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Medioevo: un pregiudizio secolare che perdura nel ... - Carducci

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<strong>Medioevo</strong>: <strong>un</strong> <strong>pregiudizio</strong> <strong>secolare</strong><br />

aiutare lo studente a riflettere an<strong>che</strong> <strong>nel</strong>le direzioni sopra indicate,<br />

ma <strong>che</strong> denoti – al di là del generico riconoscimento di<br />

<strong>un</strong>a certa validità cognitiva alla reazione di «<strong>un</strong>a parte degli<br />

storici» 138 – <strong>un</strong>a malcelata e più evidente preoccupazione di<br />

inibire <strong>un</strong>’improbabile concezione ottimistica del <strong>Medioevo</strong>,<br />

l<strong>un</strong>gi dallo scandalizzare, consente di scorgere con maggiore<br />

chiarezza <strong>un</strong> certo tipo di approccio manualistico, <strong>che</strong> sembra<br />

orientato a preservare l’«opinione com<strong>un</strong>e» 139 intorno alla civiltà<br />

medievale.<br />

La posizione valutativa dei nostri Autori pare confermata<br />

an<strong>che</strong> dall’espediente retorico da loro adoperato; essi fondano,<br />

infatti, il proprio giudizio riass<strong>un</strong>tivo circa il <strong>Medioevo</strong> per il tramite<br />

dell’ironia di Jacques Le Goff, senz’altro «<strong>un</strong> grande medievista<br />

contemporaneo» 140 , ma an<strong>che</strong> – e questo non viene invece<br />

da loro riportato 141 – <strong>un</strong> grande estimatore del <strong>Medioevo</strong>. 142 Osserviamo<br />

– in questo caso – il riferimento a <strong>un</strong>a auctoritas indiscussa,<br />

all’ipse dixit dello storico affermato. Di per sé in certi frangenti<br />

ciò è inevitabile: è naturale (lo sto attuando con <strong>un</strong>a certa<br />

frequenza anch’io <strong>nel</strong>la presente trattazione) fare <strong>un</strong> consapevole<br />

e abbondante utilizzo di autori <strong>che</strong> godono di <strong>un</strong> prestigio scientifico<br />

<strong>un</strong>iversalmente riconosciuto; è essenziale – tuttavia – non<br />

farne <strong>un</strong> esercizio meramente retorico e cercare di esporre le loro<br />

descrizioni e argomentazioni in chiave dialettica, 143 fornendo an-<br />

138 Lo stesso Le Goff sembra invece intendere <strong>che</strong> la totalità degli storici<br />

abbia rivalorizzato l’epoca medievale (LE GOFF J., Prefazione, in ID., L’immaginario,<br />

cit., p. XVIII; cfr. supra an<strong>che</strong> nt. 12).<br />

139 GIARDINA A.-SABBATUCCI G.-VIDOTTO V., op. cit., p. 6.<br />

140 Ibidem.<br />

141 Cfr. infra <strong>nel</strong> paragrafo 2.3. le indicazioni circa la selettività.<br />

142 Cfr. ad es. infra nt. 354 e – più in generale – il volume di LE GOFF J.,<br />

<strong>Medioevo</strong>, cit., passim; cfr. an<strong>che</strong> infra nt. 156.<br />

143 Cfr. ad es. PIVATO S., op. cit., pp. 87-88.<br />

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