda a WONTERGHEM 1984. Per la città di<br />

Sulmona vedi LA REGINA 1966.<br />

xiii Sul Colle San Leopardo, a sud di Pacentro, si conservano notevoli resti di<br />

un edificio del I sec. a.C., secondo Wonterghem una grande villa rustica,<br />

costruito sulla roccia del versante settentrionale dell’altura e terrazzato.<br />

Cfr. WONTERGHEM 1984.<br />

xiv Nella valle Peligna nodo stradale per eccellenza è Corfinium che,<br />

insieme con Sulmo, è toccata dalla via Claudia Nova (coincidente con la<br />

cosiddetta Via Numicia che collegava Corfinium all’Appia presso Aequum<br />

Tuticum in Irpinia), dalla via Claudia Valeria, prosecuzione della Tiburtina,<br />

che attraversava il paese <strong>degli</strong> Equi, dei Marsi e dei Marrucini. Inoltre<br />

deve essere considerata la rete tratturale, in parte ricalcata dai percorsi<br />

romani, che in epoca imperiale raggiunge una notevole importanza e<br />

definizione. Per la viabilità romana, che tocca Corfinium, si rimanda a<br />

GASPERINI 1972. Per una descrizione dei limiti territoriali della Regio<br />

IV vedi PANI 1986, pp. 13-15.<br />

xv Cfr. FLORIDI 1976, p. 20.<br />

xviDal Catalogo dei forti terremoti in Italia 461 a.C.-1997 (BOSCHI,<br />

GUIDOBONI et al. 2000), si evince che il terremoto del 346 d.C.,<br />

d’intensità massima pari al 9° MCS, colpì in modo distruttivo l’area del<br />

Sannio, con risentimenti delle scosse documentati a Roma (vedi Year<br />

346, major earthquate effects).<br />

xvii Da IVI, si evince che il terremoto del 443 d.C., d’intensità massima pari<br />

all’8° MCS, colpì in modo distruttivo Roma, con “con crollo di templi,<br />

edifici pubblici, case, portici e statue” (vedi Year 443, major earthquate<br />

effects).<br />

xviii Questo dato è stato verificato nella visita condotta al Museo Civico di<br />

Sulmona, dove l’epigrafe è conservata nella sezione ‘archeologia’. Inoltre<br />

cfr. MATTIOCCO 1997, pp. 8-9.<br />

xix Cfr. SABATINI 1960, pp. 38-39. Vedi inoltre MATTIOCCO 1997, p. 9.<br />

L’autore ritiene che, forse, con Gregorio Magno avvenne l’accorpamento<br />

in un’unica grande diocesi, detta di Valva, originariamente comprensiva<br />

anche dei territori dell’alta valle del Sangro e dell’Aventino, fino ai piedi<br />

del Gran Sasso. Seguirono dispute fra i capitolari di Corfinio e di Sulmona<br />

per la sede episcopale, ma la tendenza dei vescovi, a partire dall’XI<br />

secolo, a risiedere sempre più a Sulmona favorì quest’ultima. Sulla storia<br />

della diffusione del Cristianesimo nella conca Peligna vedi anche<br />

CARDINI 1985.<br />

xx Cfr. FLORIDI 1976, pp. 21-22. L’autore, sulla base di diverse fonti storiche<br />

che rimanda puntualmente in nota, attribuisce al secondo duca di<br />

Spoleto Ariolfo l’annessione dell’odierno Abruzzo al Ducato. Ma le<br />

modalità e i tempi con cui avvenne l’espansione longobarda in Abruzzo<br />

non sono sostenuti da sufficienti dati archeologici. La pochezza dello<br />

stato <strong>degli</strong> studi di questa fase è messa in risalto nella recente<br />

pubblicazione di SALADINO 2001, p. 31.<br />

xxi Sulla corrispondenza fra gastaldati e diocesi vedi FLORIDI 1976,<br />

nota 19 p. 26.<br />

xxii Sulla scorta di documenti coevi gli studiosi sono riusciti a ricostruire<br />

l’assetto dei gastaldati; si ricorda quello di Valva che si allungava, a<br />

un dipresso, fra le catene citate e i massicci del Morrone e della Maiella,<br />

dalla media valle dell’Aterno (a partire, cioè, dall’allineamento Fossa-<br />

Castel del Monte) fino al medio Sangro, attraverso le valli del Gizio e<br />

del Sagittario, e il Piano delle Cinque Miglia. Cfr. FLORIDI 1976, pp.<br />

24-25. Questi distretti sembrano configurarsi intorno ai principali centri<br />

di epoca romana, che sono anche le sedi vescovili, ovvero Amiterno,<br />

la Civitas Marsicana e Valva. Cfr. SALADINO 2001, p. 32.<br />

xxiii I ‘comitati’ sono delle contee ereditarie. I conti, durante il secolo IX,<br />

subentrano ai gastaldi. Cfr. FLORIDI 1976, nota 12 p. 23.<br />

xxiv Cfr. SABATINI 1960, p. 45. L’autore fornisce, in particolare, un<br />

quadro sull’operato dei benedettini Volturnensi nel territorio di<br />

“Quinquemilia”, sottolineando come la regione <strong>degli</strong> Altopiani Maggiori,<br />

a confine con il complesso fondiario di S. Vincenzo al Volturno, si<br />

trovò, intorno all’anno 1000, sotto la sua diretta influenza. Sulla base<br />

del Chronicon Vulturnense e di fonti storiche riportate in nota, Sabatini<br />

ne ricostruisce sinteticamente la storia connessa con il territorio<br />

indagato. In questo contesto è importante rilevare che, intorno alla<br />

fine del X secolo, i Volturnensi possiedono cospicue proprietà anche<br />

nel territorio valvense, che si affiancavano a quelle dei Cassinesi e<br />

dei Casauriensi. Inoltre, a conferma dell’influenza dei monasteri di<br />

questo periodo nella valle Peligna e della loro azione pianificatrice,<br />

finalizzata ad accrescere il controllo su più aree possibili, Gaetano<br />

Susi, storico locale di Introdacqua stabilisce l’origine del centro, non<br />

oltre il IX secolo, connessa con il monastero di S. Clemente a Casauria,<br />

che aveva ampli possedimenti intorno alla cittadina. Cfr. SUSI 1970,<br />

pp. 28-35. L’origine di Bugnara sembrerebbe, invece, derivata da un<br />

primo “processo di accentramento […] tra il 950/1050”, seguito da un<br />

incastellamento contemporano alla penetrazione dei Normanni. Cfr.<br />

SANTINI 2000, pp. 19- 21. Nei pressi del centro, però, il monastero di<br />

S. Vincenzo al Volturno e di S. Pietro di Villalago avevano diversi<br />

possedimenti, per cui sembra plausibile ipotizzare che anche la<br />

formazione di questo abitato fu favorita, in qualche modo, dai monaci<br />

benedettini. Sulla relazione tra Montecassino e la conquista normanna<br />

vedi CARBONARA 1979, pp. 21-24. Sui rapporti cronologici fra S.<br />

Panfilo a Sulmona, S. Pelino a Corfinio e S. Liberatore alla Maiella a<br />

Serramonacesca, tutti esempi di architettura religiosa abruzzese<br />

dell’XI secolo, di chiara derivazione benedettina, cfr. CARBONARA<br />

1979, pp. 147-188. Vedi anche FUCINESE 1980A, pp. 7-38.<br />

xxv La denominazione ‘Paese dei Marsi’ o ‘Marsica’ stava ad indicare<br />

l’odierno Abruzzo e il territorio intorno a Rieti. Infatti, come evidenziato<br />

da Alessandro Clementi, Paolo Diacono, nella sua descrizione della<br />

provincia Valeria, non parla mai di Marsica, pur considerandola<br />

all’interno dei confini, proprio perché la denominazione veniva usata<br />

per indicare tutta la provincia. Cfr. CLEMENTI 1994, p. 18.<br />

xxvi Cfr. FLORIDI 1976, pp. 22-24. Non sono ancora del tutto chiare le<br />

modalità con cui Ugo di Provenza si aggiudica il comitato. Certo è<br />

che la fortuna iniziale dei Conti dei Marsi si basa sul favore del re. Cfr.<br />

SALADINO 2001, p. 33.<br />

p. 6


xxvii Questa informazione è estrapolata da FLORIDI 1976, p. 24.<br />

xxviii Secondo A. SENNIS, alla metà del X secolo, il potere della famiglia di<br />

Berardo I doveva essere ancora debole; è a partire dagli anni Sessanta<br />

che tale famiglia “appare più saldamente insediata nella regione,<br />

entrando nel giuoco dei nuovi equilibri di forze che si andavano<br />

stabilendo durante la prima età ottoniana”. Cfr. SENNIS 1994, p. 34.<br />

xxix Per un approfondimento sulle famiglie nobiliari che presero potere<br />

sui territori di Valva cfr. RIVERA 1926B.<br />

xxx Poco chiaro è l’assetto dei territori della valle Peligna, per via della<br />

pochezza di notizie pervenute. La città di Sulmona, sulla base dell’analisi<br />

dei tracciati che definiscono il nucleo altomedievale, stretto fra i fiumi<br />

Vella e Gizio e di cui si osservano tuttora alcuni resti di mura, fino<br />

all’inizio del XII secolo (periodo in cui la crescita demografica porta<br />

all’espansione della città e alla costituzione di una seconda cinta<br />

muraria) doveva ricalcare l’abitato del periodo romano e costituire una<br />

realtà autonoma, chiusa in una cerchia di mura quadrangolare,<br />

all’interno della quale si era concentrata la popolazione per difendersi<br />

dalle minacce dei barbari. Cfr. GIANNANTONIO 1988, p. 119. Gli altri<br />

paesi della valle dovevano essere sotto il potere di famiglie potenti: F.<br />

Sabatini, nell’analizzare le vicende di centri principali dell’Altopiano delle<br />

Cinque Miglia, menziona i conti Borrelli o di Sangro, “trapiantatasi<br />

all’inizio del secolo XI dal contado valvense nella valle del Sangro”,<br />

sostenendone così la discendenza dai conti di Valva. Cfr. SABATINI<br />

1960, p. 58 e nota 3 p. 85. Traccia di questi conti di Sangro nella valle<br />

Peligna sembra essere nel territorio di Bugnara, già intorno al secolo<br />

XI. Secondo lo storico locale R. SANTINI, il Palazzo Ducale, situato<br />

nella parte alta del paese, sorse, probabilmente, proprio nella prima<br />

metà dell’XI secolo; la prima menzione (con fonte non citata per intero<br />

dall’autore) sarebbe nel 1079, “anno in cui il conte Simone di Sangro,<br />

figlio del conte Todino, elencato nel Catalogus Baronum, possedeva in<br />

feudo Bugnara”. Cfr. SANTINI 2000, p. 45.<br />

xxxi La presenza dei Normanni nella valle Peligna è segnata dalle nuove<br />

fondazioni di castelli in aree particolari, come quelle di confine, volute<br />

dal vescovo di Valva, Trasamondo, alla fine dell’XI secolo, lungo il limite<br />

settentrionale della diocesi. Ne sono un esempio le fondazioni di Popoli,<br />

Pentima e Collepietro. Cfr. WICKHAM 1982, pp. 72-86.<br />

xxxii Il trasferimento della capitale del Regno da Palermo a Napoli, voluta<br />

definitivamente da Carlo I d’Angiò, nel 1266, ha come conseguenza<br />

fondamentale, per l’Abruzzo, il rafforzamento della via di comunicazione<br />

fra Napoli e la conca di Sulmona. Da qui si proseguiva poi verso il<br />

Nord, attraverso la valle di Pescara e il versante adriatico, o verso il<br />

centro, attraverso la valle dell’Aterno. I grandi centri urbani, come Castel<br />

di Sangro, gli abitati <strong>degli</strong> altopiani maggiori, Sulmona e L’Aquila,<br />

prossimi a questo percorso, che ricalcava l’antiva Via Minucia, furono<br />

naturalmente favoriti da queste vicende. Cfr. SABATINI 1960, p. 65.<br />

xxxiii Simbolo di questo periodo particolarmente fortunato della storia<br />

civile di Sulmona è la realizzazione dell’acquedotto, eretto nel 1256,<br />

dapprima esterno al perimetro murario e successivamente incluso nella<br />

seconda cerchia di mura. Cfr. MATTIOCCO 1997, p 10.<br />

xxxiv Cfr. COLAPIETRA 1994, p. 21. Merita attento studio l’itinerario stradale<br />

che univa Firenze e Napoli: il percorso poteva essere solo uno, quello<br />

“che allacciava, come tappe intermedie, Arezzo (o Siena), Perugia,Terni,<br />

L’Aquila, Sulmona, Castel di Sangro, Venafro, Teano, Capua. Cfr.<br />

SABATINI 1960, p. 68.<br />

xxxv Cfr. COLAPIETRA 1994, p. 25.<br />

xxxvi Per un quadro sul contesto sociale e politico di Sulmona nel<br />

passaggio dei poteri dagli Svevi agli Angioini si rimanda a MATTIOCCO<br />

1994, pp. 31-50. L’autore, sulla base di un’attenta analisi di documenti<br />

(soprattutto del Codice Diplomatico Sulmonese) riporta alcuni esempi<br />

significativi delle sorti che toccarono a diversi sulmonesi per aver<br />

parteggiato per gli Svevi. Alcuni esiliati, per intercessione di Celestino<br />

V, ottennero poi da Carlo II l’accordo di tornare in patria con le proprie<br />

famiglie e di rientrare in possesso <strong>degli</strong> averi. L’operato del Papa valse,<br />

nel tempo, a stemperare la rigida politica <strong>degli</strong> Angioini le cui decisioni<br />

e divieti, comunque, non vanno del tutto interpretati come costante<br />

azione punitiva nei confronti dei Sulmonesi filo-sveviani. Alcune<br />

iniziative, come l’eliminazione del giustizierato, dovevano rientrare in<br />

un più ampio programma regionale, in cui Sulmona non aveva più un<br />

ruolo di primato.<br />

xxxvii Cfr. COLAPIETRA 1994, p. 26. Oltre alle iniziative che vedono Sulmona<br />

retrocedere rispetto alla posizione di primato precedentemente coperta,<br />

grazie al favore di Federico II di Svevia, l’autore, in questa logica di<br />

promozione di Roberto d’Angiò, fa cenno alla costruzione di Cittàducale,<br />

nel reatino, così chiamata proprio in onore del sovrano.<br />

xxxviii In realtà, già nel 1296, il consenso di Carlo II alla richiesta di poter<br />

sfruttare l’area delle Campora da parte dei Sulmonesi, può essere<br />

considerato un primo atto teso “a normalizzare i rapporti con i sudditi<br />

peligni”. Cfr. MATTIOCCO 1997, p. 33.<br />

xxxix Cfr. MATTIOCCO 1997, pp. 34-38. Il terremoto del 1349 colpì una vasta<br />

zona dell’Appennino centrale fra cui Sulmona, Scanno e<br />

Pescocostanzo. Si registrarono scosse del 9.5° della Scala Mercalli.<br />

Cfr. BOSCHI, GUIDOBONI et al. 2000, Year 1349, major earthquate<br />

effects.<br />

xl Segni della ripresa della città sono l’istituzione di cartiere da parte<br />

dell’Annunziata, nel settembre del 1392, l’ottenimento di una terza fiera,<br />

la redazione del catasto nel 1376, di cui si rimanda a MATTIOCCO<br />

1997; cfr. COLAPIETRA 1994, pp. 35-36.<br />

xli Alfonso d’Aragona entra trionfalmente a Napoli il 26 febbraio 1443; segue<br />

un periodo di pausa nel duello con i d’Angiò, destinato a riprendere<br />

dopo la sua morte. Cfr. SABATINI 1960, pp. 74-75.<br />

xlii Cfr. BOSCHI, GUIDOBONI et al. 2000, Year 1456 e Year 1461, major<br />

earthquate effects.<br />

xliii Cfr. SABATINI 1960, pp. 103-104. Vedi anche COLAPIETRA 1994, p. 61.<br />

xliv Cum titulo principatus Giovanna d’Aragona ottiene il diretto controllo di<br />

Sulmona, Pescocostanzo e Cansano nel territorio <strong>degli</strong> altopiani, Tocco<br />

e Caramanico a ridosso dell’accesso settentrionale della Maiella, Archi,<br />

Villa S. Maria, Fallo, Borrello, Rosello e Montelpiano, che segnano il<br />

confine meridionale sul medio Sangro, i capisaldi di Torino di Sangro e<br />

Guglionesi lungo il maggiore dei tratturi. Cfr. COLAPIETRA 1994, pp.<br />

65-66.<br />

xlv Questa riflessione è espressa da R. Colapietra in contrasto con l’idea<br />

avanzata da diversi storici, secondo i quali le realtà feudali dell’Abruzzo<br />

citra, nel primo Cinquecento, assomigliano ad uno “sviluppo anarchico”.<br />

Cfr. COLAPIETRA 1994, p. 77.<br />

xlvi Nel corso del XVI secolo si ricordano la realizzazione di palazzo Capograssi<br />

nel 1577, l’ampliamento del fronte della cattedrale nel 1501, la<br />

costruzione del chiostro di S. Chiara nel 1518, dei campanili<br />

dell’Annunziata nel 1565 e 1588 e della Tomba nel 1578. Per le datazioni<br />

delle architetture indicate vedi MATTIOCCO 1981B, p. 35.<br />

xlvii IVI, pp. 113-114.<br />

xlviii “Caddero completamente le chiese di S. Agata, S. Silvestro, S. Andrea<br />

della Postergala, S. Domenico, S. Biagio. S. Maria del Carmine crollò<br />

fino alla balaustra con sagrestia, campanile e convento. S. Francesco<br />

della Scarpa crollò nella campata superiore al portale e perse la raggiera<br />

del rosone; fu ridotta a «poco più che al perimetro»”. Cfr.<br />

GIANNANTONIO 1988, p. 132. La Ss. Annunziata crollò ad eccezione<br />

che nella sagrestia, il campanile e la cappella di marmo della Madonna.<br />

La cattedrale venne danneggiata nel fronte e nell’abside, mentre<br />

crollarono il campanile, le cappelle e l’organo; collassò il palazzo<br />

vescovile a fianco della cattedrale e vennero distrutti anche i monasteri<br />

di S. Caterina e di S. Monica e il Collegio dei Gesuiti. Cfr. IVI, pp. 132-<br />

133.<br />

xlix Il catasto di Bugnara è datato 1742. La copia è consultabile presso l’Archivio<br />

di Stato dell’Aquila. Riporta l’indicazione e la consistenza di tutte le<br />

proprietà dei cittadini, forestieri, edifici religiosi. Cfr. SANTINI 2000, pp.<br />

135-148.<br />

l Il territorio del Regno viene suddiviso in Province o Valli; le Province in distretti<br />

e quest’ultimi in comuni, amministrati da un sindaco. Cfr. SANTINI 2000,<br />

pp. 238-243.<br />

li Cfr. BOSCHI, GUIDOBONI et al., 2000.<br />

lii Si riporta, di seguito, l’elenco delle scosse maggiori avvertite dal secolo IX<br />

fino al 1706, estrapolata da SARDI DE LETTO 1972-1983, vol. I, p.<br />

236. Anno 847: forte a Sulmona, fortissimo a Isernia e Benevento; Anno<br />

988: forte a Sulmona, fortissimo a Benevento; Anno 1125-1 ottobre:<br />

forte a Sulmona, fortissimo a Benevento; Anno 1349-3 ottobre:<br />

catastrofico a Sulmona; Anno 1454-6 ottobre: forte a Sulmona; Anno<br />

1627-30 luglio: forte a Sulmona, fortissimo nella zona costiera; Anno<br />

1654: forte a Sulmona, fortissimo nella Marasca; Anno 1656: forte a<br />

Sulmona; Anno 1703-2 febbraio: fortissimo a Sulmona, catastrofico a<br />

L’Aquila.<br />

liii Si tratta dei documenti del fondo Opera pia Casa Santa dell’Annunziata,<br />

posteriori al 1349 e relativi a lasciti e testamenti per la riparazione di<br />

edifici religiosi.<br />

liv Queste informazione sono estrapolate dal Catalogo dei forti terremoti in<br />

Italia 461 a.C.-1997, (BOSCHI, GUIDOBONI et al. 2000), selezionando<br />

la città di Sulmona. All’interno del catalogo, i dati sugli edifici religiosi<br />

sono stati raccolti grazie alla consultazione dell’Archivio di Stato di<br />

L’Aquila, Sezione di Sulmona, Opera pia Casa Santa dell’Annunziata,<br />

n. 242, cass. II.<br />

lv Cfr. GAVINI 1915, p. 237.<br />

lvi Per tale ragione questo sisma viene anche chiamato ‘terremoto della<br />

Maiella’. Cfr. BARATTA 1901, pp. 199-202.<br />

lvii Cfr. DE NINO 1895; Cfr. Distinta relazione 1706.<br />

lviii Cfr. DE NINO 1895, p. 2.<br />

lix Gli esiti del terremoto si leggono nel Catalogo dei forti terremoti in Italia<br />

461 a.C.-1997, (BOSCHI, GUIDOBONI et al. 2000), alla voce ‘terremoto<br />

1706’, Sulmona. Vedi anche GIANNANTONIO 1988, pp. 130-134.<br />

lx Cfr. Catalogo dei forti terremoti in Italia 461 a.C.-1997, (BOSCHI,<br />

GUIDOBONI et al. 2000), voce ‘terremoto 1915’, località Bugnara.<br />

lxi Cfr. Catalogo dei forti terremoti in Italia 461 a.C.-1997, (BOSCHI,<br />

GUIDOBONI et al. 2000), voce ‘terremoto 1933’, località Sulmona,<br />

Introdacqua e Bugnara.<br />

lxii Cfr. Catalogo dei forti terremoti in Italia 461 a.C.-1997, (BOSCHI,<br />

GUIDOBONI et al. 2000), voce ‘terremoto 1984’, località Bugnara. Vedi<br />

anche ANSA, Notiziario Italiano, 7 maggio 1984.<br />

p. 7


CRONOLOGIA STORICA DELL’ABITATO DI BUGNARA<br />

(con riferimento alle principali fonti dal IX sec. d.C. ai primi<br />

decenni del XIX sec.)<br />

data evento fonte note<br />

871 d.C.<br />

1059<br />

donazion<br />

e, da parte<br />

dell’imperator<br />

e carolingio<br />

Ludovico II,di<br />

tutti i<br />

possedimenti<br />

ricadenti nel<br />

territorio di<br />

Valva al<br />

monastero di<br />

S. Vincenzo al<br />

Volturno. Tra<br />

le chiese<br />

donate<br />

compare<br />

l’ecclesiam<br />

sancti Cesidii<br />

in Boniaria<br />

(nei pressi di<br />

una contrada<br />

campestre<br />

tuttora<br />

denominata<br />

‘Porcareccia’).<br />

Papa<br />

Nicola II<br />

conferma al<br />

monastero di<br />

S. Vincenzo al<br />

Volturno tutti i<br />

possedimenti<br />

valvensi, tra<br />

cui quelli citati<br />

per Bugnara.<br />

Federici V.<br />

(a cura di),<br />

Chronicon<br />

Vulturnense,<br />

Roma 1925, vol.<br />

I, p. 229.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, p. 79.<br />

Federici V.<br />

(a cura di),<br />

Chronicon<br />

Vulturnense,<br />

Roma 1925, vol.<br />

III, p. 95.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, p. 79.<br />

1079<br />

1093<br />

Todino<br />

rimase conte<br />

di Sangro ed<br />

ebbe due figli,<br />

Simone<br />

(prossimo<br />

feudatario dei<br />

territori<br />

diValva) e<br />

Riccardo.<br />

Dal<br />

catalogo dei<br />

baroni<br />

(Catalogus<br />

baronum) si<br />

ha una<br />

visione<br />

particolareggi<br />

ata dei<br />

possedimenti.<br />

Nella edizione<br />

odierna curata<br />

da E. Jamison<br />

al paragrafo<br />

1079 troviamo<br />

i beni intestati<br />

a “Symonis<br />

Comitis de<br />

Sangro” e tra<br />

questi beni<br />

compare<br />

Bugnara.<br />

donazion<br />

e alla chiesa<br />

di S. Panfilo di<br />

Sulmona della<br />

quarta parte<br />

della chiesa<br />

della SS.<br />

Trinità di<br />

Bugnara e<br />

della chiesa di<br />

S. Angelo.<br />

C. Filiberto,<br />

Historia della<br />

nobilissima<br />

famiglia De<br />

Sangro, Napoli<br />

1619.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, p. 183.<br />

E. Jamison,<br />

Catalogus<br />

Baronum,, Roma<br />

1972.<br />

N. Faraglia,<br />

Codice<br />

Diplomatico<br />

Sulmonese,<br />

Lanciano 1888,<br />

doc. XVII e XVIII.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, p. 80<br />

1150<br />

1168<br />

Simone I<br />

Di Sangro è<br />

feudatario nel<br />

principato di<br />

Capua e in<br />

altri territori,<br />

compresi<br />

quelli di Valva<br />

(terre di<br />

Collangelo,<br />

Scanno,<br />

Frattura,<br />

Castrovalva,<br />

Anversa,<br />

Bugnara).<br />

morte di<br />

Simone I Di<br />

Sangro<br />

sostituito nella<br />

contea dal<br />

fratello<br />

Richardus.<br />

E. Cuozzo,<br />

Catalogus<br />

Baronum,<br />

Commentario,<br />

Roma 1984, p.<br />

320.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, p. 183<br />

G. B.<br />

Siragusa (a cura<br />

di), La Historia o<br />

liber de regno<br />

Siciliae di U.<br />

Falcando, Roma<br />

1897, p. 17.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, p. 184<br />

p.8


1188<br />

1223<br />

Bolla di<br />

Clemente III:<br />

descrizione<br />

della diocesi;<br />

vengono<br />

citate dieci<br />

chiese in<br />

Bugnara<br />

(ecclesia<br />

sancti<br />

Victorini,<br />

sancti Angeli,<br />

sancti<br />

Iohannis,<br />

sancti Maria,<br />

sancti<br />

Trinitatis,<br />

sancti<br />

Silvestri,<br />

sancti<br />

Salvatoris,<br />

sancti<br />

Lotherii,<br />

sancti Stefani,<br />

sancti Elie).<br />

Bolla di<br />

Papa Onorio<br />

III: sono<br />

indicate le<br />

dieci chiese di<br />

Bugnara già<br />

precedenteme<br />

nte segnalate.<br />

G. Celidonio,<br />

La Diocesi di<br />

Valva e<br />

Sulmona,<br />

Casalbordino<br />

1909, vol. III, p.<br />

49.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, pp. 80-81<br />

G. Celidonio,<br />

La Diocesi di<br />

Valva e<br />

Sulmona,<br />

Casalbordino<br />

1909, vol. III, p.<br />

51.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, p. 81.<br />

L’ecclesi<br />

a sancti<br />

Maria si<br />

riferisce alla<br />

chiesa<br />

campestre di<br />

Santa Maria<br />

delle<br />

Concanelle<br />

con affreschi<br />

del XV<br />

secolo e<br />

tracce,<br />

all’interno, di<br />

una<br />

pavimentazio<br />

ne a spina di<br />

pesce. Nei<br />

pressi della<br />

chiesa,<br />

inoltre, è<br />

stata<br />

rinvenuta la<br />

stele<br />

funeraria<br />

dedicata ad<br />

Helvia IV,<br />

sacerdotessa<br />

di Cerere,<br />

culto<br />

documentato<br />

già in fase<br />

preromana<br />

nell’area<br />

peligna.<br />

1229<br />

1248<br />

1250<br />

il<br />

cardinale<br />

Giovanni<br />

Colonna<br />

assedia<br />

Castel<br />

diSangro e<br />

s’impadronisc<br />

e di tutti i<br />

castelli e le<br />

terre dei Di<br />

Sangro,<br />

compresa<br />

Bugnara.<br />

Bolla di<br />

Papa<br />

Innocenzo IV:<br />

restituzione<br />

dei feudi ai Di<br />

Sangro<br />

(esattamente<br />

ai tre figli di<br />

Rinaldo I), fra<br />

cui Buniariae<br />

castrum.<br />

il capitolo<br />

di S. Panfilo a<br />

Sulmona dà in<br />

enfiteusi a<br />

Spinabello e<br />

Pietro di<br />

Bugnara,<br />

fratelli, una<br />

vigna sita in<br />

località “Li<br />

Castellucci”,<br />

confinante<br />

con le chiese<br />

di S. Silvestro<br />

e della Trinità.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, nota 21, p.<br />

202.<br />

F.<br />

Campanile,<br />

Historia<br />

dell’illustrissima<br />

famiglia Di<br />

Sangro, Napoli<br />

1625, p. 19.<br />

G. Celidonio,<br />

La Diocesi di<br />

Valva e<br />

Sulmona,<br />

Casalbordino<br />

1909, vol. IV, p.<br />

62.<br />

notizia<br />

importante<br />

per<br />

desumere la<br />

posizione<br />

delle due<br />

chiese.<br />

1269<br />

1272<br />

1308-9<br />

Todino II<br />

fu Signore<br />

della quarta<br />

parte di<br />

Castel Di<br />

Sangro,<br />

Bugnara,<br />

Frattura,<br />

Collangelo,<br />

Iovana,<br />

Scanno, ecc.<br />

Gualtieri<br />

Di Sangro<br />

rimase<br />

Signore della<br />

quarta parte<br />

della contea,<br />

fra cui Castel<br />

Di Sangro,<br />

Bugnara,<br />

Frattura.<br />

Gualtieri,<br />

con licenza di<br />

Carlo I<br />

d’Angiò si<br />

recò a<br />

risiedere a<br />

Bugnara,<br />

probabilmente<br />

divenuta<br />

contea o<br />

signoria.<br />

decima<br />

nella diocesi<br />

di Valva e<br />

Sulmona: i<br />

chierici di<br />

Bugnara<br />

pagarono 18<br />

tareni (Clerici<br />

castri Boniare<br />

solverunt tar.<br />

XVIII).<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, p. 186.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, pp. 186-<br />

187.<br />

G. Celidonio,<br />

Delle antiche<br />

Decime valvensi,<br />

Sulmona 1903,<br />

Fol. 204<br />

non sono<br />

stati trovati<br />

documenti<br />

che attestano<br />

la definitiva<br />

residenza di<br />

Gualtieri a<br />

Bugnara,<br />

probabilment<br />

e divenuta<br />

capoluogo<br />

della contea.<br />

Si può<br />

ipotizzare<br />

che dopo<br />

aver<br />

fortificato il<br />

palazzo, vi<br />

dimorarono<br />

Gualtieri e i<br />

suoi<br />

successori.<br />

p.9


1315-17<br />

1323<br />

privilegio<br />

di alcuni beni<br />

feudali<br />

concesso da<br />

re Roberto a<br />

Buonoscambi<br />

o di Giovanni<br />

di Sulmona.<br />

Si fa<br />

riferimento a<br />

diverse<br />

contrade, la<br />

maggior parte<br />

delle quali<br />

corrispondenti<br />

alla località<br />

Torre de’<br />

Nolfi, nei<br />

pressi di<br />

Bugnara.<br />

Vengono<br />

inoltre citate<br />

le chiese di<br />

San Cosimo,<br />

Santa Maria,<br />

San Pietro.<br />

In quello<br />

stesso<br />

periodo<br />

feudatari di<br />

Bugnara<br />

erano Symon<br />

Di Sangro<br />

“miles” e<br />

Laurentia de<br />

Licinardo, sua<br />

moglie.<br />

decima:<br />

in castro<br />

Bugnarii le<br />

chiese di<br />

Santa Maria,<br />

San Silvestro,<br />

San Nicola,<br />

San Giovanni<br />

pagavano 15<br />

tareni.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, pp. 83-84.<br />

N. Faraglia,<br />

Codice<br />

Diplomatico<br />

Sulmonese,<br />

Lanciano 1888,<br />

doc. CXVII, p.<br />

147, anno 1317<br />

P. Sella,<br />

Rationes<br />

decimarum<br />

Italiae-Aprutium-<br />

Molisium. Le<br />

decime dei secoli<br />

XIII e XIV, Città<br />

del Vaticano<br />

1936, pp. 69-71.<br />

si<br />

segnala<br />

l’esistenza<br />

della chiesa<br />

di S. Nicola,<br />

nei pressi del<br />

Palazzo<br />

Ducale.<br />

1348-49<br />

1349<br />

1356<br />

peste e<br />

carestia in<br />

tutto il<br />

circondario.<br />

terremoto<br />

nell’Italia<br />

centrale:<br />

furono<br />

avvertite<br />

scosse in<br />

quattro aree<br />

epicentrali, fra<br />

cui alcune<br />

località<br />

dell’Abruzzo<br />

Citeriore<br />

(Sulmona,<br />

Scanno,<br />

Pescocotanzo<br />

).<br />

visita del<br />

frate<br />

Francesco,<br />

episcopio<br />

valvense, nel<br />

Castrum<br />

Buniariae. Nel<br />

documento<br />

viene riportata<br />

la situazione<br />

del clero e<br />

delle chiese di<br />

Bugnara,<br />

molte delle<br />

quali<br />

risultavano<br />

distrutte forse<br />

a causa del<br />

terremoto.<br />

L’unica agibile<br />

era la chiesa<br />

di Santa<br />

Maria (delle<br />

Concanelle).<br />

Bugnara<br />

pagava venti<br />

tareni al<br />

vescovo.<br />

I. Di Pietro,<br />

Memorie storiche<br />

della città di<br />

Sulmona, Napoli<br />

1804, p. 221.<br />

E. Boschi, E.<br />

Guidoboni et. Al.,<br />

Catalogo dei forti<br />

terremoti in Italia<br />

– 461 a.C.-1997,<br />

(versione<br />

software), anno<br />

1349.<br />

Quaderno<br />

delle visite del<br />

frate Francesco<br />

episcopio<br />

valvense,<br />

Indizione IX, cfr.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, pp. 85-87.<br />

Bugnara<br />

non viene<br />

citata fra le<br />

località<br />

danneggiate,<br />

ma<br />

probabilment<br />

e per<br />

pochezza di<br />

fonti.<br />

Bugnara<br />

doveva<br />

essere uno<br />

dei paesi più<br />

ricchi della<br />

diocesi, data<br />

la<br />

consistente<br />

somma che<br />

pagava al<br />

vescovo.<br />

1376<br />

1399<br />

nel<br />

catasto di<br />

Sulmona, tra i<br />

forenses del<br />

circondario,<br />

che abitano in<br />

città,<br />

compaiono 93<br />

abitanti<br />

provenienti da<br />

Bugnara e per<br />

lo più<br />

aggregati<br />

presso la<br />

Porta<br />

Johannis<br />

Bonorum.<br />

la contea<br />

di Bugnara<br />

risulta ristretta<br />

e<br />

definitivament<br />

e stabilita a<br />

Bugnara,<br />

Frattura,<br />

Collangelo e<br />

Iovana.<br />

Presso il<br />

palazzo<br />

ducale<br />

abitavano i<br />

conti Antonio<br />

e Simone (figli<br />

di Nicolò Di<br />

Sangro) che<br />

amministrava<br />

no il territorio<br />

in modo<br />

ferreo,<br />

impedendo ai<br />

bugnaresi di<br />

uscire dal loro<br />

dominio.<br />

E. Mattiocco,<br />

Sulmona, Città e<br />

Contado nel<br />

Catasto del<br />

1376, Pescara<br />

1994.<br />

G. Celidonio,<br />

La Diocesi di<br />

Valva e<br />

Sulmona,<br />

Casalbordino<br />

1909, vol. IV,<br />

pp.199-200.<br />

p.10


1404<br />

1456<br />

1459<br />

decreti di<br />

Ladislao e<br />

della regina<br />

Giovanna<br />

affinché non<br />

vengano<br />

perseguitati i<br />

vassalli di<br />

Bugnara<br />

recatisi a<br />

Sulmona,<br />

imponendo<br />

loro di tornare<br />

nella contea<br />

di Bugnara.<br />

l’Italia<br />

centromeridionale<br />

è<br />

colpita da un<br />

sisma con<br />

intensità<br />

epicentrale<br />

pari all’XI<br />

grado MCS,<br />

che colpì<br />

numerosi<br />

centri, grandi<br />

città (come<br />

Napoli,<br />

Benevento,<br />

L’Aquila) e<br />

villaggi più<br />

piccoli, con<br />

effetti<br />

distruttivi.<br />

Signori di<br />

Bugnara<br />

erano<br />

Tommaso e<br />

Simone<br />

(primo e<br />

quintogenito<br />

di Nicola Di<br />

Sangro).<br />

N. Faraglia,<br />

Codice<br />

Diplomatico<br />

Sulmonese,<br />

Lanciano 1888,<br />

doc. CCIV.<br />

E. Boschi, E.<br />

Guidoboni et. Al.,<br />

Catalogo dei forti<br />

terremoti in Italia<br />

– 461 a.C.-1997,<br />

(versione<br />

software), anno<br />

1456.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, p. 192 e<br />

nota 40.<br />

Bugnara<br />

non viene<br />

citata fra le<br />

località<br />

danneggiate,<br />

ma<br />

probabilment<br />

e per<br />

pochezza di<br />

fonti.<br />

1465<br />

1467<br />

1498<br />

1516<br />

il capitano<br />

Jacopo<br />

Piccinino<br />

(assoldato da<br />

Giovanni<br />

d’Angiò che<br />

insidiava re<br />

Ferrante I<br />

d’Aragona)<br />

aveva fatto<br />

realizzare<br />

fornaci di<br />

calce in<br />

Bugnara e<br />

Introdacqua,<br />

impiegate poi<br />

per la<br />

riparazione<br />

delle mura di<br />

Sulmona.<br />

nel<br />

palazzo di<br />

Bugnara<br />

convivevano<br />

l’avo Nicola Di<br />

Sangro<br />

insieme con i<br />

figli, i nipoti e<br />

le rispettive<br />

famiglie.<br />

Bugnara<br />

è interessata<br />

dalla peste.<br />

Gianalfon<br />

so, figlio di<br />

Sigismondo<br />

Di Sangro,<br />

eredita la<br />

contea di<br />

Bugnara,<br />

Frattura,<br />

Collangelo e<br />

Iovana, ma<br />

avendo<br />

interessi a<br />

Napoli sarà<br />

poco presente<br />

a Bugnara.<br />

N. Faraglia,<br />

Codice<br />

Diplomatico<br />

Sulmonese,<br />

Lanciano 1888,<br />

doc. CCLXXV.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, p. 192.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, p. 92.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, p.193 e<br />

nota 45.<br />

1572<br />

1577<br />

1579<br />

1594<br />

visita<br />

pastorale a<br />

Bugnara: fra<br />

le altre risulta<br />

nominata la<br />

chiesa di S.<br />

Nicola.<br />

inventario<br />

dei beni stabili<br />

e mobili di<br />

alcune chiese<br />

della diocesi.<br />

Nel<br />

documento si<br />

fa riferimento<br />

alle chiese di<br />

Santa Maria<br />

di Concanelle,<br />

San Nicola e<br />

Santa Maria<br />

Nova a<br />

Bugnara.<br />

a<br />

Bugnara<br />

risulta un<br />

ospedale con<br />

le<br />

confraternite<br />

del Santo<br />

Rosario, del<br />

Corpo di<br />

Cristo, della<br />

SS. Trinità e<br />

di San<br />

Vittorino.<br />

la maggior<br />

parte di<br />

Bugnara era<br />

posseduta da<br />

Fabrizio, erede<br />

di Pierantonio<br />

Di Sangro.<br />

Archivio<br />

Capitolare<br />

Cattedrale S.<br />

Panfilo a<br />

Corfinio,<br />

Raccolta Visite<br />

Partorali 1568-<br />

1574, Bugnara 2<br />

novembre 1572.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, p. 93.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, p. 93.<br />

R. Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai giorni<br />

nostri, Pescara<br />

2000, p. 195.<br />

la<br />

confraternita<br />

del SS.<br />

Rosario<br />

viene<br />

approvata<br />

per la prima<br />

volta dal<br />

Cardinale Ale<br />

ssandro<br />

Nanni<br />

Malatesta,<br />

legato<br />

pontificio e<br />

vescovo<br />

di Forlì, a<br />

nome del<br />

Pontefice,<br />

nel 1476.<br />

p.11


1602<br />

1617-18<br />

1656<br />

iscrizione<br />

sul pavimento<br />

della chiesa di<br />

S. Maria del<br />

Rosario.<br />

ripartizione<br />

delle parti di<br />

Bugnara fra i Di<br />

Sangro.<br />

iscrizione<br />

sull’altare della<br />

chiesa di S.<br />

Maria del<br />

Rosario che<br />

attesta gli<br />

abbellimenti per<br />

volere di<br />

Giovanni<br />

Battista Di<br />

Sangro.<br />

A. L.<br />

Antonori,<br />

Corografia<br />

Abruzzese,<br />

Biblioteca<br />

Provinciale<br />

dell’Aquila.<br />

Cedolario<br />

<strong>degli</strong> Adoghi<br />

dei Baroni<br />

della<br />

Provincia<br />

d’Abruzzo<br />

Citra, Archivio<br />

Municipale di<br />

Scanno, anni<br />

1617-18.<br />

Sul<br />

grande altare<br />

si legge “Gio.<br />

Battista Di<br />

Sangro<br />

proprio aere<br />

erexit, et<br />

Virgini dicavit”<br />

1682/1697<br />

1705<br />

muore<br />

Giambattista Di<br />

Sangro, barone<br />

di Bugnara, che<br />

si distinse per<br />

diverse opere<br />

realizzate<br />

nell’abitato: il<br />

restauro della<br />

chiesa di S.<br />

Michele<br />

Arcangelo (in<br />

cui venne<br />

sepolto), gli<br />

abbellimenti<br />

nella chiesa di<br />

Santa Maria<br />

della Neve (si<br />

può leggere<br />

un’iscrizione su<br />

una lapide a lui<br />

dedicata);<br />

contributo alla<br />

realizzazione<br />

della chiesa di<br />

S. Maria del<br />

Rosario.<br />

Gli succede<br />

Lorenzo che<br />

sposò Maria<br />

Vittoria<br />

Capponi,<br />

entrambi sepolti<br />

in San Michele<br />

Arcangelo.<br />

muore<br />

Lorenzo Di<br />

Sangro, che<br />

dalla Capponi<br />

aveva avuto due<br />

figlie, una morì<br />

a 6 mesi, l’altra<br />

a 20 anni<br />

lasciando una<br />

sola figlia –<br />

Maria Vittoria –<br />

con cui si<br />

estinse la<br />

famiglia Di<br />

Sangro.<br />

R.<br />

Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai<br />

giorni nostri,<br />

Pescara<br />

2000, p. 196.<br />

Iscrizione<br />

su lapide<br />

dedicata da<br />

Lorenzo di<br />

Sangro alla<br />

moglie Maria<br />

Vittoria<br />

capponi,<br />

disposta<br />

all’esterno<br />

della chiesa<br />

di Santa<br />

Maria ad<br />

Nives.<br />

R.<br />

Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai<br />

giorni nostri,<br />

Pescara<br />

2000, pp.<br />

197-8.<br />

1708<br />

1766<br />

1799<br />

visita<br />

pastorale: per la<br />

prima volta la<br />

chiesa di S.<br />

Maria del<br />

Rosario viene<br />

definita<br />

parrocchiale,<br />

mentre la chiesa<br />

di S. Maria di<br />

Concanelle è<br />

chiamata Santa<br />

Maria ad Nives<br />

ed è definita<br />

extra moenia.<br />

visita<br />

pastorale:<br />

descrizione<br />

<strong>degli</strong> altari della<br />

parrocchia di S.<br />

Maria del<br />

Rosario; il<br />

feudatario di<br />

Bugnara<br />

manteneva a<br />

sue spese la<br />

chiesa di San<br />

Michele<br />

Arcangelo<br />

collocata dentro<br />

le mura; la<br />

chiesa di Santa<br />

Maria ad Nives<br />

(detta di<br />

Concanelle)<br />

distava 200<br />

passi circa<br />

dall’abitato ed<br />

era divenuta<br />

una grancia<br />

della mensa<br />

arcipresbiteriale.<br />

invasione<br />

francese del<br />

circondario.<br />

R.<br />

Santini,<br />

Bugnara dalle<br />

origini ai<br />

giorni nostri,<br />

Pescara<br />

2000, p. 96.<br />

Archivio<br />

Diocesano di<br />

Valva e<br />

Sulmona,<br />

Visita<br />

Pastorale del<br />

Vescovo<br />

Filippo Paini,<br />

anno 1766.<br />

A.<br />

Colarossi<br />

Mancini,<br />

Memorie<br />

storiche di<br />

Popoli, Popoli<br />

1916, p. 189.<br />

p.12


1802<br />

1826<br />

visita<br />

pastorale: la<br />

chiesa di Santa<br />

Maria <strong>degli</strong><br />

Angeli risultava<br />

interdetta e<br />

quasi diruta; la<br />

chiesa di Santa<br />

Maria ad Nives<br />

necessitava di<br />

interventi di<br />

riparazione; la<br />

chiesa di San<br />

Michele<br />

Arcangelo era in<br />

buono stato e<br />

quella di S.<br />

Nicola non era<br />

ancora<br />

compiutamente<br />

restaurata.<br />

visita<br />

pastorale: nella<br />

chiesa del SS<br />

Rosario ci sono<br />

ancora le<br />

sepolture; la<br />

chiesa di Santa<br />

Maria <strong>degli</strong><br />

Angeli,<br />

dell’<strong>Università</strong>,<br />

venne<br />

approvata; la<br />

chiesa di Santa<br />

Maria ad Nives<br />

necessitava di<br />

interventi di<br />

riparazione; la<br />

chiesa di S.<br />

Nicola rimase<br />

interdetta.<br />

Archivio<br />

Diocesano di<br />

Valva e<br />

Sulmona,<br />

Visita<br />

Pastorale del<br />

Vicario<br />

Capitolare<br />

Saverio Sardi,<br />

Bugnata,<br />

novembre<br />

1802.<br />

Archivio<br />

Diocesano di<br />

Valva e<br />

Sulmona,<br />

Visita<br />

Pastorale del<br />

Vescovo<br />

Francesco<br />

felice Tiberi,<br />

Bugnata,<br />

luglio 1826.<br />

dalla<br />

presenza di<br />

sepolture<br />

all’interno<br />

della chiesa<br />

parrocchiale<br />

si desume<br />

che non era<br />

stato ancora<br />

realizzato il<br />

cimitero.<br />

p.13


ASPETTI URBANISTICI COMPLESSIVI<br />

(F. Tironi, G. Tironi, G. Tironi)<br />

Assetto territoriale<br />

Il territorio del Comune di Bugnara ha un’estensione di 2.557<br />

ha; esso costituisce lo 0,51 % del territorio della Provincia dell’Aquila.<br />

La sua superficie, rapportata alle superfici medie dei comuni<br />

della Provincia dell’Aquila, della Regione Abruzzo e dell’Italia,<br />

determina i seguenti valori: 0,55, 0,73, 0,69.<br />

La sua altitudine è compresa tra 351 m s.l.m. e 1.858 m<br />

s.l.m..<br />

Il territorio, che costituisce la zona di transizione tra la conca<br />

Peligna e la valle del Sagittario, appartiene interamente al Sistema<br />

Territoriale Peligno.<br />

Con riferimento alle caratteristiche idromorfologiche appartiene<br />

in parte al Sistema delle Terre della Dorsale Appenninica<br />

[ST1] (zona posta sul versante sinistro del fiume Sagittario), in<br />

parte al Sistema di Transizione delle Terre [STT3] (zona posta<br />

sul versante destro del fiume Sagittario) ed al Sistema delle Acque<br />

dell’Aterno-Pescara [SA10].<br />

Il territorio è compreso nel sub bacino del fiume Sagittario e<br />

nel bacino del fiume Aterno-Pescara.<br />

Il territorio confina:<br />

- a nord con i territori dei Comuni di Prezza e di Sulmona,<br />

- ad est con il territorio del Comune di Introdacqua,<br />

- a sud con il territorio del Comune di Scanno,<br />

- ad ovest con i territori dei Comuni di Anversa <strong>degli</strong> Abruzzi<br />

e di Cocullo.<br />

Il territorio si articola in due Frazioni Geografiche: Bugnara<br />

e Sorgente Rufigno (la frazione geografica “Sorgente Rufigno” è<br />

costituita da territorio in contestazione con il Comune di Anversa<br />

<strong>degli</strong> Abruzzi).<br />

Sistema Insediativo<br />

Il sistema insediativo del comune è costituito da:<br />

- Bugnara (centro abitato capoluogo),<br />

- Torre dei Nolfi (centro abitato),<br />

- Faiella (nucleo abitato),<br />

- Paccucci (nucleo abitato),<br />

- Stazione di Anversa-Villalago-Scanno (nucleo abitato),<br />

- Case sparse della frazione geografica di Bugnara,<br />

- Case sparse della frazione geografica di Sorgente Rufigno.<br />

Sistema Infrastrutturale<br />

Il territorio è attraversato dalle seguenti principali infrastrutture:<br />

- Autostrada A25 (Torano-Pescara)<br />

Nel territorio comunale non esistono caselli autostradali: i<br />

caselli autostradali posti a minore distanza sono quelli di Cocullo<br />

e di Pratola Peligna.<br />

- Linea ferroviaria (Roma-Pescara)<br />

Nel territorio comunale esistono le stazioni ferroviarie di<br />

Anversa-Villalago-Scanno e di Bugnara.<br />

- Strada Regionale SR 479 (Sulmona-Villetta Barrea)<br />

- Strada Provinciale SP 15 (SR 479-Stazione Anversa-<br />

Villalago-Scanno)<br />

- Strada Provinciale SP 52 (Pratola Peligna-Bugnara)<br />

- Strada Provinciale SP 52 dir (Sulmona-Bugnara)<br />

- Strada Provinciale SP 116 (Bugnara-SR 479)<br />

Sistema Demografico<br />

Dinamica della Popolazione Residente (TAB. 1.1)<br />

La popolazione residente del Comune di Bugnara all’anno<br />

2001 è di 1035 abitanti; essa costituisce lo 0,35 % della popolazione<br />

residente della Provincia dell’Aquila.<br />

La popolazione residente del Comune di Bugnara nel periodo<br />

1861-2001 è variata da 2.485 abitanti a 1.035 abitanti subendo<br />

un decremento di 1.450 unità pari al 58%; nello stesso periodo<br />

la popolazione residente della Provincia dell’Aquila ha subito<br />

un incremento di 14.951 unità pari al 5% quella della Regione<br />

Abruzzo un incremento di 403,968 unità pari al 47%, quella dell’Italia<br />

un incremento di 34.819.267 unità pari al 157%.<br />

Il Comune di Bugnara ha raggiunto il valore massimo, 3.210<br />

abitanti, della popolazione residente nell’anno 1921; rispetto ad<br />

esso ha subito un decremento di 2.175 unità pari al 68%.<br />

Classi di Età della Popolazione Residente<br />

(TAB. 1.2/a, TAB. 1.2/b)<br />

La popolazione residente del Comune di Bugnara, all’anno<br />

2001, ha la seguente distribuzione per gruppi di classi di età:<br />

- minore di 15 anni (11,40 %),<br />

- compresa tra 15 anni e 65 anni (64,15 %),<br />

- maggiore di 65 anni (24,44 %).<br />

La popolazione è caratterizzata da un particolare squilibrio<br />

“strutturale”; essa, infatti, risulta particolarmente “anziana” e particolarmente<br />

“dipendente”.<br />

Il suo Indice di Vecchiaia (Iv = 2,14) è maggiore di quello<br />

della Provincia dell’Aquila (Iv = 1,61) di quello della Regione<br />

Abruzzo (Iv = 1,47) e di quello dell’Italia (Iv = 1,31); il suo Indice<br />

di Dipendenza (Id = 0,56) è maggiore di quello della Provincia<br />

dell’Aquila (Id = 0,53) di quello della Regione Abruzzo (Id = 0,52)<br />

e di quello dell’Italia (Id = 0,49).<br />

Istruzione della Popolazione Residente<br />

(TAB. 1.3)<br />

Il grado di istruzione della popolazione residente del Comune<br />

di Bugnara, all’anno 2001, è il seguente:<br />

- Laurea: 3,39 %,<br />

- Diploma di Scuola Secondaria Superiore: 26,15 %,<br />

- Licenza di Scuola Media Inferiore o di Avviamento Professionale:<br />

28,04 %,<br />

- Licenza di Scuola Elementare: 33,93 %,<br />

- Alfabeti Privi di Titolo di <strong>Studi</strong>o: 7,88 %,<br />

- Analfabeti: 0,60 %.<br />

Tale distribuzione conferma le caratteristiche strutturali della<br />

stessa popolazione e risente delle condizioni economiche locali.<br />

E’ evidente, infatti, che gli abitanti muniti di Laurea, non trovando<br />

spazi occupazionali in loco, sono costretti ad emigrare;<br />

per tale condizione la percentuale di laureati del Comune di<br />

Bugnara (3,39 %) è inferiore a quella della Provincia dell’Aquila<br />

(8,45 %), a quella della Regione Abruzzo (7,65 %) ed a quella<br />

dell’Italia (7,51 %).<br />

Occupazione della Popolazione Residente<br />

(TAB. 1.4)<br />

La popolazione residente del Comune di Bugnara, all’anno<br />

2001, risulta occupata nel modo seguente:<br />

- Agricoltura: 3,22 %,<br />

- Industria: 33,76 %,<br />

- Altre Attività: 63,02 %.<br />

La percentuale di occupati nell’Agricoltura (3,22 %) è inferiore<br />

a quella della Provincia dell’Aquila (5,33 %), a quella della<br />

Regione Abruzzo (6,15 %) ed a quella dell’Italia (5,50 %).<br />

La percentuale di occupati nell’Industria (33,76 %) è superiore<br />

a quella della Provincia dell’Aquila (29,11 %), è inferiore a<br />

quella della Regione Abruzzo (35,03 %) ed a quella dell’Italia<br />

(35,48 %).<br />

La percentuale di occupati nelle Altre Attività (63,02 %) è<br />

inferiore a quella della Provincia dell’Aquila (65,56 %), è superiore<br />

a quella della Regione Abruzzo (58,81 %) ed a quella dell’Italia<br />

(61,02 %).<br />

p. 14


p.15


p.16


p.17


p.18


Sistema Edilizio<br />

Abitazioni - Tipo di Occupazione<br />

(TAB. 2.1)<br />

Le abitazioni del Comune di Bugnara, all’anno 2001, sono<br />

776; esse sono, per Tipo di Occupazione, articolate nel modo<br />

seguente:<br />

- Abitazioni Occupate da Persone Residenti: 47,42 %;<br />

- Abitazioni Occupate solo da Persone Non Residenti: 0,64 %;<br />

- Abitazioni Vuote: 51,93 %;<br />

La percentuale di Abitazioni Occupate da Persone Residenti<br />

del Comune di Bugnara (47,42 %) è inferiore a quella della<br />

Provincia dell’Aquila (56,73 %), a quella della Regione Abruzzo<br />

(69,75 %) ed a quella dell’Italia (79,34 %).<br />

La percentuale di Abitazioni Occupate solo da Persone Non<br />

Residenti del Comune di Bugnara (0,64 %) è inferiore a quella<br />

della Provincia dell’Aquila (1,67 %), a quella della Regione Abruzzo<br />

(1,33 %) ed a quella dell’Italia (1,15 %).<br />

La percentuale di Abitazioni Vuote del Comune di Bugnara<br />

(51,93 %) è superiore a quella della Provincia dell’Aquila (41,61<br />

%), a quella della Regione Abruzzo (28,92 %) ed a quella dell’Italia<br />

(19,51 %).<br />

Edifici ad Uso Abitativo - Epoca di Costruzione<br />

(TAB. 2.3)<br />

Gli Edifici ad Uso Abitativo del Comune di Bugnara, all’anno<br />

2001, sono 556; essi sono, per Epoca di Costruzione, articolati<br />

nel modo seguente:<br />

- Costruiti prima del 1919: 38,31 %;<br />

- Costruiti dal 1919 al 1945: 20,86 %;<br />

- Costruiti dal 1946 al 1961: 8,09 %;<br />

- Costruiti dal 1962 al 1971: 5,04 %;<br />

- Costruiti dal 1972 al 1981: 9,89 %;<br />

- Costruiti dal 1982 al 1991: 10,61 %;<br />

- Costruiti dopo il 1991: 7,19 %;<br />

La percentuale di Edifici costruiti prima del 1919 (38,31 %) è<br />

superiore a quella della Provincia dell’Aquila (33,03 %), a quella<br />

della Regione Abruzzo (22,43 %) ed a quella dell’Italia (19,15 %).<br />

La percentuale di Edifici costruiti dal 1919 al 1945 (20,86 %)<br />

è superiore a quella della Provincia dell’Aquila (17,14 %), a quella<br />

della Regione Abruzzo (14,44 %) ed a quella dell’Italia (12,33 %).<br />

La percentuale di Edifici costruiti dal 1946 al 1961 (8,09 %) è<br />

inferiore a quella della Provincia dell’Aquila (11,98 %), a quella<br />

della Regione Abruzzo (15,06 %) ed a quella dell’Italia (14,78 %).<br />

La percentuale di Edifici costruiti dal 1962 al 1971 (5,04 %) è<br />

inferiore a quella della Provincia dell’Aquila (10,85 %), a quella<br />

della Regione Abruzzo (15,87 %) ed a quella dell’Italia (17,53 %).<br />

La percentuale di Edifici costruiti dal 1972 al 1981 (9,89 %)<br />

è inferiore a quella della Provincia dell’Aquila (12,57 %), a quella<br />

della Regione Abruzzo (15,75 %), ed a quella dell’Italia (17,67<br />

%).<br />

La percentuale di Edifici costruiti dal 1982 al 1991 (10,61 %)<br />

è superiore a quella della Provincia dell’Aquila (9,42 %), a quella<br />

della Regione Abruzzo (10,49 %), è inferiore a quella dell’Italia<br />

(11,50 %).<br />

La percentuale di Edifici costruiti dopo il 1991 (7,19 %) è<br />

superiore a quella della Provincia dell’Aquila (5,00 %), a quella<br />

della Regione Abruzzo (5,95 %), ed a quella dell’Italia (7,05 %).<br />

Sistema Economico<br />

Agricoltura<br />

Utilizzazione dei Terreni delle Aziende<br />

Agricole (TAB. 3.1)<br />

La Superficie Aziendale delle Aziende Agricole del Comune<br />

di Bugnara è di 1.312,57 ha; essa costituisce il 51,33 % della<br />

Superficie Territoriale del Comune.<br />

Le Superfici Aziendali delle Aziende Agricole costituiscono<br />

nella Provincia dell’Aquila il 63,30 %, nella Regione Abruzzo il<br />

59,34 % e nell’Italia il 65,06 % delle relative Superfici Territoriali.<br />

La Superficie Aziendale delle Aziende Agricole del Comune<br />

di Bugnara si articola nel modo seguente:<br />

- Superficie Agricola Utilizzata: 65,26 %,<br />

- Arboricoltura da Legno: 0,00 %,<br />

- Boschi: 27,83 %,<br />

- Superficie Agraria non Utilizzata: 6,79 %,<br />

- Altra Superficie: 0,12 %,<br />

La percentuale di Superficie Agricola Utilizzata (65,26 %) è<br />

superiore a quella della Provincia dell’Aquila (55,10 %), è inferiore<br />

a quella della Regione Abruzzo (66,50 %) ed a quella dell’Italia<br />

(67,36 %).<br />

La percentuale di Arboricoltura da Legno (0,00 %) è inferiore<br />

a quella della Provincia dell’Aquila (0,30 %), a quella della<br />

Regione Abruzzo (0,45 %) ed a quella dell’Italia (0,81 %).<br />

La percentuale di Boschi (27,83 %) è inferiore a quella della<br />

Provincia dell’Aquila (37,00 %), è superiore a quella della Regione<br />

Abruzzo (24,80 %) ed a quella dell’Italia (23,35 %).<br />

La percentuale di Superficie Agraria non Utilizzata (6,79 %)<br />

è superiore a quella della Provincia dell’Aquila (5,15 %), a quella<br />

della Regione Abruzzo (5,37 %) ed a quella dell’Italia (4,68 %).<br />

La percentuale di Altra Superficie (0,12 %) è inferiore a quella<br />

della Provincia dell’Aquila (2,45 %), a quella della Regione Abruzzo<br />

(2,88 %) ed a quella dell’Italia (3,80 %).<br />

La Superficie Agricola Utilizzata delle Aziende Agricole del<br />

Comune di Bugnara si articola nel modo seguente:<br />

- Seminativi: 28,50 %,<br />

- Coltivazioni Legnose Agrarie: 10,73 %,<br />

- Prati Permanenti e Pascoli: 60,76 %.<br />

La percentuale dei Seminativi (28,50 %) è superiore a quella<br />

della Provincia dell’Aquila (23,42 %), è inferiore a quella della<br />

Regione Abruzzo (42,65 %) ed a quella dell’Italia (55,50 %).<br />

La percentuale delle Coltivazioni Legnose Agrarie (10,73 %)<br />

è superiore a quella della Provincia dell’Aquila (1,89 %), è inferiore<br />

a quella della Regione Abruzzo (18,29 %) ed a quella dell’Italia<br />

(18,62 %).<br />

La percentuale dei Prati Permanenti e Pascoli (60,76 %.) è<br />

inferiore a quella della Provincia dell’Aquila (73,69 %), è superiore<br />

a quella della Regione Abruzzo (39,06 %) ed a quella dell’Italia<br />

(25,88 %).<br />

Industria e Servizi<br />

(TAB. 4.1, TAB. 4.2, TAB. 4.3)<br />

Imprese e Istituzioni<br />

Le Imprese e le Istituzioni del Comune di Bugnara sono 38;<br />

esse si articolano nel seguente modo:<br />

- Agricoltura: 0,00 %<br />

- Industria: 42,11 %<br />

- Servizi: 57,89 %.<br />

Le Unità Locali delle Imprese e delle Istituzioni del Comune<br />

di Bugnara sono 44; esse si articolano nel seguente modo:<br />

- Agricoltura: 0,00 %<br />

- Industria: 36,36 %<br />

- Servizi: 63,64 %.<br />

Gli Addetti delle Unità Locali delle Imprese e delle Istituzioni<br />

del Comune di Bugnara sono 69; essi si articolano nel seguente<br />

modo:<br />

- Agricoltura: 0,00 %<br />

- Industria: 46,38 %<br />

- Servizi: 53,62 %.<br />

Il numero medio delle Unità Locali delle Imprese e delle Istituzione<br />

del Comune di Bugnara è 1,16; esso è di poco superiore<br />

a quello della Provincia dell’Aquila (1,12), a quello della Regione<br />

Abruzzo (1,10) ed a quello dell’Italia (1,10).<br />

Il numero medio <strong>degli</strong> Addetti delle Unità Locali delle Imprese<br />

e delle Istituzione del Comune di Bugnara è 1,82; esso è inferiore<br />

a quello della Provincia dell’Aquila (4,18), a quello della<br />

Regione Abruzzo (4,32), a quello dell’Italia (4,48).<br />

Il numero di Abitanti residenti per Addetto delle Unità Locali<br />

delle Imprese e delle Istituzione del Comune di Bugnara è 15,00;<br />

esso è superiore a quello della Provincia dell’Aquila (3,39), a<br />

quello della Regione Abruzzo (3,07), a quello dell’Italia (2,94).<br />

p. 19


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p.23


Riferimenti per la Pianificazione<br />

Quadro di Riferimento Regionale<br />

(QRR)<br />

Il territorio del Comune di Bugnara è compreso nell’”Ambito<br />

sub-regionale di Attuazione Programmatica” indicato con la lettera<br />

“e”, denominato “Sulmona”.<br />

Esso confina a nord-est con il “Sistema Urbano” di “Sulmona”.<br />

Piano Regionale Paesistico (PRP)<br />

Il territorio del Comune di Bugnara è compreso (TAV. xx)<br />

nell’”Ambito Montano” identificato con il n. “4” denominato “Massiccio<br />

del Velino-Sirente, Monti Simbruini, PNA” normato dal PRP.<br />

Esso è soggetto alle seguenti “Categorie di Tutela e<br />

Valorizzazione”:<br />

- “A1” “Conservazione Integrale” (n. 1 zona; Superficie:<br />

1.349.845 mq; 5,27 %);<br />

- “A2” “Conservazione Parziale” (n. 1 zona; Superficie:<br />

10.983.955 mq; 42,94 %);<br />

- “B1” “Trasformazione Mirata” (n. 1 zona; Superficie:<br />

9.472.779 mq; 37,03 %);<br />

- “C1” “Trasformazione Condizionata” (n. 3 zone; Superficie:<br />

2.568.309 mq; 10,05 %);<br />

- “D” “Trasformazione a Regime Ordinario” (n. 1 zona; Superficie:<br />

463.758 mq; 1,79 %).<br />

Il centro abitato capoluogo, Bugnara, è soggetto a “D” “Trasformazione<br />

a Regime Ordinario”;<br />

il centro abitato Torre dei Nolfi, il nucleo abitato Faiella ed il<br />

nucleo abitato Paccucci sono completamente circondati da zone<br />

“B1” “Trasformazione Mirata”;<br />

il nucleo abitato Stazione di Anversa-Villalago-Scanno è completamente<br />

circondato dalla zona “C1” “Trasformazione Condizionata”.<br />

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale<br />

(PTCP)<br />

Il Comune di Bugnara: - è indicato tra i comuni obbligati alla<br />

redazione del Piano di Recupero<br />

[N.T.A. – “Titolo III: Prescrizioni per la redazione <strong>degli</strong> strumenti<br />

urbanistici comunali” – “Art. 37) Percentuali minime del<br />

fabbisogno di alloggi per usi residenziali o turistici mediante il<br />

recupero di edifici esistenti e degradati”];<br />

- è inserito nell’Ambito Territoriale “Peligno” in relazione alla<br />

predisposizione dei Progetti Integrati Territoriali (PIT)<br />

[R.G. – “3) La strategia di base del Piano Territoriale” – “3.1)<br />

Lo scenario di riferimento programmatico” – “3.1.1) Rapporti del<br />

P.T.P. con il P.R.S., il DocUP ed il Q.R.R.”];<br />

- è inserito nel “Bacino di Utenza” di “Sulmona” relativo ai<br />

servizi primari (distretti scolastici, sanità, giustizia, trasporti)<br />

[R.G. – “16) Le nuove competenze istituzionali ed il ruolo<br />

della Provincia con riferimento ai servizi” – “16.2) I mezzi della<br />

pubblica amministrazione”];<br />

Nel territorio del Comune di Bugnara:<br />

- sono presenti “Cave dismesse” delle quali si prevede il<br />

recupero dei siti ed il loro reinserimento nel paesaggio<br />

[R.G. – “7) Il restauro del territorio” – “7.3) I principali detrattori<br />

ambientali”].<br />

Il territorio del Comune di Bugnara è interessato dai seguenti<br />

interventi:<br />

-”Risanamento dell’intero corso del fiume Sagittario” e “Realizzazione<br />

del parco Fluviale”;<br />

[R.G. – “8) Il P.T.P. e gli interventi delle Autorità di Bacino” –<br />

“8.1) Tutela e valorizzazione del Sistema Fluviale”];<br />

- “Valorizzazione Fonte dell’Oppio”<br />

[R.G. – “9) Il sistema turistico” – “9.3) Le risorse complementari<br />

al tempo libero”];<br />

- Recupero e valorizzazione del “Il sistema dei percorsi turistici,<br />

la “rete verde”, le connessioni tra i Bacini Sciistici”<br />

[R.G. – “9) Il sistema turistico” – “9.3) Le risorse complementari<br />

al tempo libero”];<br />

- Recupero e valorizzazione dei “Siti archeologici”<br />

[R.G. – “10) Le risorse culturali della Provincia di L’Aquila” –<br />

“10.1) I siti archeologici”];<br />

- Raddoppio della linea ferroviaria Roma Pescara<br />

[R.G. – “11) Le previsioni per il sistema infrastrutturale” –<br />

“11.2) Il sistema del trasporto su ferro”];<br />

- “Miglioramento del collegamento viario nelle direttrici<br />

Vallelarga – Mastroiacovo – Introdacqua – Bugnara”<br />

- “Interventi di potenziamento della S.S. 479 Valle del Sagittario”<br />

- “Rifunzionalizzazione e potenziamento della viabilità esistente”<br />

[R.G. – “11) Le previsioni per il sistema infrastrutturale” –<br />

“11.4) La viabilità provinciale e quella interna”];<br />

- Realizzazione di “Nodo di scambio” di livello inferiore<br />

[R.G. – “11) Le previsioni per il sistema infrastrutturale” –<br />

“11.5) I nodi di scambio”];<br />

- Riqualificazione e Riuso del patrimonio edilizio esistente<br />

[R.G. – “12) Il sistema urbano - 12.8) Il problema delle seconde<br />

case”]<br />

- Pluralità di interventi tesi alla rivitalizzazione delle comunità<br />

insediate<br />

- Programmi di restauro con prevenzione antisismica<br />

[R.G. – “12) Il sistema urbano - “12.9) Riorganizzazione del<br />

tessuto urbano per i comuni con spopolamento in atto”]<br />

- Riattivazione delle attività<br />

- Riuso dell’esistente<br />

- Adeguamenti strutture viarie esistenti<br />

- Prevenzione e risanamento antisismico <strong>degli</strong> edifici<br />

[R.G. – “12) Il sistema urbano - “12.10) Le componenti di<br />

valore storico dei centri abitati”<br />

- Rilancio delle attività produttive<br />

- Promozione e diffusione dell’innovazione e della<br />

riqualificazione<br />

[R.G. – “13) Il sistema produttivo e di servizio - 13.5) L’Artigianato”<br />

p. 24


Piano di Bacino (PdB)<br />

Pericolosità Idraulica<br />

Il territorio del Comune di Bugnara non è esposto a Pericolosità<br />

Idraulica.<br />

Pericolosità Fenomeni Gravitativi e Processi Erosivi<br />

Il territorio del Comune di Bugnara è esposto a pericolosità<br />

dei fenomeni gravitativi e dei processi erosivi in 22 zone che<br />

hanno la superficie complessiva di 8.077.120 mq (31,56% della<br />

superficie del territorio comunale).<br />

La loro articolazione per livelli di pericolosità è la seguente:<br />

Pericolosità Moderata - P1 (n. 12 zone; Superficie:<br />

3.847.848 mq; 15,06 %),<br />

Pericolosità Elevata - P2 (n. 5 zone; Superficie: 2.663.806<br />

mq; 10,40 %);<br />

Pericolosità Molto Elevata - P3 (n. 5 zone; Superficie:<br />

1.565.466 mq; 6,10 %).<br />

Classificazione Sismica<br />

Il territorio del Comune di Bugnara nella “Classificazione<br />

Sismica” (OPCM n. 3274/2003) è classificato come “Zona Sismica<br />

1” (TAV. xx).<br />

Pericolosità Sismica<br />

Il territorio del Comune di Bugnara è esposto a Pericolosità<br />

Sismica espressa in termini di Accelerazione Massima del suolo<br />

con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni riferita ai suoli<br />

rigidi (Vs30 > 80 m/s, cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005)<br />

compresa tra 0,250 g e 0,275 g.<br />

(F. Tironi, G. Tironi, G. Tironi)<br />

LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA<br />

COMUNALE<br />

Riportiamo di seguito, per completezza, la storia della pianificazione<br />

urbanistica comunale cosi’ come desunta dalla relazione<br />

al PRG adottato nel 2005.<br />

Perimetrazione centro abitato<br />

Il Comune di Bugnara in data 15.02.69 si e’ dotato di una<br />

perimetrazione dei propri centri abitati, a norma dell’art. 17 della<br />

Legge n. 765/1967.<br />

Successivamente, con delibera n°80 del 25.10.1971 ne ha<br />

proposto l’ampliamento per il solo capoluogo. Tale ampliamento,<br />

munito di tutti i pareri preventivi, e’ stato accolto dal Ministero del<br />

Lavori Pubblici – Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche<br />

per l’Abruzzo – L’Aquila con nota prot. n°2286/2615.<br />

Programma di Fabbricazione e Regolamento<br />

Edilizio<br />

Il procedimento relativo a questi due strumenti viene attivato<br />

nell’anno 1969, successivamente e’ adottato con Deliberazione<br />

del Consiglio Comunale n° 34 del 10.07.1971 ed approvato<br />

con deliberazione n°955 del 10.10.1974 della Sezione Urbanistica<br />

e Beni Ambientali della Regione Abruzzoseguita da deliberazione<br />

della Giunta Regionale n° 3011 del 06.05.1975 ed, infine,<br />

da provvedimento del Presidente Regione Abruzzo in data<br />

03.02.1976.<br />

Il Programma di Fabbricazione subira’ due varianti, la prima<br />

per quanto afferente all’area già prevista dal P.d.F. ad impianti<br />

sportivi, adottata con Deliberazione del Consiglio Comunale n°<br />

37 del 30.10.72. Successivamente e’ stato adottato un nuovo<br />

perimetro del vincolo cimiteriale con deliberazione della Giunta<br />

Municipale n° 63 del 14.06.74, ratificata con deliberazione di<br />

Consiglio Comunale n° 3 del 14.01.75, ed ancora con Deliberazione<br />

consiliare n° 14 del 28.02.75.<br />

Piano Regolatore Generale e Variante specifica<br />

(Decaduti)<br />

Piano Regolatore Generale (1977, decaduto)<br />

Il PRG viene adottato con Delibera di Consiglio Comunale<br />

del 14.12.1977 n°47 (approvazione CO.RE.CO. con provvedimento<br />

n°126, prot. n.17 del 17.01.1978); Pubblicazione in data<br />

29.04.1978 sul foglio <strong>degli</strong> Annunzi Legali numero d’ordine 459,<br />

numero dell’avviso 597, numero del bollettino 34. Con Delibera<br />

di Consiglio Comunale del 12.11.1978 n° 40, vengono esamina-<br />

te le osservazioni e, con nota n°987 del 14.06.1979 il comune<br />

trasmette alla Giunta Regionale d’Abruzzo gli elaborati di progetto.<br />

Variante specifica al Piano Regolatore Generale<br />

Nel 1982 viene elaborata una variante specifica al PEG che<br />

viene adottata con deliberazione del Consiglio Comunale del<br />

11.05.1982 n°6, esaminata con provvedimento dalla Sezione<br />

Provinciale di Controllo n°64 del 15.04.1983- Pubblicazione in<br />

data 07.05.1983 sul foglio <strong>degli</strong> Annunzi Legali, numero dell’avviso<br />

1042, numero del bollettino 33 – Pubblicazione BURA n°21<br />

del 31.05.1983. Le osservazioni a questa variante vengono esaminate<br />

con Delibera di Consiglio Comunale del 14.09.1983 n°<br />

71.<br />

Mentre sono in itinere le attivita’ do perfezionamento ed approvazione<br />

dello strumento, con la modifica della legge urbanistica<br />

regionale il piano cessa la sua validità.<br />

Piano di recupero<br />

Ai sensi della Legge 457/78 viene elaborato un Piano di<br />

Recupero, il quale viene adottato con deliberazione del Consiglio<br />

Comunale n° 31 del 21.07.1981 ed, infine approvato con<br />

deliberazione del Consiglio Comunale n° 12 del 11.05.82.<br />

Recepimento del Piano Regionale Paesistico<br />

L’adozione del documento di recepimento del PRP avviene<br />

con deliberazione del Consiglio Comunale n. 29 del 21.08.1992,<br />

ciononostante, nel febbraio 2001, la Regione Abruzzo inserisce<br />

Bugnara tra i comuni inadempienti.<br />

p. 25


GLI STRUMENTI URBANISTICI<br />

ATTUALMENTE IN VIGORE<br />

Piano Regolatore Generale (approvazione 2005)<br />

Il Comune di Bugnara e’ dotato di un PRG adottato con<br />

deliberazioni del Commissario ad acta n. 2 del 13.03.2002 e n. 3<br />

del 05.06.2002 ed approvato definitivamente previo rilascio dell’attestazione<br />

di non contrasto con il PTCP da parte dell’Amministrazione<br />

Provinciale con deliberazione del Commissario ad acta<br />

n. 1 del 04.05.2005. Pubblicato sul BURA n. 32 del 17.06.2005.<br />

Il PRG classifica l’intero centro storico come zona “A”, all’art.<br />

Art. 107, “Centro storico del capoluogo soggetto P.R.P.E. (A)”<br />

(Cfr. estratto alla pagina n. 27), una porzione marginale, ad ovest<br />

del perimetro del centro storico e’ classificata come zona B1,<br />

(residenziale di ristrutturazione di tipo 1).<br />

Le NTA recitano testualmente:<br />

“Tali zone ricadono nell’ambito delle aree omogenee di tipo “A”<br />

ai sensi del D.M. n° 1444 del 02/04/1968 ed in aree ad esse assimilate<br />

aventi cosi’ carattere storico-artistico e/o di particolare pregio ambientale.<br />

La destinazione d’uso e’ prevalentemente residenziale, sono<br />

pertanto da escludersi depositi all’ingrosso, industrie, mattatoi e ricoveri<br />

per animali.<br />

Sono consentite quelle attivita’ di servizio complementari alla residenza<br />

di cui al precedente art. 104 ed ogni altra attivita’ che porti ad<br />

una riqualificazione ricettiva e turistica quali ristoranti, bar, pensioni,<br />

case-albergo, locali di ritrovo e svago, ecc.<br />

Nel centro storico sono consentiti gli interventi come definiti dal<br />

P.R.P.E. adottato con delibera del Consiglio Comunale n°31 del 21/07/<br />

1981 ed approvato con delibera del Consiglio Comunale n°12 del 11/<br />

05/1982”.<br />

Recepimento del Piano Regionale Paesistico<br />

Con deliberazione del Commissario ad acta n. 4 del<br />

05.07.2002 viene recepito, con proposte di modifiche al PRP, in<br />

presenza di PRG adottato.<br />

Piano di Recupero del Patrimonio Edilizio<br />

(adozione 2007)<br />

Il PRPE del centro storico, e’ stato adottato dal Comune con<br />

deliberazioni di CC. n. 28 del 6.11.2004 e n. 12 del 18.06.2007,<br />

ai sensi dell’art. 20 della LR. 12.04.1983 n. 18, previo rilascio<br />

(con prescrizioni e segnalazioni) dell’attestazione di non contrasto<br />

con il PTCP da parte dell’Amministrazione Provinciale in data<br />

24.07.2007.<br />

I commi 4 e 5 delle NTA del piano prevedono testualmente:<br />

“4. Con riferimento al suddetto Titolo II , le presenti norme hanno<br />

carattere prescrittivo e vincolante con le seguenti eccezioni :<br />

a) l’attribuzione, operata nella Tav. 7 – Operatività del Piano -<br />

Tutela e trasformabilità <strong>degli</strong> edifici in relazione al sistema tipologico,<br />

delle singole unità edilizie ad una delle categorie tipologiche di cui<br />

all’art. 18, che può essere modificata secondo la procedura di cui al<br />

successivo art. 33;<br />

b) l’identificazione, operata nella Tav.9 – Azioni Strategiche -<br />

di comparti di ristrutturazione urbanistica e di comparti da assoggettare<br />

a progetti unitari di ristrutturazione edilizia, che può essere modificata<br />

nel perimetro o arricchita su delibera del Consiglio Comunale che<br />

non costituisce variante al presente P.d.R.<br />

5. La Tav. 9 – Azioni strategiche - conferma all’interno del Centro<br />

Storico la parte pubblica <strong>degli</strong> spazi urbani, costituita dalle attrezzature<br />

generali, dalla viabilità, dai servizi pubblici, dal verde pubblico e<br />

attrezzato e dai parcheggi pubblici , esistenti e di nuova previsione, in<br />

coerenza con le previsioni del P. R. G. vigente che vengono qui<br />

integralmente confermate.”<br />

Nelle pagine 28 e 29 sono riportati <strong>degli</strong> estratti della tavola<br />

9 (a, b) che individua le zone strategiche di cui sopra.<br />

ATTIVITA’ DELL’AMMINISTRAZIONE<br />

COMUNALE<br />

- Con atto in data 20/07/2010 (protocollo STM n. 1036 del<br />

21/07/2010) è stata sancita l’intesa fra il Comune di Bugnara, il<br />

Commissario delegato alla Ricostruzione ed il Presidente della<br />

Provincia nelle materie di sua competenza in merito alla<br />

perimetrazione ex. art. 3 co. 1 DCR 3/2010;<br />

- la perimetrazione è stata pubblicata all’albo pretorio comunale<br />

in data 30/08/2010;<br />

- con avviso del 30/08/2010 il Sindaco ha invitato i proprietari,<br />

i titolari di diritto reale o, comunque, gli aventi titolo a presentare<br />

proposte di aggregato entro la data del 20/09/2010<br />

- con decreto sindacale n. 93 del 30.09.2010 il Sindaco ha<br />

deliberato la suddivisione dell’area perimetrata in tre ambiti d’intervento;<br />

- con Decreto Sindacale n. 96 del 30/09/2010 il Sindaco ha<br />

decretato l’individuazione di n. 29 aggregati edilizi all’interno della<br />

perimetrazione<br />

- con avviso in data 08/10/2010 il Sindaco, ai sensi dell’art.<br />

6 comma 2 del DCD N. 3/2010, ha invitato i titolari di diritti reali<br />

sugli edifici posti all’interno della perimetrazione, singoli o in ag-<br />

gregato edilizio, a presentare, singolarmente o in forma associata,<br />

proposte di intervento per i propri immobili, dando termine di<br />

30 gg. per adempiere;<br />

- Con delibera del Consiglio Comunale n. 18 del 06/05/2011<br />

sono stati approvati la perimetrazione, n.3 ambiti, n. 29 aggregati<br />

all’interno della perimetrazione<br />

- In data 19.10.2011 una rappresentanza del gruppo di ricerca<br />

dell’Universita’ dell’Aquila ha consegnato, presentato ed<br />

illustrato pubblicamente i primi elaborati del PdR, recependo le<br />

osservazioni ed i suggerimenti venuti dall’assemblea.<br />

D’intesa con l’Universita’ dell’Aquila e’ stata effettuata una<br />

revisione <strong>degli</strong> aggregati interni all’area perimetrata e, successivamente,<br />

con decreto sindacale n. 10 del 06/08/2012 sono stati<br />

approvati gli aggregati ed e’ stato emanato l’invito a costituirsi in<br />

consorzio obbligatorio o ad istituire procura speciale, con<br />

possibilita’ di rivedere, sulla base della pubblicazione dei nuovi<br />

aggregati, le proposte di intervento già presentate ai sensi dell’avviso<br />

pubblico del 08/10/2010.<br />

Il giorno 25.07.2012 si e’ tenuta presso la Casa comunale la<br />

Conferenza di Servizi convocata per sancire la non<br />

assoggettabilita’ alla VAS. Alla presenza dei rappresentanti <strong>degli</strong><br />

Enti convocati sono state recepite le indicazioni poste ed e’ stata<br />

sancita la non assoggettabilita’.<br />

Messa in sicurezza della residenza fortificata dei conti<br />

di Sangro<br />

Su richiesta del Sindaco il Vice Commissario ai Beni Culturali<br />

L. Marchetti ha autorizzato i lavori.<br />

Con deliberazione G.M. n. 82 del 16.12.2009 e’ stato approvato<br />

il progetto.<br />

La consegna dei lavori e’ stata effettuata con verbale del<br />

12.05.2010 e l’ultimazione e’ stata sancita con verbale in da<br />

20.10.2010.<br />

La spesa, pari ad euro 282.255,21, e’ stata completamente<br />

accreditata al Comune dal Commissario Chiodi, Presidente della<br />

Regione Abruzzo.<br />

Completamento del centro polifunzionale in<br />

palazzo Alesi<br />

Con Decreto n. 79 del Commissario delegato per la ricostruzione,<br />

Presidente della Regione Abruzzo, il Comune di Bugnara<br />

viene incluso nel secondo programma di interventi prioritari, per<br />

il completamento del centro polifunzionale in Palazzo Alesi, per<br />

l’importo di • 2.152.212,82.<br />

p. 26


Suddivisione in ambiti del centro perimetrato ex Delib. CC. 18/2011<br />

p. 30


OBIETTIVI E CONTENUTI DEL PIANO DI<br />

RICOSTRUZIONE<br />

Gli obiettivi del PdR comprendono la ripresa socio-economica<br />

dell’area oggetto di intervento e la riqualificazione del patrimonio<br />

edilizio, finalizzata al rientro delle popolazioni nelle abitazioni<br />

recuperate.<br />

La riqualificazione del patrimonio edilizio non è funzionale al<br />

solo conseguimento di una maggiore sicurezza statica delle costruzioni<br />

ma individua parimenti le strategie per garantire, da un<br />

lato, il contenimento del consumo energetico ed il miglioramento<br />

del comfort ambientale nelle abitazioni attraverso<br />

l’ammodernamento e la più razionale organizzazione delle reti<br />

impiantistiche, dall’altro il rispetto delle tecniche costruttive tradizionali<br />

e delle valenze architettoniche <strong>degli</strong> edifici. Analoghe attenzioni<br />

sono state poste nell’ammodernamento delle reti tecnologiche<br />

(con l’introduzione delle condotte delle acque bianche<br />

reflue) e nella previsione di canalizzazioni interrate a cunicolo<br />

tecnologico finalizzate, fra l’altro, anche al cablaggio della porzione<br />

del centro perimetrata ed alla proposta di soluzione del<br />

problema dell’allocazione <strong>degli</strong> impianti di interfaccia reti/utenze<br />

(in genere dispositivi di misurazione).<br />

Al fine di incentivare il rientro della popolazione nelle abitazioni<br />

comprese nell’area oggetto d’intervento, il PdR individua<br />

strategie inerenti sia il recupero del costruito, sia la dotazione di<br />

nuovi servizi per la collettività e l’organizzazione <strong>degli</strong> spazi aperti<br />

urbani, atta a garantirne un elevato standard qualitativo, fornire<br />

nuovi luoghi di incontro e rendere appetibile l’area per l’inserimento<br />

di nuove attività commerciali che possano rivitalizzarne,<br />

allo stesso tempo, il tessuto economico.<br />

Più in particolare, il progetto <strong>degli</strong> spazi aperti investe non<br />

solo il sistema delle piazze, <strong>degli</strong> slarghi e delle aree a verde<br />

attrezzato presenti nell’area o previste dallo stesso PdR, ma<br />

anche la ricomposizione dei fronti stradali, al fine di garantire<br />

una maggiore valenza architettonica delle vie e <strong>degli</strong> edifici che<br />

su di esse si affacciano.<br />

I contenuti riguardano l’individuazione <strong>degli</strong> interventi, la<br />

messa in sicurezza dei diversi ambiti, la stima economica <strong>degli</strong><br />

interventi previsti, l’individuazione dei soggetti interessati, il programma<br />

<strong>degli</strong> interventi e la definizione delle priorità di esecuzione<br />

delle opere pubbliche e private, con riferimento anche alle<br />

opere di urbanizzazione.<br />

La disciplina <strong>degli</strong> interventi del PdR si articola in norme<br />

riportate nel testo delle norme tecniche di attuazione (NTA) del<br />

presente piano, e schede redatte per ogni aggregato edilizio,<br />

nelle quali si fissano le regole per gli interventi urbanistici ed edilizi<br />

consentiti.<br />

Si intendono comunque come norme prescrittive quelle relative<br />

agli edifici classificati secondo le categorie AEDES, men-<br />

tre per i restanti edifici le indicazioni normative intendono confermare<br />

le previsioni del piano di Recupero del centro storico vigente.<br />

A tal proposito occorre segnalare che un buon 30% <strong>degli</strong><br />

edifici non e’ stato oggetto di classificazione AEDES e che, a<br />

seguito delle recenti disposizioni del Comissario per la ricostruzione,<br />

nel prossimo futuro sara’ la stessa Amministrazione comunale<br />

a farsi carico di tale incombenza. Per tutti gli aggregati, o<br />

parti di essi, per i quali si procedera’ alla effettuazione di nuove<br />

classificazioni le Norme Tecniche del presente PdR dovranno<br />

essere ritenute come cogenti.<br />

Nel presente PdR alla classificazione Aedes <strong>degli</strong> edifici fa<br />

seguito una classificazione relativa alle destinazioni d’uso, agli<br />

aspetti costruttivi, alle tipologie di coperture ed alle altezze di<br />

piano dei fabbricati, nonché del sistema di reti impiantistiche relative<br />

all’urbanizzazione primaria. Lo svolgimento di questa analisi<br />

è stato fondamentale alla comprensione del contesto urbano<br />

per l’individuazione di strategie calibrate alle specifiche condizioni<br />

dello stesso e di ogni singolo aggregato, sulla base dei dati<br />

cosi’ raccolti sono state elaborate le schede generali e di dettaglio.<br />

Valutazioni AEDES nell’ambito 1, percentuale sul volume totale edificato<br />

Valutazioni AEDES nell’ambito 2, percentuale sul volume totale edificato<br />

Valutazioni AEDES nell’ambito 3, percentuale sul volume totale edificato<br />

p. 31


I temi del Piano di Ricostruzione<br />

Lettura ed interpretazione del tessuto storico<br />

Preliminare ad ogni consapevole intervento sul tessuto urbano<br />

e’ la comprensione delle dinamiche che hanno condotto<br />

alla sua forma attuale, a questo fine e’ stata condotta una campagna<br />

di rilevamento che ha condotto alla elaborazione di una<br />

pianta delle tessiture murarie, unendo alle informazioni ottenute<br />

alle indagini storico-archivistiche effettuate e’ stato possibile formulare<br />

delle attendibili ipotesi in merito alla formazione ed alla<br />

strutturazione del costruito.<br />

Le immagini che seguono danno conto visivamente delle<br />

ipotesi che sono state formulate. In sostanza la genesi del costruito<br />

sembra avere inizio, come in moltissimi altri centri centroappenninici,<br />

dalla realizzazione, in epoca alto medievale, su di<br />

un’altura, di un presidio di avvistamento, una torre, in grado di<br />

garantire la comunicazione visiva con i centri vicini al fine di avvisare<br />

gli abitanti sparsi nei vici e nei pagi circostanti di eventuali<br />

pericoli, dando loro la possibilita’ di salvare se’ stessi ed i propri<br />

beni all’interno di un recinto fortificato (fig. 1). Con lo stabilizzarsi<br />

delle condizioni politiche e con il cambiamento di quelle economiche<br />

viene a cessare la necessita’ di questi presidi, il bisogno di<br />

vivere in prossimita’ del campo diviene per i primi ceti mercantili<br />

non piu’ cogente mentre nasce il desiderio di abitare in una condizione<br />

di tipo urbano, la nascente citta’ si attesta attorno alla<br />

originaria cinta murata mediante strutturazione ad avvolgimento<br />

in prossimita’ delle mura (fig. 2). Lo stesso potere temporale finisce<br />

per riconoscere il centro di nuova formazione sino ad insediarsi<br />

anch’esso, all’interno della cinta murata (fig. 3). Nasce cosi’<br />

la residenza fortificata che ingloba al suo interno la tetragona<br />

torre medievale e progressivamente si amplia a partire da questa.<br />

I successivi ampliamenti devono adattarsi al forte pendio, la<br />

struttura urbana, con ogni probabilita’ difesa da mura, si amplia<br />

con una serie di edifici a schiera che scendono lungo il pendio<br />

(fig. 4). Il percorso di mezza costa parallelo all’andamento del<br />

Sagittario viene intercettato dalla cinta murata la quale lo ingloba,<br />

come in numerosi analoghi casi, al fine di controllarne i traffici<br />

e, laddove possibile, esigere i dazi (fig. 5). La citta’ accetta al<br />

su interno questo elemento e lo fa proprio, sino ad espandersi<br />

espande ancora al di la di esso con gli elementi di schiera disposti<br />

lungo la pendenza del suolo tipologicamente analoghi a quelli<br />

gia’ sperimentati nel tratto sovrastante, sino ad attestarsi in basso<br />

con elementi costruiti disposti a seguire il tracciato murato<br />

(fig. 6). Sara’ in epoca barocca assieme alla scomparsa dei recinti<br />

murati che si provvedera’ ad attribuire una nuova enfasi all’inserimento<br />

della Chiesa del Ss. Rosario (1605), alla conseguente<br />

realizzazione del sagrato, della piazza e della sistemazione<br />

delle fronti del percorso che troveranno compimento definitivo<br />

soltanto all’inizio del XX sec. (fig. 7).<br />

fig. 1<br />

fig. 2<br />

Continuita’ con la pianificazione esistente<br />

Il PdR si pone in continuita’ con la pianificazione esistente,<br />

da essa prende le mosse tanto per le indicazioni attinenti al processo<br />

di ricostruzione e riparazione del danno sismico, quanto<br />

per le previsioni formulate in merito ad una controllata vaiabilita’<br />

nelle destinazioni d’uso dei vani.<br />

Varianti alla pianificazione esistente<br />

Non sono state introdotte varianti alla pianificazione esistente.<br />

Area oggetto di intervento del PdR<br />

fig.3 la pianta delle tessiture murarie<br />

L’area oggetto del PdR si sovrappone a quella del Piano di<br />

Recupero del centro storico, la quale, a sua volta, riprende l’area<br />

indicata all’interno del PRG ampliandola ad ovest ad una piccola<br />

area finitima classificata dal PRG come area B1 (residenziale di<br />

ristrutturazione di tipo 1).<br />

p. 32


(residenziale di ristrutturazione di tipo 1).<br />

fig. 4 fig. 5<br />

fig. 6<br />

fig. 7<br />

p. 33


Lo stato dei luoghi<br />

Tipologie costruttive presenti (A. Bellicoso, G. Di<br />

Giovanni, A. Tosone)<br />

Le tipologie costruttive presenti nell’area perimetrata sono<br />

analoghe a quelle presenti nei centri storici della montagna<br />

abruzzese. Il costruito, ad eccezione <strong>degli</strong> edifici di maggior dignità<br />

architettonica, presenta la caratteristica semplicità dell’edilizia<br />

di base locale, in grado di resistere a sollecitazioni sismiche<br />

di tipo medio ma ad elevato grado di vulnerabilità’ a fronte di<br />

sforzi sismici di tipo medio-forte e forte.<br />

L’analisi delle tipologie costruttive non può che svolgersi attraverso<br />

la scomposizione dell’organismo edilizio nei suoi componenti<br />

essenziali: le strutture murarie con vani di porta e finestra,<br />

quelle d’orizzontamento ed, infine, le strutture di copertura.<br />

Strutture murarie<br />

La muratura, nell’area di studio è analizzabile su una significativa<br />

parte dell’edificato, nonostante la tendenza piuttosto diffusa<br />

della finitura ad intonaco, soprattutto nell’edilizia meno antica<br />

e in quella di più recente manutenzione, grazie alla presenza<br />

di ampie e diversificate superfici scarnificate attraverso le quali è<br />

rilevabile l’apparecchio prevalentemente del tipo a doppio<br />

paramento con nucleo di “riempitura” costituito da scaglie e conci<br />

di piccola pezzatura.<br />

Le tipologie presenti sono riferibili a:<br />

-muratura di pietrame a conci parzialmente squadrati di piccole<br />

e medie dimensioni con superficie interne intonacata e superficie<br />

esterna parzialmente intonacata;<br />

-muratura di pietrame a conci parzialmente squadrati di piccole<br />

e medie dimensioni e scaglie con superficie interna intonacata<br />

e superficie esterna parzialmente intonacata;<br />

-muratura di pietrame a conci parzialmente squadrati di piccole<br />

e medie dimensioni con superficie interna intonacata e superficie<br />

esterna a faccia a vista;<br />

-muratura di pietrame a conci parzialmente squadrati di piccole<br />

e medie dimensioni con mattoni in laterizio diffusi, con superficie<br />

interna intonacata e superficie esterna a faccia a vista;<br />

-muratura di pietrame a conci parzialmente squadrati di piccole<br />

e medie dimensioni con superficie interna intonacata e superficie<br />

esterna intonacata<br />

Alle tipologie ricorrenti vanno aggiunte quelle che costituiscono,<br />

in una loro diversa declinazione, delle eccezioni, vale a<br />

dire, per la chiesa, una muratura con paramento esterno a faccia<br />

a vista a conci squadrati e nucleo interno di pietrame a conci<br />

parzialmente squadrati, di piccole e medie dimensioni, con superficie<br />

interna intonacata e, per il complesso edificato del ca-<br />

stello, una muratura di pietrame a conci parzialmente squadrati,<br />

di grandi e medie dimensioni prevalentemente a faccia a vista.<br />

I setti dell’involucro murario si caratterizzano quindi attraverso<br />

l’apparecchio di un paramento esterno in blocchi o anche<br />

conci squadrati, prevalentemente posti di fascia, accompagnato<br />

da un paramento interno in blocchi lavorati in maniera più grossolana<br />

e da un nucleo di materiale costipato.<br />

La dimensione trasversale delle murature raggiunge spessori<br />

adeguati alle altezze raggiunte, limitate a due o tre livelli e<br />

una diversa resistenza meccanica in funzione delle condizioni e<br />

dei gradi di ammorsamento dei due paramenti mediante diatoni<br />

di legatura.<br />

La correlazione tra setti murari ortogonali è realizzata da<br />

cantonali costituiti da conci grossolanamente squadrati, di maggiore<br />

dimensione, apparecchiati sull’angolo alternativamente di<br />

testa e di fascia a costituire l’ammorsamento anche rispetto ai<br />

più fitti filari della muratura d’ambito; generalmente gli elementi<br />

di dimensione maggiore sono utilizzati nel paramento esterno<br />

dell’angolata, mentre all’interno si ritrova una tessitura del tutto<br />

analoga a quella della muratura. Nella costruzione del cantonale<br />

il materiale che caratterizza la muratura può essere integrato, in<br />

diverse zone, mediante l’uso di materiale laterizio<br />

Le malte impiegate sono di natura eminentemente aerea<br />

non adeguatamente carbonatata, e quindi di caratteristiche meccaniche<br />

carenti. Per effetto di carenze nel processo di<br />

carbonatazione all’esame diretto, condotto in corrispondenza di<br />

tagli in breccia esistenti o crolli, le malte si presentano pulverulente<br />

e di facile estrazione.<br />

Vani porta<br />

L’apertura nell’involucro murario dei vani di porte e finestre<br />

sfrutta il principio del trilite e dell’arco variandoli in diverse declinazioni<br />

costruttive con più o meno ricercate valenze figurative e<br />

connotazioni formali.<br />

In particolare per la definizione esterna del vano porta si fa<br />

sempre ricorso a materiale lapideo, prevalentemente riconducibile<br />

a calcari compatti, conformato a blocchi a costituire, in forme<br />

diversamente semplici, i partiti architettonici di facciata caratterizzata<br />

dagli elementi lapidei parietali. Il valore figurativo dell’insieme<br />

può apparire quindi fortemente caratterizzato dalla<br />

stereotomia di tutti gli elementi lapidei parietali, che inseriscono<br />

e segnano la facciata, secondo direzioni e dimensioni diversamente<br />

prevalenti.<br />

La soluzione costruttiva del vano porta è sempre riconducibile<br />

a quella dell’inserimento, in esterno, di una cornice lapidea<br />

messa in opera durante l’elevazione della parete a definire piedritti<br />

e architrave o arco, di realizzazione, all’interno, delle spalle sulle<br />

quali impostano architravi lignei o archi lapidei.<br />

Le tipologie ricorrenti della soluzione del vano porta sono:<br />

- con architrave esterno rettilineo e piedritti in pietra, realizzati<br />

con blocchi appena squadrati, nelle soluzioni più antiche, e<br />

con elementi opportunamente lavorati, con modanature diversamente<br />

composite, in quelle più tardive, connotanti spesso una<br />

edilizia di maggiore qualità e costituzione rispetto a quella di base<br />

del tessuto originario;<br />

- con mostra ad arco policentrico e piedritti in pietra, realizzati<br />

con blocchi squadrati, di medie dimensioni, di semplice fattura,<br />

composti anche nella variante sovraluce;<br />

- con mostra ad arco policentrico, chiave in pietra e piedritti,<br />

realizzato con blocchi squadrati di grandi dimensioni, semplici o<br />

arricchiti con modanature composite, nella cornice, e piccole<br />

decorazioni con modellato di tipo prevalentemente floreale, nel<br />

concio di chiave;<br />

- con mostra ad arco ribassato e piedritti lapidei realizzati<br />

con blocchi di medie dimensioni opportunamente squadrati, di<br />

semplice fattura, anche con la composizione integrata della cornice<br />

lapidea del sovraluce<br />

- con mostra ad arco ribassato con concio di chiave e piedritti<br />

lapidei realizzato con blocchi squadrati di medie e grandi dimensioni,<br />

o semplicemente connotati da piccole mensole e elementi<br />

basamentali, posti alle estremità dei piedritti, o riccamente caratterizzati<br />

da modanature composite delle cornici e da pannelli<br />

sovra-porta decorati in pietra o stucco.<br />

Le diverse soluzioni presentano in alcuni casi particolari soluzioni<br />

di mediazioni o regolarizzazione tra gli elementi lapidei di<br />

definizione del vano porta e la muratura d’ambito; nel vano agibile<br />

della porta, in modo ricorsivo, gli elementi di piedritto sono<br />

caratterizzati da blocchi lapidei di sezione non regolare che definiscono,<br />

nell’interfaccia con la muratura, un profilo irregolare che<br />

assicura un maggior ingranamento tra le parti; nelle cornici poste<br />

in rilievo rispetto al filo della muratura lo stesso migliore<br />

ingranamento è spesso garantito da un blocco di maggiore larghezza<br />

rispetto alla cornice, inserito a filo parete.<br />

Diverse sono anche le soluzioni di mediazione tra l’architrave<br />

e l’arco con la muratura sovrastante; si ricorre prevalentemente<br />

all’inserimento di sistemi di scarico che convogliano il peso sui<br />

piedritti o spalle. Altra soluzione di mediazione tra la definizione<br />

del vano porta, nella zona dell’architrave o dell’arco e la ripresa<br />

della muratura sovrastante è offerta dalla soluzione dell’apertura<br />

di un sovraluce, variabile per dimensione e connotazione formale.<br />

Vani finestra<br />

Nella definizione esterna del vano finestra si fa ricorso a<br />

materiale lapideo, ligneo o all’uso di laterizi. Il valore figurativo<br />

dell’insieme è quindi estremamente vario.<br />

La soluzione costruttiva del vano finestra è riconducibile a<br />

quella dell’inserimento, in esterno, di una cornice lapidea messa<br />

p. 34


in opera durante l’elevazione della parete a definire piedritti e<br />

architrave, o all’apertura di un vano mediante il semplice inserimento<br />

di un architrave ligneo o più spesso alla conformazione<br />

del vano stesso mediante muratura di pietrame e laterizi, finito<br />

con una cornice a stucco.<br />

All’interno, il vano è definito da spalle in muratura sulle quali<br />

impostano architravi lignei o archi in laterizio.<br />

Le tipologie ricorrenti della soluzione del vano finestra sono:<br />

- con architrave esterno rettilineo e stipiti e soglia in pietra,<br />

grossolanamente squadrati ed ammorsati con la muratura d’ambito;<br />

- con mostra in pietra ad architrave rettilineo, stipiti e soglia<br />

in pietra squadrata e levigata, a definire la classica “quadrotta”;<br />

- con mostra in pietra squadrata ad architrave rettilineo, stipiti<br />

e soglia modanata in leggero aggetto rispetto al filo della<br />

muratura, anche nella variante con stipiti ed architrave scorniciati;<br />

- con mostra in pietra squadrata ad architrave rettilineo sormontato<br />

da cornice modanata, stipiti e soglia anch’essa<br />

modanata, anche nella variante dotata di mensole variamente<br />

scolpite ad arricchire il motivo decorativo della soglia;<br />

- con architrave in legno e stipiti in muratura di laterizi, con<br />

soglia definita da un ricorso di laterizi a filo della muratura d’ambito;<br />

- con architrave in legno e stipiti in muratura di pietrame e<br />

laterizi intonacata, con soglia definita da un ricorso di laterizi a<br />

filo della muratura d’ambito;<br />

- con mostra a stucco realizzata su spalle in muratura e<br />

piattabanda “alla romana” in laterizi con soglia in pietra modanata;<br />

- con mostra a stucco continua su architrave, stipiti e soglia;<br />

in tal caso le spalle sono realizzate in muratura, la piattabanda è<br />

del tipo alla romana in laterizi e la soglia è definita superiormente<br />

da un ricorso di mattoni in laterizio;<br />

- con mostra in pietra squadrata ad architrave rettilineo e<br />

cornice, dotata di balcone realizzato con soglia modanata in leggero<br />

aggetto rispetto al filo della muratura, dotata di mensole<br />

scolpite; il tipo è presente anche nella variante in cui l’aggetto<br />

del balcone assume maggiore ampiezza;<br />

- con mostra a stucco ad architrave rettilineo con balcone<br />

realizzato con soglia modanata in modesto aggetto, anche nella<br />

variante in cui il balcone assume un aggetto consistente; in tal<br />

caso la soglia e sostenuta da mensole in pietra scolpite.<br />

Orizzontamenti e coperture<br />

-Le chiusure orizzontali intermedie curve, generalmente<br />

poste a definire gli ambienti dei piani terra, sono caratterizzate<br />

da due tipi di volte in conci di pietra calcarea (a materia) e in<br />

mattoni di laterizio apparecchiati in foglio. Per entrambe la configurazione<br />

è prevalentemente a botte.<br />

Le chiusure orizzontali intermedie piane sono, nello soluzio-<br />

ne originaria, costituite da solai lignei a semplice orditura con<br />

impalcato di tavole e si ritrovano modificate nelle successive trasformazioni<br />

in solai a semplice ordito di putrelle con voltine o<br />

tavelloni.<br />

-Le coperture, con configurazione a leggio o a capanna, presentano<br />

solitamente una semplice orditura di arcarecci in legno<br />

con impalcato di tavole. Caratteristica è la soluzione dello sporto<br />

di gronda realizzato con coppi e tavelle in laterizio apparecchiati<br />

in aggetto a definire semplici motivi decorativi.<br />

La porta del falegname, cornice e dettagli dei conci d’imposta<br />

p. 35


Obiettivi e contenuti del Piano di Ricostruzione<br />

Il PdR prende le mosse dal riconoscimento <strong>degli</strong> elementi<br />

facenti parte dell’identita’ storica del tessuto urbano che ne fanno<br />

un unicum irripetibile.<br />

Gli elementi identitari del centro<br />

-La residenza fortificata dei conti di Sangro.<br />

Si tratta dell’edificio che domina il costruito dall’alto di un<br />

breve rilievo; come gia’ detto ingloba al suo interno la torre medievale.<br />

Attualmente versa in uno stato di grave degrado, dovuto<br />

al precedente stato di abbandono ed alle conseguenze del sisma<br />

del 2009. Il suo ampliamento ad ovest, che ne racchiudeva<br />

integralmente il perimetro su quel fronte, e’ ormai del tutto scomparso<br />

come anche e’ crollata la grande scalinata esterna che<br />

dava accesso ai piani superiori. All’interno del grande spazio verde<br />

interno, dotato di una superba veduta sulla vallata sottostante,<br />

sul fronte nord, sorge ora in aderenza alle mura d’ambito una<br />

modesta abitazione.<br />

-Il tessuto urbano di schiera ad avvolgimento.<br />

Si tratta del tessuto urbano storico di prima espansione, attualmente<br />

quasi del tutto scomparso (si veda la sovrapposizione<br />

fra la foto aerea e la mappa catastale originaria).<br />

-Il tessuto urbano composto da schiere discendenti lungo il<br />

pendio.<br />

E’ la porzione del tessuto piu’ rappresentata nell’ambito 2,<br />

nonostante numerosi crolli e carenze. Nell’ambito n. 3 se ne conservano<br />

soltanto dei lacerti.<br />

-La Chiesa del SS. Rosario e le sistemazioni urbane conseguenti<br />

L’inserimento della Chiesa ha comportato una notevole perturbazione<br />

del tessuto urbano, la quota d’imposta dei fabbricati<br />

e’ stata notevolmente abbassata per dar luogo alla piazza, e’<br />

nato di conseguenza l’attuale grande muro di contenimento che<br />

isola la porzione a monte, relegandola in posizione sopraelevata<br />

connettendola alla restante porzione dell’edificato mediante un<br />

sistema di scalinate. Il grande muro di contenimento viene successivamente<br />

arricchito da una fontana monumentale e da una<br />

serie di fondaci.<br />

-Il torrente che scorre ad ovest del centro<br />

Lungo il margine ovest dell’originaria cinta murata, in un’ambiente<br />

naturale ancora ben conservato, e’ posto il letto di un torrente<br />

che raccoglie le acque che sorgono piu’ a monte (e che in<br />

origine alimentavano l’abitato) per condurle al Sagittario. Si tratta<br />

di una preziosa area naturale, ad immediato contatto con l’abitato,<br />

da preservare e potenziare nelle sue valenze.<br />

Elementi della contemporaneita’<br />

L’abbandono, che, a piu’ riprese, ha fatto da contraltare alla<br />

piaga dell’emigrazione lungo l’intero arco del XX sec., ha determinato<br />

il progressivo degrado dell’intera struttura urbana, il crollo<br />

delle coperture e, poi, <strong>degli</strong> orizzontamenti, ha determinato il<br />

crollo di molti edifici e l’apertura di ampi vuoti all’interno del centro.<br />

Il tentativo di risolvere i problemi della sicurezza, assieme al<br />

deisderio di ampliare l’accessibilita’ del tessuto urbano all’automobile,<br />

divenuta la nuova protagonista delle dinamiche urbane,<br />

hanno ulteriormente peggiorato le condizioni di conservazione.<br />

All’attualita’ il centro storico presenta ampi vuoti frutto di eventi<br />

sismici precedenti, oltre che dell’abbandono, in particolare si segnalano<br />

due profonde modificazioni intervenute negli anni ’50 ed<br />

immediatamente successivi relative a demolizioni di larghe porzioni<br />

dell’abitato, operate con l’intenzione di rendere maggiormente<br />

fruibile ai mezzi meccanici il tessuto urbano storico, si<br />

tratta della demolizione di un’ampia porzione del primo<br />

avvolgimento di case a schiera realizzate, come primo nucleo<br />

abitato lungo le curve di livello ad immediato contatto con la residenza<br />

fortificata dei conti di Sangro e la demolizione di una cospicua<br />

porzione edificata compresa la demolizione della piccola<br />

Chiesa di S. Domenico ed alcune semplici opere di penetrazione<br />

viaria, operata ad est del perimetro del centro antico.<br />

Per meglio comprendere l’estensione di quanto accaduto e’<br />

bene osservare attentamente la sovrapposizione fra la originaria<br />

pianta catastale e l’attuale immagine aerea zenitale.<br />

In tempi recenti, allo scopo di recuperare la percorribilita’ e<br />

la fruizione di una larga parte del tessuto urbano nell’ambito n. 2<br />

si e’ proceduto a completare la demolizione delle porzioni maggiormente<br />

pericolanti, a stabilizzare le condizioni delle altre ed,<br />

infine, a creare <strong>degli</strong> orizzontamenti percorribili al di sopra delle<br />

macerie. Si e’ andato a definire un sistema di spazi urbani e<br />

piazzette che, se da un canto sono andati ad interrompere l’andamento<br />

del costruito, dall’altro hanno creato <strong>degli</strong> spazi urbani<br />

che sono stati acquisiti come tali dai residenti e costituiscono<br />

ormai lo scenario di molte manifestazioni, soprattutto rivolte ad<br />

un pubblico giovanile.<br />

I temi della ricostruzione<br />

Accessibilita’ e parcheggi<br />

Le particolari condizioni orografiche rendono il tema<br />

dell’accessibilita’ pedonale al centro urbano il primo e<br />

principale problema da affrontare al fine di garantire una<br />

ordinata ed armonica ricostruzione del tessuto urbano. Il PdR<br />

riprende le previsioni del PRG in merito alla organizzazione<br />

dei punti di sosta lungo i margini del costruito. Si tratta di<br />

una condizione irrinunciabile per scongiurare le tentazioni<br />

di diradamento che gia’ tanto danno hanno recato nella<br />

porzione sul versante est, ma anche per conferire una nuova<br />

attrattivita’ alla residenza. Pur non essendo ricomprese<br />

all’interno dell’area perimetrata, il PdR ha recepito le<br />

indicazioni di PRG che pongono dei parcheggi ai margini<br />

est ed ovest del suo perimetro suggerendo anche<br />

l’ampliamento e la sistemazione a piazzale arborato del<br />

parchegio gia’ esistente al margine est della residenza<br />

fortificata del conti di Sangro (come riportato nelle indicazioni<br />

planimetriche riportate nella pagina seguente).<br />

Sovrapposizione del vecchio catastale all’ortofoto<br />

p. 36


p. 37


Il tema del vuoto urbano<br />

Il centro urbano si trova nella singolare condizione che<br />

vede il prevalere la dimensione del vuoto rispetto a quella<br />

del costruito. La condizione attuale e’ quella di un insieme<br />

che oramai non e’ in grado di conservare i suoi tratti distintivi<br />

a fronte di ulteriori demolizioni. Il tema del trattamento dei<br />

vuoti urbani si impone prepotentemente come tema primario<br />

del progetto urbano. Il Pdr, in merito, indica puntualmente le<br />

operazioni di ricostruzione programmate all’interno dell’area<br />

perimetrata, ad iniziare dal vuoto posto in aderenza al palazzo<br />

Alesi, lungo la via A. De Gasparis e proseguendo con alcune<br />

aree strategiche ubicate nell’ambito 3. Per le ulteriori aree<br />

ormai vuote all’interno dell’ambito n. 3 la scelta e’ stata quella<br />

di varare una serie di interventi di ricucitura urbana da<br />

condursi mediante il progetto di spazi verdi attrezzati.<br />

L’area ai piedi della residenza dei conti di Sangro<br />

Un ulteriore tema progettuale di notevole mole e’ quello<br />

dell’area posta a nord del recinto fortificato che domina il<br />

borgo. Si tratta di un’area facente parte in origine del primo<br />

avvolgimento di case a schiera disposte a cingere il palazzo.<br />

Il progetto della brusca rampa abbandonata che raccorda il<br />

piede del recinto della residenza fortificata con la via della<br />

fonte dovra’ essere oggetto di una consultazione che dovra’<br />

proporre assieme alla memoria di quanto e’ stato, il recupero<br />

della antica fonte rimasta sotto le macerie delle demolizioni,<br />

un adeguato sistemazione dell’accesso viario agli edifici che<br />

vi si affacciano alla individuazione di nuove destinazioni d’uso<br />

che restituiscano a quest’area i caratteri e le funzioni di una<br />

porzione urbana di grande interesse.<br />

Il sistema delle piazzette nell’ambito 2<br />

Gli interventi gia’ eseguiti all’interno della trama urbana<br />

delle case a schiera che discendono lungo la collina hanno<br />

contribuito in maniera decisa a conferire a quest’area precisi<br />

e riconosciuti significati urbani. Si ritiene che il ripensamento<br />

di tali sistemazioni, anche mediante costruzione o<br />

ricostruzione di coperture che possano da un canto facilitare<br />

la comprensione e la comunicazione di quanto e’ andato<br />

perduto e, dall’altro, offrire all’occorrenza riparo agli avventori<br />

in caso di precipitazioni atmosferiche. Il ripensamento della<br />

porzione centrale del sistema in funzione della eventuale<br />

creazione di un palco, potrebbe favorire la realizzazione di<br />

spettacoli musicali e/o teatrali.<br />

Valutazioni in merito agli interventi sul costruito<br />

storico<br />

In merito alle operazioni da intraprendersi per la manutenzione<br />

straordinaria, il recupero, il restauro o la conservazione<br />

del costruito storico dell’area perimetrata si evidenzia<br />

quanto segue.<br />

Le NTA sono state redatte, oltre che nel consueto formato<br />

pre/descrittivo, in forma di schede, questo accorgimento ha<br />

consentito una piu’ puntuale definizione <strong>degli</strong> interventi previsti,<br />

assieme ad una valutazione dei pur modesti volumi da<br />

ricostruire al fine del ripristino dell’assetto urbano di alcuni brani<br />

del tessuto.<br />

A tal fine si riporta a fronte, in apposita tabella, la distinta<br />

dei volumi da ricostruire distinta per aggregato, la<br />

quantificazione totale dell’incremento di cubatura previsto e’<br />

pari ad un volume totale di 1039,40 mc. I dettagli sono riportati<br />

nella tabella che segue in calce.<br />

Quanto sopra non esclude che un approfondimento della<br />

valutazione storico critica dei valori <strong>degli</strong> edifici e del loro stato<br />

di conservazione, strutturale ed architettonico, possa avvenire<br />

nel corso delle diversi fasi di progettazione mediante indagini<br />

e di ricerche (dirette e indirette) volte a meglio comprendere<br />

cosa conservare, quindi ciò che e’ meritevole di essere<br />

restaurato; ciò che va ricostruito con sembianze analoghe alle<br />

precedente; ovvero in quali casi procedere a nuove costruzioni,<br />

anche con forme contemporanee.<br />

E’ evidente come il valore intrinseco dell’area oggetto di<br />

studio non derivi da particolari caratteristiche di singoli elementi<br />

ma dal prezioso rapporto che il costruito ha stabilito col<br />

contesto paesaggistico e delle testimonianze della<br />

sedimentazione antropica generatrice di monumenti, edifici,<br />

attività, funzioni, toponimi e molto altro ancora. Sull’immagine<br />

complessiva influisce sfavorevolmente l’impatto <strong>degli</strong> elementi<br />

tecnologici, in genere affastellati in maniera casuale, aggiunti<br />

progressivamente nel tempo all’edificato senza alcuna considerazione<br />

per il contesto nel quale sono stati inseriti.<br />

E’ importante segnalare come il sisma non debba essere<br />

considerato come unica causa del degrado del costruito, storico<br />

e non. Alcuni edifici, infatti, sono oggetto di abbandono da<br />

tempi che hanno preceduto, di molto, il sisma del 2009, un<br />

sintomo dello scarso o nullo interesse da parte della proprieta’.<br />

Al contrario occorre dare atto all’Amministrazione Comunale,<br />

di aver individuato e perseguito da tempo un’azione di recupero<br />

di quest’area urbana, promuovendo la redazione di un Piano<br />

di recupero.<br />

Obiettivo del PdR e’ stato, quindi, quello di dare continuita’<br />

alla politica di recupero intrapresa, sino ad oggi con scarsi<br />

risultati, dall’Amministrazione comunale operando scelte che<br />

si ponessero in continuita’ con quelle gia’ assunte, tenendo<br />

nel debito conto gli elementi di novita’ e le nuove prospettive che<br />

la attuale situazione apre all’operativita’ pubblica e privata. In<br />

particolare nella redazione della Normativa Tecnica d’Attuazione<br />

si e’ posta cura particolare all’eliminazione di tutti gli elementi<br />

che potessero condizionare, in senso negativo, l’impatto del costruito<br />

con il contesto.<br />

Consistenza edilizia e proprietà<br />

Nell’area perimetrata il riconoscimento dell’assetto proprietario<br />

assume un’una rilevanza fondamentale in quanto influisce<br />

determinando le possibilita’ di successo, o fallimento, delle previsioni<br />

di piano. In generale la successione dei passaggi di<br />

proprieta’ intervenuti nel tempo ha determinato un quadro non<br />

sempre chiaro del regime delle proprieta’, anche a causa delle<br />

loro mancate trascrizioni nei registri catastali.<br />

L’unico dato accertabile e’ quello definito dagli Uffici Tecnici<br />

Erariali cui si e’ fatto riferimento puntuale in tutte le elaborazioni<br />

del piano.<br />

In numerosi casi un complicato assetto della proprieta’ ha<br />

determinato situazioni di abbandono, cui talora si sono<br />

sovrapposte superfetazioni di varia natura, sovente destinate alla<br />

formazione di annessi agricoli.<br />

Elementi di pregio e detrattori<br />

Nella elaborazione della schedatura a supporto delle NTA si<br />

e’ avuto cura di evidenziare gli elementi di pregio rilevati assieme<br />

ai detrattori, a seguito di questo rilevamento e’ stato disposto<br />

un apparato normativo che imponesse la conservazione <strong>degli</strong><br />

elementi di pregio e l’eliminazione dei detrattori. Norme particolari<br />

sono state redatte anche per scoraggiare la esposizione di<br />

elementi e reperti nei casi in cui dovessero venirsi a trovare in<br />

sottosquadro rispetto ad intonaci armati.<br />

nella pagina che segue: i servizi esistenti e di progetto nel centro storico<br />

p. 38


I servizi esistenti e di progetto nel centro storico<br />

p. 39


Incrementi di cubatura previsti<br />

Si riporta nella tabella che segue il computo dettagliato di<br />

tutti gli aumenti previsti rispetto alla cubatura esistente, al fine di<br />

reintegrare seguendo la filosofia d’intervento del PdR. Le quantita’<br />

risultanti sono pari a m3 . 3945,00.<br />

Calcolo analitico <strong>degli</strong> incrementi di cubatura previsti<br />

Equilibrio di funzioni e polarita’ nel CS<br />

Nella tavola che segue e’ indicato l’assetto programmato<br />

dei servizi ubicati al margine o all’interno del centro storico.<br />

Il progetto di sistemazione ed integrazione della rete viaria<br />

prevede il miglioramento della viabilita’ di approccio e di<br />

attraversamento, ottenuta mediante semplici interventi da operare<br />

sulla rete esistente, ma soprattutto prevede, in conformita’<br />

con le previsioni del PRG, il potenziamento del percorso gia’ esistente<br />

a sud con l’intento di completare l’anello perimetrale che<br />

avvolgera’ il centro raggiungendone la quota piu’ alta sino a lambire<br />

l’area della residenza fortificata dei conti di Sangro.<br />

Sempre in conformita’ alle previsioni del PRG, alle quote intermedie<br />

ed alla sommita’ ed al piede della collina sulla quale<br />

sorge il CS., e’ prevista la realizzazione di parcheggi in grado di<br />

consentire la progressiva riduzione della viabilita’ di<br />

attraversamento.<br />

In merito alla dotazione di servizi pubblici il PdR, prevede la<br />

diffusione equilibrata dei servizi all’interno del centro, nel rispetto<br />

delle vocazione dei diversi ambiti del CS.<br />

Per questa ragione propone la collocazione nella parte piu’<br />

bassa, in posizione agevolmente accessibile ed in prossimita’<br />

dei parcheggi, del progettato centro per anziani (nel borgo S.<br />

Vittorino), nelle sue immediate vicinanze sono ubicate due attrezzature<br />

dotate di ampi spazi per incontri e momenti di<br />

socializzazione: il centro convegni e la sala polifunzionale<br />

“Caritas”.<br />

In posizione intermedia, rispetto al centro del Centro Storico,<br />

il restauro del Palazzo Alesi, attualmente in cantiere andra’ a<br />

rafforzare il sistema centrale dei servizi urbani, che gia’ si configura<br />

come ben strutturato con: l’ambulatorio medico, la farmacia,<br />

due bar-tabacchi, un negozio di generi alimentari, un piccolo<br />

supermercato ed, infine, il museo della cultura e delle tradizioni<br />

locali. La destinazione d’uso prevista per il restaurato Palazzo<br />

Alesi e’ quella di casa delle associazioni e del volontariato.<br />

E’ intenzione dell’Amministrazione comunale procedere<br />

all’acquisizione dei fondaci presenti sulla Piazza Umberto I, si<br />

tratta di vani di modesta dimensione ma prospicienti la piazza<br />

principale del paese, per consentirne l’impiego come vetrina pubblicitaria<br />

per le produzioni locali di pregio. Non e’ escluso, infine,<br />

che al termine dei necessari interventi di rafforzamento consolidamento<br />

antisismico, i due altri grandi contenitori presenti lungo<br />

il principale percorso di attraversamento del centro, i palazzi Papi<br />

e Corrado, possano andare ad ospitare funzioni e di piu’ alto<br />

livello commerciale e turistico (laboratorio di gioielleria, esposizione<br />

e vendita di prodotti tradizionali, o simili).<br />

Nella parte sud, a raggiungere le quote piu’ elevate del centro,<br />

la dotazione di servizi tende a diradarsi sino a raggiungere la<br />

posizione apicale sulla quale insiste il Palazzo dei conti di Sangro,<br />

l’icona del paese, un edificio simbolo, che il recente sisma ha<br />

ridotto in stato di avanzato degrado (causando il crollo delle coperture<br />

e di molti orizzontamenti), il quale, proprio per il suo valore<br />

simbolico, oltre che per quello storico-culturale dovra’ essere<br />

oggetto di cure particolari, finalizzate alla conservazione ed alla<br />

definizione di un nuovo ruolo, adeguato alla sua dimensione<br />

nonche’ alla posizione di assoluto rilievo all’interno dell’intera<br />

conca sulmonese.<br />

I rientro di funzioni produttive nel perimetro del CS<br />

Il Decr. 3/2010 pone questo come uno dei temi portanti del<br />

PdR, il piano, in realta’, non puo’ che creare delle premesse<br />

perche’ i contenitori del centro ed il suo complessivo assetto, a<br />

processo di ricostruzione concluso, possano favorire il destarsi<br />

di un maggiore interesse per il reinsediamento, al suo interno, di<br />

funzioni residenziali e, soprattutto, produttive. Per questo motivo<br />

sono state poste le premesse per la infrastrutturazione del centro<br />

mediante cunicolo attrezzato con la creazione di una rete di<br />

connessioni a banda larga in grado di favorire l’insediamento e<br />

lo sviluppo di attivita’ di telelavoro, oltre all’insediamento di nuove<br />

attivita’ legate alle peculiari produzioni del territorio. Spazi per<br />

la lavorazione di prodotti locali, per la realizzazione di tessuti e<br />

merletti, per la commercializzazione di vino, olio, formaggio, tartufo<br />

potranno essere accolti all’interno del centro, anche attraverso<br />

la effettuazione di cambi nelle destinazioni d’uso dei locali.<br />

A questo fine l’Amministrazione comunale prevede anche<br />

l’acquisizione dei fondaci esistenti ed inutilizzati sulla piazza<br />

Umberto I per la realizzazione di elementi espositivi in grado di<br />

pubblicizzare le lavorazioni che verranno insediate.<br />

Per una definizione del ruolo della residenza<br />

fortificata dei conti di Sangro<br />

Il Piano di sviluppo della Comunità montana Peligna per l’area<br />

territoriale omogenea pedemontana, della quale fa parte Bugnara,<br />

indica un obiettivo specifico, quello di “realizzare una filiera tra i<br />

settori produttivi, il sistema insediativo, e le potenzialità agricole<br />

e turistiche.<br />

Per tale ragione si ritiene che l’intervento sulla residenza<br />

fortificata dei conti di Sangro debba per un verso concorrere a<br />

riportare il centro storico a ricoprire il ruolo di centro vitale per<br />

l’intera collettività di Bugnara e, per altro verso, assicurare un<br />

motivo di attrazione per i flussi turistici che possono indirizzarsi<br />

dalla valle Peligna e in particolare da Sulmona (che negli ultimi<br />

anni è divenuto un polo altamente significativo delle correnti turistiche<br />

abruzzesi e dell’Italia centrale) verso la valle del Sagittario,<br />

dando quindi ragione della posizione di Bugnara come centro<br />

cerniera tra le due aree.<br />

Dovranno essere previsti nel palazzo e nell’area circostante<br />

destinazioni immediatamente attrattive per il turista anche non<br />

residente come innesco di un processo di valorizzazione del centro<br />

storico, che potrà produrre in seguito, anche in tempi ravvicinati,<br />

altri intereventi di iniziativa privata, volti in primo luogo alla<br />

riutilizzazione turistica del patrimonio edilizio, ma anche all’indispensabile<br />

ritorno di popolazione residente.<br />

Una volta fissato questo caposaldo per il nuovo assetto del<br />

centro, si passa alla considerazione dell’obiettivo volto alla tutela<br />

delle risorse ambientali insieme con quello del potenziamento<br />

delle attività agricole forestali: Non si deve dimenticare infatti che<br />

il territorio di Bugnara partecipa di realtà agricole complementari,<br />

quella della pianura irrigua e quella delle formazioni boschive<br />

della alta collina e quindi della montagna, per le quali i citati documenti<br />

di programmazione e in particolare il Piano della Comunità<br />

prevedono la costituzione di una integrazione produttiva rivolta<br />

anche alla lavorazione dei prodotti della terra.<br />

Il tema della integrazione è fondamentale per Bugnara, che<br />

non gode al momento di forti motivi di richiamo per le attività<br />

economiche e che, quindi, da processi integrati può raggiungere<br />

risultati consistenti in tempi contenuti.<br />

Per le ragioni sopra esposte, e in estrema sintesi, le funzioni<br />

da assegnare al Palazzo possono essere<br />

-funzioni di servizio sociale per i residenti<br />

-funzioni più direttamente rivolte al turismo come polo di<br />

immediato richiamo,<br />

-funzioni legate alle risorse ambientali sia in rapporto al turismo<br />

(polo di itinerari naturalistici) ma soprattutto alle attività produttive<br />

(lavorazione stagionale o meno dei prodotti agricoli), ribaltando<br />

il rapporto di estraneità tra insediamento e ambiente<br />

esterno.<br />

p. 40


La residenza fortificata dei conti di Sangro nel<br />

contesto del processo della ricostruzione<br />

Stante l’incontestabile ruolo identitario di questa emergenza<br />

storico-architettonica e stanti tutte le considerazioni espresse nel<br />

paragrafo precedente, resta il fatto che le condizioni estremamente<br />

precarie nelle quali lo stato di abbandono prima ed il sisma<br />

2009 poi hanno ridotto questo importante monumento impongono<br />

come una priorita’ assoluta la esecuzione di urgenti lavori<br />

di salvaguardia. In particolare, in aggiunta ed a parziale sostituzione<br />

dei puntellamenti, gia’ eseguiti con urgenza dall’Amministrazione<br />

comunale, occorrera’ eseguire lavori di consolidamento<br />

delle murature, apposizione di tiranti e catene nonche’ di<br />

ripristino delle coperture, oramai quasi del tutto crollate.<br />

Soltanto a seguito di questi urgenti ed indispensabili lavori<br />

sara’ possibile garantire la conservazione di questo importante<br />

ed insostituibile monumento. Stante la scarsa disponibilita’ di risorse<br />

sara’ necessario procedere al recupero di questo importante<br />

contenitore per lotti funzionali secondo una strategia che<br />

sia in grado, sin dal primo stralcio, di individuare funzioni adeguate<br />

ed operatori in grado di sostenerle.<br />

L’obiettivo dichiarato e’ quello, una volta conseguito il completo<br />

recupero, di pervenire alla definizione di un ruolo che ne<br />

assicuri funzioni di rilievo alla scala territoriale, un ruolo che non<br />

potra’ che essere complesso, volto cioe’ sia ad una quota di<br />

residenzialita’, nel rispetto dell’originaria funzione, che ad una<br />

serie di funzioni connesse ad un piu’ razionale uso delle risorse<br />

ambientali di cui e’ ricco il territorio. Un centro, quindi, che accompagni<br />

una qualificata residenzialita’ con strutture per la didattica<br />

ambientale e per una loro qualificata ed appropriata<br />

fruizione turistica.<br />

In una prima fase, per dare alla cittadinanza contezza dell’avvenuta<br />

prima fase del recupero, l’Amministrazione ha deciso,<br />

per contenere al massimo la spesa, di rendere agibile una<br />

sola sala, al pianterreno, un grande vano relativamente poco<br />

danneggiato nel quale poter tenere le assemblee comunali ed<br />

anche alcuni eventi.<br />

Le fasi successive saranno graduate successivamente sulla<br />

in base della attivita’ di programmazione finanziaria dell’Amministrazione<br />

comunale.<br />

p. 41


La sicurezza nel centro storico<br />

Premessa<br />

Il presente documento, integrato da n. 2 tavole (Tav. 1 –<br />

distribuzione della popolazione , Tav 2 - analisi di rischio della<br />

viabilità), intende analizzare la pericolosità dell’area urbana interessata<br />

dal Piano di Ricostruzione al fine di evidenziare eventuali<br />

carenze in tema di sicurezza e predisporre indicazioni operative<br />

per la riduzione del rischi e la messa in sicurezza di edifici<br />

e viabilità anche attraverso indicazioni progettuali da inserire nelle<br />

prescrizioni per i progetti di riparazione/ricostruzione del patrimonio<br />

edilizio danneggiato.<br />

Analisi della pericolosità<br />

Dall’analisi delle cartografie del Piano Stralcio Assetto<br />

Idrogeologico (P.A.I.) e del Piano Stralcio Difesa Alluvioni<br />

(P.S.D.A.), del Piano Comunale di Protezione Civile nonché a<br />

seguito di sopralluoghi effettuati, risulta che sull’area interessata<br />

dal presente documento il principale fattore di pericolosità è quello<br />

sismico.<br />

Per quanto riguarda la pericolosità di natura idrogeologica,<br />

si rileva la presenza di un’area a rischio frana che lambisce la<br />

parte alta del centro storico, interessando parte dell’aggregato<br />

18 ed un edificio singolo.<br />

Gli edifici interessati sono agibili e non hanno evidenziato<br />

danni né a seguito dell’evento sismico né a causa di dissesti<br />

idrogeologici.<br />

Per quanto riguarda la vulnerabilità del patrimonio edilizio<br />

<strong>degli</strong> aggregati individuati nel PdR , in considerazione dei danni<br />

riscontrati a seguito dell’evento sismico del 06/04/2009, considerato<br />

altresì lo stato preesistente di degrado diffuso causato<br />

dalla scarsa utilizzazione di detto patrimonio e del’ulteriore degrado<br />

che l’esposizione agli agenti atmosferici, protratta fino ad<br />

oggi e con una previsione dei tempi per la riparazioni mediolunghi,<br />

fa ritenere che, la stessa deve essere considerata come<br />

ALTA, fatta eccezione per quei fabbricati già agibili ed utilizzati.<br />

Analisi del Rischio<br />

Al fine di individuare gli elementi a rischio sismico, si è proceduto<br />

all’analisi dell’esposizione del centro antico, con particolare<br />

riferimento alla zona perimetrata realizzando la tavola della<br />

distribuzione della popolazione.<br />

Appare evidente che la popolazione stabilmente residente<br />

ad oggi è in numero esiguo come pure esigue sono le presenze<br />

occasionali o stagionali. Anche il numero delle persone temporaneamente<br />

de localizzate in quanto residenti in abitazioni inagibili,<br />

non supera le poche unità.<br />

Proseguendo con l’analisi di rischio della viabilità di contor-<br />

no <strong>degli</strong> aggregati, si rileva che alcuni percorsi (evidenziati in<br />

rosso nella tavola dei rischi), sono ad elevato rischio per la possibilità<br />

di caduta di pietre ed altri materiali anche a causa di situazioni<br />

metereologiche avverse (in caso di nevicate piogge battenti<br />

o raffiche di vento).<br />

Dal punto di vista della presenza di popolazione non residente,<br />

all’interno del perimetro del PdR, si devono considerare<br />

alcuni fattori :<br />

·Il valore urbano rappresentato da Piazza Umberto I con la<br />

presenza di attrattori forti quali la chiesa ed alcune attività commerciali;<br />

·il collegamento viario tra la il Poliambulatorio e la sede comunale,<br />

ed il naturale percorso di attraversamento dell’abitato in<br />

direzione Sulmona;<br />

che ci portano a considerare probabile una elevata presenza<br />

antropica in particolari giorni (feste, domeniche, ecc.) e decisamente<br />

meno importante per i giorni feriali, nelle ore mattutine.<br />

Per quanto argomentato, si ritiene che la vulnerabilità urbana,<br />

letta nel suo complesso, appare di fatto modificata a seguito<br />

dell’evento sismico e certamente peggiorata, tanto da doversi di<br />

seguito indicare alcune integrazioni per il Piano Comunale di<br />

Protezione Civile.<br />

Indicazioni per la riduzione del rischio<br />

Al fine di ridurre al massimo i rischi per la popolazione, si<br />

ritiene che si debbano mettere in essere le seguenti azioni:<br />

·Inibire l’accesso agli edifici classificati “E” ed quelli danneggiati<br />

per i quali non è stata ancora prodotta la valutazione del<br />

danno autorizzando l’accesso a chi ne fa richiesta per giustificato<br />

motivo, raccomandando l’utilizzo di dispositivi di sicurezza;<br />

·Impedire l’avvicinamento ai fabbricati danneggiati mediante<br />

transenne non scavalcabili poste a idonea distanza con apposita<br />

segnaletica che evidenzi il pericolo e permetta<br />

l’individuazione dell’ostacolo in conformità alla normativa vigente;<br />

·Dove risulti impossibile il transenna mento, chiudere la viabilità<br />

limitrofa ad edifici danneggiati (evidenziata in rosso sulla<br />

cartografia dei rischi) con transenne non scavalcabili, individuando<br />

percorsi alternativi e regolando l’accesso a chi ne fa richiesta per<br />

giustificato motivo, prescrivendo l’utilizzo di dispositivi di sicurezza;<br />

·Nel caso di abitazioni agibili ed utilizzate per in cui accesso<br />

è inevitabile percorrere detti tratti di strada, sugli stessi devono<br />

essere poste idonee protezioni che evitino che cadute accidentali<br />

di materiali provenienti dai fabbricati danneggiati possano<br />

colpire i passanti;<br />

·Rimozione per tutti gli aggregati danneggiati <strong>degli</strong> elementi<br />

non strutturali (comignoli, persiane, grondaie, tegole, pietre, ecc.<br />

) non stabilmente collegati alle strutture murali.<br />

Inoltre si ritiene si debba valutare un aggiornamento del<br />

piano comunale di P.C. con l’individuazione di aree di attesa<br />

della popolazione poste in maniera satellitare al centro storico<br />

in modo tale che possano essere raggiunte senza necessariamente<br />

attraversare l’asse viario Piazza Umberto I – Corso V.<br />

Emanuele riducendo al massimo il percorso all’interno del centro<br />

storico.<br />

Inoltre, in caso di evento sismico, si raccomanda l’istituzione<br />

di “cancelli” posti all’estremità dell’asse viario sopra indicato<br />

(prima della chiesa del Rosario e prima di Pal. Corraro)<br />

che, fino a verifica della stabilità <strong>degli</strong> immobili prospicienti, ne<br />

inibiscano il transito veicolare.<br />

Per quanto riguarda il rischio idrogeologico, si raccomanda<br />

in caso di precipitazioni di particolare intensità o protratte a<br />

lungo nel tempo, di attivare un servizio di sorveglianza esteso<br />

alla porzione di collina interessata dal dissesto per il rilievo di<br />

eventuali fessurazioni o cedimenti che possano indicare eventuali<br />

smottamenti.<br />

Nella pagina seguente e’ riportato il Piano di Sicurezza,<br />

parte del PdR.<br />

Indicazioni specifiche relative alla “Struttura Urbana<br />

Minima “<br />

Dall’analisi del Piano Comunale di Protezione Civile, si rileva<br />

che gli edifici strategici legati alla gestione dei soccorsi e<br />

le aree di P.C. risultano essere posti all’esterno del perimetro<br />

del PdR.<br />

Diversamente il collegamento viario principale, rappresentata<br />

da Piazza Piazza Umberto I – Corso V. Emanuele (di fatto<br />

il collegamento naturale tra il poliambulatorio e la sede municipale)<br />

risulta tutto all’interno dell’area perimetrata .<br />

Vista le presenza di edifici prospicienti di dimensioni importanti<br />

(Pal. Corraro, Pal. Papi) posti proprio sul restringimento<br />

della via, realizzati con strutture certamente non anti-sismiche<br />

e diffusamente danneggiati dal sisma (Pal. Papi in particolare<br />

risulta inagibile con livello di danno classificato “E”) e la non<br />

facile procedura necessaria a metter in sicurezza in tempi brevi<br />

il percorso e quindi gli edifici prospicienti, ci porta a considerare<br />

la necessità di evidenziare un percorso alternativo e per il<br />

collegamento tra edifici strategici.<br />

Al momento l’unica alternativa per il collegamento tra il<br />

Poliambulatorio e la casa di riposo da un lato e la sede comunale<br />

– C.O.C. e campo sportivo zona MAP, è il percorso nella<br />

p. 42


parta bassa dell’abitato lungo via Madonna della Neve.<br />

Indicazioni da inserire nelle prescrizioni nei progetti<br />

di riparazione/ricostruzione del patrimonio edilizio<br />

danneggiato.<br />

Nella progettazione per la riparazione/sostituzione <strong>degli</strong> edifici<br />

con i fronti sulla pubblica via dovranno essere fatte le seguenti<br />

prescrizioni:<br />

·Tutti gli elementi non-strutturali (persiane, gronde, discendenti,<br />

antenne televisive, ringhiere, ecc.) dovranno essere stabilmente<br />

collegati alle strutture in modo da evitare cadute accidentali<br />

·I comignoli in muratura di tipo tradizionale dovranno essere<br />

posti a distanza di almeno 3 mt dallo sporto (in caso non sia<br />

possibile il rispetto di tale distanza, dovranno esser utilizzati comignoli<br />

leggeri in metallo;<br />

·Le falde inclinate dovranno essere munite di idonei elementi<br />

che trattengano la neve (paraneve)<br />

Indicazioni per la cantierizzazione dei lavori di<br />

riparazione<br />

Al fine di limitare al massimo i disagi causati dai cantieri ed<br />

al fine di coordinare eventuali interferenze tra cantieri limitrofi, e<br />

per la verifica del rispetto delle norme di sicurezza, l’amministrazione<br />

Comunale attiverà uno specifico ufficio con compiti di coordinamento<br />

e supervisione per il rispetto della normativa in<br />

materia di sicurezza.<br />

p. 43


Progettare una citta’ a misura del cittadino<br />

Il progetto di una citta’ a misura di ogni cittadino non deve<br />

essere considerato come rivolto esclusivamente a quanti si trovano<br />

ad essere diversamente abili. In realta’ ogni cittadino, in<br />

momenti particolari della sua vita, puo’ trovarsi nella condizione<br />

di incontrare delle difficolta’ nell’uso della citta’, nel percorrerla,<br />

nell’entrare negli edifici pubblici e/o di servizio,<br />

nell’attraversamento di una strada e cosi’ via, basti pensare al<br />

nonno che spinge la carrozzina di un nipotino o ad una persona<br />

infortunata. Occorre quindi tener conto dei criteri di progettazione<br />

per una citta’ piu’ facilmente utilizzabile e percorribile nell’interesse<br />

generale della popolazione. Il legislatore italiano ha ritenuto<br />

di dover tenere nel giusto conto queste esigenze definendo il<br />

quadro normativo che si riporta di seguito:<br />

- Costituzione della Repubblica Italiana: artt. 3 e 38.<br />

- Circolare Min. LL. PP. 19/6/1968 n. 4809: Norme per assicurare<br />

la utilizzazione <strong>degli</strong> edifici sociali da parte dei minorati<br />

fisici e per migliorarne la godibilità generale.<br />

- Legge 30/3/1971 n. 118: Nuova norme a favore dei mutilati<br />

ed invalidi civili.<br />

- Circ. Min. Interni 22/3/1972 n. 1010068/13500.A: Locali<br />

per pubblici spettacoli e manifestazioni. Attuazione disposizioni<br />

previste dall’art. 27 della legge.<br />

- D.P.R. 24/7/1977 N. 616: Attuazione della delega di cui<br />

all’art. 1 della legge 22/7/1975 n. 382.<br />

- D.P.R. 27/4/1978 n. 384: Regolamento concernente norme<br />

di attuazione dell’art. 27 della legge 30/3/71 n. 118 a favore<br />

<strong>degli</strong> invalidi civili in materia di barriere architettoniche e di trasporti<br />

pubblici.<br />

- D.L. 7/911987 n. 371: Interventi urgenti di adeguamento<br />

strutturale e funzionale di immobili destinati a musei, archivi e<br />

biblioteche e provvedimenti urgenti a sostegno delle attività culturali.<br />

- Legge 9/1/1989 n. 13: “Disposizioni per favorire il<br />

superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli<br />

edifici privati.”<br />

- D.M. 14/6/1989 n. 236: “Prescrizioni tecniche necessarie a<br />

garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità <strong>degli</strong> edifici<br />

privati e di edilizia residenziale<br />

pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento<br />

e dell’eliminazione delle barriere architettoniche”.<br />

- Circ. 22/6/1989 n. 1669/U.L.: Circolare esplicativa della<br />

legge 9/1/1989 n. 13.<br />

- Legge 5/2/1992, n. 104: “Legge-quadro per l’assistenza,<br />

l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.”<br />

- D.P.R. 24/7/1996, n. 503: “Regolamento recante norme<br />

per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi<br />

e servizi pubblici.”<br />

Provvedimenti a livello Europeo<br />

Delle problematiche in questione si e’ tenuto conto ampiamente<br />

anche a livello della Comunita’ <strong>degli</strong> Stati Europei con la<br />

Dichiarazione di Stoccolma del 9 maggio 2004 (EIDD - DfA<br />

Europe) con la quale a queste attivita’ di progettazione e’ stata<br />

attribuita la definizione di Design for All (DfA). In quella dichiarazione<br />

Il DfA e’ stato definito come: “il design per la diversità<br />

umana, l’inclusione sociale e l’uguaglianza” avente al finalita’ di<br />

facilitare le pari opportunità di partecipazione autonoma di ogni<br />

membro della colletivita’ ad ogni attivita’ della società, attraverso<br />

l’individuazione di soluzioni accessibili, comode da usare per<br />

ognuno e capaci di rispondere all’evoluzione della diversità umana.<br />

In quella sede si e’ dato avvio alla rete DfA Europe che<br />

attualmente coinvolge 23 paesi europei attraverso ben 33 organizzazioni<br />

locali (Enti Locali, Universita’ etc.).<br />

Il Turismo per tutti<br />

L’attenzione ad una citta’ piu’ vivibile non e’ naturalmente<br />

focalizzata ai soli cittadini residenti ma e’ attenta anche alla loro<br />

mobilita’ sul territorio e quindi anche al turismo, si stima che nel<br />

mondo, il mercato potenziale di turisti con problemi di accessibilità<br />

è di circa 230 mln di persone, che rappresentano una voce di<br />

spesa per viaggi di circa 160 mld di euro (Fonte: progetto<br />

OSSATE).<br />

Ad oggi l’utenza svantaggiata presenta una minore propensione<br />

agli spostamenti per turismo, ma si assiste ad una continua<br />

crescita dell’offerta in questo specifico settore.<br />

Le abitudini di questa fascia d’utenza si sposta prevalentemente<br />

per motivi di salute e di svago, in maniera non strettamente<br />

relata alla stagione e predilige gli spostamenti all’interno del<br />

territorio nazionale. Un’indagine svolta in Germania (2002) in<br />

questo settore dal Ministero dell’Economia ha evidenziato dei<br />

dati degni d’attenzione:<br />

- le spese di viaggio sono relativamente alte<br />

- i viaggi durano in media 13 giorni; quelli brevi sono generalmente<br />

in città<br />

- il 52% <strong>degli</strong> intervistati viaggia con un compagno<br />

- il 37% ha deciso di non viaggiare a causa della mancanza<br />

di servizi accessibili<br />

- il 48% viaggerebbe con maggiore frequenza se fossero<br />

disponibili servizi più accessibili.<br />

La dimensione medio-piccola di molti comuni dell’interno<br />

abruzzese puo’ certamente proporsi con offerte per questa particolare<br />

fascia d’utenza, proponendo soggiorni in ambienti di facile<br />

accessibilita’, ricchi di rilevanti valori ambientali e culturali, in<br />

un contesto alieno alla congestione dei grandi centri urbani ed<br />

aperto al contatto ed al rapporto interpersonale.<br />

L’adozione di semplici, ed economici, accorgimenti all’inter-<br />

no del progetto urbano puo’ costituire, anche nel caso di nuclei<br />

del tipo di quello in questione, di promuovere l’attivazione di un<br />

flusso turistico specializzato, portatore di flussi di dimensione<br />

certamente non grande ma non per questo meno interessanti,<br />

che puo’ contribuire certamente a potenziare il quadro generale<br />

dell’economia locale.<br />

immagine tratta dal sito: http://www.inviatospeciale.com<br />

p. 44


Metodologia d’intervento<br />

L’adozione di questi accorgimenti non puo’ prescindere dall’attivazione<br />

di processi partecipativi della cittadinanza ed in primo<br />

luogo dai portatori d’interessi all’interno di tutte le fasi del<br />

processo, dal progetto, alla realizzazione, alla gestione, ed alla<br />

fruizione. Soltanto l’attivazione di questa pratica potra’ consentire<br />

una condivisione partecipe e responsabile alle scelte di progetto,<br />

una maggiore apertura alle tematiche dell’eguaglianza e<br />

dell’inclusione sociale, una migliore e piu’ calibrata individuazione<br />

delle esigenze di tutti i potenziali utilizzatori, contribuendo in<br />

maniera determinante alla individuazioni di soluzioni di progetto<br />

appropriate che consentano, anche attraverso l’incentivazione<br />

di attivita’ private, modalità alternative di fruizione, mettendo ciascuno<br />

in grado di poter scegliere quella più compatibile alle esigenze<br />

del momento.<br />

Nel caso di specie il tessuto in esame presenta notevoli problemi<br />

di accessibilita’, per questo motivo il generale assetto <strong>degli</strong><br />

spazi pubblici esistenti nel centro urbano dovra’ essere rivisto<br />

anche per dare soddisfacenti risposte a queste problematiche.<br />

All’interno delle indicazioni riportate nelle schede di attuazione<br />

del PdR e’, comunque, necessario adoperarsi per segnalare ai<br />

progettisti che prestino particolari attenzioni a questo tema specifico.<br />

Cura particolare a questi aspetti deve anche essere raccomandata<br />

nella realizzazione delle sistemazioni <strong>degli</strong> spazi pubblici<br />

previsti negli altri capitoli del PdR.<br />

Va ricordato come la particolare situazione orografica del<br />

paese offra notevoli ostacoli alla soddisfazione dei requisiti di cui<br />

si e’ detto, sia all’interno del tessuto urbano che al suo esterno.<br />

Va ricordato come la particolare posizione geografica di Bugnara,<br />

la rendono una porta particolarmente “accessibile” sia agli spazi<br />

pedemontani dell’alto bacino del Sagittario che della piana<br />

peligna. Una condizione che, anche alla luce dei recenti successi<br />

registrati nel settore dell’escursionismo per i diversamente abili 1 ,<br />

potrebbe dare adito all’avvio di nuove e positive iniziative imprenditoriali<br />

nel settore del turismo, un ambito d’impresa del tutto<br />

trascurato all’interno della struttura economica comunale.<br />

Lo studio di una serie di percorsi agevolmente fruibili<br />

dall’utenza diversamente abile, opportunamente dotata di semplici<br />

presidi, favorita dagli agevoli collegamenti viari alla rete<br />

sentieristica, il miglioramento delle possibilita’ di sosta nei rifugi<br />

montani e la predisposizione di una adeguata segnaletica, potrebbero<br />

innescare l’apertura ad un settore economico ad oggi<br />

completamente trascurato, con riflessi non trascurabili sull’intera<br />

economia locale (ospitalita’, accompagnatori, commercio e produzione<br />

di prodotti tipici etc.).<br />

__________________________________________________________________<br />

1 E’ di pochi giorni fa l’ascensione di un disabile al monte Velino con partenza da Rosciolo ed<br />

arrivo in vetta riportata sul sito on-line de Il Centro dell’Aquila (http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/<br />

2012/06/26/news/disabile-realizza-il-sogno-sulla-vetta-del-velino-foto-nbsp-1.5317117)<br />

Immagine tratta dal sito:<br />

http://www.west-info.eu.it<br />

p. 45


Programmazione <strong>degli</strong> interventi<br />

Sulla base <strong>degli</strong> studi e delle analisi condotte preliminarmente<br />

il PdR, nella individuazione delle priorita’ d’intervento, in<br />

accordo con quanto previsto nelle ordinanze e nel decreto 3/<br />

2010, ha assegnato priorita’ massima al rientro nelle abitazioni<br />

nelle prime case e, successivamente ha privilegiato gli interventi<br />

a minore impatto (su edifici con minor livello di danneggiamento),<br />

quelli su edifici maggiormante danneggiati ed, infine quelli<br />

previsti sugli spazi pubblici.<br />

Con analoghi criteri sono state individuate le aree per la collocazione<br />

di cassoni e macchinari e la viabilita’ per i mezzi di<br />

cantiere di grande e di piccola taglia, a senso unico ed a doppio<br />

senso di marcia.<br />

Misure per la sostenibilita’ ambientale<br />

Nell’apparato normativo ampio spazio e’ stato dedicato ai<br />

dispositivi in grado di assicurare la compatibilita’ delle attivita’<br />

antropiche connesse ai processi di ricostruzione con le normali<br />

modalita’ di vita nel centro urbano, del pari si e’ tenuto in debita<br />

considerazione il complesso corpus normativo che si e’ formato<br />

in anni recenti per assicurare modalita’ di costruzione, sistemi di<br />

controllo e limitazione del fabbisogno energetico e sistemi di approvvigionamento<br />

dell’energia che siano sostenibili. Particolare<br />

attenzione e’ stata posta alla limitazione del possibile impatto<br />

con l’ambiente delle demolizioni, al contenimento dei consumi<br />

energetici ed all’inquinamento luminoso.<br />

Inquinamento luminoso<br />

Com’e’ ben noto sul tema dell’illuminazione <strong>degli</strong> spazi pubblici,<br />

la loro sicurezza non disgiunta dalle modalita’ di fruizione,<br />

anche a fini della limitazione dell’inquinamento luminoso, sono<br />

stati oggetto di alcune raccomandazioni e direttive europee, recepite<br />

successivamente con appositi provvedimenti legislativi<br />

nazionali e regionali. La LR. 12/2005 titola: “Misure urgenti per il<br />

contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio<br />

energetico” essa definisce all’art. 3 - competenze dei Comuni -<br />

l’adeguamento del regolamento urbanistico comunale ad una<br />

serie di disposizioni come anche l’adeguamento del regime<br />

autorizzativo di tutti i nuovi impianti di illuminazione esterna, anche<br />

se impiegate a scopo pubblicitario e/o modifiche di impianti<br />

esistenti. All’art. 5 detta i requisiti tecnici e le modalita’ d’impiego<br />

<strong>degli</strong> impianti d’illuminazione - in merito ai requisiti prettamente<br />

tecnici che devono possedere gli impianti di illuminazione esterna<br />

pubblica e privata.<br />

Inquinamento acustico<br />

Il PdR ha tenuto nel debito conto i contenuti del Piano di<br />

Classificazione Acustica del Comune, il quale classifica l’area<br />

perimetrata come Unita’ Territoriale di Riferimento di tipo Residenziale<br />

misto RM1, area particolarmente protetta dalla contaminazione<br />

acustica.<br />

Gestione delle acque<br />

Obiettivi del piano, in continuita’ con la normativa in vigore e<br />

gli indirizzi assunti dall’Amministrazione Comunale e le indicazioni<br />

della ASL, sono:<br />

- la salvaguardia delle acque sotterranee destinate al<br />

consumo umano;<br />

- il risparmio e recupero della risorsa idrica, da attuare anche<br />

mediante l’installazione di reti duali negli edifici e nei sistemi<br />

di raccolta destinati a consolidare delle riserve d’acqua da<br />

impiegarsi nei periodi di siccita’;<br />

- accurata gestione e fruibilita’ della fognatura.<br />

Macerie e demolizioni<br />

La filosofia adottata dall’Amministrazione per la gestione delle<br />

macerie prevede la cernita e la differenziazione dei materiali provenienti<br />

dalle demolizioni presso il cantiere, il loro accumulo provvisorio<br />

in appositi cassoni nei siti prescelti a sud ed a nord del<br />

centro storico (area a monte della resiudenza fortificata ed area<br />

comunale lungo il torrente ove e’ prevista la realizzazione del<br />

parcheggio esterno). I materiali selezionati verranno direttamente<br />

conferiti per il riciclo alle aziende incaricate, mentre le macerie<br />

vere e proprie verranno depositate temporaneamente presso un<br />

sito gia’ definito dall’Amministrazione, di proprieta’ comunale, posto<br />

a valle dell’abitato.<br />

La valutazione cautelativa della quantita’ attesa delle macerie<br />

conduce alla quantita’ di m3. 5.403,60 (la valutazione e’ ottenuta<br />

moltiplicando la superficie a terra <strong>degli</strong> edifici con classificazione<br />

“E” -m 2 . 2.251,50- per l’altezza media presunta dei fabbricati<br />

pari a m. 8 e per un coefficiente di ragguaglio paro al 30%).<br />

p. 46


Il verde<br />

La dimensione molto contenuta e la netta prevalenza dei<br />

pieni sui vuoti a verde lascia poco spazio all’impostazione ed alla<br />

revisione del sistema del verde nell’abitato. Il PdR prevede la<br />

trasformazione in area di verde attrezzato dei terreni incolti posti<br />

lungo la Via dei Fossi ad ovest del perimetro del Centro Storico<br />

(part. 339, 542, 544, 545, 546, 382, 383, 430) della dimensione<br />

di poco piu’ di 1.000 m2 , assieme ad interventi di miglioramento<br />

dei modesti spazi di verde urbano esistenti ed al disegno a verde<br />

di alcuni spazi nell’ambito n. 3 risultanti da crolli e demolizioni.<br />

L’intervento di potenziamento dell’area del torrente, attigua all’abitato,<br />

non rientrando il sedime di quest’ultimo nella<br />

perimetrazione, resta nel PdR come una precisa indicazione di<br />

metodo per una futura revisione del PRG.<br />

Nelle foto aeree il solco del torrente ai margini del Centro Storico<br />

p. 47


Graduazione nel tempo <strong>degli</strong> interventi<br />

programmati<br />

Nei paragrafi che precedono sono state elencate le previsioni<br />

di piano per l’intera area perimetrata. Questa parte della<br />

trattazione propone l’articolazione nel tempo <strong>degli</strong> interventi.<br />

Interventi di ricostruzione<br />

Priorita’ del Piano e’ quella di agevolare il rientro dei residenti<br />

nelle loro abitazioni, si e’, pertanto, proceduto allo studio<br />

della possibile graduazione <strong>degli</strong> interventi di ricostruzione. Tale<br />

studio ha condotto alla individuazione di una serie di priorita’, di<br />

ordine funzionale e viario, in grado di guidare il processo di ricostruzione.<br />

Le tavole n. 6 B e C riportano la programmazione temporale<br />

<strong>degli</strong> interventi di ricostruzione assieme alla previsione<br />

delle aree di impianto di cantiere e di deposito temporaneo di<br />

materiali.<br />

Interventi sulle reti<br />

Con apposita dichiarazione il RUP nominato per il PdR ha<br />

attestato la esistenza di un rapporto di causalita’ fra i danni riportati<br />

dalle reti ed il sisma 2009. L’Amministrazione ha posto poi la<br />

necessita’ di dover ripensare in maniera organica il sistema dei<br />

sottoservizi nel centro storico in modo da prevedere, in un unico<br />

cavo, la canalizzazione di tutte le reti, ivi compresa quella per i<br />

dati, che l’Amministrazione provvedera’ a realizzare a suo carico.<br />

Nel corso della Conferenza di servizi condotta in occasione<br />

della dichiarazione di non assoggettabilita’ a VAS, e’ emersa da<br />

parte dei rappresentanti della ASL anche l’indicazione di prevedere<br />

la realizzazione di due canalizzazioni indipendenti per la<br />

raccolta delle acque di scarico chiare e scure.<br />

A seguito di tutto cio’ e’ stato elaborato un progetto complessivo<br />

di recupero delle infrastrutture del tessuto urbano storico,<br />

articolato come segue:<br />

- realizzazione di due dorsali ad est ed ad ovest lungo la<br />

viabilita’ perimetrale, con una connessione lungo la Piazza<br />

Umberto I e la Via A. De Gasparis, da realizzarsi con cavedio<br />

delle dimensioni suggerite negli elaborato della STM e comprendenti<br />

le sedi per le reti: elettrica, idrica, fognaria (con condotte<br />

separate), elettrica, di pubbliuca illuminazione, telefonica, dati;<br />

- realizzazione di reti di collegamento lungo i vicoli interni al<br />

centro, da realizzare mediante cunicoli di dimensioni trasversali<br />

ridotte e maggior profondita’, per l’alloggiamento delle medesime<br />

reti;<br />

- la sostituzione delle reti nei vicoli: dei Pronti, della Cortre,<br />

Frattaroli, del Forno, Antonelli, S. Andrea, Torrione, oggetto di<br />

recenti interventi di risistemazione e ripavimentazione, verra’<br />

eseguita man mano che si ravvisera’ la necessita’ di operazioni<br />

di manutenzione che ne interessino il tracciato per piu’ della meta’<br />

dello sviluppo.<br />

Le diverse fasi secondo le quali verra’ attivato il processo di<br />

ricostruzione delle infrastrutture pubbliche e di miglioramento della<br />

qualita’ urbana sono schematizzabili come segue:<br />

Prima fase -<br />

a) realizzazione del progetto pilota comprendente i lavori<br />

di ricostruzione delle residenze private <strong>degli</strong> aggregati<br />

n. 21, 22, 23, 25, 27;<br />

b) interventi di consolidamento dell’intera residenza fortificata<br />

dei conti di Sangro e sistemazione di una sala nel<br />

seminterrato;<br />

c) interventi sulle reti disposte sul perimetro ed all’interno<br />

dell’area.<br />

Seconda fase -<br />

realizzazione dei collettori principali delle reti lungo i lati<br />

est ed ovest del perimetro e del collegamento lungo la Piazza<br />

Umberto I e la Via A. De Gasparis<br />

Terza fase -<br />

realizzazione della casa per anziani in Borgo S.<br />

Vittorino<br />

Quarta fase -<br />

realizzazione delle reti nei vicoli (ad eccezione di quelli<br />

oggetto di recenti interventi)<br />

Quinta fase -<br />

realizzazione dei parcheggi esterni al centro<br />

Sesta fase -<br />

realizzazione di interventi di rifunzionalizzazione della<br />

residenza fortificata dei conti di Sangro<br />

Settima fase -<br />

realizzazione <strong>degli</strong> interventi sul verde urbano<br />

p. 48


RIEPILOGO DEGLI IMPORTI RELATIVI ALLE FASI DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI PUBBLICI<br />

n. Oggetto importo lavori importi parziali importo totale<br />

1 FASE n. 1<br />

importo opere pubbliche nel progetto pilota € 4.219.207,80<br />

2 FASE n. 2<br />

collettori principali delle reti € 2.854.380,00 € 7.073.587,80<br />

3 FASE n. 3<br />

realizzazione casa per anziani in borgo S.<br />

Vittorino (importo presunto) € 3.500.000,00 € 10.573.587,80<br />

4 FASE n. 4<br />

reti nei vicoli (ad eccezione di quelli oggetto di<br />

interventi recenti) € 1.747.120,00 € 12.320.707,80<br />

5 FASE n. 5<br />

realizazione dei parcheggi esterni al centro € 434.822,20 € 12.755.530,00<br />

6 FASE n. 6<br />

interventi di rifunzionalizzazione della<br />

residenza fortificata dei conti di Sangro<br />

(importo presunto) € 3.500.000,00 € 16.255.530,00<br />

7 FASE n. 7<br />

interventi sul verde urbano (importo presunto) € 250.000,00 € 16.505.530,00<br />

IMPORTO TOTALE DELLE OPERE PUBBLICHE € 16.505.530,00


IL PROGETTO PILOTA<br />

PREMESSA<br />

Contestualmente all’elaborazione del Piano di Ricostruzione<br />

e’ data all’Amministrazione comunale la facolta’ di individuare<br />

e mettere a punto un progetto pilota. Lo scopo e’ quello di proporre<br />

la sperimentazione, in ambito circoscritto, dei presupposti<br />

del piano, al tempo stesso oggettivandoli con chiarezza e precisandone<br />

forme e contenuti. Ulteriore obiettivo, una volta raggiunta<br />

la fase di realizzazione, e’ quello di sperimentare l’attuazione dei<br />

processi e delle metodologie operative che dovranno successivamente<br />

trovare ampia attuazione nel processo di riqualificazione<br />

dell’intero centro storico, per cosi’ dire collaudandone tempi ed<br />

efficacia.<br />

Alla luce di queste considerazioni e’ opportuno che<br />

l’individuazione dell’ambito d’intervento sia guidata dalla<br />

compresenza del maggior numero di elementi destinati a caratterizzare<br />

l’attuazione del Piano alla scala piu’ ampia, cosi’ che<br />

esso possa fungere da reale banco di prova di procedure,<br />

metodologie operative, criteri d’intervento.<br />

Come esplicitato nel documento STM del 21.02.2011 il progetto<br />

pilota assume la funzione di documento strategico operativo<br />

o puo’ attuarsi mediante un “programma integrato” d’intervento<br />

(ex DCR 3/2010) con le modalita’ indicate nel documento STM<br />

dell’8.11.2011.<br />

In aggiunta alle coerenze gia’ indicate con il PdR le peculiarita’<br />

connesse al grado di complessita’ e di integrazione fra i diversi<br />

soggetti operatori (pubblico e privato) i documenti STM pongono<br />

l’accento su altri fattori determinanti alla riuscita <strong>degli</strong> interventi,<br />

prima fra tutte la solidita’ e la coesione dei diversi attori, pubblico<br />

e privato, ma ancora:<br />

- la presenza di edifici di proprieta’ privata aventi caratteristiche<br />

architettoniche ed urbane ben rappresentative del contesto,<br />

- la presenza di edifici lesionati (esiti C-D-E) con cittadini in<br />

attesa di rientro,<br />

- la presenza di edifici di elevato valore simbolico per la<br />

comunita’,<br />

- la presenza di edifici vocati ad ospitare funzioni strategiche<br />

all’interno del centro urbano,<br />

- la disponibilita’ dei proprietari a seguire un itinerario sperimentale<br />

con il coordinamento della STM e la disponibilita’ del<br />

Sindaco ad assumere le qualita’ di soggetto attuatore unico <strong>degli</strong><br />

interventi programmati.<br />

L’AREA D’INTERVENTO NEL QUADRO DELLE<br />

SCELTE STRATEGICHE DEL PdR.<br />

Il tessuto urbano e la residenzialita’<br />

Parte sostanziale del progetto pilota e’ quella riferita alla<br />

residenzialita’.<br />

L’ambito n. 1 definito all’interno della perimetrazione del PdR<br />

include una porzione significativa del primo avvolgimento del tessuto<br />

urbano attorno alla residenza fortificata dei conti di Sangro<br />

la maggior parte di questo tessuto, per lungo tempo abbandonata<br />

ha subito la rovina sino ad essere completamente demolita,<br />

negli anni ’60, con interventi di massima urgenza del Genio Civile.<br />

Come di prassi questo Ente ha provveduto alla rimozione delle<br />

situazioni di pericolo per la pubblica incolumita’ riempiendo il sito<br />

stesso con le macerie dei fabbricati che vi insistevano e realizzando<br />

modesti interventi di ampliamento della sede stradale al<br />

fine di migliorare l’accessibilita’ a quella porzione di tessuto urbano.<br />

Ne e’ risultata la completa scomparsa dell’originaria trama<br />

urbana al di sotto di un grande terrapieno che, con il passare del<br />

tempo si e’ inerbito.<br />

L’assetto complessivo di questa parte del centro storico ha<br />

particolarmente sofferto delle conseguenze di questo intervento,<br />

l’immagine del tessuto risulta oggi, infatti, completamente alterata<br />

con il diradamento del costruito e la creazione di uno spazio<br />

verde cuscinetto non piu’ rispondente all’assetto originario, e,<br />

peraltro, privo di qualsiasi utilita’ funzionale.<br />

Il recupero dell’originale significato di questo brano del tessuto<br />

urbano dovra’ essere oggetto di approfondimenti successivi<br />

che non potranno trovare completamente spazio all’interno del<br />

Piano di Ricostruzione, a causa della sua stessa definizione giuridica<br />

ed urbanistica. E’ certo comunque che questo dovra’ costituire<br />

uno dei punti di forza del restauro dell’intero sistema urbano,<br />

un intervento che non potra’ non avere etimi aggiornati al<br />

linguaggio della contemporaneita’ senza d’altro canto trascurare<br />

le istanze di cui si e’ detto.<br />

Tornando alle competenze peculiari del PdR il progetto pilota,<br />

pur segnalando sin d’ora le istanze di restauro urbano di cui si<br />

e’ detto, propone una prima misura di salvaguardia della prima<br />

fascia di tessuto ad avvolgimento attorno alla fortificazione, negli<br />

aggregati che costituiscono cio’ che resta di questa porzione del<br />

tessuto. La presenza di una proprieta’ attiva e propositiva, nonche’<br />

ancora estromessa dal centro, consente di individuare una effettiva<br />

possibile sinergia pubblico-privato per la realizzazione di un<br />

intervento pilota di ricostruzione.<br />

L’area d’intervento del progetto pilota comprende, infatti, la<br />

porzione del centro antico costituita dagli aggregati relativi all’insediamento<br />

di primo avvolgimento attorno alla residenza fortifi-<br />

cata, piu’ precisamente gli aggregati n. 21, 22, 23, 25, 27, assieme<br />

al complesso della residenza fortificata e le aree contermini<br />

ove dovranno essere ricostruite le reti d’infrastrutturazione.<br />

La residenza fortificata<br />

Come piu’ volte si e’ riferito in questa relazione la residenza<br />

fortificata dei conti di Sangro si trova attualmente in stato di grave<br />

fatiscenza, anche per effetto delle scosse del sisma 2009.<br />

Nonostante gli interventi di prima emergenza eseguiti dall’Amministrazione<br />

comunale, c’e’ il rischio reale che si inneschi su questa<br />

residenza un processo di crolli che ne renderanno<br />

irriconoscibile l’impianto, come, peraltro, si e’ gia’ verificato nella<br />

sua ala ovest.<br />

Si rende quindi indispensabile un intervento di consolidamento<br />

generale che ne preservi l’involucro e almeno ne ricostituisca<br />

le coperture.<br />

Un primo, molto contenuto, intervento di rifunzionalizzazione<br />

potrebbe riguardare la grande sala ubicata nel seminterrato (Cfr.<br />

elaborati di progetto di massima allegati), l’unica che attualmente<br />

si trova in condizioni non precarie. Tale intervento potrebbe<br />

restituire alla comunita’ in maniera simbolica almeno una porzione<br />

di questa residenza, nel quale potrebbero tenersi le assemblee<br />

comunali e svolgersi, all’occorrenza, altre manifestazioni.<br />

Le reti<br />

Il progetto di ricostruzione delle reti, sia all’interno che sul<br />

perimetro del progetto, ottenute mediante la realizzazione del<br />

cunicolo normale lungo il perimetro e del cunicolo piu’ stretto e<br />

profondo nella viabilita’ interna, andranno a completare il quadro<br />

della ricostruzione nel’area del progetto.<br />

Elementi di valutazione<br />

Nelle pagine seguenti sono riportati i quadri riepilogativi ed i<br />

computi metrici relativi agli interventi pubblici previsti.<br />

p. 50


RIEPILOGO DEGLI IMPORTI RELATIVI ALLA ATTUAZIONE DEL PROGETTO PILOTA<br />

n. Oggetto importo lavori importi parziali importo totale<br />

1<br />

2<br />

RICOSTRUZIONE - OPERE PUBBLICHE<br />

consolidamento della residenza<br />

fortificata dei conti di Sangro € 2.424.327,81<br />

lavori di ricostruzione delle reti<br />

nell'area di progetto € 1.794.880,00 € 4.219.207,81<br />

RICOSTRUZIONE - LAVORI SU<br />

PROPRIETA' PRIVATE<br />

1Aggregato 21 132882 € 132.882,00<br />

2Aggregato 22 670246,5 € 670.246,50<br />

3Aggregato 23 505355 € 505.355,00<br />

4Aggregato 25 88956 € 88.956,00<br />

5Aggregato 27 75000 € 75.000,00 € 1.472.439,50<br />

IMPORTO TOTALE DEL PROGETTO PILOTA € 5.691.647,31


L’area interessata dal progetto pilota<br />

COMPUTO METRICO DEGLI INTERVENTI SULLA RESIDENZA FORTIFICATA DEI CONTI DI SANGRO<br />

p. 51


Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

LAVORI A MISURA<br />

R I P O R T O<br />

1 FONDAZIONI-PIANO INTERRATO SCAVO DI<br />

A/01-001 SBANCAMENTO, di materie di qualsiasi natura e consistenza,<br />

asciutte o bagnate, esclusa la roccia da mina ma compresi ...<br />

l'estirpazione di ceppaie; compreso il trasporto nell'ambito del<br />

cantiere secondo le indicazioni della Direzione Lavori.<br />

esterno 1´500,00<br />

interno 550,00<br />

SOMMANO mc 2´050,00 2,93 6´006,50<br />

2 Barre in acciaio, controllato in stabilimento, per strutture in C.A.,<br />

H/04-002 fornite e poste in opera. Sono compresi: i tagli; le piegature; le<br />

sovrapposizioni; gli sfridi; le legature co ... .93 - Anno 2000 al<br />

chilogrammo: € 1.02 - Anno 2004 al chilogrammo: € 1.12 - Anno<br />

2006 al chilogrammo: € 1.18 - Anno 2007<br />

fondazioni 120,00 0,50 420,000 25´200,00<br />

SOMMANO al chilogrammo 25´200,00 1,25 31´500,00<br />

3 Fornitura e realizzazione di casseforme e delle relative armature di<br />

H/02-027 sostegno per strutture di fondazione, di elevazione e muri di<br />

contenimento, poste in opera fino ad un'altezza d ... 000 al metro<br />

quadrato: € 19.03 - Anno 2004 al metro quadrato: € 20.80 - Anno<br />

2006 al metro quadrato: € 21.98 - Anno 2007<br />

fondazione 420,00<br />

SOMMANO al metro quadrato 420,00 23,25 9´765,00<br />

4 SCAVO A SEZIONE OBBLIGATA in roccia da mina eseguito con<br />

A/01-015 l'uso del martello demolitore applicato direttamente all'escavatore o<br />

macchina operatrice similare, compreso anche l'onere ... .56 - Anno<br />

2000 al metro cubo: € 70.83 - Anno 2004 al metro cubo: € 77.41 -<br />

Anno 2006 al metro cubo: € 81.80 - Anno 2007<br />

scavo rinforzo fondazione 1,00 420,00 0,700 294,00<br />

scavo rinforzo fondazione muro seminterrtato percorso esterno 1,00 120,00 0,700 84,00<br />

5 Cuciture di lesioni, passanti e non, consolidanti le strutture in c.a. con<br />

F/01-034 iniezioni di resine epossidiche bicomponenti predosate, da realizzarsi<br />

nel seguente modo: a) stuccatura d ... 000 al metro lineare: € 146.64 -<br />

Anno 2004 al metro lineare: € 160.26 - Anno 2006 al metro lineare: €<br />

169.35 - Anno 2007<br />

6 Formazione di nicchie per la posa, con mascheratura, di piastre<br />

F/01-057 comunque sagomate di contrasto ai tiranti, eseguite a scalpello su<br />

muratura di pietrame o mista, a qualsiasi altezza ... ie. cadauno: €<br />

80.21 - Anno 2000 cadauno: € 88.00 - Anno 2004 cadauno: € 96.17 -<br />

Anno 2006 cadauno: € 101.63 - Anno 2007<br />

7 Esecuzione di perfori in strutture di qualsiasi genere, forma e<br />

F/01-014 consistenza, a qualsiasi altezza e profondità, di qualsiasi diametro,<br />

con qualsiasi giacitura, eseguiti con le neces ... uanto altro occorre per<br />

dare il lavoro finito. Per ogni cm di diametro, per ogni metro di<br />

SOMMANO al metro cubo 378,00 86,51 32´700,78<br />

180,000 180,00<br />

SOMMANO al metro lineare 180,00 179,10 32´238,00<br />

SOMMANO cadauno 44,00 107,48 4´729,12<br />

A R I P O R T A R E 116´939,40<br />

44,00<br />

Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

lunghezza.murature in mattoni.<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

8 COMPENSO ALLE CATENE in ferro lavorato, poste in opera sotto<br />

F/01-056 traccia. Sono compresi: l’onere del taglio della muratura; la guaina; la<br />

chiusura della traccia con idonea malta; il ca ... a, del materiale di<br />

risulta. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro<br />

finito.: Su muratura di pietrame<br />

9 Catene in ferro lavorato e filettato agli estremi, o di altro tipo a<br />

F/01-054 giudizio della D.L, fornite e poste in opera. Sono compresi: le chiavi<br />

o piastre di ancoraggio; i manicotti; i ... .65 - Anno 2000 al<br />

chilogrammo: € 5.10 - Anno 2004 al chilogrammo: € 5.58 - Anno<br />

2006 al chilogrammo: € 5.89 - Anno 2007<br />

10 TRASPORTO CON CARRIOLE, se preventivamente autorizzato<br />

A/06-002 dalla Direzione Lavori, di materiale proveniente da scavi, tagli o<br />

demolizioni, per portarlo a riempimento o al sito di carico sui mezzi<br />

di trasporto, nell'ambito del cantiere.<br />

11 SOVRAPPREZZO PER TRASPORTO a discarica con automezzi di<br />

A/06-004 portata fino a 15 q.li, autorizzato dalla Direzione Lavori, di materiale<br />

di risulta di qualsiasi natura e specie, anche se b ... vo <strong>degli</strong> scavi o<br />

delle demolizioni, senza tenere conto <strong>degli</strong> aumenti di volume<br />

conseguenti alla rimozione del materiale.<br />

12 TUBAZIONE IN PVC RIGIDO, SERIE NORMALE, per pluviali,<br />

M/06-011 ventilazioni e scarichi di acque fredde. Tubazione in PVC rigido,<br />

serie normale UNI 7443-85 tipo 300, per pluviali, ventilazio ...<br />

integgiatura. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare l’opera<br />

finita.: Diametro esterno x spessore = mm 200x3,2<br />

13 Architravi da montare in murature di qualunque spessore costituiti da<br />

F/01-063 putrelle in ferro, fornite e poste in opera. Sono compresi: le riprese<br />

delle murature con materiale di recuper ... portanti. E' inoltre<br />

compreso quanto altro occorre per dare l'opera finita. Misurazione al<br />

mq in proiezione orizzontale.<br />

14 Consolidamento di volte in muratura di pietrame o mattoni, prive di<br />

F/02-005 affreschi o altri trattamenti decorativi, con collegamento mediante<br />

piastre metalliche, consistente in: pulizia ... , fino a qualsiasi<br />

pag. 52<br />

R I P O R T O 116´939,40<br />

3,00 300,00 900,00<br />

SOMMANO m*cm 900,00 16,10 14´490,00<br />

32,00 11,000 352,00<br />

SOMMANO ml 352,00 17,00 5´984,00<br />

18,00 8,50 2,300 351,90<br />

6,00 18,00 2,300 248,40<br />

SOMMANO al chilogrammo 600,30 6,23 3´739,87<br />

1´970,00<br />

SOMMANO m3 1´970,00 26,01 51´239,70<br />

1´970,00<br />

SOMMANO m3 1´970,00 16,38 32´268,60<br />

150,000 150,00<br />

SOMMANO ml 150,00 37,59 5´638,50<br />

6,00 1,60 9,60<br />

5,00 1,30 6,50<br />

SOMMANO m2 16,10 496,00 7´985,60<br />

A R I P O R T A R E 238´285,67


Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

distanza, del materiale di risulta. E' inoltre compreso quanto altro<br />

occorre per dare l'opera finita.<br />

R I P O R T O 238´285,67<br />

420,00<br />

SOMMANO m2 420,00 116,41 48´892,20<br />

15 Stilatura della facciavista di muratura con idonea malta rispondente,<br />

F/03-017 se del caso, alle caratteristiche di quella originale. Sono compresi: la<br />

pulizia da eseguirsi con stracci e sp ... D.L (con ausili). E' inoltre<br />

compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.su muratura in<br />

pietrame con ausili.<br />

esterno 130,00 2,00 260,00<br />

interno 250,00 3,00 750,00<br />

esterno percorso 90,00 5,00 450,00<br />

SOMMANO m2 1´460,00 37,16 54´253,60<br />

16 Massetto di calcestruzzo vibrato, non armato, confezionato con inerti<br />

H/01-003 di sabbia e pietrisco o ghiaia o pietrisco di frantoio, con idonea<br />

proporzione granulometrica, dosato con q.li ... ura o fratazzatura a<br />

cemento. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera<br />

finita.Per spessori fino a cm 7.<br />

385,00 1,000 385,00<br />

locali seminterrati su percorso 250,00 1,000 250,00<br />

17 Massetto di calcestruzzo vibrato, non armato, confezionato con inerti<br />

H/01-004 di sabbia e pietrisco o ghiaia o pietrisco di frantoio, con idonea<br />

proporzione granulometrica, dosato con q.li ... . E' inoltre compreso<br />

quanto altro occorre per dare l'opera finita.Per spessori oltre cm 7 e<br />

per ogni centimetro in piû.<br />

SOMMANO m2 635,00 15,60 9´906,00<br />

535,01 8,000 4´280,08<br />

SOMMANO m2 4´280,08 1,06 4´536,88<br />

18 PIANO TERRA Intervento<br />

F/01-009 combinato per il consolidamento di pareti tramite iniezioni di miscela<br />

a base di cemento o altra base legan ... li necessarie. E' inoltre<br />

compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.con<br />

applicazione su entrambe le facce.<br />

interno 3,00 120,00 360,00<br />

esterno 2,00 130,00 260,00<br />

SOMMANO m2 620,00 117,35 72´757,00<br />

19 Conglomerato cementizio, per strutture armate, confezionato a norma<br />

H/02-006 di legge con cemento ed inerti a varie pezzature atte ad assicurare un<br />

assortimento granulometrico adeguato alla ... so quanto altro occorre<br />

per dare l'opera finita. Sono esclusi: le armature metalliche; le<br />

casseforme.Con Rck 250 Kg/cmq.<br />

Fondazioni 430,00 0,50 215,00<br />

20 Vespaio o drenaggio eseguito con pietrame calcareo o siliceo, o<br />

H/01-022 ciottoloni o ghiaia grossa lavata, a scelta della D.#. Sono compresi:<br />

l'intasamento con materiale minuto; il costip ... nto; la livellatura. E'<br />

inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera finita. E'<br />

escluso l'assestamento a mano.<br />

SOMMANO m3 215,00 98,83 21´248,45<br />

250,00 0,700 175,00<br />

SOMMANO m3 175,00 43,34 7´584,50<br />

A R I P O R T A R E 457´464,30<br />

Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

21 TAGLIO A SEZIONE OBBLIGATA SU MURATURE esistenti di<br />

A/05-005 qualunque tipo e forma, eseguito a qualsiasi altezza, escluso il<br />

conglomerato cementizio, sia all'interno che all'esterno, per r ... per<br />

dare l#opera finita. La misurazione viene eseguita per l'effettivo vano<br />

demolito per una quantità minima di mc 0,10.<br />

pag. 54<br />

R I P O R T O 457´464,30<br />

150,00 0,30 0,600 27,00<br />

SOMMANO m3 27,00 191,96 5´182,92<br />

22 Compenso per esecuzione di fondazioni in conglomerato cementizio<br />

H/02-009 all'interno di costruzioni esistenti. Sono compresi tutti i magisteri,<br />

trasporto e messa in opera. E' inoltre compreso quanto altro occorre<br />

per dare l'opera finita. Sono esclusi gli eventuali scavi.<br />

Fondazioni 430,00 0,50 215,00<br />

SOMMANO m3 215,00 38,64 8´307,60<br />

23 PIANO TERRA Intervento<br />

F/01-009 combinato per il consolidamento di pareti tramite iniezioni di miscela<br />

a base di cemento o altra base legan ... li necessarie. E' inoltre<br />

compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.con<br />

applicazione su entrambe le facce.<br />

interno 3,00 120,00 360,00<br />

esterno 2,00 100,00 200,00<br />

SOMMANO m2 560,00 117,35 65´716,00<br />

24 SCAVO A SEZIONE OBBLIGATA in roccia da mina eseguito con<br />

A/01-015 l'uso del martello demolitore applicato direttamente all'escavatore o<br />

macchina operatrice similare, compreso anche l'onere ... .56 - Anno<br />

2000 al metro cubo: € 70.83 - Anno 2004 al metro cubo: € 77.41 -<br />

Anno 2006 al metro cubo: € 81.80 - Anno 2007<br />

scavo rinforzo fondazione 1,00 110,00 0,700 77,00<br />

SOMMANO al metro cubo 77,00 86,51 6´661,27<br />

25 Intonaco grezzo, rustico o fratazzato eseguito all'esterno <strong>degli</strong> edifici,<br />

I/01-012 costituito da un primo strato di rinzaffo e da un secondo strato tirato<br />

in piano a fratazzo lungo, applica ... 000 al metro quadrato: € 14.73 -<br />

Anno 2004 al metro quadrato: € 16.10 - Anno 2006 al metro<br />

quadrato: € 17.02 - Anno 2007<br />

intonaco esterno 128,00 3,00 384,00<br />

intonaco interno 250,00 3,50 875,00<br />

SOMMANO al metro quadrato 1´259,00 18,00 22´662,00<br />

26 DEMOLIZIONE DI INTONACO di qualsiasi tipo, sia rustico che<br />

A/05-014 civile, sia interno che esterno. Sono compresi: la scrostatura e<br />

scalfittura della malta negli interstizi dei giunti dell ... o fino a<br />

qualsiasi distanza del materiale di risulta.E' inoltre compreso quanto<br />

altro occorre per dare il lavoro finito.<br />

esterno 130,00 2,000 260,00<br />

interno 250,00 3,000 750,00<br />

interno percorso 80,00 3,000 240,00<br />

interno percorso 4,00 75,00 300,00<br />

interno percorso 240,00 240,00<br />

27 Barre in acciaio, controllato in stabilimento, per strutture in C.A.,<br />

H/04-002 fornite e poste in opera. Sono compresi: i tagli; le piegature; le<br />

SOMMANO m2 1´790,00 7,06 12´637,40<br />

A R I P O R T A R E 578´631,49


Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

R I P O R T O 578´631,49<br />

sovrapposizioni; gli sfridi; le legature co ... .93 - Anno 2000 al<br />

chilogrammo: € 1.02 - Anno 2004 al chilogrammo: € 1.12 - Anno<br />

2006 al chilogrammo: € 1.18 - Anno 2007<br />

fondazioni 240,00 0,50 120,000 14´400,00<br />

SOMMANO al chilogrammo 14´400,00 1,25 18´000,00<br />

28 Fornitura e realizzazione di casseforme e delle relative armature di<br />

H/02-027 sostegno per strutture di fondazione, di elevazione e muri di<br />

contenimento, poste in opera fino ad un'altezza d ... 000 al metro<br />

quadrato: € 19.03 - Anno 2004 al metro quadrato: € 20.80 - Anno<br />

2006 al metro quadrato: € 21.98 - Anno 2007<br />

fondazione 240,00 0,70 168,00<br />

SOMMANO al metro quadrato 168,00 23,25 3´906,00<br />

29 SCAVO A SEZIONE OBBLIGATA in roccia da mina eseguito con<br />

A/01-015 l'uso del martello demolitore applicato direttamente all'escavatore o<br />

macchina operatrice similare, compreso anche l'onere ... .56 - Anno<br />

2000 al metro cubo: € 70.83 - Anno 2004 al metro cubo: € 77.41 -<br />

Anno 2006 al metro cubo: € 81.80 - Anno 2007<br />

scavo rinforzo fondazione 1,00 120,00 0,850 102,00<br />

30 TRASPORTO CON CARRIOLE, se preventivamente autorizzato<br />

A/06-002 dalla Direzione Lavori, di materiale proveniente da scavi, tagli o<br />

demolizioni, per portarlo a riempimento o al sito di carico sui mezzi<br />

di trasporto, nell'ambito del cantiere.<br />

31 SOVRAPPREZZO PER TRASPORTO a discarica con automezzi di<br />

A/06-004 portata fino a 15 q.li, autorizzato dalla Direzione Lavori, di materiale<br />

di risulta di qualsiasi natura e specie, anche se b ... vo <strong>degli</strong> scavi o<br />

delle demolizioni, senza tenere conto <strong>degli</strong> aumenti di volume<br />

conseguenti alla rimozione del materiale.<br />

SOMMANO al metro cubo 102,00 86,51 8´824,02<br />

120,00<br />

SOMMANO m3 120,00 26,01 3´121,20<br />

120,00<br />

SOMMANO m3 120,00 16,38 1´965,60<br />

32 Compenso per esecuzione di fondazioni in conglomerato cementizio<br />

H/02-009 all'interno di costruzioni esistenti. Sono compresi tutti i magisteri,<br />

trasporto e messa in opera. E' inoltre compreso quanto altro occorre<br />

per dare l'opera finita. Sono esclusi gli eventuali scavi.<br />

Fondazioni 110,00 0,50 55,00<br />

SOMMANO m3 55,00 38,64 2´125,20<br />

33 Conglomerato cementizio, per strutture armate, confezionato a norma<br />

H/02-006 di legge con cemento ed inerti a varie pezzature atte ad assicurare un<br />

assortimento granulometrico adeguato alla ... so quanto altro occorre<br />

per dare l'opera finita. Sono esclusi: le armature metalliche; le<br />

casseforme.Con Rck 250 Kg/cmq.<br />

Fondazioni 120,00 0,50 60,00<br />

34 Esecuzione di perfori in strutture di qualsiasi genere, forma e<br />

F/01-014 consistenza, a qualsiasi altezza e profondità, di qualsiasi diametro,<br />

con qualsiasi giacitura, eseguiti con le neces ... uanto altro occorre per<br />

SOMMANO m3 60,00 98,83 5´929,80<br />

A R I P O R T A R E 622´503,31<br />

Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

dare il lavoro finito. Per ogni cm di diametro, per ogni metro di<br />

lunghezza.murature in mattoni.<br />

35 Formazione di nicchie per la posa, con mascheratura, di piastre<br />

F/01-057 comunque sagomate di contrasto ai tiranti, eseguite a scalpello su<br />

muratura di pietrame o mista, a qualsiasi altezza ... ie. cadauno: €<br />

80.21 - Anno 2000 cadauno: € 88.00 - Anno 2004 cadauno: € 96.17 -<br />

Anno 2006 cadauno: € 101.63 - Anno 2007<br />

36 Catene in ferro lavorato e filettato agli estremi, o di altro tipo a<br />

F/01-054 giudizio della D.L, fornite e poste in opera. Sono compresi: le chiavi<br />

o piastre di ancoraggio; i manicotti; i ... .65 - Anno 2000 al<br />

chilogrammo: € 5.10 - Anno 2004 al chilogrammo: € 5.58 - Anno<br />

2006 al chilogrammo: € 5.89 - Anno 2007<br />

37 COMPENSO ALLE CATENE in ferro lavorato, poste in opera sotto<br />

F/01-056 traccia. Sono compresi: l’onere del taglio della muratura; la guaina; la<br />

chiusura della traccia con idonea malta; il ca ... a, del materiale di<br />

risulta. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro<br />

finito.: Su muratura di pietrame<br />

38 DEMOLIZIONE DI VOLTE IN MURATURA del tipo semplice<br />

A/05-024 quali: a botte, anulari, elicoidali, a bacino, a cupola, a vela e del tipo<br />

composto quali: a padiglione, a botte, a crociera, all ... noltre<br />

compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.in mattoni<br />

pieni per spessori oltre cm 10 e fino a cm 18.<br />

pag. 55<br />

R I P O R T O 622´503,31<br />

3,00 280,00 840,00<br />

SOMMANO m*cm 840,00 16,10 13´524,00<br />

86,00 86,00<br />

SOMMANO cadauno 86,00 107,48 9´243,28<br />

44,00 11,000 484,00<br />

SOMMANO al chilogrammo 484,00 6,23 3´015,32<br />

44,00 11,000 484,00<br />

SOMMANO ml 484,00 17,00 8´228,00<br />

145,00<br />

SOMMANO m2 145,00 117,03 16´969,35<br />

39 Intonaco grezzo, rustico o fratazzato eseguito all'esterno <strong>degli</strong> edifici,<br />

I/01-012 costituito da un primo strato di rinzaffo e da un secondo strato tirato<br />

in piano a fratazzo lungo, applica ... 000 al metro quadrato: € 14.73 -<br />

Anno 2004 al metro quadrato: € 16.10 - Anno 2006 al metro<br />

quadrato: € 17.02 - Anno 2007<br />

intonaco esterno 185,00 3,800 703,00<br />

intonaco interno 370,00 3,800 1´406,00<br />

solaio 570,00 570,00<br />

SOMMANO al metro quadrato 2´679,00 18,00 48´222,00<br />

40 DEMOLIZIONE DI INTONACO di qualsiasi tipo, sia rustico che<br />

A/05-014 civile, sia interno che esterno. Sono compresi: la scrostatura e<br />

scalfittura della malta negli interstizi dei giunti dell ... o fino a<br />

qualsiasi distanza del materiale di risulta.E' inoltre compreso quanto<br />

altro occorre per dare il lavoro finito.<br />

esterno 185,00 3,800 703,00<br />

interno 370,00 3,800 1´406,00<br />

SOMMANO m2 2´109,00 7,06 14´889,54<br />

A R I P O R T A R E 736´594,80


Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

41 Vespaio o drenaggio eseguito con pietrame calcareo o siliceo, o<br />

H/01-022 ciottoloni o ghiaia grossa lavata, a scelta della D.#. Sono compresi:<br />

l'intasamento con materiale minuto; il costip ... nto; la livellatura. E'<br />

inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera finita. E'<br />

escluso l'assestamento a mano.<br />

42 Consolidamento di volte in muratura di pietrame o mattoni, prive di<br />

F/02-005 affreschi o altri trattamenti decorativi, con collegamento mediante<br />

piastre metalliche, consistente in: pulizia ... , fino a qualsiasi<br />

distanza, del materiale di risulta. E' inoltre compreso quanto altro<br />

occorre per dare l'opera finita.<br />

43 Cuciture di lesioni, passanti e non, consolidanti le strutture in c.a. con<br />

F/01-034 iniezioni di resine epossidiche bicomponenti predosate, da realizzarsi<br />

nel seguente modo: a) stuccatura d ... 000 al metro lineare: € 146.64 -<br />

Anno 2004 al metro lineare: € 160.26 - Anno 2006 al metro lineare: €<br />

169.35 - Anno 2007<br />

44 TAGLIO A SEZIONE OBBLIGATA SU MURATURE esistenti di<br />

A/05-005 qualunque tipo e forma, eseguito a qualsiasi altezza, escluso il<br />

conglomerato cementizio, sia all'interno che all'esterno, per r ... per<br />

dare l#opera finita. La misurazione viene eseguita per l'effettivo vano<br />

demolito per una quantità minima di mc 0,10.<br />

45 Solai con profilati in ferro e tavelloni piani, a testa piana o obliqua,<br />

F/03-034 forniti e posti in opera. Sono compresi: la formazione della soletta in<br />

calcestruzzo classe non inferiore R ... l'opera finita. Sono esclusi i<br />

ferri. In opere di ristrutturazione e riparazione.con doppio tavellonato<br />

e camera d'aria.<br />

46 Formazione di cordoli da realizzare nel rispetto dell'analisi strutturale<br />

F/02-028 preventivamente eseguita e nel rispetto dello spessore delle murature,<br />

a qualsiasi altezza, di spessore no ... , fino a qualsiasi distanza, dei<br />

materiali di risulta. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare<br />

l'opera finita.<br />

R I P O R T O 736´594,80<br />

180,00 1,000 180,00<br />

SOMMANO m3 180,00 43,34 7´801,20<br />

160,00<br />

SOMMANO m2 160,00 116,41 18´625,60<br />

125,00 125,00<br />

SOMMANO al metro lineare 125,00 179,10 22´387,50<br />

220,00 0,30 66,00<br />

SOMMANO m3 66,00 191,96 12´669,36<br />

410,00<br />

SOMMANO m2 410,00 29,72 12´185,20<br />

370,00 0,50 0,300 55,50<br />

SOMMANO m3 55,50 557,31 30´930,70<br />

47 Stilatura della facciavista di muratura con idonea malta rispondente,<br />

F/03-017 se del caso, alle caratteristiche di quella originale. Sono compresi: la<br />

pulizia da eseguirsi con stracci e sp ... D.L (con ausili). E' inoltre<br />

compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.su muratura in<br />

pietrame con ausili.<br />

ESTERNO 3,00 185,00 555,00<br />

INTERNO 3,00 370,00 1´110,00<br />

SOMMANO m2 1´665,00 37,16 61´871,40<br />

A R I P O R T A R E 903´065,76<br />

Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

pag. 56<br />

R I P O R T O 903´065,76<br />

48 Massetto di calcestruzzo vibrato, non armato, confezionato con inerti<br />

H/01-003 di sabbia e pietrisco o ghiaia o pietrisco di frantoio, con idonea<br />

proporzione granulometrica, dosato con q.li ... ura o fratazzatura a<br />

cemento. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera<br />

finita.Per spessori fino a cm 7.<br />

Massetto interno 570,00<br />

49 Architravi da montare in murature di qualunque spessore costituiti da<br />

F/01-063 putrelle in ferro, fornite e poste in opera. Sono compresi: le riprese<br />

delle murature con materiale di recuper ... portanti. E' inoltre<br />

compreso quanto altro occorre per dare l'opera finita. Misurazione al<br />

mq in proiezione orizzontale.<br />

50 Lastre di marmo bianco comune apuano, almeno di categoria CD,<br />

I/03-003 levigate e lucidate nelle facce in vista, fornite e poste in opera con<br />

malta comune per mensole, soglie semplici pedat ... li, compresa la<br />

smussatura in costa. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare<br />

l'opera finita.Di spessore cm 10.<br />

SOMMANO m2 570,00 15,60 8´892,00<br />

37,00 1,50 55,50<br />

SOMMANO m2 55,50 496,00 27´528,00<br />

50,00<br />

SOMMANO m2 50,00 200,00 10´000,00<br />

51 RINGHIERA SCALA IN FERRO<br />

PREV. 25,00<br />

52 MASSETTO DI SABBIA E CEMENTO nelle proporzioni di q.li 3,5<br />

H/01-001 di cemento 325 per mc di sabbia dato in opera ben costipato e<br />

livellato, eseguito per pavimentazioni. È inoltre compreso quanto<br />

altro occorre per dare l’opera finita.: Per spessori fino a cm 7<br />

esterno<br />

53 CANNA FUMARIA AD ELEMENTI PREFABBRICATI IN<br />

M/07-040 ACCIAIO. Canna fumaria ad elementi prefabbricati in acciaio inox<br />

AISI 304/316, dello spessore da mm 5/10 a mm 10/10 in funzione del<br />

diame ... 000 al metro lineare: € 251.06 - Anno 2004 al metro lineare:<br />

€ 274.38 - Anno 2006 al metro lineare: € 289.94 - Anno 2007<br />

54 MANIGLIE PER PORTE A BATTENTI OLIVARI CROMO<br />

PREV. LUCIDO<br />

55 PERSIANE AD ANTE A BATTENTE. Persiane ad ante a battente<br />

L/01-005 con montanti della sezione finita mm 55x65 e stecche della sezione<br />

finita di mm 15x55 intervallate ogni 45 mm, fornite e po ... al metro<br />

quadrato: € 216.16 - Anno 2004 al metro quadrato: € 236.24 - Anno<br />

2006 al metro quadrato: € 249.64 - Anno 2007<br />

SOMMANO ml 25,00 130,00 3´250,00<br />

950,00<br />

SOMMANO mq 950,00 16,47 15´646,50<br />

SOMMANO al metro lineare 12,00 306,65 3´679,80<br />

SOMMANO cadauno 20,00 85,00 1´700,00<br />

A R I P O R T A R E 973´762,06<br />

12,00<br />

20,00


Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

56 INFISSI MONOBLOCCO IN LEGNO. Infissi monoblocco in legno,<br />

L/01-062 realizzati con regoli della sezione finita di mm 55x65,<br />

opportunamente selezionato, coprifili interni fino a mm 10x70 per ...<br />

al metro quadrato: € 195.43 - Anno 2004 al metro quadrato: € 213.58<br />

- Anno 2006 al metro quadrato: € 225.69 - Anno 2007<br />

57 PORTE TAMBURATE IN NOCE TANGANICA E MOGANO<br />

L/01-010 KOTIBE' CON INTELAIATURA PERIMETRALE IN LEGNO DI<br />

ABETE. Porte tamburate, tipo standard e fuori standard, in noce<br />

Tanganica e Mogano Kotib ... cadauno: € 269.85 - Anno 2000<br />

cadauno: € 296.05 - Anno 2004 cadauno: € 323.55 - Anno 2006<br />

cadauno: € 341.90 - Anno 2007<br />

58 Zoccolino battiscopa fornito e posto in opera. E' compreso quanto<br />

I/04-174 altro occorre per dare il lavoro finito. in gres porcellanato dimensioni<br />

cm 8x30 al metro lineare: € 4.54 - Anno 2000 al metro lineare: € 4.98<br />

- Anno 2004 al metro lineare: € 5.44 - Anno 2006 al metro lineare: €<br />

5.75 - Anno 2007<br />

R I P O R T O 973´762,06<br />

44,00 0,60 1,600 42,24<br />

SOMMANO al metro quadrato 42,24 264,02 11´152,20<br />

22,00 1,20 1,600 42,24<br />

SOMMANO al metro quadrato 42,24 238,69 10´082,27<br />

SOMMANO cadauno 20,00 361,60 7´232,00<br />

20,00<br />

350,00<br />

SOMMANO al metro lineare 350,00 6,08 2´128,00<br />

59 Pavimento in porfido in piastrelle a forma rettangolare o ad opera<br />

I/04-173 incerta, dello spessore variabile da cm 3-4, fornito e posto in opera su<br />

idoneo letto di malta di cemento. Sono c ... 000 al metro quadrato: €<br />

49.86 - Anno 2004 al metro quadrato: € 54.49 - Anno 2006 al metro<br />

quadrato: € 57.59 - Anno 2007<br />

esterno 450,00<br />

SOMMANO al metro quadrato 450,00 60,90 27´405,00<br />

60 IMPIANTO ELETTRICO<br />

PREV. 780,00<br />

61 INCREMENTO AL PUNTO LUCE PER OPERE MURARIE. Sono<br />

P/01-008 compresi: gli scassi e i ripristini della muratura esistente di qualsiasi<br />

tipo, esclusa quella in pietra, dalla scatola di derivazi ... ra. È inoltre<br />

compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito. È esclusa la<br />

tinteggiatura.: Per punto di comando<br />

62 INCREMENTO AL PUNTO LUCE PER PLACCHE SPECIALI da<br />

P/01-023 applicare in caso di utilizzazione di placche in pressofusione, per ogni<br />

punto di comando. È compreso quanto altro occorre per dare il lavoro<br />

finito.: Per placche fino a 3 moduli<br />

SOMMANO m2 780,00 35,00 27´300,00<br />

165,00<br />

SOMMANO cadauno 165,00 4,53 747,45<br />

165,00<br />

SOMMANO cadauno 165,00 7,08 1´168,20<br />

A R I P O R T A R E 1´060´977,18<br />

Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

pag. 57<br />

R I P O R T O 1´060´977,18<br />

63 INCREMENTO AL PUNTO PRESA DI SERVIZIO PER<br />

P/03-019 IMPIANTO DI RICEZIONE TV fornito e posto in opera. Sono<br />

compresi: la presa TV terminale o passante, alloggiata su scatola<br />

portafrutto; il ... ori, resistenze di chiusura e la linea dal centralino. È<br />

inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito<br />

tv 10,00<br />

64 SIRENA DI ALLARME AUTOPROTETTA alimentata a 24 V c.c.,<br />

P/12-098 in custodia metallica verniciata, provvista di batteria in tampone per<br />

alimentare la stessa per un periodo di almeno 1 ora, f ... lizzazioni<br />

predisposte e il suo fissaggio. È compreso quanto altro occorre per<br />

dare il lavoro finito.: Con lampeggiatore<br />

SOMMANO cadauno 10,00 47,59 475,90<br />

SOMMANO cadauno 2,00 236,84 473,68<br />

65 PLAFONIERA DI EMERGENZA CON GRADO DI PROTEZIONE<br />

P/08-114 IP 40 fornita e posta in opera a qualunque altezza, autonomia minima<br />

h 1. Sono compresi: la lampada fluorescente; l’inverter; la bat ... i<br />

funzionamento a led luminoso. È inoltre compreso quanto altro<br />

occorre per dare l’opera finita.: 1x18W (solo emergenza)<br />

PIANO TERRA 5,00<br />

SOMMANO cadauno 5,00 118,31 591,55<br />

66 ESTINTORE PORTATILE A POLVERE POLIVALENTE PER<br />

P/12-061 CLASSI DI FUOCO A-B-C. Estintore portatile a polvere polivalente<br />

per classi di fuoco A (combustibili solidi), B (combustibili liquidi) ...<br />

Il tutto fornito e posto in opera. È compreso quanto occorre per dare il<br />

lavoro finito.: Estintore kg 6 classe 13A-89BC<br />

PIANO terra 3,00<br />

67 APERTURA E CHIUSURA DI TRACCIA SU MURATURA DI<br />

O/31-002 QUALSIASI GENERE PER POSA DI IMPIANTI TECNOLOGICI,<br />

CONTEGGIATA A MC. Traccia su muratura di qualsiasi genere per<br />

la posa di tubazioni ... urature leggere e invece deve essere eseguita<br />

su muri in c.a. o in pietra.: Tracce su muri e solai pieni (cls. o pietra)<br />

68 TUBAZIONE IN PVC RIGIDO, SERIE NORMALE, per pluviali,<br />

M/06-003 ventilazioni e scarichi di acque fredde. Tubazione in PVC rigido,<br />

serie normale UNI 7443-85 tipo 300, per pluviali, ventilazio ...<br />

tinteggiatura. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare l’opera<br />

finita.: Diametro esterno x spessore = mm 50x1,2<br />

69 FORNITURA E POSA IN OPERA DI TUBI PREFABBRICATI con<br />

U/03-001 miscele a base di policloruro di vinile non plastificato (rigido)<br />

destinati al convogliamento di acque di scarico urbane ed indu ... ella<br />

Direzione Lavori e la fornitura della sabbia occorrente: Per tubi del<br />

SOMMANO cadauno 3,00 55,07 165,21<br />

2,00<br />

150,00 0,200 0,200 6,00<br />

SOMMANO mc 6,00 1´923,40 11´540,40<br />

55,00<br />

SOMMANO ml 55,00 11,56 635,80<br />

A R I P O R T A R E 1´074´859,72


Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

diametro interno di 200 mm e spessore 4.9 mm.<br />

70 TUBAZIONI IN POLIPROPILENE PER LINEE D’ACQUA,<br />

O/32-067 CONTEGGIATE A METRO LINEARE. Tubazioni in polipropilene<br />

conteggiate a metro lineare, per linee, escluse quelle all’interno di<br />

locali t ... rre per dare il lavoro finito e funzionante. Sono escluse le<br />

opere murarie.: Diametro esterno per spessore = mm 40 x 6,7<br />

71 PAVIMENTAZIONE PER ESTERNI IN MASSELLI IN CLS,<br />

I/04-165 autobloccanti, forniti e posti in opera su idoneo strato di sabbia o di<br />

ghiaia, compresi. Il massello dovrà rispettare le seguenti ca ... quanto<br />

altro occorre per dare l’opera finita. È escluso il massetto di<br />

sottofondo da computarsi a parte.: Spessore cm 4<br />

72 FORNITURA E POSA IN OPERA DI CHIUSINO DI ISPEZIONE<br />

M/08-008 per marciapiede, di dimensioni 400x400, luce netta mm 329, a<br />

coperchio e telaio quadrati, a chiusura idraulica, in ghisa sferoida ...<br />

minosa e con coperchio dotato di barretta per il sollevamento;<br />

superficie pedonabile antisdrucciolo; peso totale kg 12,9<br />

73 MANIGLIE PER PORTE A BATTENTI OLIVARI CROMO<br />

PREV. LUCIDO<br />

74 POSA IN OPERA DI PORTE E PORTONCINI comprensivi anche<br />

L/01-045 di sopraluce, ecc. forniti dalla stazione appaltante. È compreso quanto<br />

altro occorre per dare l’opera finita.: Porte<br />

75 CONTROTELAI PER PORTE IN LEGNO. Controtelai in legno di<br />

L/01-039 abete per porte, completi di catene di controvento e grappe di<br />

fissaggio, forniti e posti in opera. Sono comprese le opere m ... È<br />

inoltre compreso quanto altro occorre per dare l’opera finita.: Per<br />

larghezza del controtelaio da mm 86 fino a mm 100<br />

76 PORTONCINO BLINDATO fornito e posto in opera, realizzato con<br />

L/02-005 battente costituito da una doppia lamiera d’acciaio elettrozincata dello<br />

spessore di mm 10/10, con rinforzo interno e n ... porta deve essere<br />

certificata in classe 1 antintrusione secondo norma UNI 9569. A<br />

un’anta dimensioni cm 80-85-90x210-220<br />

R I P O R T O 1´074´859,72<br />

78,00<br />

SOMMANO ml 78,00 14,01 1´092,78<br />

45,00 45,00<br />

SOMMANO ml 45,00 16,83 757,35<br />

450,00<br />

SOMMANO mq 450,00 23,06 10´377,00<br />

SOMMANO cadauno 12,00 121,71 1´460,52<br />

SOMMANO cadauno 24,00 85,00 2´040,00<br />

SOMMANO cadauno 24,00 19,45 466,80<br />

SOMMANO cadauno 24,00 40,13 963,12<br />

A R I P O R T A R E 3,00 1´092´017,29<br />

12,00<br />

24,00<br />

24,00<br />

24,00<br />

3,00<br />

Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

77 ELEMENTI IDRO-SANITARI<br />

PREV. BAGNI<br />

VASO (GSI-MOD.PANORAMA SOSPESO 55)<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

pag. 58<br />

R I P O R T O 3,00 1´092´017,29<br />

SOMMANO cadauno 3,00 970,65 2´911,95<br />

SOMMANO cadauno 8,00 147,84 1´182,72<br />

78 STAFFA UNIVERSALE PER VASO<br />

PREV. 8,00<br />

79 CASSETTA INCASSATA PUCCI ECO<br />

PREV.<br />

80 LAVABO(GSI PANORAMA ROUND)<br />

PREV.<br />

81 SIFONE PER LAVABO(CROMO PESANTE)<br />

PREV.<br />

82 RUBINETTERIA BAGNI P1-P2-P3-P4<br />

PREV. LAVABO (NEWFORM XT)<br />

BIDET (NEWFORM XT)<br />

83 CIRCUITO DI RISCALDAMENTO/RAFFRESCAMENTO A<br />

O/01-025 VENTILCONVETTORI, ESCLUSA LA CENTRALE TERMICA E<br />

FRIGORIFERA. Circuito di riscaldamento/raffrescamento a<br />

ventilconvettori, esclusa la cent ... to al netto delle strutture murarie<br />

(pilastri, muri, tramezzi, ecc.).Quota fissa per ogni circuito con<br />

termoregolazione.<br />

84 CIRCUITO DI RISCALDAMENTO/RAFFRESCAMENTO A<br />

O/01-029 VENTILCONVETTORI, ESCLUSA LA CENTRALE TERMICA E<br />

FRIGORIFERA. Circuito di riscaldamento/raffrescamento a<br />

ventilconvettori, esclusa la cent ... l netto delle strutture murarie<br />

(pilastri, muri, tramezzi, ecc.).Quota aggiuntiva per ventilconvettori<br />

mod. orizzontale.<br />

SOMMANO cadauno 8,00 26,57 212,56<br />

SOMMANO cadauno 8,00 67,93 543,44<br />

SOMMANO cadauno 8,00 101,50 812,00<br />

SOMMANO cadauno 8,00 33,60 268,80<br />

SOMMANO cadauno 8,00 95,00 760,00<br />

SOMMANO cadauno 2,00 2´374,94 4´749,88<br />

8,00<br />

8,00<br />

8,00<br />

8,00<br />

8,00<br />

2,00<br />

1´800,00<br />

A R I P O R T A R E 1´800,00 1´103´458,64


Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

85 CENTRALE TERMICA A GAS METANO FINO A KW 3000,<br />

O/01-046 CON DUE O PIU' GENERATORI DI CALORE. Centrale termica<br />

per riscaldamento per potenze utili da kW 300 a kW 3000, costituita<br />

da due o più ... finito. L'impianto è valutato in funzione della potenza<br />

utile espressa in kW.Quota fissa per ciascuna centrale termica.<br />

86 APERTURA E CHIUSURA DI TRACCIA SU MURATURA DI<br />

O/31-002 QUALSIASI GENERE PER POSA DI IMPIANTI TECNOLOGICI,<br />

CONTEGGIATA A MC. Traccia su muratura di qualsiasi genere per<br />

la posa di tubazioni ... urature leggere e invece deve essere eseguita<br />

su muri in c.a. o in pietra.: Tracce su muri e solai pieni (cls. o pietra)<br />

87 TUBAZIONE IN PVC RIGIDO, SERIE NORMALE, per pluviali,<br />

M/06-003 ventilazioni e scarichi di acque fredde. Tubazione in PVC rigido,<br />

serie normale UNI 7443-85 tipo 300, per pluviali, ventilazio ...<br />

tinteggiatura. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare l’opera<br />

finita.: Diametro esterno x spessore = mm 50x1,2<br />

88 FORNITURA E POSA IN OPERA DI TUBI PREFABBRICATI con<br />

U/03-001 miscele a base di policloruro di vinile non plastificato (rigido)<br />

destinati al convogliamento di acque di scarico urbane ed indu ... ella<br />

Direzione Lavori e la fornitura della sabbia occorrente: Per tubi del<br />

diametro interno di 200 mm e spessore 4.9 mm.<br />

89 TUBAZIONI IN POLIPROPILENE PER LINEE D’ACQUA,<br />

O/32-067 CONTEGGIATE A METRO LINEARE. Tubazioni in polipropilene<br />

conteggiate a metro lineare, per linee, escluse quelle all’interno di<br />

locali t ... rre per dare il lavoro finito e funzionante. Sono escluse le<br />

opere murarie.: Diametro esterno per spessore = mm 40 x 6,7<br />

90 Pavimento in piastrelle di cotto, fornito e posto in opera su idoneo<br />

I/04-060 sottofondo o tradizionalmente o per mezzo di idonea colla, di<br />

spessore tradizionale o sottile. Sono compresi: l ... re per dare il<br />

pavimento finito. E' escluso il massetto di sottofondo.Piastrelle<br />

prelevigate da cm. 15x30, 18x36, 30x30.<br />

91 VERNICIATURA CON PITTURE MURALI. Verniciatura con<br />

N/01-023 pitture murali, in solvente, in tinta unica chiara del tipo opaca<br />

cementite o semilucida a base di resine acriliche, eseguita a qu ...<br />

2000 al metro quadrato: € 8.90 - Anno 2004 al metro quadrato: €<br />

9.72 - Anno 2006 al metro quadrato: € 10.28 - Anno 2007<br />

R I P O R T O 1´800,00 1´103´458,64<br />

SOMMANO m3 1´800,00 27,31 49´158,00<br />

SOMMANO cadauno 1,00 12´516,84 12´516,84<br />

1,00<br />

150,00 0,200 0,200 6,00<br />

SOMMANO mc 6,00 1´923,40 11´540,40<br />

80,00<br />

SOMMANO ml 80,00 11,56 924,80<br />

78,00<br />

SOMMANO ml 78,00 14,01 1´092,78<br />

75,00 75,00<br />

SOMMANO ml 75,00 16,83 1´262,25<br />

570,00<br />

SOMMANO m2 570,00 51,77 29´508,90<br />

A R I P O R T A R E 1´209´462,61<br />

pag. 59<br />

R I P O R T O 1´209´462,61<br />

pareti 350,00 3,50 1´225,00<br />

soffitti 700,00 3,50 2´450,00<br />

92 PIANO PRIMO TAGLIO A<br />

A/05-005 SEZIONE OBBLIGATA SU MURATURE esistenti di qualunque<br />

tipo e forma, eseguito a qualsiasi altezza, escluso il con ... per dare<br />

l#opera finita. La misurazione viene eseguita per l'effettivo vano<br />

demolito per una quantità minima di mc 0,10.<br />

93 DEMOLIZIONE COMPLETA DI SOLAIO IN LEGNO, orizzontale<br />

A/05-020 o inclinato (di copertura), sia semplice che composto, di qualunque<br />

tipo, forma, luce netta e ubicato a qualsiasi altezza, cost ... fino a<br />

qualsiasi distanza, del materiale di risulta. È inoltre compreso quanto<br />

altro occorre per dare il lavoro finito.<br />

94 Architravi da montare in murature di qualunque spessore costituiti da<br />

F/01-063 putrelle in ferro, fornite e poste in opera. Sono compresi: le riprese<br />

delle murature con materiale di recuper ... portanti. E' inoltre<br />

compreso quanto altro occorre per dare l'opera finita. Misurazione al<br />

mq in proiezione orizzontale.<br />

95 Formazione di cordoli da realizzare nel rispetto dell'analisi strutturale<br />

F/02-028 preventivamente eseguita e nel rispetto dello spessore delle murature,<br />

a qualsiasi altezza, di spessore no ... , fino a qualsiasi distanza, dei<br />

materiali di risulta. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare<br />

l'opera finita.<br />

96 Solai con profilati in ferro e tavelloni piani, a testa piana o obliqua,<br />

F/03-034 forniti e posti in opera. Sono compresi: la formazione della soletta in<br />

calcestruzzo classe non inferiore R ... l'opera finita. Sono esclusi i<br />

ferri. In opere di ristrutturazione e riparazione.con doppio tavellonato<br />

e camera d'aria.<br />

97 Massetto di calcestruzzo vibrato, non armato, confezionato con inerti<br />

H/01-003 di sabbia e pietrisco o ghiaia o pietrisco di frantoio, con idonea<br />

proporzione granulometrica, dosato con q.li ... ura o fratazzatura a<br />

cemento. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera<br />

finita.Per spessori fino a cm 7.<br />

98 DEMOLIZIONE DI INTONACO di qualsiasi tipo, sia rustico che<br />

A/05-014 civile, sia interno che esterno. Sono compresi: la scrostatura e<br />

scalfittura della malta negli interstizi dei giunti dell ... o fino a<br />

qualsiasi distanza del materiale di risulta.E' inoltre compreso quanto<br />

SOMMANO al metro quadrato 3´675,00 10,87 39´947,25<br />

350,00 0,30 0,500 52,50<br />

SOMMANO m3 52,50 191,96 10´077,90<br />

420,00<br />

SOMMANO m2 420,00 26,57 11´159,40<br />

31,00 1,20 37,20<br />

SOMMANO m2 37,20 496,00 18´451,20<br />

55,01<br />

SOMMANO m3 55,01 557,31 30´657,62<br />

600,00<br />

SOMMANO m2 600,00 29,72 17´832,00<br />

613,00<br />

SOMMANO m2 613,00 15,60 9´562,80<br />

A R I P O R T A R E 1´347´150,78


Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

altro occorre per dare il lavoro finito.<br />

99 Intervento combinato per il consolidamento di pareti tramite iniezioni<br />

F/01-009 di miscela a base di cemento o altra base legante, applicazione di rete<br />

elettrosaldata e betoncino con le seg ... li necessarie. E' inoltre<br />

compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.con<br />

applicazione su entrambe le facce.<br />

100 Consolidamento di volte in muratura di pietrame o mattoni, prive di<br />

F/02-005 affreschi o altri trattamenti decorativi, con collegamento mediante<br />

piastre metalliche, consistente in: pulizia ... , fino a qualsiasi<br />

distanza, del materiale di risulta. E' inoltre compreso quanto altro<br />

occorre per dare l'opera finita.<br />

101 TRASPORTO CON CARRIOLE, se preventivamente autorizzato<br />

A/06-002 dalla Direzione Lavori, di materiale proveniente da scavi, tagli o<br />

demolizioni, per portarlo a riempimento o al sito di carico sui mezzi<br />

di trasporto, nell'ambito del cantiere.<br />

102 SOVRAPPREZZO PER TRASPORTO a discarica con automezzi di<br />

A/06-004 portata fino a 15 q.li, autorizzato dalla Direzione Lavori, di materiale<br />

di risulta di qualsiasi natura e specie, anche se b ... vo <strong>degli</strong> scavi o<br />

delle demolizioni, senza tenere conto <strong>degli</strong> aumenti di volume<br />

conseguenti alla rimozione del materiale.<br />

103 Esecuzione di perfori in strutture di qualsiasi genere, forma e<br />

F/01-014 consistenza, a qualsiasi altezza e profondità, di qualsiasi diametro,<br />

con qualsiasi giacitura, eseguiti con le neces ... uanto altro occorre per<br />

dare il lavoro finito. Per ogni cm di diametro, per ogni metro di<br />

lunghezza.murature in mattoni.<br />

104 Formazione di nicchie per la posa, con mascheratura, di piastre<br />

F/01-057 comunque sagomate di contrasto ai tiranti, eseguite a scalpello su<br />

muratura di pietrame o mista, a qualsiasi altezza ... ie. cadauno: €<br />

80.21 - Anno 2000 cadauno: € 88.00 - Anno 2004 cadauno: € 96.17 -<br />

Anno 2006 cadauno: € 101.63 - Anno 2007<br />

105 Catene in ferro lavorato e filettato agli estremi, o di altro tipo a<br />

F/01-054 giudizio della D.L, fornite e poste in opera. Sono compresi: le chiavi<br />

o piastre di ancoraggio; i manicotti; i ... .65 - Anno 2000 al<br />

chilogrammo: € 5.10 - Anno 2004 al chilogrammo: € 5.58 - Anno<br />

2006 al chilogrammo: € 5.89 - Anno 2007<br />

R I P O R T O 1´347´150,78<br />

200,00 3,50 700,00<br />

SOMMANO m2 700,00 7,06 4´942,00<br />

700,00<br />

SOMMANO m2 700,00 117,35 82´145,00<br />

59,40<br />

SOMMANO m2 59,40 116,41 6´914,75<br />

120,00<br />

SOMMANO m3 120,00 26,01 3´121,20<br />

120,00<br />

SOMMANO m3 120,00 16,38 1´965,60<br />

3,00 280,00 840,00<br />

SOMMANO m*cm 840,00 16,10 13´524,00<br />

86,00 86,00<br />

SOMMANO cadauno 86,00 107,48 9´243,28<br />

A R I P O R T A R E 1´469´006,61<br />

Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

106 COMPENSO ALLE CATENE in ferro lavorato, poste in opera sotto<br />

F/01-056 traccia. Sono compresi: l’onere del taglio della muratura; la guaina; la<br />

chiusura della traccia con idonea malta; il ca ... a, del materiale di<br />

risulta. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro<br />

finito.: Su muratura di pietrame<br />

107 DEMOLIZIONE DI VOLTE IN MURATURA del tipo semplice<br />

A/05-024 quali: a botte, anulari, elicoidali, a bacino, a cupola, a vela e del tipo<br />

composto quali: a padiglione, a botte, a crociera, all ... noltre<br />

compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.in mattoni<br />

pieni per spessori oltre cm 10 e fino a cm 18.<br />

pag. 60<br />

R I P O R T O 1´469´006,61<br />

44,00 11,000 484,00<br />

SOMMANO al chilogrammo 484,00 6,23 3´015,32<br />

44,00 11,000 484,00<br />

SOMMANO ml 484,00 17,00 8´228,00<br />

145,00<br />

SOMMANO m2 145,00 117,03 16´969,35<br />

108 Intonaco grezzo, rustico o fratazzato eseguito all'esterno <strong>degli</strong> edifici,<br />

I/01-012 costituito da un primo strato di rinzaffo e da un secondo strato tirato<br />

in piano a fratazzo lungo, applica ... 000 al metro quadrato: € 14.73 -<br />

Anno 2004 al metro quadrato: € 16.10 - Anno 2006 al metro<br />

quadrato: € 17.02 - Anno 2007<br />

intonaco esterno 185,00 3,800 703,00<br />

intonaco interno 370,00 3,800 1´406,00<br />

solaio 570,00 570,00<br />

SOMMANO al metro quadrato 2´679,00 18,00 48´222,00<br />

109 DEMOLIZIONE DI INTONACO di qualsiasi tipo, sia rustico che<br />

A/05-014 civile, sia interno che esterno. Sono compresi: la scrostatura e<br />

scalfittura della malta negli interstizi dei giunti dell ... o fino a<br />

qualsiasi distanza del materiale di risulta.E' inoltre compreso quanto<br />

altro occorre per dare il lavoro finito.<br />

esterno 185,00 3,800 703,00<br />

interno 370,00 3,800 1´406,00<br />

110 Cuciture di lesioni, passanti e non, consolidanti le strutture in c.a. con<br />

F/01-034 iniezioni di resine epossidiche bicomponenti predosate, da realizzarsi<br />

nel seguente modo: a) stuccatura d ... 000 al metro lineare: € 146.64 -<br />

Anno 2004 al metro lineare: € 160.26 - Anno 2006 al metro lineare: €<br />

169.35 - Anno 2007<br />

111 Stilatura della facciavista di muratura con idonea malta rispondente,<br />

F/03-017 se del caso, alle caratteristiche di quella originale. Sono compresi: la<br />

pulizia da eseguirsi con stracci e sp ... D.L (con ausili). E' inoltre<br />

compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.su muratura in<br />

pietrame con ausili.<br />

112 PIANO SECONDO<br />

A/05-055 SCOMPOSIZIONE DI SOLO MANTO DI TETTO di qualsiasi tipo<br />

SOMMANO m2 2´109,00 7,06 14´889,54<br />

125,00 125,00<br />

SOMMANO al metro lineare 125,00 179,10 22´387,50<br />

350,00 3,00 1´050,00<br />

SOMMANO m2 1´050,00 37,16 39´018,00<br />

A R I P O R T A R E 1´621´736,32


Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

in tegole e coppi, marsigliesi o di altri tipi e materiali ... fino a<br />

qualsiasi distanza, del materiale di risulta. E' inoltre compreso quanto<br />

altro occorre per dare il lavoro finito.<br />

113 TRASPORTO CON CARRIOLE, se preventivamente autorizzato<br />

A/06-002 dalla Direzione Lavori, di materiale proveniente da scavi, tagli o<br />

demolizioni, per portarlo a riempimento o al sito di carico sui mezzi<br />

di trasporto, nell'ambito del cantiere.<br />

114 SOVRAPPREZZO PER TRASPORTO a discarica con automezzi di<br />

A/06-004 portata fino a 15 q.li, autorizzato dalla Direzione Lavori, di materiale<br />

di risulta di qualsiasi natura e specie, anche se b ... vo <strong>degli</strong> scavi o<br />

delle demolizioni, senza tenere conto <strong>degli</strong> aumenti di volume<br />

conseguenti alla rimozione del materiale.<br />

115 Esecuzione di perfori in strutture di qualsiasi genere, forma e<br />

F/01-014 consistenza, a qualsiasi altezza e profondità, di qualsiasi diametro,<br />

con qualsiasi giacitura, eseguiti con le neces ... uanto altro occorre per<br />

dare il lavoro finito. Per ogni cm di diametro, per ogni metro di<br />

lunghezza.murature in mattoni.<br />

116 Formazione di nicchie per la posa, con mascheratura, di piastre<br />

F/01-057 comunque sagomate di contrasto ai tiranti, eseguite a scalpello su<br />

muratura di pietrame o mista, a qualsiasi altezza ... ie. cadauno: €<br />

80.21 - Anno 2000 cadauno: € 88.00 - Anno 2004 cadauno: € 96.17 -<br />

Anno 2006 cadauno: € 101.63 - Anno 2007<br />

117 Catene in ferro lavorato e filettato agli estremi, o di altro tipo a<br />

F/01-054 giudizio della D.L, fornite e poste in opera. Sono compresi: le chiavi<br />

o piastre di ancoraggio; i manicotti; i ... .65 - Anno 2000 al<br />

chilogrammo: € 5.10 - Anno 2004 al chilogrammo: € 5.58 - Anno<br />

2006 al chilogrammo: € 5.89 - Anno 2007<br />

118 COMPENSO ALLE CATENE in ferro lavorato, poste in opera sotto<br />

F/01-056 traccia. Sono compresi: l’onere del taglio della muratura; la guaina; la<br />

chiusura della traccia con idonea malta; il ca ... a, del materiale di<br />

risulta. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro<br />

finito.: Su muratura di pietrame<br />

119 Intonaco grezzo, rustico o fratazzato eseguito all'esterno <strong>degli</strong> edifici,<br />

I/01-012 costituito da un primo strato di rinzaffo e da un secondo strato tirato<br />

in piano a fratazzo lungo, applica ... 000 al metro quadrato: € 14.73 -<br />

R I P O R T O 1´621´736,32<br />

550,00<br />

SOMMANO m2 550,00 19,51 10´730,50<br />

140,00<br />

SOMMANO m3 140,00 26,01 3´641,40<br />

140,00<br />

SOMMANO m3 140,00 16,38 2´293,20<br />

3,00 125,00 375,00<br />

SOMMANO m*cm 375,00 16,10 6´037,50<br />

88,00 88,00<br />

SOMMANO cadauno 88,00 107,48 9´458,24<br />

44,00 11,000 484,00<br />

SOMMANO al chilogrammo 484,00 6,23 3´015,32<br />

44,00 11,000 484,00<br />

SOMMANO ml 484,00 17,00 8´228,00<br />

A R I P O R T A R E 1´665´140,48<br />

Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

pag. 61<br />

R I P O R T O 1´665´140,48<br />

Anno 2004 al metro quadrato: € 16.10 - Anno 2006 al metro<br />

quadrato: € 17.02 - Anno 2007<br />

intonaco esterno 185,00 3,800 703,00<br />

intonaco interno 370,00 3,800 1´406,00<br />

SOMMANO al metro quadrato 2´109,00 18,00 37´962,00<br />

120 DEMOLIZIONE DI INTONACO di qualsiasi tipo, sia rustico che<br />

A/05-014 civile, sia interno che esterno. Sono compresi: la scrostatura e<br />

scalfittura della malta negli interstizi dei giunti dell ... o fino a<br />

qualsiasi distanza del materiale di risulta.E' inoltre compreso quanto<br />

altro occorre per dare il lavoro finito.<br />

esterno 185,00 3,800 703,00<br />

interno 370,00 3,800 1´406,00<br />

121 Cuciture di lesioni, passanti e non, consolidanti le strutture in c.a. con<br />

F/01-034 iniezioni di resine epossidiche bicomponenti predosate, da realizzarsi<br />

nel seguente modo: a) stuccatura d ... 000 al metro lineare: € 146.64 -<br />

Anno 2004 al metro lineare: € 160.26 - Anno 2006 al metro lineare: €<br />

169.35 - Anno 2007<br />

122 Stilatura della facciavista di muratura con idonea malta rispondente,<br />

F/03-017 se del caso, alle caratteristiche di quella originale. Sono compresi: la<br />

pulizia da eseguirsi con stracci e sp ... D.L (con ausili). E' inoltre<br />

compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.su muratura in<br />

pietrame con ausili.<br />

123 SCOMPOSIZIONE DEL SOTTOMANTO DI TETTO in legno<br />

A/05-056 costituito da tavellonato, pianellato o tavolato e della piccola orditura<br />

a qualunque altezza. Sono compresi: le opere provvisionali ... fino a<br />

qualsiasi distanza, del materiale di risulta. E' inoltre compreso quanto<br />

altro occorre per dare il lavoro finito.<br />

124 SCOMPOSIZIONE DELLA GROSSA ORDITURA DI TETTO in<br />

A/05-057 legno di qualsiasi tipo e forma a qualunque altezza. Sono compresi: le<br />

opere provvisionali di protezione e di sostegno; l'adozione d ... fino a<br />

qualsiasi distanza, del materiale di risulta. È inoltre compreso quanto<br />

altro occorre per dare il lavoro finito.<br />

125 Formazione di cordoli da realizzare nel rispetto dell'analisi strutturale<br />

F/02-028 preventivamente eseguita e nel rispetto dello spessore delle murature,<br />

a qualsiasi altezza, di spessore no ... , fino a qualsiasi distanza, dei<br />

materiali di risulta. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare<br />

l'opera finita.<br />

SOMMANO m2 2´109,00 7,06 14´889,54<br />

165,00 165,00<br />

SOMMANO al metro lineare 165,00 179,10 29´551,50<br />

350,00 3,50 1´225,00<br />

SOMMANO m2 1´225,00 37,16 45´521,00<br />

450,00<br />

SOMMANO m2 450,00 29,66 13´347,00<br />

450,00<br />

SOMMANO m2 450,00 15,60 7´020,00<br />

350,00 0,30 0,500 52,50<br />

SOMMANO m3 52,50 557,31 29´258,77<br />

A R I P O R T A R E 1´842´690,29


Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

126 Solai con profilati in ferro e tavelloni piani, a testa piana o obliqua,<br />

F/03-034 forniti e posti in opera. Sono compresi: la formazione della soletta in<br />

calcestruzzo classe non inferiore R ... l'opera finita. Sono esclusi i<br />

ferri. In opere di ristrutturazione e riparazione.con doppio tavellonato<br />

e camera d'aria.<br />

127 MASSETTO DI SABBIA E CEMENTO nelle proporzioni di q.li 3,5<br />

H/01-001 di cemento 325 per mc di sabbia dato in opera ben costipato e<br />

livellato, eseguito per pavimentazioni. È inoltre compreso quanto<br />

altro occorre per dare l’opera finita.: Per spessori fino a cm 7<br />

128 CANALE DI GRONDA IN RAME. Canale di gronda, liscio o<br />

M/05-018 sagomato, in rame, fornito e posto in opera. Sono compresi: l'onere<br />

per la formazione dei giunti e sovrapposizioni chiodate a d ... rro<br />

zincato. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera<br />

finita.Dello spessore di mm 8/10, sviluppo cm 50.<br />

129 PLUVIALE IN RAME. Pluviale in rame a sezione quadrata o<br />

M/05-014 circolare, fornito e posto in opera. Sono compresi: le saldature; i<br />

gomiti; le staffe poste ad interasse non superiore a m 1 ... ' inoltre<br />

compreso quanto altro occorre per dare l'opera finita.Della sezione cm<br />

10x10 o diametro mm 100, spessore 8/10.<br />

130 CONVERSE, SCOSSALINE E COMPLUVI IN LAMIERA DI<br />

M/05-027 RAME. Converse, scossaline, compluvi in lamiera di rame,<br />

comunque sagomati, con sviluppo superiore a mm 200, dello<br />

spessore di mm 6/10 ... mpresi: le chiodature; le saldature; le opere<br />

murarie. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare l'opera<br />

finita.<br />

131 Pianellato o tavellonato sottostante il manto di copertura di tetto con<br />

G/02-016 orditura in legno, forniti e posti in opera. Sono compresi: la fornitura<br />

di malta per il fissaggio delle pia ... 000 al metro quadrato: € 26.07 -<br />

Anno 2004 al metro quadrato: € 28.49 - Anno 2006 al metro<br />

quadrato: € 30.10 - Anno 2007<br />

132 Tetto in legno composto da: travi principali in legno di sezione<br />

prev. adeguata, con le opportune protezioni delle testate, la preparazione<br />

<strong>degli</strong> appoggi sulle murature e relativi ancora ... e compreso quanto<br />

altro occorre per dare l'opera finita.Orditura principale e secondaria in<br />

legno castagno e tavellonato<br />

R I P O R T O 1´842´690,29<br />

663,00<br />

SOMMANO m2 663,00 29,72 19´704,36<br />

610,80<br />

SOMMANO mq 610,80 16,47 10´059,88<br />

180,00<br />

SOMMANO m 180,00 38,82 6´987,60<br />

120,00<br />

SOMMANO m 120,00 29,78 3´573,60<br />

55,00<br />

SOMMANO m2 55,00 75,73 4´165,15<br />

1´250,00<br />

SOMMANO al metro quadrato 1´250,00 31,84 39´800,00<br />

1´250,00<br />

SOMMANO m2 1´250,00 171,65 214´562,50<br />

A R I P O R T A R E 2´141´543,38<br />

Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

133 Membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica<br />

J/01-016 armata con "tessuto non tessuto" di poliestere da filo continuo,<br />

spuntbond approvata con AGREMENT dall' I.C.I.T.E., a ... da<br />

certificare. E' compresa la fornitura, la posa in opera e quanto altro<br />

occorre per dare l'opera finita.Spessore mm 4<br />

134 Manto di copertura del tetto con tegole di argilla del tipo tegola-<br />

G/03-003 coppo, fornito e posto in opera. Sono compresi: i pezzi speciali; la<br />

suggellatura dei colmi con malta. E' inoltre compreso quanto altro<br />

occorre per dare l'opera finita.<br />

135 FORNITURA E POSA IN OPERA DI GRIGLIA<br />

M/08-005 RETTANGOLARE di dimensioni 750x400 mm per canalette,<br />

carrabile, in ghisa sferoidale secondo norme UNI 4544, con<br />

resistenza a rottura maggiore d ... e barre di estremitÓ, fornita in<br />

opera compreso qualsiasi onere e magistero per rendere l'opera<br />

completa a regola d'arte<br />

136 CORDOLI PER AREE A VERDE<br />

T&S MOD. CORDONATA CORSO FINITURA MARTELLINATA<br />

pag. 62<br />

R I P O R T O 2´141´543,38<br />

1´250,00<br />

SOMMANO m2 1´250,00 10,71 13´387,50<br />

1´250,00<br />

SOMMANO m2 1´250,00 29,10 36´375,00<br />

SOMMANO cadauno 40,00 240,38 9´615,20<br />

40,00<br />

400,00<br />

SOMMANO ml 400,00 16,00 6´400,00<br />

137 IMPIANTO ELETTRICO<br />

PREV. esterno 1´200,00<br />

SOMMANO m2 1´200,00 35,00 42´000,00<br />

138 ESTINTORE PORTATILE A POLVERE POLIVALENTE PER<br />

P/12-061 CLASSI DI FUOCO A-B-C. Estintore portatile a polvere polivalente<br />

per classi di fuoco A (combustibili solidi), B (combustibili liquidi) ...<br />

Il tutto fornito e posto in opera. È compreso quanto occorre per dare il<br />

lavoro finito.: Estintore kg 6 classe 13A-89BC<br />

PIANO terra 3,00<br />

139 PAVIMENTAZIONE PER ESTERNI IN MASSELLI IN CLS,<br />

I/04-165 autobloccanti, forniti e posti in opera su idoneo strato di sabbia o di<br />

ghiaia, compresi. Il massello dovrà rispettare le seguenti ca ... quanto<br />

altro occorre per dare l’opera finita. È escluso il massetto di<br />

sottofondo da computarsi a parte.: Spessore cm 4<br />

140 FORNITURA E POSA IN OPERA DI CHIUSINO DI ISPEZIONE<br />

M/08-008 per marciapiede, di dimensioni 400x400, luce netta mm 329, a<br />

coperchio e telaio quadrati, a chiusura idraulica, in ghisa sferoida ...<br />

minosa e con coperchio dotato di barretta per il sollevamento;<br />

SOMMANO cadauno 3,00 55,07 165,21<br />

450,00<br />

SOMMANO mq 450,00 23,06 10´377,00<br />

A R I P O R T A R E 2´259´863,29


Num.Ord.<br />

TARIFFA<br />

D I M E N S I O N I I M P O R T I<br />

DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità<br />

par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE<br />

superficie pedonabile antisdrucciolo; peso totale kg 12,9<br />

141 Ponteggi in elementi portanti metallici, a cavalletti, assemblati in<br />

K/01-003 opera. Sono compresi: il montaggio; lo smontaggio ad opera ultimata;<br />

i pianali in legno o metallo o altro mater ... del ponteggio in<br />

proiezione verticale di facciata.Fornitura per l'intera durata dei lavori,<br />

per un massimo di mesi sei.<br />

pag. 63<br />

R I P O R T O 2´259´863,29<br />

SOMMANO cadauno 12,00 121,71 1´460,52<br />

12,00<br />

2,00 350,00 16,000 11´200,00<br />

SOMMANO m2 11´200,00 11,15 124´880,00<br />

142 TINTEGGIATURA CON PITTURA A BASE DI SILICATI DI<br />

N/01-018 POTASSIO. Tinteggiatura con pittura a base di silicati di potassio e<br />

pigmenti selezionati, per esterni, eseguita a qualsiasi altezza ... 000 al<br />

metro quadrato: € 11.56 - Anno 2004 al metro quadrato: € 12.64 -<br />

Anno 2006 al metro quadrato: € 13.35 - Anno 2007<br />

esterno 180,00 15,00 2´700,00<br />

SOMMANO al metro quadrato 2´700,00 14,12 38´124,00<br />

Parziale LAVORI A MISURA euro 2´424´327,81<br />

T O T A L E euro 2´424´327,81


VALUTAZIONE ANALITICA DEGLI INTERVENTI SULLE RETI<br />

p. 64


lungh. unità IMPORTO UNITARIO<br />

CUNICOLO SERVIZIO CON IMPIANTI (FASE 1)<br />

1 SCAVO E OPERE IN C.A. 1000 € 1.500,00 € 1.500.000,00<br />

2 RETE IDRICA 1000 € 40,00 € 40.000,00<br />

3 RETE GAS 1000 € 35,00 € 35.000,00<br />

4 RETE FOGNANTE (B+N) 1000 € 250,00 € 250.000,00<br />

5 RETE ELETTRICA 1000 € 50,00 € 50.000,00<br />

6 RETE TELEFONICA 1000 € 40,00 € 40.000,00<br />

7 ILLUMINAZIONE PUBBLICA 1000 € 100,00 € 100.000,00<br />

8 corpi illuminanti 66,66667 € 600,00 € 40.000,00 € 2.055.000,00<br />

RIFACIMENTO IMPIANTI (FASE 1)<br />

1 SCAVO E OPERE IN C.A. 1176 € 500,00 € 588.000,00<br />

2 RETE IDRICA 1176 € 35,00 € 41.160,00<br />

3 RETE GAS 1176 € 30,00 € 35.280,00<br />

4 RETE FOGNANTE (B+N) 1176 € 200,00 € 235.200,00<br />

5 RETE ELETTRICA 1176 € 40,00 € 47.040,00<br />

6 RETE TELEFONICA 1176 € 35,00 € 41.160,00<br />

7 ILLUMINAZIONE PUBBLICA 1176 € 100,00 € 117.600,00<br />

8 corpi illuminanti 78,4 € 600,00 € 47.040,00 € 1.152.480,00<br />

CUNICOLO SERVIZIO CON IMPIANTI (FASE 4)<br />

1 SCAVO E OPERE IN C.A. 236 € 1.500,00 € 354.000,00<br />

2 RETE IDRICA 236 € 40,00 € 9.440,00<br />

3 RETE GAS 236 € 35,00 € 8.260,00<br />

4 RETE FOGNANTE (B+N) 236 € 250,00 € 59.000,00<br />

5 RETE ELETTRICA 236 € 50,00 € 11.800,00<br />

6 RETE TELEFONICA 236 € 40,00 € 9.440,00<br />

7 RETE ILLUNINAZIONE PUBBLICA 236 € 100,00 € 23.600,00<br />

8 corpi illuminanti 15,73333 € 600,00 € 9.440,00 € 484.980,00<br />

RIFACIMENTO IMPIANTI (FASE 4)<br />

1 SCAVO E OPERE IN C.A. 153 € 500,00 € 76.500,00<br />

2 RETE IDRICA 153 € 35,00 € 5.355,00<br />

3 RETE GAS 153 € 30,00 € 4.590,00<br />

4 RETE FOGNANTE (B+N) 153 € 200,00 € 30.600,00<br />

5 RETE ELETTRICA 153 € 40,00 € 6.120,00<br />

6 RETE TELEFONICA 153 € 35,00 € 5.355,00<br />

7 ILLUMINAZIONE PUBBLICA 153 € 100,00 € 15.300,00<br />

8 corpi illuminanti 10,2 € 600,00 € 6.120,00 € 149.940,00<br />

RETE VIARIA (FASE 1)<br />

RIPRISTINO MANTO STRADALE<br />

compreso anche delle caditoie per le<br />

acque meteoriche 611 9 5499 € 150,00 € 824.850,00<br />

RIPRISTINO PAVIMENTAZIONE IN<br />

PORFIDO 389 6 2334 € 145,00 € 338.430,00<br />

RIPRISTINO PAVIMENTAZIONE IN<br />

PORFIDO 1176 5 5880 € 145,00 € 852.600,00 € 2.015.880,00<br />

RETE VIARIA (FASE 4)<br />

RIPRISTINO MANTO STRADALE<br />

compreso anche delle caditoie per le<br />

acque meteoriche<br />

RIPRISTINO MANTO STRADALE<br />

compreso anche delle caditoie per le<br />

236 10 2360 € 150,00 € 354.000,00<br />

acque meteoriche 153 6 918 € 150,00 € 137.700,00 € 491.700,00


percorso in<br />

asfalto<br />

percorso in<br />

calcare lunghezza sup. strada<br />

costo<br />

param. al<br />

metro<br />

costo param. al<br />

mq. importo 1 importo 2 TOTALE<br />

cunicolo tipo 1 166 218 384 € 2.055,00 € 789.120,00<br />

ripristino asfalto 1494 € 150,00 € 224.100,00<br />

ripristino calcare 1308 € 145,00 € 189.660,00 € 1.202.880,00<br />

cunicolo tipo 2 320 320 € 980,00 € 313.600,00<br />

ripristino calcare 1920 € 145,00 € 278.400,00 € 592.000,00<br />

€ 1.794.880,00<br />

percorso in<br />

asfalto<br />

percorso in<br />

calcare lunghezza sup. strada<br />

costo<br />

param. al<br />

metro<br />

costo param. al<br />

mq. importo 1 importo 2 TOTALE<br />

cunicolo tipo 1 681 171 852 € 2.055,00 € 1.750.860,00<br />

ripristino asfalto 6365 € 150,00 € 954.750,00<br />

ripristino calcare 1026 € 145,00 € 148.770,00<br />

percorso in<br />

asfalto<br />

percorso in<br />

calcare lunghezza sup. strada<br />

FASE 1 Reti attorno al castello<br />

FASE 2 Collettori principali (cunicolo tipo 1)<br />

FASE 4 Collettori secondari (cunicolo tipo 2)<br />

costo<br />

param. al<br />

metro<br />

costo param. al<br />

mq. importo 1 importo 2 TOTALE<br />

cunicolo tipo 2 153 856 1009 € 980,00 € 988.820,00<br />

ripristino asfalto 918 € 150,00 € 137.700,00<br />

ripristino calcare 4280 € 145,00 € 620.600,00<br />

€ 2.854.380,00<br />

€ 1.747.120,00


VALUTAZIONE ANALITICA DELLA REALIZZAZIONE DEI PARCHEGGI<br />

p. 67


Codice<br />

N. Proprezzario<br />

Descrizione a corpo lung larg h/p Quantità P.unit. Tot TOT. VOCE<br />

1 A/1-6<br />

2 A/1-2<br />

3 W/1-10<br />

PARCHEGGIO P1<br />

SCAVO A SEZIONE<br />

OBBLIGATA eseguito con<br />

qualsiasi mezzo meccanico di<br />

materie di qualsiasi natura e<br />

consistenza asciutte o bagnate<br />

esclusa la roccia da mina ma<br />

altresì compresi i trovanti rocciosi<br />

e i relitti di murature, la<br />

demolizione di massicciate<br />

stradali, il tiro in alto delle materie<br />

scavate, compreso anche l'onere<br />

dell'allargamento della sezione di<br />

scavo, se ritenute idonee dalla<br />

Direzione Lavori. fino alla<br />

profondità di ml. 2.00 sotto il<br />

piano orizzontale passante per il<br />

punto più basso della superficie<br />

di campagna.<br />

CARICO E TRASPORTO a rifiuto<br />

a qualunque distanza del<br />

651 0,5 325,5 11,51 € 3.746,51<br />

materiale scavato.<br />

W/1-10 NOLO DI<br />

ESCAVATORE O PALA<br />

CARICATRICE dato<br />

funzionante compreso<br />

operatore, carburante e<br />

lubrificante per prestazioni di<br />

651 0,5 325,5 11,1 € 3.613,05<br />

lavoro diurno 24 130 € 3.120,00<br />

Smaltimento di materiale da<br />

scavo asciutto e privo di ulteriori<br />

scorie e frammenti diversi. Il<br />

prezzo comprende tutti gli oneri,<br />

tasse e contributi da conferire alla<br />

discarica autorizzata.<br />

L'attestazione dello smaltimento<br />

dovrà necessariamente essere<br />

attestata a mezzo dell'apposito<br />

formulario di identificazione rifiuti<br />

(D.Lgs. 152/2006 e smi)<br />

debitamente compilato e firmato<br />

in ogni sua parte. La consegna<br />

del modulo da formulario alla D.L.<br />

risulterà evidenza oggettiva dello<br />

smaltimento avvenuto<br />

autorizzando la corresponsione<br />

<strong>degli</strong> oneri a seguire. Materiale<br />

da scavo anche con sassi<br />

4 Nuove voci compresi trovanti fino a 0,20 m 651 0,5 325,5 0,9 € 292,95<br />

5 W/7-5<br />

6<br />

FONDAZIONE STRADALE IN<br />

MISTO GRANULARE<br />

STABILIZZATO con legante<br />

naturale, compresa la eventuale<br />

fornitura dei materiali di apporto o<br />

la vagliatura per raggiungere la<br />

idonea granulometria, acqua,<br />

prove di laboratorio, lavorazione<br />

e costipamento dello strato con<br />

idonee macchine, compresi ogni<br />

fornitura, lavorazione ed onere<br />

per dare il lavoro compiuto<br />

secondo le modalità prescritte nel<br />

Capitolato Speciale, misurata in<br />

opera dopo costipamento 651 0,7 455,7 19,31 € 8.799,57<br />

Impianto di illuminazione pubblica<br />

realizzato mediante l'inserimento<br />

di n. 4 pali h. 5,00 a 4 fari,<br />

completo di impianto di<br />

alimentazione e crepuscolare con<br />

cassetta di derivazione forf. 10.800,00 € 30.372,07<br />

Codice<br />

N. Proprezzario<br />

Descrizione a corpo lung larg h/p Quantità P.unit. Tot TOT. VOCE<br />

PARCHEGGIO P1<br />

0 ACQUISIZIONE AREA 224 € 40,00 € 8.960,00<br />

1 A/1-6<br />

2 A/1-2<br />

3 W/1-10<br />

SCAVO A SEZIONE<br />

OBBLIGATA eseguito con<br />

qualsiasi mezzo meccanico di<br />

materie di qualsiasi natura e<br />

consistenza asciutte o bagnate<br />

esclusa la roccia da mina ma<br />

altresì compresi i trovanti rocciosi<br />

e i relitti di murature, la<br />

demolizione di massicciate<br />

stradali, il tiro in alto delle materie<br />

scavate, compreso anche l'onere<br />

dell'allargamento della sezione di<br />

scavo, se ritenute idonee dalla<br />

Direzione Lavori. fino alla<br />

profondità di ml. 2.00 sotto il<br />

piano orizzontale passante per il<br />

punto più basso della superficie<br />

di campagna.<br />

CARICO E TRASPORTO a rifiuto<br />

a qualunque distanza del<br />

224 1,5 336 11,51 € 3.867,36<br />

materiale scavato.<br />

W/1-10 NOLO DI<br />

ESCAVATORE O PALA<br />

CARICATRICE dato<br />

funzionante compreso<br />

operatore, carburante e<br />

lubrificante per prestazioni di<br />

224 1,5 336 11,1 € 3.729,60<br />

lavoro diurno 16 130 € 2.080,00<br />

Smaltimento di materiale da<br />

scavo asciutto e privo di ulteriori<br />

scorie e frammenti diversi. Il<br />

prezzo comprende tutti gli oneri,<br />

tasse e contributi da conferire alla<br />

discarica autorizzata.<br />

L'attestazione dello smaltimento<br />

dovrà necessariamente essere<br />

attestata a mezzo dell'apposito<br />

formulario di identificazione rifiuti<br />

(D.Lgs. 152/2006 e smi)<br />

debitamente compilato e firmato<br />

in ogni sua parte. La consegna<br />

del modulo da formulario alla D.L.<br />

risulterà evidenza oggettiva dello<br />

smaltimento avvenuto<br />

autorizzando la corresponsione<br />

<strong>degli</strong> oneri a seguire. Materiale<br />

da scavo anche con sassi<br />

4 Nuove voci compresi trovanti fino a 0,20 m 224 1,5 336 0,9 € 302,40<br />

5 W/7-5<br />

6<br />

PARCHEGGIO P2<br />

muro di contenimento di altezza<br />

di mt. 1.5 compreso di scavo di<br />

fondazione, fondaqzione ed ogni<br />

onere necessario per la sua<br />

realizzazione al metro lineare 27 500 € 13.500,00<br />

FONDAZIONE STRADALE IN<br />

MISTO GRANULARE<br />

STABILIZZATO con legante<br />

naturale, compresa la eventuale<br />

fornitura dei materiali di apporto o<br />

la vagliatura per raggiungere la<br />

idonea granulometria, acqua,<br />

prove di laboratorio, lavorazione<br />

e costipamento dello strato con<br />

idonee macchine, compresi ogni<br />

fornitura, lavorazione ed onere<br />

per dare il lavoro compiuto<br />

secondo le modalità prescritte nel<br />

Capitolato Speciale, misurata in<br />

opera dopo costipamento 224 0,7 156,8 19,31 € 3.027,81<br />

Impianto di illuminazione pubblica<br />

realizzato mediante l'inserimento<br />

di n. 2 pali h. 5,00 a 2 fari,<br />

completo di impianto di<br />

alimentazione e crepuscolare con<br />

cassetta di derivazione forf. 4.400,00 € 39.867,17


Codice<br />

N. Proprezzario<br />

Descrizione a corpo lung larg h/p Quantità P.unit. Tot TOT. VOCE<br />

PARCHEGGIO P1<br />

0 ACQUISIZIONE AREA 100 € 40,00 € 4.000,00<br />

1 A/1-6<br />

2 A/1-2<br />

3 W/1-10<br />

SCAVO A SEZIONE<br />

OBBLIGATA eseguito con<br />

qualsiasi mezzo meccanico di<br />

materie di qualsiasi natura e<br />

consistenza asciutte o bagnate<br />

esclusa la roccia da mina ma<br />

altresì compresi i trovanti rocciosi<br />

e i relitti di murature, la<br />

demolizione di massicciate<br />

stradali, il tiro in alto delle materie<br />

scavate, compreso anche l'onere<br />

dell'allargamento della sezione di<br />

scavo, se ritenute idonee dalla<br />

Direzione Lavori. fino alla<br />

profondità di ml. 2.00 sotto il<br />

piano orizzontale passante per il<br />

punto più basso della superficie<br />

di campagna.<br />

CARICO E TRASPORTO a rifiuto<br />

a qualunque distanza del<br />

100 0,5 50 11,51 € 575,50<br />

materiale scavato.<br />

W/1-10 NOLO DI<br />

ESCAVATORE O PALA<br />

CARICATRICE dato<br />

funzionante compreso<br />

operatore, carburante e<br />

lubrificante per prestazioni di<br />

100 0,5 50 11,1 € 555,00<br />

lavoro diurno 6 130 € 780,00<br />

Smaltimento di materiale da<br />

scavo asciutto e privo di ulteriori<br />

scorie e frammenti diversi. Il<br />

prezzo comprende tutti gli oneri,<br />

tasse e contributi da conferire alla<br />

discarica autorizzata.<br />

L'attestazione dello smaltimento<br />

dovrà necessariamente essere<br />

attestata a mezzo dell'apposito<br />

formulario di identificazione rifiuti<br />

(D.Lgs. 152/2006 e smi)<br />

debitamente compilato e firmato<br />

in ogni sua parte. La consegna<br />

del modulo da formulario alla D.L.<br />

risulterà evidenza oggettiva dello<br />

smaltimento avvenuto<br />

autorizzando la corresponsione<br />

<strong>degli</strong> oneri a seguire. Materiale<br />

da scavo anche con sassi<br />

4 Nuove voci compresi trovanti fino a 0,20 m 100 0,5 50 0,9 € 45,00<br />

5 W/7-5<br />

6<br />

PARCHEGGIO P3<br />

FONDAZIONE STRADALE IN<br />

MISTO GRANULARE<br />

STABILIZZATO con legante<br />

naturale, compresa la eventuale<br />

fornitura dei materiali di apporto o<br />

la vagliatura per raggiungere la<br />

idonea granulometria, acqua,<br />

prove di laboratorio, lavorazione<br />

e costipamento dello strato con<br />

idonee macchine, compresi ogni<br />

fornitura, lavorazione ed onere<br />

per dare il lavoro compiuto<br />

secondo le modalità prescritte nel<br />

Capitolato Speciale, misurata in<br />

opera dopo costipamento 100 0,7 70 19,31 € 1.351,70<br />

Impianto di illuminazione pubblica<br />

realizzato mediante l'inserimento<br />

di n. 1 palo h. 5,00 a 2 fari,<br />

completo di impianto di<br />

alimentazione e crepuscolare con<br />

cassetta di derivazione forf. 2.200,00 € 9.507,20<br />

Codice<br />

N. Proprezzario<br />

Descrizione a corpo lung larg h/p Quantità P.unit. Tot TOT. VOCE<br />

PARCHEGGIO P1<br />

0 ACQUISIZIONE AREA 750 € 40,00 € 30.000,00<br />

1 A/1-6<br />

2 A/1-2<br />

3 W/1-10<br />

SCAVO A SEZIONE<br />

OBBLIGATA eseguito con<br />

qualsiasi mezzo meccanico di<br />

materie di qualsiasi natura e<br />

consistenza asciutte o bagnate<br />

esclusa la roccia da mina ma<br />

altresì compresi i trovanti rocciosi<br />

e i relitti di murature, la<br />

demolizione di massicciate<br />

stradali, il tiro in alto delle materie<br />

scavate, compreso anche l'onere<br />

dell'allargamento della sezione di<br />

scavo, se ritenute idonee dalla<br />

Direzione Lavori. fino alla<br />

profondità di ml. 2.00 sotto il<br />

piano orizzontale passante per il<br />

punto più basso della superficie<br />

di campagna.<br />

CARICO E TRASPORTO a rifiuto<br />

a qualunque distanza del<br />

750 0,5 375 11,51 € 4.316,25<br />

materiale scavato.<br />

W/1-10 NOLO DI<br />

ESCAVATORE O PALA<br />

CARICATRICE dato<br />

funzionante compreso<br />

operatore, carburante e<br />

lubrificante per prestazioni di<br />

750 0,5 375 11,1 € 4.162,50<br />

lavoro diurno 24 130 € 3.120,00<br />

Smaltimento di materiale da<br />

scavo asciutto e privo di ulteriori<br />

scorie e frammenti diversi. Il<br />

prezzo comprende tutti gli oneri,<br />

tasse e contributi da conferire alla<br />

discarica autorizzata.<br />

L'attestazione dello smaltimento<br />

dovrà necessariamente essere<br />

attestata a mezzo dell'apposito<br />

formulario di identificazione rifiuti<br />

(D.Lgs. 152/2006 e smi)<br />

debitamente compilato e firmato<br />

in ogni sua parte. La consegna<br />

del modulo da formulario alla D.L.<br />

risulterà evidenza oggettiva dello<br />

smaltimento avvenuto<br />

autorizzando la corresponsione<br />

<strong>degli</strong> oneri a seguire. Materiale<br />

da scavo anche con sassi<br />

4 Nuove voci compresi trovanti fino a 0,20 m 750 0,5 375 0,9 € 337,50<br />

5 W/7-5<br />

6<br />

PARCHEGGIO P4<br />

FONDAZIONE STRADALE IN<br />

MISTO GRANULARE<br />

STABILIZZATO con legante<br />

naturale, compresa la eventuale<br />

fornitura dei materiali di apporto o<br />

la vagliatura per raggiungere la<br />

idonea granulometria, acqua,<br />

prove di laboratorio, lavorazione<br />

e costipamento dello strato con<br />

idonee macchine, compresi ogni<br />

fornitura, lavorazione ed onere<br />

per dare il lavoro compiuto<br />

secondo le modalità prescritte nel<br />

Capitolato Speciale, misurata in<br />

opera dopo costipamento 750 0,7 525 19,31 € 10.137,75<br />

Impianto di illuminazione pubblica<br />

realizzato mediante l'inserimento<br />

di n. 4 pali h. 5,00 a 4 fari,<br />

completo di impianto di<br />

alimentazione e crepuscolare con<br />

cassetta di derivazione forf. 10.800,00 € 62.874,00<br />

PARCHEGGIO P5<br />

0 NO ACQUISIZIONE AREA 380 € 0,00 € 0,00


Codice<br />

N. Proprezzario<br />

Descrizione a corpo lung larg h/p Quantità P.unit. Tot TOT. VOCE<br />

1 A/1-6<br />

2 A/1-2<br />

3 W/1-10<br />

PARCHEGGIO P1<br />

SCAVO A SEZIONE<br />

OBBLIGATA eseguito con<br />

qualsiasi mezzo meccanico di<br />

materie di qualsiasi natura e<br />

consistenza asciutte o bagnate<br />

esclusa la roccia da mina ma<br />

altresì compresi i trovanti rocciosi<br />

e i relitti di murature, la<br />

demolizione di massicciate<br />

stradali, il tiro in alto delle materie<br />

scavate, compreso anche l'onere<br />

dell'allargamento della sezione di<br />

scavo, se ritenute idonee dalla<br />

Direzione Lavori. fino alla<br />

profondità di ml. 2.00 sotto il<br />

piano orizzontale passante per il<br />

punto più basso della superficie<br />

di campagna.<br />

CARICO E TRASPORTO a rifiuto<br />

a qualunque distanza del<br />

380 0,5 190 11,51 € 2.186,90<br />

materiale scavato.<br />

W/1-10 NOLO DI<br />

ESCAVATORE O PALA<br />

CARICATRICE dato<br />

funzionante compreso<br />

operatore, carburante e<br />

lubrificante per prestazioni di<br />

380 0,5 190 11,1 € 2.109,00<br />

lavoro diurno 8 130 € 1.040,00<br />

Smaltimento di materiale da<br />

scavo asciutto e privo di ulteriori<br />

scorie e frammenti diversi. Il<br />

prezzo comprende tutti gli oneri,<br />

tasse e contributi da conferire alla<br />

discarica autorizzata.<br />

L'attestazione dello smaltimento<br />

dovrà necessariamente essere<br />

attestata a mezzo dell'apposito<br />

formulario di identificazione rifiuti<br />

(D.Lgs. 152/2006 e smi)<br />

debitamente compilato e firmato<br />

in ogni sua parte. La consegna<br />

del modulo da formulario alla D.L.<br />

risulterà evidenza oggettiva dello<br />

smaltimento avvenuto<br />

autorizzando la corresponsione<br />

<strong>degli</strong> oneri a seguire. Materiale<br />

da scavo anche con sassi<br />

4 Nuove voci compresi trovanti fino a 0,20 m 380 0,5 190 0,9 € 171,00<br />

5 W/7-5<br />

6<br />

FONDAZIONE STRADALE IN<br />

MISTO GRANULARE<br />

STABILIZZATO con legante<br />

naturale, compresa la eventuale<br />

fornitura dei materiali di apporto o<br />

la vagliatura per raggiungere la<br />

idonea granulometria, acqua,<br />

prove di laboratorio, lavorazione<br />

e costipamento dello strato con<br />

idonee macchine, compresi ogni<br />

fornitura, lavorazione ed onere<br />

per dare il lavoro compiuto<br />

secondo le modalità prescritte nel<br />

Capitolato Speciale, misurata in<br />

opera dopo costipamento 380 0,7 266 19,31 € 5.136,46<br />

Impianto di illuminazione pubblica<br />

realizzato mediante l'inserimento<br />

di n. 2 pali h. 5,00 a 2 fari,<br />

completo di impianto di<br />

alimentazione e crepuscolare con<br />

cassetta di derivazione forf. 4.400,00 € 15.043,36<br />

Codice<br />

N. Proprezzario<br />

Descrizione a corpo lung larg h/p Quantità P.unit. Tot TOT. VOCE<br />

PARCHEGGIO P1<br />

0 ACQUISIZIONE AREA 675 € 40,00 € 27.000,00<br />

1 A/1-6<br />

2 A/1-2<br />

3 W/1-10<br />

SCAVO A SEZIONE<br />

OBBLIGATA eseguito con<br />

qualsiasi mezzo meccanico di<br />

materie di qualsiasi natura e<br />

consistenza asciutte o bagnate<br />

esclusa la roccia da mina ma<br />

altresì compresi i trovanti rocciosi<br />

e i relitti di murature, la<br />

demolizione di massicciate<br />

stradali, il tiro in alto delle materie<br />

scavate, compreso anche l'onere<br />

dell'allargamento della sezione di<br />

scavo, se ritenute idonee dalla<br />

Direzione Lavori. fino alla<br />

profondità di ml. 2.00 sotto il<br />

piano orizzontale passante per il<br />

punto più basso della superficie<br />

di campagna.<br />

CARICO E TRASPORTO a rifiuto<br />

a qualunque distanza del<br />

675 1 675 11,51 € 7.769,25<br />

materiale scavato.<br />

NOLO DI ESCAVATORE O<br />

PALA CARICATRICE dato<br />

funzionante compreso<br />

operatore, carburante e<br />

lubrificante per prestazioni di<br />

675 1 675 11,1 € 7.492,50<br />

lavoro diurno 24 130 € 3.120,00<br />

Smaltimento di materiale da<br />

scavo asciutto e privo di ulteriori<br />

scorie e frammenti diversi. Il<br />

prezzo comprende tutti gli oneri,<br />

tasse e contributi da conferire alla<br />

discarica autorizzata.<br />

L'attestazione dello smaltimento<br />

dovrà necessariamente essere<br />

attestata a mezzo dell'apposito<br />

formulario di identificazione rifiuti<br />

(D.Lgs. 152/2006 e smi)<br />

debitamente compilato e firmato<br />

in ogni sua parte. La consegna<br />

del modulo da formulario alla D.L.<br />

risulterà evidenza oggettiva dello<br />

smaltimento avvenuto<br />

autorizzando la corresponsione<br />

<strong>degli</strong> oneri a seguire. Materiale<br />

da scavo anche con sassi<br />

4 Nuove voci compresi trovanti fino a 0,20 m 380 0,5 190 0,9 € 171,00<br />

5 W/7-5<br />

6<br />

PARCHEGGIO P6<br />

FONDAZIONE STRADALE IN<br />

MISTO GRANULARE<br />

STABILIZZATO con legante<br />

naturale, compresa la eventuale<br />

fornitura dei materiali di apporto o<br />

la vagliatura per raggiungere la<br />

idonea granulometria, acqua,<br />

prove di laboratorio, lavorazione<br />

e costipamento dello strato con<br />

idonee macchine, compresi ogni<br />

fornitura, lavorazione ed onere<br />

per dare il lavoro compiuto<br />

secondo le modalità prescritte nel<br />

Capitolato Speciale, misurata in<br />

opera dopo costipamento 765 0,7 535,5 19,31 € 10.340,51<br />

Impianto di illuminazione pubblica<br />

realizzato mediante l'inserimento<br />

di n. 43 pali h. 5,00 a 4 fari,<br />

completo di impianto di<br />

alimentazione e crepuscolare con<br />

cassetta di derivazione forf. 10.800,00 € 66.693,26<br />

€ 224.355,00 TOTALE<br />

PAVIMENTAZIONE PORFIDO


Codice<br />

N. Proprezzario<br />

Descrizione a corpo lung larg h/p Quantità P.unit. Tot TOT. VOCE<br />

1 W/7-1<br />

2 W/7-6<br />

3 R/4-9<br />

PARCHEGGIO P1<br />

COMPATTAZIONE DEL PIANO<br />

DI POSA DELLA FONDAZIONE<br />

STRADALE (sottofondo) nei tratti<br />

in trincea per la profondità e con<br />

le modalità prescritte dal<br />

Capitolato Speciale, fino a<br />

raggiungere in ogni punto il<br />

valore della densità prescritta 2234 1,19 € 2.658,46<br />

STRATO DI FONDAZIONE IN<br />

MISTO CEMENTATO, di<br />

qualsiasi spessore, costituito da<br />

una miscela (inerti, acqua,<br />

cemento) di appropriata<br />

granulometria, dosato a q.li 0,60<br />

di cemento per mc d'inerti,<br />

impastato con acqua fuori opera;<br />

compresa la fornitura dei<br />

materiali ed ogni altro onere per<br />

dare il lavoro compiuto secondo<br />

le modalità prescritte<br />

PAVIMENTAZIONE CON<br />

CUBETTI DI PORFIDO posti in<br />

opera a secco ad archi<br />

contrastanti, su letto di sabbia<br />

dello spessore da 8 a 10 cm,<br />

compresi la battitura dei selci,<br />

l'innaffiamento della superficie e<br />

l'eventuale suggellatura dei giunti<br />

con beverone di malta<br />

stemperata con acqua Con<br />

mc 2234 0,5 1117 40,7 € 45.461,90<br />

cubetti di lato da 6 a 8 cm 2234 72,67 € 162.344,78<br />

€ 210.465,14<br />

IMPORTO TOTALE € 434.822,20

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