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Medioevo: un pregiudizio secolare che perdura nel ... - Carducci

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<strong>Medioevo</strong>: <strong>un</strong> <strong>pregiudizio</strong> <strong>secolare</strong><br />

società olistica 214 né al delitto di lesa maestà, 215 ness<strong>un</strong>a vera<br />

esplorazione della mentalità medievale, ness<strong>un</strong>o sforzo<br />

ermeneutico: l’“Altro” rimane distante e fissato <strong>nel</strong>la sua riprovevole<br />

estraneità, resa in maniera quasi caricaturale.<br />

Eppure già il De Rosa, ad esempio, <strong>nel</strong> suo vecchio manuale<br />

aveva proposto <strong>un</strong>’interpretazione <strong>che</strong> non sembrava affatto <strong>un</strong>a<br />

giustificazione. 216 Che l’avesse fatto con spirito apologetico, in<br />

quanto studioso di matrice cattolica? La storiografia si ridurrebbe,<br />

allora, a <strong>un</strong>a noiosa sequenza di polemi<strong>che</strong> da quotidiano sportivo,<br />

con la “curva nord” a disputare con la “curva sud” intorno<br />

al comportamento arbitrale? Comprendere significa forse giustificare?<br />

Un approccio ermeneutico comporta necessariamente il<br />

condividere i valori e le scelte dell’“avversario”? Domande<br />

senz’altro retori<strong>che</strong>, ma la cui riproposizione pare essere tutt’altro<br />

<strong>che</strong> fuori luogo in <strong>un</strong>a temperie culturale <strong>nel</strong>la quale vengono<br />

giustamente den<strong>un</strong>ciati tanto gli usi e abusi della storia quanto il<br />

dilettantismo. Perciò su quest’argomento dovrò ancora insistere<br />

più avanti, ma – <strong>nel</strong> frattempo – possiamo rilevare an<strong>che</strong> nei casi<br />

ora richiamati il persistente riprodursi delle dinami<strong>che</strong><br />

etnocentri<strong>che</strong> e psicosociali <strong>che</strong> andiamo analizzando.<br />

Certo, le esigenze di sintesi didattica richiedono inevitabilmente<br />

il ricorso a espedienti, <strong>che</strong> scoprono il fianco a questo<br />

genere di difetto: con gli studenti – si dice – non sempre si può<br />

entrare in <strong>un</strong> dettaglio troppo analitico. L’effetto alone, in ogni<br />

caso, rivela meglio la sua qualità affabulatoria se esaminato<br />

<strong>un</strong>itamente a <strong>un</strong>’altra caratteristica <strong>che</strong>, non di rado, accompa-<br />

214 MATERA V., s.v. Olismo/individualismo, in FABIETTI U.-REMOTTI F., op. cit., pp.<br />

531-532.<br />

215 CARDINI F.-MONTESANO M., op. cit., p. 9.<br />

216 DE ROSA G., op. cit., pp. 188-189; certo, lo storico siciliano mi dà talvolta<br />

l’impressione di non volere scendere troppo nei particolari di questo nodo<br />

storico scabroso.<br />

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