Medioevo: un pregiudizio secolare che perdura nel ... - Carducci
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<strong>Medioevo</strong>: <strong>un</strong> <strong>pregiudizio</strong> <strong>secolare</strong><br />
turale, <strong>che</strong> – secondo Graff – si sarebbe verificata fra il X e il<br />
XIII secolo: «<strong>un</strong>a cosa molto più nuova di quanto non sarebbe<br />
diventata più tardi» 253 . Viene compresa – per la prima volta a <strong>un</strong><br />
livello massivo – l’utilità dell’istruzione «per la partecipazione, il<br />
servizio, il potere» 254 . Persino la cultura cavalleresca non è più<br />
ostile 255 alle lettere e all’alfabetizzazione 256 .<br />
A questo proposito Ullmann scrive del riuscito amalgama<br />
degli elementi cristiani, romani e germanici, an<strong>che</strong> se questi ultimi<br />
«dovettero cedere alla autorità della dottrina e del dogma» 257 .<br />
Parafrasando la celebre battuta di Stalin, secondo il quale lo Stato<br />
del Vaticano disponeva di troppo po<strong>che</strong> divisioni per impensierirlo,<br />
gli storici solitamente sono propensi a credere <strong>che</strong> – più<br />
<strong>che</strong> imporre la dottrina e il dogma – la Chiesa abbia piuttosto<br />
esercitato <strong>un</strong>a costante pressione culturale e sociale sulle aristocrazie<br />
germani<strong>che</strong> e <strong>che</strong> lo abbia fatto soprattutto per mezzo<br />
del “cavallo di Troia” rappresentato dai numerosi membri della<br />
nobiltà, <strong>che</strong> <strong>nel</strong> corso di tutto l’alto <strong>Medioevo</strong> ingrossarono le<br />
file di quelli <strong>che</strong> furono alfine chiamati gli oratores e, in questo<br />
253 GRAFF H.J., op. cit., p. 107. «La lettura si diffonde ben prima della galassia<br />
Gutenberg e l’alfabetizzazione – è il fenomeno culturale <strong>che</strong> più conta – non<br />
attende l’invenzione della stampa» (LE GOFF J., Prefazione, in ID., L’immaginario,<br />
cit., p. XX).<br />
254 GRAFF H.J., op. cit., p. 107.<br />
255 Per <strong>un</strong>a serie di indicazioni introduttive circa il lento evolvere delle culture<br />
germani<strong>che</strong> da <strong>un</strong>a tradizione orale alla loro «romanizzazione» (cfr. ULLMANN<br />
W., op. cit., p. 29) vd., ad es., BARBERO A., Santi laici e guerrieri. Le trasformazioni<br />
di <strong>un</strong> modello <strong>nel</strong>l’agiografia altomedievale, in BARONE G.-CAFFIERO M.-SCORZA<br />
BARCELLONA F. (a cura di), Modelli di santità e modelli di comportamento, Rosenberg<br />
& Sellier, Torino 1994, p. 127; CHABOD F., op. cit., p. 38; CIPOLLA C.M., Istruzione,<br />
cit., pp. 47-48; DAWSON CH., op. cit., pp. 89-131; ELIADE M., La nascita<br />
mistica, Morcelliana, Brescia 1988 3 (1958), pp. 125-130; ID., Storia, cit., pp.<br />
164-166; cfr. an<strong>che</strong> PERNOUD R., op. cit., p. 55.<br />
256 GRAFF H.J., op. cit., pp. 120, 122 e 128.<br />
257 ULLMANN W., Radici, cit., p. 29.<br />
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