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Medioevo: un pregiudizio secolare che perdura nel ... - Carducci

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<strong>Medioevo</strong>: <strong>un</strong> <strong>pregiudizio</strong> <strong>secolare</strong><br />

stata <strong>un</strong>a maggiore l<strong>un</strong>gimiranza e <strong>un</strong>a più profonda comprensione<br />

dei movimenti popolari – ereticali e ortodossi – in<br />

Innocenzo III <strong>nel</strong> Duecento di quanto si sia in seguito verificato<br />

fra i papi dell’inizio dell’Età moderna. 325<br />

È ancora Manselli a farci presente <strong>che</strong> l’anticlericalismo non<br />

è <strong>un</strong> prodotto tardo-medievale o rinascimentale, bensì <strong>un</strong> sentire<br />

com<strong>un</strong>e a svariati gruppi e aree geografi<strong>che</strong> fra l’XI e il XIII<br />

secolo. 326 Fra i mecenati pare essere la Chiesa il protettore dei<br />

letterati più tollerante (an<strong>che</strong> con riferimento alla condotta<br />

morale), mentre dal Quattrocento la libertà per gli intellettuali<br />

di corte sarà sempre più limitata, in quanto essi si vedranno<br />

progressivamente costretti a <strong>un</strong>o sdoppiamento delle loro f<strong>un</strong>zioni<br />

pubbli<strong>che</strong> e private, fino a dovere cercare <strong>un</strong> rifugio più<br />

sicuro <strong>nel</strong>l’intimità della loro coscienza. 327 Ancora a proposito<br />

della cosiddetta “tolleranza”, inoltre, il <strong>Medioevo</strong> cristiano riesce<br />

a inculcare <strong>nel</strong>l’uomo europeo il messaggio <strong>un</strong>iversalistico, 328<br />

per il quale, dal momento <strong>che</strong> gli attributi naturali<br />

non giocavano alc<strong>un</strong> ruolo all’interno della realtà ecclesiologica,<br />

i suoi princìpi, i suoi dommi e le sue mete […] erano di fatto<br />

<strong>un</strong>iversali. Regionalismo, provincialismo, tribalismo, e tutte le tante<br />

altre varietà di aggregazione sociale naturale, non avevano alc<strong>un</strong>a<br />

incidenza concreta. Non c’era <strong>che</strong> <strong>un</strong>a sola società – la società<br />

ecclesiologica <strong>un</strong>iversale, <strong>che</strong> programmaticamente metteva da<br />

parte le peculiarità biologi<strong>che</strong>, etni<strong>che</strong>, linguisti<strong>che</strong> e geografi<strong>che</strong><br />

e le riduceva ad <strong>un</strong> ruolo secondario. 329<br />

325 MANSELLI R., op. cit., p. 129.<br />

326 Cfr. supra nt. 269.<br />

327 FUMAGALLI BEONIO BROCCHIERI M., op. cit., pp. 228-229.<br />

328 LE GOFF J., L’uomo medievale, in ID. (a cura di), L’uomo, cit., p. 9.<br />

329 ULLMANN W., Radici, cit., p. 12; cfr. an<strong>che</strong> DAWSON CH., op. cit., pp. 150 e 152.<br />

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