Medioevo: un pregiudizio secolare che perdura nel ... - Carducci
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<strong>Medioevo</strong>: <strong>un</strong> <strong>pregiudizio</strong> <strong>secolare</strong><br />
complesso e non soltanto fra il 1380 e il 1450. 101 Per quanto<br />
concerne il latino liturgico, inoltre, Graff rileva <strong>che</strong> esso sarebbe<br />
stato conosciuto in misura persino maggiore fra le donne e<br />
per tutto l’arco temporale del <strong>Medioevo</strong>. 102<br />
In definitiva, secondo Garin il pensiero cristiano medievale,<br />
dopo «secoli di meditazione», di «critica insistente, inesorabile e<br />
sempre più consapevole della concezione classica»,<br />
si impadroniva delle armi dell’avversario, pur col pericolo, scendendo<br />
sul suo terreno ed usando i suoi mezzi, di confondersi con esso;<br />
<strong>che</strong> è l’impressione <strong>che</strong>, dalla patristica in poi, dà così spesso il pensiero<br />
medievale, tutto fatto di apparenti ritorni e di strani miscugli:<br />
platonismo, stoicismo, neoplatonismo, aristotelismo, averroismo,<br />
fino a pervenire alla «formulazione cosciente, e cioè filosofica<br />
[…] della propria concezione, e delle proprie ragioni» 103 . Peraltro,<br />
è noto <strong>che</strong> <strong>un</strong>a delle più profonde operazioni culturali dell’intero<br />
percorso filosofico europeo è consistita <strong>nel</strong>la faticosa adozione<br />
del sistema aristotelico <strong>nel</strong> XIII secolo, 104 a riprova di <strong>un</strong> rapporto<br />
con la classicità vissuto intensamente e ricco di sviluppi originali.<br />
La Pernoud ricorda ancora <strong>che</strong> «i cataloghi delle bibliote<strong>che</strong><br />
<strong>che</strong> ci sono stati conservati […] provano abbondantemente»<br />
<strong>che</strong> non fu la caduta di Costantinopoli (1453), se non in minima<br />
parte, a determinare «l’introduzione in Europa delle bibliote<strong>che</strong><br />
di autori antichi conservate a Bisanzio» 105 .<br />
101 GRAFF H.J., op. cit., p. 162; cfr. ULLMANN W., op. cit., p. 35.<br />
102 GRAFF H.J., op. cit., p. 119.<br />
103 GARIN E., La crisi del pensiero medievale, in ID., <strong>Medioevo</strong> e Rinascimento. Studi e<br />
ricer<strong>che</strong>, Laterza, Roma-Bari 1980 3 (1950), p. 18.<br />
104 PERNOUD R., op. cit., p. 162.<br />
105 Ivi, p. 22; cfr. LE GOFF J., Prefazione, in ID., L’immaginario, cit., p. XX, ove<br />
l’Autore menziona il «ritorno all’antico» fin dal secolo XIII e l’«invasione di<br />
Aristotele» <strong>nel</strong>le forme scultoree dei Pisano.<br />
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