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Medioevo: un pregiudizio secolare che perdura nel ... - Carducci

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78<br />

Franz Brandmayr<br />

coprire semanticamente <strong>un</strong>’ampia serie di altri sottoinsiemi (dei<br />

quali ho elencato <strong>un</strong>a parte) compresi <strong>nel</strong>la societas ecclesiale.<br />

Non si tratta, tuttavia, di <strong>un</strong>’estensione semantica dalle conseguenze<br />

meramente teori<strong>che</strong> e oziose: se ne può ricavare <strong>un</strong>a<br />

generica impressione di monolitismo ecclesiale <strong>che</strong>, storicamente,<br />

non si è assolutamente dato. L’effetto alone, in questo<br />

modo, pare assicurato: i «tratti (<strong>che</strong> si vorrebbero) emergenti»<br />

del potere e della violenza assorbono in <strong>un</strong> <strong>un</strong>ico lemma omologante<br />

tutta <strong>un</strong>a pluralità di diverse componenti sociali, culturali<br />

e politico-militari (clero/popolo, clero regolare/clero<br />

<strong>secolare</strong>, clerici/bellatores, borghesi/popolo, alto clero/basso<br />

clero, monarchia francese/papato, re e grandi feudatari del<br />

Nord della Francia/feudatari meridionali, inquisitori/non-inquisitori<br />

ecc.), ness<strong>un</strong>a delle quali, fatte salve le élites più consapevoli<br />

dei catari, 202 avrebbe mai rin<strong>un</strong>ciato alla propria prerogativa<br />

di appartenere alla cristianità.<br />

Pertanto, applicando il concetto di Chiesa senza <strong>un</strong>a definizione<br />

precisa dei suoi contorni sociologici, non è impossibile<br />

<strong>che</strong> esso perda di consistenza e si riduca a <strong>un</strong>a mera eti<strong>che</strong>tta<br />

categoriale. In questo modo il ricercatore, il docente o lo studente<br />

sono esposti a <strong>un</strong>a serie di rischi teoretici: a) il riduzionismo<br />

della com<strong>un</strong>ità ecclesiale a <strong>un</strong>a sua parte: la gerarchia, e ciò – di<br />

solito – senza <strong>un</strong>’adeguata motivazione metodologica; b)<br />

l’anacronismo di <strong>un</strong> dualismo radicale 203 clero/laicato, 204 la cui<br />

radice socio-culturale è decisamente moderna, viene proiettato<br />

202 Nel catarismo «strutturatosi in modo mimetico rispetto all’organismo ecclesiastico<br />

egemone» (MERLO G.G., op. cit., p. 45) i simpatizzanti tendevano a<br />

riconoscere nei «perfetti» semplicemente dei «buoni cristiani», senza rendersi<br />

sempre conto del fatto <strong>che</strong> si trattasse di <strong>un</strong>a religione dualistica e diversa<br />

dal cristianesimo.<br />

203 Cioè l’antitesi inconciliabile di due entità concepite come opposte (VIGLINO<br />

U., s.v. Dualismo, in AA.VV., Enciclopedia Cattolica, cit., vol. IV, c. 1942).<br />

204 Cfr. GRAFF H.J., op. cit., pp. 104, 111 e 113.

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