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Pievi di Val di Magra - Memorie di Lunigiana

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MEMORIE <strong>di</strong> LUNIGIANA<br />

<strong>di</strong><br />

ADRIANA G. HOLLETT<br />

<strong>Pievi</strong><br />

<strong>di</strong><br />

<strong>Val</strong> <strong>di</strong> <strong>Magra</strong>


Fotografie <strong>di</strong> A. G. Hollett ©<br />

2


3<br />

a mio marito Reginald<br />

che con<strong>di</strong>vide l’amore per la mia terra.


ANTICA CARTA DELLA LUNIGIANA<br />

4


...Se novella vera<br />

<strong>di</strong> <strong>Val</strong><strong>di</strong>magra, o <strong>di</strong> parte vicina sai,<br />

<strong>di</strong>lla a me, che gia' grande la' era.<br />

Dante - Purg. VIII<br />

6


Le pievi della <strong>Lunigiana</strong><br />

La Pieve (dal latino plebs-popolo) significa una comunita’ <strong>di</strong> credenti che<br />

si riunisce per pregare e ricevere i sacramenti; successivamente si definira’ pieve<br />

il luogo o territorio plebano che alla pieve fa capo, anche luogo dove un popolo<br />

ritrova nella pieve cristiana un punto <strong>di</strong> aggregazione.<br />

A volte la pieve nasce plebs domini ( e non plebs populi) quando e’ un<br />

signore a dotarne il suo feudo. E’ comunque importante constatare come a fianco<br />

ad ogni chiesa plebana la comunita’ abbia voluto creare un cimitero per seppellire<br />

i propri morti.<br />

La prima evangelizzazione della <strong>Lunigiana</strong>, nel 300 circa, si deve a S<br />

\ant’Eutichiano, pontefice lunense, mentre l’episcopato <strong>di</strong> Luni e’ storicamente<br />

accertato dal 465 quando il vescovo Felice partecipa al sinodo romano.<br />

L’antico municipium <strong>di</strong> Luni e’ fin dalle origini il centro ufficiale della<br />

<strong>di</strong>ocesi assieme alla plebs civitatis e la sua piu’ antica cattedrale e’ da considerarsi<br />

la chiesa cimiteriale <strong>di</strong> San Pietro ( <strong>di</strong> eta’ paleocristiana) La nuova cattedrale <strong>di</strong><br />

Santa Maria sorgera’ nella seconda meta’ del VI secolo.<br />

Nel V secolo cominciano a nascere anche nelle aree rurali e montane le<br />

prime chiese battesimali.<br />

Nei secoli VII e VIII si costruiscono le pievi.<br />

Nel 960 Ottone I, imperatore del Sacro Romano Impero, crea l’istituto<br />

dei “vescovi conti”confermati da Federico I nel 1183. Alle prerogative religiose la<br />

chiesa aggiunge il potere temporale su un territorio molto vasto, da Pietrasanta a<br />

Levanto da Borgo <strong>Val</strong> <strong>di</strong> Taro all’alta valle del Serchio.<br />

Il ruolo politico-religioso dei vescovi-conti, alla fine del XII secolo, vede<br />

il rigoglio del cattolicesimo me<strong>di</strong>oevale con la costruzione <strong>di</strong> molte cattedrali<br />

gotiche in Inghilterra, Francia e Germania mentre in Italia, salvo rare eccezioni si<br />

pre<strong>di</strong>lige il romanico.<br />

La curia lunense, per sua maggior gloria e quella <strong>di</strong> Dio, istituisce e<br />

favorisce la nascita <strong>di</strong> innumerevoli pievi, fortunatamente in buona parte ancor<br />

oggi visibili, le quali, assieme ai castelli, fanno della <strong>Lunigiana</strong> una regione<br />

irripetibile.<br />

7


Quella che definiamo oggi <strong>Lunigiana</strong>, comprende il territorio <strong>di</strong> 14<br />

comuni situati in zone collinari e montane <strong>di</strong>sposti tutt’attorno al corso della<br />

<strong>Magra</strong>.( Aulla, Podenzana, Villafranca, Bagnone, Licciana Nar<strong>di</strong>, Tresana, Zeri,<br />

Casola, Comano, Filattiera, Fivizzano, Fos<strong>di</strong>novo, Mulazzo Pontremoli.<br />

In epoca tardo-romana e bizantina, le prime se<strong>di</strong> delle chiese battesimali<br />

furono Luni (Ortonovo) Sorano (Filattiera) e Piazza al Serchio ( Garfagnana)<br />

In seguito nacquero a Co<strong>di</strong>ponte (Casola), Vignola (Pontremoli),<br />

Monte<strong>di</strong>valli (Podenzana) in posizioni isolate e nel verde, su lunghi percorsi nei<br />

quali inglobarono nella loro giuris<strong>di</strong>zione chiese, cappelle, monasteri, oratori e<br />

hospitales (ospizi per pellegrini).<br />

Verso il XII secolo, dopo un periodo tormentato, il sistema plebano, con<br />

l’inasprirsi del dominio dei vescovi-conti, e’ molto gra<strong>di</strong>to al popolo che si<br />

schierera’ a fianco dei Malaspina fieri oppositori della curia lunense.<br />

L’anno 1306 segnera’la fine <strong>di</strong> una tormentata vicenda fatta <strong>di</strong> guerre,<br />

assalti e crimini con la pace <strong>di</strong> Castelnuovo propiziata da Dante Alighieri,<br />

ambasciatore <strong>di</strong> Franceschino Malaspina marchese <strong>di</strong> Mulazzo e il conte lunense<br />

Nuvolone da Camilla.<br />

E’ necessario <strong>di</strong>re che la sede vescovile <strong>di</strong> Luni non ebbe vita tranquilla;<br />

devastata da normanni e saraceni, attaccata da pirati sino al IX e X secolo per cui i<br />

vescovi ebbero a spostarsi e risiedere a Castelnuovo, Ameglia, Caprigliola e nel<br />

castello <strong>di</strong> Sarzana. Dopo cio’ si convenne nel 1204 spostare il capitolo della<br />

cattedrale a Sarzana e traslarvi anche la sede episcopale nel 1465.<br />

Nel 1787 venne costituita la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Pontremoli e Massa.<br />

Appartenevano alla curia lunensis-sarzanensis anche la curia <strong>di</strong> La Spezia, Lucca<br />

e Parma.<br />

Ancora oggi il visitatore che percorre i ver<strong>di</strong> sentieri della <strong>Lunigiana</strong> ha la<br />

possibilita’ <strong>di</strong> trovare queste pievi collocate sui pen<strong>di</strong>i in ambienti naturali<br />

silenziosi e profumati da erbe.<br />

Sono monumenti suggestivi anche se spesso rielaborati e ristrutturati.<br />

Sono solide costruzioni in pietre <strong>di</strong> cava o massi <strong>di</strong> fiume, a volte squadrati,<br />

talvolta neppure sbozzati. La muratura e’ eseguita con malta <strong>di</strong> calce magra. La<br />

copertura del tetto spesso e’ fatta con lastre <strong>di</strong> pietra (piagne).<br />

Le pievi sono generalmente “nude”, prive <strong>di</strong> statue, quadri e affreschi.<br />

Quando furono costruite vennero decorate con la stessa pietra dell’e<strong>di</strong>ficio negli<br />

architravi, stipiti, capitelli e fonti battesimali.<br />

Le decorazioni poi non erano <strong>di</strong> carattere religioso o evangelico bensi’<br />

figure umane, animali, vegetali, figure apotropaiche e segni cabalistici che<br />

narrano comunque una storia che si mescola spesso alla leggenda.<br />

Gli absi<strong>di</strong> <strong>di</strong> gusto lombardo costruiti da maestri comacini si coniugano<br />

con facciate <strong>di</strong> scuola pisano-lucchese e i campanili, un tempo forse torri <strong>di</strong><br />

avvistamento, invecchiati dal tempo e dalle intemperie, svettanti sui boschi,<br />

mostrano la strada ai pellegrini che alla pieve si recano per conforto e pace.<br />

8


Nel 1148 le pievi che formavano la giuris<strong>di</strong>zione territoriale della <strong>di</strong>ocesi<br />

<strong>di</strong> Luni erano 35.<br />

La notizia si ricava dal “privilegio” <strong>di</strong> papa Eugenio III del 1148 per il<br />

vescovo Gottifredo e altri due “privilegi” <strong>di</strong> Anastasio IV, 1154,e Innocenzo III,<br />

1203, per il vescovo Gualtiero riguardanti oltre le pievi anche le altre unita’<br />

religiose ed ospitaliere.<br />

Tra quelle che hanno resistito al logorio dei secoli pur subendo<br />

rielaborazioni e restauri, nell’attuale <strong>Lunigiana</strong> troviamo le pievi <strong>di</strong>: Sorano<br />

(Filattiera), Venelia (Licciana Nar<strong>di</strong>), Viano, Pognana e Vendaso (Fivizzano),<br />

Vignola ( Pontremoli), Crespiano (Comano), Co<strong>di</strong>ponte e Offiano (Casola),<br />

Monte<strong>di</strong>valli (Podenzana) e per affinita’ culturale citiamo anche San Lorenzo <strong>di</strong><br />

Minucciano.<br />

Le pievi <strong>di</strong> Bagnone, Vico <strong>di</strong> Castevoli, Soliera (Fivizzano), Vignola e<br />

Urceola <strong>di</strong> Saliceto (Pontremoli) ricostruite in tempi successivi, mostrano poche<br />

tracce del loro passato anche se mantengono l’intitolazione all’antico patrono.<br />

In ogni caso, per un viandante che percorre la <strong>Lunigiana</strong>, in<strong>di</strong>menticabile<br />

rimarra’ l’immagine, che improvvisamente gli appare, <strong>di</strong> una pieve tra il verde<br />

silente dei monti o tra le pietre <strong>di</strong> un antico borgo.<br />

9


Antica carta delle pievi <strong>di</strong> <strong>Lunigiana</strong><br />

10


Pieve <strong>di</strong> San Pancrazio<br />

<strong>di</strong> Vignola<br />

La Pieve <strong>di</strong> Vignola , antichissima, venne menzionata per la prima volta nel<br />

998 in un documento <strong>di</strong> rinuncia alla pieve del marchese Oberto in favore del<br />

vescovo <strong>di</strong> Luni.<br />

Sorge sull' antica via <strong>di</strong> valico del Bratello verso la <strong>Val</strong> <strong>di</strong> Taro e aveva<br />

giuris<strong>di</strong>zione in tutta la vallata del torrente Verde.<br />

La chiesa ha pianta longitu<strong>di</strong>nale, con lesene in arenaria lavorata che<br />

<strong>di</strong>vidono la facciata verticalmente in tre parti.<br />

L'interno a tre navate <strong>di</strong> impianto romanico non conserva opere <strong>di</strong><br />

particolare interesse, <strong>di</strong> Rilievo due altari laterali de<strong>di</strong>cati alla Madonna del<br />

Carmine e a Santa Croce.<br />

Della primitiva struttura rimane solo parte del bozzato in arenaria nel<br />

basamento, mentre il fonte battesimale monolitico e' <strong>di</strong> epoca tardo-romanica.<br />

La tra<strong>di</strong>zione ricorda che la Pieve sorse su un'antica ara pagana, da secoli al<br />

centro della <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> idoli.<br />

Di questi riti rimangono la festa del fuoco e i pipin.<br />

La prima si celebra il 2 maggio in occasione della festa <strong>di</strong> Santa Croce e i<br />

pipin, piccole statue <strong>di</strong> legno colorate che rappresentano bambini in fasce che<br />

dovrebbero essere gli idoli pagani bruciati quando il popolo si converti' al<br />

cristianesimo.<br />

In un arma<strong>di</strong>o della chiesa troviamo una ricca collezione <strong>di</strong> pipin e alcuni<br />

ex voto <strong>di</strong> piccoli arti, braccia e gambe <strong>di</strong> bambini miracolati.<br />

12


Prospetto della Pieve<br />

a destra - San Pancrazio<br />

13


Lato sud della Pieve<br />

14


15<br />

L'antico cimitero


La navata centrale. a destra quella laterale<br />

16


a sinistra - L'acquasantiera a destra - L'antico fonte battesimale<br />

21


a sinistra - Il Cristo ligneo<br />

23


Un'antica raccolta <strong>di</strong> Pipin<br />

24


Ex-voto <strong>di</strong> bambini miracolati.<br />

25


A sinistra - La porta murata dell'ingresso laterale un tempo (sino ai primi<br />

novecento) usata per l'ingresso degli uomini che entrando in chiesa dovevano<br />

recarsi <strong>di</strong>etro l'altare per assistere alle funzioni mentre alle donne erano riservate<br />

le panche della navata..<br />

Sopra l'architrave una grande S e una P.<br />

Da notare altre incisioni all'interno delle due gran<strong>di</strong> lettere.<br />

Si nota inoltre che l'architrave copriva un ingresso piu' largo dell'attuale e<br />

forse poteva essere stato un tempo l'ingresso principale della chiesa.<br />

27


Sopra l'ingresso del cimitero il marmo a destra...<br />

28


ECCO DOVE FINISCE OGNI GRANDEZZA<br />

OGNI POMPA DI TERRA OGNI BELLEZZA<br />

VERMI LUTTO VIL PIETRA POCA ARENA<br />

CHIUDONO ALFIN D'OGNUN LA SCENA<br />

1858<br />

29


La croce solitaria sull'antico basamento resiste al tempo e protegge la quiete<br />

<strong>di</strong> coloro che giacciono per sempre ai suoi pie<strong>di</strong>.<br />

31


Pieve de San Cassiani<br />

<strong>di</strong> Urceola<br />

La Pieve <strong>di</strong> Urceola, detta in seguito anche Pieve <strong>di</strong> Saliceto, e' la piu' antica<br />

del territorio pontremolese.Esisteva prima del 1000 ed e' stata la prima <strong>di</strong> un pago<br />

romano molto importante situato in una piana nella quale confluivano gli abitanti<br />

stanziali tra la <strong>Magra</strong>, il Verde e il Gordana.<br />

.Fu eretta tra il 752 e il 981e piu' probabilmente alla prima data per la sua<br />

correlazione alla Pieve <strong>di</strong> Sorano (dove per <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong>moro' il Vescovo<br />

Leodegar ) che le e' coeva.<br />

I cronisti dei secoli scorsi la definirono <strong>di</strong> stile romanico ma ben poco<br />

possiamo <strong>di</strong>re perche'questa costruzione ebbe a subire moltissime ristrutturazioni<br />

e attualmente poco resta della parte primitiva.<br />

La facciata doveva essere spoglia ma elegante; oggi la ve<strong>di</strong>amo incorporata<br />

tra il campanile e la sacrestia, con una bifora e un portale probabilmente rifatti al<br />

tempo dell'intonacatura.<br />

Il campanile, non molto antico, a quattro piani <strong>di</strong>suguali, appare snello con<br />

la sua guglia ottagonale.<br />

L'interno della chiesa e' a tre navate ricoperte <strong>di</strong> volta a botte mentre un<br />

tempo avevano la capriata.<br />

Solo l'abside ha una volta a semicatino, e anch'esso venne alterato con<br />

l'apertura delle finestre e le pietre ricoperte dall'intonaco.<br />

In altro momento le due navate laterali furono rovinate da una parte con<br />

l'aggiunta <strong>di</strong> un'abside semicircolare e nell'altra venne consentita la costruzione <strong>di</strong><br />

una cappella privata che altero' la bellezza esterna dell'antica pieve.<br />

Attualmente sono stati eseguiti degli scavi per il recupero <strong>di</strong> quanto si e'<br />

salvato nei secoli e, sotto lastre <strong>di</strong> vetro nel pavimento dell'abside deturpato, si<br />

possono vedere i resti in pietra <strong>di</strong> quello antico.<br />

32


prospetto della Pieve <strong>di</strong> Urceola - Saliceto.<br />

33


La facciata posteriore della chiesa<br />

evidenzia l'abside sinistro deturpato da<br />

una costruzione in laterizi e imbiancato.<br />

34


Il prospetto della facciata principale.<br />

36


Il campanile con la cella campanaria.<br />

37


Il portale e la bifora in arenaria.<br />

38


L'ingresso e la navata centrale della chiesa.<br />

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L'altar maggiore con la Madonna e il Bambino.<br />

45


L'acquasantiera.<br />

47


Il nuovo fonte battesimale e a destra quello antico.<br />

48


nella pagina sinistra -<br />

sotto il vetro gli scavi e le<br />

fondamenta dell'antico abside.<br />

Il tombino in pietra e'<br />

l'ossario per le sepolture dei<br />

sacerdoti al centro dell'abside.<br />

51<br />

nella pagina -<br />

Le fondamenta dell'abside


Pieve <strong>di</strong> Santo Stefano<br />

<strong>di</strong> Sorano<br />

L'antica Pieve <strong>di</strong> Santo Stefano <strong>di</strong> Sorano si trova in una zona <strong>di</strong> grande<br />

interesse storico. Dapprima area <strong>di</strong> culto, come testimoniano le statue stele<br />

rinvenute, in seguito, nel I sec. a. C.un e<strong>di</strong>ficio romano e succesivamente zona<br />

d'influenza longobarda. Un vecovo o un gastaldo longobardo Leodegar ( morto<br />

nel 752, fautore della cristianizzazione della <strong>Lunigiana</strong>, ci lascia una lapide,<br />

conservata nella chiesa <strong>di</strong> San Giorgio <strong>di</strong> Filattiera, in cui elenca le sue opere in<br />

vita e il tempo trascorso in questo luogo.<br />

Isolata a partire dal secolo XII- XIII per l'insalubrita' della pianura, per il<br />

continuo transitare <strong>di</strong> eserciti e soldataglia e per l'emigazione degli abitanti sul<br />

pen<strong>di</strong>o limitrofo, pur essendo a capo <strong>di</strong> una vasta <strong>di</strong>ocesi, l'e<strong>di</strong>ficio venne<br />

trascurato e definitivamente abbandonato nel 1700.<br />

La chiesa mantenne le funzioni religiose fino alla meta' del secolo scorso e<br />

fin quando il tetto sprofondo' all'interno della chiesa.<br />

L'e<strong>di</strong>ficio venne cosi'usato quale cimitero e per monumenti sepolcrali<br />

privati.<br />

Attorno all'anno 2000 un ritrovato interesse per il magnifico monumento lo<br />

riporto' all'antico splendore con una ristrutturazione accurata.<br />

Se osserviamo attentamente la facciata principale possiamo ancora vedere<br />

<strong>di</strong>stintamente dove la parte antica continua nella nuova ristrutturazione.<br />

L'impianto e' a tre navate <strong>di</strong>vise da pilastri circolari con capitelli appena<br />

sbozzati.<br />

Le due navate laterali, piu' piccole <strong>di</strong> quella centrale sono state aggiunte in<br />

epoche successive.<br />

La grande torre che la affianca non dovrebbe essere la torre campanaria<br />

poiche' si puo' vedere sul lato posteriore della pieve il piccolo campanile a vela,<br />

percio' e' presumibile che sia stata una torre <strong>di</strong> avvistamento e da <strong>di</strong>fesa.<br />

52


Prospetto della facciata della Pieve <strong>di</strong> Sorano<br />

53


La navata centrale<br />

54


L'altare maggiore.<br />

55


Piccolo demone,<br />

minaccioso e armato, murato<br />

sulla parete sinistra della navata<br />

centrale<br />

59


Abside sinistro.<br />

60


Abside destro.<br />

61


Acquasantiera.<br />

62


63<br />

Acquasantiere.


Statue Stele.<br />

65


Antiche aperture tamponate <strong>di</strong>mostrano la presenza <strong>di</strong> un piu'antico e<strong>di</strong>ficio con<br />

un piano <strong>di</strong>verso dall'attuale. Potrebbe essere una pieve primitiva preesistente..<br />

66


Lato absidale esterno della Pieve<br />

67


Complesso monumentale della pieve con absi<strong>di</strong> e torre <strong>di</strong> avvistamento.<br />

Testina apotropaica dell'abside<br />

maggiore.<br />

Questa piccola scultura<br />

sporgente dall'abside e protesa verso il<br />

cimitero sottostante pare sia stata posta<br />

come <strong>di</strong> consuetu<strong>di</strong>ne a guar<strong>di</strong>a dei<br />

morti.<br />

68


Abside maggiore.<br />

69


Pieve <strong>di</strong> San Martino<br />

<strong>di</strong> Vico<br />

Nel passato vi fu incertezza nel determinare quale fosse la Pieve <strong>di</strong> Vico<br />

nella Diocesi <strong>di</strong> Luni ricordata nei vecchi documenti, la terza delle quattro <strong>Pievi</strong><br />

rinunziate dal marchese Oberto II al vescovo <strong>di</strong> Luni, nel 998.<br />

Pare sia stata fondata nel 700 dal vescovo Leodegar, misterioso<br />

personaggio longobardo la cui lapide e' conservata, nella chiesa <strong>di</strong> San Giorgio <strong>di</strong><br />

Filattiera.<br />

Determinante fu lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Ubaldo Mazzini che la colloco' sul lato sinistro<br />

della valletta del torrente Canosilla affluente <strong>di</strong> destra della <strong>Magra</strong>. Egli noto' che<br />

la Pieve e' chiaramente in<strong>di</strong>cata dalle cappelle a lei sottoposte, elencate negli<br />

estimi annessi al Sinodo della Diocesi <strong>di</strong> Luni del 1470-71: Tresana, Popetto,<br />

Castevoli, Canossa, Lusuolo, Careggia, Ricco', Villa e Pietralla <strong>di</strong> Giovagallo.<br />

La Pieve sorge su un pen<strong>di</strong>o un poco scosceso del lato sinistro dell'alto<br />

bacino del torrente sopracitato, terreno poco stabile che ha reso necessario, come<br />

si ricava dai vari tipi <strong>di</strong> muratura delle varie parti, numerosi interventi.<br />

I ce<strong>di</strong>menti continuano e non e' <strong>di</strong>fficile giu<strong>di</strong>care guardando nelle foto la<br />

mancanza <strong>di</strong> perpen<strong>di</strong>colita' dell'altar maggiore, delle pareti e dei pilastri.<br />

Della vecchia Pieve rimangono ormai un tratto della parete settentrionale,<br />

la facciata ed il bel campanile a vela rinforzato da un arco a sperone e i conci<br />

regolari che compongono i vecchi muri.<br />

All'interno della chiesa l'elemento piu' caratteristico e' la grande vasca<br />

battesimale <strong>di</strong> macigno che ha la forma <strong>di</strong> calice con la punta posata sopra una<br />

rozza base <strong>di</strong> tipo romanico con quatto foglie a costola rilevata sugli angoli.<br />

Questa Pieve, da quanto si puo' capire dagli avanzi murari doveva essere<br />

una costruzione assai vasta e come si puo' anche presumere considerando la<br />

larghezza della sua circoscrizione, l'esistenza <strong>di</strong> un notevole abitato e la posizione<br />

importante rispetto alle strade <strong>di</strong> comunicazion antiche e me<strong>di</strong>oevali che<br />

congiungevano la pianura padana col mare lunense e l'Italia centrale.<br />

L'importanza <strong>di</strong> questo antico centro rurale duro', sia pure in decadenza,<br />

sino ai primi secoli dopo il mille.La sua prima documentazione scritta risale al<br />

998.<br />

70


Contrafforti <strong>di</strong> sostegno della Pieve e del campanile.<br />

72


E' evidente il contrafforte del campanile.<br />

75


I continui ce<strong>di</strong>menti del terreno hanno provocato la pendenza dei muri.<br />

77


Anche i pilastri hanno dato segno <strong>di</strong> ce<strong>di</strong>mento.<br />

79


E' molto evidente l'inclinazione dell'altare.<br />

80


L'antico fonte battesimale simile a quelli della maggior parte nelle varie<br />

<strong>Pievi</strong>.<br />

82


83<br />

Acquasantiera


84<br />

L'antico cimitero


L'edera ricopre affetti scomparsi nel tempo.<br />

85


Pieve dei S.S. Ippolito e Cassiano<br />

<strong>di</strong> Bagnone<br />

Quella che oggi ve<strong>di</strong>amo non e' l'antica Pieve ma una ricostruzione<br />

posteriore del tutto <strong>di</strong>versa dalla primitiva; un tempo, collocata su una propaggine<br />

del monte Barca a 483 metri, dominava le valli del Bagnone e della Civiglia<br />

Anticamante la Pieve era collocata a fianco del campanile che ancora<br />

possiamo ammirare, in alto tra alberi <strong>di</strong> castagni e noccioli, con la cella<br />

campanaria e il suo concerto <strong>di</strong> campane tutt'ora in uso.<br />

Il piu' antico documento che riguarda la Pieve risale alla bolla <strong>di</strong> papa<br />

Eugenio III del 1148.<br />

Verso l'anno mille figurava tra le piu' importanti della <strong>Lunigiana</strong> con<br />

Urceola (Pieve <strong>di</strong> Saliceto, Vico (Castevoli), Venelia (Monti <strong>di</strong> Licciana).<br />

Il titolare <strong>di</strong> un cosi' vasto" piviere" aveva il titolo <strong>di</strong> arciprete ( titolo<br />

rimasto fino ai nostri giorni), da sempre ben superiore per importanza rispetto alla<br />

stessa parrocchia <strong>di</strong> Bagnone,perche' quest'ultima <strong>di</strong>pendeva dalla Pieve.<br />

Quando il papa Eugenio III nel rilasciare a Gotifredo Vescovo <strong>di</strong> Luni<br />

<strong>di</strong>versi privilegi, elenca <strong>di</strong>verse chiese tra le quali " la Plebs de Bagnono".<br />

Altro privilegio lo ricorda un importante documento che risale al 1276<br />

quando in occasione della raccolta <strong>di</strong> offerte per la crociata contro i turchi, il papa<br />

nomino' dei " collettori" e <strong>di</strong> tutta la <strong>Lunigiana</strong> venne nominato Jacopino,<br />

arciprete della Pieve <strong>di</strong> Bagnone.<br />

Intorno al 1470 la Pieve <strong>di</strong> Bagnone aveva giuris<strong>di</strong>zione su Virgoletta,<br />

Collesino, Jera, Mochignano, Taponecco, Apella, Corvarola, Pastina, Compione,<br />

Castiglione, Fornoli, Bagnone e Villafranca (san Giovanni)per un totale <strong>di</strong> 12<br />

estimi o benefici ecclesiastici. Tutti questi dati <strong>di</strong>mostrano la grande importanza<br />

che questa pievania ha rivestito nel tempo.<br />

E' da sottolineare la cura che i fedeli de<strong>di</strong>cano alla loro Pieve.<br />

86


Prospetto della facciata della Pieve.<br />

87


Il campanile della Pieve e il suo<br />

interno<br />

88


Il portale settecentesco ricco <strong>di</strong> motivi fitomorfi.<br />

89


La navata centrale.<br />

90


La parete <strong>di</strong> fondo.<br />

91


l'altare maggiore.<br />

92


I Santi patroni Ippolito e Cassiano<br />

96


Le anime purganti.<br />

97


Il vecchio pulpito.<br />

98


Lo stendardo della Pieve.<br />

99


100


Il benconservato coro ligneo e la sacrestia.<br />

101


Pieve <strong>di</strong> Santa Maria Assunta<br />

<strong>di</strong> Crespiano<br />

Nell'anno 1079 un documento in pietra testimonia la costruzione del<br />

campanile e la ristrutturazione della chiesa che era sorta quin<strong>di</strong> precedentemente.<br />

Subi' innumerevole rifacimenti che non abbellirono la chiesa ne' la facciata<br />

.All'interno la chiesa e' <strong>di</strong>visa in tre navate, come si evidenzia in facciata, <strong>di</strong>vise da<br />

colonne ad arcatura a tutto sesto.<br />

All'interno vi e' un fonte battesimale del X secolo scavato da un macigno<br />

del fiume.<br />

Osservando la facciata e'facile vederne i rifacimenti, dai conci in pietra<br />

all'intonacatura.<br />

Il campanile invece e' veramente maestoso, tale da incombere quasi sulla<br />

stessa chiesa.E molto alto, circa trenta metri ed e' <strong>di</strong>viso in sette piani. In alto si<br />

aprono due ampie finestre a lesene sottili e la cella cmpanaria prende luce da<br />

quattro bifore.<br />

La Pieve e' un grande complesso perche' unita alla chiesa vera e propria<br />

troviamo la sacrestia collegata con brevi gallerie terrazzini e scale che scendono<br />

poi sino al Taverone.<br />

102


Se osserviamo attentamente questa pieve non possiamo non notarne la<br />

maestosita' ma anche i restauri che hanno molto mutato i caratteri <strong>di</strong> questa<br />

antichissima chiesa paleoromanica.<br />

La parte absidale, probabilmente <strong>di</strong>strutta in eta' gotica,era<br />

pesumibilmente semicircolare, come possiamo ancora ammirare nelle pievi<br />

coeve, venne sostituita con una cappella quadrata <strong>di</strong> forma ogivale..<br />

La Pieve pare sorgesse sulle rovine <strong>di</strong> un tempio pagano e la sua<br />

realizzazione si perde nella notte dei tempi.<br />

103


La struttura interna a tre navate all'interno corrispondeva all'esterno nella<br />

facciata e la stessa ripartizione possiamo ancora notarla se osserviamo bene la<br />

facciata.L'antica originaria copertura a capriate venne sostituita da volte a<br />

crociera con la conseguenza che venne rialzata la cinta muraria e creati<br />

contrafforti esterni<br />

104


Il portale in marmo e la bifora in macigno.<br />

105


106


Si possono notare i danni<br />

delle scalpellinature dei capitelli; i<br />

primi vennero effettuati per poter<br />

intonacare la pietra e i secon<strong>di</strong> per<br />

ripulirla.<br />

107


108


109


110<br />

Il Fonte Battesimale sormontato<br />

dall'affresco


Un' Acquasantiera.<br />

111


PETRA TENET SUA TOMBA PETRUM FORMATA IOANNEM<br />

Sepolcro del sacerdote Pietro Giovanni Molinari committente <strong>di</strong> una<br />

preziosa pala da altare e un picolo oratorio de<strong>di</strong>cato all'Annunciazione a<br />

Crespiano Alto. L'opera e' <strong>di</strong> un maestro <strong>di</strong> Virgoletta.<br />

112


Il Cricifisso marmoreo dalla gran<strong>di</strong>ssima croce e' opera dello stesso<br />

"maestro <strong>di</strong> Virvoletta" Ai lati " la Fede e la Speranza". (secolo XVI)<br />

113


114


ANNO AB INCARNACIONE DOMINI MILLESIM<br />

SETUAGINTA VIIII (IX),QUANDO RESTAURATA FUIT ISTA<br />

ECLESIA, OTO MAGISTER ME FECIT 1079<br />

sopra - La pietra murata nel campanile<br />

a sinistra - Il campanile alla base del quale venne trovata la lapide murata<br />

( ve<strong>di</strong> sopra)ora esposta in sacrestia.<br />

115


I contrafforti eseguiti per<br />

retaurare il tetto.<br />

116<br />

Il cortile della canonica


sopra - la canonica<br />

a destra - Un capitello della canonica.<br />

117


Le gallerie che collegano la Pieve al Taverone... in un giorno <strong>di</strong> pioggia.<br />

118


119


Pieve <strong>di</strong> Santa Maria Assunta<br />

<strong>di</strong> Venelia<br />

Anticamente<strong>di</strong>versamente orientata ora mostra la nuova facciata, opera del<br />

XVIII secolo, in alto <strong>di</strong> una lunga scalinata.<br />

Il primo tempio cristiano venne costruito nel X secolo su un preesistente<br />

inse<strong>di</strong>amento e nel luogo dove sorgeva un tempio de<strong>di</strong>cato a Venere; certo e' che<br />

nella piana <strong>di</strong> Monti vi fu l' inse<strong>di</strong>amanto <strong>di</strong> un pago romano.<br />

La prima notizia della pieve e' del 998 quando il Marchese Oberto II<br />

riconosce la titolarita' della Pieve a Gottifredo vescovo <strong>di</strong> Luni.<br />

Nel 1077 dagli Obertenghi la Pieve passa ai figli del Marchese Azzo d'Este,<br />

poi ai Moregnano e successivamente ai Marchesi <strong>di</strong> Olivola.<br />

Dopo il 1500 cessera' <strong>di</strong> chiamarsi <strong>di</strong> " Monte Simone" per chiamarsi<br />

congiuntamente ai nuovi castellani Malaspina"<strong>di</strong> Monti".<br />

Questa Pieve ebbe grande importanza ( in origine doveva comprendere il<br />

territorio <strong>di</strong> Aulla) soprattutto per la sua posizione nella <strong>di</strong>rettiva della strada, per<br />

l'abbazia <strong>di</strong> Crespiano e quella <strong>di</strong> Linari che conduceva a Parma, ma era anche<br />

collegata all'antica via Francigena che dall'Emilia portava a Roma e attraverso la<br />

Cisa e Luni portava alla via del Volto Santo per Pieve <strong>di</strong> Co<strong>di</strong>ponte e il passo <strong>di</strong><br />

Tea sino a Lucca.<br />

Da questa pieve <strong>di</strong>pendevano le cappelle <strong>di</strong> Licciana, Panicale, Verpiana,<br />

Gabbiana.<br />

Nella chiesa attuale, restaurata negli anni trenta, troviamo quadri e altari<br />

pregevoli donatisoprattutto dai un abate gesuita Sante Bastiani nativo del luogo.<br />

Di lato verso est possiamo ancora ammirare l'abside romanico millenario in<br />

conci <strong>di</strong> pietra serena con le due aperture strombate ancora ben costu<strong>di</strong>te.<br />

Al sommo <strong>di</strong> una scala sopra l'abside forse una bella porta in magigno della<br />

vecchia sacrestia (?)<br />

120


La facciata della Pieve nel sole.<br />

121


Un lunghissima scalinata porta alla chiesa.<br />

122


123


La navata e l'altar maggiore a destra l'abside millenario<br />

124


125


Oltre l'arco l'antica muratura in pietra.<br />

126


Il Fonte Battesimale.<br />

127


sotto -L' abside maggiore sopra - la porta della sacrestia?<br />

128


Il campanile inglobato nella chiesa.<br />

129


130


Lato est della Pieve.<br />

131


Pieve <strong>di</strong> San Paolo<br />

<strong>di</strong> Vendaso<br />

La costruzione e' stata eretta sul fianco dell'Appennino poco prima del<br />

valico del Cerreto quasi sicuramente dalle solite maestranze lombarde che sono<br />

interventute in quasi tutte le pievi coeve dei <strong>di</strong>ntorni.<br />

La facciata e' stata ritoccata ma la Pieve e' sempre ammirevole.<br />

L'interno e' a tre navate con altrettanti absi<strong>di</strong>; le navate sono <strong>di</strong>vise da<br />

colonne con capitelli scolpiti con soggetti vari; fiori, foglie e intrecci <strong>di</strong> vimini.<br />

Vi sono motivi <strong>di</strong> animali e belve, l'uomo attaccato dai serpenti o gli stessi<br />

che suggono le mammelle ad una donna, una donna nuda con una fronda in mano,<br />

una volpe che si finge morta, una fenice e una "sirena" o "scilla" come quella della<br />

pieve <strong>di</strong> Co<strong>di</strong>ponte.<br />

Questa Pieve e' sorta probabilmente nel XI secolo sulla via che univa la<br />

Toscana all'Emilia per il passo dell'Ospedalaccio ( il Cerreto), ovvero Parma, ma<br />

anche Piacenza e la valle del Serchio.<br />

Ebbe anche importanza per la sua posizione centrale rispetto a Sassalbo, Po<br />

e Mommio, all'epoca importanti centri <strong>di</strong> pastori e mantenne intatta la sua<br />

autonomia anche quando Spinetta Malaspina occupo' la Verrucola.<br />

Alla fine del XIII secolo San Paolo comprendera' le cappelle <strong>di</strong> Verrucola,<br />

Mommio, Sassalbo, Arlia, Pognana,e nel 1470 anche Quarazzana, Bottignana, Po,<br />

Collegnago, Turano, Sant'Andrea e Sant'Antonio <strong>di</strong> Fivizzano.<br />

Osservando l'esterno dell'abside maggiore troviamo, come per Sant'Andrea<br />

de Castello,che gli archetti poggiano su capitelli <strong>di</strong>versamente scolpiti con<br />

soggetti floreali, bestiarii o testine umane apotropaiche.<br />

132


La facciata principale della Pieve.<br />

133


134


Il bel portale romanico e' stato rimpicciolito mentre la bifora e' autentica.<br />

135


L'abside e l'altar maggiore.<br />

136


137


Tutti i capitelli sono in pietra scolpita<br />

138


Ciascun capitello e' <strong>di</strong>verso dagli altri<br />

139


L'abside laterale<br />

140


L'abside destro - San Paolo?<br />

141


L'uscita nel sole<br />

142


La splen<strong>di</strong>da bifora <strong>di</strong> pietra.<br />

143


Il Fonte Battesimale<br />

144


L'acquasantiera<br />

145


Splen<strong>di</strong><strong>di</strong> capitelli <strong>di</strong>versamente decorati<br />

146


147


148


149


Esterno degli absi<strong>di</strong>.<br />

150


Gli archetti pensili dell'abside maggiore posano su piccoli capitelli<br />

scolpiti.<br />

151


Pieve <strong>di</strong> Santa Maria Assunta<br />

<strong>di</strong> Pognana<br />

La pieve <strong>di</strong> Santa Maria Assunta <strong>di</strong> Pognana e’ citata nei privilegi papali tra<br />

alcune chiese che godono <strong>di</strong> uno “status” giuri<strong>di</strong>co particolare nell’ambito della<br />

circoscrizione pievana. Santa Maria Assunta <strong>di</strong> Pognana si trova “in plebe” ma<br />

non “sub plebe”. Similmente per la pieve <strong>di</strong> Vendaso, <strong>di</strong> S.Margherita della<br />

Verrucola, San Michele <strong>di</strong> Sassalbo .<br />

Di Santa Maria Assunta <strong>di</strong> Pognana merita parlare, anche se rigorosamente<br />

non rientrerebbe tra le pievi, ma vox populi e in alcuni documenti comunali e’ da<br />

sempre stata definita “pieve” ed anche perche’ presenta elementi architettonici e<br />

scultorei <strong>di</strong> pregio e databili ai secoli XI° e XII°simili alle pievi limtrofe coeve.<br />

Fino al 1137 fu succedanea del monastero <strong>di</strong> San Prospero <strong>di</strong> Reggio Emilia<br />

e sorse probabilmente con il leggendario trasporto delle reliquie <strong>di</strong> San Venerio.<br />

Di stile romanico l’e<strong>di</strong>ficio si e’ sviluppato attorno ad una precedente<br />

cappella del IX° secolo. Lo attesta un frammento marmoreo sul quale e’ scolpito<br />

un motivo dell’epoca: due uccelli che si <strong>di</strong>ssetano al Sacro Fonte.<br />

Dapprima venne costruita la possente torre campanaria e successivamente<br />

la chiesa a tre navate curiosamente asimmetrica. L’e<strong>di</strong>ficio costruito<br />

imme<strong>di</strong>atamente davanti al portale, recante gli stemmi malaspiniani dello spino<br />

secco ( uno scalpellinato) impe<strong>di</strong>sce la piena visione della magnifica facciata col<br />

portale barocco e della bella bifora.<br />

L’abside maggiore esterno e’ ben visibile e arricchito da archetti e<br />

semicolonne, quello minore e’ raggiungibile passando attorno alla chiesa. Si<br />

potra’ cosi’ ammirare una delle poche coperture, ben conservate, del tetto <strong>di</strong><br />

entrambi gli absi<strong>di</strong> nelle quali sono utilizzate le piagne.<br />

All’interno i capitelli ripetono lo stile longobardo carolingio ripetendo i<br />

motivi delle varie pievi lunigiananesi: motivi vegetali, decorazioni viminee,<br />

uccelli che si abbeverano, animali in lotta ecc.<br />

L’acquasantiera marmorea ottagonale reca lo stemma malaspiniano dello<br />

spino fiorito venne donata nel 1474 dal presbitero Gaspare Palmieri <strong>di</strong> Agnino.<br />

Bassorilievo raffigurante il presbitero Gaspare Palmieri del 1459.<br />

Il grande altare e la balaustra marmorei assieme al grande affresco<br />

dell’abside centrale ( Battistini) sono opere degli anni 1950.<br />

Una leggenda locale racconta che la pieve venne costruita per volere della<br />

Contessa Matilde <strong>di</strong> Canossa ( morta nel 1115).<br />

152


Prospetto della facciata della Pieve. Di lato- l'antica bifora murata in una scala<br />

153


154


.G.G.A. S.F. F.S.<br />

18 09<br />

155


L'altare maggiore.<br />

156


L'abside sinistro.<br />

157


158


159


160


161


Acquasantiera.<br />

162


Presbitero GA(sp de Agnino?)<br />

A N O D N I 4 7 4 D I E<br />

163


EGO PBP GASP DE AGNINO<br />

CONSTITUTUS FUI RECTOR<br />

HUIUS ALMI LOC SUI<br />

AN D M CCCC V IIII<br />

164


PRESBR FRACESCHIN DE PACETTIS DE COLLEGNACO<br />

DOTAVIT HAC ARDETE LAPADE DE BONIS PATNIS UT SER<br />

COTINUE ILLUMINET COPS URVXPI COSECTU I ELA SCTE<br />

MARIE DE POGNANA DE QB? E PUBLICU TESTAMETU<br />

SUU I SER MAFREDU NOTARIU DE FIVICANO<br />

M CCCC XXXXX II DIE PRIMO APRILIS<br />

165


166<br />

I tre Fonti<br />

Battesimali


Una croce per ogni funzione<br />

167<br />

sotto-Croce con i 4 Evangelisti<br />

La croce d'argento per i funerali<br />

era usata per le persone abbienti.


168


169


Uccelli che si abbeverano al fonte<br />

Figura alata con strumento a corde<br />

170


Figura alata<br />

Questi antichi reperti sono ben conservati nella sacrestia della Pieve.<br />

Gli alati proteggono con le ali figure minuscole<br />

171


Esterno dell'abside maggiore.<br />

172


173


174


Il cimitero della Pieve.<br />

175


Pieve <strong>di</strong> Santa Maria Assunta<br />

de Soleria<br />

Si hanno memorie <strong>di</strong> questa Pieve fino dal 998, quando il Marchese Oberto,<br />

con atto pubblico del 26 luglio rogato nel Brolio <strong>di</strong> Carrara, rinuncio'a favore dei<br />

vescovi <strong>di</strong> Luni il giuspatronato che aveva sopra quattro pievi della <strong>Lunigiana</strong>, fra le<br />

quali questa <strong>di</strong> Soliera, Pieve che fu confermata ai vescovi lunensi dai pontefici<br />

Eugenio III ( anno 1149) e Innocenzo III ( 1202).<br />

Fu in coseguenza <strong>di</strong> tale giuspatronato che l'Imperatore Federico I con<br />

<strong>di</strong>ploma del 29 luglio 1185 concesse a Pietro, suo amatissimo vescovo <strong>di</strong> Luni anche<br />

il castello <strong>di</strong> Soliera con le sue ville e giuris<strong>di</strong>zioni.<br />

Dobbiamo precisare che il castello <strong>di</strong> Soliera col suo territorio era dei<br />

Marchesi Malaspina del ramo del Marchese Guglielmo, cugino <strong>di</strong> Corrado l'Antico,<br />

che dette origine ai marchesi della spino fiorito, fra i quali erano questi <strong>di</strong> Soliera,<br />

Verrucola dei Bosi e Fivizzano, tutti <strong>di</strong>scesi dal marchese Oberto che, nel 998,<br />

rinuncio', come gia' detto, le quattro pievi al vescovo <strong>di</strong> Luni.<br />

Il castello <strong>di</strong> Soliera pero', assieme a quelli <strong>di</strong> Mocigoli, Agnino e Cesesrano,<br />

continuarono a <strong>di</strong>pendere dai marchesi <strong>di</strong> Fivizzano nella persona del Marchese<br />

Gabbriello <strong>di</strong> Fos<strong>di</strong>novo.<br />

La pieve ormai in rovina e' stata demolita nel 1950 ed eretta poco lontano.<br />

176


Ruderi della Pieve<br />

177


Da una rara fotografia antecedente la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale,<br />

possiamo ancora intuire l'aspetto e la maestosita' dell'antica Pieve <strong>di</strong> Santa<br />

Maria Assunta <strong>di</strong> Soliera.<br />

178


Per gentil concessione della prof.ssa Emilia Giannarelli ( un tempo residente<br />

in Soliera dove il padre esercitava la professione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>co), possiamo ancora<br />

mostrare l'antica pieve prima della sua <strong>di</strong>struzione. Sono ancora visibili le mura<br />

castellane e il castello , in parte <strong>di</strong>ruto.<br />

179


180


a sinistra- La Pieve era inserita nelle mura del castello.<br />

sopra - Le mura del castello restaurate.<br />

181


sopra - Il Pizzo d'Uccello tra le nuvole.<br />

182


sotto- Figura alata che (combatte?)un drago. Inserita nella muratura <strong>di</strong><br />

una casa poteva aver fatto parte della Pieve.<br />

183


Pieve <strong>di</strong> San Pietro<br />

<strong>di</strong> Offiano<br />

La pieve <strong>di</strong> Offiano sorge lungo una variante della via Francigena,la via del<br />

Volto Santo, verso il passo <strong>di</strong> Tea.<br />

Non ha piu' l'aspetto romanico perche' e' stata ristrutturata nel '700 e il suo<br />

aspetto attuale e' barocco.<br />

E' stata eretta tra il XI e il XII secolo e nominata in un atto del 1148.<br />

Nel 1400 venne dotata <strong>di</strong> un fonte battesimale datato 1452 attualmente<br />

conservato nel museo <strong>di</strong> Casola assieme a numerosi reperti e frammenti <strong>di</strong><br />

capitelli.<br />

Nel 1996 in seguito a scavi e' riemersa la struttura romanica con tre absi<strong>di</strong><br />

( visibili all'esterno entrando nel cimitero) costruite in bozze d'arenaria mentre la<br />

parte sinistra era costruita in pietra calcarea bianca con altari in tufo<br />

Nel corso del XV secolo subi' una prima trasformazione e, come gia' detto,<br />

nel '700 venne ra<strong>di</strong>calmente mo<strong>di</strong>ficata ed ebbe la forma barocca attuale.<br />

Il terremoto del 1920 impose nuovi rifacimenti.<br />

Da alcuni anni, nella canonica, molto ben restaurata, ha sede il Convento<br />

delle Monache Passioniste.<br />

184


Il prospetto principale della Pieve.<br />

185


Il portale settecentesco in arenaria.<br />

186


COMMUNIS OMNIUM DOMUS EST ECCLESIA<br />

M I BUS 1749 P ISANI<br />

187


188


La navata centrale e l'altar maggiore.<br />

189


L'affresco dell'abside<br />

190


L'altar maggiore.<br />

191


Dietro l'altare un pregevole <strong>di</strong>pinto.<br />

192


193


194


195


L'Apoteosi <strong>di</strong> San Pietro.<br />

196


Il pulpito <strong>di</strong> marmi policromi.<br />

197


Un artistico confessionale.<br />

198


L'acquasantiera<br />

199


Il fonte battesimale.<br />

Quello antico e' conservato al museo <strong>di</strong> Casola.<br />

200


201<br />

Le due figure marmoree<br />

rappresentano San Pietro ( a<br />

sinistra ) e san Paolo ( sotto).


L'organo sul fondo della Pieve.<br />

202


Una poiana sorveglia dall'alto il piccolo cimitero.<br />

203


Alla base dell'abside e' visibile l'antica costruzione.<br />

204


205


L'ingresso al sagrato.<br />

206


Piccolo marmo murato nella facciata della Pieve<br />

207<br />

L'Orante.<br />

Capitello della<br />

Pieve conservato al<br />

museo <strong>di</strong> Casola.


Pieve <strong>di</strong> San Lorenzo<br />

<strong>di</strong> Vinacciara<br />

La Pieve situata sulla strada che da Casola porta a Minucciano ci mostra<br />

un'interessante testimonianza <strong>di</strong> carattere storico e architettonico.<br />

E' un e<strong>di</strong>ficio databile architettonicamente alla fine del XII secolo, ma la<br />

sua prima notizia certa e' del 1148.<br />

E' <strong>di</strong> stile tipicamente romanico con influenze gotiche simili alle altre <strong>Pievi</strong><br />

limitrofe e coeve, infatti l'e<strong>di</strong>ficio mostra proporzioni proprie del romanico ma<br />

elementi gotici sono presenti nelle colonne in arenaria e nei capitelli cubici a<br />

sguscio, negli archi ogivali delle navate, nelle monofore e negli archetti pensili<br />

all'esterno dell'abside.<br />

All'interno troviamo tele <strong>di</strong> una carte importanza; tra le altre su un altare<br />

laterale troviamo quella del " Volto Santo".<br />

L'immagine del "Volto Santo" in <strong>Lunigiana</strong> lo troviamo nelle <strong>Pievi</strong> dei<br />

Santi Cornelio e Cipriano <strong>di</strong> Co<strong>di</strong>ponte,<strong>di</strong> San Vitale del Mirteto, dei Santi Rocco<br />

e Bernardo <strong>di</strong> Ponticello ( statua).<br />

Il campanile e' veramente unico con la sua forma ottagonale.<br />

Consta due elementi sovrapposti con alte e snelle finestre il tutto poggiante<br />

su una base romanica cubica che attesta la presenza <strong>di</strong> una struttura a torre <strong>di</strong><br />

avvistamento.<br />

All'esterno dell'abside i capitelli degli archetti pensili, oggi gravemente<br />

degradati, potevano essere stati un tempo scolpiti come quelli <strong>di</strong> Sant'Andrea <strong>di</strong><br />

Castello e San Paolo in Vendaso.<br />

Nel XIII secolo la Pieve compare col nome <strong>di</strong> "San Lorenzo de<br />

Gragnanensi" dal nome dei conti <strong>di</strong> Gragnana Signori del luogo.<br />

Sotto la giuris<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> San Lorenzo vi erano le cappelle <strong>di</strong> Pugliano,<br />

Minucciano e dell'Hospitale <strong>di</strong> San Nicolao al passo <strong>di</strong> Tea.<br />

Negli estimi del 1470-71 la Pieve aveva giuris<strong>di</strong>zione anche sulle cappelle<br />

<strong>di</strong> Casola, Sermezzano e Gramolazzo.<br />

208


209


Il prospetto principale della pieve.( particolare curioso: il piccolo marmo<br />

bianco a sinistra del portale riporta l'anno del restauro in Era Fascista. Nelle altre<br />

pievi e' stato abraso: Pognana...)<br />

210


211


212


213


214


L'altare del Volto santo.<br />

215


216


Il Fonte Battesimale.<br />

217


218


a sinistra - La porta laterale sopra - L'ingresso principale<br />

219


220


a sinistra - La parte absidale della chiesa sopra- Il sagrato.<br />

221


Il sagrato della Pieve <strong>di</strong> San Lorenzo.<br />

Da notare il pietrame delle costruzioni, cosi' <strong>di</strong>verso a testomonianza<br />

dell'epoca in cui e' stato usato.<br />

222


L'abside ad archetti con capitelli scolpiti. Tre sono le pievi con capitelli<br />

simili: questa, San Paolo in Vendaso e Sant'Andrea de Castello.<br />

223


Lato cimiteriale.<br />

224


L'adorazione dell'Eucarestia. Un lume all'interno rendeva un<br />

bellissimo effetto.<br />

225


Sant'Andrea de Castello<br />

a Monte<strong>di</strong>valli<br />

La Pieve ha origine prima del 963 quando si ha notizia <strong>di</strong> un castrum Sancti<br />

Andree su un poggio che domina la via Aurelia , vicino a una fortificazione<br />

militare in seguito <strong>di</strong>venuta borgo <strong>di</strong> Monte<strong>di</strong>valli.<br />

La Pieve prettamente romanica si presenta con una facciata a conci<br />

squadrati. Murata in alto a sinistra notiamo la figura <strong>di</strong> un uomo con saio, libro,<br />

elmo e quello che tutti pensano essere un bastone a Tau che invece e' una spada.<br />

Il portale semplice e lineare e'in arenaria; un semplie lunotto si apre sul<br />

portale.<br />

La chiesa e' chiusa per risanamento delle mura <strong>di</strong> contenimento che<br />

mostrano gravi fen<strong>di</strong>ture e quin<strong>di</strong> e' stato imposibile fotografare l'interno.<br />

La Pieve viene descritta a tre navate sostenute da plinti <strong>di</strong> altezze <strong>di</strong>verse<br />

con capitelli corinzi.<br />

I capitelli simili ad altri delle pievi coeve derivano da modelli lombar<strong>di</strong> :<br />

volti, capigliature a calotta e bestiarii. Uno <strong>di</strong> questi e' istoriato con uomini<br />

dominati da animali fallici e androfagi.<br />

Girando attorno alla chiesa, attraversando il cimitero si raggiungono gli<br />

absi<strong>di</strong> e quello maggiore circondato da archetti, come <strong>di</strong> solito, ma <strong>di</strong>versamente<br />

dalle altre pievi, gli archetti poggiano su piccoli capitelli scolpiti con figure<br />

apotropaiche , maschere , teste <strong>di</strong> rapaci e motivi floreali. ( simili a quelli della<br />

Pieve <strong>di</strong> San Paolo in Vendaso).<br />

Il campanile si erge, non molto alto, addossato alla chiesa dentro al<br />

cimitero.<br />

226


227


I muri <strong>di</strong> contenimento sono lesionati.<br />

228


Un lunotto semicircolare, un architrave semplice e lineare con il segno JHS<br />

e in alto a sinistra ai margini <strong>di</strong> una muratura rifatta, la figura del misterioso<br />

personaggio ( pellegrino o santo guerriero?) con saio e libro,elmo e spada.<br />

229


230


La Pieve ai lavori.<br />

231


Un' acquasantiera o il Fonte?<br />

232


Splen<strong>di</strong>da porta laterale<br />

233


Esterno della pieve.<br />

234


Il campanile.<br />

235


236


Capitelli dell'abside con testine apotropaiche, fiori, draghi e altre figure<br />

arcaiche.<br />

237


Pieve dei Santi Cornelio e Cipriano<br />

<strong>di</strong> Co<strong>di</strong>ponte<br />

L'area della Pieve fu sede <strong>di</strong> un pago romano e successivamente <strong>di</strong> un<br />

villaggio.<br />

Nell'VIII secolo sorse la Pieve poi andata in rovina. Venne ricostruita nel<br />

XII secolo<br />

.In seguito ad una frana nel XIV secolo venne ristrutturata, mentre la<br />

canonica e' sorta sulla trasformazione <strong>di</strong> una vecchia casa torre.<br />

Il campanile e' del XVII secolo e l'abside minore e' stato ricostruito nei<br />

1970. Nell'ultimo restauro all'interno della chiesa e' stato rinvenuto il basamento<br />

<strong>di</strong> un fonte battesimale ad immersione <strong>di</strong> pianta ottagonale.<br />

La Pieve ha una struttura a tre navate separate da due file <strong>di</strong> colonne con<br />

archi a tutto sesto la cui spinta e' controbilanciata all'esterno della facciata con due<br />

pilastri triangolari. I capitelli sono decorati con rappresentazioni tratte da bestiari<br />

me<strong>di</strong>oevali; in particolare la "scilla" o sirena bicaudata che <strong>di</strong>versamente dagli<br />

altri simboli la ritroviamo sulle facciate delle chiese <strong>di</strong> Chiusola, Vendaso,<br />

Brugnato (scomparsa), in <strong>Lunigiana</strong>, San Michele <strong>di</strong> Pavia, Saint Di<strong>di</strong>e' in<br />

Francia e Pola.<br />

Si puo' anche ammirare un politticoquattrocentesco con la Vergine e il<br />

Bambini, i Santi Cornelio e Cipriano e il Volto Santo.( attribuito al Puccinelli)<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che la Pieve e' posta su un crocevia <strong>di</strong> strade <strong>di</strong> cui una<br />

collegata a Lucca in cui si trova la reliquia del Volto Santo.<br />

238


239


L navata cenrale e l'altare maggiore<br />

240


241


242


Sul fondo le statue lignee dei Patroni.<br />

243


Sul fondo l'antico Fonte Battesimale a immersione rinvenuto con gli ultimi scavi.<br />

244


Il trittico con la Madonna e il Bambino, i santi Cornelio e Cipriano e il Volto Santo. Il<br />

polittico, pala d'altare, del 1394, venne attribuito da Ubaldo Formentini al senese Angelo<br />

Puccinelli, lo stesso che <strong>di</strong>pinse il trittico ( fondo pagina) de<strong>di</strong>cato a San Nicola <strong>di</strong> Bari<br />

conservato nella chiesa <strong>di</strong> Varano.<br />

245<br />

Il trittico <strong>di</strong> San<br />

Nicola da Bari attribuito al<br />

Puccinelli.( Varano)


246


247


Molte parole sono state spese per questa splen<strong>di</strong>da Pieve, capitelli,<br />

bestiari, statue lignee... ma <strong>di</strong> questo soffitto ligneo policromo affrescato e<br />

conservato in modo esemplare nessun cenno...<br />

248


Particolare dell' affresco su una trave della capriata della navata centrale.<br />

Immagine della Madonna col Bambino <strong>di</strong> fronte e sotto l'immagine<br />

dell'Eucarestia raffigurata con un Calice e Ostia.<br />

249


Il Fonte Battesimale e<br />

l'acquasantiera.<br />

250


Questo e' l'antico portale d'ingresso della Pieve - Il portone e' del convento<br />

delle Clarisse <strong>di</strong> Co<strong>di</strong>ponte<br />

251


Si nota la scalpellinatura per adattarvi l'architrave che appare piu' sottile e<br />

piu' corto <strong>di</strong> quanto dovuto.<br />

252


Una croce con bracci trilobati e' scolpita anche sul portale <strong>di</strong> casa Novelli <strong>di</strong><br />

Casola e in nessun altro luogo <strong>di</strong> <strong>Lunigiana</strong>.<br />

253


L'architrave e i capitelli sono scolpiti con motivi <strong>di</strong>versi: testine<br />

apotropaiche, fiori, stelle ecc.<br />

E' da notare che i capitelli sono ben assemblati e allineati con le fiancate del<br />

portale mentre l'architrave istoriato sembra inserito in un secondo tempo<br />

254


L'abside centrale con gli archetti pensili simili alle altre pievi coeve.<br />

255


Ingresso al vecchio camposanto. Originali i pilastri del cancello.<br />

256


Il campanile e' del 1778. Un tempo era forse situato nell'abside sinistra della pieve.<br />

257


Pieve <strong>di</strong> San Martino<br />

<strong>di</strong> Viano<br />

La de<strong>di</strong>cazione a San Martino ci preavvisa la sua antica appartenenza alla<br />

<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Lucca che nell'VIII secolo possedeva la chiesa <strong>di</strong> san Terenzio, fondata<br />

nel 729 e il monastero <strong>di</strong> San Michele Arcangelo in vico coloniensi.<br />

Colognola <strong>di</strong>pende dalla Pieve <strong>di</strong> Viano il cui patrono e' San Martino.<br />

E' ricordata nel 981 come concessione dell'Imperatore Ottone II al vescovo<br />

Gottifredo <strong>di</strong> Luni, poi ceduta ai Bianchi <strong>di</strong> Erberia. Costoro avevano sede a<br />

Monte dei Bianchi e <strong>di</strong>pendevano da Canossa. Passo' infine ai Malaspina.<br />

L'attuale Pieve si presenta restaurata nel XVI e XVIII secolo e <strong>di</strong> recente ha<br />

subito un nuovo consolidamento.<br />

Se osserviamo attentamente la facciata si puo' notare la parte mo<strong>di</strong>ficata<br />

osservando le <strong>di</strong>verse pietre della muratura e la parte intonacata.<br />

Un bel dossale marmoreo decora la facciata; questo. eseguito da un artista<br />

carrarese, ritrae la Madonna col Bambino tra San Martino e San Giovanni<br />

Battista.<br />

L'interno e' a tre navate, corrispondenti alla facciata, che rivelano<br />

l'originaria struttura romanica anche se prevale uno stile barocco nelle decorazioni<br />

policrome e marmoree degli altari.<br />

Su una porta laterale troviamo una pietra piuttosto sciupata del 1500 che<br />

riporta notizie riguadanti la Pieve.<br />

Negli estimi del 1470/ 71 le cappelle <strong>di</strong> Tenerano, Colla e Cortila<br />

<strong>di</strong>pendono da questa Pieve.<br />

258


259


Il portale barocco in marmo bianco<br />

260


Nel dossale possiamo ammirare in alto due angeli ai lati <strong>di</strong> Dio Padre,una<br />

'Annunciazione, al centro una Madonna con Bambino con ai lati San Martino e San<br />

Giovanni Battista. Nella predella vengono rappresentati i do<strong>di</strong>ci Apostoli.<br />

261


Portale marmoreo barocco.<br />

262


Splen<strong>di</strong>do dossale marmoreo ad alto rilievo. Si possono notare dall'alto :<br />

due angeli ai lati <strong>di</strong> Dio Padre, un' Annunciazione, la Madonna col Bambino e ai<br />

lati i Santi Martino e Giovanni Battista. Nella predella i do<strong>di</strong>ci apostoli e nell'orlo<br />

l'incisione <strong>di</strong> alcune lettere.<br />

263


264


All'interno delle navate notiamo una certa abbondanza <strong>di</strong> affreshi, marmi e<br />

decori.<br />

265


Il pulpito con pregevoli marmi<br />

policromi.<br />

266<br />

L'altare maggiore -<br />

Sul fondo la bella statua<br />

marmorea <strong>di</strong> San Martino<br />

(A. Guar<strong>di</strong>)


sopra;<br />

Madonna con Bambino<br />

(A.Guar<strong>di</strong>)<br />

Fonte Battesimale e<br />

acquasantiera.<br />

267


Il campanile venne cotruito in epoca successiva.<br />

268


IL DI 13 LUGL<br />

1750<br />

269


La piccola porta laterale della pieve.<br />

270


Iscrizione poco decifrabile<br />

PAULUS DOMINE D COLOGNOLA<br />

INE BARTHOLOMEI D VEZZ VITA<br />

SIMONIS D LORANO OREPARRI DE<br />

BNISOPPE SANCT MARTENIS V<br />

ANRET SOCIETATIS CORPORIS CHRI<br />

M D L XXXX III TEMPORE ARCHI<br />

PRESBITERI IN SUA SOLI SPICIA<br />

271


Pieve <strong>di</strong> sant'Andrea<br />

de Carrara<br />

La Pieve, un tempo <strong>di</strong> Santa Maria, o Collegiata Abbazia Mitrata <strong>di</strong><br />

Sant'Andrea Apostolo e' il duomo <strong>di</strong> Carrara.<br />

Il nome dell'antica cattedrale risale al sec.XI e <strong>di</strong>viene pieve battesimale nel<br />

1035.<br />

Il paramento bicromo (con marmo bianco e nero <strong>di</strong> Colonnata), le tarsie<br />

marmoree, gli archetti rampanti della facciata richiamano le opere <strong>di</strong> Andrea e<br />

Nino Pisano a Pisa ( Santa Caterina d'Alessandria).<br />

Le sculture del portale maggiore e dei capitelli della prime tre campate<br />

all'interno ricordano quelle del gran maestro contemporaneo Wiligelmo.<br />

L'e<strong>di</strong>ficio venne costruito con pietrame <strong>di</strong> marmo e la superficie in vista a<br />

scalpello.Dapprima costruito in stile romanico, venne ampliato in stile gotico in<br />

epoca tardome<strong>di</strong>evale allungandolo dalla parte opposta all'abside.<br />

La pianta e' a tre navate con abside semicircolare; il portaledella facciata e'<br />

incorniciato da un archivolto decorato da raffigurazioni tratte da bestiari. Il rosone<br />

gotico e' costituito da colonnine ra<strong>di</strong>ali, una <strong>di</strong>versa dall'altra, che partono dal<br />

mozzo della ruota architettonica.<br />

Il campanile e' staccato dalla chiesa ed e' stato costruito innalzando una<br />

vecchia torre da <strong>di</strong>fesa ( e' alto quanto la lunghezza della chiesa).<br />

L'interno del duomo e' a pianta rettangolare composto da una navata<br />

centrale a capriata lignea a vista mentre le due laterali sono coperte da volte a<br />

crociera.<br />

Dopo la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale sono stati demoliti i sontuosi altari<br />

barocchi, il soffitto a cassettoni e ogni cosa che non apparteneva all'impianto<br />

originale dell'opera.<br />

272


La facciata del duomo.<br />

273


Particolare della facciata a destra il portale<br />

274


275


276


Il particolare del portale con motivi zoomorfi e fitomorfi.<br />

a sinistra - Il rosone ( quasi pizzo o trine )<br />

277


Portale <strong>di</strong> san Giovanni<br />

278


279


La navata centrale<br />

280


L'altare maggiore, a sin. e dest.- belle tarsie marmoree della balaustra<br />

281


282


283


Altare della SS Annunzata o del cavatore<br />

284


altare dei quattro Santi Coronati P.Lazzerini 1861<br />

285


286<br />

Sarcofoago <strong>di</strong> San<br />

Ceccardo


Pulpito marmoreo <strong>di</strong> Domenico Del Santo e Francesco Moschino<br />

287


L'Annunciazione, per il popolo le Cassanelle, del tardo trecento.<br />

288


Resti marmorei della pala dell'altare maggiore A. Guar<strong>di</strong> 1460<br />

Incoronazione della Vergine.( XV sec.) Si <strong>di</strong>ce che rappresenterebbe<br />

la contessa Matilde <strong>di</strong> Canossa con Papa Gregorio VII.( in ringraziamento<br />

per un lascito.)<br />

289


Particolare dell'abside esterno.<br />

290


Il campanile gia' torrione<br />

291


Pieve <strong>di</strong> san Vito<br />

Anticamente esisteva la Pieve millenaria, de<strong>di</strong>cata a san Vito e ubicata<br />

accanto al castello; costruita prima del mille e demolita nel XIX secolo.<br />

san Vito e' attualmente la chiesa parrocchiale <strong>di</strong> Montignoso e si trova in<br />

localita' Piazza.<br />

E' un e<strong>di</strong>ficio dalla facciata lineare e pulita; un portale dall'architrave<br />

barocco e una nicchia con un santo.<br />

All'interno e' arricchita da colonne e balaustre marmoree.<br />

Conserva al suo interno un trittico del 1482 del lucchese Michele<br />

Ciampanti che rappresenta la Madonna con Bambino tra i Santi Giovanni Battista,<br />

Vito, Modesto e Pietro.<br />

L'altare e' formato da uno scomparto centrale con la Vergine in trono e il<br />

Bambino con due angioletti laterali.<br />

292


La facciata della Pieve.<br />

293


294


295


La navata centrele<br />

296


L'altar maggiore<br />

297


298


299


300


301


L'abside centrale con l'affresco.<br />

302


Trittico del lucchese Michele Ciampanti del 1482<br />

La Madonna col Bambino tra i Santi Giovanni Battista, Vito, Modesto e<br />

Pietro.<br />

303


Pieve <strong>di</strong> San Vitale<br />

del Mirteto<br />

Ha origini antichissime ed era gia' ricordata in un documento del 986 in cui<br />

tra i vari posse<strong>di</strong>menti del vescovo <strong>di</strong> Lucca Teu<strong>di</strong>grimo nella localita' del Mirteto<br />

e <strong>di</strong>ntorni e nei terreni posti sotto la giuris<strong>di</strong>zione della <strong>di</strong>ocesi si fa riferimanto<br />

anche alla Pieve.<br />

Venne costruita nella piana del Mirteto sulla strada romana che dalla Foce<br />

scende verso Carrara.<br />

Fu un grande centro religioso sino ai secoli XIII-XIV, quando inse<strong>di</strong>atasi la<br />

famiglia Cybo-Malaspina a Massa le preferi' la chiesa <strong>di</strong> San Pietro. Da quel<br />

momento perse gradualmente molto della sua importanza.<br />

Il suo aspetto e' molto cambiato in seguito a numerosi rimaneggiamenti e<br />

fors'anche la sua ubicazione <strong>di</strong>versa dall'attuale come <strong>di</strong>mostrerebbe un affresco<br />

secentesco in una parete del campanile. Il complesso attuale conserva la<br />

testimonianza <strong>di</strong> numerosi lavori <strong>di</strong> ricostruzione avvenuti nel settecento durante i<br />

quali e' stata completamente ristrutturat per cui la chiesa venne riconsacrata , nel<br />

1759, una seconda volta.<br />

La facciata <strong>di</strong>visa in tre parti ha un unico portale d'ingresso sormontato da<br />

una nicchia con una statua e da un rosone.<br />

La chiesa all'interno e' <strong>di</strong>visa in tre navate e conserva numerose opere d'arte<br />

marmoree e una pregevole pala d'altare che raffigura il Volto Santo , opera<br />

risalente al XVIII secolo.<br />

Dopo il terremoto del 1920 sono stati eseguiti altri lavori <strong>di</strong> consolidamento<br />

della copertura e delle facciate; altri lavori ancora negli anni cinquanta.<br />

304


305


306


La navata centrale.<br />

307


L'Annunciazione sopra l'altare e' opera <strong>di</strong> A:Par<strong>di</strong>ni (a.d. 1500)<br />

308


309


310


311


312


313


314


Il marmoreo Fonte<br />

Battesimale.<br />

315<br />

Affresco rinascimentale<br />

del "Battesimo <strong>di</strong> Cristo"


316<br />

Acquasantiere.


317<br />

Scultura <strong>di</strong> epoca rinascimentale<br />

<strong>di</strong> Antonio Par<strong>di</strong>ni.<br />

San Rocco.


318<br />

Madonna con<br />

Bambino <strong>di</strong> A.Par<strong>di</strong>ni<br />

anno 1500


319


QUESTA OPA A FATO LA COPAGNIA DEL CORPO DI CXPO<br />

MDV<br />

a destra - Il " Volto Santo" ( sec XVIII)<br />

320


321


<strong>Pievi</strong> della Diocesi <strong>di</strong> Luni<br />

La Diocesi <strong>di</strong> Luni aveva un segno in svariate chiese battesimali che dal IX<br />

secolo prenderanno il nome <strong>di</strong> Pieve. All’interno <strong>di</strong> ogni circoscrizione plebana<br />

esistevano poi svariate cappelle <strong>di</strong>pendenti o da privati, o dalla pieve stessa, o dal<br />

capitolo della cattedrale o dal vescovo o da un monastero extra <strong>di</strong>ocesi. Nel XII<br />

secolo delle bolle pontificie fissano il numero delle pievi, abbastanza oscillante in<br />

precedenza; alle pievi va aggiunta la cattedrale <strong>di</strong> Luni o plebs civitatis (che non<br />

compare nell’elenco perché esso tratta delle pievi alle sue <strong>di</strong>pendenze) e l'Abbazia<br />

<strong>di</strong> San Caprasio <strong>di</strong> Aulla, che <strong>di</strong>venne pieve pochi anni dopo. Molte <strong>di</strong> queste col<br />

tempo sono scomparse, demolite, ridotte a semplici parrocchie o sostituite da<br />

altre.<br />

Per il loro elenco si è soliti rifarsi alle bolle <strong>di</strong> Eugenio III, Anastasio IV e<br />

Innocenzo III, in cui sono nominate muovendosi da sud a nord e da ovest ad est.<br />

Cattedrale <strong>di</strong> Luni: costruita nel V secolo, nominata la prima volta nel 879;<br />

abbandonata nel XII secolo. Non più esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Santo Stefano <strong>di</strong> Versilia: nominata la prima volta nel 881<br />

Esistente<br />

Pieve <strong>di</strong> San Vito <strong>di</strong>castello Aghinolfi: nominata la prima volta nel 752. In<br />

rovina nel 1714, rasa al suolo per or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Paolina Bonaparte 1808<br />

Pieve <strong>di</strong> San Pietro a Massa: nominata la prima volta nel 986. Rasa al suolo<br />

per or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Elisa Baciocchi Bonaparte nel 1807.<br />

Pieve <strong>di</strong> San Vitale: nominata la prima volta nel 986, restaurata nel XVIII<br />

secolo. Esistente<br />

Pieve <strong>di</strong> San Lorenzo <strong>di</strong> Monte Libero: nominata la prima volta nel 1148<br />

abbandonata alla fine del XV secolo, nel 1820 se ne vedevano ancora dei ruderi.<br />

Non più esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Carrara: nominata la prima volta nel 963. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Santa Maria <strong>di</strong> Sarzana: nominata la prima volta nel 1128<br />

cattedrale dal 1204. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Sant'Andrea <strong>di</strong> Sarzana: nominata la prima volta nel 1128.<br />

Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Santo Stefano <strong>di</strong> Cerreto: nominata la prima volta nel 981<br />

Pericolante, fu rasa al suolo e ricostruita nel 1749. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Ameglia: nominata la prima volta nel 963. Esistente.<br />

322


Pieve <strong>di</strong>Trebiano: nominata la prima volta nel 963, ricostruita nel XVI<br />

secolo. Esistente<br />

Pieve <strong>di</strong> Arcola: nominata la prima volta nel 1050. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> San Venerio: nominata la prima volta nel 1084. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Vezzano: nominata la prima volta nel 1148, già chiusa al culto nel<br />

1548. Sconsacrata ed inglobata in abitazioni rurali, fienili e stalle.<br />

Pieve <strong>di</strong> Marinasco: nominata la prima volta nel 950. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Ceula: nominata la prima volta nel 1268, ristrutturata nel XVIII<br />

secolo. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Roggiano: nominata la prima volta nel1105, rifatta nel 1718<br />

Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Cornia: nominata la prima volta nel 1148, ricostruita nel 1575 e nel<br />

1617. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Santa Maria Assunta: nominata la prima volta nel 1148, rifatta nel<br />

1339. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Sant'Andrea <strong>di</strong> Castello: nominata la prima volta nel 963, ridotta ad<br />

oratorio nel XVII secolo. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Bolano: nominata la prima volta nel 1148. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> San Pietro <strong>di</strong> Castello: nominata la prima volta nel 798. Demolita<br />

nel XVI secolo.<br />

Pieve <strong>di</strong> San Lorenzo: nominata la prima volta nel 1148. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Santa Maria Assunta <strong>di</strong> Pognana: nominata per la prima volta nel<br />

1137. Esistente<br />

Pieve <strong>di</strong> Offiano: nominata la prima volta nel 1066. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> San Cipriano <strong>di</strong> Co<strong>di</strong>ponte: nominata la prima volta nel 793<br />

Esistente<br />

Pieve <strong>di</strong> Viano: nominata la prima volta nel 1140. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Soliera: nominata la prima volta nel 998, demolita nel 1950 e<br />

ricostruita nel 1958.<br />

Pieve <strong>di</strong> San Paolo: nominata la prima volta nel 1148. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Crespiano: nominata la prima volta nel 1148. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Venelia: nominata la prima volta nel 998, rifatta nel XVIII secolo.<br />

Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Bagnone: nominata la prima volta nel 981. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Vico: nominata la prima volta nel 998. Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Sorano: nominata la prima volta nel 1148, nel XVIII secolo era<br />

ridotta a rudere privo <strong>di</strong> tetto e cappella cimiteriale. Restaurata e reintegrata nel<br />

2002<br />

Pieve <strong>di</strong> San Cassiano <strong>di</strong> Urceola: nominata la prima volta nel 998.<br />

Esistente.<br />

Pieve <strong>di</strong> Vignola: nominata la prima volta nel 1148. Esistente.<br />

323


Monastero <strong>di</strong> Aulla: fondato nel884, nel XIII secolo assunse funzioni e<br />

<strong>di</strong>ritti plebani. Parzialmente <strong>di</strong>strutto durante laseconda guerra mon<strong>di</strong>ale.<br />

Delle 36 pievi (Monastero <strong>di</strong> Aulla escluso) <strong>di</strong>ciotto appartengono oggi alla<br />

<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Massa-Carrara-Pontremoli- le pievi <strong>di</strong> San Pietro <strong>di</strong> Castello e <strong>di</strong> San<br />

Lorenzo vi appartennero fino al 1992-; una, Santo Stefano <strong>di</strong> Versilia, è dal<br />

1798della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Pisa e le restanti fanno parte della Diocesi della Spezia<br />

Sarzana e Brugnato. Un terzo <strong>di</strong> esse, ben tre<strong>di</strong>ci, si susseguono in uno spazio <strong>di</strong><br />

circa trenta chilometri lungo la fascia costiera a sud della Spezia: conseguenza<br />

<strong>di</strong>retta dell’accentrarsi della popolazione intorno a Luni e lungo le principali<br />

strade dell’epoca, via Francigena e via Aurelia.<br />

L'elencazione delle <strong>Pievi</strong> in questa pubblicazione non e' stata con<strong>di</strong>zionata<br />

dall'importanza o la vetusta' <strong>di</strong> ciascuna <strong>di</strong> esse, essendo tutte press'a poco coeve e<br />

altrettanto importanti.<br />

Sono state cosi' elencate iniziando dal lato sinistro della <strong>Magra</strong> a partire da<br />

nord.<br />

L'autrice ringrazia la Curia Vescovile della Diocesi <strong>di</strong> Massa<br />

Carrara - Pontremoli per l'autorizzazione gratuita concessa alla<br />

riproduzione degli interni delle <strong>Pievi</strong> soggette alla loro<br />

giuris<strong>di</strong>zione.<br />

Ogni Pieve ricevera' in omaggio dall'autrice una copia che<br />

potra' esser riprodotta e messa in ven<strong>di</strong>ta e il cui ricavato andra' in<br />

totale beneficenza alla parrocchia stessa.<br />

324


In<strong>di</strong>ce delle <strong>Pievi</strong><br />

Pieve San Pancrazio <strong>di</strong> Vignola--------------------------------- pag. 12<br />

Pieve <strong>di</strong> San Cassiano <strong>di</strong> Urceola o Saliceto---------------------- 32<br />

Pieve <strong>di</strong> Santo Stefano <strong>di</strong> Sorano----------------------------------- 52<br />

Pieve <strong>di</strong> San Martini <strong>di</strong> Vico---------------------------------------- 70<br />

Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano <strong>di</strong> Bagnone------------------ 86<br />

Pieve <strong>di</strong> Santa Maria Assunta <strong>di</strong> Crespiano----------------------- 102<br />

Pieve <strong>di</strong> Santa Maria Assunta <strong>di</strong> Venelia ------------------------- 120<br />

Pieve <strong>di</strong> san Paolo in Vendaso-------------------------------------- 132<br />

Pieve <strong>di</strong> Santa Maria Assunta <strong>di</strong> Pognana------------------------- 152<br />

Pieve <strong>di</strong> Santa Maria assunta <strong>di</strong> Soliera---------------------------- 176<br />

Pieve <strong>di</strong> San Pietro <strong>di</strong> Offiano--------------------------------------- 184<br />

Pieve <strong>di</strong> San Lorenzo <strong>di</strong> Vinacciara--------------------------------- 208<br />

Pieve <strong>di</strong> Sant'Andrea de Castello----------------------------------- 226<br />

Pieve dei Santi Cornelio e Cipriano <strong>di</strong> Co<strong>di</strong>ponte---------------- 238<br />

Pieve <strong>di</strong> San Martino <strong>di</strong> Viano-------------------------------------- 258<br />

Pieve <strong>di</strong> Sant'Andrea <strong>di</strong> Carrara------------------------------------- 272<br />

Pieve <strong>di</strong> San Vito-----------------------------------------------------. 292<br />

Pieve <strong>di</strong> san Vitale---------------------------------------------------- 304<br />

325


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