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Medioevo: un pregiudizio secolare che perdura nel ... - Carducci

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68<br />

Franz Brandmayr<br />

<strong>che</strong> indicazioni contrarie 144 e cercando di fornire al lettore gli strumenti<br />

atti a cogliere i p<strong>un</strong>ti deboli della propria trattazione. 145<br />

Al contrario, Giardina, Sabbatucci e Vidotto sembrano seguire<br />

<strong>un</strong>a via più facile e ad effetto: a <strong>un</strong>a auctoritas 146 – come<br />

abbiamo visto – viene delegato il compito di liquidare il tema in<br />

oggetto con <strong>un</strong>a battuta ironica; questa è – per sua stessa natura<br />

– agonistica 147 e mirata non a porre le premesse per <strong>un</strong>a<br />

tematizzazione adeguata (per esempio mediante la definizione<br />

più precisa delle diverse posizioni esistenti fra gli storici), bensì<br />

tesa a sottrarre all’avversario la possibilità di argomentare proprio<br />

per l’“evidente” plausibilità 148 del contenuto proposto. In<br />

questo modo viene strumentalizzato il prestigio sociale di <strong>un</strong><br />

luminare, attingendo a <strong>un</strong>a sua produzione, di cui non si danno<br />

gli estremi, 149 selezionata fra le numerosissime testimonianze di<br />

ammirazione per l’Età medievale formulate dallo stesso storico,<br />

<strong>nel</strong>la quale questi pron<strong>un</strong>cia apoditticamente <strong>un</strong>a frase <strong>che</strong> si<br />

propone come <strong>un</strong> entimema. 150 In questo «sillogismo ellittico» è<br />

144 GUITTON J., Arte nuova di pensare, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 1986 11<br />

(s. d. orig.), pp. 109-110 e 114-117.<br />

145 Vd. supra nt. 130.<br />

146 Cfr. l’«argomento d’autorità» in MORTARA GARAVELLI B., Manuale di retorica,<br />

Bompiani, Milano 1997 (1988), p. 77.<br />

147 Il passaggio al registro confidenziale da parte di Le Goff rinvia alla co-<br />

m<strong>un</strong>icazione orale, <strong>nel</strong>la quale è sovente implicito <strong>un</strong> «tono agonistico» [ONG<br />

G.W., Oralità e scrittura. Le tecnologie della parola, Il Mulino, Bologna 1986 (1982),<br />

pp. 73-75], <strong>che</strong> pare confermato dal fatto <strong>che</strong> «dal p<strong>un</strong>to di vista della retorica<br />

l’ironia acquista la f<strong>un</strong>zione di arma oratoria» (INFANTINO M.G., L’ironia.<br />

L’arte di com<strong>un</strong>icare con astuzia, Xenia, Milano 2000, p. 8).<br />

148 Mi rifaccio al concetto di «struttura di plausibilità» di BERGER P.L.-LUCKMANN<br />

TH., La realtà come costruzione sociale, Il Mulino, Bologna 1969 (1966), cap. 3.<br />

149 Vd. supra nt. 132; è certo <strong>che</strong> individuare la fonte consenta al lettore <strong>un</strong>a<br />

sua più agevole messa in discussione critica.<br />

150 MORTARA GARAVELLI B., op. cit., pp. 77-78.

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