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Medioevo: un pregiudizio secolare che perdura nel ... - Carducci

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64<br />

Franz Brandmayr<br />

due piani: quello valutativo-etico personale e quello espositivo e<br />

analitico della materia considerata. Per di più – come si sa – lo<br />

studioso manifesta la propria onestà intellettuale <strong>nel</strong>la misura in<br />

cui esplicita i presupposti metodologici e, al limite, ideologici<br />

dai quali prende le mosse la propria ricerca, offrendo – in questo<br />

modo – al destinatario del proprio lavoro gli strumenti atti a<br />

confutare, eventualmente, la tesi della quale lo studioso stesso si<br />

facesse portatore. 130<br />

Forse legata a questo atteggiamento positivistico di distanza<br />

e di osservazione dall’esterno, va menzionata an<strong>che</strong> <strong>un</strong>a specie<br />

di ipercriticismo, <strong>che</strong> si presumeva dovesse sostanziare, in <strong>un</strong><br />

certo immaginario collettivo non estraneo nean<strong>che</strong> agli storici,<br />

la ricerca storiografica di qualità:<br />

Storico […] era soprattutto il critico […] capace di scorgere<br />

l’interpolazione, smas<strong>che</strong>rare il falsario, respingere <strong>un</strong>’attribuzione<br />

usurpata. Di qui […], a l<strong>un</strong>go andare, l’accentuazione di<br />

<strong>un</strong> atteggiamento odioso, <strong>che</strong> consisteva <strong>nel</strong> sottolineare ironicamente<br />

le altrui miserie e debolezze, <strong>un</strong>a disposizione all’arroganza<br />

e al disprezzo; in definitiva, <strong>un</strong>a sorta di incapacità a<br />

com<strong>un</strong>icare a riconoscere e ad accogliere – laddove esistessero<br />

– gli autentici valori umani. 131<br />

Si tratta d<strong>un</strong>que di <strong>un</strong> atteggiamento complessivo, <strong>che</strong> può inficiare<br />

<strong>un</strong> approccio storiografico o <strong>un</strong>a esposizione storica corretti e <strong>che</strong><br />

tende ad assommare le componenti valutative, stigmatizzanti e<br />

anacronisti<strong>che</strong>, <strong>che</strong> ho cercato di evidenziare sopra.<br />

Altre volte ancora chi scrive di <strong>Medioevo</strong> può fare ricorso a<br />

vari artifici retorici, talora piuttosto manifesti. Riporto qui brevemente<br />

<strong>un</strong> passaggio di <strong>un</strong> noto e peraltro validissimo manua-<br />

130 POPPER K., Congetture e confutazioni. Lo sviluppo della conoscenza scientifica, Fabbri,<br />

Milano 1998 2 (1962), vol. I, pp. 66-67 et circa.<br />

131 MARROU H.-I., op. cit., p. 88.

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