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Medioevo: un pregiudizio secolare che perdura nel ... - Carducci

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<strong>Medioevo</strong>: <strong>un</strong> <strong>pregiudizio</strong> <strong>secolare</strong><br />

Il concetto di avalutatività, <strong>che</strong> vado richiamando in queste<br />

pagine, viene spesso confuso con <strong>un</strong>’improbabile asetticità (talvolta<br />

scambiata a sua volta con l’oggettività) di tipo veteropositivistico;<br />

essa affonda le proprie radici culturali – come è<br />

noto – <strong>nel</strong>l’approccio sperimentale proprio delle scienze della<br />

natura. 125 L’entusiasmo ottocentesco per l’enorme sviluppo<br />

metodologico di questo ambito della conoscenza umana e la<br />

grande mole di risultati ottenuti sul piano strettamente cognitivo<br />

hanno finito per influenzare profondamente an<strong>che</strong> le scienze<br />

umane, facendo ritenere <strong>che</strong> lo storico, 126 il sociologo e<br />

l’antropologo 127 potessero osservare i fenomeni umani alla stregua<br />

dello scienziato <strong>nel</strong> suo laboratorio, impegnato con le proprie<br />

sperimentazioni in campo fisico o chimico. Tramontato del<br />

tutto – suppongo – fra gli storici questo tipo di sensibilità, esso<br />

non è per niente scomparso dal discorso com<strong>un</strong>e, 128 quell’immenso<br />

terreno di gioco verbale <strong>nel</strong> quale tutti noi, studenti e<br />

insegnanti (e – nonostante tutto – an<strong>che</strong> gli storici), siamo immersi.<br />

È ancora Max Weber, però, a ricordarci <strong>che</strong> l’atteggiamento<br />

avalutativo non comporta affatto il rinnegamento delle<br />

appartenenze né delle personalissime concezioni del mondo del<br />

singolo ricercatore, dell’insegnante e dello studente; 129 il<br />

sociologo tedesco invita – semplicemente – a non confondere i<br />

zioni per l’uso. Storia, memoria, politica, Ombre Corte, Verona 2006, passim], decisivo<br />

an<strong>che</strong> per individuare le «strategie del discredito» [<strong>che</strong> sono: la «costruzione<br />

del nemico», la «disconferma» e l’«insinuazione» (GILI G., op. cit.,<br />

pp. 98-102)] dell’Età medievale e gli eventuali imprenditori delle stesse.<br />

125 GRANGER G.-G., La scienza e le scienze, Il Mulino, Bologna 1996, pp. 77-92.<br />

126 MARROU H.-I., op. cit., pp. 44 e 74.<br />

127 TULLIO-ALTAN C., Antropologia, cit., pp. 38-49.<br />

128 GEERTZ C., Antropologia interpretativa, Il Mulino, Bologna 1988 (1983), pp.<br />

91-117.<br />

129 WEBER M., Il metodo, cit., p. 68.<br />

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