Medioevo: un pregiudizio secolare che perdura nel ... - Carducci
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<strong>Medioevo</strong>: <strong>un</strong> <strong>pregiudizio</strong> <strong>secolare</strong><br />
Se procediamo <strong>nel</strong>l’analisi, ancora più sotto troviamo <strong>che</strong>,<br />
con quasi duecento anni di ritardo rispetto ai presbiti, soccorsi<br />
dall’inventività di Bacone,<br />
ai miopi, invece, penserà lo studioso tedesco Niccolò Cusano<br />
<strong>nel</strong> 1451. 283<br />
In questo caso si tratta del celebre filosofo neoplatonico,<br />
astronomo e matematico illustre, 284 <strong>che</strong> ha però il grave difetto<br />
di essere addirittura <strong>un</strong> cardinale, per cui forse sembra più<br />
opport<strong>un</strong>o celare il suo stigma vergognoso sotto le generi<strong>che</strong><br />
e pudi<strong>che</strong> espressioni di «studioso» e di «tedesco», certamente<br />
più neutre rispetto alla pretesa antinomia scienza/religione.<br />
Perciò possiamo concludere <strong>che</strong> quando l’inventore è <strong>un</strong> uomo<br />
di Chiesa e inoltre, come <strong>nel</strong> caso di Bacone e di Cusano, filosofo<br />
di prima grandezza, la tendenza è quella di lasciare emergere<br />
solo ed esclusivamente gli elementi <strong>che</strong> possano favorire<br />
l’ipotesi di partenza (cioè: il <strong>Medioevo</strong> come età oscura, barbara,<br />
di fanatismo religioso e di superstizione, tutte qualità<br />
negative determinate dall’influenza della Chiesa cattolica), occultando<br />
o minimizzando, dall’altro lato, i fatti storici <strong>che</strong> potrebbero<br />
indebolirla.<br />
A volte il discorso com<strong>un</strong>e ma, come vedremo, nondimeno<br />
an<strong>che</strong> la pubblicistica divulgativa, ricorrono a delle false spiegazioni,<br />
in cui il <strong>pregiudizio</strong> lascia intravedere <strong>un</strong>a sclerotizzazione<br />
oltremodo evidente del suo nucleo cognitivo, cioè dello<br />
stereotipo. 285 Ne riporto <strong>un</strong> esempio ricavato dallo stesso manuale<br />
del Caprara:<br />
283 Ivi, p. 58.<br />
284 Cfr. ad es. VANNINI M., Mistica e filosofia, Piemme, Casale Monferrato 1996,<br />
pp. 62-70 e 79.<br />
285 MAZZARA B.M., Stereotipi e pregiudizi, Il Mulino, Bologna 1997, p. 16.<br />
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