Medioevo: un pregiudizio secolare che perdura nel ... - Carducci
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<strong>Medioevo</strong>: <strong>un</strong> <strong>pregiudizio</strong> <strong>secolare</strong><br />
dato cioè per presupposto dal senso com<strong>un</strong>e (orizzonte <strong>nel</strong> quale<br />
pare scontato <strong>che</strong> non vi sia alc<strong>un</strong>o <strong>che</strong> «onestamente» asserirebbe<br />
di ambire a vivere <strong>nel</strong> <strong>Medioevo</strong>), ciò <strong>che</strong> andrebbe invece appena<br />
argomentato 151 con gli strumenti metodologici storiografici e<br />
non con <strong>un</strong>a battuta ad effetto. La tautologia sottesa a questa<br />
pseudo-argomentazione è tipica, come abbiamo già evidenziato,<br />
delle retori<strong>che</strong> del senso com<strong>un</strong>e, 152 <strong>che</strong> solitamente attingono<br />
alla ricca messe dei topoi, dei «luoghi com<strong>un</strong>i della quantità» 153 ,<br />
cioè approvati dalla massa. Di questo tipo di paralogismo si può<br />
dire, ancora, <strong>che</strong> – scritto al più tardi <strong>nel</strong> 1990 – esso pare ricordare,<br />
per la sua levità, <strong>un</strong> certo modo «giornalistico» di affrontare gli<br />
argomenti 154 e – in particolare – la storia. 155<br />
Può risultare di qual<strong>che</strong> interesse rilevare <strong>che</strong>, invece, <strong>nel</strong>l’impostare<br />
il quadro storico-letterario medievale, <strong>un</strong> recentissimo<br />
manuale di letteratura italiana supera senza alc<strong>un</strong>a reticenza<br />
il vecchio <strong>pregiudizio</strong> e, sempre per il tramite di Le Goff, pone<br />
in particolare luce il novum, <strong>che</strong> sembra emergere soprattutto a<br />
partire dall’anno Mille. 156<br />
Ai nostri fini – com<strong>un</strong>que – ciò non sposta i termini complessivi<br />
del discorso: il senso com<strong>un</strong>e 157 pare continuare a essere<br />
151 Ciò vale in quanto l’entimema consiste in <strong>un</strong> sillogismo <strong>che</strong> non è fondato<br />
su <strong>un</strong>a premessa necessaria (cfr. ABBAGNANO N., s.v. Entimema, in ID., op. cit.,<br />
p. 305).<br />
152 Vd. infra nt. 165.<br />
153 MORTARA GARAVELLI B., op. cit., pp. 78-80.<br />
154 SORRENTINO C., Tutto fa notizia. Leggere il giornale, capire il giornalismo, Carocci,<br />
Roma 2010, p. 134.<br />
155 Cfr. ad es. PIVATO S., op. cit., pp. 87-88.<br />
156 LUPERINI R.-CATALDI P.-MARCHIANI L.-MARCHESE F., Il Nuovo la scrittura e<br />
l’interpretazione. Storia della letteratura italiana <strong>nel</strong> quadro della civiltà europea secondo<br />
i nuovi programmi, 1, Dalle origini al <strong>Medioevo</strong> (dalle origini al 1380), Palumbo,<br />
Palermo 2011, p. 4.<br />
157 Cfr. an<strong>che</strong> ibidem.<br />
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