01.06.2013 Views

Medioevo: un pregiudizio secolare che perdura nel ... - Carducci

Medioevo: un pregiudizio secolare che perdura nel ... - Carducci

Medioevo: un pregiudizio secolare che perdura nel ... - Carducci

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Medioevo</strong>: <strong>un</strong> <strong>pregiudizio</strong> <strong>secolare</strong><br />

sultare configurato (è quanto <strong>un</strong>’analisi antropologica dovrebbe<br />

accertare) alla stregua dei divertenti luoghi com<strong>un</strong>i tanto spiritosamente<br />

descritti da Régine Pernoud <strong>nel</strong>la raccolta di saggi<br />

<strong>che</strong> ho ripetutamente citato.<br />

L’etnocentrismo (quello cosiddetto spontaneo, perlomeno),<br />

d<strong>un</strong>que, è <strong>un</strong> atteggiamento insito <strong>nel</strong>la condizione umana, abbiamo<br />

detto e ciò, a scanso di idealismi fuorvianti, non va mai<br />

dimenticato. 172 Esistono, però, due reazioni tipi<strong>che</strong> a <strong>un</strong>a constatazione<br />

di questo genere: <strong>un</strong>a, la prima, configura <strong>un</strong>a sorta di<br />

nichilismo antiscientifico, 173 <strong>che</strong> porta a negare al ricercatore ogni<br />

competenza a proferire qualsivoglia contenuto sull’“Altro”, <strong>che</strong><br />

non sia <strong>un</strong>a mera proiezione del sé. La seconda reazione, simmetrica<br />

alla prima, parte dalla identica considerazione dell’impossibilità<br />

di evitare l’etnocentrismo, ma ne ricava <strong>un</strong>a conclusione<br />

opposta e propone <strong>un</strong>a “scienza” consapevolmente etnocentrica<br />

(<strong>un</strong>a sorta di ossimoro, direi) e tetragona ad accogliere contributi<br />

dagli out-groups, a meno <strong>che</strong> non siano consonanti 174 con la propria<br />

concezione della realtà. Questa seconda posizione risulta,<br />

probabilmente, presente sia al livello del discorso com<strong>un</strong>e 175 <strong>che</strong> a<br />

quello accademico 176 e si caratterizza per la confusione <strong>che</strong> tende<br />

a operare fra i concetti di storiografia e di memoria storica. 177 Si<br />

172 Cfr. ad es. MALIGHETTI R., s.v. Etnocentrismo critico, in FABIETTI U.-REMOTTI<br />

F. (a cura di), op. cit., p. 274.<br />

173 Cfr., ad es., GEERTZ C., L’io testimoniante. I figli di Malinowsky, in ID., Opere e<br />

vite L’antropologo come autore, Il Mulino, Bologna 1995 (1992), pp. 101-102. Vd.<br />

an<strong>che</strong> supra nt. 31.<br />

174 Cfr. TRENTIN R., Gli atteggiamenti sociali, in ARCURI L. (a cura di), op. cit., pp.<br />

274-281, soprattutto a p. 276.<br />

175 Vd. ad es. DAWSON CH., op. cit., p. 17.<br />

176 La Pernoud scriveva <strong>che</strong> «per la Sorbona, tra Plotino e Cartesio non c’è<br />

niente» (EAD., op. cit., pp. 49 e 153).<br />

177 Vd. supra nt. 124.<br />

73

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!