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Medioevo: un pregiudizio secolare che perdura nel ... - Carducci

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<strong>Medioevo</strong>: <strong>un</strong> <strong>pregiudizio</strong> <strong>secolare</strong><br />

Faccio di seguito l’esempio, credo assai chiaro, della contrapposizione<br />

fra <strong>Medioevo</strong> e Rinascimento. È probabile <strong>che</strong> – alla<br />

stregua dei processi dell’etnicità <strong>che</strong> pure oggi vediamo instaurarsi<br />

fra culture <strong>che</strong> si confrontano e si scontrano <strong>nel</strong> mondo<br />

contemporaneo (ad es. l’Occidente e il mondo islamico) 290 –<br />

parimenti, ai fini della promozione e della celebrazione del Rinascimento,<br />

la denigrazione del <strong>Medioevo</strong> abbia costituito <strong>un</strong>a<br />

sorta di p<strong>un</strong>to d’appoggio archimedeo sul quale è stato possibile<br />

fare leva per lo meno fino al celebre studio di Burckhardt.<br />

Come si è già evidenziato sopra, inoltre, al di fuori dell’ambito<br />

ristretto degli specialisti, questa ricostruzione storiografica oramai<br />

superata sembrerebbe <strong>perdura</strong>re e riprodursi, come per inerzia,<br />

<strong>nel</strong> senso com<strong>un</strong>e, <strong>nel</strong>la produzione “storica” non specialistica<br />

e persino in <strong>un</strong> certo genere di manualistica. 291<br />

La connotazione negativa dell’immagine del <strong>Medioevo</strong>, pertanto,<br />

è stata fin dal principio resa f<strong>un</strong>zionale alla costruzione<br />

culturale di <strong>un</strong> Rinascimento colto e interpretato come <strong>un</strong>a sorta<br />

di riemersione dall’abisso della barbarie. Nel suo corso le arti<br />

290 Svariati studiosi come, ad es., il sociologo ALLIEVI S., Parole dell’islam, parole<br />

sull’islam. Formazione culturale, com<strong>un</strong>icazione e ruolo dei mass media, in SIGGILLINO<br />

I. (a cura di), I media e l’islam. L’informazione e la sfida del pluralismo religioso,<br />

E.M.I., Bologna 2001, p. 41, attribuiscono al testo di HUNTINGDON S.P., Lo<br />

scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale, Garzanti, Milano 1997 (1996), passim<br />

<strong>un</strong> intento politico strumentale; in esso si fomenterebbe, infatti, <strong>un</strong>a<br />

contrapposizione frontale tra Occidente e Civiltà islamica f<strong>un</strong>zionale a <strong>un</strong>a<br />

riaggregazione degli Stati occidentali intorno agli Stati Uniti d’America, visti<br />

come vessilliferi del mondo “civile”. Questa lettura sembrerebbe sostanzialmente<br />

condivisa an<strong>che</strong> da CARDINI F., Astrea e i Titani. Le lobbies americane alla<br />

conquista del mondo, Laterza, Roma-Bari 2005 (2003), passim.<br />

291 VASOLI C., Prefazione, in BURDACH K., Riforma Rinascimento Umanesimo. Due<br />

dissertazioni sui fondamenti della cultura e dell’arte della parola moderne, Sansoni,<br />

Firenze 1986 2 (1918), p. VII scrive della «volgarizzazione» del «grande affresco<br />

storiografico del Burckhardt», trasformato troppo spesso in «<strong>un</strong> facile<br />

cliché» da «mediocri storici, pubblicisti e banali giornalisti».<br />

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